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Il termine "alimenti" comprende le obbligazioni alimentari comuni dei genitori a favore dei figli minorenni, il cui importo è determinato in base ai mezzi finanziari dei genitori, siano essi insieme o separati. Le obbligazioni alimentari sono estese all'ex coniuge, qualora non sia capace di provvedere al proprio sostentamento con le risorse finanziarie di cui dispone.
I soggetti tenuti a pagare gli alimenti sono i genitori nei confronti dei figli e/o gli ex coniugi tra di loro e i figli adulti nei confronti dei genitori, qualora essi siano incapaci di provvedere al proprio sostentamento con le loro attività o i loro redditi.
Le obbligazioni alimentari cessano quando il figlio diventa maggiorenne, ossia al compimento del diciottesimo anno di età, tranne nel caso in cui questo sia incapace di sostenersi autonomamente dopo aver raggiunto la maggiore età. Tali situazioni si verificano allorché i figli sono affetti da malattie fisiche o mentali, quando non possono lavorare perché studiano presso istituti di istruzione superiore o di formazione, o qualora un figlio maschio stia compiendo il servizio militare.
In base al diritto cipriota e, in particolare, all'articolo 34 della legge n. 216/90, sulle relazioni tra genitori e figli, anche per i figli adulti sono previsti obblighi di mantenimento nei confronti dei genitori.
Per ottenere gli alimenti il ricorrente deve rivolgersi al giudice e, segnatamente, al tribunale per la famiglia competente per la circoscrizione della sua residenza.
La procedura inizia con la presentazione di una prima domanda diretta ad ottenere gli alimenti, corredata di una dichiarazione giurata del ricorrente, che viene registrata nella cancelleria del tribunale. La domanda è notificata al convenuto (il debitore di alimenti) che ha il diritto di essere sentito e di proporre opposizione. Se entrambe le parti danno il proprio assenso, il provvedimento sugli alimenti viene emesso di comune accordo. In caso contrario, la domanda viene esaminata in udienza e il giudice decide sulla base delle testimonianze promosse da entrambe le parti.
Se il creditore è un minore (ossia al di sotto dei 18 anni di età), la domanda è inoltrata da un tutore (per esempio la madre), per conto e nell'interesse del creditore.
A tenore dell'articolo 12 della legge n. 23/90 sul diritto di famiglia (come modificata), se il creditore di alimenti è un minore, è competente a pronunciarsi il giudice del luogo in cui si trova la residenza del creditore o del debitore (articolo 12, paragrafo 1, lettera b)). In tutti gli altri casi (vale a dire, se il creditore è un adulto) è competente a pronunciarsi il giudice del luogo in cui il ricorrente (creditore) o il debitore ha la residenza o svolge la sua attività lavorativa (articolo 12, paragrafo 1, lettera a)).
Chi avanza la pretesa può adire il giudice direttamente o attraverso un avvocato.
Con riferimento alla procedura, si veda la risposta alla domanda n. 3.
Il procedimento comporta il pagamento di determinati costi, che comprendono gli onorari dell'avvocato (se il ricorrente decide di farsi rappresentare da un legale) e le spese giudiziarie. Gli importi delle spese di giudizio sono fissati dal regolamento pubblicato periodicamente dalla Corte suprema di Cipro. L'esatto ammontare delle spese dipende dalla durata e/o dalla complessità del procedimento. Se il ricorrente non dispone di mezzi finanziari sufficienti, può far domanda per ottenere il patrocinio a spese dello Stato ai sensi della legge 165(I)/2002, come modificata.
Il tipo di alimenti concesso dal giudice consiste in una prestazione dei genitori a favore dei figli, dei figli a favore dei genitori e tra ex-coniugi. L'importo della prestazione alimentare è calcolato in funzione dei bisogni del creditore e dei mezzi finanziari del debitore. Tale prestazione deve coprire tutte le spese necessarie per garantire il sostentamento e il benessere del creditore oltre alle spese destinate alla sua istruzione, se del caso (articolo 37 della legge n. 216/90).
Il provvedimento giudiziale sugli alimenti può essere modificato dal giudice su richiesta del ricorrente (o del suo rappresentante) qualora siano intervenuti cambiamenti relativi al costo della vita o alle circostanze familiari del creditore, o nel caso in cui cambino le condizioni del debitore di alimenti (articolo 38, paragrafo 1, della legge n. 216/90).
Oltre alle modifiche dei costi e delle circostanze, la legge n. 216/90 (articolo 38, paragrafo 2) prevede un aumento automatico degli alimenti pari al dieci per cento (10%) ogni ventiquattro (24) mesi, salvo disposizione contraria del giudice.
Gli alimenti sono pagati mensilmente al creditore, ovvero al suo tutore o avvocato, mediante assegno bancario, bonifico oppure in contanti.
Se il soggetto obbligato rifiuta di pagare, gli alimenti sono riscossi attraverso un meccanismo analogo a quello applicabile alle penalità di mora. Tale procedura include l'emissione di un mandato di arresto (articolo 40 della legge n. 216/90).
Ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 3, della legge n. 232/91, il debitore è sollevato dall'obbligo di pagare l'importo dovuto in forza della decisione sugli alimenti per un periodo superiore a due anni.
I periodi in cui il debitore di alimenti è assente dalla Repubblica di Cipro sono esclusi dal computo del suddetto termine.
Non esiste un'autorità o un'organizzazione di questo tipo a livello nazionale.
V. la risposta alla precedente domanda.
Sì, in tal caso il ricorrente/creditore può ottenere assistenza dall'autorità centrale della Repubblica, ossia il ministero della Giustizia e dell'ordine pubblico.
La persona interessata o il suo rappresentante può contattare l'autorità centrale per telefono, per iscritto (mediante lettera, fax o posta elettronica) o per appuntamento.
Se il ricorrente/creditore si trova in un altro paese e il debitore è a Cipro, il ricorrente può chiedere assistenza al ministero della Giustizia e dell'ordine pubblico, in qualità di autorità centrale, attraverso l'autorità centrale competente nel paese in cui si trova, ma non direttamente.
In alternativa, il ricorrente può rivolgersi direttamente al giudice, mediante il suo avvocato.
Nel caso specifico, il ricorrente può contattare l'autorità centrale di Cipro per telefono o per iscritto (mediante lettera, fax o posta elettronica) e questa provvederà a inoltrare un'istanza di alimenti per iscritto al giudice nazionale competente.
Sì, Cipro è vincolata al Protocollo dell'Aia del 2007.
Non pertinente.
In applicazione del nuovo regolamento sulle obbligazioni alimentari (regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio), ora le domande vengono inoltrate direttamente al giudice nazionale competente attraverso l'autorità centrale della Repubblica.
L'accesso alla giustizia è agevolato anche dalle disposizioni nazionali in materia di patrocinio gratuito a spese dello Stato, contenute nella legge n. 165(I)/2002, e nell'ambito del sistema previsto dalla pertinente direttiva UE sul patrocinio a spese dello Stato nelle controversie transfrontaliere.
Per assicurare la corretta applicazione dell'articolo 51 del regolamento, l'autorità centrale collabora strettamente con le altre autorità nazionali competenti allo scopo, tra l'altro, di ottenere le informazioni richieste, come, ad esempio, l'indirizzo di residenza o lavorativo del debitore, i redditi dello stesso ecc., e al fine di rintracciare il debitore e di notificargli gli atti giudiziari pertinenti, ottenendo un indirizzo valido a fini di notifica e inoltrandolo alle competenti autorità giudiziarie.
Nonostante la prestazione del gratuito patrocinio, il ricorrente può ottenere l'assistenza appena descritta e la trasmissione delle domande a norma del regolamento (CE) n. No 4/2009 attraverso l'autorità centrale, per questo motivo non sorgono problemi inerenti all'assistenza legale.
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