1 Onere della prova
1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?
La norma generale in merito all'onere della prova da assolvere prevede che nelle cause civili tale onere spetti alla parte che asserisce un fatto. Il giudice (o la giuria) deve essere convinto (convinta) del fatto che, in base al principio della probabilità prevalente, il fatto asserito sia corretto. L'onere si applica ad entrambe le parti, fatto salvo il caso in cui sia assolutamente ovvio che la parte attrice non ha assolto tale onere; in questo caso il giudice ha il diritto di procedere senza coinvolgere l'altra parte.
In termini pratici ciò significa che l'organo giurisdizionale è convinto del fatto che, in base al principio della probabilità prevalente, l'evento è verificato. Tale comportamento usuale è modificato dal fatto che più raro è l'evento verificatosi, maggiore è l'onere della prova come spiegato da Lord Hoffman nella causa Secretary of State for the Home Department contro Rehman[1].
[1] [2001] UKHL 47.
1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?
Non è necessario dimostrare fatti riconosciuti, ovvi o non pertinenti alla controversia.
La legge formula varie presunzioni che possono essere confutate da prove contrarie. Rientrano tra tali presunzioni quelle concernenti la legittimità dei figli, la validità di matrimoni, la sanità mentale delle persone e il decesso di persone scomparse. Si presume l'innocenza rispetto a un reato, tuttavia una condanna penale è ammissibile nei procedimenti civili qualora esistano prove che dimostrano che una parte ha commesso un reato (ciò significa altresì che a tale parte spetta quindi l'onere di provare la propria innocenza).
Vi è una presunzione di negligenza nel caso in cui una parte attrice dimostri di aver subito un danno causato da una fonte che era sotto il controllo esclusivo della parte convenuta e che l'incidente è stato di un tipo che di norma si verifica per negligenza[1]. Una presunzione analoga si ha quando dei beni vengono affidati a una persona e vengono poi persi o distrutti. In entrambi i casi, la presunzione può essere confutata dalla parte convenuta.
Un contesto nel quale l'onere della prova è invertito è nel settore del diritto in materia di discriminazione sul lavoro. Una volta che viene individuato primae facie un caso di discriminazione, l'onere si sposta sull'altra parte la quale deve dimostrare che non vi è stata discriminazione. Questo fenomeno è derivato dalla legislazione europea in materia di discriminazione ed è ora incluso nell'Equality Act 2010 (legge del 2010 sull'uguaglianza).
Infine vi sono diverse questioni di natura civile, in genere concernenti la legislazione in materia di salute e sicurezza, in relazione alle quali si tratta di una responsabilità oggettiva. Ciò significa che se l'incidente si è verificato, il datore di lavoro è responsabile in virtù del suo obbligo di diligenza.
[1] [2001] UKHL 47.
[2] La dottrina della res ipsa loquitur ovvero dei "fatti che parlano da soli".
1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?
Il grado di rilevanza della prova nei contenziosi civili è il "principio della probabilità prevalente". In altre parole l'organo giurisdizionale constaterà che un fatto è accertato se è convinto del fatto che è più probabile che si sia verificato piuttosto che il contrario. Come osservato in precedenza, tale norma opera in maniera flessibile: sono necessarie prove più convincenti per stabilire accuse gravi, quali la frode, in base al principio della probabilità prevalente, dato che tali accuse sono di norma ritenute veritiere.
Questa verifica varia in due circostanze. Nei casi in cui, in assenza di una causa convincente vi siano comunque cause in concorrenza tra loro, il giudice ha il diritto di constatare che la causa non è stata dimostrata[1]. Inoltre, nelle istanze di giudizio abbreviato[2], la soglia è piuttosto bassa e l'organo giurisdizionale pronuncia una decisione senza il beneficio della piena divulgazione o dell'esame incrociato.
[1] Questo fenomeno è stato esaminato in Rhesa Shipping [1985] 1WLR.
[2] Spesso utilizzato nella TCC per dare esecuzione a un lodo arbitrale relativo al pagamento di una somma di denaro.
2 Assunzione delle prove
2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?
Nei procedimenti civili le prove[1] vengono ottenute attraverso la divulgazione di documenti pertinenti ad opera delle parti e la testimonianza di testimoni ed esperti. Le prove devono essere presentate dinanzi l'organo giurisdizionale.
In ciascun caso si applicano norme diverse.
- Divulgazione
Le parti coinvolte in un procedimento giudiziario civile sono tenute a rivelare[2] l'esistenza di documenti soggetti al loro controllo o possesso, nella misura in cui l'organo giurisdizionale ordini loro di farlo, nonché a consentire alle altre parti di ispezionare tali documenti. Di norma l'organo giurisdizionale ordina una "divulgazione standard" che impone alle parti di effettuare una ricerca ragionevole di documenti che corroborano o influenzano negativamente le argomentazioni di qualsiasi parte, senza che le parti debbano rivolgersi all'organo giurisdizionale. Per qualsiasi altro tipo di divulgazione una parte deve richiedere l'autorizzazione all'organo giurisdizionale. L'organo giurisdizionale può altresì emettere ordinanze per porre sotto sequestro conservativo prove e beni.
- Testimoni di fatto
Le parti non devono richiedere l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale per addurre testimonianze a sostegno delle loro argomentazioni. Tuttavia una parte che intende fare affidamento sulle prove fornite da un testimone deve notificare una deposizione testimoniale firmata dal testimone che espone le prove di tale testimonianza e deve chiamare il testimone a fornire la propria testimonianza verbalmente in aula. Se la parte non fornisce una deposizione testimoniale o una sua sintesi prima del dibattimento, la parte non può chiamare tale testimone a testimoniare senza l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale. L'organo giurisdizionale dispone inoltre di ampi poteri per controllare le prove consentite; dispone ad esempio della facoltà di escludere prove che sarebbero altrimenti ammissibili e di limitare l'esame incrociato di testimoni.
Una parte può altresì presentare un'istanza per ottenere un'ordinanza di un organo giurisdizionale che imponga l'assunzione di una deposizione giurata da parte di un esaminatore designato dall'organo giurisdizionale[3] prima dell'udienza nel contesto del procedimento.
Il ruolo del giudice consiste essenzialmente nel valutare le prove fornite dalle parti e non comprende alcuna funzione indipendente di accertamento dei fatti.
- Testimoni esperti
Una parte può fare affidamento su prove peritali[4] soltanto nel caso in cui l'organo giurisdizionale conceda la propria autorizzazione. L'organo giurisdizionale può controllare le questioni in merito alle quali devono essere fornite prove peritali, la forma in cui tali prove vengono fornite, nonché l'onorario corrisposto all'esperto.
Qualora più di una parte desideri presentare prove peritali in merito a una questione, l'organo giurisdizionale può stabilire che tali prove debbano essere fornite da un unico esperto incaricato congiuntamente dalle parti, anziché da un esperto separato incaricato da ciascuna parte. L'organo giurisdizionale può impartire tali istruzioni di propria iniziativa, senza l'accordo delle parti.
L'organo giurisdizionale non imporrà alle parti di fornire prove peritali di propria iniziativa, tuttavia può nominare d'ufficio un esperto incaricato di agire in veste di "consulente" affinché assista detto organo in relazione a una data questione. L'organo giurisdizionale può incaricare il consulente di preparare una relazione (copie della quale devono essere fornite alle parti) e di partecipare al procedimento per fornire consulenza all'organo giurisdizionale.
La parte 35 del codice di procedura civile consente l'assunzione in concomitanza di prove peritali fornite da esperti in discipline analoghe. Di norma in tali circostanze le parti effettuano un esame incrociato e poi il giudice riassume la posizione in merito alla quale gli esperti sono invitati a concordare.
[1] Cfr. parte 32 del codice di procedura civile.
[2] Cfr. parte 31 del codice di procedura civile.
[3] Cfr. parte 34, norma 8, del codice di procedura civile.
[4] Cfr. parte 35 del codice di procedura civile.
2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?
- Divulgazione
A seguito di un'ordinanza che impone una divulgazione, ciascuna parte deve fornire alle altre parti un elenco dei documenti pertinenti che sono, o sono stati, soggetti al suo possesso o controllo. Le altre parti hanno quindi il diritto di ispezionare e ottenere copie di tali documenti. Potrebbero essere addebitate spese per la realizzazione di fotocopie.
- Testimoni di fatto
L'organo giurisdizionale ordinerà alle parti di fornire prima del dibattimento deposizioni testimoniali firmate rilasciate da ciascun testimone sulle quali le parti intendono fare affidamento. Tali deposizioni possono essere redatte dai testimoni, ma spesso vengono preparate dall'avvocato per la parte per conto della quale il testimone sta fornendo la prova testimoniale. La deposizione deve contenere tutte le prove addotte dal testimone, se possibile, utilizzando le parole del testimone stesso.
Qualora a una parte sia stato ordinato di notificare o comunicare una deposizione testimoniale rilasciata da un testimone ma non sia in grado di ottenerla, la parte può chiedere l'autorizzazione dell''organo giurisdizionale a fornire una sintesi della testimonianza che espone le prove che ci si aspetta che il testimone fornisca oppure le questioni in merito alle quali la parte intende escutere il testimone.
Se l'organo giurisdizionale ordina l'assunzione di una testimonianza nel contesto di una deposizione, il testimone fornirà la propria testimonianza oralmente dinanzi un esaminatore designato da detto organo. L'esame viene quindi condotto come se la testimonianza fosse resa in aula, offrendo tutte le opportunità di controesame del testimone, e viene quindi prodotta una trascrizione della testimonianza stessa.
- Testimoni esperti
Se l'organo giurisdizionale concede l'autorizzazione ad addurre testimonianze di esperti, le parti preparano le istruzioni per questi ultimi. In presenza di un esperto congiunto, le parti possono fornire un incarico distinto all'esperto se non è possibile concordare le istruzioni. L'esperto, che risponde in via prioritaria all'organo giurisdizionale e non alla parte o alle parti che gli hanno fornito istruzioni, preparerà quindi una relazione scritta. Una parte può quindi sottoporre domande scritte a un esperto incaricato congiuntamente o da un'altra parte. In presenza di esperti distinti, l'organo giurisdizionale può altresì ordinare che gli esperti discutano tra lo per individuare gli aspetti di accordo e disaccordo. I testimoni esperti hanno il diritto di essere pagati per i loro servizi, di norma dalla parte o dalle parti che impartiscono loro istruzioni.
2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?
Ogni volta che le parti richiedono ordinanze che consentano loro di ottenere o addurre prove, l'organo giurisdizionale dovrà essere convinto della probabilità che le prove in questione saranno pertinenti e ammissibili. Nel considerare come esercitare i propri poteri, l'organo giurisdizionale deve altresì cercare di trattare i casi in maniera equa, il che comporta l'obiettivo di risparmiare sui costi e di trattare i casi in maniera equa, rapida e proporzionata all'importanza, alla complessità e al valore della domanda. Tali considerazioni possono indurre l'organo giurisdizionale a respingere le domande o a formulare ordinanze di propria iniziativa (ad esempio richiedendo il ricorso a un esperto unico congiunto anziché ad esperti separati nominati da ciascuna parte).
2.4 Quali sono i mezzi di prova?
I fatti possono essere comprovati mediante prove, presunzioni e deduzioni che derivano da prove, nonché dall'organo giurisdizionale che prende atto dei fatti dal punto di vista giudiziario (cfr. sopra). I tipi di prove sulle quali si può fare affidamento nei procedimenti civili sono le testimonianze, i documenti e le prove effettive. I documenti possono includere documenti cartacei, registrazioni informatiche, fotografie e registrazioni audio e video. Le prove effettive sono costituite da altri oggetti materiali pertinenti alle questioni controverse che vengono prodotti all'organo giurisdizionale, ad esempio i prodotti che costituiscono l'oggetto di una controversia in materia di proprietà intellettuale. Rientra in tale contesto anche il sopralluogo da parte di un giudice presso la scena di un incidente o qualche altro luogo che sia pertinente visitare.
2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?
In linea di principio, i testimoni di fatto forniscono la loro testimonianza oralmente in aula. Tuttavia, come indicato in precedenza, ciascuna parte è tenuta a fornire una deposizione testimoniale per ciascun testimone sulla cui testimonianza la parte intende fare affidamento. Durante il dibattimento, al testimone verrà chiesto di confermare la veridicità e l'accuratezza della propria deposizione, che costituirà quindi la prova testimoniale a favore della parte che lo ha chiamato a testimoniare. Nel caso in cui sia stata notificata soltanto una sintesi della testimonianza, il testimone dovrà fornire una prova testimoniare orale maggiormente dettagliata.
I testimoni esperti forniscono le loro prove in relazioni scritte fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale disponga diversamente. Una relazione di un esperto deve esporre le sue conclusioni, i fatti e le ipotesi sulle quali si basa e la sostanza delle istruzioni dell'esperto. L'organo giurisdizionale deciderà se è altresì necessario che un esperto assista al processo per fornire una testimonianza orale. Un consulente nominato dall'organo giurisdizionale non sarà tenuto a fornire una testimonianza orale.
2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?
L'organo giurisdizionale dispone di un ampio potere discrezionale in merito alla forza probatoria o alla credibilità da associare a qualsiasi prova. Nessuna norma osta alla presentazione di un a dichiarazione resa al di fuori dell'organo giurisdizionale come prova dei fatti contenuti in tale dichiarazione (prova per "sentito dire")[1], di conseguenza una parte può basarsi su una lettera come prova dei suoi contenuti o sulla segnalazione di un testimone in merito a una dichiarazione resa da un'altra persona. Tuttavia le prove per sentito dire avranno spesso meno forza probatoria rispetto a testimonianze dirette, in particolare se la persona che ha reso la dichiarazione in questione avrebbe potuto essere chiamata a fornire una testimonianza.
Taluni documenti e registrazioni sono accettati come autentici. Ad esempio i registri di imprese e pubbliche amministrazioni sono considerati autentici se certificati come tali da un funzionario dell'azienda o della pubblica amministrazione. Anche vari tipi di documenti ufficiali (quali leggi, statuti, ordinanze, trattati e atti giudiziari) possono essere provati da copie stampate o certificate senza fornire ulteriori prove.
[1] Cfr. parte 33 del codice di procedura civile e gli orientamenti procedurali che la accompagnano.
2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?
Alcune transazioni (ad esempio testamenti e vendite di terreni) devono essere effettuate per iscritto e pertanto saranno necessarie prove documentali per dimostrarle.
2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?
In generale i testimoni in grado di formare la prova possono essere obbligati a farlo. Una parte che desidera assicurare la partecipazione di un testimone al dibattimento prepara una citazione a testimoniare che impone al testimone di presentarsi in aula per fornire la propria testimonianza. Una volta emessa dall'organo giurisdizionale e debitamente notificata o comunicata, la citazione vincola il testimone fino alla fine dell'udienza.
Se l'organo giurisdizionale ordina l'assunzione di una prova testimoniale mediante deposizione ma il testimone non si presenta o si rifiuta di rispondere a domande legittime, la parte che ha richiesto la deposizione può presentare un'istanza per ottenere un'ulteriore ordinanza che ordini al testimone di partecipare o rispondere a domande.
2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?
La norma generale secondo la quale i testimoni possono essere obbligati a testimoniare non si applica alla Regina, ai sovrani stranieri e alle loro famiglie, ad agenti diplomatici stranieri e funzionari consolari, a rappresentanti di determinati organizzazioni internazionali, nonché a giudici e giurati (in relazione alle loro attività in tali vesti). I coniugi e i parenti delle parti possono essere obbligati a fornire testimonianza nei procedimenti civili.
I testimoni che possono in genere essere tenuti a fornire una testimonianza hanno comunque il diritto di escludere determinati documenti dall'ispezione e di rifiutarsi di rispondere ad alcune domande per motivi di privilegio. I tipi principali di privilegio sono il privilegio professionale forense (che si applica alle comunicazioni rese allo scopo di fornire o chiedere una consulenza legale oppure allo scopo di ottenere prove per contenziosi), il privilegio "senza pregiudizio" (che si applica alle comunicazioni tra le parti rese nel contesto di un tentativo autentico di definire una transazione, quali offerte per liquidare una richiesta) e il privilegio contro l'autoincriminazione (il che significa che un testimone potrebbe non essere tenuto a fornire prove se esiste un pericolo reale che ciò potrebbe esporre il testimone stesso o il suo/la sua coniuge a un'accusa penale o a una sanzione nel Regno Unito). Si può rinunciare al privilegio.
La presentazione di prove può essere negata anche per motivi di immunità di interesse pubblico qualora la loro produzione sarebbe contraria all'interesse pubblico. Le prove che possono essere soggette a immunità comprendono quelle relative alla sicurezza nazionale, a relazioni diplomatiche, al funzionamento del governo centrale, al benessere di minori, a indagini sulla criminalità e alla protezione di informatori. I giornalisti non sono inoltre tenuti a divulgare le loro fonti fatto salvo il caso in cui tale divulgazione si renda necessaria nell'interesse della giustizia o della sicurezza nazionale o al fine di prevenire disordini o reati.
I funzionari di istituti bancari non possono essere obbligati a produrre libri bancari o a fornire prove del loro contenuto fatto salvo il caso in cui vi siano motivi speciali per i quali l'organo giurisdizionale può ordinare che una persona sia autorizzata a ispezionare o copiare voci di conti bancari.
2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?
Un testimone che, avendo ricevuto una notifica di una citazione a testimoniare, non si presenta in aula o si rifiuta di testimoniare può essere accusato di oltraggio alla corte ed essere oggetto di una pena detentiva [nel caso dell'High Court (Alta Corte)] oppure può essere obbligato a pagare una sanzione pecuniaria [nel caso del Court of County (tribunale di contea)].
2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?
Tutti gli adulti sono competenti per fornire prove nel contesto di procedimenti civili fatto salvo il caso in cui non siano in grado di comprendere la natura del giuramento che i testimoni devono rendere oppure non siano capaci di fornire una testimonianza razionale, ad esempio a causa di malattie mentali. Quando un testimone minorenne non comprende la natura del giuramento, la sua testimonianza può comunque essere ammessa ma soltanto se l'organo giurisdizionale è convinto del fatto che il minore capisca il dovere di dire la verità e disponga di una "comprensione sufficiente per giustificare il suo esame".
2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?
Ruolo del giudice e delle parti
Tradizionalmente i testimoni hanno fornito "evidence-in-chief" (testimonianze principali) nel contesto di dibattimenti in risposta a domande non importanti poste da un avvocato per la parte che li ha convocati. Tuttavia, attualmente, una deposizione testimoniale rappresenta la testimonianza principale di un testimone fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale disponga diversamente. Il testimone può quindi essere controesaminato da un avvocato per contro della parte avversa che può porre domande importanti al testimone. Anche i testimoni esperti che forniscono una testimonianza orale possono essere controesaminati, tuttavia il consulente nominato dall'organo giurisdizionale non può essere controesaminato dalle parti. Il giudice può porre domande ai testimoni, di solito per ottenere chiarimenti in merito alle loro risposte alle domande poste dagli avvocati.
Testimonianza tramite collegamento video
Una testimonianza può essere fornita tramite collegamento video soltanto se l'organo giurisdizionale acconsente. Nel valutare se emettere un'ordinanza che consenta l'esame di un testimone in questo modo, l'organo giurisdizionale terrà conto della convenienza del ricorso alla videoconferenza (in particolare se un testimone non sta bene o è all'estero), dei costi o dei risparmi associati all'utilizzo di un collegamento video, nonché delle implicazioni per l'equità del procedimento (incluso il grado più limitato con cui l'organo giurisdizionale può controllare e valutare il testimone).
3 Valutazione delle prove
3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?
Se le comunicazioni inviate per posta o un sistema di telecomunicazione (che comprende chiamate telefoniche, fax e messaggi di posta elettronica) vengono intercettate illegalmente, la prova del contenuto di tali comunicazioni non può essere fornita nel contesto di procedimenti giudiziari. Altrimenti la prova è in genere ammissibile anche se è stata ottenuta in maniera impropria. Tuttavia l'organo giurisdizionale ha la facoltà di escludere prove che sarebbero altrimenti ammissibili. Nel decidere come procedere, cercherà di stabilire un equilibrio tra l'importanza delle prove rispetto alla gravità della condotta impropria. Se le circostanze non giustificano l'esclusione delle prove, l'organo giurisdizionale può sanzionare la parte che ha agito in modo improprio in altri modi, ad esempio ordinandole di sostenere le spese.
3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?
Le memorie (ovvero i documenti formali che espongono le argomentazioni di ciascuna parte) possono essere utilizzate come prove durante le udienze preliminari, ma non saranno considerate come prova durante il dibattimento.
Le deposizioni testimoniali fornite dalle parti del procedimento sono ammissibili come prove nella stessa misura delle dichiarazioni fornite dalle parti non coinvolte nel procedimento.
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