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In linea con l'articolo 128 della legge in materia di famiglia e tutela, per "obbligazione alimentare" s'intende l'obbligo imposto ai parenti in linea retta o ai fratelli di fornire i mezzi di sussistenza (compresi vestiti, cibo, alloggio, combustibile per riscaldamento e medicine) e, se necessario, i mezzi d'istruzione (compresa la cura dello sviluppo fisico e mentale e l'accesso alla formazione e alla cultura).
Gli "alimenti" sono un'indennità in denaro o in natura. Essi comprendono, nel caso dei figli, l'intervento personale nella loro educazione e le attività nell'abitazione comune nel contesto dell'obbligo di mantenimento.
Il "diritto agli alimenti" è il diritto riconosciuto a una persona di chiedere l'adempimento di un obbligo di mantenimento gravante in capo a un terzo nei suoi confronti.
Di norma le obbligazioni alimentari derivano da diverse tipologie di rapporti di famiglia.
A seconda del tipo di legame di parentela, la legge polacca individua i seguenti tipi di obbligazioni alimentari:
I genitori sono tenuti a versare gli alimenti ai figli che non siano ancora in grado di provvedere a sé stessi. Posto che l'obbligo scolare è fissato a 18 anni, i figli hanno di norma diritto a ottenere gli alimenti sino al raggiungimento della maggiore età o sino al completamento dei loro studi. Se la persona avente diritto agli alimenti non è in grado di mantenersi autonomamente (ad esempio a causa di una malattia o di una disabilità), gli alimenti possono essere concessi a tempo indeterminato.
Occorre osservare che l'obbligazione alimentare non scade automaticamente dopo che l'avente diritto ha raggiunto l'età di 18 anni, né tale scadenza dipende dalla decisione di un creditore o di un genitore debitore di alimenti. Per determinare la scadenza di un'obbligazione alimentare, è necessaria una decisione di un organo giurisdizionale che valuti se un figlio che raggiunge la maggiore età è in grado o meno di mantenersi, ecc. Una domanda di cessazione dell'obbligazione alimentare va presentata al tribunale distrettuale competente per il luogo di residenza del creditore. Ciò vale per gli alimenti ordinati da un organo giurisdizionale e non per i cosiddetti alimenti volontari, che sono disciplinati da un accordo privato tra le parti.
Il fondo statale per gli alimenti eroga prestazioni a favore degli aventi diritto sino al raggiungimento dei 18 anni. Tali persone hanno il diritto di ricevere tali prestazioni sino ai 25 anni, se continuano il loro percorso formativo scolastico o presso istituti d'istruzione superiore, e per un periodo indefinito se è stata certificata la loro grave disabilità. Una condizione per ricevere le prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti consiste nel fatto che il reddito familiare pro capite non deve superare l'importo di 900 PLN al mese. Qualora tale importo venga superato in conseguenza del principio "złotówka za złotówkę" ["uno zloty per uno zloty"], l'avente diritto agli alimenti non perde tale diritto alle prestazioni; tuttavia, riceve un importo costituito dalla differenza tra l'importo delle prestazioni dal fondo per gli alimenti dovuto all'avente diritto e l'importo per il quale il reddito familiare (calcolato per persona della famiglia) è stato superato. Se l'importo della prestazione calcolato in questo modo è inferiore a 100 PLN, non viene concesso alcun sostegno.
Possono verificarsi le seguenti situazioni in termini di alimenti:
1. la persona chiamata a versare gli alimenti vi adempie spontaneamente;
2. le parti raggiungono un accordo extragiudiziale sulle obbligazioni alimentari;
3. se la persona tenuta a versare gli alimenti omette di adempiere i suoi obblighi, è possibile chiederne il pagamento dinanzi al sąd rejonowy (tribunale distrettuale) competente per il luogo di residenza dell'avente diritto agli alimenti (articolo 32 del codice di procedura civile) o del convenuto (articolo 27, primo comma, del codice di procedura civile), o una siffatta richiesta può essere formulata durante il procedimento di divorzio o di separazione dinanzi a un sąd okręgowy (tribunale regionale).
Qualsiasi domanda è esente da spese di giudizio. Essa deve tuttavia soddisfare i requisiti previsti per la memoria, ossia deve contenere: l'indicazione dell'organo giurisdizionale adito; il nome e il cognome delle parti, il numero PESEL (identificazione personale nazionale) e i rispettivi rappresentanti legali e procuratori; la tipologia di memoria; una chiara descrizione della richiesta e il suo valore; la descrizione dei fatti che giustificano la richiesta, e, se necessario, fondano la competenza dell'organo giurisdizionale; la firma della parte e del suo rappresentante legale o procuratore (deve essere allegata anche la procura); un elenco degli allegati; il luogo di residenza o della sede ufficiale delle parti, dei rispettivi rappresentanti legali e procuratori; nonché una descrizione della domanda. Le memorie successive devono indicare il riferimento del fascicolo. La domanda deve essere accompagnata anche dal certificato di nascita del figlio indicante che la persona nei cui confronti si chiedono gli alimenti è il genitore del figlio; in alternativa si può presentare una richiesta di alimenti unitamente a una domanda di determinazione della paternità;
4. è altresì possibile raggiungere una transazione dinanzi un notaio, nel qual caso il tribunale distrettuale emette soltanto un'ordinanza che concede l'esecuzione della transazione. La sottoscrizione di un accordo transattivo dinanzi un notaio è soggetta al versamento di diritti, così come avviene per la richiesta di emissione di un titolo esecutivo;
5. una transazione può essere raggiunta anche adendo un organo giurisdizionale, nel qual caso il convenuto può essere esonerato dal versamento delle spese di giudizio oppure essere tenuto a pagarne soltanto la metà.
Le seguenti persone possono presentare una richiesta di alimenti in nome dell'avente diritto:
I rappresentanti legali agiscono in nome del minore avente diritto agli alimenti. Tuttavia, una volta che un minore raggiunge la maggiore età, agisce in modo indipendente.
Un convivente o un conoscente dell'avente diritto agli alimenti non può agire per conto di quest'ultimo, fatto salvo il caso in cui si tratti di una delle persone sopra elencate.
Secondo il codice di procedura civile la competenza per materia delle cause alimentari spetta ai tribunali distrettuali. La competenza territoriale è invece determinata dal luogo di residenza dell'avente diritto agli alimenti o da quello del convenuto. Gli organi giurisdizionali competenti per determinati comuni sono elencati nel regolamento del ministero della Giustizia del 28 dicembre 2018 sulla determinazione delle sedi e della competenza delle corti d'appello, dei tribunali regionali e dei tribunali distrettuali e sulla portata della loro competenza (Gazzetta ufficiale del 2018, voce 2548).
I tribunali regionali sono competenti a pronunciarsi nelle cause vertenti sul riconoscimento, in Polonia, delle decisioni degli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'Unione europea (articolo 1151, primo comma, del codice di procedura civile) se la decisione è stata emessa prima che lo Stato in cui è stata pronunciata fosse vincolato dal protocollo dell'Aia del 23 novembre 2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni alimentari (GU L 331 del 16.12.2009, pag. 17), ossia prima del 18 giugno 2011.
In conformità con l'articolo 1153, quattordicesimo comma, del codice di procedura civile modificato, in Polonia i seguenti titoli hanno forza esecutiva:
Non è necessario farsi rappresentare da un avvocato nelle cause in materia di alimenti. Le parti possono agire in proprio o mediante rappresentanti che operano a titolo professionale.
Si vedano i quesiti sub 7 e 20 per informazioni dettagliate in merito alla possibilità di ottenere la nomina d'ufficio di un avvocato che agisca in nome dell'avente diritto agli alimenti.
La parte che chiede il riconoscimento degli alimenti e il convenuto in una causa riguardante una riduzione degli alimenti sono esentati dalle spese di giudizio (articolo 96, primo e secondo comma, della legge del 28 luglio 2005 sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile, pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 2005, n. 167, voce 1398, come modificata). Le suddette persone sono esentate integralmente, il che significa che non possono essere chiamate a sostenere nessuna spesa di giudizio, di appello o di esecuzione.
Una persona tenuta a corrispondere alimenti può altresì richiedere un'esenzione dalle spese di giudizio quando cerca di ottenere una modifica dell'importo stabilito. In tali situazioni deve essere presentata una dichiarazione dei beni e dei redditi percepiti e l'organo giurisdizionale si pronuncia in merito dopo aver esaminato la questione.
La parte che beneficia dell'esenzione dalle spese di giudizio può inoltre chiedere di essere ammessa al patrocinio a spese dello Stato sotto forma di un avvocato nominato d'ufficio. Se la richiesta di un avvocato è accolta, le relative spese sono a carico della controparte della persona per la quale è stato nominato l'avvocato. Se quest'ultima risulta soccombente nella causa, le spese dell'avvocato sono a carico della tesoreria dello Stato.
I diritti in tal senso dei cittadini degli Stati membri sono disciplinati dalla legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67).
L'importo degli alimenti dipende dalle entrate e dalle disponibilità economiche della persona chiamata a versarli e delle ragionevoli esigenze dell'avente diritto. Tra le esigenze dell'avente diritto agli alimenti rientra tutto quanto necessario a garantirgli la sussistenza, in senso materiale e non (necessità culturali e spirituali). Le esigenze del minore comprendono anche le spese per la sua educazione. Nel valutare le entrate e le disponibilità economiche del debitore degli alimenti, non è preso in considerazione il suo reddito effettivo, bensì quello che egli potrebbe ottenere se sfruttasse appieno le sue possibilità di guadagno. Ciò significa che un disoccupato che non dispone di un reddito regolare può essere chiamato a pagare gli alimenti ed essere assoggettato ad azione esecutiva.
In caso di mutamento nelle condizioni, può essere richiesta una modifica di una decisione giudiziale o di un accordo sugli alimenti. Ciascuna delle parti del rapporto alimentare può chiedere una tale modifica. A seconda delle circostanze di fatto, la parte può chiedere l'annullamento dell'obbligazione alimentare o un incremento o una riduzione del suo importo. L'importo delle prestazioni alimentari può essere modificato se le ragionevoli esigenze dell'avente diritto agli alimenti o la capacità di guadagno della persona obbligata sono aumentate o diminuite.
In Polonia non esiste un importo determinato per gli alimenti. Essi non sono calcolati come percentuale fissa del reddito della persona chiamata a versarli. Nel 2014 il salario minimo ammontava a 1 680 PLN (circa 400 EUR) lordi. Nel 2013 il salario medio era pari a 3 650 PLN (circa 900 EUR) lordi al mese. Nel 2015 il salario minimo ammontava a 1 750 PLN lordi, nel 2016 a 1 850 PLN lordi, nel 2019 a 2 250 PLN e nel 2020 a 2 600 PLN; nel 2021 è pari a 2 800 PLN lordi e nel 2022 ammonterà a 3 010 PLN. In pratica, nella maggior parte dei casi, l'importo degli alimenti concessi dagli organi giurisdizionali si colloca tra i 300 PLN e i 1 000 PLN al mese per ciascun figlio. L'importo degli alimenti non è soggetto a indicizzazione automatica in ragione dell'età del figlio o del livello d'inflazione.
La persona indicata come debitore in un titolo esecutivo è tenuta a versare gli alimenti. Di norma gli alimenti concessi in Polonia sono pagabili in zloty polacchi al rappresentante legale del minore (in contanti o mediante bonifico bancario) a cadenza mensile, generalmente entro il decimo giorno del mese. In caso di ritardato pagamento, le sentenze prevedono l'applicazione di interessi legali (dal 4 novembre 2021 tali interessi ammontano al 6,75 % annuo) sull'importo non versato (articolo 481, secondo comma, del codice civile).
Di norma, un'obbligazione alimentare grava quindi soltanto sulla persona chiamata a versare gli alimenti. Se tale persona non li versa spontaneamente, l'avente diritto può chiedere l'avvio di un procedimento esecutivo all'autorità competente per le esecuzioni (di norma l'ufficiale giudiziario). L'esecuzione può anche essere avviata d'ufficio su richiesta dell'organo giurisdizionale di primo grado che ha pronunciato la decisione con cui è stato fissato l'importo degli alimenti. L'avente diritto agli alimenti può anche presentare il titolo esecutivo al datore di lavoro del debitore o all'ente che gli eroga la pensione e chiedere che il relativo ammontare sia detratto dall'importo pagato al debitore. Tale richiesta è vincolante per il soggetto pagatore.
Una volta che il figlio ha raggiunto la maggiore età, diventa un creditore indipendente e gli deve essere versato il mantenimento, a meno che, in qualità di creditore adulto, non accetti la precedente forma di pagamento (ad esempio conferendo una procura e presentandola all'organo preposto all'esecuzione). Non è necessario modificare la decisione in materia di obbligazioni alimentari o indicare che gli alimenti devono essere versati a un adulto.
Quando si presenta una domanda di esecuzione nei confronti del debitore di alimenti, si può scegliere qualsiasi ufficiale giudiziario. Ai sensi dell'articolo 921 del codice di procedura civile, l'esecuzione in relazione a un bene immobile è effettuata da un ufficiale giudiziario che opera presso l'organo giurisdizionale nel cui distretto si trova il bene immobile. Se tale bene si trova nell'ambito della competenza territoriale di più organi giurisdizionali, il creditore sceglie tra questi. Tuttavia i procedimenti avviati su richiesta di un creditore possono essere riuniti a procedimenti avviati su richiesta di altri creditori. A tal fine, l'ufficiale giudiziario che ha avviato l'esecuzione informerà l'ufficiale giudiziario che potrebbe essere competente per l'esecuzione dell'inizio e del successivo completamento dell'esecuzione.
Se l'obbligato non adempie spontaneamente alle obbligazioni alimentari, è possibile ricorrere all'esecuzione forzata (cfr. punto 9).
Inoltre, a norma dell'articolo 209 del codice penale (Gazzetta ufficiale 1997, n. 88, voce 553), qualsiasi persona che non soddisfi un'obbligazione alimentare stabilita da una decisione di un organo giurisdizionale, una transazione raggiunta dinanzi a un tale organo o un'altra autorità oppure ai sensi di un altro accordo, può vedersi comminare una multa, provvedimenti non detentivi oppure una pena detentiva fino a un anno se l'importo totale degli arretrati è equivalente ad almeno tre pagamenti periodici di alimenti o se il ritardo concernente un pagamento non periodico di alimenti supera i tre mesi. Se l'autore del reato fa sì che una persona avente diritto non sia in grado di soddisfare i suoi bisogni vitali essenziali, l'autore del reato è passibile di una multa, di provvedimenti non detentivi oppure di una pena detentiva fino a due anni.
Tale reato viene perseguito su richiesta della vittima, di un istituto di previdenza o di un organo che intraprende un'azione nei confronti di un debitore di alimenti. Se alla vittima sono state concesse adeguate prestazioni familiari o rendite esigibili, in caso di mancata esecuzione per ottenere il pagamento degli alimenti, il procedimento giudiziario viene promosso d'ufficio.
L'articolo 5, comma 3b, punto 2, della legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2007, n. 192, voce 1378) stabilisce che l'autorità può presentare domanda di sospensione della patente di guida del debitore.
Se l'esecuzione risulta infruttuosa, l'ufficiale giudiziario può chiedere che il debitore sia inserito nell'elenco dei debitori insolventi.
A norma dell'articolo 1083, secondo comma, del codice di procedura civile, i pagamenti arretrati a titolo di alimenti possono essere recuperati integralmente mediante pignoramento dei conti bancari.
In base all'articolo 833, primo comma, del codice di procedura civile, le retribuzioni per lavoro dipendente sono assoggettabili a esecuzione nella misura specificata nel codice del lavoro. Di norma può essere pignorato il 60 % dello stipendio. Possono essere inoltre pignorati (sino ai tre quinti) gli importi concessi dalla tesoreria dello Stato per particolari finalità, in particolare sovvenzioni e misure di sostegno (articolo 831, primo e secondo comma, del codice di procedura civile).
Inoltre, conformemente all'articolo 829 del codice di procedura civile, non possono essere assoggettati ad azione esecutiva:
Conformemente all'articolo 833, sesto comma, del codice di procedura civile, non sono soggetti ad esecuzione: prestazioni alimentari; compensazioni dovute in caso di mancata esecuzione del pagamento di alimenti; prestazioni familiari; assegni familiari, di assistenza o per la nascita di un figlio; prestazioni a favore di orfani che hanno perso entrambi i loro genitori; prestazioni a favore di fornitori di cure; prestazioni sociali; prestazioni integrative; prestazioni per l'educazione oppure prestazioni una tantum di cui all'articolo 10 della legge del 4 novembre 2016 sul sostegno Za życiem ("sostegno alla vita") a favore di donne incinte e delle loro famiglie (Gazzetta ufficiale 2019, voce 473).
Il ministro della Giustizia, in consultazione con il ministro dell'Agricoltura e quello delle Finanze, specificherà, mediante un regolamento ministeriale, quali oggetti appartenenti a un agricoltore non sono assoggettabili ad esecuzione (articolo 830 del codice di procedura civile).
L'articolo 831 del codice di procedura civile stabilisce che il 75 % degli importi, in particolare, delle prestazioni di assistenza sociale ai sensi della legge del 12 marzo 2004 sull'assistenza sociale (Gazzetta ufficiale del 2013, voce 182, come modificata) e i crediti vantati dal debitore nei confronti del bilancio dello Stato o del Narodowy Fundusz Zdrowia (fondo sanitario nazionale), per l'erogazione di assistenza sanitaria ai sensi della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici (Gazzetta ufficiale del 2008, n. 164, voce 1027, come modificata) prima della loro erogazione, è escluso da esecuzione, a meno che non si tratti di crediti dei dipendenti o dei fornitori di servizi del debitore di cui all'articolo 5, quarantunesimo comma, lettere a) e b), della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici.
L'articolo 137, primo comma, della legge in materia di famiglia e tutela stabilisce che i crediti alimentari sono soggetti a un termine di prescrizione di tre anni.
L'articolo 121, primo comma, del codice civile prevede che, in caso di azione avviata da un figlio nei confronti di un genitore, il termine di prescrizione non decorre durante il periodo della responsabilità genitoriale. Qualsiasi termine di prescrizione iniziato viene sospeso in relazione alle domande di un minore.
Come indicato al punto 4, una richiesta di alimenti può essere presentata in nome dell'avente diritto, anche dai responsabili dei centri per l'assistenza sociale e di determinate organizzazioni sociali, dai rappresentanti delle autorità del governo locale responsabili per l'assistenza sociale e, in alcuni casi, dal pubblico ministero. I suddetti organismi assistono inoltre il creditore nella partecipazione ai procedimenti già in corso. La loro funzione è allora quella di sostenere l'avente diritto agli alimenti nei procedimenti giudiziali.
I tribunali regionali che fungono da autorità centrale ai sensi del diritto internazionale assistono gli aventi diritto a perseguire crediti alimentari all'estero. Il patrocinio a spese dello Stato a livello internazionale (come l'esonero dalle spese di giudizio o l'assegnazione di un rappresentante legale) può essere richiesto anche attraverso il tribunale regionale competente. Tuttavia occorre tenere presente che l'eventualità che tale patrocinio a spese dello Stato sia gratuito o parzialmente esigibile dipende dalle norme dello Stato ricevente.
Le persone che risiedono all'estero e desiderano ottenere il versamento di crediti alimentari da un debitore residente in Polonia possono ricevere assistenza nella presentazione della richiesta rivolgendosi alle autorità centrali competenti all'estero (l'elenco completo è disponibile qui.
Conformemente alla ripartizione delle responsabilità in seno alle autorità centrali in Polonia, dette autorità inoltreranno la documentazione per ulteriori azioni al ministero della Giustizia (Dipartimento per i procedimenti internazionali in materia di famiglia presso il Dipartimento per la famiglia e i minori).
È altresì possibile presentare domanda direttamente presso il tribunale distrettuale o l'autorità di esecuzione competente.
Informazioni su come ottenere il patrocinio gratuito a spese dello Stato sono disponibili anche su questo sito web.
Tuttavia occorre sottolineare che le autorità centrali polacche, tanto il ministero della Giustizia quanto i tribunali distrettuali, non rappresentano le parti, né possono fornire consulenza legale in sostituzione di rappresentanti professionisti.
La legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza agli aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2009, n. 1, voce 7, come modificata) fissa le norme per l'assistenza statale a favore degli aventi diritto agli alimenti nei casi in cui l'azione esecutiva risulti infruttuosa.
È possibile accedere alle prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti soltanto se il reddito familiare per persona non supera gli 800 PLN al mese o, a decorrere dal 1° luglio 2020, i 900 PLN al mese.
Dal 1° luglio 2020 si applica anche la regola "uno zloty per uno zloty", ossia se il reddito familiare per persona supera l'importo di 900 PLN di cui sopra, il sostegno è ridotto ed è dovuto per un importo che rappresenta la differenza tra l'importo delle prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti dovute all'avente diritto e l'importo per il quale viene superato il reddito familiare per persona (articolo 9, comma 2a). Tuttavia se la prestazione calcolata in tale modo è inferiore a 100 PLN, viene emessa una decisione di respingimento della domanda e la prestazione non viene corrisposta (articolo 9, comma 2b).
La domanda è presentata all'ufficio comunale o cittadino competente per il luogo di residenza dell'avente diritto. L'erogazione delle prestazioni da parte del fondo può essere delegata anche ad un'unità organizzativa del comune, ad esempio a un centro di assistenza sociale.
Tali prestazioni non sono però erogate se l'avente diritto a un anticipo sugli alimenti vive presso un'istituzione che gli fornisce un trattamento di pensione completa (ad esempio, un centro di assistenza sociale, una struttura rieducativa, un centro di detenzione minorile o una struttura per la custodia cautelare) o presso una famiglia affidataria, se è coniugato o se ha un figlio ed ha diritto alle prestazioni familiari.
Tale legge si applica soltanto se l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia nel periodo per il quale sono dovute le prestazioni. Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito web: https://www.gov.pl/web/rodzina/wiadczenia-z-funduszu-alimentacyjnego.
Se il debitore risiede all'estero e l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia, il tribunale regionale competente per il luogo di residenza di quest'ultimo lo aiuta, in veste di autorità centrale pertinente, a presentare una richiesta di alimenti. Tale assistenza comporta la fornitura di tutte le informazioni e di tutta l'assistenza necessarie al fine di completare la documentazione richiesta nonché la verifica della correttezza formale della domanda prima della sua presentazione all'autorità centrale competente all'estero.
Sì (autorità centrale competente designata ai sensi dell'articolo 49 del regolamento (CE) n. 4/2009).
La parte A della domanda proposta ai sensi del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, è compilata dal tribunale regionale.
Elenco dei tribunali regionali che svolgono la funzione di autorità centrale
Organo giurisdizionale |
Indirizzo |
Telefono: (+48) |
Fax: (+48) |
Indirizzo e-mail |
Tribunale regionale di Białystok |
ul. Marii Skłodowskiej-Curie 1 15-950 Białystok |
85 745 92 20 |
85 7421517 |
|
Tribunale regionale di Bielsko-Biała |
ul. Cieszyńska 10 43-300 Bielsko-Biała |
33 499 04 88 |
33 4990488 |
|
Tribunale regionale di Bydgoszcz |
ul. Wały Jagiellońskie 2 85-128 Bydgoszcz |
52 325 31 55 |
52 3253255 |
|
Sąd Okręgowy w Częstochowie (Tribunale regionale di Częstochowa) |
ul. Dąbrowskiego 23/35 42-200 Częstochowa |
34 368 44 25 |
34 3684420 |
|
Tribunale regionale di Elbląg |
pl. Konstytucji 1 82-300 Elbląg |
55 611 24 09 55 611 24 08 |
55 6112215 |
|
Tribunale regionale di Danzica |
ul. Nowe Ogrody 30/34 80-803 Danzica |
58 321 31 19 [Obbligazioni alimentari] 58 321 31 41 [Capo dell'ufficio amministrativo] |
58 3213234 |
|
Tribunale regionale di Gliwice |
ul. Kościuszki 15 44-100 Gliwice |
32 338 00 52 |
32 3380204 |
|
Tribunale regionale di Gorzów Wielkopolski |
ul. Mieszka I 33 66-400 Gorzów Wielkopolski |
95 725 67 18 95 725 67 02 |
95 7202807 95 7256790 |
|
Tribunale regionale di Jelenia Góra |
al. Wojska Polskiego 56 58-500 Jelenia Góra |
75 641 51 13 |
75 7525113 |
|
Tribunale regionale di Kalisz |
al. Wolności 13 62-800 Kalisz |
62 765 77 64 |
62 7574936 |
|
Tribunale regionale di Katowice |
ul. Francuska 38 40-028 Katowice |
32 607 01 83 32 783 68 06 |
32 6070184 |
|
Tribunale regionale di Kielce |
ul. Seminaryjska 12 a 25-372 Kielce |
41 340 23 20 41 340 23 82 41 340 24 92 |
41 3402320 |
|
Tribunale regionale di Konin |
ul. Energetyka 5 62-510 Konin |
63 245 14 43 63 2423022 +172 |
63 2426569 |
|
Tribunale regionale di Koszalin |
ul. Waryńskiego 7 75-541 Koszalin |
94 342 87 50 |
94 3428897 |
|
Tribunale regionale di Cracovia |
ul. Przy Rondzie 7 31-547 Cracovia |
12 619 52 41 12 619 52 62 12 619 52 04 |
12 6195665 |
|
Tribunale regionale di Krosno |
ul. Sienkiewicza 12 38-400 Krosno |
13 437 36 71 13 437 36 73 |
13 4320570 |
|
Tribunale regionale di Legnica |
ul. Złotoryjska 40 59-220 Legnica |
76 754 50 36 |
76 7545107 76 7545012 |
|
Tribunale regionale di Lublino |
ul. Krakowskie Przedmieście 43 20-076 Lublino |
81 46010 04 |
81 4601013 |
|
Tribunale regionale di Łomża |
ul. Dworna 16 18-400 Łomża |
86 216 62 81 86 215 42 54 |
86 2166753 |
|
Tribunale regionale di Łódź |
XI Wydział Wizytacyjny (11° dipartimento - Ispezione) Plac Dąbrowskiego 5 90-921 Łódź (pokój [stanza] 118) |
42 677 87 99 |
42 2126082 |
|
Tribunale regionale di Nowy Sącz |
ul. Pijarska 3 33-300 Nowy Sącz |
18 448 21 45 |
18 4482185 |
|
Tribunale regionale di Olsztyn |
ul. Dąbrowszczaków 44A |
89 521 60 49 |
89 6123838 |
|
Tribunale regionale di Opole |
pl. Daszyńskiego 1 45-064 Opole |
77 541 81 34 |
77 5418109 |
|
Tribunale regionale di Ostrołęka |
ul. Gomulickiego 5 07-410 Ostrołęka |
29 765 01 30 |
29 7650181 |
|
Tribunale regionale di Piotrków Trybunalski |
ul. Słowackiego 5 97-300 Piotrków Trybunalski |
44 649 41 59 44 649 41 21 |
44 6478919 |
|
Tribunale regionale di Płock |
pl. Narutowicza 4 09-404 Płock |
24 269 73 20 24 269 73 64 |
24 2625253 |
|
Tribunale regionale di Poznań |
ul. Stanisława Hejmowskiego 2 61-736 Poznań |
61 628 37 30 61 628 37 31 61 628 37 34 |
61 6283739 |
|
Tribunale regionale di Przemyśl |
ul. Konarskiego 6 37 - 700 Przemyśl |
16 676 13 36 |
16 6761353 |
|
Tribunale regionale di Radom |
ul. Marszałka J. Piłsudskiego 10 26-600 Radom |
48 677 67 80 48 677 67 88 |
48 3680287 |
|
Tribunale regionale di Rybnik |
ul. Józefa Piłsudskiego 33 44-200 Rybnik |
32 784 05 78 |
32 7840402 |
|
Tribunale regionale di Rzeszów |
Plac Śreniawitów 3 35-959 Rzeszów |
17 875 63 94 |
17 8627265 |
|
Tribunale regionale di Siedlce |
ul. Sądowa 2 08-110 Siedlce |
25 640 78 46 |
25 6407812 |
|
Tribunale regionale di Sieradz |
al. Zwycięstwa 1 98-200 Sieradz |
43 826 66 50 43 826 66 07 |
43 8271014 |
|
Tribunale regionale di Słupsk |
ul. Zamenhofa 7 76-200 Słupsk |
59 846 95 43 59 846 95 13 |
59 8469424 59 8469429 |
|
Tribunale regionale di Suwałki |
ul. Waryńskiego 45 16-400 Suwałki |
87 563 12 13 87 563 13 00 |
87 5631303 |
|
Tribunale regionale di Stettino |
ul. Małopolska 17 70-227 Stettino |
91 483 01 70 91 483 01 47 |
91 4830170 |
|
Tribunale regionale di Świdnica |
pl. Grunwaldzki 14 58-100 Świdnica |
74 851 82 87 |
74 8518270 |
|
Tribunale regionale di Tarnobrzeg |
ul. Sienkiewicza 27 39-400 Tarnobrzeg |
15 688 25 00 |
15 6882678 15 8229756 |
|
Tribunale regionale di Tarnów |
ul. J. Dąbrowskiego 27 33-100 Tarnów |
14 688 74 09 |
14 6887417 |
|
Tribunale regionale di Toruń |
ul. Piekary 51 87-100 Toruń |
56 610 56 09 |
56 6555706 |
|
Tribunale regionale di Varsavia |
al. „Solidarności" 127 00-898 Varsavia |
22 440 11 54 [obbligazioni alimentari] 22 654 44 43 |
22 6544411 |
|
Tribunale regionale Varsavia-Praga a Varsavia |
ul. Poligonowa 3 04-051 Varsavia |
22 417 73 93 |
||
Tribunale regionale di Włocławek |
ul. Wojska Polskiego 22 87-800 Włocławek |
54 412 03 65 |
54 4118575 |
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Tribunale regionale di Breslavia |
ul. Sądowa 1 50-046 Breslavia |
71 370 43 91 |
71 7482964 |
|
Tribunale regionale di Zamość |
ul. Wyszyńskiego 11 22-400 Zamość |
84 631 69 27 84 631 69 28 |
84 6316993 |
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Tribunale regionale di Zielona Góra |
pl. Słowiański 1 65-069 Zielona Góra |
68 322 02 21 |
68 4567769 |
L'articolo 55 del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari non richiede che la richiesta sia proposta mediante un'autorità centrale dello Stato in cui il richiedente risiede. Le richieste conformi ai requisiti formali di cui ai capi IV e VI del regolamento e di cui al codice di procedura civile possono essere inviate direttamente all'organo giurisdizionale polacco competente.
Dettagli in merito alle autorità di invio sono reperibili al seguente indirizzo.
Le autorità di invio dei paesi stranieri, indicate nelle dichiarazioni allegate al regolamento, forniscono all'avente diritto agli alimenti tutte le informazioni necessarie per aiutarlo a completare i documenti richiesti, controllano che la richiesta sia formalmente corretta e la inviano all'estero.
Se l'organo giurisdizionale ha riconosciuto gli alimenti e la causa rientra nell'ambito di applicazione del regolamento (CE) n. 4/2009, il creditore residente all'estero può ricorrere alla procedura prevista in tale regolamento e rivolgersi all'autorità di invio competente del paese in cui egli risiede o presentare una domanda di accertamento dell'esecutività di una sentenza straniera all'organo giurisdizionale competente (cfr. punto 5). Le domande di esecuzione possono essere presentate all'ufficio di qualsiasi ufficiale giudiziario.
Se la Polonia e il paese in cui il creditore risiede sono firmatari di una convenzione o di un accordo bilaterale sul riconoscimento e l'esecuzione di sentenze in materia di alimenti, tale assistenza è fornita nella misura prevista nell'accordo considerato. Di norma gli accordi bilaterali prevedono che le istanze debbano essere presentate all'organo giurisdizionale polacco direttamente oppure tramite un organo giurisdizionale del paese nel quale è stata emessa la sentenza. In quest'ultimo caso, le domande vengono inoltrate attraverso le autorità centrali, di norma il ministero della Giustizia o le autorità notificate per le finalità della convenzione di New York:
http://treaties.un.org/doc/Publication/MTDSG/Volume%20II/Chapter%20XX/XX-1.en.pdf.
I dettagli degli organi giurisdizionali sono disponibili all'indirizzo:
https://www.gov.pl/web/sprawiedliwosc/znajdz-wybrany-sad-powszechny.
mentre i dettagli concernenti gli ufficiali giudiziari sono disponibili all'indirizzo: https://komornik.pl.
Sì, dal 18 giugno 2011.
Non pertinente.
Le disposizioni applicabili in Polonia comprendono la legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67, come modificata) e della direttiva 2003/8/CE del Consiglio, del 27 gennaio 2003, intesa a migliorare l'accesso alla giustizia nelle controversie transfrontaliere attraverso la definizione di norme minime comuni relative al patrocinio a spese dello Stato in tali controversie (GU L 26 del 31.1.2003, pag. 41), che integrano le disposizioni del codice di procedura civile e della legge sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile. Una parte che si aspetta di vedersi riconoscere una forma specifica di assistenza (ad esempio, la nomina di un avvocato, la traduzione di documenti o il rimborso di spese di viaggio) deve comunicare chiaramente tale circostanza all'organo giurisdizionale utilizzando il modulo UE disponibile qui.
Il 28 aprile 2011 il legislatore polacco ha adottato la legge che modifica il codice di procedura civile e taluni altri atti (legge del 28 aprile 2011 che modifica il codice di procedura civile, la legge sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile e la legge sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti – Gazzetta ufficiale del 2011, n. 129, voce 735), ai sensi della quale l'autorità centrale polacca può ordinare all'autorità competente per il debitore di effettuare delle indagini in materia di obbligazioni alimentari.
Se il luogo di residenza del convenuto o del partecipante è sconosciuto, il ministero della Giustizia invia richieste di informazioni ai registri centrali e locali (eventualmente ricorrendo anche alla banca dati PESEL.SAD) al fine di stabilire l'organo giurisdizionale o l'ufficiale giudiziario competente oppure di rispondere a una richiesta di misure specifiche. Non sono attualmente previste modifiche alle basi normative, al finanziamento e alla squadra dell'autorità centrale al fine di garantire che i compiti descritti nell'articolo 51 siano svolti.
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