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Ogni individuo ha il diritto di rivolgersi a un organo giurisdizionale per chiedere la tutela di un diritto minacciato o violato. È sempre consigliabile cercare prima di tutto di risolvere la controversia in modo amichevole. Possono essere impiegati anche metodi alternativi di risoluzione delle controversie. In taluni settori del diritto civile, lo Stato consente alle parti del rapporto giuridico interessato di affidare una controversia giudiziaria a un altro soggetto che non rientra nell'organizzazione statale. Nella Repubblica ceca ciò avviene attraverso l'arbitrato, disciplinato dalla legge n. 216/1994 racc., relativa ai procedimenti arbitrali e all'esecuzione delle sentenze arbitrali, e successive modifiche. Il procedimento arbitrale produce una pronuncia che vincola entrambe le parti in causa e che ha il valore di una sentenza esecutiva. La mediazione in materia non penale è disciplinata dalla legge n. 202/2012 racc. sulla mediazione e che modifica alcune leggi (legge sulla mediazione). Per ulteriori dettagli si rimanda alla sezione "Risoluzione alternativa delle controversie - Repubblica ceca".
Anche dopo aver adito l'organo giurisdizionale, è possibile, a seconda della natura della causa, proporre al giudice di arrivare a una composizione amichevole (cfr. articoli 67-69 e articolo 99 della legge n. 9/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche). La composizione giudiziaria approvata ha lo stesso effetto di una sentenza definitiva. La transazione ha lo stesso effetto di un titolo esecutivo di una decisione giudiziaria (esecuzione). L'approvazione di una composizione in ambito giudiziario costituisce un ostacolo all'esame della controversia da parte del giudice.
I termini variano a seconda dei singoli casi, motivo per cui è preferibile chiedere una consulenza legale il più presto possibile. L'azione deve essere intentata dinanzi all'autorità giudiziaria competente prima della scadenza del termine di prescrizione (l'azione deve essere eseguita dinanzi all'organo giurisdizionale entro il termine di prescrizione).
In caso di prescrizione derivante dalla scadenza del termine legale, l'obbligazione del debitore non viene cancellata, ma perde forza. Ciò significa che non può essere rimborsata se il debitore invoca la prescrizione. La prescrizione è regolamentata in generale dagli articoli 609 - 653 della legge n. 89/2012 racc., il codice civile. Il termine generale di prescrizione è di tre anni e decorre dal primo giorno in cui il diritto può essere esercitato. La durata dei singoli termini speciali di prescrizione dipende dalla natura del diritto esercitato.
Cfr. "Competenza giurisdizionale - Repubblica ceca".
La competenza dei tribunali è determinata dalle norme di competenza territoriale, materiale e funzionale.
La competenza territoriale definisce l'ambito di competenza delle singole autorità giudiziarie dello stesso tipo. Stabilisce quale organo giurisdizionale specifico di primo grado sia chiamato a pronunciarsi su un caso specifico. Le norme di base sulla competenza territoriale sono contenute negli articoli da 84 a 89a della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche. Va tuttavia ricordato che in alcuni casi la competenza territoriale può essere disciplinata dal diritto dell'UE direttamente applicabile, che prevale sulla legislazione nazionale (cfr. alcune disposizioni del regolamento (CE) n. 44/2001 concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, che disciplina non solo la competenza giurisdizionale internazionale, ma anche quella territoriale), il che significa che non sempre si applicano le norme di competenza territoriale del diritto ceco.
L'organo giurisdizionale territorialmente competente è il foro generale della parte contro la quale viene avviata l'azione (il convenuto), salvo diversamente previsto dalla legge. Il foro generale è sempre il giudice distrettuale. Se il tribunale regionale è competente in primo grado (cfr. domanda 2.1), la competenza territoriale spetta al tribunale regionale nella cui circoscrizione è competente il tribunale generale (distrettuale) della parte. Se l'azione è proposta nei confronti di più convenuti, la competenza territoriale spetta al foro generale di ciascuno di essi.
Se il convenuto, cittadino della Repubblica ceca, non ha un foro generale o non ha un foro generale nella Repubblica ceca, è competente l'organo giurisdizionale del distretto nel quale ha avuto l'ultima residenza nota nella Repubblica ceca. I diritti di proprietà possono essere esercitati nei confronti di una persona che nella Repubblica ceca non ha un'altra autorità giudiziaria competente dall'organo giurisdizionale nel cui distretto si trovano i suoi beni.
Un'azione (istanza) contro uno straniero può essere intentata anche dinanzi a un organo giurisdizionale nel cui distretto nella Repubblica ceca sono ubicati il suo impianto o un'unità organizzativa dello stesso.
La competenza giurisdizionale di tipo materiale definisce l'ambito di competenza tra i singoli tipi di autorità giudiziarie determinando quale organo giurisdizionale giudicherà la causa in primo grado. Nei procedimenti civili, la competenza giurisdizionale di tipo materiale degli organi giurisdizionali stabilisce che i tribunali distrettuali sono competenti in primo grado, a meno che la legge non stabilisca espressamente che i tribunali regionali o la Corte suprema della Repubblica ceca hanno competenza in materia.
La competenza funzionale definisce l'ambito di competenza giurisdizionale delle autorità giudiziarie di diversa natura coinvolte nell'esame delle stesse cause in successione in situazioni che comportano l'introduzione di ricorsi ordinari e straordinari (in altre parole, definisce quale organo giurisdizionale deciderà in materia di ricorsi ordinari e straordinari).
Come già evidenziato in precedenza (cfr. risposta alla domanda n. 4) la competenza giurisdizionale materiale dei tribunali nei procedimenti civili stabilisce che i procedimenti di primo grado ricadano essenzialmente nella competenza dei tribunali distrettuali.
Sono state applicate deroghe a questo principio a favore dei tribunali regionali, che giudicano e deliberano sulle cause elencate nell'articolo 9, punto 2 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche. Ciò riguarda principalmente le decisioni su questioni che, per loro natura, richiedono un certo grado di specializzazione e su questioni più complesse dal punto di vista dei fatti e del diritto. I tribunali regionali decidono in prima istanza
La Corte suprema della Repubblica ceca è competente nella prima e unica istanza nei procedimenti relativi al riconoscimento delle sentenze straniere in materia matrimoniale (questo principio non è applicabile al riconoscimento delle sentenze di altri Stati membri dell'UE se si applica il regolamento (CE) n. 2201/2003 del Consiglio relativo alla competenza, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il regolamento (CE) n. 1347/2000) e nelle questioni di determinazione e di rifiuto della genitorialità ai sensi degli articoli 51 e 55, comma 1 della legge n. 91/2012 racc. sul diritto internazionale privato.
Nei procedimenti civili cechi non vi è alcun obbligo generale di essere rappresentato da un avvocato.
Capacità di citare ed essere citato in giudizio
Nell'ambito della sua capacità giuridica ciascuno può agire in piena autonomia dinanzi all'autorità giudiziaria in qualità di parte in un procedimento giudiziario (articolo 20, comma 1 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche). Una persona fisica acquisisce la piena capacità di agire in giudizio al raggiungimento della maggiore età. La maggiore età si raggiunge al compimento del diciottesimo anno di età. Prima di raggiungerla, l'età legale può essere raggiunta con l'accettazione di una richiesta di capacità giuridica (si veda l'articolo 37 della legge n. 89/2012 racc., il codice civile) o al momento di contrarre matrimonio. Qualora una parte in causa non abbia piena capacità di agire in giudizio, può farsi rappresentare nel procedimento. Una persona maggiorenne con una capacità giuridica limitata può anche non avere la capacità di intentare un'azione legale e di essere citata in giudizio.
La rappresentanza ha luogo in base alla legge o a una decisione di un'agenzia governativa (rappresentanza legale) oppure sulla base di una procura. Chiunque partecipi al procedimento in qualità di rappresentante di una parte deve fornire prova di tale rappresentanza.
Una persona fisica che non sia in grado di agire in modo indipendente dinanzi all'autorità giudiziaria deve essere rappresentata dal suo tutore legale o da un curatore (articoli 22 - 23 e articolo 29an della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche).
Le parti del procedimento (con personalità giuridica) possono essere rappresentate anche da una persona di loro scelta sulla base di una procura (art. 24 - 28a della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche).
Un'azione (istanza) è proposta all'organo giurisdizionale con competenza materiale, territoriale e funzionale. Gli indirizzi dei singoli organi giurisdizionali cechi sono reperibili sul sito web del ministero della Giustizia.
Tutte le parti hanno lo stesso status nei procedimenti giudiziari civili e hanno diritto a un'udienza nella loro lingua materna (cfr. articolo 18 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche). Un'azione (istanza) può essere presentata nella lingua materna dell'attore (ricorrente), ma tale norma vale soltanto per le udienze e non si applica agli atti trasmessi alla cancelleria competente o ricevuti da quest'ultima. L'atto introduttivo perciò va presentato in lingua ceca.
L'istanza può essere trasmessa per iscritto (cfr. articolo 42 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche). La presentazione scritta dell'istanza avviene in forma cartacea o elettronica tramite una rete pubblica di dati o via fax. Una presentazione scritta contenente una mozione di merito trasmessa via fax o in forma elettronica deve essere seguita, entro e non oltre tre giorni, dalla presentazione dell'originale o dalla presentazione scritta del testo identico. Se la presentazione dell'istanza è effettuata in forma elettronica con firma elettronica certificata (ai sensi della legge n. 227/2000 racc. sulla firma elettronica e successive modifiche) o in forma elettronica ai sensi di un regolamento giuridico speciale (legge n. 300/2008 racc. sulla conversione degli atti elettronici e dei documenti autorizzati) non è richiesta la successiva presentazione dei documenti originali.
Un'istanza e una richiesta di ingiunzione di esecuzione possono solo essere presentate oralmente e registrate (cfr. articolo 14 della legge n. 292/2013 racc., relativa a procedimenti giudiziari speciali, e successive modifiche) solo in caso di procedimenti che possono essere avviati anche senza un'istanza oppure di un procedimento per l'autorizzazione al matrimonio, un procedimento di protezione contro la violenza domestica, un procedimento per determinare o negare la genitorialità e un procedimento di adozione. Ogni tribunale distrettuale è tenuto ad annotare la presentazione dell'istanza nel registro e a trasmetterla senza indugio all'organo giurisdizionale competente. Questo tipo di registrazione produce lo stesso effetto che avrebbe prodotto in caso di presentazione all'organo giurisdizionale competente.
Non esistono formulari prescritti proporre un ricorso (istanza). Un'azione (istanza) deve contenere indicazioni generali (cfr. articolo 42, comma 4, della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche) e particolari (cfr. articolo 79, comma 1, del codice di procedura civile).
Le indicazioni generali comprendono la designazione dell'autorità giudiziaria adita e la designazione della persona che ha proposto l'azione. Dall'azione deve inoltre risultare chiaramente il caso oggetto di controversia e la sua finalità e l'atto deve essere firmato e datato.
Le indicazioni particolari comprendono il nome, il cognome e l'indirizzo delle parti, oppure la data di nascita o il numero di identificazione delle parti (nome o ragione sociale e sede sociale di una persona giuridica, numero d'identificazione, nome del paese e della pertinente unità organizzativa dello Stato che appare dinanzi al giudice per suo conto), se necessario anche i suoi rappresentanti, una descrizione dei fatti principali e una descrizione delle prove addotte dal ricorrente e deve indicare chiaramente la finalità del ricorrente.
Se l'istanza non contiene le indicazioni necessarie, o se sono incomprensibili o poco chiare, l'organo giurisdizionale chiederà alla parte di porre rimedio a tali vizi entro un certo termine. Se ciò non viene fatto e il procedimento non può di conseguenza continuare, il giudice respingerà l'istanza. Il tribunale non prenderà in considerazione altre domande fino a quando non siano state debitamente corrette o compilate (cfr. articolo 43 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche). L'istanza deve essere presentata nel numero necessario di copie per garantire che una venga trattenuta dall'organo giurisdizionale e che ciascuna parte ne riceva una, se necessario (cfr. articolo 42, punto 4 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche).
Le spese processuali sono riscosse per i procedimenti avviati dinanzi agli organi giurisdizionali della Repubblica ceca, per gli atti elencati nel tariffario degli oneri e per gli atti individuali eseguiti dagli organi giurisdizionali e dall'amministrazione giudiziaria. Gli importi di tali spese sono indicati nella legge n. 549/1991 racc. sulle spese processuali e successive modifiche. Gli importi delle spese processuali possono essere fissi o determinati in percentuale in base al valore dell'oggetto del procedimento giudiziario.
Alcune cause (soprattutto quelle non contestate) sono esenti da tali spese. Tra i casi "materialmente esenti" sono incluse questioni riguardanti la tutela, l'adozione, gli obblighi alimentari tra genitori e figli, ecc. Tali procedimenti sono completamente esenti da oneri.
I ricorrenti nell'ambito di un procedimento per la determinazione degli assegni di mantenimento, del risarcimento dei danni alla salute, degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, ecc. sono personalmente esonerati da tali oneri. Se l'attore in un procedimento particolare è personalmente esente dagli oneri e il giudice accetta la sua istanza, il convenuto è tenuto a corrispondere le spese.
È inoltre possibile ammettere le cosiddette esenzioni individuali in relazione alla situazione finanziaria e sociale delle parti del procedimento e alle circostanze specifiche della causa in esame. Se l'attore si trova in una situazione di grave necessità a causa di disoccupazione di lunga durata, malattia grave, ecc. può chiedere al giudice l'esonero totale o parziale dalle spese. La domanda pertinente deve preferibilmente essere allegata all'azione iniziale. Nel decidere in merito alle esenzioni dal pagamento delle spese, il tribunale terrà conto della proprietà complessiva dell'attore, delle circostanze finanziarie e sociali, dell'importo delle spese processuali, della natura della domanda presentata, ecc. Tuttavia, questo non deve essere un esercizio arbitrario o chiaramente irrealizzabile o costituire un ostacolo per i diritti. Cfr. anche "Patrocinio a spese dello Stato - Repubblica ceca".
La tassa è esigibile dopo la presentazione dell'istanza. In caso di mancato pagamento contestualmente all'istanza, l'organo giurisdizionale chiederà alla parte interessata di pagare l'importo informandolo che, in caso di mancato pagamento della tassa entro i termini previsti, il procedimento sarà sospeso.
Cfr. "Patrocinio a spese dello Stato - Repubblica ceca".
Il procedimento giudiziario inizia il giorno in cui l'istanza viene consegnata al tribunale (cfr. articolo 82 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche) o quando il tribunale ha formulato una decisione sull'avvio del procedimento senza l'istanza (cfr. articolo 13, comma 2 della legge n. 292/2013 racc. relativa ai procedimenti giudiziari speciali, e successive modifiche). La presentazione dell'azione (istanza) all'organo giurisdizionale avvia il procedimento e quest'ultimo non rilascia alcuna conferma speciale in merito all'avvio del procedimento. Se un'istanza viene consegnata di persona alla cancelleria dell'organo giurisdizionale, è possibile ottenerne la conferma mediante apposizione del timbro su una copia dell'atto.
Se l'istanza presenta dei difetti (non contiene le indicazioni richieste, o è poco chiara o incomprensibile), l'organo giurisdizionale chiederà alla parte di rimuoverli. Nel caso in cui tali difetti non siano rimossi entro il termine stabilito dal giudice e il procedimento non possa continuare per questo motivo, il giudice respingerà l'istanza e sospenderà il procedimento.
Non appena il procedimento è stato avviato, il giudice procederà senza ulteriori istanze a garantire che la causa sia esaminata e decisa il più rapidamente possibile (cfr. articolo 100, comma 1 della legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche). Il giudice è tenuto a trasmettere l'atto (istanza) alle altre parti del procedimento (cfr. articolo 79, comma 3 del codice di procedura civile). Nel corso del procedimento, il giudice darà istruzioni alle parti in merito ai loro vari diritti e obblighi. Nel caso in cui debba essere compiuto uno specifico atto processuale, il giudice fisserà un termine per la sua esecuzione.
Le parti e i loro rappresentanti hanno il diritto di prendere visione del fascicolo del tribunale, ad eccezione del verbale delle votazioni, e di produrne estratti e copie. Il giudice che presiede permetterà a chiunque abbia un interesse legittimo o abbia validi motivi per farlo di prendere visione del fascicolo e di produrne estratti e copie, a meno che non si tratti di un fascicolo il cui contenuto debba essere per legge mantenuto riservato (cfr. articolo 44 della Legge n. 99/1963 racc., il codice di procedura civile, e successive modifiche).
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