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In linea con l'articolo 128 della legge in materia di famiglia e tutela, per "obbligazione alimentare" s'intende l'obbligo imposto ai parenti in linea retta o ai fratelli di fornire i mezzi di sussistenza (compresi vestiti, cibo, alloggio, combustibile per riscaldamento e medicine) e, se necessario, i mezzi d'istruzione (compresa la cura dello sviluppo fisico e mentale e l'accesso alla formazione e alla cultura).
Gli "alimenti" sono un'indennità in denaro o in natura. Essi comprendono, nel caso dei figli, l'intervento personale nella loro educazione e le attività nell'abitazione comune in linea con l'obbligo di mantenimento.
Il "diritto agli alimenti" è il diritto riconosciuto a una persona di chiedere l'adempimento di un obbligo di mantenimento gravante in capo a un terzo nei suoi confronti.
Di norma le obbligazioni alimentari derivano da diverse tipologie di rapporti di famiglia.
A seconda del tipo di legame di parentela, la legge polacca distingue tra le seguenti obbligazioni alimentari:
I genitori sono tenuti a versare gli alimenti ai figli che non siano ancora in grado di provvedere a sé stessi. Posto che l'obbligo scolare è fissato a 18 anni, i figli hanno di norma diritto a ottenere gli alimenti sino al raggiungimento della maggiore età o sino al completamento dei loro studi. Quando una persona avente diritto agli alimenti non è in grado di provvedere a sé stessa (ad esempio in ragione di malattia o disabilità), tale diritto può rimanere valido per un periodo indefinito.
Il fondo statale per gli alimenti eroga prestazioni a favore degli aventi diritto sino al raggiungimento dei 18 anni. Tali persone hanno il diritto di ricevere tali prestazioni sino ai 25 anni, se continuano il loro percorso formativo scolastico o presso istituti d'istruzione superiore, e per un periodo indefinito se è stata certificata la loro grave disabilità. È possibile accedere alle prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti a patto che il reddito familiare pro capite non superi gli 800 PLN al mese. A decorrere dal 1° luglio 2020 tale importo diventerà 900 PLN al mese.
Possono verificarsi le seguenti situazioni:
1. la persona chiamata a versare gli alimenti vi adempie spontaneamente;
2. le parti raggiungono un accordo extragiudiziale sulle obbligazioni alimentari;
3. se la persona tenuta a versare gli alimenti omette di adempiere i suoi obblighi, è possibile chiederne il pagamento dinanzi al sąd rejonowy (tribunale distrettuale) competente per il luogo di residenza dell'avente diritto agli alimenti (articolo 32 del codice di procedura civile) o del convenuto (articolo 27, primo comma, del codice di procedura civile), o una siffatta richiesta può essere formulata durante il procedimento di divorzio o di separazione dinanzi a un sąd okręgowy (tribunale regionale).
Il ricorso è esente da spese di giudizio. Esso deve tuttavia soddisfare i requisiti previsti per la memoria, ossia deve contenere: l'indicazione dell'organo giurisdizionale adito; nome e cognome delle parti, dei rispettivi rappresentanti legali e procuratori; la tipologia di memoria; una chiara descrizione della richiesta e il suo valore; la descrizione dei fatti che giustificano la richiesta, e, se necessario, fondano la competenza dell'organo giurisdizionale; la firma della parte e del suo rappresentante legale o procuratore (deve essere allegata anche la procura); un elenco degli allegati; il luogo di residenza o della sede ufficiale delle parti, dei rispettivi rappresentanti legali e procuratori; nonché una descrizione della domanda. Le memorie successive devono indicare il riferimento del fascicolo. Al ricorso deve essere allegato anche il certificato di nascita del figlio nel quale il convenuto è indicato come genitore del minore e, se necessario, insieme all'istanza per il riconoscimento del diritto agli alimenti è possibile presentare una domanda per l'accertamento della filiazione;
4. è altresì possibile raggiungere una transazione dinanzi un notaio, nel qual caso il tribunale distrettuale emetterà soltanto un'ordinanza che concede l'esecuzione della transazione. La sottoscrizione di un accordo transattivo dinanzi un notaio è soggetta al versamento di diritti, così come avviene per la richiesta di emissione di un titolo esecutivo.
5. una transazione può essere raggiunta anche adendo un organo giurisdizionale, nel qual caso il convenuto può essere esonerato dal versamento delle spese di giudizio oppure essere tenuto a pagarne soltanto la metà.
Le seguenti persone possono richiedere gli alimenti in nome dell'avente diritto:
– i procuratori (oltre agli avvocati e ai consulenti legali, possono fungere da procuratore i genitori, il coniuge, i fratelli, gli ascendenti, le persone legate all'avente diritto da adozione, nonché le persone chiamate a gestire i beni dell'avente diritto);
– i rappresentanti delle autorità governative locali responsabili dell'assistenza sociale. Ai sensi della legge del 12 marzo 2004 sull'assistenza sociale pubblicata nella Dziennik Ustaw (Gazzetta ufficiale) del 2004, n. 64, voce 593, si tratta del responsabile del centro comunale di assistenza sociale o del responsabile del centro distrettuale di sostegno alle famiglie;
– l'articolo 61, primo comma, punto 1, del codice di procedura civile stabilisce che le organizzazioni non governative possono, nell'ambito delle loro funzioni statutarie, avviare procedimenti per la richiesta di alimenti previo consenso scritto della persona fisica interessata;
– i pubblici ministeri, se il loro intervento è giustificato dalla necessità di tutelare lo Stato di diritto e l'interesse pubblico.
I rappresentanti legali agiscono in nome del minore avente diritto agli alimenti. Tuttavia, dopo il raggiungimento della maggiore età, il figlio deve agire in proprio.
Un convivente o un conoscente non può agire in nome dell'avente diritto se non rientra nelle categorie sopra elencate.
Secondo il codice di procedura civile la competenza per materia delle cause alimentari spetta ai tribunali distrettuali. La competenza territoriale è invece determinata dal luogo di residenza dell'avente diritto agli alimenti o da quello del convenuto. Gli organi giurisdizionali competenti per determinati comuni sono elencati nel regolamento del ministero della Giustizia del 28 dicembre 2018 sulla determinazione delle sedi e della competenza delle corti d'appello, dei tribunali regionali e dei tribunali distrettuali e sulla portata della loro competenza (Gazzetta ufficiale del 2018, voce 2548).
I tribunali regionali sono competenti a pronunciarsi nelle cause vertenti sul riconoscimento, in Polonia, delle decisioni degli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'Unione europea (articolo 11511, primo comma, del codice di procedura civile) se la decisione è stata emessa prima che lo Stato in cui è stata pronunciata fosse vincolato dal protocollo dell'Aia del 23 novembre 2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni alimentari (GU L 331 del 16.12.2009, pag. 17), ossia prima del 18 giugno 2011.
In conformità con l'articolo 115314 del codice di procedura civile modificato, in Polonia esistono i seguenti titoli esecutivi:
1) sentenze emesse da organi giurisdizionali di Stati membri dell'UE e transazioni e documenti ufficiali emessi da tali Stati soggetti all'applicazione del regolamento (UE) n. 1215/2012, se esecutive;
2) sentenze emesse dagli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'UE, transazioni e documenti ufficiali emessi da tali Stati certificati come titolo esecutivo europeo;
3) ingiunzioni di pagamento europee emesse dagli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'UE la cui esecutività è stata dichiarata in tali Stati a norma del regolamento (CE) n. 1896/2006;
4) sentenze emesse dagli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'UE nel contesto di un procedimento europeo per le controversie di modesta entità e certificate in tali Stati a norma del regolamento (CE) n. 861/2007;
5) decisioni in materia di alimenti emesse negli Stati membri dell'UE parti contraenti del protocollo dell'Aia del 23 novembre 2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni alimentari (GU L 331 del 16.12.2009, pag. 17), nonché transazioni e documenti ufficiali concernenti questioni in materia di alimenti emessi da tali Stati a norma del regolamento (CE) n. 4/2009;
6) sentenze emesse negli Stati membri dell'UE che comprendono misure di protezione in applicazione del regolamento (UE) n. 606/2013, se esecutive.
Non è necessario farsi rappresentare da un avvocato nelle cause in materia di alimenti. Le parti possono agire in proprio o mediante rappresentanti che operano a titolo professionale.
Si vedano i quesiti sub 7 e 20 per informazioni dettagliate in merito alla possibilità di ottenere la nomina d'ufficio di un avvocato che agisca in nome dell'avente diritto agli alimenti.
La parte che chiede il riconoscimento degli alimenti e il convenuto in una causa riguardante una riduzione degli alimenti sono esentati dalle spese di giudizio (articolo 96, primo e secondo comma, della legge del 28 luglio 2005 sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile, pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 2005, n. 167, voce 1398, come modificata). Le suddette persone sono esentate integralmente, il che significa che non possono essere chiamate a sostenere nessuna spesa di giudizio, di appello o di esecuzione.
Una persona tenuta a corrispondere alimenti può altresì richiedere un'esenzione dalle spese di giudizio quando cerca di ottenere una modifica dell'importo stabilito. A tal fine occorre che essa presenti una dichiarazione concernente il suo patrimonio e i suoi redditi. La decisione viene presa dall'organo giurisdizionale in seguito ad esame della richiesta.
La parte che beneficia dell'esenzione dalle spese di giudizio può inoltre chiedere di essere ammessa al patrocinio a spese dello Stato sotto forma di un avvocato nominato d'ufficio. Se la richiesta di un avvocato è accolta, le relative spese sono a carico della controparte della persona per la quale è stato nominato l'avvocato. Se quest'ultima risulta soccombente nella causa, le spese dell'avvocato sono a carico della tesoreria dello Stato.
I diritti in tal senso dei cittadini degli Stati membri sono disciplinati dalla legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67).
L'importo degli alimenti dipende dalle entrate e dalle disponibilità economiche della persona chiamata a versarli e delle ragionevoli esigenze dell'avente diritto. Tra le ragionevoli esigenze dell'avente diritto agli alimenti rientra tutto quanto necessario a garantirgli la sussistenza, in senso materiale e non (necessità culturali e spirituali). Le esigenze del minore comprendono anche le spese per la sua educazione. Nel valutare le entrate e le disponibilità economiche del debitore degli alimenti, non è preso in considerazione il suo reddito effettivo, bensì quello che egli potrebbe ottenere se sfruttasse appieno le sue possibilità di guadagno. Ciò significa che un disoccupato che non dispone di un reddito regolare può essere chiamato a pagare gli alimenti ed essere assoggettato ad azione esecutiva.
In caso di mutamento nelle condizioni, può essere richiesta una modifica di una decisione giudiziale o di un accordo sugli alimenti. Ciascuna delle parti del rapporto alimentare può chiedere una tale modifica. A seconda delle circostanze di fatto, la parte può chiedere l'annullamento dell'obbligazione alimentare o un incremento o una riduzione del suo importo. L'importo delle prestazioni alimentari può essere modificato se le ragionevoli esigenze dell'avente diritto agli alimenti o la capacità di guadagno della persona obbligata sono aumentate o diminuite.
In Polonia non esiste un importo determinato per gli alimenti. Essi non sono calcolati come percentuale fissa del reddito della persona chiamata a versarli. Nel 2014 il salario minimo ammontava a 1 680 PLN (circa 400 EUR) lordi. Nel 2013 il salario medio era pari a 3 650 PLN (circa 900 EUR) lordi al mese. Il salario minimo ammontava a 1 750 PLN lordi nel 2015, a 1 850 PLN lordi nel 2016 e a 2 250 PLN lordi nel 2019. Nel 2020 ammonta invece a 2 600 PLN lordi. In pratica, nella maggior parte dei casi, l'importo degli alimenti concessi dagli organi giurisdizionali si colloca tra i 300 PLN e i 1 000 PLN al mese per ciascun figlio. L'importo degli alimenti non è soggetto a indicizzazione automatica in ragione dell'età del figlio o del livello d'inflazione.
La persona indicata come debitore in un titolo esecutivo è tenuta a versare gli alimenti. Di norma gli alimenti concessi in Polonia sono pagabili in zloty polacchi al rappresentante legale del minore (in contanti o mediante bonifico bancario) a cadenza mensile, generalmente entro il 10 del mese. In caso di ritardato pagamento, le sentenze prevedono l'applicazione di interessi legali (dal 29 maggio 2020 tali interessi ammontano al 3,6 % annuo) sull'importo non versato (si vedano le informazioni sugli interessi legali fornite dalla Polonia).
Di norma, un'obbligazione alimentare grava quindi soltanto sulla persona chiamata a versare gli alimenti. Se tale persona non li versa spontaneamente, l'avente diritto può chiedere l'avvio di una procedura esecutiva all'autorità competente per le esecuzioni (di norma l'ufficiale giudiziario). L'esecuzione può anche essere avviata d'ufficio su richiesta dell'organo giurisdizionale di primo grado che ha pronunciato la decisione con cui è stato fissato l'importo degli alimenti. L'avente diritto agli alimenti può anche presentare il titolo esecutivo al datore di lavoro del debitore o all'ente che gli eroga la pensione e chiedere che il relativo ammontare sia detratto dall'importo pagato al debitore. Tale richiesta è vincolante per il soggetto pagatore.
Una domanda per avviare un procedimento di esecuzione contro un debitore di alimenti può essere presentata a qualsiasi ufficiale giudiziario. Tuttavia quando il credito è oggetto di esecuzione nei confronti del patrimonio del debitore, la competenza spetta all'ufficiale giudiziario della regione nella quale risiede il debitore.
Se l'obbligato non adempie spontaneamente alle obbligazioni alimentari, è possibile ricorrere all'esecuzione forzata (cfr. punto 9).
Inoltre, a norma dell'articolo 209 del codice penale (Gazzetta ufficiale 1997, n. 88, voce 553), qualsiasi persona che non soddisfi un'obbligazione alimentare stabilita da una decisione di un organo giurisdizionale, una transazione raggiunta dinanzi un tale organo o un'altra autorità oppure ai sensi di un altro accordo, può vedersi comminare una multa, una condanna a servizi socialmente utili o una pena detentiva fino a un anno se l'importo totale degli arretrati è equivalente ad almeno tre pagamenti periodici di alimenti o se il ritardo concernente un pagamento non periodico di alimenti supera i tre mesi. Se l'autore del reato fa sì che una persona avente diritto non sia in grado di soddisfare i suoi bisogni vitali essenziali, l'autore del reato è passibile di una multa, di una condanna a servizi socialmente utili o di una pena detentiva fino a due anni.
Tale reato viene perseguito su richiesta della vittima, di un istituto di previdenza o di un organo che intraprende un'azione nei confronti di un debitore di alimenti. Se alla vittima sono state concesse adeguate prestazioni familiari o rendite esigibili, in caso di mancata esecuzione per ottenere il pagamento degli alimenti, il procedimento giudiziario viene promosso d'ufficio.
L'articolo 5, comma 3b, punto 2, della legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2007, n. 192, voce 1378) stabilisce che l'autorità può presentare domanda di sospensione della patente di guida del debitore.
Se l'esecuzione risulta infruttuosa, l'ufficiale giudiziario può chiedere che il debitore sia inserito nell'elenco dei debitori insolventi.
A norma dell'articolo 1083, secondo comma, del codice di procedura civile, i pagamenti arretrati a titolo di alimenti possono essere recuperati integralmente mediante pignoramento dei conti bancari.
In base all'articolo 833, primo comma, del codice di procedura civile, le retribuzioni per lavoro dipendente sono assoggettabili a esecuzione nella misura specificata nel codice del lavoro. Di norma può essere pignorato il 60 % dello stipendio. Possono essere inoltre pignorati, sino ai tre quinti, gli importi concessi dalla tesoreria dello Stato per particolari finalità, in particolare sovvenzioni e misure di sostegno (articolo 831, primo e secondo comma, del codice di procedura civile).
Inoltre, conformemente all'articolo 829 del codice di procedura civile, non possono essere assoggettati ad azione esecutiva:
1) gli articoli per la casa, la biancheria da letto, la biancheria intima e l'abbigliamento quotidiano strettamente necessari per il debitore e i membri della famiglia a suo carico, oltre all'abbigliamento strettamente necessario per prendere servizio o svolgere l'attività lavorativa;
2) scorte di cibo e di carburante strettamente necessarie al debitore e ai membri a carico della sua famiglia per un mese;
3) una mucca o due capre o tre pecore strettamente necessarie per nutrire il debitore e i membri della famiglia a suo carico, unitamente a scorte di alimenti per animali e materiale da lettiera fino al raccolto successivo;
4) strumenti ed altri oggetti strettamente necessari al debitore per svolgere un'attività lavorativa lucrativa e materie prime strettamente necessarie alla produzione per un periodo di una settimana, esclusi i veicoli a motore;
5) nel caso di debitori che assumono un impiego permanente periodico, un importo in denaro corrispondente alla parte non assoggettabile ad esecuzione della retribuzione per il periodo fino alla scadenza successiva e, nel caso di debitori senza retribuzione regolare, una somma di denaro strettamente necessaria per la sussistenza del debitore e dei membri della famiglia a suo carico per un periodo di due settimane;
6) oggetti necessari per finalità educative, documenti personali, decorazioni e oggetti utilizzati per pratiche religiose, nonché oggetti di uso quotidiano che possono essere venduti soltanto a un prezzo significativamente inferiore al loro valore originale, ma che presentano un valore elevato di utilità per il debitore;
7) medicinali ai sensi della legge sui prodotti farmaceutici del 6 settembre 2001 (Gazzetta ufficiale del 2019, voce 499, come modificata), strettamente necessari per il funzionamento dell'istituzione sanitaria a norma delle disposizioni giuridiche in materia di assistenza sanitaria per un periodo di tre mesi e medicinali strettamente necessari per il suo funzionamento ai sensi della legge sui medicinali del 20 maggio 2010 (Gazzetta ufficiale del 2010, n. 107, voce 679 e Gazzetta ufficiale del 2011, n. 102, voce 586 e n. 113, voce 637);
8) articoli strettamente necessari in considerazione della disabilità del debitore o dei membri della sua famiglia.
Conformemente all'articolo 833, sesto comma, del codice di procedura civile, non sono soggetti ad esecuzione: prestazioni alimentari; compensazioni dovute in caso di mancata esecuzione del pagamento di alimenti; prestazioni familiari; assegni familiari, di assistenza o per la nascita di un figlio; prestazioni a favore di orfani; prestazioni a favore di fornitori di cure; prestazioni sociali; prestazioni integrative; prestazioni per l'educazione oppure prestazioni una tantum di cui all'articolo 10 della legge del 4 novembre 2016 sul sostegno alle donne incinte e alle loro famiglie ("sostegno alla vita") (Gazzetta ufficiale 2019, voce 473).
Il ministro della Giustizia, in consultazione con il ministro dell'Agricoltura e quello delle Finanze, specificherà, mediante un'ordinanza, quali oggetti appartenenti a un agricoltore non sono assoggettabili ad esecuzione (articolo 830).
L'articolo 831 del codice di procedura civile stabilisce, in particolare, che le prestazioni di assistenza sociale ai sensi della legge del 12 marzo 2004 sull'assistenza sociale (Gazzetta ufficiale del 2013, voce 182, come modificata) e i crediti vantati dal debitore nei confronti del bilancio dello Stato o del Narodowy Fundusz Zdrowia (fondo sanitario nazionale), per l'erogazione di assistenza sanitaria ai sensi della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici (Gazzetta ufficiale del 2008, n. 164, voce 1027, come modificata) prima della loro erogazione, sono escluse da esecuzione sino al 75 % di ciascun pagamento, a meno che non si tratti di crediti dei dipendenti o dei fornitori di servizi del debitore di cui all'articolo 5, quarantunesimo comma, lettere a) e b), della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici.
L'articolo 137, primo comma, della legge in materia di famiglia e tutela stabilisce che i crediti alimentari sono soggetti a un termine di prescrizione di tre anni.
L'articolo 121, primo comma, del codice civile stabilisce che il termine di prescrizione non inizia a decorrere e, se ha iniziato a decorrere, si sospende rispetto ai diritti dei figli nei confronti dei genitori fintantoché questi ultimi esercitano su di loro la responsabilità genitoriale.
Se il debitore contesta la validità delle obbligazioni alimentari nei confronti del figlio maggiorenne, l'ufficiale giudiziario può chiedere al creditore di fornire un certificato attestante il suo status di studente, il fatto che non dispone di entrate o che si sta sottoponendo a trattamenti medici e che, pertanto, necessita ancora del sostegno economico del debitore.
Come indicato al punto 4, una richiesta di alimenti può essere presentata in nome dell'avente diritto, in particolare, dai responsabili dei centri per l'assistenza sociale e di determinate organizzazioni sociali, dai rappresentanti delle autorità del governo locale responsabili per l'assistenza sociale e, in alcuni casi, dal pubblico ministero. I suddetti organismi assistono inoltre il creditore nella partecipazione ai procedimenti già in corso. La loro funzione è allora quella di sostenere l'avente diritto agli alimenti nei procedimenti giudiziali.
I tribunali regionali assistono gli aventi diritto a perseguire crediti alimentari all'estero.
Le persone che vivono all'estero e desiderano ottenere il versamento di crediti alimentari da un debitore residente in Polonia possono ricevere assistenza dalle autorità centrali competenti: https://www.gov.pl/web/stopuprowadzeniomdzieci/lista-organow-centralnych.
Informazioni su come ottenere il patrocinio gratuito a spese dello Stato sono disponibili anche sul sito web: https://darmowapomocprawna.ms.gov.pl/pl/.
La legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza agli aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2009, n. 1, voce 7, come modificata) fissa le norme per l'assistenza statale a favore degli aventi diritto agli alimenti nei casi in cui l'azione esecutiva risulti infruttuosa.
È possibile accedere alle prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti soltanto se il reddito familiare pro capite non supera gli 800 PLN al mese. A decorrere dal 1° luglio 2020 tale importo diventerà 900 PLN al mese.
Dal 1° luglio 2020 si applica anche la regola "1 zloty per 1 zloty", ossia se il reddito familiare pro capite supera l'importo di 900 PLN di cui sopra, il sostegno è ridotto ed è dovuto per un importo che rappresenta la differenza tra l'importo delle prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti dovute all'avente diritto e l'importo per il quale viene superato il reddito familiare pro capite (articolo 9, comma 2a). Tuttavia se la prestazione calcolata in tale modo è inferiore a 100 PLN, viene emessa una decisione di respingimento della domanda e la prestazione non viene corrisposta (articolo 9, comma 2b).
La domanda è presentata all'ufficio comunale o cittadino competente per il luogo di residenza dell'avente diritto. L'erogazione delle prestazioni da parte del fondo può essere delegata anche ad un'unità organizzativa del comune, ad esempio a un centro di assistenza sociale.
Tali prestazioni non sono però erogate se l'avente diritto a un anticipo sugli alimenti vive presso un'istituzione che gli fornisce un trattamento di pensione completa (ad esempio, un centro di assistenza sociale, una struttura rieducativa, un centro di detenzione minorile o una struttura per la custodia cautelare) o presso una famiglia affidataria, se è coniugato o se ha un figlio ed ha diritto alle prestazioni familiari.
Tale legge si applica soltanto se l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia nel periodo per il quale sono dovute le prestazioni.
Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito web: https://www.gov.pl/web/rodzina/wiadczenia-z-funduszu-alimentacyjnego.
Se il debitore risiede all'estero e l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia, il tribunale regionale competente per il luogo di residenza di quest'ultimo lo aiuta a presentare una richiesta di alimenti. Tale assistenza comporta la fornitura di tutte le informazioni e di tutta l'assistenza necessarie al fine di completare la documentazione richiesta nonché la verifica della correttezza formale della domanda.
Sì.
La parte A della domanda proposta ai sensi del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, è compilata dal tribunale regionale.
Elenco dei tribunali regionali che svolgono la funzione di autorità centrale
Organo giurisdizionale |
Indirizzo |
Telefono (+48) |
Fax (+48) |
Indirizzo di posta elettronica |
Tribunale regionale di Białystok |
ul. Marii Skłodowskiej-Curie 1 15-950 Białystok |
85 7421517 |
85 7421517 |
|
Tribunale regionale di Bielsko-Biała |
ul. Cieszyńska 10 43-300 Bielsko-Biała |
33 4990424 33 4990488 |
33 4990488 |
|
Tribunale regionale di Bydgoszcz |
ul. Wały Jagiellońskie 2 85-128 Bydgoszcz |
52 3253155 |
52 3253255 |
|
Tribunale regionale di Częstochowa |
ul. Dąbrowskiego 23/35 42-200 Częstochowa |
34 3684425 |
34 3684420 |
|
Tribunale regionale di Elbląg |
pl. Konstytucji 1 82-300 Elbląg |
55 6112409 55 6112408 |
55 6112215 |
|
Tribunale regionale di Danzica |
ul. Nowe Ogrody 30/34 80-803 Danzica |
58 3213119 [Obbligazioni alimentari] 58 3213141 [Capo dell'ufficio amministrativo] |
58 3213234 |
|
Tribunale regionale di Gliwice |
ul. Kościuszki 15 44-100 Gliwice |
32 3380052 |
32 3380102 |
|
Tribunale regionale di Gorzów Wielkopolski |
ul. Mieszka I 33 66-400 Gorzów Wielkopolski |
95 7256718 95 7256702 |
95 7202807 95 7256790 |
|
Tribunale regionale di Jelenia Góra |
al. Wojska Polskiego 56 58-500 Jelenia Góra |
75 6415113 |
75 6415113 |
|
Tribunale regionale di Kalisz |
al. Wolności 13 62-800 Kalisz |
62 7657764 |
62 7574936 |
|
Tribunale regionale di Katowice |
ul. Francuska 38 40-028 Katowice |
32 6070183 32 7836806 |
32 6070184 |
|
Tribunale regionale di Kielce |
ul. Seminaryjska 12 a 25-372 Kielce |
41 3402320 |
41 3402320 |
|
Tribunale regionale di Konin |
ul. Energetyka 5 62-510 Konin |
63 2451443 63 2423022 +172 |
63 2426569 |
|
Tribunale regionale di Koszalin |
ul. Waryńskiego 7 75-541 Koszalin |
94 3428750 |
94 3428897 |
|
Tribunale regionale di Cracovia |
ul. Przy Rondzie 7 31-547 Cracovia |
12 6195241 12 6195262 12 6195204 |
12 6195665 |
|
Tribunale regionale di Krosno |
ul. Sienkiewicza 12 38-400 Krosno |
13 4373671 13 4373673 |
13 4320570 |
|
Tribunale regionale di Legnica |
ul. Złotoryjska 40 59-220 Legnica |
76 7545036 |
76 7545107 76 7545012 |
|
Tribunale regionale di Lublino |
ul. Krakowskie Przedmieście 43 20-076 Lublino |
81 4601004 |
81 4601013 |
|
Tribunale regionale di Łomża |
ul. Dworna 16 18-400 Łomża |
86 2166281 86 2154254 |
86 2166753 |
|
Tribunale regionale di Łódź |
XI Wydział Wizytacyjny (11° dipartimento di ispezione) Plac Dąbrowskiego 5 90-921 Łódź (stanza 118) |
42 6778799 |
42 2126082 |
|
Tribunale regionale di Nowy Sącz |
ul. Pijarska 3 33-300 Nowy Sącz |
18 4482145 |
18 4482185 |
|
Tribunale regionale di Olsztyn |
ul. Dąbrowszczaków 44A 10-543 Olsztyn |
89 5216049 |
89 6123838 |
|
Tribunale regionale di Opole |
pl. Daszyńskiego 1 45-064 Opole |
77 5418134 |
77 5418109 |
|
Tribunale regionale di Ostrołęka |
ul. Gomulickiego 5 07-410 Ostrołęka |
29 7650130 |
29 7650181 |
|
Tribunale regionale di Piotrków Trybunalski |
ul. Słowackiego 5 97-300 Piotrków Trybunalski |
44 6494121 44 6494159 |
44 6478919 |
administracja@piotrkow-tryb.so.gov.pl [più importante] |
Tribunale regionale di Płock |
pl. Narutowicza 4 09-404 Płock |
24 2697320 24 2697364 |
24 2625253 |
|
Tribunale regionale di Poznań |
ul. Stanisława Hejmowskiego 2 61-736 Poznań |
61 6283730 61 6283731 61 6283734 |
61 6283739 |
|
Tribunale regionale di Przemyśl |
ul. Konarskiego 6 37-700 Przemyśl |
16 6761336 |
16 6761353 |
|
Tribunale regionale di Radom |
ul. Marszałka J. Piłsudskiego 10 26-600 Radom |
48 6776780 48 6776788 |
48 3680287 |
|
Tribunale regionale di Rybnik |
ul. Józefa Piłsudskiego 33 44-200 Rybnik |
32 7840578 |
32 7840402 |
|
Tribunale regionale di Rzeszów |
Plac Śreniawitów 3 35-959 Rzeszów |
17 8756394 |
17 8627265 |
|
Tribunale regionale di Siedlce |
ul. Sądowa 2 08-110 Siedlce |
25 6407846 |
25 6407812 |
|
Tribunale regionale di Sieradz |
al. Zwycięstwa 1 98-200 Sieradz |
43 8266650 43 8266607 |
43 8271014 |
|
Tribunale regionale di Słupsk |
ul. Zamenhofa 7 76-200 Słupsk |
59 8469543 59 8469513 |
59 8469424 59 8469429 |
|
Tribunale regionale di Suwałki |
ul. Waryńskiego 45 16-400 Suwałki |
87 5631213 87 5631300 |
87 5631303 |
|
Tribunale regionale di Stettino |
ul. Małopolska 17 70-227 Stettino |
91 4830170 |
91 4830170 |
amazur@szczecin.so.gov.pl [sprawy alimentacyjne – casi concernenti obbligazioni alimentari] |
Tribunale regionale di Świdnica |
pl. Grunwaldzki 14 58-100 Świdnica |
74 8518 287 |
74 8518270 |
|
Tribunale regionale di Tarnobrzeg |
ul. Sienkiewicza 27 39-400 Tarnobrzeg |
15 688 2500 |
15 6882678 15 8229756 |
|
Tribunale regionale di Tarnów |
ul. J. Dąbrowskiego 27 33-100 Tarnów |
14 6887409 |
14 6887417 |
|
Tribunale regionale di Toruń |
ul. Piekary 51 87-100 Toruń |
56 6105609 |
56 6555706 |
|
Tribunale regionale di Varsavia |
al. "Solidarności" 127 00-898 Varsavia |
22 440 11 54 [obbligazioni alimentari] 22 6544443 |
22 6544411 |
m.karcz@warszawa.gov.pl [fino a settembre del 2020] |
Tribunale regionale per il distretto Varsavia-Praga di Varsavia |
ul. Poligonowa 3 04-051 Varsavia |
22 4177393 |
||
Tribunale regionale di Włocławek |
ul. Wojska Polskiego 22 87-800 Włocławek |
54 4120365 |
54 4118575 |
|
Tribunale regionale di Breslavia |
ul. Sądowa 1 50-950 Breslavia |
71 3704391 |
71 7482964 |
|
Tribunale regionale di Zamość |
ul. Wyszyńskiego 11 22-400 Zamość |
84 6316927 84 6316928 |
84 6316993 |
|
Tribunale regionale di Zielona Góra |
pl. Słowiański 1 65-069 Zielona Góra |
68 3220221 |
68 4567769 |
e.branicka@zielona-gora.so.gov.pl |
L'articolo 55 del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari non richiede che la richiesta sia proposta mediante un'autorità centrale dello Stato in cui il richiedente risiede. Le richieste possono essere inviate direttamente all'organo giurisdizionale polacco competente; circostanza questa conforme ai requisiti formali stabiliti nei capi IV e VI del regolamento e nel codice di procedura civile.
Dettagli in merito alle autorità di invio sono reperibili al seguente indirizzo:
https://www.gov.pl/web/stopuprowadzeniomdzieci/lista-organow-centralnych
Le autorità di trasmissione dei paesi stranieri, indicate nelle dichiarazioni allegate al regolamento, forniscono all'avente diritto agli alimenti tutte le informazioni necessarie per aiutarlo a completare i documenti richiesti, controllano che la domanda sia formalmente corretta e inviandola all'estero.
Se l'organo giurisdizionale ha riconosciuto gli alimenti e la causa rientra nell'ambito di applicazione del regolamento (CE) n. 4/2009, il creditore residente all'estero può ricorrere alla procedura prevista in tale regolamento e rivolgersi all'autorità di trasmissione competente del paese in cui egli risiede o presentare una domanda di accertamento dell'esecutività di una sentenza straniera all'organo giurisdizionale competente (cfr. punto 5). Le domande di esecuzione sono presentate all'ufficio di qualsiasi ufficiale giudiziario.
Se la Polonia e il paese in cui il creditore risiede sono firmatari di una convenzione o di un accordo bilaterale sul riconoscimento e l'esecuzione di sentenze in materia di alimenti, tale assistenza è fornita nella misura prevista nell'accordo considerato. Di norma gli accordi bilaterali prevedono che le istanze debbano essere presentate all'organo giurisdizionale polacco direttamente oppure tramite un organo giurisdizionale del paese nel quale è stata emessa la sentenza. In quest'ultimo caso, le domande vengono inoltrate attraverso le autorità centrali, di norma il ministero della Giustizia o le autorità notificate per le esigenze della convenzione di New York:
http://treaties.un.org/doc/Publication/MTDSG/Volume%20II/Chapter%20XX/XX-1.en.pdf
I dettagli degli organi giurisdizionali sono disponibili all'indirizzo:
https://www.gov.pl/web/sprawiedliwosc/znajdz-wybrany-sad-powszechny.
mentre i dettagli concernenti gli ufficiali giudiziari sono disponibili all'indirizzo: http://komornik.pl/.
Sì, è vincolato dal protocollo dal 18 giugno 2011.
Non applicabile.
Le disposizioni applicabili in Polonia comprendono la legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67, come modificata) e della direttiva 2003/8/CE del Consiglio, del 27 gennaio 2003, intesa a migliorare l'accesso alla giustizia nelle controversie transfrontaliere attraverso la definizione di norme minime comuni relative al patrocinio a spese dello Stato in tali controversie (GU L 26 del 31.1.2003, pag. 41), che integrano le disposizioni del codice di procedura civile e della legge sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile. Una parte che si aspetta di vedersi riconoscere una forma specifica di assistenza (ad esempio, la nomina di un avvocato, la traduzione di documenti, il rimborso di spese di viaggio) deve comunicare chiaramente tale circostanza all'organo giurisdizionale utilizzando il modulo UE disponibile all'indirizzo: https://e-justice.europa.eu/content_legal_aid_forms-157-en.do?clang=it%23action
Il 28 aprile 2011 il legislatore polacco ha adottato la legge che modifica il codice di procedura civile e taluni altri atti (legge del 28 aprile 2011 che modifica il codice di procedura civile, la legge sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile e la legge sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti – Gazzetta ufficiale del 2011, n. 129, voce 735), ai sensi della quale l'autorità centrale polacca può ordinare all'autorità competente per il debitore di effettuare delle indagini in materia di obbligazioni alimentari.
Se il luogo di residenza del convenuto o del partecipante è sconosciuto, il ministero della Giustizia invia richieste di informazioni ai registri centrali e locali (eventualmente ricorrendo anche alla banca dati PESEL) al fine di stabilire l'organo giurisdizionale o l'ufficiale giudiziario competente oppure di rispondere a una richiesta di misure specifiche. Non sono attualmente previste modifiche alle basi normative, al finanziamento e alla squadra dell'autorità centrale al fine di garantire che i compiti descritti nell'articolo 51 siano completati.
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