Alimenti e mantenimento

Cechia
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European Judicial Network
Rete giudiziaria europea (in materia civile e commerciale)

1 Che cosa si intende in pratica per "alimenti" e "obbligazione alimentare"? Quali persone sono tenute a pagare gli alimenti a un'altra persona?

La nozione di "alimenti" indica la somma delle prestazioni rese da una persona a favore di un'altra per soddisfare tutti i suoi legittimi bisogni. Ai sensi del codice civile, un requisito chiave per l'insorgenza e la durata delle obbligazioni alimentari è l'esistenza di un vincolo familiare o similare, che sia matrimoniale, ex-matrimoniale o di parentela in linea retta, o una relazione tra partner uniti in un'unione registrata o ex partner registrati dello stesso sesso.

Il codice civile specifica i gruppi di persone cui è richiesto di fornire gli alimenti e che hanno titolo a riceverli come segue:

  • obbligazioni alimentari tra coniugi: insorgono con la contrazione del vincolo matrimoniale e si estinguono con il suo scioglimento. Sui coniugi grava l'obbligo di versare gli alimenti nella misura necessaria a garantire a entrambi pari condizioni materiali e culturali derivanti dallo status paritario dell'uomo e della donna in costanza di matrimonio. Le obbligazioni alimentari tra coniugi prevalgono sulle obbligazioni alimentari tra genitori e figli.
  • Alimenti tra coniugi divorziati: l'obbligo di versare gli alimenti sorge quando uno dei coniugi divorziati è incapace di sopperire alle proprie necessità, l'insorgenza di una siffatta incapacità è collegata al matrimonio e si può legittimamente pretendere dall'ex coniuge che vi adempia tenuto conto, in particolare, dell'età o dello stato di salute del coniuge divorziato all'epoca del divorzio o della cessazione dell'affidamento di un figlio comune dei coniugi divorziati. Tale obbligo si estingue con la contrazione di nuovo matrimonio da parte del coniuge beneficiario o con il decorso del periodo per il quale era stato disposto il versamento degli alimenti per coniugi divorziati (al massimo tre anni).
  • Obbligazioni alimentari tra genitori e figli: insorgono con la nascita del figlio e si estinguono quando il figlio è in grado di sopperire autonomamente alle proprie necessità o quando l'obbligazione è trasferita in capo a terzi (ad esempio, a seguito di matrimonio o disconoscimento di paternità). L'importo degli alimenti è fissato in modo da garantire che lo standard di vita del figlio sia essenzialmente identico a quello dei genitori. Anche il figlio è tenuto a garantire ai suoi genitori gli alimenti in misura equa, in base alle sue disponibilità; lo standard di vita dei genitori non deve essere identico a quello del figlio.
  • Obbligazioni alimentari tra parenti in linea discendente e ascendente: le obbligazioni in parola insorgono tra antenati e discendenti. L'obbligo gravante sui genitori esclude l'obbligo in capo ai nonni o agli altri parenti dei figli in linea ascendente. Le obbligazioni alimentari gravano sui parenti più lontani se non possono essere adempiute da quelli più vicini.
  • Contributo versato a una madre single a titolo di alimenti e a copertura di altre spese: l'obbligo in parola insorge quando la madre del bambino non è coniugata con il padre del medesimo. In tal caso, il padre deve versare gli alimenti per un periodo di due anni dopo la nascita del bambino e deve prestare un equo contributo alle spese connesse alla gravidanza e alla nascita del bambino.

Le obbligazioni alimentari sono disciplinate anche dalla legge sulle unioni registrate. Essa prevede quanto segue:

  • obbligazioni alimentari reciproche tra partner - le obbligazioni alimentari sono fissate in misura tale da garantire uno standard materiale e culturale sostanzialmente identico a entrambi i partner;
  • obbligazioni alimentari successive alla cessazione della convivenza tra i partner – l'ex partner che non sia in grado di sopperire alle proprie necessità può chiedere all'altro di versare un importo ragionevole a titolo di contributo in rapporto alle sue capacità e alla sua situazione economica. L'ex partner che non abbia contribuito al definitivo fallimento della relazione, ove la cessazione della stessa gli arrechi un grave danno, può chiedere ‑ per un periodo di tre anni – il riconoscimento di alimenti nella stessa misura in cui sarebbero stati dovuti se la relazione non si fosse interrotta.

Le obbligazioni alimentari gravanti su una persona a favore di un terzo sono stabilite dalla legge e non possono essere trasferite, sostituite o essere oggetto di preventiva rinuncia.

Uno dei requisiti preliminari ai fini del riconoscimento degli alimenti, applicabile in tutti i casi in cui un siffatto obbligo è adempiuto, è la compatibilità con la pubblica morale.

2 Sino a quale momento un figlio può beneficiare degli alimenti? Ci sono norme diverse per gli alimenti relativamente ai minori e agli adulti?

Gli alimenti possono essere riconosciuti se il beneficiario non è realisticamente in grado di sopperire alle proprie necessità. Tale capacità è tradizionalmente intesa esclusivamente come la capacità di far fronte in modo soddisfacente alle proprie esigenze (materiali, culturali, ecc.). Se il figlio non è in grado di mantenersi e deve fare affidamento sul sostegno che gli deriva dal soggetto chiamato a versare gli alimenti, le obbligazioni alimentari non si estinguono neppure con il raggiungimento dell'età adulta (se, ad esempio, il figlio continua gli studi) e ‑ in casi eccezionali ‑ possono permanere per tutta la vita del figlio e dei genitori (se, ad esempio, il figlio è invalido totale e non sarà mai in grado di sopperire alle proprie necessità). Di contro, le suddette obbligazioni possono estinguersi prima che il figlio raggiunga l'età adulta se quest'ultimo è in grado, prima di quel momento, di sostenersi autonomamente. Non vi sono pertanto limiti di età specifici.

Il raggiungimento dell'età adulta è importante ai fini processuali (un giudice può, ad esempio, pronunciarsi sugli alimenti a favore del figlio minorenne anche in mancanza di una richiesta in tal senso, ma può riconoscerli a favore del figlio maggiorenne solo su istanza di parte).

3 Per ottenere gli alimenti, il ricorrente deve rivolgersi a un'autorità competente o deve adire un organo giurisdizionale? Quali sono gli elementi principali di tale procedura?

Un giudice può pronunciarsi sugli alimenti solo a fronte di una richiesta in tal senso; nel caso del figlio minorenne, esso può però decidere al riguardo anche d'ufficio.

Oltre ai particolari generali, il ricorso deve contenere il nome, il cognome e l'indirizzo delle parti, una descrizione dei fatti rilevanti, l'esposizione degli elementi di prova presentati dal ricorrente e la chiara indicazione della sua richiesta.

Il ricorso deve essere presentato al giudice competente per territorio. V. quesito sub 5.

4 È possibile presentare una richiesta a nome di un parente (in caso affermativo, quale grado), o di un minore?

Un genitore che abbia l'affidamento del figlio può agire per conto di quest'ultimo ai fini del riconoscimento degli alimenti da parte dell'altro genitore. Esso può agire anche per conto del figlio come tutore o fiduciario. Il figlio che abbia acquisito piena capacità giuridica deve richiedere gli alimenti in proprio nome.

Il ricorso non può essere presentato in nome di un genitore, ad eccezione del caso in cui la persona interessata non abbia la piena capacità giuridica e il giudice nomini un tutore scegliendolo tra uno dei genitori.

5 Qualora intenda adire un organo giurisdizionale, come posso individuare il giudice competente?

La competenza giurisdizionale internazionale (competenza) nei procedimenti in materia di obbligazioni alimentari è stabilita in base al regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari (in prosieguo: il "regolamento in materia di obbligazioni alimentari"): https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?qid=1409302593149&uri=CELEX:02009R0004-20130701. Il regolamento in parola non pregiudica l'applicazione dei trattati internazionali di cui è parte la Repubblica ceca e che vertono su aspetti disciplinati dal regolamento in materia di obbligazioni alimentari. Tuttavia, i trattati in parola si applicano soltanto ai rapporti con gli Stati che non sono membri dell'UE (ciò riguarda, in particolare, i trattati bilaterali sull'assistenza giudiziaria stipulati con Stati che non sono membri dell'UE o ‑ rispetto alla Norvegia, alla Svizzera e all'Islanda ‑ la convenzione internazionale concernente la competenza giurisdizionale, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale, conclusa a Lugano, il 30 ottobre 2007); nei rapporti con gli Stati membri dell'Unione europea, il regolamento in materia di obbligazioni alimentari prevale sui trattati internazionali.

Nella Repubblica ceca, i tribunali distrettuali si pronunciano in primo grado nei procedimenti in materia di obbligazioni alimentari.

La competenza è stabilita essenzialmente sulla base del regolamento in materia di obbligazioni alimentari, che prevale sulla normativa ceca. A norma dell'articolo 3 del regolamento in materia di obbligazioni alimentari, il ricorrente (attore) può presentare ricorso, a sua scelta, al giudice:

a) del luogo in cui il convenuto risiede abitualmente; o

b) del luogo in cui il creditore risiede abitualmente.

Altrimenti, in forza dell'articolo 3, lettere c) e d), del regolamento in materia di obbligazioni alimentari, i procedimenti nella Repubblica ceca possono essere presentati dinanzi al giudice competente a conoscere di un'azione di accertamento della paternità o dinanzi al giudice competente a conoscere di un'azione relativa alla responsabilità genitoriale, salvo che tale competenza sia fondata unicamente sulla cittadinanza di una delle parti.

In base all'articolo 5 del regolamento in materia di obbligazioni alimentari, la competenza può fondarsi anche sulla comparizione del convenuto dinanzi al giudice, salvo che quest'ultimo non contesti poi tale competenza come suo primo successivo atto giuridico.

Le disposizioni di diritto ceco in materia di determinazione del giudice competente, che si applicano soltanto nei casi in cui la competenza non è stabilita sulla base del regolamento in materia di obbligazioni alimentari [ossia, ad esempio, quando la competenza giurisdizionale di un giudice ceco è stabilita in base agli articoli 6 e 7 del regolamento in materia di obbligazioni alimentari (competenza sussidiaria, forum necessitatis) o in base a un trattato internazionale con uno Stato che non è membro dell'Unione europea], prevedono quanto segue: per i procedimenti riguardanti un figlio minorenne è competente il foro generale del minore, ossia il giudice del distretto in cui il figlio risiede sulla base di un accordo tra genitori, di una decisione del giudice o di altri fatti concludenti. In altri casi, di norma, è competente il foro del convenuto. Il foro generale di una persona fisica è il giudice distrettuale del distretto in cui tale persona risiede o, se non ha residenza, il giudice nel cui distretto essa soggiorna. Per luogo di residenza s'intende il luogo in cui la persona risiede con la volontà di restarvi stabilmente (è anche possibile che ci sia più di una residenza, in tal caso tutti i suddetti giudici costituiscono il foro generale). Se per un convenuto, cittadino della Repubblica ceca, non è possibile individuare un foro generale o non è possibile individuarne uno nella Repubblica ceca, il giudice competente è quello del luogo dell'ultima residenza nota in detto Stato. Nel caso di una persona per la quale non è individuabile alcun foro competente nella Repubblica ceca, le azioni attinenti ai diritti di proprietà possono essere presentate dinanzi al giudice del distretto in cui si trovano i suoi beni.

6 Chi avanza la pretesa deve servirsi di un intermediario per adire il giudice (ad esempio: avvocato, autorità centrale o locale ecc.)? Altrimenti, quale procedura dovrà seguire?

La legge non richiede che il ricorrente sia rappresentato. Tuttavia, un ricorrente può decidere di farsi rappresentare dinanzi al giudice sulla base di una procura rilasciata a un rappresentante di sua scelta, ad esempio un avvocato.

Una persona fisica che non può comparire da sola dinanzi a un giudice deve essere rappresentata da un rappresentante legale o da un tutore. Nel caso del figlio minorenne, i rappresentanti legali sono i suoi genitori.

7 Adire la giustizia comporta un costo? In caso affermativo quale spesa è prevedibile? Se i mezzi di colui che avanza la pretesa sono insufficienti, si può ottenere un'assistenza giudiziaria gratuita per far fronte alle spese del procedimento?

I procedimenti in materia di obbligazioni alimentari reciproche tra genitori e figli sono interamente esenti da spese di giudizio. In altri procedimenti diretti a fissare gli alimenti, compreso il loro incremento, il ricorrente è esente da spese di giudizio. L'esenzione si applica anche ai procedimenti esecutivi.

Se il ricorrente è rappresentato da un avvocato, egli deve – salvo diverso accordo – remunerarlo in conformità del tariffario forense (che può essere scaricato, in lingua inglese, dal sito dell'Ordine degli avvocati cechi http://www.cak.cz/scripts/detail.php?id=2239). Se giustificato alla luce della situazione sociale ed economica del ricorrente e a condizione che il ricorso non sia arbitrario o manifestamente destinato a non essere accolto o diretto a ostacolare i diritti, il giudice può nominare un rappresentante a titolo gratuito o con una riduzione delle tariffe al fine di tutelare gli interessi del ricorrente; in taluni casi può essere nominato, come rappresentante, un avvocato.

8 Che tipo di alimenti dev'essere concesso dal giudice e come si calcola il relativo importo? Si può ottenere una modifica della decisione del giudice qualora il costo della vita o la situazione familiare si siano modificate? In caso affermativo, in che modo (ad esempio, con il sistema di indicizzazione automatica)?

Le obbligazioni alimentari sono per lo più adempiute in denaro – di norma in rate mensili, sempre anticipate (salvo che il giudice disponga diversamente o che il creditore concordi condizioni diverse con il genitore obbligato) ‑ benché ciò possa avvenire anche in altra forma, ad esempio fornendo alloggio, pagamento in natura, ecc.

Oltre a stabilire condizioni vincolanti per il genitore obbligato, le obbligazioni alimentari previste a favore del figlio stabiliscono anche i rapporti di proprietà e le ragionevoli esigenze del figlio, che dipendono principalmente dalla sua età e dal suo stato di salute. Esse tengono anche conto di come il figlio si sta preparando alla sua futura carriera, delle attività extracurricolari, degli hobby, ecc. Tuttavia, il principio è che lo standard di vita del figlio dovrebbe essere identico a quello dei genitori. Se la situazione economica della persona responsabile lo permette, anche l'accantonamento di risparmi può essere considerata come rientrante nelle ragionevoli esigenze del figlio. Nello stabilire la portata delle obbligazioni alimentari occorre anche tener conto di quale genitore ha l'affidamento del figlio e della portata delle cure prestate.

Le obbligazioni alimentari tra coniugi sono fissate in misura tale da garantire il medesimo standard materiale e culturale a entrambi i coniugi, come richiesto dalla condizione paritaria dell'uomo e della donna in costanza di matrimonio.

Gli alimenti tra coniugi divorziati sono riconosciuti quando un coniuge divorziato è incapace di sopperire alle proprie necessità, tale incapacità è derivata dal matrimonio o è collegata ad esso e si può legittimamente pretendere dall'ex coniuge che vi adempia, tenuto conto, in particolare, dell'età o dello stato di salute del coniuge divorziato all'epoca del divorzio o della cessazione dell'affidamento di un figlio comune dei coniugi divorziati. Gli alimenti sono concessi in misura equa. Nel decidere dell'importo, si tiene conto della durata del matrimonio prima del divorzio e di altri requisiti stabiliti dalla legge.

Gli alimenti sono riconosciuti alla madre incinta a titolo di rimborso delle spese collegate con la gravidanza e il parto in misura ragionevole.

Il giudice riconosce gli alimenti all'interno di un'unione registrata a fronte di un ricorso in tal senso e tenendo conto del contributo alla cura della casa comune. L'importo delle obbligazioni alimentari è fissato in misura tale da garantire che lo standard materiale e culturale di entrambi i partner sia essenzialmente uguale.

A seguito della cessazione della convivenza tra partner dello stesso sesso, la prestazione di alimenti può essere disposta su richiesta dell'ex partner incapace di sopperire alle proprie necessità. L'ex partner può chiedere all'altro di versargli gli alimenti in misura ragionevole a seconda delle sue capacità e delle sue disponibilità, nonché delle proprietà di cui dispone. Qualora le parti non addivengano a un accordo, il giudice fissa l'importo degli alimenti sulla base della richiesta di uno di essi. L'ex coniuge che non abbia contribuito al definitivo fallimento della relazione, può, ove la cessazione della stessa gli arrechi un grave danno, chiedere ‑ per un periodo di tre anni – il riconoscimento di alimenti nella stessa misura in cui sarebbero stati dovuti se la relazione non si fosse interrotta.

La legge ceca non conosce quella che è nota come quantificazione oggettiva degli alimenti, compiuta con l'ausilio di tabelle, percentuali, ecc., e non sono neppure previsti minimi o massimi vincolanti per la loro fissazione. Nel decidere, il giudice esamina le caratteristiche specifiche di ciascun caso, come, ad esempio, la possibilità di prevedere più di un obbligo alimentare, i costi maggiori per un figlio disabile, ecc. Il ministero della Giustizia emette soltanto una tabella di importi consigliati: http://portal.justice.cz/Justice2/MS/ms.aspx?o=23&j=33&k=6223&d=315516.

Le decisioni giudiziali in materia di obbligazioni alimentari fanno salve eventuali variazioni delle condizioni. Esse possono pertanto essere modificate ove la situazione del creditore o del debitore cambi significativamente.

9 In che modo e a chi saranno pagati gli alimenti?

Gli alimenti sono corrisposti in regolari rate mensili, periodiche, versate con un mese di anticipo, salvo diversa decisione del giudice o diverso accordo tra la persona tenuta al versamento e il creditore. In casi del tutto eccezionali (ad esempio quando il genitore responsabile ha un reddito soltanto stagionale, è coinvolto in un'attività ad alto rischio, ecc.), il giudice può disporre che una somma (deposito) sia versata a copertura delle obbligazioni alimentari future. Il giudice adotta poi ulteriori misure volte a garantire che tale somma sia impiegata per effettuare singoli pagamenti a favore del figlio, equivalenti a un contributo mensile di mantenimento. Il contributo di mantenimento deve essere versato al creditore oppure alla persona che ne ha l'affidamento.

10 Se la persona su cui grava l'obbligo dell'assegno (debitore) non lo versa volontariamente, quali mezzi ci sono per costringerla ad adempiere?

In base al diritto ceco, è possibile proporre ricorso dinanzi al giudice competente per l'esecuzione in sede giudiziale o presentare all'ufficiale giudiziario una proposta di procedimento esecutivo. In generale, la procedura prevista per l'esecuzione giudiziaria (comprese le informazioni circa i dati da indicare nella richiesta) è descritta nel documento informativo recante il titolo "Procedure di esecuzione delle decisioni giudiziarie". Alcuni dettagli specifici attinenti al recupero dei crediti alimentari sono indicati nel prosieguo.

Esecuzione in sede giudiziale

Il foro generale del figlio minorenne (v. la risposta al quesito n. 5 per la definizione di foro generale del figlio minorenne) è competente a disciplinare e dare attuazione a una pronuncia sugli alimenti a favore di esso. Il foro generale della parte responsabile (v. risposta al quesito n. 5 per la definizione di foro generale della parte responsabile) è competente a decidere su altre tipologie di obbligazioni alimentari, compresi gli alimenti per i figli maggiorenni.

In caso di esecuzione delle obbligazioni alimentari a favore di un figlio minorenne, il giudice – su richiesta di una delle parti – collabora nell'individuare la residenza della parte responsabile. Il giudice può anche fornire ulteriore assistenza al creditore prima di disporre l'esecuzione della decisione – ad esempio chiedendo alla persona responsabile se e a partire da quando riceverà uno stipendio o disporrà di entrate regolari, presso quale banca o istituto di pagamento intrattiene un conto e il numero di esso oppure richiedendo alla parte responsabile di dichiarare i propri beni. Il giudice può fornire assistenza anche rispetto a tipologie di obbligazione diverse dalle obbligazioni alimentari a favore di un figlio minorenne.

Procedimento esecutivo

La domanda di avvio di un'azione esecutiva può essere presentata dinanzi a qualsiasi ufficiale giudiziario ceco. Un elenco di ufficiali giudiziari è disponibile sul sito internet della Camera degli esecutori della Repubblica ceca: http://www.ekcr.cz/seznam-exekutoru. Nel dare esecuzione alle obbligazioni alimentari a favore di un figlio minorenne, l'ufficiale giudiziario non ha diritto di chiedere al creditore di anticipare una parte ragionevole delle spese di esecuzione. Una delle possibili modalità di esecuzione delle obbligazioni alimentari per un figlio minorenne è la sospensione della patente di guida della parte responsabile.

In caso di mancato adempimento delle obbligazioni alimentari, oltre a ricorrere ai mezzi esecutivi sopra indicati, è anche possibile presentare denuncia penale per sospetto omesso pagamento degli alimenti obbligatori. Nel caso di una siffatta omissione, il codice penale stabilisce che sussiste reato quando una persona si sottrae per oltre quattro mesi, intenzionalmente o per colpa, dagli obblighi di prestare alimenti o prendersi cura di un'altra persona su di essa gravanti ai sensi di legge. In tale ipotesi è possibile presentare denuncia presso qualsiasi stazione di polizia.

11 Si prega di descrivere brevemente i limiti all'esecuzione, in particolare le norme concernenti la tutela del debitore e i periodi di limitazione o di descrizione nel suo sistema di esecuzione.

Informazioni generali in sede giudiziale o sul procedimento esecutivo (comprese informazioni sui beni che possono essere assoggettati ad esecuzione in sede giudiziale o a procedimento esecutivo e i rimedi disponibili) sono reperibili nel documento recante il titolo "Procedure di esecuzione delle decisioni giudiziarie".

Il codice di procedura civile stabilisce che, in caso di mancata esecuzione dei diritti entro il termine di prescrizione, essi si prescrivono e il debitore non è tenuto a effettuare il pagamento. Tuttavia, il debitore, se procede al pagamento dopo la scadenza del termine di prescrizione, non può richiederne la restituzione. Il diritto di mantenimento non è soggetto a prescrizione, ma il diritto ad ottenere prestazioni periodiche può esserlo. Il termine di prescrizione è di norma pari a tre anni. Tuttavia, se determinati diritti sono stati riconosciuti con una sentenza dell'autorità pubblica (ad esempio un giudice), il termine di prescrizione matura dieci anni dopo la data fissata in sentenza per l'esecuzione. Il diritto agli alimenti non si prescrive decorso un determinato lasso di tempo.

Gli alimenti possono essere riconosciuti soltanto a partire dalla data di inizio del procedimento. Tuttavia, le obbligazioni alimentari a favore del figlio possono essere riconosciute anche retroattivamente sino a tre anni prima di tale data. Anche gli alimenti a favore della madre non coniugata e il rimborso dei costi connessi alla gravidanza e al parto possono essere riconosciuti retroattivamente, ma solo fino a due anni dopo il parto.

12 Esiste un'organizzazione o un'autorità che possa aiutare l'avente diritto a percepire l'assegno?

Gli enti per la protezione sociale e giuridica dei minori presenti a livello locale con poteri ampliati sono chiamati a fornire assistenza nella presentazione delle richieste di alimenti e di esecuzione del diritto agli alimenti in nome del minore, compresa l'assistenza nella presentazione di un ricorso dinanzi al giudice.

13 Le organizzazioni pubbliche o private possono anticipare il pagamento degli alimenti in tutto o in parte in sostituzione del debitore?

La legge non riconosce tale possibilità.

14 Nel caso in cui il ricorrente si trovi in questo Stato membro e il debitore risieda in un altro paese:

14.1 Posso ottenere l'assistenza di un'autorità o di un'organizzazione privata in questo Stato membro?

Un creditore può presentare una richiesta di assistenza per ottenere il pagamento degli alimenti all'Ufficio per la protezione legale internazionale dei minori a Brno (http://www.umpod.cz/).

14.2 In caso affermativo, come si può contattare l'autorità o l'organizzazione privata?

Il richiedente deve contattare l'organizzazione utilizzando i dettagli che seguono:

Ufficio per la protezione legale internazionale dei minori
Šilingrovo náměstí 3/4
602 00 Brno
Repubblica ceca

Tel.: +420 542 215 522

Fax: +420 542 212 836
E-mail: podatelna@umpod.cz

Nel prendere contatto per la prima volta con l'Ufficio, il richiedente deve fornire il suo nome completo e i dati di contatto (telefono o e-mail) oltre al nome e alla data di nascita del minore cui la richiesta si riferisce.

Il richiedente che invoca l'assistenza dell'Ufficio ai fini del recupero dei crediti alimentari dall'estero, deve preventivamente inviare all'Ufficio una richiesta informale di assistenza in tal senso unitamente a un questionario completo che può essere scaricato in lingua ceca dal sito Internet dell'Ufficio: http://www.umpod.cz/vyzivne/postup-pri-vymahani-vyzivneho/. La richiesta deve contenere le informazioni essenziali in merito al minore e alla persona responsabile, oltre ai fatti basilari per spiegare le ragioni per cui il richiedente chiede il recupero dei crediti alimentari. Alla richiesta deve essere allegata copia dei documenti, in particolare della sentenza giudiziale che riconosce l'obbligo di versare gli alimenti. L'Ufficio valuta poi la possibilità di recuperare il credito alimentare nel caso specifico e, se necessario, invia istruzioni dettagliate su come procedere ulteriormente nel caso di specie.

Se l'Ufficio lo richiede, deve essere fornita documentazione aggiuntiva. Di norma, deve essere presentata la sentenza che riconosce l'obbligo di versare gli alimenti unitamente a una traduzione autenticata nella lingua dello Stato in cui il credito alimentare deve essere recuperato, compresi i provvedimenti disposti ai fini della sentenza e dell'esecuzione. Nei casi in cui il credito alimentare deve essere recuperato in uno Stato membro dell'Unione europea, il giudice prepara un estratto della decisione ai sensi dell'articolo 56 del regolamento in materia di obbligazioni alimentari. Di norma è richiesta anche una procura all'autorità governativa all'estero, un certificato attestante che il creditore – se ha superato i 15 anni ‑ frequenta una scuola e un certificato di esistenza in vita. Il giudice del luogo in cui il richiedente ha la propria residenza dovrebbe assisterlo nell'ottenere una traduzione dei documenti (generalmente il giudice che si pronuncia sulla questione in primo grado). Il giudice consegna la documentazione completa al richiedente o la invia direttamente all'Ufficio. L'Ufficio esamina la documentazione ricevuta e, se tutti i requisiti sono soddisfatti, presenta una proposta al giudice straniero o rimette la questione all'autorità o all'organizzazione straniera affinché adotti ulteriori provvedimenti. L'Ufficio informa, a intervalli regolari, il ricorrente della sua attività oltre che dell'evoluzione e dell'esito del procedimento.

In caso di recupero dei crediti alimentari, per vie legali o mediante pagamento volontario da parte della persona responsabile a favore del partner straniero, i versamenti in parola sono di norma trasferiti all'Ufficio con cadenza mensile (per ragioni amministrative, contabili e di quantità) mediante un bonifico aggregato. Il dipartimento economico dell'Ufficio inoltra i pagamenti al creditore entro un mese come richiesto dal creditore. Quest'ultimo, se riceve pagamenti direttamente dalla persona responsabile all'estero, deve informarne immediatamente l'Ufficio. Esso è anche tenuto a informare l'Ufficio di ogni cambiamento che potrebbe incidere sul procedimento (cambio di indirizzo, variazione nella tutela del minore, conclusione del percorso educativo da parte di quest'ultimo, ecc.).

15 Nel caso in cui provenga da un altro paese e il debitore sia in questo Stato membro:

15.1 È possibile rivolgere una richiesta direttamente a tale autorità o organizzazione privata in questo Stato membro?

Il richiedente l'adempimento delle obbligazioni alimentari che vive all'estero deve rivolgersi all'autorità competente di tale paese la quale contatterà, a sua volta, l'Ufficio per la protezione legale internazionale dei minori (v. i contatti dell'ufficio indicati in precedenza).

15.2 In caso affermativo, come posso mettermi in contatto con tale autorità o organizzazione privata e quale tipo di assistenza posso ricevere?

A fronte della richiesta da parte di un altro paese, l'Ufficio per la protezione legale internazionale dei minori procede come segue:

  1. valuta se la domanda soddisfa tutti i requisiti del regolamento UE e delle convenzioni internazionali o chiede la presentazione di documentazione aggiuntiva;
  2. invia una richiesta scritta alla persona responsabile nella Repubblica ceca chiedendole di procedere spontaneamente al saldo degli arretrati e al pagamento degli alimenti;
  3. se la persona obbligata non risponde, l'Ufficio verifica la sua situazione economica e presenta una domanda per il riconoscimento e l'esecuzione del provvedimento al giudice competente in Repubblica ceca. L'Ufficio rappresenta il richiedente (il creditore residente all'estero) nel procedimento e compie tutti gli atti necessari per ottenere il pagamento degli alimenti e garantire il trasferimento degli importi recuperati nel paese estero. L'Ufficio e l'autorità che si occupa del trasferimento si informano reciprocamente delle misure adottate e dell'evoluzione e dell'esito dell'esecuzione della decisione in materia di alimenti.

16 Questo Stato membro è vincolato al protocollo dell'Aia del 2007?

Sì.

17 Qualora questo Stato membro non sia vincolato dal protocollo dell'Aia del 2007, quale legge sarà applicabile alla domanda di mantenimento in base alle norme di diritto private internazionale? Quali sono le corrispondenti norme di diritto privato internazionale?

18 Quali sono le norme sull'accesso alla giustizia nei casi transfrontalieri nell'ambito dell'UE secondo la struttura del Capo V del regolamento sugli alimenti?

I procedimenti in materia di obbligazioni alimentari reciproche tra genitori e figli sono integralmente esenti da spese di giudizio. In altri procedimenti diretti a fissare gli alimenti, compreso il loro incremento, il ricorrente è esente dalle spese di giudizio. L'esenzione si applica anche ai procedimenti esecutivi. Il ricorrente non deve essere rappresentato da un avvocato nei procedimenti in materia di alimenti. L'Ufficio per la protezione legale internazionale dei minori eroga i propri servizi a titolo gratuito. L'Ufficio rappresenta il richiedente (il creditore che vive all'estero) nel procedimento giudiziario, compie in suo nome quanto necessario per garantire il pagamento degli alimenti e garantisce il trasferimento degli importi ricevuti all'estero.

Se giustificato alla luce della situazione sociale ed economica del ricorrente e a condizione che il ricorso non sia arbitrario o manifestamente destinato a non essere accolto o diretto a ostacolare i diritti, il giudice può esonerare una parte, del tutto o parzialmente, dal pagamento delle spese. Se per la parte esentata dal pagamento delle spese di giudizio è stato nominato un rappresentante, l'esenzione in parola si applica ‑ nella misura in cui essa è stata accordata ‑ anche alle spese vive del rappresentante e alle spese della sua rappresentanza. La parte esentata dal pagamento delle spese di giudizio non può essere obbligata a versare un deposito per le spese di assunzione della prova o a rimborsare allo Stato le spese sostenute (ossia testi, periti, attività d'interpretazione, ecc.). I costi derivanti dal fatto che una delle parti che compare in giudizio si esprime nella propria lingua natale o utilizzando un sistema di comunicazione per sordi o sordo-ciechi sono a carico dello Stato e non è richiesto alcun indennizzo per tali costi.

19 Quali sono le misure adottate da questo Stato membro per assicurare il funzionamento delle attività descritte all'articolo 51 del regolamento sugli alimenti?

A norma della legge n. 359/1999 Coll. sulla protezione sociale e giuridica dei minori, come modificata, nel fornire protezione sociale e legale rispetto a paesi esteri, l'Ufficio per la protezione legale internazionale dei minori, che è l'ente centrale per la Repubblica ceca, svolge i seguenti compiti:

  • svolge le mansioni dell'ente centrale di governo nel rispetto del regolamento in materia di obbligazioni alimentari;
  • opera quale tutore del minore;
  • su richiesta dei genitori residenti nella Repubblica ceca o delle autorità per la protezione sociale e giuridica, chiede agli enti, agli altri soggetti o ai singoli competenti, di relazionare sulla situazione dei minori che sono cittadini della Repubblica ceca ma non risiedono stabilmente nel suo territorio;
  • interviene nel trasferimento di documenti personali e altri atti da e verso Stati esteri;
  • collabora con le autorità governative e con altre organizzazioni degli Stati esteri simili all'Ufficio, se debitamente autorizzate a svolgere, nei rispettivi paesi, attività di protezione sociale e giuridica, e con altre autorità, enti e soggetti giuridici, ove utile;
  • assiste nella ricerca dei genitori del minore, se il genitore o entrambi i genitori vive/vivono all'estero, dei membri della famiglia e delle persone tenute a versare gli alimenti, indaga sulla situazione materiale e finanziaria al fine di fissare gli alimenti, collabora nella predisposizione delle domande dirette ad ottenere l'esecuzione delle obbligazioni alimentari, in particolare le domande dirette a disciplinare le obbligazioni alimentari, l'educazione e l'accertamento della paternità;
  • si occupa della traduzione degli atti necessari ai fini dell'esercizio della competenza in materia di protezione sociale e legale a norma dei trattati internazionali e dei regolamenti dell'Unione europea direttamente applicabili.

Ai fini dell'esercizio delle competenze riconosciute all'Ufficio, gli organi competenti e tutte le altre persone e soggetti di diritto sono tenuti a fornire all'Ufficio tutta l'assistenza richiesta nella misura necessaria; trovano corrispondente applicazione le disposizioni dei regolamenti in materia di esecuzione vertenti sull'assistenza obbligatoria da parte di terzi. Forniscono assistenza obbligatoria nell'ambito richiesto ad esempio i giudici, la polizia della Repubblica ceca, banche, istituti di previdenza sociale, uffici di collocamento, operatori dei servizi postali, fornitori di servizi elettronici, compagnie assicurative, il ministero degli Interni con riferimento alla fornitura di informazioni dai registri dei residenti e degli stranieri, ecc.

 

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Ultimo aggiornamento: 17/12/2020

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