- 1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?
- 2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971.
- 3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?
- 4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?
- 5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?
- 6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?
- 7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?
- 8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?
- 9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?
- 10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?
- 11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?
- 12 Quali sono i termini per le impugnazioni?
- 13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?
- 14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?
- 15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?
- 16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?
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1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?
Gli atti processuali devono essere eseguiti entro una scadenza (términos) specifica oppure entro i termini (plazos) previsti dalla legge.
Una scadenza precisa il termine entro il quale deve essere svolto un determinato atto processuale.
Un termine specifica il tempo disponibile per eseguirlo nel processo. I termini possono essere espressi in giorni, settimane, mesi o anni.
Se la legge non prevede un termine o una scadenza, è inteso che l'azione deve essere compiuta senza indugio.
Secondo la giurisprudenza del Tribunal Constitucional (Corte costituzionale), qualsiasi ritardo nei procedimenti giudiziari può comportare una violazione del diritto al processo senza indebito ritardo. Tuttavia, occorre applicare il criterio della proporzionalità e l'articolo 6, paragrafo 1, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali firmata a Roma il 4 novembre 1950 e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) introducono il concetto di termine ragionevole (che tiene conto di fattori quali la complessità della causa, la durata normale del tipo di causa in questione, gli interessi della parte in giudizio e la sua condotta procedurale, il comportamento delle autorità o la considerazione delle risorse disponibili). Tuttavia, se l'organo giurisdizionale non rispetta il concetto di termine ragionevole, ciò pregiudicherà il diritto sancito dall'articolo 24, comma 2 della Costituzione spagnola.
Inoltre, il mancato rispetto delle scadenze e dei termini da parte degli organi giurisdizionali e del personale giudiziario senza valide ragioni comporterà un'azione disciplinare ai sensi della Ley Orgánica del Poder Judicial (legge organica sulla magistratura). Ciò non pregiudica il diritto della parte lesa a chiedere il risarcimento dei danni eventualmente dovuti.
Oltre ai termini procedurali, vi è la questione distinta dei termini per l'esercizio dei diritti giuridici sostanziali (prescrizione e decadenza).
2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971.
Per quanto riguarda la regolamentazione delle procedure amministrative, il regolamento n. 1182/71 è attualmente recepito nel diritto nazionale dall'articolo 48 della Ley de Régimen Jurídico de las Administraciones Públicas y del Procedimiento Administrativo Común (legge che istituisce il regime giuridico applicabile agli enti pubblici e la procedura amministrativa comune).
- L'articolo 48 prevede che, se non diversamente previsto dalla legislazione spagnola o dell'UE, quando i termini sono espressi in giorni si considera che si riferiscano ai giorni lavorativi, e che la domenica e i giorni festivi siano esclusi. Se il termine è espresso in giorni di calendario, ciò sarà specificato nelle relative notifiche.
- Se è espresso in mesi o anni, il termine decorre dal giorno successivo a quello in cui l'atto è notificato o pubblicato oppure dal giorno successivo a quello in cui si ritiene che la domanda sia stata accolta o respinta in assenza di risposta delle autorità competenti. Se non vi è un equivalente di data di decorrenza nell'ultimo mese del periodo, la data di scadenza è considerata l'ultimo giorno del mese.
- Se l'ultimo giorno del periodo è un giorno non lavorativo, questo viene esteso al giorno lavorativo successivo.
- Se è espresso in giorni, il termine decorre dal giorno successivo a quello in cui l'atto in questione è notificato o pubblicato oppure dal giorno successivo a quello in cui si ritiene che la domanda sia stata accolta o respinta in assenza di risposta delle autorità interessate.
- Se si tratta di un giorno lavorativo nel comune o nella Comunità autonoma in cui risiede l'interessato e di un giorno festivo nel luogo in cui ha sede l'organo amministrativo, o viceversa, sarà sempre considerato giorno festivo.
- Il fatto che un giorno sia stato dichiarato come lavorativo o meno ai fini del calcolo dei termini non determina di per sé il funzionamento degli uffici della pubblica amministrazione, l'organizzazione dell'orario di lavoro o l'accesso del pubblico ai registri.
- Ai fini del calcolo dei termini, il governo centrale e le amministrazioni delle Comunità autonome fissano il calendario dei giorni festivi per i rispettivi settori di competenza, fatto salvo il calendario ufficiale dei giorni lavorativi. Il calendario approvato dalle comunità autonome comprenderà i giorni festivi per i vari enti locali dell'area geografica in questione, ai quali si applica il calendario.
Il calendario deve essere pubblicato prima dell'inizio di ogni anno nella Gazzetta ufficiale e negli altri mezzi di comunicazione per essere reso noto al pubblico.
I giorni festivi ai fini dei procedimenti giudiziari sono stabiliti dall'articolo 182 della legge organica sulla magistratura. Questa prevede quanto segue: Sono considerati giorni festivi ai fini processuali: sabato e domenica;
- 24 e 31 dicembre; giorni festivi nazionali, regionali e pubblici. Il Consiglio generale della magistratura può, mediante regolamento, autorizzare in questi giorni procedimenti giudiziari in casi non espressamente previsti dalla legge.
- Una giornata lavorativa va dalle ore 8 alle ore 20, a meno che la legge non disponga diversamente.
Ai sensi dell'articolo 183 della legge organica sulla magistratura, le giornate di agosto, come tutti i giorni dal 24 dicembre fino al 6 gennaio dell'anno seguente, sono considerati giorni festivi per tutti i procedimenti giudiziari, ad eccezione delle procedure dichiarate urgenti dalle leggi procedurali. Il Consiglio generale della magistratura può tuttavia, mediante regolamento, autorizzare altri procedimenti.
3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?
Le norme sono contenute negli articoli da 130 a 136 del capo II, titolo V, libro I della Ley de Enjuiciamiento Civil (codice di procedura civile) 1/2000, modificato dalla legge 42/2015 del 5 ottobre 2015.
Le principali caratteristiche delle norme vigenti sono le seguenti:
a) Tutte le procedure giudiziarie devono essere espletate nei giorni lavorativi e durante l'orario di lavoro.
Per giorni lavorativi si intendono tutti i giorni dell'anno ad eccezione dei sabati e delle domeniche, come tutti i giorni dal 24 dicembre fino al 6 gennaio dell'anno seguente inclusi, inclusi i giorni festivi nazionali, regionali e locali. Anche i giorni di agosto sono considerati giorni festivi e gli organi giurisdizionali non invieranno notifiche elettroniche agli operatori della giustizia in questi giorni, a meno che non siano considerati giorni lavorativi ai fini delle formalità in questione.
L'orario di lavoro è compreso tra le ore 8 e le ore 20, a meno che la legge non disponga diversamente per una procedura specifica. Ai fini della notifica e dell'applicazione delle norme, sono considerate orario di lavoro anche le ore dalle ore 20 alle ore 22.
In via eccezionale, per talune procedure, come la presentazione di offerte in un'asta elettronica, il termine è definito in giorni di calendario e non vi sono ore non lavorative. L'articolo 649 del codice di procedura civile prevede un termine di venti giorni di calendario a decorrere dall'inizio dell'asta e l'asta non si chiuderà prima di un'ora dopo l'ultima offerta, a condizione che questa sia superiore all'offerta più elevata precedente, anche se ciò significa prorogare il termine iniziale di venti giorni di 24 ore al massimo.
b) I giorni e gli orari possono essere considerati giorni e orari lavorativi ai fini delle procedure ritenute urgenti, ossia quando un ritardo potrebbe pregiudicare gravemente le parti interessate o la corretta amministrazione della giustizia, o rendere inefficace una decisione giudiziaria (tra gli esempi figurano l'ammissione non volontaria in un ospedale psichiatrico e le misure giudiziarie adottate nell'interesse superiore dei minori in caso di conflitti derivanti da procedimenti civili). Ciò può essere fatto su iniziativa dell'organo giurisdizionale o su richiesta della parte interessata e può essere disposto, a seconda dei casi, dal cancelliere o dal giudice stesso.
In ogni caso, le misure urgenti possono essere adottate in agosto senza bisogno di un'autorizzazione esplicita. Analogamente, l'autorizzazione non è necessaria se le misure urgenti avviate durante l'orario di lavoro devono necessariamente essere proseguite in orario non lavorativo.
c) Per quanto riguarda il calcolo dei termini, il periodo inizia a decorrere dal giorno successivo a quello della notifica legale dell'inizio del periodo e comprende l'ultimo giorno dello stesso, che termina a mezzanotte.
Tuttavia, qualora la legge preveda che un termine inizi a decorrere dalla scadenza di un altro termine, esso decorrerà dal giorno successivo alla scadenza del termine precedente, senza necessità di una nuova notifica.
d) Per la presentazione di memorie (articolo 135 del codice di procedura civile), salvo eccezioni (persone fisiche con pretese di valore inferiore a 2 000 EUR), attraverso i sistemi online ed elettronici degli organi giurisdizionali. Si tratta di sistemi obbligatori per gli operatori del diritto e per alcune parti in causa anche se non rappresentate da un rappresentante del tribunale (ad esempio, persone giuridiche, notai e cancellieri: cfr. articolo 273 del codice di procedura civile). Le parti possono anche scegliere di utilizzare questi sistemi anche laddove non siano tenute a farlo. Se i documenti sono presentati per via elettronica, la conferma è fornita sotto forma di ricevuta elettronica rilasciata automaticamente. La ricevuta contiene il numero di registrazione e la data e l'ora di presentazione, che è l'ora in cui il documento si considera presentato a tutti gli effetti. Gli operatori del diritto possono presentare memorie e altri documenti per via elettronica 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno. Se un documento viene presentato in un giorno festivo o al di fuori dell'orario di lavoro, si considera presentato all'inizio del giorno lavorativo successivo. È inoltre previsto che i termini in procinto di scadere siano prorogati qualora un documento obbligatorio non possa essere depositato entro il termine stabilito a causa di un'interruzione non pianificata del servizio di presentazione online.
Qualunque sia il metodo di presentazione utilizzato, i documenti soggetti a un termine possono essere presentati fino alle ore 15 del giorno lavorativo successivo alla scadenza di tale termine.
Nei procedimenti dinanzi ai tribunali civili, non sarà consentita la presentazione degli atti al giudice di guardia.
e) I termini non possono essere prorogati: se una parte non rispetta tale termine, perde la possibilità di eseguire l'atto processuale in questione.
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4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?
La regola generale di cui all'articolo 151 del codice di procedura civile prevede che tutte le decisioni emesse dai tribunali o dai cancellieri debbano essere notificate e comunicate entro tre giorni dalla data della decisione o dalla data di pubblicazione.
L'articolo 151, secondo comma, stabilisce che le notifiche al pubblico ministero, all'avvocatura dello Stato, ai cancellieri delle Cortes generales e delle assemblee legislative o ai cancellieri del servizio giuridico dell'amministrazione della sicurezza sociale o di altre amministrazioni pubbliche delle Comunità autonome o degli enti locali, nonché le notifiche effettuate tramite i servizi di notificazione organizzati dai Collegi dei procuratori, si considerano effettuate il giorno lavorativo successivo alla data di ricevimento registrata nel registro formale, o nella conferma di ricezione, laddove la notifica sia stata comunicata elettronicamente od online. La comunicazione inviata dopo le ore 15 si considera ricevuta il giorno lavorativo successivo.
Il terzo comma aggiunge che, se la notifica di un documento o di un decreto che deve accompagnare l'atto di comunicazione avviene in data posteriore al ricevimento dell'atto di comunicazione, la notifica sarà ritenuta effettuata quando risulti l'effettiva consegna del documento, a condizione che gli effetti derivati dalla notifica siano vincolati al documento.
5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?
Quando una decisione è notificata o comunicata da un ufficiale giudiziario o per posta, la data rilevante è quella in cui l'atto è consegnato dall'ufficiale giudiziario o dal servizio postale e firmato al momento della ricezione.
Quando l'avviso è notificato o comunicato mediante pubblicazione ai sensi dell'articolo 164 del codice di procedura civile, in quanto l'indirizzo del convenuto non è noto, il termine decorre dal giorno successivo a quello in cui è affisso nella bacheca del tribunale o, se del caso, pubblicato per via elettronica o nella Gazzetta ufficiale dello Stato.
Se le copie degli atti presentati dai rappresentanti del tribunale devono essere trasferite ai rappresentanti del tribunale delle altre parti, l'articolo 278 del codice di procedura civile stabilisce che, se per legge l'atto trasferito fa scattare l'inizio di un termine entro il quale deve essere presa una misura procedurale, tale termine inizia a decorrere senza l'intervento dell'organo giurisdizionale e viene calcolato a partire dalla data successiva a quella registrata sulle copie trasferite o dalla data in cui si ritiene che siano state trasferite, se consegnate elettronicamente.
6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?
Il calcolo inizia il giorno successivo a quello in cui si è verificato l'evento che per legge fa scattare l'inizio del termine.
7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?
I giorni festivi sono esclusi dal calcolo dei termini, tranne come spiegato sopra per le offerte nelle aste elettroniche, in cui il termine è espresso in giorni di calendario.
Nel calcolo dei termini per le azioni urgenti, i giorni di agosto non sono classificati come giorni festivi: sono esclusi dal calcolo solo i sabati, le domeniche e le festività.
8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?
I termini espressi in mesi o anni sono calcolati da una data all'altra. La legislazione spagnola non prevede termini espressi in settimane.
9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?
Se non vi è un equivalente di data di decorrenza nell'ultimo mese del periodo, la data di scadenza è considerata l'ultimo giorno del mese.
10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?
Se un termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo si considera prorogato fino al giorno lavorativo successivo.
11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?
I termini non possono essere prorogati. Tuttavia, i termini possono essere sospesi e le scadenze prorogate qualora non possano essere rispettati per cause di forza maggiore. In questi casi, il tempo riprende nuovamente quando il motivo dell'interruzione o della proroga è cessato. (cfr. risposta al quesito 13).
12 Quali sono i termini per le impugnazioni?
I termini per i vari tipi di ricorso in appello sono stabiliti dalla legge e non possono essere prorogati. Per i recursos de apelación (ricorsi in appello) e i recursos de casación (ricorsi in cassazione) il termine è di 20 giorni a decorrere dal giorno successivo alla notifica della decisione giudiziaria (articoli 458 e 479 del codice di procedura civile).
13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?
I termini regolamentari non possono essere prorogati. In alcuni casi la legge impone al giudice di fissare una data e un'ora specifiche per un atto.
In via eccezionale, in caso di forza maggiore, è prevista una disposizione che prevede l'interruzione dei termini e la relativa proroga:
- La disposizione generale è contenuta nell'articolo 134, secondo comma, del codice di procedura civile. Il cancelliere, d'ufficio o su richiesta della parte interessata dalla situazione, deve reperire le prove di tale situazione di forza maggiore nel corso di un'udienza cui partecipano le altre parti. L'appello per la revisione della decisione del cancelliere può essere presentato all'organo giurisdizionale.
- Una volta fissata la data dell'udienza, se una delle persone citate a comparire non è in grado di farlo per cause di forza maggiore o per motivi analoghi, deve informarne immediatamente l'organo giurisdizionale, fornendo prova della motivazione, e chiedere una nuova udienza o decisione (articolo 183, primo comma, e articoli 189 e 430 del codice di procedura civile). Una nuova udienza viene annunciata se le prove della situazione sono accettate e se questa situazione impedisce la partecipazione all'udienza dei seguenti soggetti: l'avvocato (articolo 183, secondo comma, e articolo 188, primo, quinto e sesto comma, del codice di procedura civile); una parte la cui presenza è necessaria perché non è assistita da un avvocato o deve essere interrogata; (articoli 183, terzo comma, e 188, quarto comma, del codice di procedura civile); un testimone o un perito. In quest'ultimo caso, il testimone o il perito possono invece essere chiamati a esaminare le prove al di fuori dell'udienza, una volta sentite le parti (articolo 183, quarto comma, del codice di procedura civile).
- In caso di forza maggiore può essere prorogato il termine entro il quale il contumace può chiedere l'annullamento di una sentenza definitiva (articolo 502, secondo comma, del codice di procedura civile).
- In caso di esame delle prove prima dello svolgimento del processo (che può essere autorizzato dal giudice ai sensi degli articoli 293 e seguenti del codice di procedura civile qualora sussista il fondato timore che non sia possibile esaminare gli elementi di prova nella fase consueta del procedimento), l'istanza deve essere depositata entro due mesi dall'esame degli elementi di prova, a meno che non si dimostri che non è stato possibile avviare il processo entro tale termine per cause di forza maggiore o analoghe (articolo 295, terzo comma, del codice di procedura civile).
Le due parti possono inoltre chiedere, di comune accordo, la sospensione del procedimento senza indicarne i motivi o per consentire loro di giungere a un accordo o a una soluzione ovvero di ricorrere alla mediazione o all'arbitrato. Il procedimento non può essere sospeso per più di 60 giorni o fino al completamento della mediazione (articolo 19, quarto comma, e articolo 415 del codice di procedura civile).
Se si presenta domanda di patrocinio gratuito a spese dello Stato si delineano due situazioni, contemplate nell'articolo 16 della legge n. 1/1996 del 10 gennaio 1996 sul patrocinio gratuito a spese dello Stato, nella stesura della predetta legge n. 42/2015:
- Se si presenta domanda a procedimento già avviato, al fine di impedire la prescrizione del diritto a un'azione giudiziaria o che una delle parti si veda negare il diritto a un processo per la scadenza del termine, il Letrado de la administración de Justicia o l'organo amministrativo, d'ufficio o su richiesta delle parti, possono disporre la sospensione del termine fino alla decisione di concedere o meno il patrocinio a spese dello Stato, o fino alla nomina provvisoria di un avvocato e di un rappresentante del tribunale nei casi in cui la rappresentanza legale sia obbligatoria o richiesta nell'interesse della giustizia. Il giudice può emettere un'ordinanza d'ufficio o su richiesta delle parti, a condizione che la domanda sia stata presentata entro i termini previsti dalla normativa sulla procedura civile.
- Se la presentazione della domanda di riconoscimento del diritto al patrocinio gratuito a spese dello Stato avviene prima dell'avvio del procedimento e se l'azione può essere pregiudicata dalla scadenza dei termini di prescrizione o di decadenza, questi sono interrotti o sospesi, rispettivamente fino alla nomina provvisoria di un legale o del procuratore del turno d'ufficio che esercitino l'azione a nome del richiedente; e laddove non sia possibile procedere a tali nomine, fino a che sia reperita una soluzione definitiva in via amministrativa, con il riconoscimento o il diniego del diritto.
In ogni caso, il computo del termine di prescrizione si rinnova dalla data di notificazione al richiedente della nomina provvisoria del legale da parte dell'ordine degli avvocati o, in caso, dalla notificazione del riconoscimento o del diniego del diritto da parte della commissione per il patrocinio gratuito a spese dello Stato, e in ogni caso, entro due mesi dalla presentazione della domanda.
In caso di diniego, o di domanda manifestamente illecita e unicamente finalizzata a prorogare i termini, l'organo giudiziario competente per la causa può computare i termini con le modalità rigorose previste dalla legge, con tutte le conseguenze del caso.
Nei procedimenti orali aventi per oggetto come lo sfratto per espulsione o sgombero di un domicilio abituale, come lo sfratto per mancato pagamento o scadenza del termine, l'articolo 441. L'articolo 5 del codice di procedura civile contempla un altro caso di sospensione del procedimento, in cui il nucleo familiare interessato si trovi in una situazione di vulnerabilità sociale o economica, affinché le autorità competenti formulino una proposta relativa a un'alternativa abitativa dignitosa nella locazione sociale, a misure di assistenza immediata o a eventuali aiuti finanziari e sussidi che il convenuto può ricevere. Dopo aver ottenuto informazioni dalle autorità pubbliche competenti in materia di alloggio e assistenza sociale e sentite le parti, il giudice decide con ordinanza se sospendere il procedimento per l'adozione delle misure proposte dalle autorità pubbliche per un periodo massimo di due mesi se il richiedente è una persona fisica, o di quattro mesi nel caso di una persona giuridica.
Una volta adottate le misure da parte delle amministrazioni pubbliche competenti o trascorso il termine ultimo, la sospensione sarà revocata e il procedimento riprende in tutte le sue fasi.
14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?
Non applicabile.
15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?
In generale, la parte che non rispetta un termine o una scadenza perde il diritto di eseguire l'azione in questione (articolo 136 del codice di procedura civile). Alcuni degli esempi più significativi sono i seguenti:
- Per quanto riguarda la comparizione del convenuto al processo, quest'ultimo è dichiarato contumace (articolo 442, secondo comma, e articolo 496, primo comma, del codice di procedura civile) e il processo prosegue il suo corso senza che il convenuto sia nuovamente citato in giudizio. Gli viene notificata solo la presente decisione e la decisione definitiva che pone fine al processo (articolo 497 del codice di procedura civile).
- Nel procedimento ordinario, se l'attore o il suo avvocato non compaiono all'udienza istruttoria e se il convenuto non compare o appare ma non rivendica un interesse legittimo alla prosecuzione del procedimento, la causa è respinta (articolo 414).
- Nel procedimento orale, qualora l'attore non compaia e il convenuto non rivendichi un interesse legittimo alla prosecuzione del procedimento, si riterrà che l'attore abbia interrotto il procedimento. L'attore sarà condannato alle spese e al risarcimento del danno qualora il convenuto lo richieda e fornisca le prove del danno subito (articolo 442, primo comma, del codice di procedura civile).
- Nonostante l'obbligo del tribunale di gestire attivamente le cause, in assenza di attività nel procedimento le istanze decadranno e tutte le azioni e i ricorsi in appello di qualsiasi tipo si considerano abbandonati (articolo 237 della legge sulla procedura civile). I procedimenti di primo grado si estinguono dopo due anni di inattività e si considerano ritirati, il che significa che è possibile proporre una nuova azione. I procedimenti di secondo grado o in attesa di appello straordinario per irregolarità procedurale o di appello in cassazione decadono dopo un anno di inattività e si ritiene che la parte abbia rinunciato a tutte le forme di ricorso. I termini sono calcolati a partire dal momento in cui è stato notificato e comunicato alle parti l'ultimo atto. I procedimenti non si estinguono quando sono bloccati per cause di forza maggiore o per altri motivi indipendenti dalla volontà delle parti.
- Il procedimento di esecuzione non si estingue e può essere proseguito fino all'esecuzione della decisione, anche se rimane inattivo per i periodi sopra descritti. Tuttavia, affinché ciò si applichi, è necessario che il procedimento di esecuzione sia stato avviato, perché l'articolo 518 della legge sulla procedura civile impone un termine di prescrizione di cinque anni per ogni azione esecutiva fondata su una sentenza, decisione giudiziaria o un accordo di mediazione. Il termine di cinque anni decorre dal momento in cui una decisione diventa definitiva e inappellabile. Pertanto, se una domanda di esecuzione forzata non viene presentata entro tale termine, il termine scade e il diritto di eseguire la sentenza attraverso gli organi giurisdizionali viene meno.
16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?
Se una parte è informata della scadenza del termine per una determinata azione, che comporta l'inizio della fase procedurale successiva, o se la presentazione o l'istanza di una parte è respinta per motivi di termini scaduti, la parte può proporre ricorso contro la decisione. Ciò avviene, ad esempio, se il controricorso viene respinto perché presentato dopo la scadenza del termine.
Chiunque sia stato condannato in contumacia e a cui la cui sentenza sia stata notificata personalmente può appellarsi solo per mezzo di un recurso de apelación (ricorso in appello) o di un recurso de casación (ricorso in Cassazione). Queste vie di ricorso sono disponibili anche quando l'avviso è notificato mediante pubblicazioni ufficiali o per via elettronica. In entrambi i casi il ricorso deve essere presentato entro il termine stabilito dalla legge (art. 500 del codice di procedura civile).
In caso di persistente omessa comparizione dinanzi all'organo giurisdizionale, una persona può chiedere l'annullamento di una sentenza definitiva qualora non sia stata in grado di comparire in tribunale o non fosse a conoscenza dell'esistenza del procedimento per cause di forza maggiore (art. 501 e seguenti del codice di procedura civile).
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