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Si tratta dell'obbligo di contribuire al mantenimento dell'avente diritto. L'obbligo di pagare gli alimenti deriva da relazioni di parentela e affinità, nonché da un (precedente) vincolo matrimoniale.
- i genitori nei confronti dei figli;
- i figli nei confronti dei genitori;
- gli ex-coniugi (ex partner registrati).
L'obbligo di mantenimento che esiste fra i coniugi durante il matrimonio continua anche dopo il suo scioglimento. Nel caso in cui uno degli ex coniugi non abbia sufficienti entrate per il proprio sostentamento (e non possa ragionevolmente ottenerne), su richiesta di quest'ultimo il giudice può, nella sentenza di divorzio o in una decisione successiva, imporre all'altro ex coniuge di pagargli un assegno alimentare. Nell'emanare questa decisione il giudice tiene conto delle necessità dell'uno e delle capacità contributive (mezzi finanziari) dell'altro. Possono inoltre incidere anche fattori non finanziari, come la durata del matrimonio o la durata della convivenza. Se il giudice non fissa alcun termine per la durata degli obblighi alimentari, questi cessano automaticamente dopo 12 anni. Nei casi di difficoltà finanziarie particolarmente gravi è possibile che il giudice, su richiesta dell'ex coniuge che richiede gli alimenti, conceda una proroga. Nel caso di un matrimonio breve (non più di 5 anni) e senza figli, l'obbligazione alimentare non dura in linea di principio più a lungo del matrimonio stesso.
Tali disposizioni valgono anche per gli alimenti fra ex partner registrati.
Gli ex coniugi possono accordarsi fra di loro sugli alimenti senza ricorrere al giudice e gli accordi raggiunti vengono solitamente registrati nella convenzione di divorzio. Nella pratica, tale convenzione verrà confermata dal giudice nella sentenza di divorzio, cosa che garantisce maggiore certezza giuridica al beneficiario.
Atre categorie di obbligazioni alimentari
Coniugi/Partner registrati
I coniugi e i partner registrati devono entrambi, tranne in particolari circostanze, contribuire alle spese familiari. Possono altrimenti concordare soluzioni differenti in accordi prematrimoniali o di partenariato.
Padre naturale/compagno della madre
Il padre naturale ha l'obbligo di mantenere il figlio generato (non riconosciuto), per tutto il tempo in cui il bambino non ha un legame giuridico familiare con lui o con un altro uomo (in altre parole, finché non c'è un padre legale). Lo stesso obbligo vale per il compagno della madre che ha acconsentito a un atto che può avere portato alla nascita del bambino.
Potestà congiunta
Colui che insieme al genitore esercita la responsabilità genitoriale su un minore, ha l'obbligo di versargli gli alimenti (articolo 1:253w del Codice civile). Tale obbligo dura fino al suo ventunesimo anno di età, quando cessa la potestà congiunta in virtù del raggiungimento dell'età adulta del bambino.
In quali casi?
Di regola l'obbligo di pagare gli alimenti esiste solo se l'avente diritto si trova in stato di bisogno, ossia se non ha entrate sufficienti per il proprio sostentamento e non può ragionevolmente ottenerne.
Eccezione
Un'eccezione a questa regola è costituita dalle obbligazioni alimentari di genitori e genitori naturali verso i figli minorenni e verso i giovani figli maggiorenni (fino a 21 anni). In questi casi l'obbligo vale anche se gli aventi diritto non si trovano in stato di necessità.
Nel caso dei figli minorenni (al di sotto dei 18 anni), i genitori devono sostenere i costi della cura e dell'educazione. Vi rientrano i costi del mantenimento e altre spese collegate alla crescita di un figlio, dagli studi alle attività ricreative. I genitori sono tenuti a sostenere i costi della cura e dell'educazione in funzione dei propri mezzi. Tale obbligo vale anche se il figlio dispone di mezzi e/o di reddito propri.
Nel caso dei figli di 18, 19 e 20 anni ("giovani adulti"), i genitori devono sostenere i costi del mantenimento e degli studi, che corrispondono, in sostanza, ai costi della cura ed educazione durante l'infanzia. Questo obbligo è indipendente dallo stato di necessità dell'avente diritto.
L'obbligo di mantenimento prolungato esiste, per questa fascia di età, anche se i figli hanno un proprio reddito da lavoro o fondi propri, oppure se sono sposati. Eventuali mezzi propri del figlio determinano tuttavia l'entità delle sue necessità di avere un contributo parentale.
Quando un figlio compie 21 anni, i genitori hanno l'obbligo di mantenerlo solo se si trova in stato di necessità e non è in grado di badare a sé stesso, ad esempio se fisicamente o mentalmente disabile.
La somma che il debitore degli alimenti deve versare può essere stabilita dalle parti stesse e indicata in un accordo, oppure può essere fissata da una decisione del giudice.
Nell'ambito dei procedimenti di divorzio viene spesso chiesto al giudice di formulare una decisione sugli assegni per l'ex coniuge o per i figli.
No, il ricorso deve essere presentato dall'avvocato dell'avente diritto. I creditori di alimenti non possono instaurare un procedimento senza un avvocato. I minori agiscono attraverso il loro legale rappresentante (di solito un genitore).
Esiste una distinzione fra giurisdizione internazionale (è il giudice olandese a essere competente del caso?) e competenza interna (quale giudice olandese deve esaminarlo?).
Giurisdizione internazionale all'interno dell'Unione europea
Per quanto riguarda la giurisdizione internazionale dei tribunali olandesi, nel quadro dell'Unione europea trova applicazione il cosiddetto regolamento "Bruxelles I" (EEX) che contiene disposizioni in proposito relativamente alle obbligazioni alimentari.
Ai sensi dell'articolo 2 di tale regolamento, il debitore di alimenti (convenuto) che risiede nei Paesi Bassi è chiamato in linea di principio dal creditore (richiedente) a comparire davanti al giudice olandese.
Il regolamento "Bruxelles I" contiene poi, per le obbligazioni alimentari, una disposizione alternativa. L'articolo 5, paragrafo 2, stabilisce che un convenuto che risieda nel territorio di uno Stato membro può essere chiamato a comparire in un altro Stato membro:
Quanto formulato al primo punto significa che un creditore di alimenti che risiede nei Paesi Bassi può chiamare un debitore residente, ad esempio, in Francia, a comparire davanti al giudice olandese, che ha giurisdizione internazionale ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 2. È competente il giudice del luogo di residenza dell'attore.
Inoltre, per quanto concerne le obbligazioni alimentari all'interno dell'Unione europea, dal 18 giugno 2011 è in vigore il regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari.
Le norme sulla competenza giurisdizionale contenute nel regolamento in materia di obbligazioni alimentari corrispondono in larga parte a quelle del regolamento EEX. In genere, il tribunale del luogo di residenza abituale del convenuto o del creditore di alimenti è competente per i casi relativi alle obbligazioni alimentari. Diversamente dal regolamento EEX, non esiste alcuna disposizione che preveda che, per applicare il regolamento sulle obbligazioni alimentari, il luogo di residenza abituale del convenuto debba essere situato nel territorio di uno Stato membro.
Giurisdizione internazionale al di fuori dell'Unione europea
Per quanto riguarda la giurisdizione internazionale del giudice olandese al di fuori dell'ambito dell'Unione europea, vale quanto segue. Se il convenuto (creditore o debitore) non vive nell'Unione europea, il sopraccitato regolamento "Bruxelles I" non è applicabile e il giudice olandese deriva la sua giurisdizione dal Wetboek van Burgerlijke rechtsvordering (Codice di procedura civile). Il giudice olandese del divorzio può allora adottare misure provvisorie in relazione al divorzio o provvedimenti ad esso legati, come obbligazioni alimentari o l'uso prolungato della casa coniugale. Il giudice olandese può anche emettere una decisione in merito a una domanda autonoma di assegni alimentari se o il richiedente o uno o più interessati nominati nel ricorso abitano nei Paesi Bassi, oppure se il caso è sufficientemente legato alla sfera giuridica olandese, se si è optato per il giudice olandese o se la parte interessata si presenta all'udienza e non solleva la questione dell'incompetenza.
Competenza interna
Per quanto riguarda la competenza interna del giudice olandese, tra le diverse autorità giudiziarie (tribunale di prima istanza, corte di appello, corte suprema dei Paesi Bassi), le cause relative alle obbligazioni alimentari sono di norma esaminate dai tribunali di prima istanza. Il Codice di procedura civile stabilisce nello specifico qual è il tribunale competente: quello del luogo di residenza o del richiedente (o di uno dei richiedenti) o di uno degli interessati nominati nel ricorso – oppure, in mancanza di un luogo di residenza di una di tali parti, quello del luogo di residenza effettiva di una di esse.
La domanda di fissazione, modifica o cessazione di assegni alimentari deve essere inoltrata da un avvocato, che rappresenta il richiedente alle udienze. I nomi e i recapiti degli avvocati possono essere trovati sul sito dell'Ordine degli avvocati olandesi.
Esiste una "Associazione degli avvocati per il diritto di famiglia e dei mediatori per il divorzio" i cui membri sono specializzati, fra l'altro, nelle questioni relative al divorzio e agli alimenti. Sono inoltre specializzati nelle mediazioni ai fini di divorzio e in tutte le questioni connesse.
Quando si adiscono le vie legali va pagato un contributo per le spese di amministrazione della giustizia. Si tratta di una quota per le spese procedurali, cui vanno aggiunti i costi dell'avvocato e dell'ufficiale giudiziario.
Se l'istante non è in grado di pagare (tutti) i costi dell'avvocato può, a determinate condizioni, chiedere l'assistenza legale a spese dello Stato, il cosiddetto "patrocinio a spese dello Stato", Lo Stato paga una parte dei costi e il richiedente paga un "contributo personale", la cui entità dipende dal suo reddito e dal suo patrimonio. Ad accordare il patrocinio è il Raad voor Rechtsbijstand ("Consiglio per l'assistenza giudiziaria"). Il richiedente deve presentare domanda al Consiglio situato nella circoscrizione della Corte d'appello in cui si trova lo studio dell'avvocato. In pratica la richiesta è spesso presentata dall'avvocato, se questi è già stato precedentemente contattato.
Deve poi essere presentata una "Dichiarazione dei redditi e del patrimonio", da richiedere al comune del luogo di residenza. Tale dichiarazione va inviata insieme alla domanda al Consiglio per l'assistenza giudiziaria, che esamina se il richiedente è ammissibile al patrocinio. Se lo è, gli viene rilasciato un certificato che attesta tale diritto. In alcuni casi vengono anche ridotte le spese procedurali.
Il diritto di chiedere il patrocinio a spese dello Stato esiste anche nel caso di controversie transfrontaliere, se l'istante vive fuori dai Paesi Bassi. Le norme al riguardo figurano nella direttiva sul patrocinio a spese dello Stato nelle controversie transfrontaliere. Il patrocinio può essere richiesto servendosi del formulario uniforme previsto dalla direttiva, identico in tutti gli Stati membri, attraverso il Consiglio per l'assistenza giudiziaria dell'Aia, conformemente agli articoli da 23A a 23K della Wet op de rechtsbijstand (legge sul patrocinio a spese dello Stato).
Se necessario il Consiglio per l'assistenza giudiziaria può prestare assistenza nella scelta di un avvocato. L'indirizzo del Consiglio figura alla domanda 14.2.
Nella sua decisione, il giudice terrà conto delle necessità del soggetto che chiede gli alimenti e dei mezzi (risorse finanziarie) di chi deve pagare o sta pagando gli assegni. Necessità e mezzi finanziari sono concetti relativi. Il giudice ha un certo grado di libertà nel decidere secondo le circostanze del caso. I giudici hanno elaborato in proposito degli orientamenti (le cosiddette norme Trema), da cui tuttavia non sono vincolati.
Ai fini della decisione del giudice sono importanti i seguenti elementi di entrata e di spesa:
Indicizzazione legale
Ogni anno il Ministero della Giustizia determina di quale percentuale gli alimenti stabiliti dal giudice o concordati vengono aumentati per effetto di legge. Nel calcolo di questo aumento percentuale viene tenuto conto delle evoluzioni salariali nelle imprese, nel settore statale e in altri settori. Tale percentuale viene pubblicata sullo Staatscourant (la Gazzetta del governo olandese).
Vi sono una serie di eccezioni a questo adeguamento automatico degli assegni alimentari. Sia le parti che il giudice possono decidere di escludere l'indicizzazione legale o stabilire un metodo alternativo di indicizzazione.
Gli assegni a favore di un ex coniuge sono versati direttamente all'avente diritto. Gli alimenti fissati dal giudice a favore di un minore sono pagati direttamente al genitore (o al tutore) che si prende cura del bambino.
Se l'obbligazione alimentare è stabilita in una sentenza e il debitore tralascia di versare l'assegno dovuto per gli alimenti nei confronti del figlio e/o partner, è possibile imporgli il pagamento rivolgendosi all'Ufficio nazionale per la riscossione degli assegni alimentari (LBIO) a Rotterdam oppure chiedendo l'intervento dell'ufficiale giudiziario. In assenza di una sentenza, il caso deve essere proposto dinanzi all'autorità giudiziaria e a tal fine è necessario l'intervento di un avvocato.
In caso di pignoramento di sussidi o salari, è necessario tenere conto della soglia esente da pignoramento. Il termine di prescrizione degli obblighi alimentari da versare ogni mese è di 5 anni. Nel caso in cui sia stata pronunciata una sentenza in cui siano registrati gli arretrati nei pagamenti, ossia, se in realtà è stato determinato un importo fisso, il termine di prescrizione è di venti anni. Per evitare la scadenza di un credito, è necessario sospendere il termine di prescrizione.
Nel caso di arretrati nel pagamento di assegni a favore di figli e/o partner, l'autorità cui rivolgersi è l'Ufficio nazionale per la riscossione degli assegni alimentari (LBIO),
il quale, per occuparsi della riscossione, deve essere autorizzato dal creditore di alimenti. Se necessario, l'Ufficio può procedere alla riscossione tramite misure di esecuzione: può ad esempio pignorare il salario, i sussidi o beni mobili o immobili del debitore.
L'intervento dell'LBIO è gratuito per il creditore di alimenti se entrambe le parti risiedono nei Paesi Bassi. Al ricevimento di una richiesta di riscossione, il primo tentativo è inteso a evitare riscossioni che comportino oneri, ricorrendo alla mediazione breve e/o fornendo spiegazioni. Le probabilità di riuscita sono di circa i tre quarti dei casi. Ciononostante, laddove si richieda l'intervento dell'LBIO, il debitore degli assegni è tenuto a corrispondere all'Ufficio le spese per il recupero. L'LBIO applica una maggiorazione per la riscossione, pari al 15% dell'importo mensile dovuto e agli assegni in arretrato. Vengono imputati al debitore anche i costi delle misure di esecuzione.
Pur essendo un ente governativo, l'LBIO non eroga pagamenti anticipati. Il governo può decidere di farlo per gli assegni destinati ai minori o per il patrocinio a spese dello Stato.
L'LBIO ha responsabilità anche nel settore della riscossione internazionale di crediti alimentari, attribuitegli a norma dei regolamenti e delle convenzioni cui i Paesi Bassi aderiscono.
I Paesi Bassi sono parte della Convenzione delle Nazioni Unite sull'esazione delle prestazioni alimentari all'estero (New York, 20 giugno 1956). Si tratta di una convenzione di assistenza giuridica reciproca, il cui scopo è facilitare l'ottenimento di assegni alimentari in casi internazionali. A tal fine essa ha creato un sistema di organi mittenti e riceventi che assistono il creditore di alimenti nell'esecuzione delle sue richieste. L'LBIO è l'organo mittente e ricevente per i Paesi Bassi.
Chiunque abiti nei Paesi Bassi e incontri problemi nella riscossione di assegni alimentari dovuti da una persona che abiti all'estero (in un paese che sia parte della Convenzione di New York) può richiamarsi a detta Convenzione, che si applica per gli assegni sia per i minori che per gli ex coniugi.
Dal 1° agosto 2014 è in atto, tra l'Unione europea (Danimarca esclusa) e altri Stati contraenti, la convenzione del 23 novembre 2007 sull'esazione internazionale di prestazioni alimentari nei confronti di figli e altri membri della famiglia. Oltre agli Stati membri dell'UE, la convenzione è in atto anche in Albania, Bosnia-Erzegovina, Norvegia e Ucraina. Per quanto concerne le relazioni tra gli Stati membri dell'UE, prevale il regolamento in materia di obbligazioni alimentari (regolamento (CE) n. 4/2009).
La convenzione dell'Aia sulle obbligazioni alimentari è applicabile sino ai 21 anni di età e può essere estesa ad altri membri della famiglia, se i due Stati contraenti interessati adottano una dichiarazione a tal fine.
Per chiedere l'intervento dell'LBIO occorre presentare il modulo di richiesta per la riscossione degli alimenti all'estero, che può essere scaricato dal sito dell'LBIO.
Le attività svolte dall'LBIO e dalle stesse istituzioni straniere nell'ambito della convenzione di New York e del trattato con gli Stati Uniti sono in genere gratuite. Possono insorgere spese nel caso dei procedimenti giudiziari all'estero o del recupero degli assegni alimentari.
Per i crediti alimentari nei confronti di figli e partner:
Landelijk Bureau Inning Onderhoudsbijdragen (LBIO)
Postbus 8901
3009 AX Rotterdam
Per il patrocinio a spese dello Stato:
Postbus 450,
2501 CL Den Haag
Numero di telefono: +31703701414
Per l'assistenza legale nei casi transfrontalieri:
Raad voor Rechtsbijstand
Regiokantoor Den Haag
C.a. Jan Ouwehand
Laan van Meerdervoort 51B
2517 AE Den Haag
Tel.: 0031(0)88 787 1320
Indirizzo e-mail: j.ouwehand@rvr.org
L'LBIO riscuote anche, presso debitori residenti nei Paesi Bassi, alimenti su richiesta di creditori che abitino all'estero. Se un creditore di assegni alimentari che si trova in un altro Stato membro intende riscuotere gli importi dovuti da un debitore che risiede nei Paesi Bassi, può invocare la Convenzione. Deve quindi rivolgersi all'ente mittente nel proprio paese, che contatterà l'ente ricevente nei Paesi Bassi (LBIO), il quale a sua volta adotterà le misure necessarie per ottenere gli alimenti.
Per informazioni sui recapiti, si veda la risposta alla domanda 14.2.
Sì.
Non applicabile.
Quando si adiscono le vie legali va pagato un contributo per le spese di amministrazione della giustizia. Si tratta di una quota per le spese procedurali, cui vanno aggiunti i costi dell'avvocato e dell'ufficiale giudiziario. Se l'istante non è in grado di pagare (tutti) i costi dell'avvocato può, a determinate condizioni, chiedere l'assistenza legale a spese dello Stato, il cosiddetto "patrocinio a spese dello Stato", Lo Stato paga una parte dei costi e il richiedente paga un "contributo personale", la cui entità dipende dal suo reddito e dal suo patrimonio.
Ad accordare il patrocinio è il "Consiglio per l'assistenza giudiziaria". Il richiedente deve presentare domanda al Consiglio situato nella circoscrizione della Corte d'appello in cui si trova lo studio dell'avvocato. In pratica la richiesta è spesso presentata dall'avvocato, se questi è già stato precedentemente contattato. Deve poi essere presentata una "Dichiarazione dei redditi e del patrimonio", da richiedere al comune del luogo di residenza. Tale dichiarazione va inviata insieme alla domanda al Consiglio per l'assistenza giudiziaria, che esamina se il richiedente è ammissibile al patrocinio. Se lo è, gli viene rilasciato un certificato che attesta tale diritto. In alcuni casi vengono anche ridotte le spese procedurali. Il diritto di chiedere il patrocinio a spese dello Stato esiste anche nel caso di controversie transfrontaliere, se l'istante vive fuori dai Paesi Bassi. Le norme al riguardo figurano nella direttiva europea sul patrocinio a spese dello Stato nelle controversie transfrontaliere. Il patrocinio può essere richiesto servendosi del formulario uniforme previsto dalla direttiva, identico in tutti gli Stati membri, attraverso il Consiglio per l'assistenza giudiziaria dell'Aia, conformemente agli articoli da 23A a 23K della legge sul patrocinio a spese dello Stato. Se necessario il Consiglio per l'assistenza giudiziaria può prestare assistenza nella scelta di un avvocato.
Non sono state effettuate modifiche ai sensi dell'articolo 51 del regolamento.
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