

In generale, l'onere probatorio della prova incombe alla parte che cerca di fare affidamento su un fatto particolare. L'attore (in Irlanda del Nord denominato "plaintiff") deve provare i fatti che danno origine alla domanda e il convenuto deve provare i fatti sui quali desidera fare affidamento nel difendere la domanda.
Si può essere esonerati dall'onere della prova dalla legge o rispetto a un contratto preesistente tra le parti. Inoltre l'organo giurisdizionale può considerare determinati fatti comprovati "prendendone atto dal punto di vista giudiziario", ad esempio questioni relative a conoscenze generali. Talune presunzioni sono assunte come presunte in via definitiva, ad esempio, se una normativa prevede che ciò sia vero e altre presunzioni possano essere confutate, ad esempio la presunzione che una persona sia sana di mente.
L'organo giurisdizionale deve essere convinto di un fatto basandosi sul "principio della probabilità prevalente", ossia sul fatto che vi sia una probabilità almeno pari al 51 % che quanto affermato sia vero, contro il 49 % di probabilità che non lo sia. Una volta che un fatto viene dimostrato secondo il principio della probabilità prevalente, si presume essere accertato.
La norma generale prevede che un giudice non possa imporre la presenza di un testimone, fatta eccezione in circostanze limitate, tuttavia può chiamare un testimone e richiamare un testimone già chiamato. In virtù delle norme che disciplinano la procedura giudiziaria in Irlanda del Nord, l'organo giurisdizionale ha la facoltà di ordinare a qualsiasi persona di partecipare al procedimento e di produrre un documento.
Se una parte, di solito attraverso i suoi avvocati, è autorizzata a chiamare un determinato testimone affinché si raccolgano delle prove, il suo stesso avvocato esaminerà il testimone [questa parte della testimonianza è denominata "evidence-in-chief" (testimonianza principale)] e successivamente spetterà all'avvocato della controparte controesaminare il testimone. Il giudice può porre domande al testimone e inviterà gli avvocati, a darvi seguito, se lo desiderano, in merito a qualsiasi aspetto che deriva da ciò che il giudice ha chiesto.
In alcuni casi, ad esempio, quando un testimone deve partecipare a un'udienza in privato, occorre ottenere l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale prima che il testimone possa essere convocato ufficialmente per parteciparvi. Negli altri casi l'organo giurisdizionale, non ha alcun controllo sui testimoni chiamati a fornire testimonianza, sebbene possa imporre sanzioni sui costi alle parti che chiamano testimoni non necessari.
Il metodo principale di prova è la testimonianza orale. Si può ricorrere anche a testimonianze scritte, quali relazioni di esperti e prove documentali, quali mappe.
Il mezzo principale di prova è la testimonianza verbale delle parti e dei loro testimoni. Le testimonianze rese da testimoni esperti, ad esempio medici e ingegneri, possono essere desunte da una relazione scritta in caso di accordo. Il testimone può quindi essere esaminato in merito a punti particolari. Le norme giudiziarie in Irlanda del Nord limitano il numero di testimoni esperti che possono fornire testimonianze a due esperti medici e un altro esperto, fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale conceda il proprio consenso a chiamarne di più.
Anche mappe e documenti possono essere utilizzati come prove e la loro autenticità deve essere dimostrata con soddisfazione dell'organo giurisdizionale. Inoltre, l'organo giurisdizionale potrebbe volersi recare presso un luogo o esaminare un oggetto reale qualora ritenga che farlo abbia un valore probatorio.
Spetta sempre all'organo giurisdizionale decidere quale forza probatoria riconoscere a una prova specifica.
Vi è la presunzione che i fatti saranno provati oralmente e in aula.
Un testimone competente che è stato chiamato a fornire testimonianza è tenuto a comparire in aula e il mancato rispetto di tale obbligo è considerato un oltraggio alla corte.
Per non fornire una testimonianza una parte può rivendicare il "privilegio" sulla base: dell'esistenza di un rapporto professionale legale; del rischio di autoincriminazione di sé stessa o del coniuge; dell'interesse pubblico e dell'amministrazione della giustizia. Esistono altre forme di privilegio garantite dalla legge, ad esempio il privilegio diplomatico. Inoltre esiste un privilegio discrezionale, ad esempio, in relazione alle informazioni fornite in via riservata.
Sì. Un testimone si renderebbe colpevole di oltraggio alla corte se non si presentasse dopo aver ricevuto debita notifica di una citazione a testimoniare o di un mandato di comparizione. Il giudice potrebbe quindi imporre una sanzione pecuniaria o un periodo di pena detentiva e richiedere al testimone di porre rimedio all'oltraggio partecipando all'udienza e fornendo la sua testimonianza.
La capacità costituisce il criterio generale per rendere una testimonianza. Una persona è considerata in grado di fornire una testimonianza fatto salvo il caso in cui: non riesca a comprendere il dovere imposto dal giuramento in ragione della sua giovane età o, ad esempio, di infermità mentale; si tratti del giudice che sta esaminando il caso; oppure si tratti di una persona in grado di evocare un privilegio.
Il ruolo delle parti, di norma svolto dagli avvocati (anche se è prevista la rappresentanza di sé stessi), consiste nel presentare prove all'organo giurisdizionale per dimostrare le proprie argomentazioni in base al principio della probabilità prevalente. Il giudice agisce come arbitro per garantire che l'esame dei testimoni sia equo, lecito e pertinente rispetto agli aspetti in questione nell'ambito del procedimento. Il giudice può esaminare egli stesso i testimoni tuttavia consentirà agli avvocati delle parti di perseguire qualsiasi aspetto che scaturisca dal testimone in risposta alle domande poste dal giudice.
Attualmente si ricorre in maniera limitata, ad esempio presso la High Court (Alta Corte) di Belfast, al collegamento video o via Skype per facilitare la testimonianza di esperti nei casi in cui questi ultimi non possano giungere prontamente da un'altra giurisdizione.
L'organo giurisdizionale non ha il potere discrezionale generale per escludere prove che sono state ottenute ingiustamente. Le prove possono essere escluse soltanto laddove esiste l'autorità preposta per farlo o laddove vengono cancellate dal registro perché scandalose o perché costituiscono uno sviamento di procedura.
Sì, le parti coinvolte in un procedimento possono fornire prove per proprio conto.
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