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Questa scheda è stata preparata in cooperazione con il Consiglio del notariato dell'UE (CNUE).
Conformemente al diritto polacco, la disposizione a causa di morte può essere redatta solo sotto forma di testamento. Il testamento congiunto è invece vietato. Sono ammesse le seguenti forme di testamento:
Per quanto riguarda i patti successori, sono ammessi solo gli accordi di rinuncia alla successione. Tali accordi possono essere stipulati tra il futuro testatore e un erede legittimo e sono validi solo se redatti sotto forma di atto notarile.
La validità di un testamento non è subordinata alla sua registrazione. I testamenti redatti sotto forma di atto notarile o depositati presso un notaio possono essere registrati presso il Consiglio nazionale dei notai (Krajowa Rada Notarialna).
La legge polacca non impone restrizioni alla libertà del testatore di nominare uno o più eredi. Neppure il diritto a una quota riservata comporta una limitazione del diritto del testatore di disporre dei suoi beni, ma tutela gli interessi dei parenti più prossimi e del coniuge del testatore, che hanno diritto a percepire una determinata somma di denaro.
In mancanza di testamento si applicano le seguenti regole.
Se il de cuius non era coniugato e non aveva figli, ereditano i suoi genitori. Se uno dei genitori è già deceduto al momento dell'apertura della successione, la sua quota viene divisa in parti uguali tra i fratelli e le sorelle del de cuius. Se uno dei fratelli o una delle sorelle del de cuius muore prima dell'apertura della successione e lascia discendenti, la sua quota viene divisa tra questi ultimi in parti uguali. Se non vi sono fratelli o sorelle né loro discendenti, l'intero asse ereditario viene ripartito tra i nonni del de cuius in parti uguali. Se uno dei nonni era già deceduto al momento dell'apertura della successione, la sua quota si devolve ai suoi discendenti. Se uno dei nonni è già deceduto al momento dell'apertura della successione e non ha discendenti, la sua quota viene divisa tra gli altri nonni in parti uguali. Se non vi sono parenti che hanno diritto per legge all'eredità, quest'ultima si devolve al comune in cui il de cuius aveva la sua ultima residenza. Se non è possibile individuare il luogo dell'ultima residenza del de cuius in Polonia o se il de cuius risiedeva all'estero, l'eredità si devolve allo Stato.
Se il de cuius non era coniugato e lascia dei figli, ereditano solo questi ultimi.
Se il de cuius lascia un coniuge, questi ne diviene l'unico erede se non vi sono figli, genitori, fratelli o sorelle o loro discendenti.
Se il de cuius lascia un coniuge e dei figli, l'eredità viene divisa tra il coniuge e i figli in parti uguali. Tuttavia, il coniuge non può riceverne meno di un quarto. Se il de cuius lascia il coniuge con cui conviveva in regime di comunione dei beni, il coniuge superstite riceve metà del patrimonio comune allo scioglimento della comunione, mentre l'altra metà confluisce nell'asse ereditario.
In mancanza del coniuge sopravvissuto rispetto al de cuius e ai genitori eredi legittimi, la successione prevede una divisione in parti uguali rispetto ai figli del coniuge del de cuius nei limiti in cui i genitori non siano ancora in vita all'apertura della successione (successione dei figli).
Gli interessati devono rivolgersi a un notaio o all'organo giurisdizionale competente in base all'ultima residenza del de cuius.
Le dichiarazioni di accettazione o rinuncia all'eredità devono essere presentate all'organo giurisdizionale della residenza o del domicilio del dichiarante, oppure dinanzi a un notaio. Se il dichiarante risiede all'estero, la dichiarazione di rinuncia all'eredità possono essere presentate nella forma prevista dall'ordinamento del paese di cui trattasi.
Il diritto polacco prevede due tipi di legato: il legato semplice e il legato esecutivo. La rinuncia o l'accettazione riguarda soltanto il legato esecutivo; tale scelta non esiste nel caso del legato semplice.
Spetta alle autorità a cui si fa riferimento nel precedente quesito ricevere una dichiarazione concernente un legato esecutivo.
Il diritto polacco non contempla quote di legittima. Tuttavia, è possibile far valere un diritto al pagamento di una quota riservata, ossia di una congrua somma di denaro. Non si possono presentare dichiarazioni di rinuncia o di accettazione di quote riservate.
Chiunque desideri ottenere un documento che ne attesti la qualità di erede può chiedere al tribunale una dichiarazione di acquisizione dell'eredità oppure ottenere presso un notaio un atto registrato attestante la successione. Se vi sono più eredi, il patrimonio può essere ripartito dal tribunale, su loro richiesta, nell'ambito della procedura di liquidazione dell'asse ereditario, oppure da un notaio in base a un accordo per la liquidazione dell'eredità concluso sotto forma di atto notarile.
L'eredità e il legato si acquistano all'apertura della successione conformemente alla legge (ma si può rinunciare alla successione).
In linea di principio, l'erede risponde illimitatamente dei debiti del de cuius. Un erede può limitare la sua responsabilità accettando l'eredità con beneficio d'inventario. In tal caso, egli deve rendere un'apposita dichiarazione dinanzi a un notaio o al giudice competente, entro sei mesi dalla data in cui ha avuto conoscenza della successione. Gli eredi rispondono in solido dei debiti del de cuius.
Ai fini dell'iscrizione di un bene immobile ricompreso nell'asse ereditario in un registro degli immobili e delle ipoteche, di norma il richiedente deve presentare i documenti che ne attestano la qualità di erede, ossia una dichiarazione dell'autorità giudiziaria attestante l'acquisizione dell'eredità oppure un certificato notarile di successione.
In primo luogo, secondo la legge polacca, un amministratore può essere nominato d'ufficio o su richiesta quando, per qualsiasi motivo, vi sia il rischio che l'asse ereditario non venga ripartito come previsto. A tal fine, l'interessato deve presentare domanda presso l'organo giurisdizionale competente in relazione al patrimonio del de cuius per dimostrare di essere erede o legatario o di avere diritto a una quota riservata. Tale domanda può essere proposta anche dall'esecutore testamentario, da un comproprietario o da un contitolare di diritti del de cuius, da un creditore munito di prova scritta del suo credito nei confronti del de cuius o da un ufficio delle imposte.
In secondo luogo, nel caso dell'eredità giacente, il tribunale designa, d'ufficio o su istanza, un amministratore dell'asse ereditario.
Il de cuius può designare nel testamento un esecutore che ne amministri il patrimonio dopo il suo decesso.
L'esecutore testamentario deve amministrare l'eredità, pagare i debiti della successione, in particolare eseguire i legati e le istruzioni, e in seguito ripartire il patrimonio del de cuius tra gli eredi conformemente al testamento e alla legge applicabile, in ogni caso subito dopo la liquidazione dell'eredità.
L'esecutore può agire ed essere convenuto in giudizio per questioni relative all'amministrazione dell'eredità, nel suo complesso o limitatamente a un bene specifico. Può inoltre agire in giudizio per questioni relative a diritti che rientrano nel patrimonio ereditario ed essere citato in giudizio per questioni concernenti i debiti della successione.
Inoltre, l'esecutore deve consegnare i beni che formano oggetto di legati specifici ai legatari designati.
Gli eredi legittimi devono presentare copia dei pertinenti documenti di stato civile per dimostrare il loro rapporto con il de cuius (ad esempio certificati di nascita o di matrimonio). L'erede o legatario deve produrre un testamento per dimostrare il suo diritto all'eredità o al legato.
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