- 1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?
- 2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971
- 3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?
- 4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?
- 5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?
- 6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?
- 7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?
- 8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?
- 9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?
- 10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?
- 11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?
- 12 Quali sono i termini per le impugnazioni?
- 13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?
- 14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?
- 15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?
- 16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?
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1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?
I termini processuali sono periodi di tempo entro i quali deve essere compiuto un atto processuale.
I termini processuali possono essere classificati come segue, a seconda dei soggetti tenuti al loro rispetto:
- i termini che deve osservare un organo giurisdizionale, un giudice o un ufficiale giudiziario sono stabiliti per legge e sono generalmente brevi. Nei procedimenti civili tali termini sono compresi tra uno e 30 giorni (ad esempio 15 giorni ai sensi dell'articolo 102, paragrafo 2, del codice di procedura civile (Civilprocesa likums); 30 giorni ai sensi dell'articolo 140, paragrafo 9, del codice di procedura civile; 15 giorni ai sensi dell'articolo 341.6, paragrafo 2, del codice di procedura civile). Un giudice deve deliberare in merito all'accettazione di una domanda entro sette giorni dal ricevimento della stessa, ma se la domanda è volta a ottenere il rimpatrio di un minore in Lettonia ed è indirizzata alle autorità di un altro paese, il giudice adotta la decisione in udienza entro 15 giorni dall'avvio del procedimento. La decisione in merito alle garanzie di un credito deve essere adottata entro il giorno successivo all'avvio del procedimento. La decisione in merito all'adozione di provvedimenti cautelari provvisori contro atti di violenza deve essere adottata al più tardi entro il giorno lavorativo successivo al ricevimento della domanda, qualora non sia richiesta l'assunzione di ulteriori prove o un ritardo possa pregiudicare gravemente i diritti della parte attrice; in altri casi, la decisione deve essere presa entro 20 giorni dal ricevimento della domanda. Per alcune categorie di procedimenti è prescritto un termine entro il quale occorre iniziare o terminare la trattazione di una causa ed emettere una decisione in merito. Una copia autentica di una sentenza o di una decisione deve essere prodotta entro tre giorni al massimo dalla pronuncia della stessa o, nel caso in cui la sentenza sia pronunciata in forma breve, entro tre giorni dalla redazione del testo integrale della sentenza. La legge prevede inoltre altri termini processuali. Talvolta un giudice o un ufficiale giudiziario è tenuto a compiere taluni atti processuali senza indugio. In determinati casi previsti dalla legge sono stabiliti termini generali che i giudici possono rendere specifici, fissando il termine entro il quale occorre compiere un atto processuale. Nel caso di procedimenti complessi, un giudice può redigere una sentenza in forma breve, composta soltanto dalla parte introduttiva e dal dispositivo. Il giudice dovrà poi redigere il testo integrale della sentenza entro 14 giorni e dovrà rendere nota la data in cui il testo integrale sarà disponibile. Il codice di procedura civile non specifica i termini entro i quali un giudice debba istruire un processo civile e statuire nel merito. Ciononostante, l'articolo 28 della legge sul potere giudiziario (Likums par tiesu varu) stabilisce che, al fine di garantire la difesa dei diritti violati di una persona, il giudice è tenuto a trattare la causa "in maniera tempestiva", ossia deve statuire nel merito il più rapidamente possibile. Allo stesso tempo, in deroga alla procedura giudiziaria ordinaria, il codice di procedura civile fissa termini processuali speciali per l'esame delle domande nell'ambito di determinate categorie di cause assoggettate a procedure speciali: per esempio, un giudice deve adottare una decisione in merito a una domanda di esecuzione incontestata di obbligazioni entro sette giorni dal ricevimento dell'istanza. Vi sono inoltre alcune disposizioni di normative specifiche che indicano le cause da assoggettare a procedure straordinarie (per esempio, si deve dare la priorità alle azioni dirette a tutelare i diritti e gli interessi dei minori, come stabilisce la legge sulla tutela dei diritti del minore (Bērnu tiesību aizsardzības likums));
- il codice di procedura civile fissa altresì i termini relativi ad atti processuali che devono essere compiuti dalle parti nel procedimento: 14 giorni prima dell'udienza per la presentazione delle prove, salvo che il giudice stabilisca termini diversi (sette giorni nel caso di una procedura scritta); 10 giorni per la presentazione di un ricorso complementare (blakus sūdzība); 20 giorni per la presentazione di un appello (apelācija), e così via. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, i termini applicabili alle parti nel procedimento o ad altri soggetti interessati sono fissati dall'organo giurisdizionale, dal giudice o dall'ufficiale giudiziario, che stabiliscono una data specifica laddove la legge prevede un termine generale o fissano un termine in maniera autonoma, considerando il tipo di atto processuale, la distanza dal luogo di residenza o domicilio di una persona e altre circostanze.
I termini applicabili a persone che non sono parti nel procedimento vengono stabiliti soltanto da un organo giurisdizionale o da un giudice.
I principali tipi di termini sono i seguenti:
• termine per la presentazione delle prove: salvo che il giudice non specifichi diversamente, le prove devono essere presentate al più tardi 14 giorni prima dell'udienza (sette giorni prima dell'apertura del procedimento nel caso di una procedura scritta). È possibile presentare prove nel corso della trattazione della causa, su richiesta motivata di una parte nel procedimento o di un terzo, a condizione che ciò non ritardi l'emissione della sentenza, che l'organo giurisdizionale abbia ritenuto valido il motivo per cui le prove non sono state presentate entro i termini stabiliti o che le prove siano relative a fatti emersi nel corso della trattazione della causa. Qualora il giudice non accetti le prove, non è possibile contestare tale decisione, ma è possibile sollevare obiezioni in merito nell'ambito di un appello (apelācija) o di un ricorso per cassazione (kasācija);
• termine per la presentazione di osservazioni da parte del convenuto: dopo che sia stato avviato un procedimento, l'atto di citazione deve essere immediatamente trasmesso al convenuto, al suo indirizzo elettronico ufficiale o per posta raccomandata, specificando un termine per la presentazione di osservazioni scritte che sia compreso tra 15 e 30 giorni a partire dalla data di invio dell'atto di citazione;
• termine per rimediare alle carenze nell'ambito di un'istanza di riapertura del procedimento e di riesame: entro 20 giorni dall'emissione di una sentenza in contumacia, il convenuto può presentare al tribunale che ha emesso la sentenza un'istanza per la riapertura del procedimento e per sottoporre la causa a un nuovo esame.
Termini per la sospensione del procedimento:
- qualora una delle parti nel procedimento o un terzo che avanzi pretese a parte sia costituito da una persona fisica deceduta o da una persona giuridica che abbia cessato di esistere e qualora il rapporto giuridico controverso consenta il trasferimento dei diritti, il termine pertinente coincide con il tempo necessario per designare un successore avente causa o nominare un rappresentante legale;
- qualora il giudice accerti che una delle parti nel procedimento o un terzo ha perso la propria capacità di agire, il termine pertinente coincide con il tempo necessario per nominare un rappresentante legale;
- qualora una delle parti nel procedimento o un terzo non possa partecipare alla causa in esame per motivi di grave malattia, età o inabilità, il termine pertinente scade alla scadenza del termine fissato dal giudice per la nomina di un rappresentante;
- qualora il giudice emetta una decisione relativa alla presentazione di un ricorso alla Corte costituzionale, o qualora una parte promuova un procedimento dinanzi alla Corte costituzionale in relazione a una questione di legittimità costituzionale, oppure qualora il giudice decida di proporre alla Corte di giustizia dell'Unione europea una domanda di pronuncia pregiudiziale o qualora non sia possibile emettere una sentenza fino alla definizione di un altro procedimento civile, penale o amministrativo, il termine pertinente coincide con il tempo necessario affinché la decisione o la sentenza della Corte costituzionale o della Corte di giustizia dell'Unione europea nell'ambito di un procedimento civile, penale o amministrativo divenga definitiva;
- se una delle parti nel procedimento o un terzo che avanza pretese a parte si trova al di fuori del territorio della Lettonia per una missione a lungo termine o per ragioni ufficiali, il termine pertinente coincide con il tempo necessario all'emissione di un provvedimento che intimi la presenza del convenuto; nel caso in cui una delle parti nel procedimento o un terzo che avanzi pretese a parte non possa partecipare alla causa in esame per motivi di malattia, o qualora il giudice richieda una consulenza tecnica, il periodo pertinente coincide con il tempo necessario affinché vengono a cessare le circostanze sopramenzionate;
- qualora una delle parti abbia concordato la sospensione del procedimento senza che vi si opponga nessun terzo che avanza pretese a parte, il termine pertinente scade alla scadenza del termine stabilito dalla decisione del giudice;
- qualora siano state presentate rivendicazioni di natura pecuniaria nei confronti di un convenuto coinvolto in una procedura di insolvenza di una persona fisica o giuridica, il termine pertinente coincide con il tempo necessario alla conclusione della procedura di insolvenza.
Termine per l'impugnazione di una decisione – È possibile impugnare una decisione emessa da un giudice di primo grado entro 20 giorni dalla sua pronuncia. Qualora una sentenza sia stata resa in forma breve, il periodo entro il quale può essere impugnata inizia a decorrere dal termine stabilito dal giudice per la redazione del testo integrale della sentenza. Se la sentenza viene redatta dopo il termine indicato, il termine entro il quale può essere impugnata inizia a decorrere dalla data dell'effettiva redazione della sentenza. Sono irricevibili e vengono rispediti al mittente gli atti di impugnazione presentati successivamente alla scadenza dei termini.
È possibile presentare un ricorso complementare entro 10 giorni dalla data in cui viene emessa la decisione del giudice, salvo ove diversamente specificato dal codice di procedura civile. Sono irricevibili e vengono rispediti al mittente i ricorsi complementari presentati successivamente alla scadenza dei termini.
Termine per la presentazione dell'istanza con cui si richiede di tenere conto di fatti recentemente emersi – Il termine entro il quale è possibile presentare una tale istanza inizia a decorrere:
- rispetto a circostanze fondamentali già esistenti al momento dell'avvio del procedimento, ma che non erano né potevano essere note all'istante, a partire dal giorno in cui tali fatti sono emersi;
- rispetto a false testimonianze, traduzioni o consulenze rese da esperti intenzionalmente errate oppure elementi probatori documentali o materiali falsificati, portati alla luce da una sentenza penale divenuta esecutiva e sulla base dei quali è stata emessa la sentenza, oppure rispetto ad attività criminali portate alla luce da una sentenza penale divenuta esecutiva e sulla base delle quali è stata emessa una sentenza o adottata una decisione illegittima o infondata, a partire dal giorno in cui la sentenza penale diviene esecutiva;
- qualora sia stata annullata una sentenza o una decisione adottata da un'altra istituzione, sulla base della quale è stata emessa la sentenza o la decisione nella causa in questione, a partire dal giorno in cui diviene esecutiva la decisione di annullamento della sentenza civile o penale, oppure dal giorno in cui viene annullata la decisione adottata dall'altra istituzione, sulla base della quale è stata emessa la sentenza o la decisione di cui si richiede l'annullamento alla luce dei fatti recentemente emersi;
- qualora sia stato riconosciuto che una norma giuridica applicata per la definizione di una causa è incompatibile con una norma di rango superiore, a partire dalla data di efficacia della sentenza o della decisione in base alla quale la norma giuridica applicata perde efficacia, in quanto non conforme alla norma di rango superiore.
Termini per la presentazione di atti esecutivi – È possibile presentare un atto esecutivo al fine di procedere all'esecuzione forzata entro 10 anni dalla data di efficacia di una decisione del giudice o dell'organo giurisdizionale, salvo che la legge fissi altri termini di prescrizione.
Qualora una sentenza del giudice stabilisca che il recupero di un credito deve avvenire tramite pagamenti periodici, l'atto di esecuzione rimarrà efficace per tutto il periodo di tempo durante il quale devono essere effettuati i pagamenti; il summenzionato termine di 10 anni inizia tuttavia a decorrere dall'ultimo giorno in cui è consentito effettuare ciascun pagamento.
2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971
Conformemente alla legge sulle festività nazionali, i giorni di commemorazione e i giorni festivi, le festività nazionali sono le seguenti:
- 1º gennaio: capodanno;
- venerdì santo, domenica di Pasqua e lunedì di Pasqua;
- 1º maggio: festa del lavoro, commemorazione della convocazione dell'Assemblea costituente della Repubblica di Lettonia;
- 4 maggio: commemorazione della dichiarazione d'indipendenza della Repubblica di Lettonia;
- seconda domenica di maggio: festa della mamma;
- Pentecoste;
- 23 giugno: vigilia di San Giovanni (vigilia del solstizio d'estate);
- 24 giugno: San Giovanni, festa di mezza estate (solstizio d'estate);
- giorno finale del Festival nazionale lettone dei canti e delle danze;
- 18 novembre: commemorazione della proclamazione della Repubblica di Lettonia;
- 24, 25 e 26 dicembre: Natale (solstizio d'inverno);
- 31 dicembre: vigilia di capodanno.
Gli ortodossi, i vecchi credenti e le persone di altre confessioni celebrano le festività di Pasqua, Pentecoste e Natale alle date stabilite dalle loro confessioni.
Qualora il 4 maggio, il giorno finale del Festival nazionale lettone dei canti e delle danze o il 18 novembre cadano di sabato o di domenica, il primo giorno lavorativo seguente diviene festivo.
3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?
Gli atti processuali devono essere compiuti entro i termini stabiliti dalla legge. Qualora la legge non prescriva termini processuali, gli stessi verranno determinati dall'organo giurisdizionale o dal giudice. Il termine stabilito da un organo giurisdizionale o da un giudice deve avere una durata sufficiente a consentire il compimento dell'atto processuale.
Il termine può consistere in una data precisa, in un periodo che scade in una data precisa o in un periodo espresso in anni, mesi, giorni o ore. Qualora l'atto processuale non debba essere compiuto in una determinata data, potrà essere compiuto in qualsiasi data all'interno del periodo indicato. È possibile determinare detto periodo con riferimento al verificarsi di un fatto certo.
4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?
Un termine processuale espresso in anni, mesi o giorni inizia a decorrere dal giorno successivo alla data o al fatto che indica il suo inizio.
Un termine processuale espresso in ore inizia a decorrere dall'ora successiva al fatto che indica il suo inizio.
5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?
Gli atti giudiziari vengono trasmessi agli interessati principalmente per via elettronica, ossia: attraverso un sistema online se il destinatario ha comunicato all'organo giurisdizionale il proprio consenso a comunicare con esso tramite detto sistema online; all'indirizzo elettronico fornito dal destinatario se quest'ultimo ha comunicato all'organo giurisdizionale il proprio consenso all'uso della posta elettronica per la comunicazione con il tribunale; oppure all'indirizzo elettronico ufficiale del destinatario. Quando un atto giudiziario viene trasmesso per via elettronica, si considera notificato il terzo giorno successivo alla data di invio.
Nel caso in cui non sia possibile trasmettere a una persona fisica atti giudiziari per via elettronica, questi sono inviati all'indirizzo di residenza o domicilio dichiarati dalla persona in questione. Gli atti giudiziari possono anche essere recapitati al destinatario presso il luogo di lavoro. Nel caso in cui non sia possibile trasmettere a una persona giuridica atti giudiziari per via elettronica, questi sono inviati presso la sua sede legale. Quando un atto giudiziario viene spedito per posta ordinaria, si considera notificato il settimo giorno successivo alla data di invio.
Gli atti giudiziari possono essere notificati al destinatario in persona o a qualsiasi familiare adulto residente con il destinatario. In tal caso, gli atti si considerano notificati il giorno in cui sono stati accettati dal destinatario o da un'altra persona.
Qualora un atto giudiziario sia stato recapitato al luogo di residenza dichiarato di una persona fisica o a un diverso indirizzo da questa indicato, compreso quello indicato ai fini della corrispondenza con l'organo giurisdizionale, ovvero, nel caso di una persona giuridica, alla sua sede legale, e l'ufficio postale abbia attestato la consegna dell'atto o la sua restituzione al mittente, tale circostanza, di per sé, non serve a certificare la notificazione dell'atto. Il destinatario può confutare la presunzione che gli atti siano stati notificati il settimo giorno successivo alla data di invio, se sono stati spediti per posta ordinaria, o il terzo giorno successivo alla data di invio, qualora siano stati inviati per posta elettronica o trasmessi online, adducendo circostanze oggettive al di fuori del suo controllo che gli hanno impedito di ricevere gli atti in questione all'indirizzo indicato. Qualora il destinatario rifiuti di accettare un atto giudiziario, si considera che la notifica sia avvenuta nel giorno in cui il destinatario ha respinto l'atto.
6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?
No. Se il verificarsi di un fatto specifico determina il momento iniziale per il decorso del termine, il computo inizia dal giorno successivo al verificarsi di tale fatto.
7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?
Se un termine è espresso in giorni, il computo dei giorni include tutti i giorni di calendario.
8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?
Se un termine è espresso in anni, mesi o giorni si considerano i giorni di calendario.
9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?
Un termine espresso in anni scade nel giorno e nel mese corrispondente dell'ultimo anno di riferimento.
Un termine espresso in mesi scade nel giorno corrispondente dell'ultimo mese di riferimento. Se un termine espresso in mesi scade in un mese in cui manca il giorno corrispondente, il termine scade in corrispondenza dell'ultimo giorno di tale mese.
Un termine prorogato fino a una data determinata scade in quella data.
- Un atto processuale il cui termine sia in scadenza può essere compiuto fino alle ore 24 del giorno di scadenza.
- Il termine per il compimento di un atto processuale che deve essere compiuto in tribunale scade all'orario di conclusione delle attività lavorative del tribunale. Si considera presentato entro i termini un atto di citazione, un atto di appello o un altro atto consegnato a un'autorità intermediaria entro le ore 24 del giorno di scadenza del termine.
10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?
Se il termine scade di sabato, di domenica o in un giorno festivo previsto dalla legge, si considera prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente.
11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?
Solo i termini fissati da un organo giurisdizionale o da un giudice possono essere prorogati su richiesta di una parte in causa. In caso di scadenza dei termini prescritti dalla legge, il giudice può concedere una rimessione in termini su richiesta di una parte in causa. La domanda di proroga o di rimessione in termini deve essere presentata all'organo giurisdizionale presso il quale l'atto avrebbe dovuto essere compiuto e viene esaminata mediante procedura scritta. Prima dell'esame della domanda mediante procedura scritta, le parti in causa vengono informate e ricevono contemporaneamente una domanda di proroga o di rimessione in termini. La domanda di rimessione in termini deve essere corredata della documentazione necessaria per il compimento dell'atto processuale e dei motivi che giustificano la rimessione in termini.
Un termine fissato da un giudice può essere prorogato da un giudice in composizione monocratica. Avverso la decisione di un organo giurisdizionale o di un giudice di respingere una domanda di proroga o di rimessione in termini è possibile proporre un ricorso complementare.
12 Quali sono i termini per le impugnazioni?
È possibile presentare un ricorso complementare entro 10 giorni dalla data in cui l'organo giurisdizionale emette la decisione.
Qualora una decisione sia presa in esito a una procedura scritta, il termine per la presentazione di un ricorso complementare inizia a decorrere dalla data di notificazione della decisione.
Se una decisione viene adottata in assenza di una delle parti (per esempio, una decisione che disponga l'assunzione di prove o l'adozione di una misura cautelare provvisoria), il termine per presentare un ricorso complementare inizia a decorrere dalla data di notificazione o di invio della decisione.
Nel caso in cui una decisione giudiziaria sia stata inviata a una persona che ha la propria residenza, il proprio domicilio o la propria sede legale al di fuori della Lettonia ma il cui indirizzo è noto, in conformità della normativa dell'Unione europea o degli accordi internazionali vincolanti per la Lettonia, tale persona potrà presentare opposizione entro 15 giorni dalla data di notificazione della decisione o, nel caso in cui la decisione sia stata resa in forma breve, dalla data in cui riceve il testo integrale della decisione.
Un atto di appello (apelācija) deve essere presentato entro 20 giorni dalla data in cui è stata pronunciata la sentenza o, nel caso in cui la sentenza sia stata resa in forma breve, dalla data fissata dal giudice per la redazione del testo integrale della sentenza. Se la sentenza viene redatta dopo il termine indicato, il termine entro il quale può essere impugnata inizia a decorrere dalla data dell'effettiva redazione della sentenza.
Nel caso in cui una sentenza sia stata inviata a una persona che ha la propria residenza, il proprio domicilio o la propria sede legale al di fuori della Lettonia ma il cui indirizzo è noto, in conformità della normativa dell'Unione europea o degli accordi internazionali vincolanti per la Lettonia, tale persona può presentare appello entro 20 giorni dalla data di notificazione della sentenza.
Un ricorso per cassazione (kasācija) deve essere presentato entro 30 giorni dal giorno in cui la sentenza è stata pronunciata; tuttavia, nel caso in cui la sentenza sia stata resa in forma breve, il termine di 30 giorni decorre dalla data fissata dal giudice per la redazione del testo integrale della sentenza. Se la sentenza viene redatta dopo il termine indicato, il termine entro il quale può essere impugnata inizia a decorrere dalla data dell'effettiva redazione della sentenza.
Nel caso in cui una sentenza sia stata inviata a una persona che ha la propria residenza, il proprio domicilio o la propria sede legale al di fuori della Lettonia ma il cui indirizzo è noto, in conformità della normativa dell'Unione europea o degli accordi internazionali vincolanti per la Lettonia, tale persona può proporre un ricorso per cassazione entro 30 giorni dalla data della notificazione della sentenza.
Qualsiasi atto di impugnazione presentato dopo la scadenza dei termini è considerato irricevibile e rispedito al mittente. La decisione del giudice che dichiara irricevibile un'impugnazione può essere impugnata entro 10 giorni dall'adozione della decisione mediante ricorso complementare.
Per determinate tipologie di controversie, per esempio nel caso di una controversia relativa al riconoscimento della decisione di un giudice straniero, possono essere stabiliti termini specifici per le impugnazioni, caso per caso, nell'ambito delle norme che disciplinano la procedura civile.
13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?
Il giudice deve rimandare la trattazione di una causa e fissare un'altra data per l'udienza se:
- una delle parti non è presente all'udienza e non è stata informata dell'orario e del luogo dell'udienza;
- una delle parti, pur essendo stata correttamente informata dell'orario e del luogo dell'udienza, non compare all'udienza per motivi che il giudice considera validi;
- l'atto di citazione non è stato notificato al convenuto e, per tale ragione, quest'ultimo chiede che la trattazione della causa sia rimandata;
- è necessario convocare, quale parte interessata, una persona i cui diritti o interessi legittimi possono essere pregiudicati dalla decisione del giudice;
- il rinvio può contribuire al ripristino della comunione materiale e spirituale tra i coniugi, nel qual caso il giudice può rimandare d'ufficio l'udienza. La trattazione della causa può essere rimandata più volte a tal fine, su richiesta di una delle parti;
- il convenuto la cui residenza o il cui domicilio non si trova in Lettonia non compare all'udienza, nel caso in cui la comunicazione dell'ora e del luogo dell'udienza gli sia stata spedita e sia pervenuta conferma della notificazione, ma il convenuto non abbia ricevuto la comunicazione in tempo utile;
- al convenuto la cui residenza o il cui domicilio non si trova in Lettonia è stata inviata la comunicazione dell'ora e del luogo dell'udienza o è stato inviato l'atto di citazione, ma non è pervenuta alcuna conferma della notificazione e il convenuto non si presenta all'udienza;
- è pervenuto il consenso delle parti a esperire un tentativo di mediazione.
Il giudice può rimandare la trattazione della causa anche in altri casi.
Il giudice può rimandare la trattazione della causa:
- se l'attore, dopo essere stato informato dell'orario e del luogo in cui si tiene l'udienza, non compare per motivi sconosciuti;
- se il convenuto, dopo essere stato informato dell'orario e del luogo dell'udienza, non compare per motivi sconosciuti;
- se il giudice ritiene che la causa non possa essere trattata a causa dell'assenza di una delle parti la cui partecipazione al procedimento è richiesta dalla legge, oppure a causa dell'assenza di un testimone, di un consulente o di un interprete nominato dal tribunale;
- su istanza di una parte, per dare a quest'ultima la possibilità di presentare ulteriori mezzi probatori;
- se una persona non può partecipare all'udienza mediante videoconferenza in ragione di un problema tecnico o per altri motivi indipendenti dal giudice;
- se l'interprete non si presenta all'udienza per giustificati motivi.
14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?
No. Ai sensi del codice di procedura civile, la consegna e la notificazione degli atti giudiziari a una persona residente o domiciliata al di fuori della Lettonia seguono un iter diverso e i termini processuali che iniziano a decorrere dal ricevimento di un atto giudiziario sono calcolati in maniera diversa.
Per esempio, di norma una sentenza di primo grado può essere impugnata entro 20 giorni dall'emissione della sentenza. Se la sentenza viene inviata a una parte residente o domiciliata in una località al di fuori dei confini lettoni, tale persona può impugnarla entro 20 giorni dalla data di notificazione della sentenza. Ove la legge stabilisca termini diversi per l'impugnazione di una sentenza di primo grado ad opera delle diverse parti in causa, la sentenza diventa esecutiva qualora non venga impugnata entro il termine previsto per l'impugnazione, calcolato a partire dall'ultimo giorno di notificazione della sentenza.
15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?
La scadenza di un termine fissato dalla legge o dal giudice comporta la decadenza della facoltà di compiere il relativo atto processuale. Gli atti e le impugnazioni presentati dopo la scadenza dei termini non saranno ammessi.
16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?
In caso di scadenza di un termine processuale, il giudice concederà la rimessione in termini alla parte che ne faccia richiesta se ritiene giustificati i motivi per il mancato rispetto del termine.
Per esempio, non è possibile la rimessione in termini per la presentazione di un atto esecutivo successivamente alla scadenza del termine di prescrizione di 10 anni, calcolato a partire dal giorno in cui la pertinente decisione dell'autorità giudiziaria è divenuta esecutiva.
Quando concede la rimessione in termini, il giudice autorizza anche il compimento del pertinente atto processuale.
Su richiesta di una parte nel procedimento, i termini processuali fissati da un organo giurisdizionale, un giudice o un ufficiale giudiziario possono essere prorogati prima della loro scadenza. I termini stabiliti dalla legge non possono essere prorogati. In caso di scadenza di un termine fissato da un organo giurisdizionale, un giudice o un ufficiale giudiziario, la persona per la quale tale termine era vincolante può richiedere che venga fissato un nuovo termine per il compimento dell'atto processuale.
La domanda di proroga o di rimessione in termini deve essere presentata all'organo giurisdizionale presso il quale l'atto processuale avrebbe dovuto essere compiuto. La domanda verrà esaminata nel corso di un'udienza, informando preventivamente le parti nel procedimento in merito alla data e al luogo della stessa. La decisione relativa alla domanda in questione verrà adottata anche in assenza delle parti all'udienza.
La domanda di rimessione in termini deve essere corredata della documentazione necessaria per il compimento dell'atto processuale e dei motivi che giustificano la rimessione in termini.
Un termine fissato da un giudice può essere prorogato da un giudice in composizione monocratica.
Avverso la decisione di un organo giurisdizionale o di un giudice di respingere una domanda di proroga o di rimessione in termini è possibile proporre un ricorso complementare.
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