- 1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?
- 2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971.
- 3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?
- 4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?
- 5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?
- 6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?
- 7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?
- 8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?
- 9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?
- 10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?
- 11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?
- 12 Quali sono i termini per le impugnazioni?
- 13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?
- 14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?
- 15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?
- 16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?
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1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?
Nel diritto francese si opera una distinzione tra i termini di prescrizione, i termini di decadenza e i termini processuali.
Il termine di prescrizione consiste in un lasso di tempo trascorso il quale una persona può acquisire un diritto reale in conseguenza del possesso (si parla in questo caso di "termine di prescrizione acquisitiva") o, in caso di mancato esercizio del diritto, della perdita o dell'estinzione del diritto (si parla in questo caso di "termine di prescrizione estintiva"). Il termine di prescrizione può essere soggetto a sospensione e interruzione.
Il termine di decadenza, o termine prestabilito, è un termine perentorio, generalmente previsto dalla legge per avviare un'azione specifica. Alla scadenza del periodo suddetto, l'azione si considera estinta. I termini di decadenza non sono suscettibili di sospensione e in linea di principio nemmeno di interruzione. Tuttavia, ai sensi degli articoli 2241 e 2244 del codice civile, alcuni atti hanno l'effetto di interrompere questi termini, come nel caso di una citazione in giudizio o di un atto esecutivo (ad es. un pignoramento).
I termini processuali sono quelli che si applicano agli atti del procedimento una volta avviato; sono fissati per legge o sono stabiliti dal giudice. A differenza dei termini di decadenza, i termini per l'esecuzione di un atto processuale non comportano l'estinzione dell'azione. Detti termini non sono suscettibili di interruzione né di sospensione.
2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971.
Sono considerati giorni festivi in virtù dei testi attualmente in vigore:
- 1° gennaio
- lunedì di Pasqua
- 1° maggio
- 8 maggio
- Ascensione
- lunedì di Pentecoste
- 14 luglio
- Assunzione (il 15 agosto)
- Ognissanti (il 1° novembre)
- 11 novembre
- Natale (il 25 dicembre)
In alcuni dipartimenti e collettività territoriali sono stati istituiti dei giorni festivi per commemorare l'abolizione della schiavitù: il 27 maggio per la Guadalupa, il 10 giugno per la Guyana, il 22 maggio per la Martinica, il 20 dicembre per l'isola della Riunione e il 27 aprile per Mayotte.
Nei dipartimenti di Alsazia-Mosella, il 26 dicembre e il Venerdì santo sono giorni festivi.
3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?
A partire dall'entrata in vigore della legge n. 2008-561 del 17 giugno 2008 (che comprende disposizioni transitorie), il termine ordinario della prescrizione estintiva è di 5 anni (prima era di 30 anni).
Vi sono tuttavia numerose eccezioni a tale principio, ad esempio per le azioni di responsabilità civile risultanti da un evento che ha causato un danno fisico per il quale il termine di prescrizione è fissato a 10 anni.
La durata dei termini di decadenza e dei termini processuali varia a seconda delle materie e dei procedimenti.
4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?
Per quanto riguarda i termini processuali, ai sensi dell'articolo 640 del codice di procedura civile, quando un atto o una formalità devono essere compiuti prima della scadenza di un termine, questo inizia alla data dell'atto, dell'evento, della decisione o della comunicazione che lo fa decorrere.
L'inizio del termine per la prescrizione estintiva ordinaria delle azioni personali e in valori mobiliari è fissato "al giorno in cui il titolare di un diritto aveva o avrebbe dovuto essere a conoscenza dei fatti che gli consentono il relativo esercizio". Sono previsti inizi di decorrenza speciali in taluni settori, come quello di un'azione di responsabilità civile risultante da un evento che ha causato ad esempio un danno fisico. L'inizio della decorrenza del termine di prescrizione di 10 anni è, ai sensi dell'articolo 2226 del codice civile, il consolidamento del danno iniziale o aggravato.
5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?
In virtù dell'articolo 664, punto 1, del codice di procedura civile, quando la comunicazione avviene tramite l'atto di un ufficiale giudiziario, la data è quella del giorno in cui la notifica è effettuata a mani proprie, presso il domicilio, il luogo di residenza oppure è la data di stesura del verbale con cui l'ufficiale giudiziario ha preso nota delle azioni compiute per cercare il destinatario dell'atto nel caso in cui quest'ultimo non abbia né domicilio, né residenza, né il posto di lavoro conosciuto. La data e l'ora della notifica per posta elettronica sono quelle dell'invio dell'atto al destinatario.
Ai sensi degli articoli 668 e 669 del codice di procedura civile, la data della comunicazione a mezzo postale è, per colui che la effettua, quella della spedizione, mentre per colui al quale è destinata è la data di ricezione della lettera. La data di spedizione di una comunicazione a mezzo postale è quella che appare sul timbro dell'ufficio postale che l'ha emessa. La data di ricezione è quella di avvenuta consegna o di apposizione della firma. La data di ricezione di una comunicazione effettuata mediante raccomandata con ricevuta di ritorno è quella apposta dall'amministrazione postale al momento della consegna della lettera al destinatario.
In deroga a tali disposizioni, l'articolo 647, punto 1, del codice di procedura civile prevede che la data di comunicazione di un atto in una collettività d'oltremare, in Polinesia francese, nelle isole Wallis-et-Futuna, in Nuova Caledonia, nelle terre australi e antartiche francesi o all'estero sia, per colui che la effettua, la data di spedizione dell'atto da parte dell'ufficiale giudiziario o della cancelleria o, in assenza, la data di ricezione da parte della procura competente.
6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?
In applicazione dell'articolo 641 del codice di procedura civile, quando un termine è espresso in giorni, quello dell'atto, dell'evento, della decisione o della comunicazione che lo fa decorrere non conta. Questa disposizione si applica ai termini processuali.
Allo stesso modo, il termine della prescrizione estintiva è calcolato in giorni, ma il giorno in cui si verifica l'avvenimento non si conta per il decorso del termine. Tuttavia, se l'atto non è stato consegnato a mani proprie, alcune disposizioni permettono di differire il dies a quo del termine fino alla data della notifica di un atto a mani proprie oppure fino alla data dell'emissione di provvedimenti di esecuzione forzata in base all'atto.
7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?
Ai sensi dell'articolo 642 del codice di procedura civile, un termine che normalmente scade di sabato, di domenica o in un giorno festivo o non lavorativo viene prorogato fino al primo giorno lavorativo successivo.
Questo significa che il termine continua a decorrere di domenica e nei giorni festivi, ma che viene prorogato se termina di sabato, di domenica o in un giorno festivo o non lavorativo.
8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?
In applicazione dell'articolo 641 del codice di procedura civile, quando un termine è espresso in mesi o in anni, detto termine scade nel giorno dell'ultimo mese o dell'ultimo anno corrispondente per numerazione a quello dell'atto, dell'evento, della decisione o della comunicazione che lo fa decorrere. In mancanza di una data corrispondente, il termine scade l'ultimo giorno del mese.
Quando un termine è espresso in mesi e in giorni, si contano prima i mesi e poi i giorni.
La norma sancita dall'articolo 642 del codice di procedura civile (cfr. domanda precedente) si applica a qualsiasi termine, a prescindere che sia espresso in giorni, mesi o anni.
9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?
In applicazione dell'articolo 641 del codice di procedura civile, quando un termine è espresso in mesi o in anni, detto termine scade nel giorno dell'ultimo mese o dell'ultimo anno corrispondente per numerazione a quello dell'atto, dell'evento, della decisione o della comunicazione che lo fa decorrere. In mancanza di una data corrispondente, il termine scade l'ultimo giorno del mese.
Quando un termine è espresso in mesi e in giorni, si contano prima i mesi e poi i giorni.
La norma sancita dall'articolo 642 del codice di procedura civile (cfr. domanda precedente) si applica a qualsiasi termine, a prescindere che sia espresso in giorni, mesi o anni.
10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?
Come già specificato, un termine che scade normalmente di sabato, di domenica o in un giorno festivo o non lavorativo viene prorogato fino al primo giorno lavorativo successivo.
La proroga del termine fino al primo giorno lavorativo successivo si applica a tutte le materie e a tutti i procedimenti.
11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?
Ai sensi dell'articolo 643 del codice di procedura civile, quando la domanda viene presentata dinanzi a un organo giurisdizionale che ha sede nella Francia metropolitana, i termini di comparizione, di appello, di opposizione, di ricorso per revisione e di ricorso per cassazione sono aumentati:
- di un mese per le persone che risiedono in Guadalupa, Guyana francese, Martinica, La Réunion, Mayotte, Saint-Barthélemy, Saint-Martin, Saint Pierre e Miquelon, Polinesia francese, isole Wallis e Futuna, Nuova Caledonia e Terre australi e antartiche francesi;
- di due mesi per i residenti all'estero.
Ai sensi dell'articolo 644 del codice di procedura civile, quando la domanda è presentata a un organo giurisdizionale che ha sede in Guadalupa, Guyana, Martinica, La Réunion, Mayotte, Saint-Barthélemy, Saint-Martin, Saint Pierre e isole Miquelon, Wallis e Futuna, i termini di comparizione, per l'appello, per l'opposizione e il ricorso per la revisione sono aumentati:
- di un mese per le persone che non risiedono nella collettività territoriale nella cui circoscrizione ha sede l'organo giurisdizionale;
- di due mesi per i residenti all'estero.
12 Quali sono i termini per le impugnazioni?
Ai sensi dell'articolo 538 del codice di procedura civile, di norma il termine d'appello è di un mese in materia contenziosa e di quindici giorni per la giurisdizione volontaria; tuttavia diverse norme derogano a questo principio. Ad esempio, il termine d'appello è di quindici giorni per le ordinanze emesse in sede di procedimento sommario, per le decisioni del giudice dell'esecuzione, le ordinanze del giudice per gli affari familiari e per le decisioni del giudice dei minori in materia di assistenza educativa, ecc.
13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?
In generale, per i procedimenti d'urgenza, i termini per comparire e notificare la citazione possono essere abbreviati previa autorizzazione del giudice. Tali termini possono essere abbreviati ai sensi della legge o del regolamento.
Ad esempio, le parti possono essere autorizzate a notificare, entro una data determinata, in materia di procedimenti interinali e celeri nel merito (di volta in volta), ma anche nell'ambito della relativa procedura entro un giorno stabilito.
In generale, i giudici possono rimandare l'esame della causa a una data successiva per consentire la comparizione delle parti.
14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?
Ai sensi dell'articolo 647 del codice di procedura civile, quando un atto destinato a una parte che è domiciliata in un luogo in cui essa gode di una proroga del termine le viene notificato a mani proprie in un luogo in cui coloro che vi risiedono non ne beneficerebbero, per tale comunicazione valgono esclusivamente i termini concessi in quest'ultimo caso.
15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?
Se il termine di prescrizione è raggiunto o il termine di decadenza è scaduto, ciò dev'essere sancito con una dichiarazione di irricevibilità, che ha come effetto quello di considerare il ricorso inammissibile, senza esame nel merito.
Le sanzioni che derivano dall'inosservanza di un termine processuale fissato per legge o stabilito dal giudice variano a seconda del ruolo del termine e dell'atto da compiere. La sanzione per il mancato rispetto di un termine di comparizione non è prevista da una norma precisa; il mancato rispetto di un termine di comparizione rende nulla la sentenza pronunciata prima della sua scadenza nel caso in cui il convenuto non sia comparso.
La mancanza di diligenza delle parti, quando queste dispongono di un termine per procedere in tal senso, è generalmente sanzionata con la cancellazione. Tuttavia, il mancato compimento degli atti processuali può anche essere sanzionato con la nullità (ad esempio, se la citazione non viene depositata presso la cancelleria entro il termine prescritto) o con la chiusura dell'istruttoria nell'ambito della procedura (procedura scritta normale).
16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?
Non vi è alcuna disposizione che permetta di rimettere nei termini il titolare del diritto di agire in giudizio: ciò è un effetto giuridico della prescrizione o della decadenza.
Tuttavia, laddove una norma lo preveda, il giudice ha la facoltà di evitare che una parte incorra nella decadenza derivante dalla scadenza di un termine. Nello specifico, l'articolo 540 del codice di procedura civile prevede la possibilità di evitare che la parte incorra nella decadenza risultante dalla scadenza di un termine di ricorso nei confronti di una sentenza pronunciata in contumacia o in contraddittorio se tale parte non è stata informata della sentenza in tempo utile per esercitare il diritto di ricorso, senza che vi sia stata colpa da parte sua, o se si è trovata nell'impossibilità di agire.
La decisione di un giudice che dichiari nullo e privo di effetti un atto processuale può essere oggetto di un ricorso dinanzi al giudice che ha emesso la decisione medesima. Se da un lato la nullità interrompe il procedimento, dall'altro il diritto di agire in giudizio permane. Questo significa che può essere formulata una nuova domanda a meno che non si verifichi una causa di estinzione dell'azione, in particolare la prescrizione.
La decisione di cancellazione dal ruolo non è suscettibile di ricorso. Tuttavia, la cancellazione lascia intatto la possibilità di riproporre l'azione. Questo significa che continua a sussistere l'interruzione della prescrizione o della decadenza determinata dalla citazione. La richiesta di riassunzione giustifica il compimento degli atti che avevano giustificato il provvedimento di cancellazione e ciò permette di riavviare l'azione.
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