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Di norma, nei procedimenti civili l'onere della prova è a carico della parte che vuole far valere un diritto, cioè l'attore o il ricorrente, a seconda dei casi.
In casi eccezionali, l'onere della prova può essere trasferito sulla parte convenuta. Un esempio tipico è l'azione diretta a far valere la responsabilità per negligenza, qualora si dimostri che l'attore non sapeva o non aveva i mezzi per sapere come si è prodotto un incidente, come è stato causato un danno attraverso un oggetto che si trovava sotto il controllo esclusivo del convenuto e che il danno è stato causato dal comportamento di quest'ultimo, che non ha vigilato sull'oggetto in questione con ragionevole diligenza; in tale caso si applica il principio res ipsa loquitur (i fatti parlano da soli, ossia sono manifesti), per effetto del quale l'onere della prova viene trasferito sul convenuto.
In genere, l'attore - o il ricorrente - deve provare tutti i fatti necessari per giustificare la sua richiesta, producendo la prova testimoniale pertinente.
Il giudice valuta la prova e statuisce conformemente alla conclusione cui è pervenuto attraverso i fatti. Se, in determinate circostanze, il giudice non è in grado di pronunciarsi su un dato fatto che è importante per la definizione della causa, la pretesa avanzata da una parte sulla base di tale fatto viene respinta.
In determinati casi non è necessario provare i fatti. Si tratta di fatti inconfutabili ed evidenti, dei quali si presume che il giudice abbia una "conoscenza giudiziaria". Si tratta, per esempio, dei fatti legati alle unità di misura, a questioni monetarie, al calendario annuale e alla differenza di orario tra paesi diversi. Altri esempi sono costituiti dai fatti di notorietà pubblica e che si presumono sulla base dell'esperienza umana, come l'aumento degli incidenti stradali, i problemi che deve affrontare una vedova con figli minorenni, e così via. Analogamente, i fatti di carattere storico, scientifico e geografico sono ampiamente conosciuti e non devono essere provati.
Esistono poi alcune presunzioni applicabili a determinati casi. Per presunzione s'intende una conclusione che può o deve essere tratta in conseguenza di determinati fatti che sono stati dimostrati. Le presunzioni possono essere relative o assolute.
Si definiscono assolute le presunzioni stabilite dalla legge che non ammettono la prova contraria. Le presunzioni assolute sono assai rare. Un esempio è dato dall'articolo 14 del codice penale, ai sensi del quale si considera che un minore di 14 anni non incorre mai nella responsabilità penale per le proprie azioni o omissioni. Le presunzioni relative sono molto più comuni. Siffatte presunzioni possono essere confutate qualora venga provato il contrario. Per esempio, in una coppia legalmente sposata si presume che il marito sia il padre del figlio concepito durante il matrimonio, salvo prova contraria.
Il grado della prova nei procedimenti civili è calcolato in base al principio della "probabilità prevalente". In altri termini, il giudice considera accertato un fatto qualora, in base alla prova fornita, ritenga più verosimile che il fatto sia realmente accaduto che non il contrario.
Nei procedimenti civili le parti decidono quali prove testimoniali forniranno al giudice. Ciascuna parte citerà i testimoni che riterrà più utili per sostenere la sua causa. Il giudice non può citare testimoni d'ufficio senza il consenso delle parti.
La procedura è semplice. La parte che intende chiamare un testimone a deporre chiede al giudice di emettere un mandato di comparizione (sub poena). Il giudice emette il mandato, che andrà notificato al testimone. Chiunque riceva un mandato di comparizione è legalmente obbligato a comparire dinanzi al giudice nel rispetto della data e dell'ora stabilite nel documento.
A seguito della richiesta di una delle parti, l'emissione del mandato di comparizione è quasi sempre garantita. La richiesta di una parte può essere respinta in casi rari ed eccezionali, se si dimostra che tale richiesta è futile e costituisce un uso improprio del procedimento giudiziario.
Esistono due tipi di prove: la prova testimoniale, che viene presentata al giudice attraverso la deposizione del testimone, e la prova scritta o documentale, che viene prodotta sottoponendo al giudice i mezzi di prova.
Non esistono norme prestabilite per disciplinare l'assunzione di prove peritali. Spetta alla parte che produce la prova decidere se il perito debba rendere la sua testimonianza in persona oppure per iscritto.
Non esiste una regola generale in base alla quale si possa stabilire che la prova di un determinato tipo sia più affidabile o convincente rispetto ad altre. Tutte le prove prodotte nel corso del processo verranno valutate dal giudice alla luce delle circostanze specifiche del caso.
No, non esistono norme di questo tipo.
La persona nei cui confronti sia stato emesso un mandato di comparizione è tenuta per legge a testimoniare dinanzi al giudice. Il mancato rispetto di tale obbligo configura il reato di oltraggio alla corte ed è passibile di sanzione.
I testimoni non possono rifiutarsi di deporre. Tuttavia, in casi eccezionali, i testimoni possono rifiutarsi di rispondere a determinate domande o di presentare taluni documenti invocando un privilegio, come il segreto professionale.
Si veda la risposta al precedente punto a).
Tutte le persone possono rendere una testimonianza nei procedimenti civili, tranne nei casi in cui il giudice decida, a motivo dell'età, di una disabilità mentale o di un'altra causa analoga, che una persona è incapace di valutare il proprio obbligo di dire la verità, di comprendere le domande che le vengono rivolte o di rispondere razionalmente a tali domande (articolo 13 della legge sull'assunzione delle prove).
Il testimone viene interrogato dalla parte che lo ha citato durante il procedimento principale d'indagine e, successivamente, controinterrogato dalla controparte. Infine, il giudice può chiedere al testimone di chiarire ulteriormente determinati punti, se lo ritiene necessario.
Una testimonianza può essere resa mediante teleconferenza o altro mezzo tecnico qualora il testimone non possa comparire personalmente dinanzi al giudice, purché il tribunale sia in grado di fornire tali mezzi tecnici. L'imposizione di eventuali condizioni particolari dipenderà dalle circostanze specifiche del caso.
Qualsiasi prova ottenuta illegalmente, in violazione di diritti garantiti dalla Costituzione, verrà esclusa dal procedimento e non sarà presa in considerazione dal giudice. Un esempio tipico di prova inammissibile è dato dall'intercettazione illecita di una conversazione personale.
La dichiarazione resa da una parte del procedimento ha valore probatorio. Il fatto che tale dichiarazione sia resa da una persona che nutre un interesse diretto all'esito della causa è soltanto uno dei molteplici aspetti di cui il giudice deve tenere conto quando valuta e giudica le prove nel loro insieme.
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