- 1 Come è redatta la disposizione a causa di morte (con testamento, con testamento congiuntivo o con patto successorio)?
- 2 La disposizione a causa di morte deve essere registrata e, in caso affermativo, in che modo?
- 3 Esistono restrizioni alla libertà di disporre causa di morte (ad esempio: quota di legittima)?
- 4 In mancanza di disposizioni a causa di morte, chi eredita e in che percentuale?
- 5 Qual è l'autorità competente:
- 6 Breve descrizione della procedura per decidere una successione secondo il diritto nazionale (compreso lo scioglimento del patrimonio e la ripartizione degli attivi, con informazione se la procedura è iniziata su istanza di un giudice o d'ufficio da parte di un'altra autorità competente)
- 7 Come e quando si diventa eredi o legatari?
- 8 Gli eredi sono responsabili dei debiti del defunto e, in caso affermativo, a quali condizioni?
- 9 Quali sono i documenti e le informazioni che di solito sono richiesti al fine della registrazione di un bene immobile?
- 10 Quali sono i documenti tipicamente emessi secondo il diritto nazionale durante o alla fine del procedimento successorio che provano lo status e i diritti dei beneficiari? Essi hanno specifici effetti probatori?
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Questa scheda è stata preparata in cooperazione con il Consiglio del notariato dell'UE (CNUE).
1 Come è redatta la disposizione a causa di morte (con testamento, con testamento congiuntivo o con patto successorio)?
Nel redigere un testamento è necessario rispettare, in particolare, le disposizioni di seguito indicate.
Anzitutto, il testatore deve essere sano di mente. Le persone dichiarate prive di capacità giuridica non possono fare testamento. Nel caso dei minori si applicano regole specifiche pensate principalmente per proteggere i beni della persona interessata.
Talune tipologie di testamento, come i testamenti congiunti, sono vietate, come lo sono i patti successori.
Il codice civile elenca le seguenti tipologie di testamento previste dal diritto successorio lussemburghese:
- il testamento olografo;
- il testamento pubblico;
- il testamento segreto.
Procedure e accordi variano a seconda della tipologia di testamento scelto.
Testamento olografo
Un testamento olografo è un testamento interamente scritto, datato e firmato personalmente dal testatore.
I testamenti olografi hanno il vantaggio della semplicità. Lo svantaggio consiste nel fatto che può essere redatto dal testatore senza che nessuno ne sia a conoscenza, con la conseguenza che può accadere che non venga reperito dopo la morte del de cuius.
Esiste anche un rischio di falsificazione o distruzione. Un testamento olografo, inoltre, può risultare invalido in quanto illeggibile, ambiguo o incompleto. A tal proposito occorre considerare che persino una data errata su un testamento olografo potrebbe renderlo nullo. Esso potrebbe quindi essere invalidato da un errore materiale.
È quindi nell'interesse del testatore fare in modo che sia nota l'esistenza del testamento e il luogo in cui è conservato e garantire che esso sia valido.
Il testatore può garantire che l'esistenza del testamento sia nota informandone una persona di sua fiducia o, a pagamento, registrando i dati essenziali del testamento (quali nome e indirizzo del testatore e luogo in cui il testamento è stato depositato) presso il registro centrale dei testamenti. Il registro è un database gestito dall'Administration de l'Enregistrement et des Domaines (amministrazione del registro e dei beni) (v. anche infra).
Per quanto attiene alla validità del testamento, quest'ultimo deve essere redatto integralmente a mano dal testatore e deve essere da lui datato e firmato. Alla luce di quanto precede, si raccomanda di ricorrere a un esperto in materia di successioni, come un notaio, al fine di garantire la validità del testamento.
Testamento pubblico
Un testamento pubblico è un testamento ricevuto da due notai o da un notaio assistito da due testimoni.
Esso presenta notevoli vantaggi rispetto al testamento olografo.
In primo luogo, il notaio che redige il documento fornisce al testatore una consulenza legale. Ciò garantisce che il testamento del testatore non presenti vizi di procedura o materiali e che sia valido.
In secondo luogo, il testamento notarile, essendo depositato presso il notaio, resta sigillato sino alla morte del testatore e le sue ultime volontà sono comunque reperite dopo la sua morte. A tal riguardo, occorre altresì notare che rientra nella responsabilità del notaio che redige il testamento far sì che i relativi dati essenziali siano registrati nel registro dei testamenti.
Testamento segreto
Un testamento segreto è un documento scritto dal testatore o da un'altra persona e presentato dal testatore, chiuso e sigillato, alla presenza di due testimoni o di un secondo notaio. Il notaio che riceve il testamento segreto redige un verbale in forma di atto pubblico o in forma privata (acte de suscription en minute ou en brevet).
Il notaio conserva il testamento segreto per preservarlo da rischi di sostituzione o falsificazione.
Con un testamento segreto, come con un testamento pubblico, è possibile mantenere segreti gli atti di disposizione del testatore per tutta la sua vita. Inoltre, posto che è depositato presso un notaio, esso sarà reperito dopo la morte del testatore.
Il fatto che il notaio redige un verbale all'atto del ricevimento del testamento non significa che il testamento depositato sia valido. Infatti, anche se il testamento segreto è stato redatto e depositato nel rispetto delle disposizioni procedurali applicabili, esso potrebbe essere invalidato da vizi materiali. Il notaio non è in grado di assicurare che il testamento sia valido in quanto gli è presentato chiuso e sigillato.
Il testamento segreto è utilizzato di rado in Lussemburgo.
2 La disposizione a causa di morte deve essere registrata e, in caso affermativo, in che modo?
In Lussemburgo i dati essenziali di alcuni testamenti devono o possono essere iscritti nel registro dei testamenti (v. anche il quesito che precede). La registrazione è obbligatoria per i testamenti pubblici e per i testamenti segreti e olografi depositati presso un notaio. Lo stesso vale anche in caso di cancellazione, revoca o modifica in altro modo dei suddetti testamenti. La registrazione è facoltativa per i testamenti olografi detenuti da privati.
Il testamento in sé e il suo contenuto non sono depositati presso il registro. Il registro indica soltanto il nome proprio del testatore, il nome e cognome del coniuge se presente, la data e il luogo di nascita del testatore, il numero identificativo, la sua occupazione, l'indirizzo o il luogo di residenza, la tipologia e la data del documento da registrare, il nome e l'indirizzo del notaio che ha redatto il documento o presso il quale esso è depositato o, in caso di testamento olografo, se necessario, il nome e l'indirizzo di ogni altra persona o istituzione cui esso sia stato affidato o il luogo in cui è depositato.
3 Esistono restrizioni alla libertà di disporre causa di morte (ad esempio: quota di legittima)?
Il diritto delle successioni lussemburghese prevede taluni limiti alla libertà di disporre dei propri beni mortis causa.
Più nello specifico, la previsione di una quota di legittima impedisce a una persona di escludere dalla successione determinati eredi mediante donazioni o disposizioni testamentarie.
Nel diritto lussemburghese solo i discendenti del de cuius (i figli o i loro figli se i primi sono premorti al testatore) hanno diritto alla quota di legittima.
La quota di legittima è pari alla metà dei beni del patrimonio se il de cuius lascia un figlio, ai due terzi se lascia due figli e ai tre quarti se lascia tre o più figli.
È possibile rinunciare alla quota di legittima. La rinuncia deve essere compiuta in maniera esplicita mediante dichiarazione resa alla cancelleria del tribunale del luogo di apertura della successione, registrata in uno speciale registro istituito a tal fine.
4 In mancanza di disposizioni a causa di morte, chi eredita e in che percentuale?
In mancanza di disposizioni mortis causa, la successione è disciplinata dalla legge applicabile.
L'ordine di successione è di norma il seguente:
- discendenti (figli, nipoti);
- coniuge superstite;
- padre e madre, unitamente ai fratelli e alle sorelle del de cuius e ai discendenti di quest'ultimo;
- ascendenti diversi dal padre e dalla madre (nonni, bisnonni, ecc.);
- parenti in linea collaterale diversi dai fratelli e dalle sorelle (zii, zie, nipoti, ecc.);
- lo Stato.
La suddetta gerarchia di eredi può presentarsi secondo combinazioni diverse:
Primo caso: il de cuius ha un coniuge superstite e dei figli (o nipoti)
In base alla legge, il coniuge superstite è un coniuge non divorziato nei confronti del quale non è stato emesso un provvedimento definitivo di separazione.
Il patrimonio è ripartito equamente tra i figli del de cuius in base al loro numero e fermi restando i diritti del coniuge superstite.
Esempio:
Se il de cuius ha lasciato solo un figlio, è quest'ultimo a ereditare l'intero patrimonio, fermi restando i diritti del coniuge superstite.
Se il de cuius ha lasciato due figli, questi si dividono il patrimonio del defunto, anche in questo caso fermi restando i diritti del coniuge superstite.
In tale situazione, il coniuge superstite può scegliere tra:
- l'usufrutto (il diritto di usare e fruire della cosa altrui) sulla proprietà occupata congiuntamente dai coniugi e sui suoi mobili a condizione che il de cuius avesse la piena proprietà dell'immobile o ne fosse comproprietario con il superstite e
- la quota legittima più bassa riconosciuta al figlio, a condizione che non sia inferiore a un quarto del patrimonio.
Il coniuge superstite può esercitare il suo diritto di scelta entro tre mesi e 40 giorni dalla data del decesso, mediante dichiarazione da rendere dinanzi alla cancelleria del giudice distrettuale della giurisdizione in cui la successione è aperta. Se non è compiuta nessuna scelta entro il termine succitato, si presume che il coniuge superstite abbia optato per l'usufrutto.
Se il coniuge superstite opta per la porzione riconosciuta al figlio, i figli riducono le loro quote proporzionalmente, nella misura necessaria a costituire la porzione del coniuge superstite.
Che cosa accade se uno dei figli del de cuius gli è premorto lasciando però dei figli?
In tal caso opera la rappresentazione (représentation). Il figlio o i figli del figlio premorto (vale a dire i nipoti del de cuius) ripartiscono tra di loro la parte di quota di legittima del loro padre o della loro madre.
In altre parole, essi ricevono insieme la porzione che sarebbe spettata a tale persona se fosse sopravvissuta al de cuius.
Che cosa accade se il coniuge superstite contrae nuove nozze dopo aver optato per l'usufrutto sulla casa comune?
In tal caso i figli o, in caso di premorienza di uno o più figli del de cuius, i nipoti, possono chiedere un accordo per convertire l'usufrutto in denaro.
Il capitale deve essere pari al valore dell'usufrutto, che dipende, tra l'altro, dall'età del beneficiario.
La domanda di conversione deve essere proposta entro sei mesi dal momento in cui il coniuge superstite ha contratto nuove nozze e deve essere presentata al giudice da tutti i figli o, in caso di premorienza di uno dei figli del de cuius, nipoti.
Se non tutti i figli hanno accettato la conversione in capitale, la decisione è rimessa alla discrezionalità del giudice.
Secondo caso: il de cuius ha un coniuge superstite ma non ha figli
Se il de cuius non lascia figli o discendenti dei figli, il coniuge superstite prevale su tutti gli altri parenti del coniuge deceduto e riceve di conseguenza l'intero patrimonio del defunto a prescindere dal fatto che egli successivamente si risposi.
Tuttavia, il coniuge superstite non assume la qualifica di erede (héritier réservataire). A differenza dei figli del defunto, questi non può quindi avanzare diritti su una quota di legittima. In altre parole, se il de cuius non ha figli, il coniuge superstite può teoricamente essere estromesso dal patrimonio del coniuge mediante donazione o disposizione testamentaria.
Terzo caso: il defunto non ha figli né coniuge ma lascia fratelli e sorelle (oppure nipoti)
In tale caso, occorre distinguere a seconda che i genitori del defunto siano ancora in vita o meno.
Se i genitori sono ancora vivi, il padre e la madre ricevono ciascuno un quarto del patrimonio, ossia una metà in totale.
L'altra metà viene suddivisa tra i fratelli e le sorelle o i loro discendenti.
Se solo il padre o la madre sopravvive al de cuius, il genitore superstite riceve un quarto del patrimonio mentre ai fratelli e alle sorelle o ai loro discendenti sono riconosciuti i restanti tre quarti.
I figli dei fratelli e delle sorelle (ovvero i nipoti del defunto) si ripartiscono per rappresentazione la quota di legittima riservata a favore del rispettivo genitore ove la madre o il padre siano premorti al de cuius.
Essi ricevono così la quota che avrebbe ricevuto il loro padre o la loro madre se fossero sopravvissuti al de cuius.
Quarto caso: il de cuius non ha figli, coniuge, fratelli e sorelle o nipoti ma i suoi genitori sono ancora in vita
In tal caso tutto il patrimonio va al padre e alla madre del de cuius, per metà ciascuno.
Se solo il padre o la madre sono ancora in vita, tale persona eredita l'intero patrimonio del figlio premorto (ibidem).
Quinto caso: il de cuius non ha figli, coniuge, fratelli o sorelle, o nipoti e i genitori o altri ascendenti sono morti
In tal caso devono essere considerati eredi gli zii e/o le zie del defunto, i suoi prozii e/o prozie, i cugini e i discendenti dei cugini.
Il patrimonio è diviso in pari misura nelle due linee di parentela, quella paterna e quella materna.
Nessun erede oltre il nipote del cugino, di linea materna o paterna, può ereditare. In tal caso il patrimonio diviene proprietà dello Stato: si parla di devoluzione della proprietà caduca.
5 Qual è l'autorità competente:
5.1 in materia successoria?
La procedura di successione è avviata dall'erede o dagli eredi che, di loro iniziativa, affidano tutte le operazioni per la definizione della situazione patrimoniale a un notaio da loro scelto o nominato dal testatore.
5.2 a ricevere una dichiarazione di rinuncia o di accettazione dell'eredità?
La legge lussemburghese non indica una specifica autorità competente per l'accettazione dell'eredità. In base alle disposizioni di legge applicabili, l'accettazione può essere espressa o tacita. L'accettazione è espressa quando una persona assume il titolo o la qualità di erede in un documento ufficiale o privato. L'accettazione è implicita quando un erede compie azioni che implicano necessariamente la sua intenzione di accettare e che potrebbe compiere soltanto nella sua qualità di erede.
In base al codice civile, la rinuncia all'eredità deve essere effettuata dinanzi alla cancelleria del giudice di primo grado del distretto in cui è aperta la successione, in uno speciale registro tenuto a tal fine.
Alla luce delle conseguenze, dei diritti e delle obbligazioni che possono derivare da una successione, è consigliabile consultare un notaio prima di accettare o rifiutare l'eredità.
5.3 a ricevere una dichiarazione di accettazione o di rinuncia di un legato?
Il codice civile lussemburghese non contiene disposizioni specifiche al riguardo e la giurisprudenza del Lussemburgo si fonda pertanto sul principio secondo cui l'accettazione del legato può avvenire in base a qualsiasi procedura (universale, a titolo universale, individuale).
Lo stesso si applica alla rinuncia al legato individuale. Tale rinuncia può, in particolare, essere tacita se il legatario si rifiuta ad esempio di adempiere le obbligazioni associate al legato.
In caso di rinuncia a un legato universale o a un legato a titolo universale, taluni giudici chiedono che siano soddisfatti i requisiti formali previsti per la rinuncia alle successioni, mentre altri giudici negano che tali disposizioni trovino applicazione.
5.4 a ricevere una dichiarazione di rinuncia o di accettazione di una quota di legittima?
Le suddette regole si applicano all'accettazione di una quota di legittima del patrimonio.
È possibile rinunciare a una quota di legittima solo presso la cancelleria del giudice di primo grado del distretto in cui è stata aperta la successione, in un particolare registro tenuto al tal fine.
6 Breve descrizione della procedura per decidere una successione secondo il diritto nazionale (compreso lo scioglimento del patrimonio e la ripartizione degli attivi, con informazione se la procedura è iniziata su istanza di un giudice o d'ufficio da parte di un'altra autorità competente)
Il procedimento successorio è avviato dall'erede o dagli eredi che, di loro iniziativa, affidano tutte le operazioni necessarie per la definizione degli aspetti patrimoniali a un notaio di loro scelta o nominato dal testatore.
7 Come e quando si diventa eredi o legatari?
Al momento della morte il patrimonio del de cuius passa automaticamente agli eredi. Ciò non significa tuttavia che essi siano tenuti ad accettare l'eredità (v. supra).
Una persona può ereditare se sono soddisfatte, in particolare, le seguenti condizioni. La persona:
- deve avere personalità giuridica al momento della morte del testatore, ossia deve essere stato almeno concepito, a condizione che il bambino di cui trattasi nasca vivo;
- non deve essere esclusa per legge dalla successione; si tratta in particolare:
- delle persone prive di capacità giuridica;
- dei medici o dei chirurgi, del personale medico e dei farmacisti che hanno assistito la persona durante la malattia che ne ha portato alla morte, se il testamento a loro favore è stato redatto nel corso della malattia;
- non deve essere esclusa dalla successione in quanto privata del diritto a succedere.
Per quanto attiene al legato, occorre seguire la procedura di liquidazione di un legato (délivrance de legs) o la procedura di immissione in possesso (envoi en possession) a seconda di quale, tra di esse, risulti più opportuna.
8 Gli eredi sono responsabili dei debiti del defunto e, in caso affermativo, a quali condizioni?
Sì, se gli eredi accettano la successione senza riserve.
Tuttavia, all'atto dell'apertura della successione, gli eredi possono anche accettarla con beneficio di inventario.
Il vantaggio offerto dalla redazione di un inventario consiste nel fatto che gli eredi sono responsabili, nel pagamento dei debiti, solo sino al valore dei beni ricevuti e possono anche essere esonerati dal pagamento dei debiti rimettendo tutti i beni ereditati ai creditori e ai legatari.
9 Quali sono i documenti e le informazioni che di solito sono richiesti al fine della registrazione di un bene immobile?
Il testatore può nominare una o più persone di sua scelta per dare esecuzione alle sue disposizioni testamentarie, esclusi i minori.
Si veda, infra, in merito al ruolo dell'amministratore della proprietà.
In base all'articolo 1 della legge del 25 settembre 1905 sulla registrazione dei diritti reali sugli immobili, tutti gli atti inter vivos, a titolo oneroso o gratuito, con cui sono trasferiti diritti reali su immobili, diversi dai diritti di prelazione e dalle ipoteche, devono essere registrati nel registro delle ipoteche del distretto in cui è collocata la proprietà. L'articolo 2 della legge stabilisce che possono essere registrati soltanto le decisioni giudiziali, gli atti pubblici e gli atti amministrativi.
9.1 La nomina di un amministratore è obbligatoria o diventa tale solo su richiesta? Se essa è obbligatoria o lo diventa su richiesta, quali sono i necessari adempimenti a tal fine?
La legge lussemburghese in materia di successioni prevede tre casi che possono richiedere la nomina di un amministratore del patrimonio.
1) Amministrazione di un'eredità vacante
Nel caso di un'eredità vacante, il competente giudice di primo grado nomina, su richiesta delle persone interessate o su richiesta del pubblico ministero, un amministratore per gestire la successione.
2) Atti di gestione quando la successione è accettata con beneficio di inventario
In questo caso particolare è l'erede beneficiario ad essere responsabile della gestione dei beni patrimoniali e a risponderne nei confronti di creditori e legatari.
In base al diritto lussemburghese, parte integrante dell'attività di gestione è, in particolare, l'obbligo di recuperare i crediti ereditari.
In via eccezionale, il giudice può affidare l'amministrazione a un soggetto terzo. Ciò è possibile quando, in ragione di un mancato intervento, di una cattiva gestione o di incompetenza, gli eredi che hanno scelto di accettare con beneficio di inventario compromettono gli interessi dei creditori del patrimonio in questione e possono danneggiarli (giurisprudenza lussemburghese).
3) Atti di gestione in caso di proprietà congiunta dei beni
In caso di proprietà congiunta dei beni, il presidente del tribunale distrettuale competente può nominare un coerede quale amministratore.
9.2 Chi può eseguire una disposizione a causa di morte del defunto e/o chi può amministrarne il patrimonio?
Il testatore può nominare una o più persone di sua scelta per dare esecuzione alle sue disposizioni testamentarie, esclusi i minori.
V. supra, il ruolo dell'amministratore del patrimonio.
9.3 Quali sono i poteri di un amministratore?
V. supra.
10 Quali sono i documenti tipicamente emessi secondo il diritto nazionale durante o alla fine del procedimento successorio che provano lo status e i diritti dei beneficiari? Essi hanno specifici effetti probatori?
L'atto di notorietà (acte de notoriété) redatto da un notaio che ha un valore probatorio aggiuntivo [certificato ereditario].
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