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1 Onere della prova
Le parti sono tenute a dimostrare i fatti su cui si basano, rispettivamente, le richieste avanzate o la relativa difesa. L’attore è tenuto a provare i propri diritti e il convenuto deve fare altrettanto con riferimento ai propri argomenti di difesa.
1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?
Le prove sono prodotte dalle parti in causa e dagli altri intervenienti nel procedimento. Laddove le parti o gli altri intervenienti siano impossibilitati a presentare la prova, il giudice, su loro motivata richiesta, può chiedere che una prova sia presentata.
1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?
Laddove il giudice riconosca che un fatto è universalmente noto, non sarà richiesta alcuna prova.
I fatti accertati a seguito di una valida decisione pronunciata in una data causa civile non devono essere nuovamente dimostrati in occasione di altre cause civili che coinvolgano le stesse parti.
Una sentenza pronunciata in una causa penale è vincolante per l’organo giurisdizionale che giudica la causa sulla responsabilità civile della persona convenuta nel procedimento penale; tale vincolo è limitato alle azioni o alle omissioni della condotta criminosa e all’eventualità che tale condotta sia stata perpetrata o consentita dalla stessa persona.
I fatti considerati dalla legge come accertati non devono essere dimostrati: tale presunzione è confutabile attraverso le normali procedure.
Ai sensi del codice di procedura civile, non è necessario che una parte dimostri fatti che non sono contestati dalla parte avversa.
1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?
Il giudice esamina una prova fino a convincersi dell’esistenza di un fatto. Le prove sono valutate dal giudice in base ad una verifica integrale, approfondita e oggettiva, secondo un approccio giudiziario fondato sulla logica nonché su conclusioni scientifiche e osservazioni dettate dall’esperienza. Nella sua decisione, il giudice deve spiegare il motivo per cui ha considerato prevalente un determinato elemento di prova rispetto a un altro e perché ha ritenuto che taluni fatti fossero dimostrati al contrario di altri. Nessun mezzo di prova ha una rilevanza predeterminata per il giudice.
2 Assunzione delle prove
2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?
Il codice di procedura civile prevede l’obbligo delle parti di presentare le prove, ma prevede anche taluni casi in cui il giudice può agire di propria iniziativa (ad esempio, ove siano coinvolti gli interessi di un minore). Qualora il giudice ritenga che non sia stata presentata alcuna prova con riferimento a determinati fatti su cui le parti fondano le proprie pretese o la propria difesa, queste ne saranno informate e, se necessario, sarà fissato un periodo di tempo entro il quale provvedere alla presentazione delle prove richieste.
2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?
Le prove documentali e materiali sono presentate dinanzi al giudice dalle parti in causa. Qualora una delle parti faccia riferimento a una testimonianza verbale, il giudice invita i testimoni indicati dalle parti a presentarsi in udienza per ascoltare le loro deposizioni. Il giudice allega le prove al fascicolo di causa.
2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?
Il giudice ammette unicamente le prove previste dalla legge e pertinenti al caso in esame e può rifiutarsi di assumere una prova presentata dopo il termine di 14 giorni precedenti l’udienza, a meno di non avere previsto un altro termine per la presentazione della prova. In corso di giudizio, le prove possono essere presentate su richiesta motivata di una delle parti o di un interveniente nella causa, se ciò non ritarda lo svolgimento dell’udienza e se il giudice ha accolto i motivi riguardanti la mancata presentazione tempestiva della prova, ovvero se la prova si riferisce a fatti emersi durante il procedimento.
Le dichiarazioni testimoniali basate su informazioni provenienti da fonte ignota o fornite da altre persone che non siano state interrogate non possono costituire elementi di prova.
2.4 Quali sono i mezzi di prova?
Sono considerati mezzi di prova:
le dichiarazioni rese dalle parti e da terzi interessati che contengono informazioni sui fatti addotti a fondamento delle rispettive pretese e difese, se confermate da altra prova esaminata e valutata durante l’udienza;
le deposizioni di testimoni e periti;
le prove documentali: documenti o altri scritti in cui le informazioni sui fatti che riguardano il caso di specie risultano sotto forma di lettere, cifre e altri simboli scritti o derivano dall’uso di altri mezzi tecnici e di qualsiasi supporto di registrazione (audio o videocassette, dischetti, ecc.);
- le prove materiali;
- le perizie;
- i pareri degli esperti;
- le relazioni elaborate dagli organismi pubblici.
2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?
Non vi è alcuna differenza sostanziale, perché sia le dichiarazioni fornite da esperti o da altri testimoni sia le dichiarazioni scritte di esperti sono considerate prove. I testimoni e gli esperti invitati a testimoniare devono comparire in giudizio e fornire una deposizione veritiera sulle circostanze ad essi note (testimoni) o il proprio parere obiettivo in merito ai fatti scientifici, tecnici, artistici o di altro genere sui quali abbiano indagato.
2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?
Nessun mezzo di prova ha una rilevanza predeterminata per il giudice; tuttavia, il giudice è tenuto a spiegare, nella sua decisione, il motivo per cui ha considerato prevalente un determinato elemento di prova rispetto a un altro e perché ha ritenuto che taluni fatti risultassero dimostrati al contrario di altri.
2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?
Sì. I fatti che, secondo quanto previsto dalla legge, possono essere provati solo con determinati mezzi di prova, non possono essere provati mediante mezzi alternativi.
Il giudice ammette solo i mezzi di prova indicati dalla legge.
2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?
Il testimone invitato a comparire in giudizio non può rifiutarsi di prestare testimonianza, salvo nei casi previsti dalla legge.
2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?
Possono rifiutarsi di testimoniare:
- i parenti in linea retta di una delle parti, i parenti collaterali di primo e secondo grado, i coniugi e i parenti di primo grado acquisiti col matrimonio e familiari delle parti;
- i tutori o curatori delle parti e le persone che siano messe sotto tutela o curatela delle parti;
- le persone coinvolte in un’altra controversia con una delle parti.
2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?
Il testimone che abbia almeno 14 anni e si rifiuti di testimoniare per motivi non ritenuti validi dal giudice o che fornisca intenzionalmente falsa testimonianza commette un reato ai sensi del codice penale.
Il testimone che non si presenta davanti al giudice, dopo che questi lo ha invitato a comparire, e che non è in grado di giustificare la propria assenza potrà essere condannato al pagamento di una multa non superiore a 60 EUR o potrà essere obbligato a presentarsi.
2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?
Non sono tenuti a testimoniare:
- i ministri di culto, in merito a fatti di cui sono venuti a conoscenza durante la confessione, e le persone alle quali, per ragioni legate alla professione esercitata o alla carica ricoperta, è fatto divieto di rivelare informazioni che sono state loro confidate;
- i minori in merito a fatti che riguardano prove contro genitori, nonni, fratelli o sorelle;
- le persone che, per incapacità fisica o mentale, non siano in grado di percepire nella maniera adeguata le circostanze di fatto importanti per il caso in esame;
- i bambini fino a 7 anni.
2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?
Le persone chiamate a testimoniare devono presentarsi dinanzi al giudice e fornire una deposizione veritiera sulle circostanze ad esse note. I testimoni devono rispondere alle domande poste dal giudice e dalle parti. Il giudice può escutere il testimone presso il suo luogo di residenza se questi non può presentarsi a causa di malattia, età avanzata o disabilità o per altri validi motivi. Un testimone può essere interrogato dal giudice anche mediante videoconferenza, a seconda del luogo in cui si trova, o in un locale appositamente attrezzato a tal fine.
3 Valutazione delle prove
3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?
Le parti possono mettere in discussione la veridicità di una prova documentale.
La persona che ha firmato una prova documentale non può contestarne l’attendibilità, ma può contestare la prova stessa intentando un’azione separata, qualora la sua firma sia stata ottenuta attraverso l’uso della forza, di minacce o frode. La parte può anche presentare un’istanza motivata sostenendo che la prova documentale è stata falsificata. Qualora il giudice confermi tale affermazione, può escludere la prova in questione e informare il pubblico ministero al riguardo. Il giudice ha facoltà di nominare un esperto o di chiedere un’ulteriore prova per verificare l’istanza relativa alla prova documentale falsificata. Il giudice potrà infliggere una multa se rileva che la parte ha sollevato tale contestazione senza motivo.
Ai sensi del codice di procedura civile, una persona che sia stata chiamata a testimoniare è tenuta a comparire davanti al giudice e a fornire una deposizione veritiera su qualsiasi fatto di cui sia venuta a conoscenza. Qualora una parte intenda provare determinati fatti attraverso la deposizione di un testimone, dovrà indicare, nell’istanza in cui chiede al giudice di interrogare il testimone, quali sono gli aspetti importanti della causa che il testimone è in grado di confermare.
3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?
Le dichiarazioni delle parti e di terzi, che contengono informazioni inerenti ai fatti su cui si basano pretese e difese, sono considerate prove se vengono confermate da altre prove esaminate e valutate in giudizio. Nel caso in cui una delle parti ammetta i fatti sui quali la controparte basa le proprie pretese o la propria difesa, il giudice ha facoltà di ammettere tali fatti come provati, se è certo che tale ammissione non è determinata da frode, violenza, minacce o errori, ovvero se non è stata usata per nascondere la verità.
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