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Descrizione generale
In Grecia la formazione iniziale obbligatoria per i giudici e i pubblici ministeri è offerta dalla Scuola nazionale dei giudici, fondata nel 1995 a Salonicco come ente pubblico, soggetto a supervisione da parte del ministro della Giustizia. Vi sono quattro categorie di praticanti:
- giudici amministrativi (Consiglio di Stato, Corte dei conti, tribunali amministrativi);
- giudici civili/penali;
- pubblici ministeri;
- giudici di pace.
L'attuale base giuridica della formazione è l'articolo 88 della costituzione e la legge n. 4871/2021, adottata di recente (10.12.2021), che modifica la legislazione precedente. Il numero di praticanti in ciascuna categoria (una l'anno) varia a seconda del numero di giudici che si prevede andranno in pensione entro l'anno successivo. Solitamente 130-200 praticanti di tutte le categorie ricevono una formazione per ciascuna classe (anno).
Accesso alla formazione iniziale
Ogni anno vengono organizzati tre diversi esami di ingresso, uno per i giudici amministrativi, uno per i pubblici ministeri e uno per i giudici ordinari (un esame comune per i giudici civili/penali e giudici di pace). I soggetti che possono presentare domanda sono:
- avvocati che hanno esercitato la professione forense per almeno due anni, a meno che non siano in possesso di un dottorato in giurisprudenza, nel qual caso è necessario solo un anno di pratica;
- personale giudiziario in possesso di una laurea in giurisprudenza e di almeno tre anni di servizio presso organi giurisdizionali;
- membri del servizio giuridico dello Stato;
- giudici di pace (per qualsiasi altra categoria).
Tutti i candidati devono avere un'età compresa tra i 28 e i 40 anni (nell'anno dell'esame) e non devono avere precedenti penali.
Ogni esame è gestito da un collegio di cinque membri (sei per i giudici amministrativi), la maggior parte dei quali sono giudici e pubblici ministeri di alto livello, e comprende esami tanto scritti quanto orali. Gli esami scritti si svolgono in due fasi. Nella fase 1 i candidati si sottopongono a un esame di lingua straniera (a scelta tra inglese, francese, tedesco e italiano). Coloro che passano questa fase partecipano alla fase 2, che comprende quattro prove in diversi settori del diritto nazionale, pertinenti per ciascuna categoria. Tutti gli esami scritti si svolgono a Salonicco. I candidati che superano gli esami scritti partecipano a esami orali condotti sugli stessi argomenti di quelli scritti (più il diritto dell'Unione), condotti mediante un esame pubblico dinanzi al rispettivo collegio d'esame. Gli esami orali si svolgono presso il Consiglio di Stato (per i giudici amministrativi) e presso la Corte suprema civile e penale (per tutte le altre categorie).
Attualmente non esistono vie alternative di accesso al sistema giudiziario.
Formato e contenuto della formazione iniziale
La durata della formazione è di 16 mesi ed è strutturata in due fasi. Durante la prima fase (10 mesi), i praticanti seguono principalmente una formazione teorica presso la Scuola nazionale dei giudici. Tale periodo è ulteriormente suddiviso in due parti. Durante i primi cinque mesi i praticanti seguono una formazione generale, mentre nei restanti cinque mesi i praticanti appartenenti a ciascuna categoria si specializzano nell'oggetto degli organi giurisdizionali presso i quali presteranno servizio (sulla base del voto dell'esame di ingresso e del voto medio della prima parte della fase 1) e poi sostengono gli esami finali. Durante la seconda fase (sei mesi) i praticanti seguono una formazione pratica presso organi giurisdizionali designati, a seconda della loro categoria di appartenenza.
Tra gli obiettivi di formazione figurano la padronanza della gestione delle cause e del tempo, il livello di aggiornamento in materia di diritto e giurisprudenza (tanto nazionale quanto dell'UE) e in merito a questioni relative alle tecnologie dell'informazione (compresa l'intelligenza artificiale), la capacità di lavorare in un contesto internazionale, nonché lo sviluppo di importanti competenze trasversali, quali l'indipendenza e il rispetto dei principi fondamentali della repubblica e dell'etica giudiziaria, un comportamento adeguato nei confronti di colleghi, personale giudiziario, avvocati e parti, competenze in materia di comunicazione e cooperazione, ecc. Tali obiettivi sono conseguiti, ad esempio, attraverso la formazione linguistica, la partecipazione (sotto la guida di professionisti esperti) a simulazioni di processi (mock trial) e di deliberazioni, seminari, gruppi di lavoro, visite educative, attività della rete europea di formazione giudiziaria (REFG)/dell'Accademia di diritto europeo (Academy of European Law - ERA), programmi di scambio, ecc. Tra i formatori figurano principalmente giudici, mentre possono essere coinvolti anche accademici ed esperti, a seconda della materia. Durante la seconda fase della formazione (formazione pratica), i praticanti sono giudici che prestano servizio presso i rispettivi organi giurisdizionali, sotto la supervisione di un giudice di alto livello.
Conclusione della formazione iniziale e del processo di qualifica
Durante la prima fase della formazione iniziale, i praticanti sono valutati da sette formatori. Al termine della prima fase, i praticanti che l'hanno superata positivamente (quelli che raggiungono una media di 8/15) sostengono un esame scritto finale, gestito da un collegio di tre giudici. L'esame comprende tre prove su tre casi ipotetici (voto di superamento: media pari a 8/15).
Al termine della fase 1, la classificazione in ciascuna categoria si basa su:
- voto dell'esame di ingresso, che rappresenta il 30% del voto finale;
- voto di valutazione della prima fase, che rappresenta il 30% del veto finale; e
- esame finale, che rappresenta il 40% del voto finale.
La graduatoria in questa fase è particolarmente importante per i giudici amministrativi, in quanto, a seconda della loro posizione in graduatoria, dei posti vacanti presso ciascun organo giurisdizionale (Consiglio di Stato e tribunali amministrativi) e della loro preferenza, i praticanti sono collocati in organi giurisdizionali diversi per la fase 2 della formazione iniziale (formazione pratica).
La valutazione durante la seconda fase della formazione avviene assegnando a ciascun praticante uno dei 4 livelli, a seconda delle sue prestazioni. I praticanti rientranti nel livello 1 ricevono un aumento pari a 1,2 del voto di cui alla fase 1, quelli rientranti nel livello 2 ricevono un aumento pari a 1,15, quelli rientranti nel livello 3 ricevono un aumento di 1,1 e quelli rientranti nel livello 4 non ricevono alcun aumento del voto.
Successivamente si calcola il voto finale e si determina la graduatoria finale.
La graduatoria finale è importante per la successiva nomina dei giudici dei tribunali amministrativi, dei giudici ordinari e dei pubblici ministeri presso gli organi giurisdizionali di primo grado e i giudici di pace in tutto il paese per un periodo di prova di 10 mesi (prima della loro nomina a vita). Tutte le nomine sono formalmente effettuate mediante decreto presidenziale a seguito di una decisione del Consiglio superiore della magistratura (articolo 90 della costituzione, articoli 67 e 78 della legge n. 1756/1988). Nel nominare i giudici e i pubblici ministeri, tale Consiglio è vincolato dalla graduatoria di cui sopra.
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