You will be considered a victim of crime (injured party) if you have suffered direct physical, material or moral injury as the result of an unlawful act, for example you have been injured or your property has been damaged or stolen, etc. as a result of an incident which constitutes a crime according to national law. As a victim of crime, the law accords you certain rights before, during and after court proceedings (trial).
Criminal proceedings in Estonia begin with pre-trial proceedings, which in general are conducted by the police and the prosecutor and during which evidence is gathered about the perpetrated crime and the alleged offender. If there is sufficient evidence, the case will go to trial. The trial will end with the court either convicting or acquitting the accused. In the event of a conviction, the court will also rule on the civil action brought before the court, but in the event of an acquittal the action will be dismissed. In this case it is possible to claim compensation in civil proceedings. The court may decide to fully or partially satisfy the civil action, not satisfy the action or dismiss it. If you do not agree with the ruling, you may appeal the case to a higher court.
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1 - My rights as a victim of crime
2 - Reporting a crime and my rights during the investigation or trial
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Contattando le autorità si otterranno informazioni riguardanti:
È inoltre possibile trovare indicazioni sul sito internet della direzione della polizia e della guardia di frontiera .
I diritti delle persone sono tutelati a prescindere dal paese dell'UE in cui sono state vittime di reato. Le vittime hanno la possibilità di sporgere denuncia e, se necessario, ricevere servizi di sostegno alle vittime sia nel paese in cui è stato commesso il reato sia in quello in cui vivono.
Dopo avere denunciato il reato, la vittima ha il diritto di ricevere le seguenti informazioni:
Tutti coloro che non capiscono né parlano estone hanno diritto a essere assisti da un interprete durante il procedimento. Su richiesta, le vittime possono ricevere una traduzione di qualunque testo indispensabile ai fini della comprensione della decisione sull'archiviazione del procedimento penale o della sentenza del giudice, nonché per garantire l'equità del procedimento.
Le autorità sono tenute a garantire che le vittime capiscano cosa viene spiegato e che siano capite. A tal fine, sono disponibili fogli informativi in un linguaggio di facile comprensione e sono presenti presso la polizia o la procura professionisti appositamente formati. È inoltre sempre possibile essere assistiti da un interprete in lingua dei segni.
I servizi di sostegno alle vittime sono erogati dall'Istituto nazionale estone per la previdenza sociale.
Le donne vittime di violenza possono altresì rivolgersi alle case rifugio per le donne per un aiuto.
La polizia fornirà alle vittime informazioni sui servizi di sostegno alle vittime e, ove necessario, le indirizzerà a un operatore specializzato nell'assistenza alle vittime. In molte stazioni di polizia sono sempre presenti operatori per il sostegno alle vittime.
Tutte le informazioni raccolte nel corso del procedimento penale sono riservate e non saranno condivise prima del processo pubblico. Il giudice può inoltre prevedere che il processo si tenga a porte chiuse e, in tal caso, non saranno pubblicamente accessibili neppure le informazioni discusse durante il processo.
No, l'accesso ai servizi generali di sostegno alle vittime è garantito a tutti, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno sporto denuncia. Tuttavia, vi sono servizi specifici di sostegno alle vittime accessibili soltanto dopo avere denunciato un reato, come ad esempio il risarcimento delle vittime di violenza o la fruizione di servizi di sostegno psicologico.
È possibile chiedere al pubblico ministero che richieda al giudice di emettere un'ordinanza restrittiva temporanea nei confronti dell'indagato. Tale ordinanza impone all'indagato di non recarsi nei luoghi specificati dal giudice e di non avvicinarsi alle persone precisate dal giudice né comunicare con loro.
È altresì possibile beneficiare di misure di protezione delle vittime applicate dalla polizia su richiesta della procura.
In situazioni di pericolo, occorre contattare la polizia, che si occuperà di garantire la vostra sicurezza.
La polizia è tenuta a valutare tutti i casi, garantendo che si eviti ogni danno.
Tutte le autorità competenti del procedimento sono sempre tenute a prendere in considerazione gli interessi della vittima e a prevenirne la vittimizzazione secondaria durante il procedimento penale.
In caso di reato grave, è possibile garantire che le vittime non siano interrogate in tribunale e, in alternativa, può essere organizzata un'udienza in videoconferenza o installare in aula un divisorio affinché l'imputato non veda la vittima durante l'interrogatorio in tribunale.
L'autorità responsabile del procedimento può invitare a partecipare all'interrogatorio di una vittima minorenne un funzionario competente in materia di tutela dei minori, un assistente sociale o uno psicologo. Questo intervento è obbligatorio nei casi gravi se la persona che si occupa del procedimento non ha una formazione specifica al riguardo.
Per le vittime minorenni i cui interessi sono in conflitto con quelli dei legali rappresentanti o dei genitori, l'autorità responsabile del procedimento può nominare un avvocato che le assisterà gratuitamente nell'ambito del patrocinio a spese dello Stato.
I minori affetti da disordini mentali e tutti i bambini di età inferiore ai 10 anni o, in casi di violenza domestica o sessuale, ai 14 anni non saranno interrogati in tribunale. Al contrario, l'interrogatorio della polizia con il minore sarà videoregistrato e può essere utilizzato come prova in tribunale.
Le persone i cui familiari siano deceduti a causa del reato godono di tutti i diritti garantiti alle vittime durante il procedimento.
I familiari delle vittime di reato hanno diritto, se necessario, a servizi di sostegno alle vittime analoghi a quelli previsti per le vittime stesse.
Con il consenso della vittima e dell'indagato, la procura può decidere di chiudere il procedimento ricorrendo alla conciliazione (mediazione). I servizi di conciliazione sono erogati da un operatore incaricato del sostegno alle vittime.
È possibile rinunciare alla procedura di conciliazione in ogni momento.
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È possibile denunciare un reato chiamando il numero di emergenza della polizia 112 (qualora sia necessario anche un intervento urgente della polizia), presentando una dichiarazione scritta presso la stazione di polizia più vicina o inviando via e-mail una relazione al commissariato di polizia competente. Potete trovare informazioni su come denunciare un reato qui.
Dopo avere denunciato un reato, si è contattati e informati delle eventuali procedure successive (ad esempio, invito a testimoniare, fornire informazioni sui possibili testimoni, contribuire alla raccolta di prove, ecc.). Se necessario, saranno date informazioni anche sui servizi di sostegno alle vittime disponibili e su altre misure di protezione.
Dopo l'interrogatorio, è opportuno prendere nota del numero del fascicolo e dell'inquirente responsabile del caso. In tal modo sarà più semplice chiedere informazioni alla polizia in un secondo momento.
È garantita l'assistenza di un avvocato durante il procedimento. Laddove non si disponga di mezzi per ingaggiare un legale, è possibile presentare al giudice una domanda di ammissibilità al patrocinio a spese dello Stato.
Tutte le vittime minorenni i cui interessi siano in conflitto con quelli dei legali rappresentanti hanno diritto a un'assistenza legale gratuita a spese dello Stato.
Le vittime e i testimoni possono chiedere il rimborso delle spese sostenute o dei redditi non percepiti a causa del procedimento penale. Ad esempio è possibile chiedere il rimborso delle spese di viaggio o del guadagno perso per essere comparso a testimoniare. Per chiedere il rimborso delle spese occorre rivolgersi all'autorità che ha citato il teste, la quale potrà fornire indicazioni su come presentare la domanda di rimborso.
Quando il procedimento penale è archiviato verrà inviata alla vittima o al suo legale rappresentante una copia della decisione pertinente. Le vittime possono chiedere di accedere al fascicolo nei 10 giorni successivi al ricevimento della decisione di archiviazione del procedimento penale. Il termine di 10 giorni vale anche per presentare alla procura una domanda di riesame della decisione.
Le vittime sono parti del processo a parità di condizioni con le altre parti e possono essere coinvolte nel processo.
Le persone contro le quali è stato commesso il reato hanno nell'ambito del procedimento penale il ruolo di vittima. Ciononostante possono altresì agire quale parte dello stesso procedimento proponendo un'azione civile. Il diritto estone non prevede il concetto di accusa privata.
Secondo il codice di procedura penale le vittime hanno il diritto di:
Le vittime sono tenute a:
È possibile rendere dichiarazioni ed esprimere la propria opinione durante il processo. È altresì possibile essere chiamati a deporre in tribunale, laddove la procura abbia richiesto di procedere con un interrogatorio.
Il giudice informa le vittime dell'ora e del luogo delle udienze, nonché della sentenza, che verrà recapitata loro, a meno che non siano presenti di persona in aula al momento della pronuncia della sentenza.
È possibile esaminare i fascicoli giudiziari conservati dalla procura dopo la conclusione dell'indagine preliminare o al termine del procedimento penale. La procura informerà le vittime di questa possibilità o fornirà istruzioni su come procedere all'esame dei fascicoli.
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In qualità di parte in giudizio, avete diritto di presentare ricorso contro la sentenza presso un organo giurisdizionale distrettuale entro 30 giorni dalla pronuncia della sentenza.
Avete diritto di essere informati in caso di scarcerazione anticipata del condannato, se lo richiedete durante il procedimento.
Lo svolgimento del procedimento penale non influisce sulla durata dei servizi di assistenza alle vittime a cui potete accedere. Potete continuare a ricevere i servizi di assistenza alle vittime anche dopo la conclusione del procedimento penale senza limiti di tempo specifici.
Sarete informati della sentenza del tribunale che stabilisce la durata della pena inflitta all'imputato. Sarete inoltre informati in caso di scarcerazione anticipata del condannato, se lo richiedete.
Se lo avete richiesto durante l'interrogatorio, verrete informati se il condannato viene rilasciato o se evade dal carcere.
Potrete essere chiamati a pronunciarvi durante il procedimento di scarcerazione anticipata, ma non potrete presentare ricorso contro tali decisioni.
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È possibile proporre un'azione civile nei confronti dell'imputato per chiedere il risarcimento dei danni nell'ambito del procedimento penale. È altresì possibile proporre un'azione civile nei 10 giorni successivi all'esame del fascicolo penale, nonché chiedere alla procura di estendere tale termine.
Qualora il condannato non versi l'importo fissato dalla sentenza del giudice, è possibile rivolgersi a un ufficiale giudiziario che provvederà a organizzare un procedimento esecutivo.
No, lo Stato non paga il risarcimento dovuto dal condannato.
Le persone vicine a una persona deceduta in seguito a un reato o le vittime di reati violenti che abbiano subito un danno alla salute di almeno quattro mesi a causa del reato possono chiedere un risarcimento dello Stato per i seguenti tipi di danni:
Per essere ammissibili al risarcimento, occorre denunciare il reato entro 15 giorni da quando è stato commesso o da quando si ha la possibilità di sporgere denuncia.
La domanda di risarcimento deve essere presentata all'istituto nazionale delle previdenza sociale estone entro tre anni da quando è stato commesso il reato o dalla data del decesso della vittima, a meno che:
È possibile chiedere un risarcimento dello Stato a favore delle vittime di reato se il procedimento penale non ha permesso di identificare il colpevole.
Una vittima convinta che l'imputato sia responsabile del danno arrecatole ma sia stato assolto in tribunale può proporre un'azione civile.
La decisione sulla concessione di un risarcimento a favore delle vittime di violenza può essere prorogata sino alla sentenza del tribunale regionale qualora:
In caso di proroga della concessione del risarcimento, l'istituto nazionale della previdenza sociale estone può versare un anticipo in seguito a una richiesta di risarcimento proposta da una persona che soddisfi senza dubbio le condizioni di ammissibilità al risarcimento e si trovi in difficoltà economiche.
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Sì, i servizi di assistenza alle vittime sono gratuiti.
I servizi statali di assistenza alle vittime comprendono quanto segue:
I fornitori di servizi pubblici di assistenza alle vittime possono indirizzarvi a organizzazioni non governative.
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