Taking of evidence

If you initiate legal proceedings, it is usually crucial to present evidence to the court in order to prove your claim.

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Taking of evidence in civil proceedings is not restricted to the boundaries of a Member State. Sometimes, it may be necessary to take evidence in a Member State other than the one in which you are resident. For example, it may be necessary to hear witnesses or experts in other Member States, or the court may have to visit a scene of occurrence situated in another Member State. With regard to cross-border taking of evidence within the European Union, judicial cooperation between the courts of the Member States in the taking of evidence in civil or commercial matters is regulated by Regulation (EU) 2020/1783 of 25 November 2020, which replaced Regulation (EC) No 1206/2001 of 28 May 2001 as of 1 July 2022.

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Taking evidence – notifications of the Member States and a search tool helping to identify competent court(s)/authority(ies)

Taking evidence by videoconference

Practice guide for the application of the Regulation on the Taking of Evidence PDF (74 Kb) en

Practical guide on using videoconferencing to obtain evidence in civil and commercial matters PDF (724 Kb) en

Last update: 03/04/2024

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Assunzione delle prove - Belgio

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

L’ordinamento giuridico belga opera una distinzione tra diritto civile e diritto commerciale. Il diritto commerciale è il diritto speciale applicabile a chi esercita attività commerciali, mentre il diritto civile è il diritto comune.

Le disposizioni in materia di prove nel diritto civile sono contenute negli articoli 1315 e seguenti del codice civile. Si tratta di un sistema chiuso, che prevede mezzi di prova rigorosamente regolamentati (per maggiori dettagli, cfr. infra, punto 5, lettera a)).

Le disposizioni riguardanti le prove nel diritto commerciale sono contenute nell’articolo 25 del codice di commercio. Le loro principali caratteristiche sono il sistema aperto e la relativa libertà dei mezzi di prova in materia commerciale. L’articolo 25 del codice di commercio stabilisce che “Oltre ai mezzi di prova ammessi dal diritto civile, le obbligazioni commerciali possono anche essere comprovate mediante testimone in tutti i casi in cui il giudice ritenga di poterlo autorizzare, ferme restando le eccezioni stabilite per casi specifici. Gli acquisti e le vendite possono essere provati mediante fattura accettata dal destinatario, fermi restando gli altri mezzi di prova autorizzati dalle disposizioni di diritto commerciale”.

Gli aspetti tecnico-procedurali riguardanti la prova in materia civile e commerciale sono disciplinati dagli articoli 870 e seguenti del codice giudiziario. L’articolo 876 prevede che il tribunale giudichi la controversia di cui è investito secondo le norme di prova applicabili alla natura della controversia. La controversia può quindi essere civile o commerciale.

La prova di un fatto, di un’ipotesi o di un’affermazione deve essere fornita dalla parte che la invoca. Analogamente, chiunque richiede l’adempimento di un’obbligazione deve provarne l’esistenza. Viceversa, il soggetto che eccepisce di essere liberato dall’obbligazione deve fornire la prova del pagamento o del fatto estintivo dell’obbligazione nei suoi confronti (articolo 1315 del codice civile). Nell’ambito di un procedimento giudiziario, ciascuna parte deve fornire la prova dei fatti da essa asseriti (articolo 870 del codice giudiziario: “actori incumbit probatio”). Spetta poi alla controparte confutare il valore probatorio di tali fatti, ove ciò sia possibile e permesso.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Ove non sussistano eccezioni fondate su motivi di ordine pubblico e sicurezza nazionale, tutti i fatti possono essere oggetto di prova. Esistono tuttavia tre restrizioni al diritto di fornire prove nel corso del procedimento: in primo luogo, il fatto oggetto di prova deve essere pertinente per il caso di specie; in secondo luogo, il fatto deve essere decisivo, nel senso che deve contribuire a fondare il convincimento del giudice in merito alla decisione da assumere nella controversia; in terzo luogo, deve trattarsi di un fatto per il quale la prova è ammissibile: non deve esserci violazione della privacy, del segreto professionale e della segretezza della corrispondenza.

Le presunzioni sono in linea di principio confutabili dalla controparte, ad eccezione delle presunzioni assolute (iuris et de jure) in relazione alle quali è addirittura previsto un divieto di addurre prova contraria. Per le presunzioni relative (iuris tantum) è invece ammessa la prova contraria. Le forme di prova ammesse a tal fine sono disciplinate nel diritto civile, ma non nel diritto commerciale.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il convincimento del giudice deve scaturire dagli elementi dedotti dalle parti. Tale convincimento dipende dal loro valore probatorio e dalla loro attendibilità. Il giudice, se ritiene che l’elemento dedotto possa contribuire a definire la controversia e che esso rifletta la realtà in modo credibile, attribuisce a tale elemento valore probatorio. È solo quando il giudice ha attribuito valore probatorio a un determinato aspetto che esso può essere correttamente considerato una prova.

Il valore probatorio è un aspetto soggettivo, mentre la prova concreta è rigorosamente oggettiva. La natura di prova dipende dal grado di attendibilità richiesto al mezzo probatorio. La legge attribuisce valore probatorio solo a mezzi di prova che offrono sufficiente credibilità, poiché il giudice è sempre privato del suo potere discrezionale. È il caso delle prove documentali. Il giudice che interpreta il contenuto di un documento legittimamente acquisito in modo incompatibile con la formulazione del testo, viola la natura di prova riconosciuta ai documenti formali. La parte soccombente può invocare tale circostanza quale motivo di ricorso dinanzi alla Corte di cassazione.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

La parte che formula un’affermazione, deve poterla dimostrare. In alcuni casi il giudice può imporre alla parte di utilizzare un determinato mezzo di prova, come nel caso del giuramento deferito d’ufficio (articolo 1366 del codice civile). Nel rispetto di rigorose condizioni, il giudice può deferire il giuramento a una parte per farne dipendere la decisione in merito a una causa oppure semplicemente per fissare l’importo da riconoscere.

Il giudice può interrogare le parti od ordinare di propria iniziativa l’interrogatorio di un testimone, salvo che la legge lo vieti (articolo 916 del codice giudiziario). Può altresì nominare un perito affinché questi rediga una perizia volta a stabilire determinati fatti o a fornirgli un parere tecnico (articolo 962 del codice giudiziario).

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

I mezzi istruttori devono essere richiesti da una delle parti mediante domanda in via principale o incidentale. Il giudice può – con provvedimento motivato ‑ accogliere o respingere tali richieste.

In caso di perizia calligrafica (articolo 883 del codice di procedura civile) o di querela di falso (articolo 895 del codice di procedura civile), il giudice intima alle parti di comparire (assistite o meno dai loro avvocati) e di presentare ogni titolo, documento e atto oggetto di raffronto, oppure l’atto di cui è contestata l’autenticità. Il giudice può esaminare immediatamente la causa o può farla iscrivere a ruolo per poi compiere indagini in proprio o consultare un perito. Il giudice si pronuncia infine sulla perizia calligrafica o sulla querela di falso.

Se una parte propone di fornire la prova attraverso una o più testimonianze, il giudice può autorizzarla ove la prova sia ammissibile (articolo 915 del codice giudiziario). Se la legge non lo vieta, il giudice può ordinare l’audizione dei testimoni. I testimoni sono citati a comparire dal cancelliere almeno otto giorni prima della data dell’audizione. Sono tenuti a prestare giuramento e sono sentiti singolarmente dal giudice. Il giudice può porre loro domande di propria iniziativa o su richiesta della parte. Le testimonianze sono verbalizzate, lette ad alta voce e, se necessario, corrette e completate; dopodiché l’audizione è chiusa.

Il giudice può ordinare una perizia al fine di dirimere o di prevenire una controversia. La perizia può riferirsi soltanto a risultanze di fatto o a pareri tecnici (articolo 962 del codice giudiziario). Il perito opera sotto la supervisione del giudice. Le parti gli forniscono tutti i documenti richiesti e soddisfano ogni richiesta pertinente. La perizia deve essere presentata entro un termine fissato con provvedimento del giudice. Il giudice non è tenuto a seguire il parere dell’esperto se la perizia è in contrapposizione con il suo fermo convincimento.

Il giudice può, su richiesta delle parti o di propria iniziativa, ordinare un sopralluogo (articolo 1007 del codice giudiziario). Il sopralluogo, al quale le parti possono partecipare o meno, è condotto dal giudice che lo ha ordinato o da un terzo ufficialmente incaricato a tal fine. Tutte le operazioni e le risultanze sono registrate in un verbale che viene trasmesso alle parti.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice non è mai obbligato ad accogliere una richiesta di mezzi istruttori di una delle parti. È invece tenuto a dare seguito alle richieste di rogatoria che gli vengono presentate (articolo 873 del codice giudiziario).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Nel diritto civile (ordinario) esistono cinque tipologie di mezzi di prova: la prova documentale, la prova testimoniale, le presunzioni, la confessione della parte e il giuramento (dichiarazione sotto giuramento) (articolo 1366 del codice civile).

La prova documentale (articolo 1317 del codice civile) può essere fornita sotto forma di atto pubblico o di scrittura privata. L’atto pubblico è un atto emesso nei modi di legge da un funzionario pubblico competente (ad esempio da un notaio o un ufficiale di stato civile) e che forma, fra le parti e rispetto a terzi, piena prova dell’accordo in esso contenuto. Una scrittura privata riconosciuta, firmata da tutte le parti interessate e redatta in tante copie quante sono le parti, forma piena prova per le parti. Tutto ciò che presenta un valore superiore a 375 EUR deve essere oggetto di atto notarile o di scrittura privata (articolo 1341 del codice civile).

Le prove testimoniali (articolo 1341 del codice civile) sono inammissibili per provare patti aggiunti o contrari a un documento. La prova testimoniale può però essere ammessa se vi è solo un principio di prova documentale o se è impossibile fornire tale prova.

Le presunzioni (articolo 1349 del codice civile) sono conclusioni che la legge o il giudice traggono da fatti noti per risalire a fatti ignoti. Le presunzioni non possono essere contrarie al contenuto degli atti ma, alla stregua delle prove testimoniali, possono costituire una prova prima facie da integrare con una prova scritta e sostituire gli atti quando è impossibile produrne.

La confessione di una parte (articolo 1354 del codice civile) può essere giudiziale o stragiudiziale. La confessione giudiziale è una dichiarazione resa dinanzi al giudice da una parte o da un suo rappresentante munito di procura speciale ed è opponibile alla persona che la rende. La confessione stragiudiziale non è soggetta a requisiti procedurali.

Il giuramento (articolo 1357 del codice civile) può essere deferito da una parte all’altra (giuramento decisorio) o dal giudice. Nel caso del giuramento decisorio, il giuramento forma prova soltanto a favore della parte che lo ha deferito o contro di essa.

La prova in materia commerciale (articolo 25 del codice di commercio) non è regolamentata, ma è previsto un particolare mezzo di prova, e cioè la fattura accettata nel caso dei contratti di vendita. Colui che esercita un’attività commerciale può sempre ricorrere a una fattura valida come mezzo di prova, mentre gli altri documenti devono provenire dalla controparte per poter valere come prova.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

La prova testimoniale è prevista dal codice civile come mezzo di prova autonomo; il codice giudiziario disciplina gli aspetti tecnico-procedurali della prova testimoniale. La perizia è una forma di prova tra le altre ed è disciplinata dal codice giudiziario. Le parti possono chiedere al giudice di convocare dei testimoni, ma non possono designare alcun perito, essendo tale nomina riservata al giudice.

La prova documentale ha valore probatorio e il tribunale deve rispettarne il contenuto, mentre diverso è il caso delle relazioni e dei pareri dei periti. Se il parere o la relazione sono in contrasto con il suo convincimento, il giudice non è obbligato ad attenervisi (articolo 962 del codice giudiziario).

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Esiste una gerarchia dei mezzi di prova regolamentati, il cui vertice è costituito dalle confessioni e dalle dichiarazioni sotto giuramento. Un atto scritto prevale sempre sulla testimonianza e sulla presunzione. Gli atti pubblici formano sempre piena prova tra le parti e nei confronti di terzi, mentre la scrittura privata riconosciuta forma piena prova solo tra le parti. Il ricorso alla prova testimoniale e alle presunzioni è ammesso solo se la prova scritta è insufficiente o se è impossibile fornire prova documentale dell’obbligazione oggetto di prova.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

A seconda che la questione ricada in ambito civile o commerciale, i mezzi di prova sono disciplinati dalla legge o sono liberi. In materia civile, per tutte le cause e le transazioni che interessano una somma o un valore eccedente i 375 EUR, occorre redigere un atto pubblico (notarile) o una scrittura privata (articolo 1341 del codice civile). Solo questi documenti possono essere utilizzati come mezzi di prova, mentre le testimonianze o le presunzioni non sono ammesse. Di contro, in materia commerciale, le prove testimoniali e le presunzioni sono, in linea di principio, ammesse al fine di contestare o integrare il contenuto di un documento.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

L’audizione dei testimoni avviene su istanza di parte o è ordinata d’ufficio dal giudice (articoli 915 e 916 del codice giudiziario).

La comparizione dei testimoni è disciplinata dagli articoli 923 e seguenti del codice giudiziario.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Quando un testimone citato dichiara di avere legittimi motivi per rifiutarsi di testimoniare, la questione è sottoposta al giudice. Tra i motivi legittimi rientra l’obbligo di rispetto del segreto professionale (articolo 929 del codice giudiziario).

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Un testimone convocato è obbligato a presentarsi. Se non si presenta, il giudice può, su richiesta di una parte, notificargli una citazione tramite ufficiale giudiziario (articolo 925 del codice giudiziario). Il testimone cui sia stata notificata una citazione a comparire e che non si presenti dinanzi al giudice può essere condannato al pagamento di una sanzione penale (articolo 926 del codice giudiziario).

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

La prova testimoniale è nulla se proviene da una persona incapace di testimoniare in giudizio (articolo 961, comma 1, del codice giudiziario).

Un minore che non abbia compiuto quindici anni non può essere sentito sotto giuramento: le sue dichiarazioni possono avere solo valore informativo (articolo 931, comma 1, del codice giudiziario).

Nelle materie che lo riguardano, relativamente all’esercizio dell’autorità genitoriale, all’alloggio e al diritto alle relazioni personali, il minore ha diritto a essere ascoltato da un giudice; tuttavia quando l’audizione è decisa dal giudice, il minore può rifiutarsi di essere ascoltato (articolo 1004/1 del codice giudiziario).

I discendenti non possono essere sentiti nell’ambito di controversie in cui i loro ascendenti hanno interessi contrastanti (articolo 931, secondo comma, del codice giudiziario).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Le parti non possono rivolgersi direttamente al testimone, né possono interromperlo; devono sempre rivolgersi al giudice (articolo 936 del codice giudiziario). Il giudice può, d’ufficio o su istanza di parte, porre al testimone tutte le domande necessarie per chiarire o integrare la testimonianza (articolo 938 del codice giudiziario).

È ammessa la testimonianza indiretta: non vi è alcuna disposizione di legge o principio giuridico che vi si opponga. Inoltre l’articolo 924 del codice giudiziario autorizza il giudice a decidere che, qualora il testimone possa dimostrare l’impossibilità a comparire, la sua deposizione possa essere ricevuta laddove egli si trova.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Gli elementi di prova acquisiti contra legem non possono essere utilizzati in giudizio. Il giudice non può quindi prenderli in considerazione. Sono illegittime e inammissibili le prove ottenute violando la privacy, il segreto professionale o la segretezza della corrispondenza.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

I documenti provenienti da una parte non possono essere utilizzati come elementi di prova a suo favore. Solo in materia commerciale, la fattura (accettata dal cliente) nell’ambito di un'operazione commerciale può essere impiegata come elemento di prova da un esercente a fondamento della propria causa, anche se è lui stesso ad aver emesso il documento. Le scritture contabili correttamente tenute possono essere accettate come prova degli accordi contrattuali compiuti tra esercenti attività commerciali.

La confessione giudiziale è la dichiarazione rilasciata in tribunale dalla parte o da un suo rappresentante appositamente autorizzato. Essa forma piena prova contro la persona che l’ha resa.

Ultimo aggiornamento: 29/10/2019

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Assunzione delle prove - Bulgaria

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Affinché le dichiarazioni rese da una parte in causa siano accettate dal giudice, la parte è tenuta ad addurre a dimostrazione delle stesse ogni mezzo di prova ammissibile previsto dalla legge. Esiste a tal fine una serie di atti procedurali di diverso tipo, suddivisi in categorie in base allo stadio del procedimento giudiziario.

A norma dell’articolo 153 del codice di procedura civile (GPK), tutti i fatti opinabili pertinenti per la risoluzione di una controversia e i rispettivi collegamenti devono essere dimostrati, mentre in base all’articolo 154 del GPK tutte le parti devono provare i fatti su cui si fondano le loro dichiarazioni e obiezioni.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Conformemente alla legislazione nazionale vigente, l’onere della prova viene meno laddove siano istituite per legge presunzioni legali per i fatti in questione. Le prove addotte per dimostrare l’invalidità di una specifica presunzione legale sono sempre ammissibili, tranne quando vietato dalla legge (articolo 154, comma 2, del GPK).

Inoltre, l’onere della prova non si applica ai fatti che sono evidentemente noti al pubblico e al giudice su base d’ufficio, di cui il tribunale deve informare le parti (articolo 155 del GPK).

A tal proposito, all’inizio del procedimento, il giudice deve redigere un elenco dettagliato dei fatti da dimostrare, indicando le parti tenute a dimostrarle e cui spetta l’onere della prova. Il giudice decide anche delle richieste di assunzione di prove presentate dalle parti e ammette elementi che costituiscano una prova pertinente, ammissibile e necessaria (articolo 146 del GPK).

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

I fatti a cui le parti fanno riferimento a sostegno delle loro dichiarazioni devono essere corroborati dai mezzi di prova pertinenti prescritti dalla legge. Il giudice è tenuto a considerare ogni elemento di prova per determinarne il relativo peso nell’ambito del caso (ossia distinguere tra documenti ufficiali e scritture private).

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

In una causa l’assunzione delle prove avviene su richiesta scritta della parte interessata o su mozione orale presentata in udienza, conformemente alle norme per l’applicazione del principio della libera disposizione.

Tuttavia, laddove il giudice ritenga che vi siano prove pertinenti per una controversia, può chiedere di propria iniziativa che vengano assunte.

Nella richiesta di prove, la parte indica i fatti e i mezzi di prova che utilizzerà per giustificare i fatti.

Nella richiesta di autorizzazione a interrogare un testimone, la parte deve indicare le domande che porrà al testimone, il nome completo e l’indirizzo del testimone e la data in cui desidera che il testimone sia citato a comparire.

La richiesta di interrogatorio alla controparte deve includere le domande cui questa dovrà rispondere.

La richiesta di ammissione di interrogare gli esperti deve includere il settore di conoscenza specialistica dell’esperto, l’oggetto del parere e il compito dell’esperto in qualità di testimone.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Quando il giudice approva la fase probatoria, emette un’ordinanza in cui stabilisce un termine per l’assunzione delle prove. Il termine inizia il giorno dell’udienza in cui è stato deciso, anche per le parti che non si sono presentate in tribunale, benché debitamente citate a comparire.

Ai sensi dell’articolo 131, comma 1, e dell’articolo 127, comma 2, del GPK, le parti sono tenute a indicare le prove e le circostanze concrete corroborate da tali prove e ad addurre ogni prova scritta a loro disposizione al momento della presentazione della domanda e al momento del ricevimento della controreplica della parte convenuta.

Conformemente all’articolo 158 del GPK, quando la raccolta di determinati elementi di prova è in dubbio o particolarmente complessa, il giudice può fissare un termine per la raccolta delle prove e procedere a sentire il caso senza le prove in questione, qualora non vengano fornite entro il termine specificato. L’assunzione delle prove può avvenire anche in un secondo momento durante il procedimento, purché ciò non causi irragionevoli ritardi al procedimento stesso.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice può respingere la richiesta di assunzione di prove con un’apposita decisione, qualora i fatti che la parte intende dimostrare non abbiano alcun legame con il caso e se la richiesta di assunzione di prove non è stata presentata entro i termini previsti. Quando una parte chiede che vengano ascoltati diversi testimoni per stabilire un fatto, il giudice può decidere di sentire solo alcuni dei testimoni proposti e, qualora il fatto non venga dimostrato, chiama a deporre gli altri testimoni (articolo 159 del GPK).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Il codice di procedura civile prevede i seguenti mezzi di prova:

  • dichiarazioni dei testimoni, disciplinate dalle disposizioni di cui agli articoli da 163 a 174 del GPK;
  • spiegazioni delle parti:
    • elementi di prova che accertino un fatto specifico;
    • elementi di prova forniti in risposta a domande specifiche;
    • dichiarazioni rese dalle parti, disciplinate dalle disposizioni degli articoli da 175 a 177 del GPK;
  • prove scritte, disciplinate dalle disposizioni di cui agli articoli da 178 a 194 del GPK:
    • atti ufficiali;
    • scritture private.

Le prove scritte possono essere presentate da entrambe le parti o su richiesta del giudice, sia in formato cartaceo che elettronico. In questo ultimo caso, oltre a una copia stampata, il giudice può chiedere che il documento sia trasmesso in formato elettronico. Quando una parte presenta una copia di un documento, può esserle chiesto di presentare anche l’originale (articolo 183 del GPK).

I documenti sono di norma trasmessi in lingua bulgara. Se trasmessi in una lingua straniera, devono essere corredati da un’accurata traduzione in bulgaro, certificata dalla parte.

A norma dell’articolo 187 del GKP, se il giudice può reperire materiale stampato senza difficoltà, è sufficiente indicare dove è pubblicato il materiale.

Il giudice può ordinare che le parti o terze parti non coinvolte nella causa forniscano determinate prove scritte. In conformità agli articoli 190 e 192 del GPK, ciascuna parte può anche chiedere al giudice di agire in tal senso. Il giudice prende la propria decisione tenendo conto di tutte le prove a sua disposizione. Per ottenere prove scritte da una parte esterna al procedimento, occorre presentare un’apposita richiesta scritta al tribunale. Alla terza parte interessata è trasmessa una copia della richiesta.

Nonostante l’obbligo di presentazione delle prove cui sono sottoposte, le parti possono rifiutarsi di farlo nel caso in cui un determinato documento riguardi la loro vita personale o quella di un familiare oppure qualora la presentazione delle prove le esporrebbe a infamia o a un procedimento penale. In questo caso, e qualora siano soddisfatte talune condizioni, il giudice può invitare la parte a presentare estratti del documento.

In base alla legislazione nazionale, le parti possono contestare l’autenticità di un documento scritto presentato dalla controparte, ma devono farlo prima che ne sia notificata la ricezione. I documenti prodotti nel corso di un’udienza devono essere contestati prima della fine dell’udienza stessa. Se la controparte intende utilizzare il documento contestato, il giudice ordina un’inchiesta in merito alla relativa autenticità. L’onere della prova incombe sulla parte che contesta l’autenticità del documento. Se il documento contestato non reca la firma della parte che ne contesta l’autenticità, l’onere della prova ricade sulla parte che ha presentato il documento. Dopo aver condotto un’indagine per accertare l’autenticità del documento contestato, il giudice decide se si tratta di un documento vero o falso. Il giudice può integrare la decisione nella sentenza in merito alla causa (articoli 193 e 194 del GPK).

  • Le norme per le testimonianze di periti o consulenti tecnici sono contenute negli articoli da 195 a 203 del GPK.

I periti o consulenti tecnici quali testimoni sono nominati su richiesta delle parti o su iniziativa del giudice. Presentano la loro relazione almeno una settimana prima della data fissata per l’udienza in cui ne è previsto l’esame.

Se le risultanze del perito o consulente tecnico sono contestate, il giudice può nominare altri esperti oppure invitarlo a rivedere il parere o proporne un secondo.

  • Le norme che disciplinano le ispezioni visive e gli accertamenti sono stabilite negli articoli da 204 a 206 del GPK.

Su richiesta delle parti o di propria iniziativa, il giudice può ordinare un’ispezione visiva di determinati beni mobili o immobili o l’accertamento di talune persone, coinvolgendo o meno i testimoni e gli esperti nominati dal tribunale.

Le ispezioni visive e gli accertamenti sono metodi per la raccolta e la verifica delle prove. Sono di competenza di tutta l’autorità giudiziaria e possono essere delegati a un funzionario del tribunale o a un altro tribunale.

Il giudice notifica alle parti la data e il luogo dell’ispezione visiva, in seguito alla quale è stilata una relazione al riguardo, che illustra in dettaglio i risultati dell’ispezione, le spiegazioni fornite dagli esperti e le dichiarazioni rese dai testimoni interrogati sul luogo dell’ispezione.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

L’assunzione delle prove dei testimoni avviene mediante interrogatorio. Non sono ammesse dichiarazioni dei testimoni presentate per iscritto. Le conclusioni di perizie o consulenze tecniche devono essere presentate per iscritto almeno una settimana prima della data prevista per l’udienza e sono quindi sentite in tribunale e ammesse come prova. Il giudice e le parti possono porre domande ai periti o consulenti tecnici in qualità di testimoni.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

In base al diritto procedurale ceco, non esistono tipi di prove che abbiano un peso maggiore rispetto ad altri. Le prove sono valutate nel merito e nella loro interezza alla data della valutazione dei fatti accertati, che determinano la causa dell’azione.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

In alcuni casi espressamente previsti dalla legge, ad esempio la convalida di transazioni legali che richiedono un atto scritto, sono ammesse solo prove scritte. Le dichiarazioni dei testimoni non sono ammesse nei seguenti casi: contestazione del contenuto di un documento ufficiale, accertamento di circostanze per cui devono essere fornite prove sotto forma di atto scritto, convalida di contratti di valore superiore a 5000 BGN, a meno che il contratto non sia stato concluso tra coniugi, ascendenti o discendenti in linea diretta, parenti fino al quarto grado di consanguineità o parenti acquisiti dal matrimonio fino al secondo grado di affinità, estinzione di obbligazioni pecuniarie stabilita da una decisione scritta, convalida, modifica o annullamento di accordi scritti cui partecipa la parte che chiede l’esame dei testimoni e contestazione del contenuto di un documento privato fornito dalla parte.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Nessuno si può rifiutare di deporre, a meno che non sia espressamente esentato per legge.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Oltre agli avvocati delle parti o ai mediatori che intervengono nel contenzioso possono rifiutarsi di testimoniare le seguenti parti: gli ascendenti o discendenti in linea diretta di parentela, i fratelli, i parenti acquisiti per matrimonio entro il primo grado di affinità, coniugi, ex-coniugi o (articolo 166 del GPK). Il giudice valuta la testimonianza alla luce di tutte le informazioni disponibili nel caso, tenendo conto dell’incapacità o dell’interesse diretto del testimone nella causa.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Ai sensi dell’articolo 163 del GPK, i testimoni sono tenuti a comparire in tribunale e a rendere una deposizione. Se un testimone ha validi motivi per non testimoniare o rispondere a determinate domande, deve comunicarli all’autorità giudiziaria per iscritto prima dell’udienza in cui dovrebbe deporre, fornendo i giustificativi richiesti (Articolo 167, del GPK). L’inosservanza di un atto di citazione e del termine di comparizione comportano una sanzione pecuniaria e, qualora il giudice decida in tal senso, l’accompagnamento coattivo del testimone in tribunale da parte della polizia giudiziaria.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Tutte le parti, ad eccezione di quelle di cui al punto 6B, possono testimoniare, anche in caso di incapacità o qualora vantino interessi nell’esito della controversia. Il giudice valuta la testimonianza tenendo conto dell’invalidità o dell’interesse diretto del testimone.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

I testimoni sono ammessi su richiesta delle parti o su iniziativa del giudice. L’atto di citazione del testimone è notificato all’indirizzo indicato dalla parte che lo ha richiesto. Nel caso in cui l’indirizzo non sia corretto, il giudice fissa un termine entro il quale la parte è tenuta a indicare un nuovo indirizzo.

Tutti i testimoni debitamente citati a comparire presentatisi in tribunale sono interrogati uno alla volta in presenza delle parti. Un testimone può essere interrogato più volte. Il giudice valuta la testimonianza alla luce di tutte le altre prove raccolte nel caso. Ai sensi dell’articolo 170 del GPK, prima di sentire un testimone, il giudice lo informa delle responsabilità in caso di falsa testimonianza e ne registra i dati personali. Qualora abbia importanti ragioni, il giudice può sentire il testimone prima della data prevista per l’udienza o condurre l’esame in ambito stragiudiziale. Le parti sono convocate per partecipare all’esame. Il codice di procedura civile non contiene disposizioni riguardanti l’esame di un testimone mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici. Laddove le prove debbano essere assunte in un altro distretto giudiziario, il giudice può delegare il compito al rayonen sad (tribunale distrettuale locale) (articolo 25 del GPK).

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Le prove ottenute illegalmente o dimostratesi false in seguito a obiezioni sollevate al riguardo conformemente alla procedura per la contestazione di atti scritti sono ignorate nella deliberazione della sentenza. Tali prove possono essere escluse dal caso. La stessa procedura si applica alle prove presentate rivelatesi non pertinenti per il contenzioso.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le dichiarazioni rese da una parte possono avere carattere probatorio se rese conformemente alla procedura di cui all’articolo 176 del GPK, vale a dire qualora il giudice inviti la parte a presentarsi di persona e a fornire spiegazioni pertinenti alle circostanze del caso.

Ultimo aggiornamento: 11/02/2020

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Assunzione delle prove - Cechia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

L'onere della prova deriva dall'"onere di muovere degli addebiti", stabilito in primis dalla disposizione giuridica secondo cui un diritto va fatto valere dinanzi a un giudice, e rappresenta essenzialmente l'insieme dei fatti dichiarati nell'ambito di un determinato caso. In base al codice di procedura civile, ciascuna parte è tenuta a dimostrare le dichiarazioni rese adducendo prove pertinenti – tale obbligo è chiamato "onere della prova". Di norma, chiunque faccia una dichiarazione pertinente rispetto a un caso specifico è soggetto all'"onere della prova".

Tutte le parti sono tenute a rispettare l'obbligo dell'onere dell'accusa e dell'onere della prova per le proprie dichiarazioni. Laddove le dichiarazioni di una parte e le prove addotte a sostegno siano incomplete, il giudice è tenuto a informare la parte in questione.

Se ritiene che i fatti affermati da una delle parti non siano stati dimostrati in un contenzioso, il giudice deve invitare la parte a produrre prove a sostegno di tutte le dichiarazioni rese e comunicarle che, in caso contrario, potrebbe perdere la causa. Tuttavia, il giudice è tenuto a dare indicazioni soltanto durante le udienze e non negli atti giudiziari trasmessi alle parti (ad esempio, nell'atto di citazione).

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

L'assunzione delle prove non è necessaria per i fatti generalmente noti (ossia, quei fatti che sono noti a un folto gruppo di persone e in un luogo o momento dato) oppure conosciuti al giudice per le attività da lui condotte, così come per le normative pubblicate o notificate nella Raccolta delle leggi della Repubblica ceca. Il giudice può venire a conoscenza di una norma straniera attraverso le proprie ricerche, per mezzo di una dichiarazione resa del ministero della Giustizia su sua richiesta, di un parere di esperti o di una domanda presentata in conformità con i trattati internazionali. Tutti i fatti sopraelencati possono essere confutati con la proposta di prove.

Per alcune categorie di fatti, la legge può prevedere una presunzione. Possono esservi presunzioni relative, contro cui è possibile fornire una prova contraria, e, in via eccezionale, presunzioni assolute, contro cui non è ammessa la prova contraria. Nel caso di una presunzione relativa, il giudice è tenuto a ritenerla dimostrata qualora nessuna delle parti adduca prove per contestarla e, di conseguenza, per dimostrare fatti contrari nell'ambito del procedimento. Per alcune presunzioni relative, la prova contraria deve essere presentata entro un certo termine stabilito dalla legge.

Il giudice è vincolato dalle decisioni delle autorità competenti riguardanti la commissione di reati, illeciti o altre violazioni amministrative sanzionabili in base a regolamenti speciali e dalle decisioni sugli autori di tali reati. Il giudice è altresì vincolato da decisioni in materia di status delle persone. Non è invece vincolato dalle decisioni sulla commissione di reati o sui relativi autori se prese nell'ambito di un procedimento in loco. Non esistono altri verdetti di sentenze penali o decisioni su illeciti amministrativi vincolanti per il giudice.

Un particolare tipo di presunzione relativa è costituito dai fatti che mostrano che una parte è stata vittima, in modo diretto o indiretto, di discriminazioni fondate su motivi di genere, razza, credo o per altre circostanze. In questo caso l'onere della prova è a carico della controparte, che è tenuta a dimostrare che la parte in causa non è stata discriminata.

Gli strumenti emessi dai giudici della Repubblica ceca o da altre autorità statali nell'ambito delle loro competenze e gli strumenti dichiarati pubblici dalla legislazione confermano che essi costituiscono un regolamento o una dichiarazione dell'autorità che ha emesso lo strumento (se non dimostrato altrimenti) e confermano anche la veridicità dei fatti appurati o confermativi. Laddove i fatti siano comprovati da strumenti pubblici, l'onere della prova è a carico della parte che intende rifiutare l'autenticità degli strumenti. Al contrario, laddove si sia ricorso a strumenti privati, l'onere della prova è a carico della parte che se ne avvale. Se una parte motiva le proprie dichiarazioni basandosi su uno strumento privato e la controparte ne contesta l'autenticità o la correttezza, l'onere della prova passa alla parte della controversia che ha presentato la prova, tenuta quindi a giustificare le proprie dichiarazioni in altro modo.

Di norma non è necessario dimostrare le dichiarazioni identiche delle parti, di cui il giudice tiene conto quali conclusioni.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Nei procedimenti giudiziari è applicato il principio della libera valutazione delle prove. In altri termini, la legge non stabilisce limiti precisi che determinino quando un giudice debba considerare un fatto dimostrato o meno. In base al codice di procedura civile, il giudice valuta le prove a propria discrezione, esaminando ogni elemento di prova in modo a sé stante e tutte le prove nel rispettivo contesto, e tiene in debito conto tutti gli elementi venuti alla luce nel procedimento, inclusi i fatti presentati dalle parti.

Il giudice basa la propria sentenza sulle conclusioni tratte, che rappresentano una situazione su cui non esiste alcun dubbio ragionevole o legittimo.

In genere, laddove in base alle considerazioni nella valutazione delle prove si giunga alla conclusione che non è possibile confermare né negare la veridicità delle dichiarazioni, il giudizio sarà sfavorevole per la parte tenuta a dimostrare la veridicità delle proprie affermazioni.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Nei procedimenti contenziosi il principio generale prevede che il giudice raccolga solo le prove addotte dalle parti. Ciononostante, il giudice può decidere di non assumere determinate prove – solitamente qualora ritenga dimostrato il fatto in questione. Il giudice può altresì procedere all'assunzione di altre prove rispetto a quelle proposte dalle parti, qualora sia necessario per stabilire i fatti e consegua dal contenuto del fascicolo. Se le parti non risalgono alle prove necessarie per giustificare le loro dichiarazioni, il giudice basa l'esame dei fatti sulle prove assunte. Il giudice può inoltre considerare conclusioni le dichiarazioni identiche delle parti.

D'altro canto, nei procedimenti non contenziosi, ossia i casi in cui il procedimento può essere avviato su iniziativa del giudice, e in alcuni procedimenti di altro tipo, il giudice deve procedere all'assunzione di prove necessarie per stabilire i fatti diverse da quelle addotte dalle parti.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

L'assunzione delle prove da parte del giudice avviene nel corso delle udienze. A fini di praticità, l'assunzione delle prove può essere effettuata da un altro organo giudiziario oppure il presidente del tribunale può, con il mandato della sezione interessata, assumere le prove al di fuori delle udienze (in funzione del tipo di prove, ecc.). Le parti hanno diritto a essere presenti al momento dell'assunzione delle prove. I risultati dell'assunzione delle prove devono essere sempre comunicati dopo l'udienza. Le parti possono commentare qualunque elemento di prova assunto.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

È il tribunale a decidere quali prove assumere. La decisione del giudice di non assumere alcune delle prove proposte dalle parti deve essere debitamente motivata. In linea generale, il giudice non assumerà prove che, a suo avviso, non siano di aiuto per chiarire il caso (onde evitare misure istruttorie inutili) né prove che implichino costi eccessivi rispetto all'importo del credito oggetto della controversia né laddove non sia possibile determinare l'importo del credito. Affinché il giudice possa valutare chiaramente quali prove assumere, le parti sono tenute a presentare prove specifiche, a precisare i nomi dei testimoni e altre informazioni di identificazione nonché a indicare le dichiarazione rispetto alle quali il testimone proposto deporrà la propria testimonianza. Le parti sono inoltre tenute a specificare le eventuali prove documentali o a indicare la portata di una questione che sarà oggetto di un parere di esperto.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Possono essere usati come prova tutti i mezzi utilizzabili per determinare i fatti di un caso. Ne sono esempi, in particolare, l'audizione dei testimoni, i pareri degli esperti, le relazioni e dichiarazioni di autorità e persone fisiche e giuridiche, gli atti notarili e redatti da ufficiali di polizia, nonché altri strumenti, valutazioni e colloqui delle parti.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Qualsiasi persona fisica che non sia parte di un procedimento è tenuta, una volta citata, a comparire in tribunale e a deporre in qualità di testimone. I testimoni rendono dichiarazioni su quanto vissuto e visto. Sono tenuti a dire la verità e a non nascondere nessun elemento. I testimoni possono rifiutarsi di testimoniare laddove la testimonianza potrebbe esporli o esporre persone a loro vicine al rischio di un procedimento penale. Il giudice deciderà sulla legittimità del rifiuto di testimoniare. All'inizio dell'audizione occorre stabilire l'identità del testimone e ogni altra circostanza che possa incidere sulla sua credibilità. Inoltre, i testimoni vengono di norma informati della valenza della loro testimonianza, dei loro diritti e doveri nonché delle conseguenze penali del rendere dichiarazioni mendaci. Il presidente del tribunale chiede ai testimoni di illustrare tutto ciò che sanno sull'argomento dell'audizione. Il giudice pone quindi le domande necessarie per integrare e chiarire la testimonianza. Possono porre domande anche i membri della camera e, con il permesso del presidente, le parti e gli esperti.

La presentazione delle prove da parte di esperti avviene secondo modalità differenti, in particolare perché nella maggior parte dei casi gli esperti redigono un parere scritto, che poi corredano con osservazioni orali. Le prove fondate su pareri di esperti sono assunte nei casi in cui è necessario valutare circostanze che richiedono conoscenze specialistiche. I pareri degli esperti sono composti di tre parti: la constatazione, in cui l'esperto descrive le circostanze esaminate, il parere, che contiene la valutazione dell'esperto (conclusioni dell'esperto), e la clausola dell'esperto. Di norma, gli esperti si interessano a questioni specifiche definite dal tribunale, a meno che il parere non sia soggetto a disposizioni prescritte dalla legge (in particolare, in materia di diritto societario). Gli esperti sono nominati dal giudice, che li seleziona da un registro di periti e interpreti (tenuto dai tribunali regionali). Se previsto dalla legislazione pertinente, gli esperti hanno diritto a un compenso per la redazione di una valutazione o un parere.

Il presidente del tribunale può ordinare a una parte o un terzo di presentarsi dinanzi a un esperto, presentargli gli elementi richiesti, fornirgli le spiegazioni necessarie, sottoporsi a una visita medica o ad analisi del sangue, nonché agire in modo attivo o passivo se necessario per la presentazione del parere.

Anche le parti del procedimento possono presentare il parere di un esperto. Laddove il parere di un esperto proposto da una parte del procedimento presenti tutti gli elementi previsti della legge e includa una clausola dell'esperto che ne attesti la consapevolezza circa le conseguenze di un parere deliberatamente mendace, le prove vengono assunte come se si trattasse di una perizia richiesta dal giudice. Il giudice deve consentire agli esperti cui le parti hanno chiesto una consulenza tecnica di consultare il fascicolo o, in caso contrario, di acquisire familiarità con le informazioni necessarie per redigere il parere.

I testimoni rendono dichiarazioni sui fatti osservati in prima persona, mentre gli esperti formulano pareri solo per gli ambiti in cui la valutazione dei fatti dipende da conoscenze tecniche. Le conclusioni degli esperti non sono sottoposte, a livello di correttezza, a una valutazione del giudice, il quale pondera il parere e ne esaminala completezza rispetto alla coerenza interna e alla conformità con altre prove assunte.

Per quanto concerne le prove documentali, l'assunzione da parte del presidente del tribunale avviene nel corso dell'udienza mediante lettura di tutto il documento o di parte di esso o comunicazione del suo contenuto. Il presidente del tribunale può chiedere che le parti in possesso di strumenti necessari come mezzi di prova li presentino o che tali strumenti gli siano fatti pervenire da altri organi giurisdizionali, autorità o persone giuridiche.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Nessuno dei metodi applicati prevale sugli altri. Ciononostante, alcuni mezzi di prova possano essere utilizzati solo quando è impossibile assumere prove previste dalla legge(di norma, (per diversi atti in forma scritta obbligatoria) solo se, ad esempio, vengono distrutti, la prova può essere ottenuta con altri mezzi, ad esempio con l'escussione dei testimoni). L'assunzione di prove mediante l'esame di una parte in merito alle relative dichiarazioni può essere ordinata solo se il fatto in questione non può essere dimostrato con altri mezzi (ad eccezione del consenso per un esame). In caso contrario prevalgono altre prove.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

In alcuni casi, le prove da assumere sono previste dalla legge e dipendono dalla controversia in questione (ad esempio, nei procedimenti per l'autorizzazione a contrarre matrimonio devono essere esaminate entrambe le parti che intendono sposarsi).

Alcuni fatti possono essere dimostrati solo con procedure specifiche (per esempio, un ordine di pagamento con cambiale o assegno può essere emesso solo su produzione della fattura originale, di una decisione sul rimborso della fattura o di un altro strumento; un atto esecutivo può essere applicato solo in seguito all'emissione di una decisione esecutiva o di un titolo esecutivo; ecc.).

Per l'istituzione di determinati obblighi o diritti reali (in particolare, per quanto concerne gli immobili), la legge richiede un contratto scritto – la modalità di presentazione delle prove si basa quindi su questo requisito.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Sì, se convocate, tutte le persone sono obbligate per legge a comparire davanti a un tribunale in qualità di testimoni e a rendere testimonianza. Non è possibile essere rappresentati da un'altra persona. Ai testimoni che adempiono all'obbligo di testimoniare spetta un'indennità per la testimonianza (il rimborso delle spese in contanti e dei guadagni persi).

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

I testimoni possono rifiutarsi di testimoniare laddove la testimonianza potrebbe esporli o esporre persone a loro vicine al rischio di un procedimento penale. Il giudice deciderà sulla legittimità del rifiuto di testimoniare. Il giudice è altresì tenuto a rispettare l'obbligo dei testimoni previsto dalla legge riguardante il segreto delle informazioni classificate protette da una legge speciale, nonché altri obblighi di riservatezza previsti dalla legge o riconosciuti dallo Stato (ad esempio, dati indicati nella documentazione sanitaria di un paziente - "segreti medici"; segreti bancari, ecc.). In questi casi, un testimone può essere escusso solo se è stato esonerato dall'obbligo dall'autorità competente o dalla persona nel cui interesse è stato istituito l'obbligo.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Il rispetto dell'obbligo di testimoniare è garantito con l'accompagnamento coattivo dell'interessato in tribunale da parte della polizia ceca o, in casi estremi, dall'imposizione di una sanzione pecuniaria.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

In genere non esistono categorie di persone che possono essere esentate dal testimoniare. Esistono invece tipologie di fatti in merito ai quali alcune persone potrebbero non deporre (vedi domanda 2.9).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Solo un giudice (il presidente del tribunale) può sentire un testimone e condurne l'esame. Gli altri membri del collegio e le altre parti o gli esperti possono porre ai testimoni ulteriori domande con l'autorizzazione del presidente del tribunale, il quale può respingere domande specifiche che possano, ad esempio, riguardare elementi di fondo, intese a trarre in inganno, inappropriate o sconvenienti.

L'uso delle tecnologie moderne (compresa la videoconferenza), che consentono l'esame dei testimoni a distanza, è oggi possibile negli organi giurisdizionali che dispongono delle attrezzature tecniche necessarie.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Sì. Se una parte adduce a sostegno delle proprie dichiarazioni prove ottenute o procurate contravvenendo a una normativa vincolante e l'ottenimento o l'assunzione delle prove ha comportato una violazione dei diritti di altre persone fisiche o giuridiche, il giudice rifiuta le prove per irricevibilità.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Il giudice può ordinare che le prove siano assunte mediante esame delle parti se non è possibile dimostrare in altro modo il fatto in questione e previo consenso della parte da sentire. Questa norma non si applica nei procedimenti non contenziosi, ossia nei procedimenti che possono essere avviati su iniziativa del giudice (cfr. paragrafo 2.1), e nei procedimenti in materia di divorzio o di scioglimento, annullamento o inesistenza di una società. Solo l'esame delle parti, ordinato a parte dal giudice come prova procedurale per dimostrare i fatti dichiarati, è ritenuto un mezzo di prova.

4 Questo Stato membro ha precisato, a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove, altre autorità competenti per l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari in materia civile o commerciale ai sensi del regolamento? In caso affermativo, per quali procedimenti sono competenti al fine dell'assunzione delle prove? Possono richiedere solo l'assunzione delle prove o sono anche tenuti ad assistere all'assunzione delle prove in base alla richiesta di un altro Stato membro? Cfr. anche la notifica a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove.

Non esiste tale autorità nella Repubblica ceca.

Ultimo aggiornamento: 14/04/2023

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Il nuovo testo è stato già tradotto nelle lingue seguenti: inglese.

Assunzione delle prove - Germania

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

In linea di massima, nei procedimenti civili, a ciascuna parte spetta l'onere della prova per i fatti relativi alle condizioni di una norma di legge a proprio favore. Per questo motivo, la distribuzione dell'onere della prova si basa spesso sul diritto civile sostanziale, in quanto contiene le basi per la domanda, norme ausiliarie, gli atti per costituirsi e rispondere e altre opposizioni. Qualora venga rispettato un principio giuridico che attribuisce ai fatti una conseguenza giuridica di una domanda (ad esempio: conclusione di un contratto di vendita), spetta di norma alla parte che vi basa la propria domanda (nell'esempio, il pagamento di un prezzo di acquisto) addurre tali fatti (principio di produzione delle prove) e, se la controparte li contesta, deve addurre prove a sostegno della propria affermazione. D'altra parte, la parte avversa deve far valere e dimostrare il diritto ad esercitare eventuali diritti di opposizione o il diritto a presentare opposizioni (ad esempio prestazione). Se, acquisiti tutti i mezzi di prova ammessi in base al diritto processuale, permangono dubbi in relazione a un aspetto fondamentale di fatto, occorre adottare una decisione sull'onere della prova. La parte che, in base alle norme in materia di onere della prova, deve fornire prove circa il fatto controverso, risulta soccombente nella causa se non assolve tale onere.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Il diritto tedesco prevede varie forme di agevolazione concernenti l'onere della prova fino all'inversione stessa di tale onere. In particolare:

1. Inversione dell'onere della prova

Nei procedimenti civili è possibile invertire l'onere della prova se viene invertito il principio generale che sancisce che ogni parte deve fornire la prova dei fatti che essa adduce. L'inversione dell'onere della prova comporta l'obbligo per la controparte di confutare un fatto a favore dell'altra parte. Ad esempio l'articolo 476 del Bürgerliches Gesetzbuch (codice civile) contiene una clausola relativa all'inversione dell'onere della prova nel diritto commerciale ("Se, entro sei mesi dalla data del trasferimento del rischio, si manifesta un difetto materiale, si presume che l'oggetto di cui trattasi fosse già difettoso al momento del trasferimento del rischio, fatto salvo il caso in cui tale presunzione sia incompatibile con la natura dell'oggetto di cui trattasi o del difetto"). In questo caso, l'acquirente non deve dimostrare che il difetto era già presente al momento della consegna, bensì spetta al venditore dimostrare che il difetto non era già presente inizialmente.

2. Agevolazione della prova

a. Per legge la gesetzliche Vermutung (presunzione legale) prevede che, in determinate circostanze (che costituiscono il fondamento della presunzione), si debba supporre l'esistenza di ulteriori circostanze e che queste ultime debbano essere assunte come base per la valutazione legale. Le presunzioni di legge agevolano l'onere della prova gravante su una delle parti, che deve indicare e provare soltanto i fatti che giustificano la presunzione. Il contrario può essere ammissibilmente provato ai sensi dell'articolo 292 del Zivilprozessordnung (ZPO, codice di procedura civile). Le presunzioni legali possono riguardare fatti, come ad esempio la presunzione di trasferimento del titolo ipotecario al creditore in caso di possesso del titolo (articolo 1117, terzo comma, del codice civile). Esse possono anche riferirsi a diritti, come la presunzione della qualità di erede a favore del titolare del certificato di eredità (articolo 2365 del codice civile).

b. Una tatsächliche Vermutung (presunzione di fatto) esiste se un organo giurisdizionale, sulla base della propria esperienza o di quella di un consulente tecnico, può dedurre fatti non comprovati da fatti comprovati (Il link si apre in una nuova finestraprove circostanziali). Ad esempio, dalle prove circostanziali si può concludere che la temperatura in un determinato momento era ben al di sopra dello zero e, di conseguenza, in base all'esperienza generale, che una persona specifica non avrebbe potuto scivolare sul ghiaccio in quel momento. La controparte può contestare tale ipotesi adducendo elementi che sollevano seri dubbi sul fatto se l'evento occorso fosse in effetti un accadimento normale nell'ambito dello svolgimento tipico degli eventi.

3. La giurisprudenza sta definendo sempre più l'onere della prova sulla base del principio di equità e del corretto bilanciamento degli interessi negli specifici ambiti di rischio. Gli esempi più significativi sono i seguenti.

  • Responsabilità del produttore (articolo 823, primo comma, del codice civile)

La parte lesa deve provare la difettosità del prodotto, la lesione di un bene giuridico e il conseguente nesso causale. Al contrario, il fabbricante è tenuto a provare di aver ottemperato ai propri obblighi in termini di organizzazione, istruzioni, sorveglianza in seguito all'immissione sul mercato e prevenzione dei pericoli e che, pertanto, non è possibile attribuirgli alcuna inadempienza.

  • Obbligo di informazione e di consulenza

In caso di mancato adempimento di specifici obblighi contrattuali o precontrattuali di informazione e consulenza, la parte inadempiente deve dimostrare che il danno si sarebbe verificato anche se avesse ottemperato all'obbligo. Si presume che la parte lesa abbia agito in conformità con le informazioni fornite.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

L'articolo 286 del codice di procedura civile sancisce il Freiheit der Beweiswürdigung (principio della libera valutazione delle prove). In base a tale principio l'organo giurisdizionale deve fondare la propria decisione sulla fondatezza o meno di una circostanza allegata sulla base dell'intero contenuto del procedimento e delle conclusioni che esso trae dalle prove.

Un grado prevalente o elevato di probabilità non è sufficiente di per sé per fondare un fatto, ma non è nemmeno necessario che sia fugato ogni dubbio. È sufficiente che vi sia un grado di certezza sufficiente in termini pratici che consenta di risolvere eventuali dubbi residui, senza escluderli completamente.

Un'eccezione rispetto al grado di prova necessaria è prevista nei casi in cui la legge ritiene sufficiente una prova prima facie (ad esempio nel caso di un provvedimento provvisorio). In tali casi l'allegazione è prima facie fondata se sussiste una probabilità prevalente che la stessa sia corretta. Per dimostrare la fondatezza prima facie la parte non è vincolata ai mezzi di prova legali (prova testimoniale, prova documentale, ispezioni, consulenza tecnica, esame delle parti). È ammessa, ad esempio, anche una dichiarazione giurata (articolo 294 del codice di procedura civile).

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

In linea di massima, nei procedimenti civili, spetta esclusivamente alle parti presentare le questioni e gli elementi probatori pertinenti. L'organo giurisdizionale non può, di sua iniziativa, individuare elementi di fatto e porli a fondamento della propria decisione. Al massimo, l'organo giurisdizionale è tenuto ad avvisare e informare ai sensi dell'articolo 139 del codice di procedura civile.

In deroga al principio dispositivo, in via eccezionale l'organo giurisdizionale può assumere d'ufficio le prove. Tale assunzione deve tuttavia fondarsi su un'esposizione precisa dei fatti a cura delle parti e non può essere diretta essa stessa all'indagine di ulteriori fatti di causa.

L'organo giurisdizionale può quindi disporre d'ufficio ispezioni, perizie e consulenze tecniche (articolo 144 del codice di procedura civile), la produzione di prove documentali (articolo 142 del codice di procedura civile) e l'integrazione dell'esame di una parte (articolo 448 del codice di procedura civile). Una parte può anche essere esaminata d'ufficio dall'organo giurisdizionale (articolo 448 del codice di procedura civile), tuttavia occorre che vi sia un certo grado di probabilità iniziale di sussistenza del fatto da dimostrare.
Nei procedimenti non contenziosi e in materia di famiglia che non siano controversie (ossia nei procedimenti non disciplinati dalla legge sulle prove ai sensi del codice di procedura civile), il principio dell'indagine d'ufficio si applica a norma dell'articolo 26 della Gesetz über das Verfahren in Familiensachen und in den Angelegenheiten der freiwilligen Gerichtsbarkeit (FamFG, legge sui procedimenti in materia di diritto familiare e di volontaria giurisdizione). Ciò significa che l'organo giurisdizionale stesso, d'ufficio, deve stabilire i fatti rilevanti ai fini della decisione e raccogliere gli elementi probatori che ritiene appropriati in caso di dubbi circa l'accuratezza di determinati fatti. A questo proposito, l'organo giurisdizionale non è vincolato dalle richieste di assunzione di prove presentate dalle parti.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Assunzione formale di prove

Laddove i fatti siano contestati dalle parti, il codice di procedura civile ordina la procedura di assunzione formale delle prove che consente i seguenti mezzi di prova: testimonianza di un consulente tecnico, esame visivo da parte dell'organo giurisdizionale, prove documentali, prove testimoniali ed esame delle parti (cfr. in appresso). Dopo che una parte ha presentato delle prove, l'organo giurisdizionale ordina l'assunzione di prove in merito ai fatti che devono essere provati. Ciò avviene di norma senza specifiche formalità in udienza o con ordinanza istruttoria ai sensi dell'articolo 358 del codice di procedura civile. Ai sensi dell'articolo 359 del codice di procedura civile, tale ordinanza deve contenere l'indicazione dei fatti controversi per i quali si deve assumere la prova, del mezzo di prova, nonché del nome dei testimoni, dei consulenti tecnici o della parte da sottoporre a esame oltre che indicare la parte che ha chiesto il mezzo di prova.

L'assunzione delle prove avviene in base alle norme applicabili (articoli da 355 a 484 del codice di procedura civile). In particolare devono essere osservati il principio di immediatezza (articolo 355 del codice di procedura civile) e il principio della pubblicità dell'udienza rispetto alle parti (articolo 357 del codice di procedura civile).

Il primo dei principi succitati stabilisce che l'assunzione delle prove deve avvenire dinanzi al collegio giudicante poiché è quest'ultimo che deve procedere alla loro valutazione. Eccezioni a tale principio sono ammesse soltanto nei casi previsti dalla legge, quando l'assunzione della prova può essere trasferita a un membro del collegio giudicante (articolo 361 del codice di procedura civile) o a un altro organo giurisdizionale (articolo 362 del codice di procedura civile). In base al principio della pubblicità dell'udienza rispetto alle parti, le parti hanno il diritto di assistere all'udienza di assunzione delle prove e di porre domande ai testimoni (articolo 397 del codice di procedura civile).

Ai sensi dell'articolo 285 del codice di procedura civile, gli esiti della prova sono poi discussi in udienza. A norma dell'articolo 286 del codice l'organo giurisdizionale deve accertare i fatti sulla base dell'intero contenuto del procedimento, ivi comprese le prove assunte; nel farlo, detto organo valuta le prove liberamente.

Assunzione informale di prove

Contrariamente all'assunzione formale di prove, quella informale consente di accertare i fatti con qualsiasi mezzo di prova ritenuto necessario dall'organo giurisdizionale e ciò può avvenire in gran parte senza il rispetto di prescrizioni formali. Ai sensi dell'articolo 284 del codice di procedura civile, l'assunzione informale di prove nei procedimenti civili è ammissibile solo se le parti hanno espresso il loro consenso in merito.

Se, in un procedimento ai sensi della legge sui procedimenti in materia di diritto familiare e di volontaria giurisdizione, non è richiesta alcuna prova formale a norma delle disposizioni del codice di procedura civile conformemente all'articolo 30, secondo e terzo comma di tale legge, l'organo giurisdizionale assume le prove necessarie in maniera adeguata, in conformità con l'articolo 29, primo comma, di detta legge. Le parti possono presentare determinate prove all'organo giurisdizionale, tuttavia l'organo giurisdizionale stesso determina la necessità e la portata dell'assunzione delle prove, nonché la natura di tale assunzione, a propria discrezione.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

L'istanza di assunzione delle prove può essere respinta per motivi procedurali o in base alle norme sulle prove, se:

  • il fatto non necessita di prova, ossia è già provato, manifesto o incontestato;
  • il fatto è irrilevante, ossia non può influire sulla decisione;
  • il mezzo di prova è inidoneo a provare il fatto (si tratta di casi rari, in quanto le prove non possono essere valutate prima della loro assunzione);
  • il mezzo di prova è inaccessibile;
  • il mezzo di prova è inammissibile, ad esempio per dichiarazioni inconsistenti o per obbligo del segreto professionale del testimone (salvo sia esonerato dall'obbligo del segreto professionale);
  • l'assunzione delle prove è a discrezione dell'organo giurisdizionale, ad esempio in caso di valutazione dei danni ai sensi dell'articolo 287 del codice di procedura civile;
  • il fatto è stato definitivamente accertato in modo vincolante per le parti in un altro procedimento;
  • i termini per presentare la richiesta di assunzione delle prove sono scaduti (articolo 296, primo comma, del codice di procedura civile);
  • l'assunzione delle prove è impedita da un ostacolo di durata incerta, il termine è scaduto o il procedimento è stato altrimenti ritardato (articolo 356 del codice di procedura civile).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

I cinque tipi di assunzione formale delle prove sono i seguenti.

  • Esame visivo da parte dell'organo giurisdizionale, articoli da 371 a 372a del codice di procedura civile

Consiste in ogni controllo diretto sensoriale del giudice a fini istruttori. Contrariamente a quanto lascia intendere il termine utilizzato, in qualche misura fuorviante, di "Augenschein", "esame visivo", essa comprende anche esami sensoriali consistenti nel toccare, annusare, ascoltare o assaggiare. Sono di conseguenza compresi i supporti audio, video e di dati elettronici.

  • Prova testimoniale, articoli da 373 a 401 del codice di procedura civile

I testimoni possono testimoniare gli eventi passati cui hanno assistito. Solo una persona che non è parte della controversia può essere teste.

Se un testimone deve disporre di conoscenze specifiche ai fini di comprendere i fatti, il teste è indicato come sachverständiger Zeuge (teste esperto) (articolo 414 del codice di procedura civile): un esempio potrebbe essere la testimonianza di un medico del servizio di emergenza in caso di danni subiti in occasione di un incidente.

  • Testimonianza di un consulente tecnico, articoli da 402 a 414 del codice di procedura civile

Il consulente tecnico (Sachverständiger) fornisce al giudice le conoscenze specifiche che questi non possiede per valutare i fatti. Egli non accerta i fatti. Fornisce il suo apprezzamento solo sulla base degli Anschlusstatsachen (fatti riferiti).

Solo se l'accertamento dei fatti richiede conoscenze specifiche particolari di uno specialista, esso può essere affidato al consulente tecnico. È il caso, ad esempio, di una diagnosi medica.

Una consulenza tecnica privata commissionata da una parte può valere come prova peritale solo in via eccezionale, previo consenso di entrambe le parti.

  • Prova documentale, articoli da 415 a 444 del codice di procedura civile

Ai sensi del codice di procedura civile, per documenti si intendono le dichiarazioni scritte capaci di fornire elementi probatori in merito alle argomentazioni di una parte contestate. In termini di efficacia probatoria, la legge distingue tra atti pubblici (articoli 415, 417 e 418 del codice di procedura civile) e scritture private (articolo 416 del codice di procedura civile).

  • Esame delle parti, articoli da 445 a 455 del codice di procedura civile

L'esame delle parti è sussidiario rispetto agli altri mezzi di prova ed è ammesso solo a sostegno della prova principale (articolo 445, secondo comma, del codice di procedura civile). In linea di massima, la parte soggetta all'onere della prova può soltanto presentare un'istanza per richiedere l'esame della controparte (articolo 445, prima frase, del codice di procedura civile). A parte ciò, l'esame delle parti può essere disposto solo previo consenso della controparte o d'ufficio.

Nel contesto dell'assunzione informale delle prove, l'organo giurisdizionale può assumere gli elementi probatori necessari in maniera adeguata. Non è necessaria alcuna decisione concernente le prove affinché le attività investigative dell'organo giurisdizionale e l'assunzione delle prove fluiscano senza soluzione di continuità le une nell'altra. I mezzi di prova formali possono includere, ad esempio, informazioni ufficiali fornite da autorità, richieste informali di informazioni tramite chiamata telefonica o per iscritto, uso di registrazioni audio e video e di registrazioni di dati. I risultati dell'assunzione delle prove devono essere registrati, articolo 29, terzo comma, della legge sui procedimenti in materia di diritto familiare e di volontaria giurisdizione.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

In virtù del principio della libera valutazione delle prove, tutti i mezzi di prova hanno il medesimo status, ossia, non vi sono differenze in termini di efficacia probatoria. Le uniche differenze riguardano i tipi di raccolta delle prove.

Testimoni

Ogni testimone deve essere sentito separatamente e senza la presenza dei testimoni che devono essere esaminati dopo di lui (articolo 394, primo comma, del codice di procedura civile). I testimoni, le cui deposizioni si contraddicono, possono essere messi a confronto (articolo 394, secondo comma, del codice di procedura civile).

Prima di essere esaminato il testimone viene ammonito a dire la verità e informato della possibilità di essere successivamente tenuto a prestare giuramento (articolo 395, primo comma, del codice di procedura civile). L'esame comincia con la richiesta dei dati personali del testimone (articolo 395, secondo comma, del codice di procedura civile), successivamente al testimone vengono poste domande sui fatti (articolo 396 di detto codice). In tale contesto l'organo giurisdizionale si adopera affinché la deposizione del testimone sia in relazione con l'oggetto dell'esame e pone altre eventuali domande per chiarire o completare la dichiarazione del testimone.

Le parti hanno il diritto di essere presenti all'assunzione delle testimonianze e di porre domande ai testi. In linea di massima, nei procedimenti che richiedono la rappresentanza obbligatoria da parte di un avvocato, le parti possono soltanto presentare domande rivolte al testimone, mentre l'avvocato può interrogarlo direttamente (articolo 397 del codice di procedura civile).

Le norme che disciplinano l'assunzione delle prove testimoniali si applicano alla consulenza tecnica e all'esame formale delle parti (articoli 402 e 451 del codice di procedura civile).

Prove documentali

In linea di massima, le prove documentali vengono assunte mediante produzione dei documenti. Qualora la parte che deve fornire la prova non sia in possesso del documento e questo si trovi presso la controparte o un terzo, la parte chiamata a fornire la prova può chiederne la produzione alla controparte o al terzo (articoli 421 e 428 del codice di procedura civile). L'obbligo di presentare il documento è stabilito dalle disposizioni del diritto civile e sorge quando colui che deduce una prova può chiedere alla controparte o a un terzo di restituire o presentare il documento (articolo 422, del codice di procedura civile). Devono sussistere elementi indicanti prima facie la giustificazione dell'obbligo (articolo 424, quinto comma, seconda frase, del codice di procedura civile). Le relazioni o i pareri scritti dei consulenti tecnici sono considerati documenti ai sensi del codice di procedura civile.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

In linea di principio, no. In base al principio della libera valutazione delle prove di cui all'articolo 286 del codice di procedura civile, tutti mezzi di prova hanno la stessa efficacia. Tutte le risultanze probatorie sono poste a fondamento della valutazione che l'organo giurisdizionale è chiamato a compiere. Solo in casi eccezionali i giudici devono attenersi a talune norme vincolanti: esempio ne sono quelle che definiscono l'efficacia probatoria del processo verbale ai sensi dell'articolo 165 del codice di procedura civile, della sentenza ai sensi dell'articolo 314 o altri documenti ai sensi degli articoli da 415 a 418 del medesimo codice.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

No, in linea di massima il codice di procedura civile non stabilisce alcuna forma obbligatoria particolare per provare particolari fatti.

Fanno eccezione determinati tipi di procedimenti. Nel procedimento documentale e nel procedimento cambiario i fatti a fondamento della domanda possono essere provati solo mediante prova documentale e gli altri fatti solo mediante prova documentale o esame delle parti (articoli 592 e seguenti del codice di procedura civile).

In taluni procedimenti che comportano un intervento approfondito in termini di diritti fondamentali, la legge sui procedimenti in materia di diritto familiare e di volontaria giurisdizione prevede l'ottenimento obbligatorio di una perizia, ad esempio prima della nomina di un depositario ai sensi dell'articolo 280 di tale legge o prima di una misura di ricovero involontario ai sensi dell'articolo 312 di detta legge.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Tutti i testimoni soggetti alla giurisdizione degli organi giurisdizionali tedeschi e, regolarmente citati, hanno l'obbligo di comparire dinanzi a detti organi, di testimoniare e di prestare giuramento.

L'obbligo di testimonianza comprende anche l'obbligo per il testimone di verificare le proprie conoscenze in base a documenti e di ricordarsi i fatti (articolo 378 del codice di procedura civile). Il testimone non è tenuto ad accertare fatti che gli sono ignoti.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Il codice di procedura civile opera una distinzione tra il diritto dei testimoni di astenersi dal deporre per ragioni personali (articolo 383 del codice di procedura civile) e per ragioni oggettive (articolo 384 di detto codice). La facoltà di astensione di cui all'articolo 383 del codice di procedura civile si fonda sulla sussistenza di legami familiari e di obblighi di fedeltà professionale del testimone e serve ad evitare conflitti di interesse.

Godono del diritto dei testimoni di astenersi dal deporre per ragioni personali i nubendi (n. 1), i coniugi (n. 2) e i conviventi registrati (n. 2a), sia in costanza di matrimonio o unione registrata che dopo la sua fine. Esso spetta altresì a chi ha o aveva con una parte un vincolo di parentela o affinità in linea retta o un vincolo di parentela in linea collaterale entro il terzo grado o un vincolo di affinità in linea collaterale entro il secondo grado (n. 3). Il vincolo in linea collaterale consiste nella discendenza non l'uno dall'altro ma da uno stesso terzo. Il grado di parentela o affinità si determina in base al numero di generazioni.

Ai sensi dell'articolo 383, primo comma, punto 4, del codice di procedura civile, godono della facoltà di astenersi dal deporre i ministri di culto, le persone che collaborano o hanno collaborato professionalmente nell'elaborazione, produzione o diffusione di periodici o programmi radiofonici e televisivi (n. 5) e coloro ai quali, in forza della loro carica, posizione o professione, sono confidati fatti che per loro natura o per legge devono rimanere segreti (n. 6).

La facoltà di astensione per motivi professionali riguarda tutte le informazioni di cui le suddette persone sono venute a conoscenza in virtù della loro posizione particolare.

Al contrario, la facoltà di astensione aus sachlichen Gründen (per ragioni oggettive) di un testimone ai sensi dell'articolo 384 del codice di procedura civile è diretta a proteggere i testimoni dalle conseguenze della testimonianza. Tale facoltà concede loro soltanto il diritto di non rispondere a singole domande, ma non di astenersi completamente dal deporre.

La facoltà di astensione prevista dall'articolo 384 del codice di procedura civile riguarda le domande le cui risposte arrecherebbero un danno patrimoniale diretto al testimone o a una persona avente con esso un vincolo familiare elencata all'articolo 383 del codice di procedura civile (n. 1), o esporrebbero il testimone o tale persona al disonore o al rischio di un procedimento penale o amministrativo (n. 2). Il testimone inoltre non deve rispondere alle domande la cui risposta comporterebbe la violazione del segreto professionale o commerciale (n. 3).

L'articolo 385 del codice di procedura civile prevede una serie di eccezioni alla facoltà dei testimoni di astenersi dal deporre di cui sopra. Particolare rilievo è conferito all'articolo 385, secondo comma, del codice di procedura civile che esonera dall'obbligo di riservatezza i ministri di culto e le persone tenute per legge al segreto professionale ai sensi dell'articolo 383, primo comma, punto 6, reinstaurando l'obbligo di testimonianza.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Sì. Se un testimone regolarmente citato non si presenta, ai sensi dell'articolo 380, primo comma, del codice di procedura civile, l'organo giurisdizionale infligge una pena pecuniaria e, nel caso questa non sia pagata, una pena detentiva. L'importo della pena pecuniaria varia da 5 EUR a 1 000 EUR [articolo 6, primo comma, dell'Einführungsgesetz zum Strafgesetzbuch (la legge introduttiva al codice penale)] mentre la durata della pena detentiva varia da un giorno a sei settimane (articolo 6, secondo comma, della stessa legge). I testimoni sono inoltre tenuti a pagare le spese conseguenti alla mancata comparizione.

A carico del testimone che non compare per una seconda volta può essere disposto l'accompagnamento coattivo (articolo 380, secondo comma, del codice di procedura civile). Queste misure non si applicano se il testimone fornisce tempestivamente una giustificazione adeguata della mancata comparizione. In caso di giustificazione tardiva, il testimone deve dimostrare che il ritardo non dipende da sua colpa (articolo 381 del codice di procedura civile).

Ai sensi dell'articolo 390, primo comma, del codice di procedura civile, se il testimone rifiuta di deporre o di prestare giuramento senza motivo o adducendo un motivo dichiarato irrilevante con forza di giudicato, possono essere prese nei suoi confronti le stesse misure applicabili al testimone assente ingiustificatamente. Se il testimone rifiuta per la seconda volta di testimoniare, è disposto su istanza l'arresto al fine di provocare la testimonianza, ma solo per la durata del procedimento (articolo 390, secondo comma, del codice di procedura civile).

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

No, non esiste una generale "incapacità a testimoniare". Pertanto può testimoniare chiunque sia sufficientemente maturo per comprendere i fatti e capire e rispondere alle domande ad essi inerenti, a prescindere dall'età e dalla capacità di agire.

Non esistono disposizioni particolari per coloro che sono stati condannati per falsa testimonianza dolosa o falso giuramento.

Tuttavia non possono testimoniare coloro che partecipano direttamente al procedimento in qualità di parti o di rappresentanti legali di una parte. È fatta eccezione per i litisconsorti, in relazione ai fatti che riguardano esclusivamente altri litisconsorti. In determinate circostanze un rappresentante può essere capace di testimoniare se l'oggetto della testimonianza esula dal rapporto di rappresentanza. Ad esempio, un tutore può prestare testimonianza in un processo in cui l'assistito è parte su fatti che non rientrano nell'ambito delle sue funzioni.

La capacità di testimoniare si determina sempre al momento dell'esame testimoniale.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

L'esame del testimone è svolto dal giudice o dai giudici. L'esame dei testi può essere anche affidato a un membro del collegio giudicante o ad un altro organo giurisdizionale, se in particolare si può presumere fin dall'inizio che il collegio giudicante sarà in grado di valutare il risultato degli elementi probatori in maniera appropriata anche senza un'impressione diretta del corso dell'assunzione delle prove.

Ogni testimone deve essere sentito separatamente e senza la presenza dei testimoni che devono essere esaminati dopo di lui (articolo 394, primo comma, del codice di procedura civile). I testimoni, le cui deposizioni si contraddicono, possono essere messi a confronto (articolo 394, secondo comma, del codice di procedura civile).

Le parti hanno il diritto di essere presenti all'assunzione delle testimonianze e di porre domande ai testi. In linea di massima, nei procedimenti che richiedono la rappresentanza obbligatoria da parte di un avvocato, le parti possono soltanto presentare domande rivolte al testimone, mentre l'avvocato può interrogarlo direttamente (articolo 397 del codice di procedura civile).

I testi possono essere escussi tramite videoconferenza se l'organo giurisdizionale lo consente su richiesta di (soltanto) una delle parti, articolo 128a, secondo comma, del codice di procedura civile.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

In linea di massima, la normativa che vieta all'organo giurisdizionale di considerare una determinata prova non si applica nei procedimenti giudiziari civili. L'unica eccezione prevede il divieto per un organo giurisdizionale di tenere conto di sentenze cancellate o che devono essere cancellate dal casellario giudiziario federale [articolo 51 della Bundeszentralregistergesetz (legge sul casellario giudiziario federale)].

In ogni caso un organo giurisdizionale può essere soggetto al divieto di tenere conto di una determinata prova nel contesto di un procedimento civile ai sensi della giurisprudenza della Bundesverfassungsgericht (corte costituzionale federale) in caso di interferenze illecite nelle posizioni fondamentali protette costituzionalmente della parte che contesta le prove (in particolare la dignità umana e i diritti personali generali) non giustificate in via eccezionale. È necessario valutare i benefici e gli interessi, tenendo conto di tutte le circostanze del caso specifico.

A norma di tale giurisprudenza, ad esempio, un organo giurisdizionale non può in genere ascoltare prove ottenute mediante registrazioni audio segrete, l'uso di minitrasmittenti, microfoni direzionali o citofoni, e ammettere tra le prove scritti personali, come diari o lettere private, ottenuti in modo illegittimo.

In tutti questi casi, tuttavia, è possibile ritenere, sulla base della valutazione del caso specifico, che il bilanciamento dei beni giuridici in questione giustifichi eccezionalmente l'utilizzo della prova illegittimamente acquisita, purché non siano pregiudicati gli aspetti essenziali della vita privata.

Occorre decidere separatamente, in relazione alle disposizioni violate, se la violazione comporti il divieto di utilizzare le prove. Ai sensi dell'articolo 295, primo comma, del codice di procedura civile, i vizi procedurali e i vizi formali di un atto processuale sono sanabili. Ad esempio, l'esame di una parte in qualità di testimone è un vizio procedurale che può essere sanato, ossia la prova può essere utilizzata se le parti hanno rinunciato all'osservanza della disposizione o non hanno eccepito il vizio entro la fine dell'udienza successiva. Ai sensi dell'articolo 295, primo comma, del codice di procedura civile, è sanabile anche il mancato avvertimento della facoltà di astenersi dal deporre.

Non si può invece derogare all'osservanza di norme poste a tutela dell'interesse pubblico (articolo 295, secondo comma, del codice di procedura civile). È il caso, ad esempio, di tutti gli aspetti che devono essere presi in considerazione d'ufficio, quali i presupposti processuali, l'ammissibilità dei mezzi d'impugnazione o la ricusazione del giudice.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Come già indicato al punto 2.4, l'esame delle parti può costituire, a determinate condizioni, un mezzo di prova. La valutazione di tale prova è lasciata al libero convincimento dell'organo giurisdizionale (articolo 286 del codice di procedura civile).

Ultimo aggiornamento: 11/03/2024

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Assunzione delle prove - Estonia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

L'onere della prova è disciplinato dall'articolo 230 del tsiviilkohtumenetluse seadustik (codice di procedura civile), secondo cui ciascuna parte del procedimento deve dimostrare i fatti su cui si basano le sue domande ed eccezioni, salvo che la legge disponga diversamente. Inoltre, ferma ogni diversa disposizione di legge, le parti possono concordare una ripartizione dell'onere della prova diversa da quella normativamente prevista e accordarsi sul tipo di prova necessario per dimostrare determinati fatti. Salvo quando diversamente disposto dalla legge, il giudice può assumere prove di propria iniziativa in materia di matrimonio e filiazione nonché nelle controversie relative agli interessi dei minori e in alcuni altri tipi di procedimenti su ricorso.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Non occorre dimostrare i fatti che il giudice considera notori. Un fatto per il quale siano disponibili informazioni attendibili provenienti da fonti esterne al procedimento può essere dichiarato notorio dal giudice. Inoltre, un argomento dedotto da una parte in merito a un fatto non deve essere dimostrato se la controparte ammette il fatto in questione. Per ammissione si intende l'accettazione esplicita e incondizionata di un argomento fattuale tramite dichiarazione scritta presentata al giudice, o resa in udienza e iscritta a verbale. L'ammissione può essere ritirata solo con il consenso della controparte o qualora la parte che intende revocarla dimostri che l'affermazione relativa all'esistenza o inesistenza del fatto è erronea e che l'ammissione è stata causata da un'errata comprensione del fatto stesso. In questi casi il fatto non viene considerato ammesso. Si presuppone l'ammissione fino a quando la controparte non abbia contestato esplicitamente una domanda relativa a circostanze fattuali e l'intenzione di contestare un fatto non sia evidente dalle altre dichiarazioni della controparte.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il giudice valuta tutte le prove conformemente al diritto sotto tutti i punti di vista, in modo approfondito e obiettivo e stabilisce, secondo coscienza, se un argomento dedotto da una parte del procedimento sia o meno dimostrato, tenendo conto, tra l'altro, degli eventuali accordi probatori intercorsi tra le parti.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Sebbene l'articolo 236, comma 2, del codice di procedura civile disponga che, in generale, le parti interessate devono chiedere al giudice di assumere le prove, l'articolo 230, comma 3, del medesimo codice prevede casi nei quali il giudice può provvedervi di propria iniziativa. In particolare, salvo che la legge disponga diversamente, il giudice può procedere motu proprio all'assunzione delle prove in materia di matrimonio e filiazione nonché nelle controversie relative agli interessi dei minori e in alcuni altri tipi di procedimenti su ricorso.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Se occorre assumere ulteriori elementi per valutare le prove, il giudice ne dà disposizione con un provvedimento che viene comunicato alle parti. Se il mezzo di prova deve essere assunto al di fuori della competenza territoriale del giudice procedente, quest'ultimo può delegare il compimento di un atto processuale al giudice nel cui territorio di competenza può essere acquisita la prova. L'assunzione delle prove può avere luogo anche al di fuori dell'Estonia.

In questi casi, la prova dev'essere assunta conformemente alle norme contenute, a seconda del tipo di prova, nei capi da 27 a 32 del codice di procedura civile.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice può respingere una richiesta di assunzione probatoria se:

  1. la prova è irrilevante (soprattutto quando non occorra dimostrare il fatto al quale si riferisce la prova o il giudice ritenga che il fatto sia già sufficientemente dimostrato);
  2. secondo la legge o l'accordo tra le parti, un fatto deve essere dimostrato con un certo tipo o una certa modalità di prova, ma viene richiesta l'assunzione di una prova di tipo diverso o con una diversa modalità;
  3. la prova è inaccessibile, soprattutto nel caso in cui siano ignoti i dettagli relativi a un testimone o il luogo in cui si trova un documento, o se la rilevanza della prova risulta sproporzionata rispetto al tempo necessario per acquisirla o ad altre difficoltà correlate;
  4. la richiesta di assunzione probatoria è stata presentata tardivamente;
  5. la necessità di assumere la prova non è dimostrata;
  6. la parte che ha chiesto l'assunzione della prova non ha provveduto al pagamento anticipato richiesto dal giudice a copertura delle spese inerenti a tale operazione.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Ai sensi dell'articolo 229, primo comma, del codice di procedura civile, nelle cause civili costituiscono mezzi di prova tutte le informazioni previste dal diritto processuale sulla cui base il giudice accerta, secondo la procedura prevista dalla legge, l'esistenza o l'inesistenza di fatti sui quali si fondano le domande ed eccezioni delle parti, o di altri fatti rilevanti per la corretta risoluzione della controversia.

Conformemente al comma 2 del medesimo articolo, possono costituire mezzi di prova le deposizioni testimoniali, le dichiarazioni rese sotto giuramento dalle parti del procedimento, le prove documentali, le prove materiali, le ispezioni e le perizie. Nei procedimenti su ricorso e nei procedimenti semplificati il giudice può ritenere che altri mezzi di prova, comprese le dichiarazioni delle parti non rese sotto giuramento, siano sufficienti a dimostrare i fatti.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

1) Deposizioni testimoniali

Ai sensi dell'articolo 251,primo comma, del codice di procedura civile, chiunque sia a conoscenza di fatti pertinenti ad una controversia può essere sentito come testimone, a meno che si tratti di una parte del procedimento o di un suo rappresentante. I testimoni devono fornire le informazioni relative ai fatti che hanno percepito direttamente. Le persone chiamate a testimoniare devono presentarsi in udienza e rendere dinanzi al giudice una deposizione veritiera sui fatti di cui sono a conoscenza. Ai testimoni può essere chiesto, anziché di comparire in udienza, di fornire dichiarazioni scritte, se la comparizione comporterebbe per loro un onere irragionevole e se, tenuto conto del tenore delle domande e delle caratteristiche personali del testimone, una deposizione scritta sarebbe sufficiente, secondo il giudice, a fornire la prova. In alternativa, il giudice può utilizzare i verbali di udienza relativi a un altro procedimento, se ciò semplifica chiaramente l'iter e si può ritenere che il giudice sia in grado di valutare adeguatamente i verbali senza porre domande dirette al testimone.

Ogni testimone viene sentito individualmente e i testimoni che non hanno ancora deposto non possono essere presenti in aula durante la trattazione della causa. Qualora il giudice abbia motivo di ritenere che un testimone sia intimorito o abbia altri motivi per non dire la verità di fronte al giudice alla presenza delle parti, o qualora una delle parti influisca sulla deposizione di un testimone interferendo con la stessa o in altro modo, il giudice può ordinare a tale parte di rimanere fuori dall'aula di udienza durante l'audizione del testimone. In tal caso, la deposizione testimoniale viene letta alla parte in questione dopo il suo rientro in aula ed essa ha il diritto di porre domande al testimone. Qualora il testimone renda una deposizione contraddittoria, il giudice lo può sentire e interrogare più volte nella medesima udienza.

Nel caso delle deposizioni scritte, le parti del procedimento possono rivolgere domande per iscritto ai testimoni tramite il giudice. Spetta a quest'ultimo stabilire quali siano le domande cui il testimone debba rispondere. Se necessario, il giudice può convocare il testimone in udienza affinché renda una deposizione orale.

Qualora il testimone non possa comparire in udienza a causa di infermità, vecchiaia, disabilità o altri validi motivi, o qualora risulti necessario per altre ragioni, il giudice può recarsi nel luogo in cui si trova il testimone per raccoglierne la deposizione.

Il giudice esamina le prove direttamente (articolo 243, primo comma, del codice di procedura civile). Per verificare l'attendibilità delle dichiarazioni rese dal testimone, il giudice può ricorrere ai vari metodi indicati all'articolo 262, commi 1 e 8, del codice di procedura civile; ad esempio, secondo il primo comma, il giudice accerta l'identità di un testimone e la sua occupazione, gli studi compiuti, il luogo di residenza, il collegamento con la controversia e i rapporti con le parti in causa. Prima che venga resa la deposizione, il giudice illustra l'obbligo del testimone di dire la verità e la procedura relativa al rifiuto di testimonianza; secondo il comma 8, il giudice, ove necessario, può porre ulteriori domande per l'intera durata dell'interrogatorio al fine di chiarire o integrare la deposizione, o accertare le reali conoscenze del testimone.

2) Perizie

Per chiarire circostanze pertinenti a una controversia che richiedono competenze specifiche, il giudice può, su istanza di parte, assumere il parere di esperti. Per accertare il diritto vigente al di fuori della Repubblica di Estonia, il diritto internazionale o il diritto di common law, il giudice può, su istanza di parte o d'ufficio, chiedere il parere di un esperto in materie giuridiche. Le disposizioni relative all'audizione dei testimoni si applicano all'audizione delle persone dotate di competenze specifiche finalizzata a dimostrare un fatto o una circostanza per la cui corretta interpretazione siano necessarie conoscenze specialistiche. Qualora una parte abbia prodotto in giudizio il parere scritto di una persona dotata di una competenza specifica e tale persona non venga sentita come testimone, detto parere viene considerato come una prova documentale. Anziché disporre una perizia, il giudice può utilizzarne una presentata in un altro procedimento su disposizione dell'autorità giudiziaria o redatta su ordine dell'organo procedente in un procedimento penale o contravvenzionale, se ciò comporta una semplificazione della procedura e si può ritenere che il giudice sia in grado di valutare adeguatamente la relazione peritale senza disporre una nuova perizia. In tal caso, è possibile porre ulteriori quesiti al perito o convocarlo in udienza affinché sia interrogato.

L'esame peritale viene svolto da un esperto in scienze forensi o da altra persona qualificata appartenente a un'istituzione forense nazionale, da un perito certificato o da altra persona dotata di competenze specifiche nominata dal giudice. Quest'ultimo può nominare come perito qualsiasi persona dotata delle conoscenze e dell'esperienza necessarie per fornire un parere. Qualora sia disponibile un perito certificato, possono essere designate altre persone solo se sussistono validi motivi. Qualora le parti abbiano concordato la designazione di un esperto, il giudice può nominare tale persona come perito se la medesima è legalmente autorizzata ad agire a tale titolo.

Le parti possono porre domande al perito attraverso il giudice. Spetta a quest'ultimo stabilire quali domande richiedano il parere di un esperto. Il giudice deve motivare l'eventuale rigetto di tali domande. I periti devono presentare il loro parere al giudice per iscritto, salvo che quest'ultimo chieda loro di farlo oralmente o, se vi acconsentono, con una diversa modalità. Il parere peritale deve contenere una descrizione dettagliata degli esami svolti, le conclusioni raggiunte a seguito di tali esami e le risposte motivate ai quesiti del giudice.

I periti devono fornire un parere esatto e motivato sui quesiti che sono stati loro sottoposti. Ai fini dell'espletamento dell'incarico il perito può esaminare, se necessario, qualsiasi elemento della causa, partecipare all'esame delle prove in udienza e chiedere al giudice materiali di riferimento e informazioni supplementari.

I pareri peritali sono resi noti in udienza. Se il parere non è stato presentato per iscritto o in un formato riproducibile per iscritto, il perito espone il suo parere in aula. Il giudice può convocare in udienza, affinché sia interrogato, un esperto che abbia presentato un parere scritto o in un formato riproducibile per iscritto. Può inoltre convocare un esperto che abbia esposto il suo parere in aula, ove una delle parti interessate ne faccia richiesta.

Al termine dell'esame del parere peritale, le parti del procedimento possono porre domande al perito in udienza per avere chiarimenti, sempre che il medesimo sia stato convocato dal giudice. I quesiti possono anche essere presentati in anticipo al giudice, che successivamente li comunica al perito. Il giudice escluderà i quesiti irrilevanti o che esulano dalle competenze del perito.

Le disposizioni relative all'audizione dei testimoni si applicano anche all'audizione degli esperti.

3) Prove scritte

Costituiscono prove documentali i documenti scritti o altra documentazione o analoghi supporti di dati registrati mediante dispositivi fotografici, video, audio, elettronici o altri mezzi di registrazione dei dati, che contengono informazioni sui fatti pertinenti per la risoluzione della controversia e possono essere presentati in udienza in una forma intellegibile.

Sono inoltre considerati documenti la corrispondenza ufficiale e personale, le decisioni relative ad altri procedimenti e i pareri di persone dotate di competenze specifiche prodotti in giudizio dalle parti.

I documenti scritti possono essere presentati in originale o in copia. Se le parti presentano documenti originali corredati di copie, il giudice può restituire l'originale e inserire nel fascicolo una copia da lui autenticata. Su istanza della persona che ha presentato documenti scritti, gli originali inseriti nel fascicolo possono essere restituiti dopo il passaggio in giudicato della decisione giudiziaria che pone fine al procedimento. Tali documenti sono conservati in copia nel fascicolo di causa. Il giudice può fissare un termine per l'esame di un documento prodotto in giudizio, alla cui scadenza deve restituire il documento in questione. In tal caso, il documento dev'essere conservato in copia nel fascicolo. Qualora un documento sia stato presentato in copia, il giudice può chiedere che ne sia prodotto l'originale o che siano dimostrate le circostanze che impediscono di produrlo. Se le sue richieste non vengono soddisfatte, il giudice deve determinare il valore probatorio della copia del documento.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Nei procedimenti civili si applica la regola generale del libero apprezzamento delle prove, ma sono previste limitazioni applicabili con il consenso delle parti interessate. In particolare, l'articolo 232, comma 2, del codice di procedura civile dispone che le prove non hanno un valore predeterminato per il giudice, salvo diverso accordo tra le parti. Pertanto, queste ultime possono concordare di attribuire valore decisivo a determinati elementi di prova.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Sì. Dalla legge o dall'accordo tra le parti può derivare che un fatto possa essere dimostrato solo con un certo tipo di prova o con una determinata modalità.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Sì. Ai sensi dell'articolo 254 del codice di procedura civile, una persona citata come testimone deve presentarsi in udienza e rendere una deposizione veritiera dinanzi al giudice in merito ai fatti di cui sia a conoscenza.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Possono rifiutarsi di testimoniare:

  1. i discendenti e gli ascendenti delle parti;
  2. le sorelle e i fratelli bilaterali o unilaterali delle parti, nonché i coniugi e gli ex coniugi delle sorelle e dei fratelli bilaterali o unilaterali delle parti;
  3. i patrigni e le matrigne, i genitori affidatari e i figliastri nonché i figli in affidamento delle parti;
  4. i genitori adottivi e i figli adottivi delle parti;
  5. i coniugi o conviventi delle parti e i loro genitori, anche nel caso in cui il matrimonio o la convivenza siano cessati.

Inoltre, il testimone può rifiutarsi di deporre se la sua testimonianza potrebbe condurre all'imputazione a suo carico o a carico delle persone sopra indicate di un delitto o di un illecito contravvenzionale.

Il testimone può rifiutarsi di deporre su fatti ai quali sia applicabile la legge sul segreto di Stato e le informazioni classificate di Stati esteri (riigisaladuse ja salastatud välisteabe seadus).

Chiunque elabori informazioni a scopi giornalistici può rifiutarsi di deporre su fatti che consentirebbero di identificare la persona che ha fornito le informazioni.

In deroga a quanto precede, il testimone non può rifiutarsi di deporre riguardo a:

  1. l'esecuzione e il contenuto di un'operazione alla quale sia stata invitata ad assistere in qualità di testimone;
  2. la nascita o la morte di un familiare;
  3. un fatto concernente rapporti patrimoniali derivanti da un rapporto ai sensi del diritto di famiglia;
  4. un atto relativo a un rapporto giuridico controverso compiuto dal testimone stesso in qualità di predecessore o rappresentante legale di una parte.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Sì. Qualora il testimone rifiuti di deporre senza un valido motivo, il giudice può infliggergli un'ammenda o una pena detentiva fino a 14 giorni. Il testimone deve essere immediatamente rilasciato qualora renda la deposizione, oppure il giudizio si concluda o venga meno la necessità di sentirlo.

Inoltre, il testimone deve pagare le spese processuali derivanti dal suo rifiuto ingiustificato di deporre.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

L'articolo 256 del codice di procedura civile precisa quali soggetti non possano essere sentiti come testimoni. In particolare, i ministri di confessioni religiose riconosciute in Estonia e i loro collaboratori non possono essere sentiti né interrogati sulle circostanze loro confidate nel contesto dell'assistenza spirituale. Le seguenti persone non possono essere sentite come testimoni senza il consenso della persona nel cui interesse è imposto l'obbligo di riservatezza:

  1. i rappresentanti in materie civili o amministrative, i difensori in procedimenti penali o contravvenzionali e i notai in relazione a fatti di cui siano venuti a conoscenza nell'adempimento dei loro obblighi professionali;
  2. i medici, i farmacisti e altri prestatori di assistenza sanitaria in relazione a fatti loro confidati dai pazienti, compresi i fatti relativi ad ascendenza, inseminazione artificiale, rapporti familiari o stato di salute di una persona;
  3. qualsiasi altra persona che, in ragione della sua occupazione o della sua attività professionale o economica, sia venuta a conoscenza di un'informazione riservata che la legge non le consente di rivelare.

I collaboratori dei soggetti sopra indicati non possono essere sentiti come testimoni senza il consenso della persona nel cui interesse è imposto l'obbligo di riservatezza.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

L'articolo 262 del codice di procedura civile stabilisce le modalità di audizione dei testimoni. Prima che abbia inizio l'audizione, il giudice deve illustrarne l'oggetto ed esortare il testimone a rivelare tutto ciò che sa in relazione ad esso. Successivamente, le parti possono porre domande al testimone tramite il giudice. Con il consenso di quest'ultimo, le parti possono anche porre domande dirette al testimone.

Il giudice esclude le domande suggestive e quelle non pertinenti alla causa, nonché le domande poste allo scopo di rilevare nuovi fatti che non sono stati dedotti precedentemente e le domande ripetute. Se necessario, il giudice può porre ulteriori domande in qualsiasi momento durante l'esame al fine di chiarire o integrare la deposizione, o per accertare le reali conoscenze del testimone.

Conformemente all'articolo 350 del codice di procedura civile, il giudice può organizzare un'udienza sotto forma di conferenza processuale affinché le parti o i loro rappresentanti o consulenti che si trovano in un altro luogo al momento dell'udienza possano compiervi atti di procedura in tempo reale. Possono inoltre essere sentiti testimoni o periti che si trovino in un altro luogo, e una parte del procedimento che si trovi altrove può interrogarli in un'udienza svolta sotto forma di conferenza processuale.

Nelle udienze organizzate in forma di conferenza processuale, il diritto delle parti di presentare richieste e istanze e di formulare osservazioni sulle richieste e istanze delle altre parti deve essere garantito con modalità tecnicamente sicure, e la trasmissione in udienza di immagini e suoni in tempo reale dalle parti non presenti in aula al giudice e viceversa deve essere effettuata in modo tecnicamente sicuro. Con il consenso delle parti e del testimone o, nei procedimenti su ricorso, del solo testimone, quest'ultimo può essere sentito telefonicamente nell'ambito di una conferenza processuale. Il ministro della Giustizia può stabilire specifici requisiti tecnici per lo svolgimento delle udienze sotto forma di conferenza processuale.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Ai sensi dell'articolo 238, comma 3, punto 1, del codice di procedura civile, il giudice può rifiutarsi di ammettere una prova e restituirla, nel caso in cui sia stata ottenuta commettendo un reato o violando illegittimamente un diritto fondamentale.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Conformemente all'articolo 267 del codice di procedura civile, una parte che non sia riuscita a dimostrare, con nessun'altra prova, un fatto che le spetta dimostrare o non abbia fornito altre prove può chiedere che la controparte o un terzo siano interrogati sotto giuramento al fine di dimostrare il fatto. Nel caso delle persone giuridiche, può essere interrogato sotto giuramento un loro rappresentante.

Inoltre, qualora una parte lo richieda e l'altra vi acconsenta, il giudice può sentire sotto giuramento la parte cui spetta fornire la prova di un fatto controverso.

A prescindere dalle richieste delle parti e dalla ripartizione dell'onere della prova, il giudice può, di propria iniziativa, sentire una o entrambe le parti sotto giuramento qualora non sia in grado di raggiungere una conclusione, sulla base degli atti e delle prove prodotte e assunte, in merito alla veridicità di un fatto asserito che occorre dimostrare. Inoltre, il giudice può sentire una parte sotto giuramento di propria iniziativa, senza il consenso dell'altra, se la parte che deve fornire la prova intende rendere dichiarazioni sotto giuramento.

Nei procedimenti semplificati e nei procedimenti su ricorso, il giudice può anche ritenere che una dichiarazione di una parte che non è stata resa sotto giuramento sia sufficiente per dimostrare un determinato fatto, a meno che dalla normativa che disciplina il tipo di procedimento su ricorso in questione risulti che sono ammissibili solo le dichiarazioni rese sotto giuramento. Nei procedimenti su citazione, la decisione non può essere basata su dichiarazioni delle parti che non siano state rese sotto giuramento.

Ultimo aggiornamento: 18/04/2023

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Assunzione delle prove - Irlanda

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

L’onere di provare un determinato fatto generalmente ricade sulla parte che lo asserisce o che ne fa domanda in tal senso. Ad esempio, in un ricorso in negligenza (negligence action) l’onere di provare la negligenza è a carico dell’attore e l’onere di provare il concorso nella violazione della diligenza è a carico del convenuto. In generale, la prova dei fatti necessari all’esperimento di un’azione giudiziaria è a carico dell’attore, mentre l’onere della difesa compete al convenuto e qualora egli esperisca un’azione riconvenzionale deve sopportarne il relativo onere della prova. Tuttavia, taluni obblighi legali spostano talvolta l’onere della prova sul convenuto. Ad esempio, nelle cause di illegittimo licenziamento l’onere della prova ricade sul datore di lavoro convenuto, cioè egli deve dimostrare l’esistenza di fondati motivi che abbiano giustificato il licenziamento. [Si veda la Il link si apre in una nuova finestraLegge sull’illegittimo licenziamento del 1977 nell’ultima versione modificata].

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Non è necessario provare i fatti che sono ammessi. I giudici possono fare affidamento basandosi sulle loro conoscenze generali o prendere nota da un punto giuridico dei fatti che sono chiaramente accertati o conosciuti o parte di conoscenze generali e quindi la prova dei suddetti fatti non è necessaria. La legge prevede talune presunzioni che possono essere contrastate da prove. Ad esempio le presunzione di filiazione legittima, di validità del matrimonio, della capacità di intendere e di volere di un adulto e la presunzione di morte qualora un soggetto non sia stato visto o non se ne abbiano notizie da 7 anni, nonostante siano state svolte tutte le indagini del caso. La regola res ipsa loquitur si applica nel caso in cui sia fatta valere una presunzione di negligenza nella situazione in cui si dimostri che la causa dell’incidente era stata sotto il controllo del convenuto o dei suoi preposti o mandatari al momento dell’incidente e l’incidente era tale che non si sarebbe verificato in circostanze normali, qualora i responsabili avessero utilizzato una ragionevole diligenza. Quando si chiede l’applicazione del principio res ipsa loquitur, l’onere della prova è trasferito al convenuto che deve provare l’assenza di qualsiasi tipo di sua negligenza. Tuttavia, l’onere della prova dell’esistenza del nesso causale incombe sempre alla parte attrice. Occorre notare che l’attore non deve necessariamente invocare o fare affidamento sul principio res ipsa loquitur nel suo ricorso per poter ad esso fare riferimento nel corso dell’udienza, qualora i fatti provino che esso è manifestamente applicabile.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Nell’ambito di una controversia di diritto civile una parte ottiene vittoria di causa su un punto quando riesce a convincere il giudice sulla base del principio del “bilanciamento delle probabilità” (balance of probabilities). Una parte perde quindi la causa se non riesce a convincere il giudice che la sua versione degli eventi è più probabile di quella della parte avversaria. Si tratta di una norma flessibile e il giudice generalmente richiede prove ulteriori in talune cause, quali quelle relative a un’accusa di frode, tenuto conto della gravità dell’accusa.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Nei procedimenti civili la prova è ottenuta mediante produzione di documenti, comunicazione di informazioni, nonché deposizioni di testimoni.

Produzione di documenti: nei procedimenti dinanzi alla High Court la produzione dei documenti è ottenuta mediante domanda scritta della parte nei confronti della controparte al fine di ottenere la produzione volontaria dei documenti. Il giudice ordina la produzione di documenti soltanto nel caso in cui l’altra parte abbia omesso o rifiutato di produrli volontariamente o ne abbia ignorata la richiesta di produzione. [Si vedano le Il link si apre in una nuova finestraRules of the Superior Courts, Ord. 31, r. 12, come modificate]. Ogni domanda di produzione di documenti deve essere pertinente e rilevante per i fatti di causa. È anche possibile chiedere la produzione di documenti a un terzo al procedimento.

Comunicazione delle prove: la parte di un’azione di risarcimento danni deve comunicare all’altra parte, senza necessità di istanza formale al giudice, i referti medici redatti da periti che saranno chiamati a deporre in qualità di testimoni duranti il processo. [Si vedano le Il link si apre in una nuova finestraRules of the Superior Courts, Ord. 39, r. 46, come modificate]. Entrambe le parti devono anche scambiare un elenco di nomi e indirizzi di tutti i testimoni che esse intendono escutere e l’attore deve fornire anche una dichiarazione completa, contenente tutti i danni particolari o le spese sostenute relative alla perdita o al pregiudizio subito oggetto del risarcimento.

Testimoni: le parti non hanno bisogno del permesso del giudice per produrre testimonianze a sostegno delle loro tesi processuali, tranne il caso in cui il processo sia pendente dinanzi alla Commercial List della High Court (tribunale commerciale), nel qual caso la parte che desidera citare un testimone a testimoniare deve produrre una deposizione firmata dal testimone che descrive le prove che quest’ultimo potrebbe apportare e citarlo a comparire in udienza. Qualora una parte non produca una deposizione del testimone prima del processo dinnanzi al tribunale commerciale, essa non è autorizzata a citarlo a comparire senza il permesso del giudice. Quest’ultimo dispone inoltre di un ampio potere per controllare gli elementi di prova accolti e può escludere prove normalmente ricevibili o limitare il controinterrogatorio di un testimone. In talune circostanze, le parti possono anche chiedere l’emissione di un’ordinanza del giudice al fine di permettere a un testimone di rendere una deposizione in via preliminare in udienza sempre sotto giuramento dinanzi a un ispettore nominato dal giudice, di norma il ruolo del giudice è quello di ascoltare tutte le prove prodotte dalle parti e non è quello di partecipare a una seduta di informazione Di solito il giudice non può citare un testimone a comparire senza il consenso delle parti, anche se può comunque ricorrervi in caso di oltraggio civile o in taluni procedimenti relativi alla custodia dei minori. Il giudice ha anche il potere di richiamare un testimone precedentemente citato a comparire da una parte.

Testimoni esperti: in generale, le parti non hanno bisogno dell’autorizzazione del giudice per produrre testimonianze a sostegno delle loro argomentazioni. Qualora la produzione di prove di esperti sia prevista, le parti devono scambiare le eventuali relazioni peritali prima del processo. Nei procedimenti dinanzi al tribunale commerciale il giudice può, nel quadro di un procedimento precontenzioso, ordinare ai testimoni esperti di consultarsi mutualmente al fine di determinare i punti sui quali essi contano di rendere testimonianza, e di mettersi d’accordo sugli elementi di prova che intendono fornire relativamente a questi punti e di esaminare ogni altra questione che venga ad essi posta dal giudice. Il giudice può ordinare a questi testimoni esperti di preparare una relazione di intenti comprendente i risultati delle loro riunioni e delle loro consultazioni, che congiuntamente presenteranno al cancelliere e rimetteranno alle parti. Questi risultati delle consultazioni tra testimoni esperti non sono vincolanti per le parti [Si vedano le Il link si apre in una nuova finestraRules of the Superior Courts, Ord. 63A, r. 6(1)(ix)].

Il giudice può nominare d’ufficio un esperto in funzione di perito per assistere il giudice relativamente ai fatti di causa. Il giudice può chiedere al perito di redigere una relazione, copia delle quali sono fornite alle parti e di essere presente al processo o di assistere la corte.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Produzione dei documenti: il giudice ordina la produzione di documenti solo nel momento in cui la parte cui è chiesta la produzione abbia omesso, o rifiutato di produrli volontariamente. Quindi se il giudice ordina la produzione, la parte che l’aveva chiesta ha diritto al rimborso delle spese connesse alla sua domanda. Se una parte di un ricorso riceve l’ordine di produrre taluni documenti in suo possesso o di cui ne ha la disponibilità, deve farne copia e renderli disponibili alla controparte. La parte che riceve un’ordinanza di produzione di documenti deve effettuare una dichiarazione sotto giuramento elencante i documenti prodotti. Il mancato rispetto di un’ordinanza di produzione di documenti può comportante il rigetto del ricorso o della difesa, al fine di garantire che le parti della causa rispettino le ordinanze di produzione dei documenti.

Testimoni: le parti non hanno bisogno del permesso del giudice per produrre prove testimoniali a sostegno delle loro argomentazioni. Nei casi in cui il giudice ordina che la prova testimoniale debba essere raccolta in una deposizione, il testimone renderà testimonianza orale dinnanzi a una giuria di esperti nominati dal giudice. L’interrogatorio è effettuato similmente a un interrogatorio processuale, consentendo ampiamente la possibilità di procedere al controinterrogatorio del testimone e garantendo la trascrizione degli elementi di prova così prodotti.

Testimoni esperti: In generale le parti non hanno bisogno dell’autorizzazione del giudice per produrre prove di esperti a sostegno delle loro argomentazioni. Gli esperti possono elaborare relazioni scritte nelle quali essi presentano le loro conclusioni ed espongono il loro parere imparziale in quanto esperti. Quando è preparata una relazione di esperti (relazione peritale) questo deve essere comunicato all’inizio del processo. La responsabilità dell’esperto soprattutto nei confronti del giudice e non nei confronti delle parti del procedimento, anche se egli è pagato dalla parte che lo ha citato a comparire.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice può rigettare la domanda di una parte intesa a ottenere o a produrre talune prove qualora reputi che queste ultime sono prive di pertinenza, sono inutili o irricevibili. Secondo la regola delle migliori prove (“best evidence rule”) occorre produrre le prove le più efficaci e le più dirette di un fatto o, in mancanza, l’assenza di queste prove deve essere presa in conto. Ad esempio la miglior prova del contenuto di una lettera, è la produzione della lettera stessa, e non una testimonianza orale del suo contenuto. Generalmente tutte le prove relative a un fatto di causa vengono considerate ricevibili. Talune sono tuttavia considerate irricevibili come le comunicazioni protette (ad esempio, le prove di una comunicazione confidenziale tra un cliente e il suo avvocato). Il giudice decide quindi caso per caso della ricevibilità delle prove.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

I fatti possono essere provati mediante mezzi di prova, mediante presunzioni e deduzioni derivanti dalle prove e dal fatto che il giudice abbia preso giuridicamente in conto taluni fatti noti. I mezzi di prova che possono essere richiesti durante un processo civile sono le testimonianze, i documenti e le prove concrete. I documenti possono comprendere dei documenti in formato cartaceo, elettronico, fotografie e registrazioni video e audio.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

In linea di principio i testimoni si esprimono oralmente durante il processo, quando sono invitati a confermare la veridicità e l’esattezza delle loro dichiarazioni.

I testimoni esperti testimoniano mediante relazioni scritte, salvo ordine contrario del giudice. Le relazioni peritali (di esperti) devono precisare le loro conclusioni, i fatti e le ipotesi sulle quali esse si basano, nonché gli elementi essenziali dell’istruttoria compiuta dall’esperto. Il giudice determinerà la necessità o meno della presenza dell’esperto alle udienze per testimoniarvi oralmente.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Il giudice dispone di un ampio potere discrezionale relativo alla forza o alla credibilità che deve essere dato a un elemento di prova. Ad esempio, le dichiarazioni rese altrimenti al di fuori del processo (hearsay evidence), se da una parte sono ammissibili, nell’ambito di un procedimento civile, hanno tuttavia meno importanza di una testimonianza diretta, a maggior ragione se l’autore della dichiarazione avrebbe potuto essere chiamato di persona a testimoniare.

Taluni documenti e fascicoli sono accettati come autentici. Ad esempio le scritture contabili o i documenti pubblici sono ritenuti autentici, se sono certificati da un agente della società o un funzionario pubblico, inoltre diversi tipi di documenti ufficiali (come gli atti legislativi, gli atti normativi, le ordinanze, i trattati e i verbali di cancelleria) possono essere semplicemente provati mediante copie stampate o certificate conformi senza che sia necessaria un’ulteriore prova.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Talune transazioni devono essere effettuate per iscritto e sono dunque richieste prove documentali ad esse relative. Ad esempio se si tratta di contratti di compravendita di terreni.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Come regola generale, se un testimone ha la capacità giuridica necessaria, può essere obbligato a comparire dinnanzi al giudice e a rendere testimonianza. Una parte che intende assicurarsi che un testimone sia presente all’udienza prepara una citazione a comparire con la quale si obbliga il testimone a comparire in udienza per testimoniare. Una volta emesso dal giudice e correttamente notificato, l’ordine a comparire obbliga i testimone a presentarsi in udienza. Chiunque disobbedisca a un tale ordine viene ritenuto colpevole di oltraggio alla corte.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

La regola generale, secondo la quale i testimoni aventi la capacità giuridica possono essere obbligati a testimoniare, non si applica ai capi di Stato esteri e alla loro famiglia, ai diplomatici e agli agenti consolari, ai rappresentanti di talune organizzazioni internazionali e ai giudici e ai giurati, nell’ambito dell’attività che essi pongono in essere. I coniugi e i membri della famiglia delle parti possono essere obbligati a testimoniare nell’ambito di un procedimento civile. I testimoni devono rispondere alle domande, ma essi possono non rispondere alle domande tendenti ad autoincriminarli, essi hanno quindi il diritto di non contribuire alla loro propria accusa. In altri termini il testimone deve rispondere alle questioni salvo che egli non possa dimostrare che vi sono ragionevoli motivi di temere che la sua risposta possa incolparlo.

I testimoni che possono in modo generale essere costretti a testimoniare possono tuttavia rifiutarsi di produrre taluni documenti e di rispondere a talune domande sulla base di determinati motivi particolari. Tali motivi sono strettamente connessi alle professioni legali, alla protezione della riservatezza delle comunicazioni tra un avvocato e il suo cliente, alla comunicazione “senza pregiudizio” e come precedentemente menzionato al diritto di non contribuire alla propria auto incriminazione.

È possibile anche rifiutarsi di produrre prove facendo ricorso a un’immunità di interesse pubblico quando la produzione delle prove in questione sarebbe contraria all’interesse pubblico. Le prove che possono rientrare in questo tipo di immunità sono in particolare quelle che riguardano la sicurezza nazionale, le relazioni diplomatiche, il lavoro del governo nazionale, il benessere dei minori, le indagini criminali e la protezione dei collaboratori di giustizia. Inoltre i giornalisti non sono tenuti a rilevare le loro fonti di informazione salvo che questo sia necessario nell’interesse della giustizia o della sicurezza nazionale o per la difesa dell’ordine e la prevenzione delle infrazioni penali.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Un testimone che rifiuta di rendere testimonianza, dopo essere stato debitamente notificato, può essere condannato alla reclusione in carcere per oltraggio alla corte sino all’espiazione della pena o può essere condannato al pagamento di una multa. Il mancato rispetto di un ordine di comparizione a testimoniare rappresenta in effetti una violazione di un’ordinanza del tribunale, e quindi il rifiuto di rendere testimonianza può essere un oltraggio alla corte.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Gli adulti non possono rendere testimonianza nei processi civili se sono incapaci di comprendere il giuramento o se sono incapaci di rendere una testimonianza oggettiva. Un minore non può rendere testimonianza se non comprende il fatto che egli è obbligato a dire la verità o se non possiede le capacità di discernimento richieste per giustificare la presa in considerazione della sua testimonianza: spetta al giudice adottare una decisione in merito.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

I testimoni sono innanzitutto sottoposti all’interrogatorio principale, successivamente al controinterrogatorio dell’avvocato della parte avversa. Durante il controinterrogatorio l’avvocato può porre domande intese ad andare in una certa direzione (orientate). A volte il testimone è nuovamente interrogato successivamente al controinterrogatorio dalla parte che l’ha citato per prima. Il giudice può comunque porre domande al testimone, ad esempio per chiarire taluni punti.

Sono state adottate disposizioni per permettere in taluni casi ai testimoni di essere interrogati mediante videoconferenza. Nei procedimenti relativi al benessere di un minore o di una persona con deficit mentali, il giudice può sentire il minore o la persona interessata mediante videoconferenza e le questioni possono essere poste tramite un intermediario. Il collegamento diretto mediante televisione può anche essere utilizzato quando il testimone in questione risiede su un territorio che non appartiene alla giurisdizione irlandese.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Le prove illegalmente ottenute non sono necessariamente irricevibili. Sono ricevibili se sono pertinenti, ma il giudice ha tuttavia la possibilità di escluderle. Se il giudice ritiene che gli elementi di prova debbano essere esclusi per ragioni di ordine pubblico, essi non sono ammessi anche se sono pertinenti per i fatti costituenti la fattispecie.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le dichiarazioni di testimoni rese da parti del procedimento costituiscono mezzi di prova aventi il medesimo valore probatorio delle dichiarazioni di soggetti terzi.

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Ultimo aggiornamento: 16/04/2024

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Assunzione delle prove - Grecia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

In materia di onere della prova, il diritto greco applica il principio dispositivo, ovvero il tribunale agisce solo su richiesta di una delle parti e assume una decisione in base ai fatti asseriti e dimostrati dalle parti e alle domande presentate. Se non diversamente previsto dalla legge, gli atti processuali sono effettuati su iniziativa e a cura delle parti. Ciascuna parte deve dimostrare solo i fatti che hanno un’incidenza rilevante sull’esito del processo e che sono necessari a suffragare il proprio ricorso o controricorso. La domanda che non sia stata dimostrata dalla parte è destinata a essere respinta.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Quando la legge prevede presunzioni che permettono di dimostrare l’esistenza di fatti, la prova contraria è ammessa, a meno che la legge non disponga diversamente. I fatti generalmente noti (notori), la cui veridicità non lascia spazio ad alcun ragionevole dubbio, o che siano noti al tribunale per via di un’altra azione giudiziaria sono valutati d’ufficio e senza produzione di prove. Il tribunale dispone d’ufficio e senza produzione di prove anche nel caso degli insegnamenti che si ricavano dall’esperienza comune. Sono altresì valutati d’ufficio il diritto vigente in uno Stato estero e gli usi e le consuetudini commerciali; se però il tribunale non li conosce, può ordinare la produzione di prove.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il giudice valuta liberamente le prove e si pronuncia in piena scienza e coscienza sulla veridicità o meno delle asserzioni. I motivi che danno luogo all’intimo convincimento del giudice sono riportati nella decisione. Nei casi in cui la legge giudica la probabilità sufficiente (come nel caso delle misure cautelari), il tribunale non è tenuto ad applicare le disposizioni vigenti in materia di produzione delle prove, dei mezzi probatori e della loro forza, ma tiene conto di ogni mezzo che ritiene idoneo per giungere a una probabilità della veridicità dei fatti.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Il principio di base è che le parti propongono e producono i mezzi probatori, ma il tribunale può anche ordinare d’ufficio provvedimenti istruttori apportando tutti gli elementi probatori idonei ammessi dalla legge, anche quando le parti non li hanno invocati.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Dopo aver intrapreso provvedimenti istruttori, il tribunale si pronuncia nel merito della causa e, se giudica le prove insufficienti, può disporre ulteriori provvedimenti istruttori.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

La domanda di una parte può essere respinta se il giudice ritiene che gli elementi probatori esistenti siano sufficienti o se una delle parti non è riuscita a produrli entro i termini di legge.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

I mezzi probatori previsti dal codice di procedura civile sono la confessione, il sopralluogo, la perizia, le prove documentali, l’audizione delle parti, l’audizione dei testimoni, la presunzione e i giuramenti.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

I periti intervengono a sostegno del tribunale fornendo il loro parere sulle questioni sollevate. In caso di necessità, il tribunale dispone che i periti siano presenti durante lo svolgimento di tutti gli atti processuali o di una parte di essi. Un elenco dei periti è conservato presso ciascun tribunale. Le modalità di stesura e di tenuta di questi elenchi sono stabilite da ordinanze pubblicate su proposta del ministro della Giustizia. Il tribunale chiamato a pronunciarsi sulla causa fornisce ai periti le istruzioni riguardanti le modalità di esecuzione delle loro funzioni e decide in particolare:

  1. se essi devono comparire durante gli atti processuali ed eventualmente per quali tipi di atti e
  2. se la perizia sarà effettuata dinanzi allo stesso o dai soli periti. I suddetti poteri sono conferiti al tribunale che, su richiesta o commissione, esegue gli atti processuali relativi alla perizia - oppure al giudice delegato, se il tribunale chiamato a pronunciarsi sulla causa non ha deciso diversamente.

Quando viene disposta una perizia scritta, il tribunale stabilisce un termine entro il quale i periti devono presentarla. Se il giudice o il presidente (nel caso di tribunali con più membri) giudica questo termine insufficiente per formulare un parere, può prorogarlo su richiesta dei periti e senza una preventiva convocazione delle parti. In caso di più periti, essi compiono tutti gli atti necessari alla perizia e formulano congiuntamente il loro parere scritto. A tal fine, si riuniscono su invito di uno di essi. Il parere scritto deve indicare le azioni dei periti e il loro parere motivato e deve essere firmato da ognuno di essi. Se uno dei periti non si presenta al momento della perizia o si rifiuta di firmare il parere scritto, se ne dà conto nella perizia stessa. Il parere scritto è depositato dai periti, o dalla persona appositamente incaricata, presso la cancelleria del tribunale che li ha designati e viene stilata un’apposita relazione. In caso di parere depositato presso la cancelleria del tribunale che agisce su richiesta o commissione del tribunale in cui esercita le proprie funzioni il giudice delegato, la relazione viene immediatamente trasmessa alla cancelleria del tribunale che statuisce sulla causa. In ogni caso il tribunale si pronuncia liberamente sul parere dei periti.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

La confessione, orale o scritta, resa dalla parte dinanzi al tribunale che statuisce sulla causa o dinanzi al giudice delegato costituisce una prova irrefutabile contro colui che ha reso la confessione, mentre la confessione stragiudiziale è valutata liberamente alla stregua degli altri mezzi probatori.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

I testimoni non possono fornire come prova contratti e atti collettivi quando il valore del loro oggetto supera i 20 000 euro, mentre la prova testimoniale non è comunque ammessa contro il contenuto di un documento, anche se il valore dell’atto giuridico è inferiore a due milioni di dracme, pari a 20 000 euro. La prova testimoniale è invece sempre ammessa:

  1. quando c’è un principio di prova scritta proveniente da un documento con valore probatorio;
  2. in caso di incapacità fisica o morale a ottenere un documento;
  3. se è dimostrato che il documento redatto è stato smarrito accidentalmente;
  4. se la natura dell’atto giuridico o le condizioni specifiche in cui è stato concluso, soprattutto nel caso degli scambi commerciali, giustificano la prova testimoniale.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Chiunque sia chiamato a testimoniare è tenuto a comparire e a deporre sui fatti di cui è a conoscenza. Una persona che non si presenti senza addurre un motivo legittimo viene condannata dal tribunale, con decisione messa a verbale, al pagamento delle spese causate dalla sua assenza; può addirittura essere condannata a una pena pecuniaria.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Possono rifiutarsi di deporre come testimoni:

  1. ecclesiastici, avvocati, notai, medici, farmacisti, infermieri, ostetriche e relativi assistenti, come pure i consulenti delle parti, in merito ai fatti di cui siano venuti a conoscenza nell’esercizio della loro professione;
  2. i parenti di una delle parti per filiazione, affinità o adozione in linea retta o collaterale fino al terzo grado, tranne nel caso in cui abbiano lo stesso legame di parentela di tutte le parti, come pure i coniugi (anche dopo lo scioglimento del matrimonio) e i fidanzati.

Il testimone non è inoltre tenuto a deporre su:

  1. fatti che giustifichino azioni penali per il testimone o per una persona ad esso legata in virtù dell’articolo 401, n° 2 del codice di procedura civile o che ledano il suo onore o quello di tali persone;
  2. fatti che costituiscano un segreto professionale o artistico.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Un testimone che si presenti e si rifiuti di deporre, pur essendo tenuto a farlo, può essere condannato a una pena pecuniaria dal tribunale dinanzi al quale viene eseguito il provvedimento istruttorio.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Non possono essere chiamati a rendere una testimonianza:

  1. Gli ecclesiastici in merito a informazioni che siano state confidate loro durante una confessione.
  2. Le persone che al momento dei fatti da accertare erano incapaci di comprendere tali fatti o che non siano in grado di spiegare ciò a cui hanno assistito.
  3. Le persone che al momento dei fatti soffrivano di disturbi mentali o psichici tali da limitare in modo decisivo la loro capacità di discernimento e il loro libero arbitrio o che si trovavano in tale stato al momento dell’audizione.
  4. Gli avvocati, notai, medici, farmacisti, infermieri, ostetriche e relativi assistenti, nonché i consulenti delle parti, in merito a fatti che siano stati confidati loro o che abbiano accertato nell’esercizio della loro professione e che siano coperti da segreto professionale, a meno che colui che ha confidato tali informazioni o che è interessato dal segreto non vi acconsenta.
  5. I funzionari e i militari, attivi o meno, su fatti coperti da segreto, a meno che il ministro competente non li autorizzi a testimoniare.
  6. Persone che potrebbero nutrire un interesse nell’esito del processo.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Prima di essere ascoltato, il testimone deve prestare giuramento con formula di carattere religioso o secondo la procedura civile. I testimoni sono ascoltati separatamente e sono messi a confronto con altri testimoni o con le parti solo se ritenuto necessario. I testimoni rilasciano una deposizione orale. Il testimone deve spiegare come è venuto a conoscenza dei fatti su cui è chiamato a deporre e, in caso di fatti di cui non abbia una conoscenza diretta, deve fornire il nome della persona che lo ha informato. Il tribunale può vietare alle parti o ai loro procuratori di porre al testimone domande che non siano palesemente pertinenti o che siano fuori luogo e dichiara l’audizione del testimone conclusa quando ritiene che quest’ultimo abbia riferito tutto ciò che sapeva sui fatti da accertare. Il tribunale decide d’ufficio o su richiesta delle parti se utilizzare la videoconferenza in una particolare causa. L’accettazione o meno di tale richiesta è di competenza del tribunale, il quale valuta la necessità di questo mezzo tecnico di trasmissione ai fini di uno svolgimento più efficace del procedimento. Dopo aver valutato le particolari circostanze di una causa, il tribunale può accogliere la richiesta di utilizzare la videoconferenza imponendo garanzie aggiuntive ai fini di un regolare svolgimento del procedimento. Il giudice, il cancelliere e coloro che partecipano alla videoconferenza devono trovarsi nelle rispettive sale prima dell’inizio previsto della trasmissione. Il tribunale stabilisce su base individuale se un giudice debba intervenire da una località remota. La strumentazione viene gestita dal giudice o dal personale autorizzato del tribunale. In caso di autorità consolare, la strumentazione viene gestita da una persona autorizzata dal capo della delegazione. La discussione in videoconferenza si svolge conformemente alle disposizioni del codice di procedura civile in base al tipo di atto processuale. Il giudice stabilisce il numero di persone che possono trovarsi nelle sale, dirige la discussione e fornisce le informazioni del caso alle persone che si trovano in entrambe le sale. Ogni membro del tribunale o chiunque abbia un ruolo nel processo ha diritto, su autorizzazione del giudice che dirige la discussione, a rivolgere domande alle parti, ai testimoni e ai periti presenti. Ai fini dell’identificazione della persona in località remota, il giudice è assistito dal cancelliere o da una persona autorizzata dal console di detta località. È il giudice che dirige la discussione a dichiarare chiusa la videoconferenza. La deposizione-audizione in videoconferenza dei testimoni, dei periti e delle parti è ritenuta svolgersi dinanzi al tribunale e ha lo stesso valore probatorio dell’esame in udienza.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Il tribunale può tenere conto soltanto di mezzi probatori legali, dove per “legale” s’intende la modalità di assunzione del mezzo probatorio. Le prove ottenute illegalmente sono inammissibili e non sono prese in considerazione.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Sì, le deposizioni delle parti al processo hanno valore probatorio.

4 Questo Stato membro ha precisato, a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove, altre autorità competenti per l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari in materia civile o commerciale ai sensi del regolamento? In caso affermativo, per quali procedimenti sono competenti al fine dell'assunzione delle prove? Possono richiedere solo l'assunzione delle prove o sono anche tenuti ad assistere all'assunzione delle prove in base alla richiesta di un altro Stato membro? Cfr. anche la notifica a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove.

La Grecia non ha definito altre autorità competenti ai fini dell'assunzione delle prove nell'ambito dei procedimenti giudiziari in materia civile o commerciale, ai sensi del regolamento.

Ultimo aggiornamento: 12/04/2023

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Assunzione delle prove - Spagna

1 Onere della prova

Affinché un diritto sia riconosciuto dinanzi a un organo giurisdizionale è necessario addurre la prova dei fatti presunti, seguendo un’attività procedurale regolamentata in termini di fasi e tempistiche.

Le parti di un procedimento sono tenute dimostrare i fatti che sostengono e su cui basano le rispettive richieste. Di conseguenza l’attore è tenuto a provare i fatti riportati nella domanda, mentre il convenuto deve potere dimostrare fatti che impediscano, annullino o indeboliscano l’efficacia legale dei fatti della domanda.

Le conseguenze pregiudiziali della mancanza di prove si ripercuotono sulla parte cui spetta l’onere della prova. Pertanto, se al momento della pronuncia della sentenza o di un’analoga decisione la parte non ha provato i fatti sostenuti, il giudice ne respingerà le richieste. Per imputare la mancanza di prove relative a un determinato fatto a una delle parti, il giudice terrà conto della facilità di ciascuna parte di provare il fatto in questione.

È fondamentale che chiunque intenda proporre un’azione dinanzi a un organo giurisdizionale valuti prima le possibilità di addurre prove a sostegno di quanto affermato, per evitare perdite di tempo e denaro (spese giudiziarie) in caso non sia in grado di farlo. A tal fine è necessario avere conoscenze, anche se generali e basiche, sulle norme che disciplinano la fase probatoria di un procedimento.

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

La fase probatoria nel diritto spagnolo è regolamentata dai capitoli V e VI del titolo I, libro II (articoli da 281 a 386) della Ley de Enjuiciamiento Civil (codice di procedura civile) (legge n. 1/2000 del 7 gennaio 2000). Il codice di procedura civile contiene osservazioni generali sulla prova nella sezione XI dell’introduzione (in termini tecnici “preambolo”), che possono essere utili per capire come il legislatore spagnolo intenda la fase probatoria di un procedimento.

In alcuni procedimenti sono applicate norme speciali sull’assunzione delle prove, che modificano le norme generali. Ne sono un esempio i procedimenti che coinvolgono minori o famiglie. Le prove possono anche essere assunte dal Juzgado de Segunda Instancia (tribunale di secondo grado). Si tratta in genere di prove che non hanno potuto essere assunte dal Juzgado de Primera Instancia (tribunale di primo grado) per ragioni non imputabili all’attore.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

A livello teorico è sempre stata fatta una distinzione tra prova di un fatto e prova di una legge, benché il diritto non sia in realtà una materia da dimostrare, dovendo necessariamente essere nota al giudice. Fa eccezione il diritto estero, che deve essere provato. La prova del diritto estero è regolamentata dalla Ley de cooperación jurídica internacional en materia civil (legge sulla cooperazione giuridica internazionale in materia civile), in base alla quale il giudice può chiedere relazioni su materie di diritto estero, solitamente attraverso l’autorità centrale spagnola. Nel caso in cui il diritto estero non sia provato, potrà applicarsi il diritto spagnolo, benché il giudice utilizzerà i propri poteri solo in circostanze eccezionali.

Non è necessario dimostrare fatti interamente e generalmente noti su cui le parti concordano, ad eccezione dei casi in cui la materia oggetto del procedimento sia al di fuori del controllo delle parti, ossia in caso di procedimenti in materia di capacità giuridica delle persone, filiazione, matrimonio e minori.

Le presunzioni previste dalla legge esentano la parte che ne beneficia dall’addurre prove del fatto presunto. In caso di presunzioni di questo tipo, sono ammesse controprove, salvo che non espressamente vietato dalla legge. Tra le presunzioni riconosciute dalla legge vi sono, ad esempio, la comunione di proprietà e denaro acquisiti da uno o entrambi i coniugi dopo il matrimonio, a meno che non possa essere dimostrato che detti beni appartengono esclusivamente a uno dei coniugi, la presunzione che i coniugi vivano assieme e la presunzione che una persona scomparsa fosse in vita sino a quando non ne è stato dichiarato il decesso.

Di norma l’assenza di una replica alla domanda e la mancata comparizione da parte del convenuto non lo esentano dall’onere della prova dei fatti che sostengono le sue richieste. Esistono tuttavia eccezioni in cui la mancanza di obiezioni da parte del convenuto comporta l’emissione di una sentenza favorevole alle rivendicazioni dell’attore. È questo il caso, ad esempio, dei procedimenti per controversie di modesta entità e dei procedimenti di sfratto per mancato pagamento.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

I fatti sostenuti dalle parti nelle dichiarazioni contenute nella domanda e nella difesa devono essere dimostrati e il giudice deve fondare la propria valutazione sulle circostanze del caso, tenendo conto di tutte le prove assunte e della loro natura (ad esempio, un documento pubblico non ha lo stesso valore di una dichiarazione delle parti). La valutazione delle prove e delle ragioni per cui il giudice giunge a determinate conclusioni devono essere esposte nella sentenza. Oltre alla prova diretta, esiste anche la prova indiretta, in base alla quale una volta che un fatto è stato accolto o interamente provato, il giudice può presumere che un secondo fatto, in rapporto diretto e preciso con il primo, sia vero. Il giudice esporrà nella decisione il ragionamento che l’ha condotto dal fatto provato a quello presunto.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

In base al principio che regolamenta i procedimenti civili (principio dispositivo), secondo cui il giudice deve decidere solo delle questioni sottopostegli, le parti sono tenute a proporre al giudice le prove che intendono presentare durante il procedimento. Tuttavia, il giudice può decidere di sua iniziativa che talune prove possono essere assunte solo nei casi previsti dalla legge. Pertanto, nel corso dell’udienza preliminare di un procedimento civile, se il giudice ritiene che le prove proposte dalle parti non siano sufficienti a chiarire i fatti contestati, può indicare alle parti i fatti che potrebbero essere inficiati dall’insufficienza di prove, nonché la prova che possono proporre.

Nei procedimenti in materia di capacità giuridica di un soggetto, filiazione, matrimonio e minori, il giudice può, indipendentemente dalla prova chiesta dalle parti o dai servizi della procura, procedere all’assunzione di qualunque prova consideri necessaria per la risoluzione del caso, a seconda del tipo di procedimento in questione.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Nei procedimenti orali (istanze di un valore sino ai 6 000 EUR), a seguito della proposta e dell’ammissione delle prove durante l’udienza, il giudice procede ad assumere le prove nel corso del procedimento effettivo.

Nei procedimenti ordinari (istanze di un valore superiore ai 6 000 EUR), a seguito dell’ammissione delle prove nell’udienza preliminare (in cui sono definite anche le questioni procedurali), viene fissata una data per il procedimento e l’assunzione delle prove è rinviata a tale data. Le parti vengono convocate per rilasciare dichiarazioni, sono citati a comparire i testimoni che le parti non sono riuscite a portare in tribunale, sono chiamati esperti quando le parti desiderano ottenere chiarimenti o spiegazioni sulle opinioni espresse e viene preso contatto con le istituzioni in possesso di documenti che le parti non sono state in grado di allegare all’istanza di domanda e difesa, purché le parti abbiano indicato gli archivi in cui si trovano. Le prove che non devono essere assunte durante il procedimento (ad esempio, le visite in determinati luoghi) vengono raccolte prima del procedimento. Nel caso in cui l’unica prova ammessa in udienza preliminare siano la prova documentale e che questa non sia stata contestata oppure laddove nessuna parte chieda che l’esperto che ha elaborato una determinata relazione sia presente all’udienza preliminare, il giudice emetterà un sentenza successiva all’udienza preliminare, senza dover fissare una data per il procedimento.

In base alla norma generale, l’assunzione delle prove avviene dinanzi al giudice o tribunale che esamina il caso, anche quando il testimone non risiede nella stessa zona e debba spostarsi per raggiungere la sede del tribunale nel giorno della comparizione (fermo restando il diritto del testimone di chiedere il rimborso delle spese sostenute alla parte che lo ho proposto, in base a quanto stabilito dal cancelliere e senza pregiudizio del conseguente diritto della parte di reclamare alla controparte, in caso di vittoria, il pagamento delle spese giudiziarie). Solo in casi eccezionali, ad esempio in caso di distanza notevole dal foro, può essere chiesta assistenza giudiziaria, ad esempio per ricevere la dichiarazione presso il tribunale del luogo di residenza del testimone. In questo caso, è inviata una lettera di richiesta a un altro organo giurisdizionale (a livello nazionale) oppure si ricorre a un meccanismo istituito dalle norme in materia di cooperazione giudiziaria internazionale, a seconda di dove deve pervenire la dichiarazione. In questo ultimo caso, le parti presentano per iscritto le domande da porre. Con la videoconferenza, modalità sempre più utilizzata, non è necessario formulare le domande in anticipo. È sufficiente chiedere una videoconferenza dal tribunale del luogo in cui sarà tenuta.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Non sono ammesse prove o fatti indiscutibili che non siano rilevanti per l’oggetto del procedimento, né prove che, in base a regole e criteri ragionevoli e certi, non contribuiscano a chiarire i fatti contestati. In nessun caso il tribunale ammette prove ottenute illegalmente, contrarie ai diritti fondamentali o che necessitino dell’assistenza dell’autorità giudiziaria per l’ottenimento di documenti a disposizione delle parti.

In genere, le prove devono essere proposte nel corso del procedimento orale o dell’udienza preliminare. Non sono prove proposte oltre i termini fissati.

Nei procedimenti in materia di capacità giuridica, famiglia e minori, possono essere introdotti nuovi fatti dopo la presentazione della domanda e della difesa, e in particolare presso il tribunale di primo grado nel caso in cui la sentenza venga impugnata o il ricorso contestato. In questi casi è possibile proporre nuove prove, a condizione che il termine per la pronuncia della sentenza non sia già iniziato. In altri procedimenti, laddove il termine per la presentazione di argomenti sia concluso e si verifichi un nuovo fatto significativo, le parti possono comunicarlo per iscritto al giudice e chiedere inoltre che venga assunte nuove prove qualora la controparte non riconosca la veridicità del fatto.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

I mezzi di prova cui è possibile ricorrere nell’ambito di un procedimento sono: esame delle parti, documenti pubblici, atti privati, perizie, esami giudiziari, deposizioni dei testimoni e mezzi di riproduzione di parole, suoni e immagini, nonché strumenti che consentano di archiviare, recuperare e riprodurre, parole, dati, immagini e operazioni matematiche effettuate per fini contabili o di altro tipo, pertinenti per il procedimento.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

PROVA TESTIMONIALE: non è necessario ricorre a testimoni nella domanda o difesa, poiché nei procedimenti orali tutte le parti sono tenute a comparire per l’udienza accompagnate dalle persone che dovranno deporre nel processo. Le parti devono chiedere al giudice di convocare i testimoni che non sono stati in grado di portare con sé, disponendone la comparizione entro tre giorni dal ricevimento dell’atto di citazione. Nei procedimenti ordinari i testimoni sono identificati all’udienza preliminare, quando oltre alle questioni procedurali, vengono determinati i fatti contestati nella causa e sono proposti e ammessi i relativi elementi di prova.

La prova testimoniale è sempre orale ed è assunta il giorno del procedimento (così come i chiarimenti ritenuti necessari e da chiedere agli esperti). Tuttavia, esiste un’eccezione a questa norma relativa all’esame dei testimoni, ossia nei casi in cui una persona giuridica o un ente pubblico debba fornire informazioni su fatti significativi del procedimento, ma non è necessario sentire personalmente ciascun soggetto. In questo caso, al posto di una dichiarazione orale, è sottoposto all’ente un elenco di domande cui le parti desiderano avere risposta e che il giudice ritenga pertinenti. La risposta è trasmessa per iscritto.

PROVA PERIZIALE: i pareri degli esperti sono sempre formulati per iscritto. Dopo averle presentato i pareri e letto quelli proposti dalla controparte, le parti devono decidere se la partecipazione del perito al procedimento è necessaria per fornire delucidazioni o spiegazioni necessarie.

Qualora le parti intendano ricorrere alla prova periziale dovranno presentare il parere dei periti su cui basano la domanda o la difesa, salvo che ciò non sia possibile. In questo caso dovranno indicare i pareri di cui intendono avvalersi. Inoltre, sono tenute a trasmettere i pareri non appena possibile e in ogni caso cinque giorni prima che l’udienza preliminare sia convertita in procedimento ordinario o cinque giorni prima dell’udienza nei procedimenti orali. Ciononostante, le parti, al momento della presentazione della domanda o della difesa, possono chiedere che venga nominato esperto giudiziario e in questo caso il parere è formulato in un secondo momento (di solito nel periodo tra l’udienza preliminare e il procedimento, ma con sufficiente anticipo da garantire alle parti di poterlo esaminare prima dell’udienza).

Una figura intermedia tra il testimone e il perito è il testimone tecnico o esperto, ossia un testimone capace di fornire informazioni su questioni tecniche relative al procedimento. Di solito gli esperti tecnici sono autori di relazioni presentate assieme alla domanda o alla difesa come prova documentale e non come prova periziale.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Sì. I documenti pubblici forniscono una prova completa del fatto, dell’atto o dello stato dei fatti che illustrano, nonché della data in cui la documentazione è stata prodotta e dell’identità dei notai e delle persone che hanno partecipato all’elaborazione. Nel caso in cui sia contestata l’autenticità di un documento pubblico, il documento viene verificato e confrontato con l’originale, indipendentemente dal luogo in cui si trovi. Tuttavia, ove possibile, hanno valore di prova legale completa, senza necessità di verifiche o raffronti, salvo in caso di prove contrarie o confronti calligrafici, i seguenti documenti: atti pubblici di vecchia data, senza protocollo notarile, e qualsiasi documento pubblico di cui manchi l’originale o non esistano registrazioni ai fini di controlli o raffronti.

I documenti privati costituiscono una prova completa nei procedimenti anche quando non sono contestati dalla parte per i quali sono pregiudizievoli. Se un documento privato viene contestato, la parte che lo ha prodotto può chiedere un confronto calligrafico o qualsiasi altro mezzo di prova che ne possa dimostrare l’autenticità. Laddove non sia possibile provarne l’autenticità, il documento privato sarà valutato conformemente alla norme della “sana critica”, applicate altresì per valutare le altre prove assunte. Se, a seguito di contestazione, il documento risulta essere autentico, alla parte che lo ha impugnato può essere ordinato di pagare non solo le spese in questione, ma anche un’ammenda.

Infine, se il resto delle prove non dimostra il contrario, nella sentenza si riterranno certi i fatti che la parte avrà riconosciuto tali nelle dichiarazioni delle parti, se detta parte vi ha partecipato in prima persona e la dichiarazione quali fatti certi sarebbe loro del tutto pregiudizievole.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

In linea di principio non esistono disposizioni che stabiliscano quale prova utilizzare per dimostrare determinati fatti. Tuttavia, è logico che, ad esempio, nel caso di una richiesta relativa a un importo dovuto per rapporti commerciali tra le parti, l’esistenza o l’estinzione del debito sarà determinata essenzialmente per mezzo di prove documentali. La prova periziale è richiesta laddove siano necessarie conoscenze scientifiche, tecniche o pratiche al fine di valutare i fatti o le circostanze pertinenti per la questione o di acquisire maggiore certezza al riguardo.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

I testimoni citati sono obbligati a comparire al procedimento o all’udienza indicata. In caso contrario, sono passibili di un’ammenda dai 180 ai 600 EUR, soggetta a un termine di cinque giorni in cui possono essere sentiti. Se il testimone non si presenta dopo essere stato convocato per la seconda volta, la sanzione non consiste più in una semplice ammenda, ma il testimone è accusato di oltraggio a magistrato in udienza, reato di cui i testimoni sono avvisati sin dall’inizio.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Il principio generale che obbliga i testimoni a deporre non si applica ai testimoni che per status o professione abbiano il dovere di tenere segreti i fatti su cui sono interrogati. In questo caso, sono tenuti a farlo presente al giudice e ad apportare motivazioni al riguardo. Dal canto suo il giudice, tenendo conto delle ragioni del rifiuto di testimoniare, deciderà come procedere al loro esame e se esentarli dall’obbligo di rispondere. L’eventuale esenzione dal rispondere deve essere iscritta negli atti.

Se il testimone sostiene che i fatti sui quali è interrogato riguardano un fatto dichiarato o classificato quale riservato per legge, il giudice potrà chiedere all’organo competente, di propria iniziativa e qualora lo ritenga necessario ai fini dell’amministrazione della giustizia, un documento ufficiale che confermi quanto sostenuto dal testimone. Una volta che il giudice ha accertato la presunta riservatezza, disporrà che il documento venga inserito nei registri, incluse le domande soggette a segreto ufficiale.

Inoltre, prima delle loro dichiarazioni, i testimoni devono essere interrogati dal giudice in merito alle rispettive situazioni personali (legami familiari o di amicizia o ostilità verso le parti, interesse personale in materia, ecc.), e alla luce delle loro risposte, le parti possono presentare osservazioni al giudice circa la loro imparzialità.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

I testimoni hanno l’obbligo di comparire se citati dal tribunale, nonché di prestare giuramento o promessa di dire la verità, dopo essere stati avvertiti delle sanzioni stabilite per il reato di falsa testimonianza nei procedimenti civili. I testimoni sono tenuti a deporre nei modi di cui all’articolo 366 del codice di procedura civile. Qualora si rifiuti di deporre, il testimone potrebbe incorrere in un atto di mancato rispetto dell’autorità giudiziaria, passibile di un’ammenda, o a seconda della gravità, il rifiuto potrebbe potenzialmente costituire un reato.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Chiunque può essere chiamato a testimoniare, eccetto le persone private in modo permanente della capacità di intendere o dell’uso dei sensi (vista, udito, ecc.) per fatti di cui avrebbero potuto venire a conoscenza soltanto utilizzando tali sensi.

I minori di età inferiore ai 14 anni possono testimoniare se, secondo il giudice, dispongono del livello di maturità necessario per conoscere e dire la verità.

Nel diritto spagnolo la nozione tradizionale fa riferimento a persone fisiche, ma non esclude la possibilità che i rappresentanti legali di persone giuridiche compaiano quali testimoni per fornire informazioni circa fatti di cui sono venuti a conoscenza in quella funzione. Per le persone giuridiche e gli enti pubblici, è prevista espressamente la possibilità di informare il giudice per iscritto, come affermato in precedenza (articolo 381 del codice di procedura civile).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Le domande ammesse dal giudice vengono formulate direttamente dagli avvocati delle parti, iniziando da quella che ha proposto il testimone. Una volta risposto alle domande poste dall’avvocato della parte che ha proposto la prova testimoniale, gli avvocati delle altre parti potranno porre al teste nuove domande che ritengano utili per chiari i fatti. Al fine di ottenere chiarimenti e ulteriori informazioni, anche il giudice può interrogare il testimone.

Il giudice può, di sua iniziativa o su richiesta di una delle parti, consentire a un testimone che abbia reso una dichiarazione in grave contraddizione con quella di un altro testimone o di una delle parti interrogate precedentemente di avere un confronto con tale testimone o parte.

Su richiesta e previo accordo del giudice, il testimone può essere sentito in videoconferenza. L’assunzione di prove in videoconferenza verrà adottata laddove risulti essere la modalità più appropriata e proporzionata (in sostanza, una distanza considerevole tra il luogo di residenza del testimone e la sede del tribunale) e sempre garantendo il principio del contraddittorio e il diritto di difesa delle parti.

3 Valutazione delle prove

La valutazione delle prove è la fase in cui il giudice decide dell’efficacia delle prove assunte nel complesso, seguendo il principio della “sana critica”. Tuttavia, come indicato sopra, esistono alcuni mezzi di prova la cui valutazione è prevista dalla legge, come nel caso dei documenti pubblici e privati e l’interrogatorio delle parti, in alcune circostanze.

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Non possono essere ammesse le prove ottenute illegalmente. Non hanno inoltre alcuna valenza le prove ottenute violando in modo diretto o indiretto i diritti o le libertà fondamentali e che verranno quindi ignorate dal giudice nel decidere del caso.

Se una delle parti ritiene che nell’ottenere o scoprire prove ammesse si siano violati diritti fondamentali, dovrà dichiaralo immediatamente, notificandolo alle altre parti ove opportuno. Il giudice deciderà quindi della legittimità della prova.

Qualora il giudice stesso ritenga che l’assunzione della prova abbia comportato la violazione di un diritto fondamentale, respingerà la prova d’ufficio.

Tale questione, che può altresì essere sollevata dal giudice di sua iniziativa, sarà risolta nel corso del procedimento, e in caso di procedimenti orali, all’inizio dell’udienza, prima che l’assunzione delle prove abbia inizio.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Se una parte è chiamata a testimoniare dalla controparte, la valutazione della deposizione dipenderà dal contenuto delle risposte. Così, se il resto delle prove non dimostra il contrario, nella sentenza si riterranno certi i fatti che la parte avrà riconosciuto tali, qualora la parte vi abbia partecipato in prima persona e la dichiarazione quali fatti certi sia del tutto pregiudizievole. Per tutti gli altri aspetti, il giudice valuterà il contenuto delle dichiarazioni secondo il principio della sana critica.

Allo stesso modo, il giudice può ritenere accertati i fatti personali delle parti che non compaiano a deporre o che, pur presentatisi, rifiutino di testimoniare o diano risposte evasive, purché si tratti di fatti in cui la parte interrogata è intervenuta personalmente e il cui accertamento potrebbe arrecare loro pregiudizio in toto o in parte. In aggiunta, le parti che non compaiano sono passibili di un’ammenda tra i 180 e i 600 EUR.

Ultimo aggiornamento: 30/10/2020

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Assunzione delle prove - Francia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Secondo l'articolo 1353 del codice civile, colui che chiede l'adempimento di un'obbligazione deve provare la sua esistenza. D'altra parte, colui che ritiene di aver già adempiuto, deve provare l'avvenuta estinzione della sua obbligazione.

Ciascuna parte in causa deve dunque fornire la prova dei fatti asseriti. Anche l'articolo 9 del codice di procedura civile dispone che «spetta a ciascuno provare conformemente alla legge i fatti necessari all'accoglimento della propria domanda».

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

In certi casi, esistono presunzioni che esentano dal fornire la prova di un fatto la cui esistenza è impossibile o difficile da dimostrare.

Per le presunzioni legali è prevista in qualche modo l'inversione dell'onere della prova che grava su colui che deve dimostrare l'esistenza del fatto asserito. In generale, le presunzioni sono cosiddette «semplici»: in questo caso la prova contraria può essere fornita. Esempio: il figlio nato in costanza di matrimonio si presume che abbia come padre il marito della madre, ma è possibile avviare un'azione per disconoscere o comunque contestare la paternità.

Più raramente, le presunzioni sono dette «assolute»: in questo caso, non è ammessa la prova contraria.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il giudice deve basare la sua decisione su fatti provati o non contestati.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Il provvedimento istruttorio può essere disposto dal giudice su istanza di una parte, ma il giudice può altresì decidere in tal senso d'ufficio.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Nel caso in cui il giudice disponga un provvedimento istruttorio su istanza di parte, il cancelliere dell'organo giurisdizionale competente comunica al consulente tecnico nominato il contenuto dell'incarico affidatogli; quest'ultimo convoca le parti per tutte le operazioni che conduce. Nel caso di una perizia, quest'ultima inizierà solo nel momento in cui la parte avrà versato la somma stabilita dal giudice (deposito cauzionale) che garantisce il pagamento del consulente. Tutti i provvedimenti istruttori vengono eseguiti in presenza delle parti.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice può rigettare la richiesta di un provvedimento istruttorio nel caso in cui ritenga che quest'ultimo possa comportare come effetto quello di ovviare alle lacune della parte relativamente all'onere della prova oppure nel caso in cui non lo ritenga necessario.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Il diritto civile francese opera la seguente distinzione. Per i fatti oggetto del giudizio (ad esempio: un incidente), la prova è libera e può essere quindi fornita con qualsiasi mezzo (documenti, testimoni ecc.). Per i negozi giuridici (contratti, donazioni…), in linea di principio, la prova scritta è indispensabile, ma la legge prevede talune eccezioni (ad esempio per gli atti relativi a una somma inferiore a un determinato importo, definito in un decreto, o nel caso sia impossibile produrre una prova scritta). Occorre notare che tra i commercianti il principio è quello della libertà di produrre prove con qualsiasi mezzo, compresi i negozi giuridici.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

La testimonianza può essere raccolta in due forme distinte: oralmente, nell'ambito dell'istruttoria o con un documento scritto, mediante dichiarazioni che devono rispettare determinati requisiti di forma. Infatti, la dichiarazione scritta deve menzionare in particolare l'identità del testimone ed eventualmente la relazione di parentela o il suo legame di affinità, di subordinazione, di collaborazione o di comunanza d'interessi con una delle parti. Inoltre, occorre indicare che tale dichiarazione è stata redatta per produrla in giudizio e che il suo autore è a conoscenza del fatto che dichiarare il falso è un reato. Inoltre, è possibile raccogliere una testimonianza mediante atti pubblici (si tratta di un atto emesso da un giudice o da un pubblico ufficiale e che raccoglie le dichiarazioni di diversi testimoni sui fatti da provare).

La perizia si distingue dalla testimonianza poiché si tratta di un provvedimento istruttorio con il quale si affida a una persona particolarmente competente il compito di dare un parere puramente tecnico, dopo aver invitato le parti a fornire chiarimenti. Il perito esegue la perizia, dando il suo parere oralmente o per iscritto. In quest'ultimo caso, viene redatta una relazione che contiene in particolare le osservazioni scritte delle parti. Il giudice non è tenuto ad attenersi al parere del perito.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

L'atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale (notaio, ufficiale giudiziario) nell'esercizio delle sue funzioni, fa fede fino a querela di falso.

La scrittura privata (documento redatto senza l'intervento di un pubblico ufficiale, dalle parti stesse e soltanto la loro firma) fa fede fino a prova contraria.

La valutazione delle testimonianze e degli altri mezzi di prova è lasciata al libero convincimento del giudice.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Come esposto al paragrafo 2.4, la prova scritta è necessaria per provare l'esistenza di un negozio giuridico il cui valore superi i 1 500 euro. Peraltro, si può provare un fatto con ogni mezzo di prova previsto dalla legge.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Tutti i cittadini sono tenuti a fornire il proprio contributo alla giustizia per accertare la verità.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Una persona in possesso di informazioni raccolte nell'esercizio della professione e coperte dal segreto professionale deve rifiutarsi di testimoniare; in difetto si espone a sanzioni penali. Inoltre, il testimone può rifiutarsi sistematicamente di testimoniare se ha un legittimo impedimento (esempi: impossibilità di spostarsi, malattia, motivi professionali). Il giudice valuterà la rilevanza del legittimo impedimento.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

I testimoni non comparsi e quelli che senza un legittimo motivo si rifiutano di deporre o di prestare giuramento possono essere condannati a un'ammenda fino a un massimo di 3 000 euro.

Inoltre, occorre precisare che si può essere condannati a sanzioni penali per falsa testimonianza.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Chiunque può essere escusso come testimone, ad eccezione delle parti stesse e delle persone che non possono testimoniare nell'ambito di un processo come nel caso degli incapaci (i minorenni e gli adulti interdetti) o nel caso di soggetti che hanno subito determinate condanne penali (privazione di determinati diritti). Tuttavia, il giudice può ascoltarli per avere informazioni, senza far prestare giuramento. Inoltre, nel caso di un procedimento di divorzio o di separazione, i figli dei coniugi non possono essere mai ascoltati o testimoniare.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il giudice conduce l'escussione del testimone e gli sottopone dei quesiti. Nel caso in cui siano presenti, le parti non possono interrompere il testimone, né rivolgersi direttamente a lui per influenzarlo. Se lo ritiene necessario il giudice interroga il teste con i quesiti che le parti intendono sottoporre al testimone.

È possibile che il giudice registri (con supporto audio, visivo o audiovisivo) talune operazioni compiute nell'ambito dell'istruttoria quando le circostanze lo richiedano (come nel caso in cui ci sia lontananza geografica).

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Il giudice non terrà conto delle prove ottenute con mezzi fraudolenti (macchina fotografica nascosta, registrazione di una conversazione telefonica all'insaputa dell'interlocutore) o che non rispettino la vita privata.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le dichiarazioni delle parti nel corso del processo non hanno valore di prova.

Ultimo aggiornamento: 07/09/2021

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Assunzione delle prove - Croazia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Le norme riguardanti l'assunzione delle prove e la presentazione, selezione, raccolta, analisi e valutazione dei mezzi di prova nei procedimenti civili sono contenute negli articoli da 219 a 276 del codice di procedura civile (Zakon o parničnom postupku) (Narodne novine ("NN"; Gazzetta ufficiale della Repubblica di Croazia) nn. 53/91, 91/92, 112/99, 88/01, 117/03, 88/05, 2/07, 84/08, 96/08, 123/08, 57/11, 148/11 – testo consolidato, 25/13, 89/14 – decisione della Corte costituzionale della Repubblica di Croazia (Ustavni sud Republike Hrvatske), 70/19 e 80/22; nel prosieguo "ZPP").

In base alla norma generale, ciascuna parte deve esporre i fatti e addurre le prove che sono a fondamento della propria domanda o che consentono di contestare le dichiarazioni e le prove della controparte. In altri termini, nella raccolta dei fatti e nella presentazione delle prove il diritto procedurale (civile) croato fa prevalere il principio del diritto di essere sentiti.

Di conseguenza ciascuna parte deve dimostrare la veridicità delle dichiarazioni rese riguardo all'esistenza di fatti a suo favore, su cui si basano le sue istanze (e la sua opposizione alle istanze della controparte), se non diversamente previsto dalla legge.

In genere, il giudice è autorizzato ad accertare solo i fatti riferiti dalle parti e ad assumere soltanto le prove presentate dalle stesse. In via eccezionale e soltanto laddove presuma che le parti intendano far valere un diritto che non sono legittimate a esercitare, il giudice è autorizzato (e tenuto) ad accertare fatti non esposti dalle parti e ad assumere prove non presentate dalle stesse.

Qualora non riesca ad accertare un fatto alla luce delle prove addotte (articolo 8 dello ZPP), il giudice decide in merito all'esistenza del fatto applicando le norme sull'onere della prova.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Con il termine "prova" si intende ogni fatto rilevante per la pronuncia di una decisione.

Non è necessario dimostrare i fatti esposti dalla parte dinanzi al giudice durante il procedimento. Tuttavia il giudice può chiedere di presentare prove che dimostrino tali fatti laddove ritenga che, nell'esporli, la parte intenda far valere un diritto che non è legittimata a esercitare (articolo 3, terzo comma, dello ZPP).

L'onere della prova viene meno anche per le norme giuridiche, cui si applica il principio secondo cui la conoscenza delle leggi da parte del giudice è presupposta (iura novit curia).

Non è inoltre necessario dimostrare fatti notori. Ciononostante è possibile dimostrare che un dato fatto non è notorio.

Non sono richieste prove per i fatti la cui esistenza è presunta per legge. Tuttavia può esserne dimostrata l'inesistenza, se non diversamente previsto dalla legge. Le norme sulle presunzioni relative (praesumptiones iuris) facilitano quindi l'assunzione delle prove, considerato che le parti che fondano la propria domanda su un fatto giuridicamente pertinente non sono tenute a dimostrarne direttamente l'esistenza. A tal fine, è sufficiente il riferimento a una norma giuridica di base inclusa in una presunzione relativa, mentre una parte che sostenga che detta norma giuridica di base non possa essere applicata a uno specifico caso sarà tenuta a dimostrarlo.

Tuttavia vi sono casi in cui la legge non ammette la prova dell'inesistenza di fatti presunti dalla legge (praesumptiones iuris et de iure). In tal caso il giudice è tenuto a concludere che il fatto giuridicamente pertinente esiste.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Compito del giudice è giungere a convinzione che i fatti su cui si basa l'applicazione della legge siano autentici o meno. Lo ZPP non contiene disposizioni esplicite sulla probabilità. Ciononostante, il grado di probabilità di un fatto dovrebbe aumentare in modo proporzionale all'importanza dell'azione da intraprendere, tenendo conto della fase del procedimento in cui è dibattuta e decisa una specifica questione procedurale e delle conseguenze procedurali nel caso in cui alcuni fatti vengano accertati o meno.

Secondo la norma generale della libera valutazione delle prove, il giudice decide, conformemente alle proprie convinzioni, quali fatti ritiene dimostrati in base a una valutazione attenta e coscienziosa di tutte le prove, presentate singolarmente e nel loro complesso, e tenendo conto degli esiti dell'intero procedimento.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Come affermato in precedenza, la procedura (civile) croata è prevalentemente inter partes. In altri termini, ciò significa che le parti possono raccogliere fatti e prove di loro iniziativa e il giudice può accertare fatti e assumere prove che non sono stati presentati dalle parti solo se ritiene che esse intendano proporre istanze inammissibili (articolo 3, terzo comma, dello ZPP).

Dopo lo svolgimento dell'udienza preparatoria, il giudice adotta una decisione che mette fine alla fase preprocessuale.

Se lo ritiene possibile alla luce delle circostanze del caso in esame, il giudice può mettere fine alla fase preprocessuale e tenere e concludere il processo in occasione dell'udienza preparatoria.

Se il giudice ritiene che non sia possibile mettere fine alla fase preprocessuale e tenere e concludere il processo in occasione dell'udienza preparatoria, elabora una pianificazione del procedimento.

Nella pianificazione del procedimento devono figurare:

  • una sintesi delle questioni di fatto e di diritto in esame;
  • i mezzi di prova per accertare i fatti in esame;
  • il termine per la presentazione delle ulteriori prove necessarie;
  • il termine entro il quale le parti devono presentare osservazioni scritte sugli elementi presentati dalla controparte e sulle constatazioni e conclusioni dei consulenti tecnici;
  • la data e l'ora della celebrazione del processo.

Se la celebrazione del processo richiede più udienze, il giudice consulta le parti prima di fissare le date e gli orari di tutte le udienze successive, cercando nel contempo di garantire che il procedimento abbia una durata ragionevole.

Il giudice adotta la pianificazione del procedimento mediante una decisione, pronunciata generalmente in occasione della prima udienza. Prima di adottare la decisione riguardante la pianificazione del procedimento, il giudice consente alle parti di formulare le proprie osservazioni al riguardo durante un'udienza.

In via eccezionale, se una delle parti non è presente all'udienza in cui viene discussa la pianificazione del procedimento, il giudice può definire la pianificazione del procedimento senza consultare la parte assente.

Nel corso del procedimento il giudice ha facoltà di modificare la pianificazione, a condizione che le parti abbiano avuto la possibilità di formulare osservazioni al riguardo. Se le modifiche apportate alla pianificazione non incidono sui termini relativi agli atti processuali delle parti, il giudice può modificare la pianificazione senza previa consultazione delle stesse.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Il giudice decide quali prove assumere per accertare i fatti decisivi.

Se il giudice accetta i mezzi di prova proposti da una parte, procede di norma all'effettiva assunzione della prova.

Nelle controversie esaminate da un tribunale in composizione collegiale (vijeće), l'assunzione delle prove ha luogo durante la celebrazione del processo dinanzi al collegio giudicante, il quale può in ogni caso decidere che, per importanti motivi, l'assunzione di alcune prove avvenga dinanzi al presidente del collegio o al giudice del tribunale adito (il giudice adito). In questo caso durante la celebrazione del processo verrà presentato un verbale delle prove assunte.

Il processo è celebrato dal giudice monocratico o dal presidente del collegio giudicante, che interroga le parti e assume le prove. Il giudice non è tuttavia vincolato dalla decisione sulla celebrazione del processo, né di conseguenza dalla decisione di accettare o rigettare i mezzi di prova presentati dalle parti.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Conformemente alle disposizioni dello ZPP, il tribunale rigetta un mezzo di prova qualora lo ritenga irrilevante e spiega le motivazioni del rigetto.

Lo ZPP non prevede tuttavia alcuna disposizione particolare riguardo alla possibilità di rigettare prove inammissibili o che non possono essere assunte in modo efficace in rapporto ai costi. Tuttavia, nelle controversie dinanzi a un općinski sud (tribunale municipale) di valore non superiore a 10 000 HRK e nelle controversie dinanzi a un trgovački sud (tribunale commerciale) di valore non superiore a 50 000 HRK, il giudice può, qualora ritenga che l'accertamento di fatti importanti per la composizione della controversia comporterebbe difficoltà e spese eccessive, decidere in merito all'esistenza di tali fatti in base a una valutazione libera, prendendo in considerazione i documenti presentati dalle parti e le loro dichiarazioni, laddove il giudice abbia assunto prove mediante audizione delle parti.

Inoltre le disposizioni dello ZPP fissano un termine entro il quale le parti sono tenute a esporre tutti i fatti e a presentare tutti i mezzi di prova proposti. Nel corso di un procedimento civile ordinario, ciascuna parte deve presentare, nell'istanza istruttoria e nella risposta all'istanza istruttoria e al più tardi all'udienza preparatoria, tutti i fatti che giustificano le proprie domande, addurre le prove necessarie per accertare i fatti presentati e dichiarare la propria posizione sulle dichiarazioni circa i fatti e le prove presentate dalla controparte. Durante la celebrazione le processo le parti possono presentare nuovi fatti e prove soltanto se, non per causa propria, non siano state in grado di presentarli prima della conclusione della fase preprocessuale.

D'altro canto il giudice non tiene conto di nuovi fatti e prove che le parti forniscono o presentano per colpa loro solo durante la celebrazione del processo.

Per ulteriori informazioni sulle prove e l'assunzione delle prove nelle procedure per le controversie di modesta entità, si veda la pagina informativa "Controversie di modesta entità - Repubblica di Croazia".

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

In base allo ZPP i mezzi di prova sono: le ispezioni in loco, le prove documentali, le prove testimoniali, le consulenze tecniche e l'audizione delle parti.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Per "testimone" si intende una persona fisica in grado di dare informazioni sui fatti in corso di accertamento. I testimoni, sentiti individualmente e non in presenza di altri testimoni che verranno sentiti in seguito, sono tenuti a rispondere a voce.

Innanzitutto, i testimoni sono informati dell'obbligo di dire la verità senza alcuna omissione. Sono poi informati delle conseguenze della falsa testimonianza. In aggiunta, viene sempre chiesto loro come sono venuti a conoscenza dei fatti su cui depongono.

I consulenti tecnici devono presentare le stesse caratteristiche dei testimoni (essere in grado di osservare, ricordare e raccontare) e devono inoltre disporre di competenze professionali.

I consulenti tecnici invitati dal tribunale a comparire sono tenuti a presentarsi dinanzi al giudice e a esporre le proprie constatazioni e conclusioni.

Di conseguenza il compito dei consulenti tecnici implica la formulazione di constatazioni e conclusioni. Il giudice stabilisce se il consulente tecnico presenterà le proprie constatazioni e conclusioni solo oralmente in occasione dell'udienza o le redigerà anche per iscritto prima della stessa. Il giudice fissa un termine per la presentazione scritta delle constatazioni e conclusioni, che non può superare i 60 giorni.

Il consulente tecnico è sempre tenuto a motivare le proprie conclusioni.

Il giudice trasmette alle parti le constatazioni e conclusioni redatte per iscritto non oltre 15 giorni prima dell'udienza in cui dovranno essere sentite.

Lo ZPP non opera alcuna distinzione tra la procedura di audizione dei testimoni e quella di audizione dei consulenti tecnici e non stabilisce norme procedurali particolari al riguardo.

Per quanto concerne le prove scritte, sono le stesse parti a dovere presentare la documentazione che intendono utilizzare come prova delle loro dichiarazioni.

Si considera che i documenti rilasciati nella forma prescritta da un'autorità statale nel suo ambito di competenza e quelli rilasciati nella forma prescritta da persone fisiche o giuridiche che agiscono nell'esercizio dei poteri pubblici conferiti loro dalla legge o da un atto regolativo fondato sulla legge (un documento pubblico) comprovino la veridicità di quanto certificano o disciplinano.

In base a regolamentazioni specifiche, alcuni documenti hanno lo stesso valore probatorio dei documenti pubblici.

È possibile dimostrare che i fatti indicati nei documenti pubblici sono falsi o che il documento è stato redatto in modo errato.

Qualora il giudice dubiti dell'autenticità del documento, può chiedere all'autorità che l'ha presumibilmente rilasciato di esprimersi al riguardo.

Se non diversamente disposto da un accordo internazionale, i documenti pubblici stranieri debitamente autenticati hanno, a condizione di reciprocità, lo stesso valore probatorio dei documenti pubblici nazionali.

Lo ZPP stabilisce inoltre norme sull'esibizione dei documenti (l'obbligo di fornire documenti), a seconda che il documento sia in possesso della parte che vi fa riferimento, della controparte, di un ente pubblico o di un'organizzazione che esercita poteri pubblici oppure di un terzo (persona fisica o giuridica).

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Secondo la norma generale del libero apprezzamento delle prove applicata nel diritto procedurale (civile) croato, il giudice, che agisce in base al proprio convincimento, decide quali fatti si considerano provati in base ad una valutazione completa e accurata di ogni singola prova e di tutti gli elementi di prova nel loro insieme, tenendo conto anche dell'esito dell'intero procedimento.

Non esistono quindi norme che stabiliscano che alcuni mezzi di prova abbiano più peso o importanza di altri, benché nella pratica le prove documentali siano considerate più affidabili (ma non più importanti) di altre prove (testimonianze, audizioni).

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

No, lo ZPP non stabilisce l'obbligatorietà di determinati mezzi di prova a sostegno di specifici fatti. Conformemente al principio inter partes, le parti sono autorizzate a presentare prove e il tribunale valuta quali mezzi di prova assumere per accertare i fatti pertinenti.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

La persona cui venga intimato di comparire come testimone è tenuta a presentarsi dinanzi al giudice e, salvo disposizioni contrarie dello ZPP, è tenuta a testimoniare. Ha quindi il dovere, ai fini della testimonianza, di presentarsi in tribunale, deporre e dire la verità, obbligo generale di ogni persona. I testimoni che, per anzianità, malattia o gravi problemi fisici, non possano presentarsi in tribunale sono sentiti nella loro abitazione.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Una persona non può essere sentita come testimone se la sua testimonianza viola l'obbligo di mantenere un segreto ufficiale o militare, a meno che l'autorità competente non lo sollevi da tale obbligo.

Un testimone può rifiutarsi di deporre:

  • su argomenti che una parte gli ha confidato in qualità di suo rappresentante autorizzato;
  • su argomenti che la parte o altra persona gli ha confessato in qualità di confessore religioso;
  • su fatti che ha appreso in qualità di legale o medico o nell'esercizio di qualsiasi altra professione o attività che preveda un obbligo di riservatezza.

Il giudice monocratico o il presidente del collegio giudicante informa tali persone della possibilità di rifiutarsi di deporre.

I testimoni possono rifiutarsi di rispondere a singole domande se hanno ragioni valide e, in particolare, se la loro risposta può comportare grave mortificazione, considerevoli danni finanziari o conseguenze penali per loro stessi o per i loro parenti in linea retta di ogni grado e per i loro parenti in linea collaterale fino al terzo grado, o se ciò comporta grave mortificazione, considerevoli danni finanziari o conseguenze penali per il coniuge o affini fino al secondo grado (anche dopo lo scioglimento del matrimonio), per il loro tutore o tutelato, o per il genitore o il figlio adottivo.

Il giudice monocratico o il presidente del collegio giudicante informa i testimoni della possibilità di rifiutarsi di rispondere.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Sì, è possibile. Se i testimoni cui è stato correttamente intimato di comparire non si presentano e la loro assenza è ingiustificata o se hanno lasciato senza permesso né giustificata ragione il luogo in cui avrebbero dovuto deporre, il giudice può ordinarne l'accompagnamento coattivo a loro spese e può anche infliggere loro una sanzione pecuniaria da 500 a 10 000 HRK.

Il giudice può infliggere una sanzione pecuniaria di tale importo anche a un testimone che si presenti ma che, dopo essere stato informato delle eventuali conseguenze, rifiuti di testimoniare o di rispondere a domande specifiche per motivi che il giudice considera non validi. Se il testimone continua a rifiutarsi di deporre, il giudice può disporne la detenzione fino a quando non sia disposto a deporre o fino a quando la sua testimonianza non sia più necessaria, per un periodo non superiore a un mese.

Se in seguito il testimone fornisce chiarimenti riguardo alla propria assenza, il giudice annulla la decisione sulla sanzione pecuniaria e può decidere di esentare il testimone dal pagamento delle spese, in tutto o in parte. Il giudice può anche annullare la decisione sulla sanzione pecuniaria se il testimone accetta di deporre in un secondo momento.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Per informazioni sulla possibilità di astenersi dall'obbligo generale di deporre in relazione a segreti ufficiali o militari, ossia sul diritto per coloro che svolgono attività specifiche di rifiutarsi di testimoniare o di rispondere a domande specifiche, si veda il punto 9.

Di norma possono testimoniare solo le persone in grado di fornire informazioni sui fatti in corso di accertamento. Il tribunale valuta caso per caso se il soggetto è idoneo a testimoniare.

Una persona direttamente coinvolta nel procedimento in qualità di parte o di legale rappresentante di una parte non può comparire come testimone, mentre possono farlo i rappresentati autorizzati delle parti.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Tutti i testimoni vengono sentiti separatamente e non in presenza di testimoni da sentire in seguito. I testimoni sono tenuti a rispondere a voce.

Innanzitutto, i testimoni sono informati dell'obbligo di dire la verità senza alcuna omissione. Sono poi informati delle conseguenze della falsa testimonianza.

In seguito viene chiesto loro di indicare nome, cognome, numero del documento di identificazione personale, nome del padre, professione, indirizzo, luogo di nascita, età e relazione con le parti.

Dopo queste domande di ordine generale, ai testimoni è chiesto di dichiarare tutto ciò che sanno sui fatti su cui sono chiamati a deporre e successivamente possono essere poste domande a fini di conferma, integrazione o chiarimento. Non è consentito fare domande che già contengono la risposta.

Ai testimoni viene sempre chiesto come sono a venuti a conoscenza dei fatti su cui depongono.

I testimoni che hanno reso deposizioni contrastanti riguardo a fatti importanti possono essere messi a confronto di persona. In questo caso i testimoni vengono interrogati individualmente su ogni circostanza per cui si rileva un conflitto e le loro risposte sono annotate nel verbale.

Nella Repubblica di Croazia non vigono disposizioni speciali che prevedano l'assunzione di prove tramite videoconferenza. Tuttavia un base giuridica per questa modalità di audizione può essere rintracciata nelle disposizioni di cui agli articoli da 126a a 126c dello ZPP, secondo cui le audizioni giudiziarie possono essere audioregistrate. La decisione di registrare è presa dal giudice di propria iniziativa o su richiesta delle parti. Il metodo di archiviazione e trasmissione di una registrazione audio, le condizioni tecniche e le modalità di registrazione sono disciplinate dal regolamento del tribunale.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

A norma dello ZPP, una decisione giudiziaria non deve basarsi su prove ottenute illegalmente (prove inammissibili).

Il giudice può adottare una decisione che autorizza l'assunzione di prove inammissibili e può esaminarle se lo ritiene necessario per accertare un fatto rilevante. Per decidere in merito all'ammissibilità delle prove, il giudice pondera la violazione derivante dall'assunzione di prove inammissibili rispetto all'interesse perseguito di accertare i fatti in modo completo e accurato durante il procedimento.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le parti di un procedimento non possono essere sentite quali testimoni. Tuttavia, secondo le disposizioni dello ZPP, l'audizione delle parti costituisce un mezzo di prova in assenza di altre prove oppure laddove, nonostante la presentazione di prove, il giudice lo ritenga necessario per accertare fatti importanti.

All'audizione delle parti si applicano le disposizioni dello ZPP sull'assunzione della prova testimoniale, salvo diversa indicazione.

4 Questo Stato membro ha precisato, a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove, altre autorità competenti per l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari in materia civile o commerciale ai sensi del regolamento? In caso affermativo, per quali procedimenti sono competenti al fine dell'assunzione delle prove? Possono richiedere solo l'assunzione delle prove o sono anche tenuti ad assistere all'assunzione delle prove in base alla richiesta di un altro Stato membro? Cfr. anche la notifica a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove.

Le autorità giudiziarie sono le uniche autorità designate dalla Repubblica di Croazia come competenti per l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari in materia civile e commerciale, conformemente all'articolo 2, punto 1), del regolamento sull'assunzione delle prove.

Ultimo aggiornamento: 14/04/2023

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Assunzione delle prove - Italia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

In materia di onere della prova si applicano i principi contenuti nell’articolo 2697 del codice civile, in base ai quali: “chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Chi eccepisce l'inefficacia di tali fatti ovvero eccepisce che il diritto si è modificato o estinto deve provare i fatti su cui l'eccezione si fonda.”

In generale, pertanto, chi vuole valersi di un certo effetto giuridico deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. Per esempio, l’attore che vuole ottenere il pagamento di una somma dovuta in base a un contratto deve provare l’esistenza e la validità del contratto e la scadenza del termine. Il convenuto che vuole rifiutare il pagamento deve provare i fatti impeditivi, modificativi o estintivi della pretesa avversaria (pagamento già avvenuto, remissione del debito, esistenza di un credito superiore in suo favore, ecc.)

Se l’attore non prova i fatti costitutivi del suo diritto, ciò provoca il rigetto della sua domanda, indipendentemente dalla proposizione o meno da parte del convenuto di eccezioni difensive e dalla prova delle stesse. La stessa regola si applica al convenuto che si difenda proponendo, a sua volta, una domanda contro l’attore (domanda riconvenzionale).

L’articolo 2698 del codice civile stabilisce la nullità di ogni accordo volto a invertire o modificare l’onere della prova, quando esso sia relativo a diritti indisponibili o quando tale accordo abbia per effetto quello di rendere ad una delle parti eccessivamente difficile l’esercizio del diritto.

L’insufficienza della prova si risolve in un pregiudizio per la parte, attore o convenuto, tenuto a dimostrare i fatti costitutivi o le eccezioni di tali fatti, nel senso che tale insufficienza è equiparata alla mancata prova.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

L’onere della prova viene meno nei seguenti casi:

  • Nel caso di presunzioni cioè, quando la legge determina, sul piano probatorio, gli effetti giuridici di determinati fatti, o consente al giudice di risalire da un fatto noto ad uno ignorato (art. 2727 codice civile).

Le presunzioni si distinguono in:

- presunzioni legali, che possono essere di due tipi: “iuris tantum” perché ammettono la prova contraria e “iuris et de iure” perché escludono la possibilità di fornire in giudizio la prova contraria.

- presunzioni semplici, lasciate alla prudente valutazione del giudice il quale non deve ammettere che presunzioni gravi, precise e concordanti. Queste non sono ammesse per quei fatti per i quali la legge esclude la prova per testimoni (art. 2729 codice civile);

  • Nel caso di fatti notori: quei fatti che sono noti alla generalità delle persone nel tempo e nel luogo della decisione e sulla cui esistenza non può essere sollevato alcun dubbio (art. 115 cpc);
  • Nel caso di fatti incontestati o ammessi, cioè per quelli allegati concordemente dalle parti ovvero ammessi, anche tacitamente da chi tra esse avrebbe interesse a contestarli, purché tale parte si sia costituita in giudizio. (Art 115, I co, cpc )

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

La decisione del giudice, sia per l’accoglimento della domanda, sia per l’accoglimento di eventuali eccezioni, deve essere basata unicamente sui fatti interamente provati o direttamente o in via di presunzione. Nel processo civile, il giudice deve ritenere provato un fatto la cui verità risulti più probabile del contrario, sulla base delle prove assunte in giudizio.

La decisione del giudice, infatti, non può essere basata su fatti non provati, anche quando gli stessi siano verosimili (Art 115, I co, cpc).

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Nel nostro ordinamento vige, in materia probatoria, il “principio dispositivo” contenuto nell’articolo 115, 1° comma, del codice di procedura civile, in base al quale il giudice “salvi i casi previsti dalla legge” deve porre a fondamento della decisione le prove proposte dalle parti.

Esistono tuttavia alcune eccezioni a questo principio, previste dal codice di procedura civile, e, precisamente, agli articoli:

  • art. 117: prevede la possibilità di procedere all’interrogatorio non formale delle parti;
  • art. 118: prevede la possibilità di ordinare l’ispezione di persone e cose;
  • art. 61 e art. 191: prevedono la possibilità per il giudice di disporre consulenza tecnica;
  • art. 257: prevede la possibilità di disporre d’ufficio la citazione di un testimone cui altro testimone ha fatto riferimento;
  • art 281 ter: attribuisce al giudice del tribunale in composizione monocratica il potere di disporre d'ufficio la prova testimoniale quando le parti nella esposizione dei fatti si sono riferite a persone che appaiono in grado di conoscere la verità;

Nel rito del lavoro il codice attribuisce al giudice maggiori poteri d’ufficio, precisamente agli articoli:

  • art 420: prevede l’interrogatorio libero delle parti nell’udienza di discussione;
  • art 421: prevede che il giudice può disporre d’ufficio in qualsiasi momento l’ammissione di ogni mezzo di prova, tranne il giuramento decisorio, anche fuori dei limiti stabiliti dal codice civile. Tale potere non può essere esercitato per provare fatti che non siano stati dedotti dalle parti entro i termini previsti dalla legge. Nel caso di ammissione di prove d’ufficio, le parti hanno diritto di proporre prove contrarie.

Nei procedimenti in materia di persone, minorenni e famiglia, l’art. 473 bis.2 prevede che il giudice può disporre mezzi di prova al di fuori dei limiti di ammissibilità previsti dal codice civile, nel rispetto del contraddittorio e del diritto alla prova contraria. Il giudice può disporre indagini patrimoniali, anche per mezzo della polizia.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

La prova dei fatti, richiesta da una parte, consente alla controparte di chiedere di provare il contrario, purché le istanze siano state proposte nei termini previsti dalla legge. In tal caso il giudice ammette entrambe le richieste se ritiene che i fatti addotti a loro sostegno siano rilevanti ai fini della decisione.

Il giudice, quando ammette i mezzi di prova, procede al loro espletamento.

Dopo la chiusura della fase probatoria, la causa viene posta in decisione.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice rigetta la richiesta di ammissione di prova quando la stessa non è rilevante o ammissibile per legge (esempio provare con testimoni un contratto per cui la legge richiede la forma scritta), ovvero quando i fatti su cui la richiesta si basa sono ininfluenti ai fini della decisione (ad esempio una testimonianza su un fatto estraneo a quello oggetto di lite). Il giudice può anche escludere le prove sovrabbondanti (cioè su fatti che sono già sufficientemente provati).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Nell’ordinamento giuridico italiano i mezzi di prova si distinguono in documentali e non documentali.

I mezzi di prova documentale sono:

  • atto pubblico ( art 2699 ss. Codice civile)
  • scrittura privata ( art 2702 ss Codice civile)
  • telegrammi ( art 2705 ss Codice civile)
  • carte e registi domestici ( art 2707 Codice civile)
  • scritture contabili degli imprenditori ( art 2709 Codice civile)
  • riproduzioni meccaniche ( art 2712 Codice civile)
  • copie di atti e scritture (art 2714 ss Codice civile)

Sono mezzi di prova non documentale:

  • la prova testimoniale ( art 2721 ss Codice civile)
  • la confessione ( art 2730 ss Codice civile )
  • il giuramento ( art 2736 ss Codice civile)
  • l’ispezione (art 258 ss codice di procedura civile )

inoltre vi è la consulenza tecnica che ha la funzione di offrire al giudice l’ausilio di cognizioni tecniche che lui non possiede.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

La prova testimoniale è ammessa con ordinanza dal giudice istruttore (art 245 cpc) che obbliga il testimone a comparire per essere interrogato a pena di misure coercitive e di sanzioni pecuniarie in caso di mancata comparizione.

Il giudice stabilisce tempo, luogo e modo di assunzione. L’ufficiale giudiziario, su richiesta della parte interessata, intima al testimone di comparire. Il testimone legge la formula di impegno a dire la verità e viene interrogato dal giudice (è vietato alle parti interrogare direttamente i testimoni).

Quanto alla consulenza tecnica, il giudice nomina i consulenti, formula i quesiti e li invita a comparire all’udienza per prestare il giuramento. Di recente è stata introdotta la possibilità per il consulente di trasmettere una dichiarazione da lui sottoscritta con firma digitale recante il suddetto giuramento, evitando così l’udienza (art. 193 c.p.c.).

Di regola il consulente redige una relazione scritta ma il giudice può anche chiedere ai consulenti di rispondere oralmente in udienza ( art 195 c.p.c.).

Per quanto riguarda la presentazione di prove scritte, le stesse entrano nel processo con la loro produzione, ossia con la loro inclusione nel fascicolo di parte al momento della costituzione o anche in seguito, ma entro il termine fissato dalla legge.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

In Italia, le prove si distinguono tra quelle liberamente valutabili dal giudice e le prove legali. Le prove legali prevalgono su qualsiasi altro mezzo di prova. Esse sono l’atto pubblico, il giuramento e la confessione.

L’atto pubblico (art 2699 ss Codice civile) è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo in cui l’atto è formato. L’atto pubblico fa piena prova fino a querela di falso, ciò significa che è dotato di un’efficacia probatoria assoluta ed incondizionata dei fatti che il pubblico ufficiale attesta di avere compiuto personalmente o che sono avvenuti in sua presenza. La veridicità delle dichiarazioni delle parti contenute nell’atto pubblico è, invece, liberamente valutabile dal giudice (cioè non si può provare con altre prove che la dichiarazione della parte attestata dal pubblico ufficiale non è stata resa, ma si può provare che è falsa nel suo contenuto).

  1. La confessione (art. 2730 Codice civile) è la dichiarazione che una parte fa della verità di fatti ad essa sfavorevoli e favorevoli all'altra parte.

Il giuramento (art. 2736 c.c.) è una dichiarazione giurata della parte sulla verità di un fatto. Può essere reso su richiesta dell’altra parte per farvi dipendere la decisione della causa o su richiesta del giudice, quando un fatto è solo parzialmente provato o quando non si può accertare altrimenti il valore economico di una cosa. Nella pratica, il suo impiego è molto raro.

  1. Inoltre, le presunzioni iuris et de iure ( 2727 Codice civile) sono dotate di maggiore efficacia, infatti, non ammettono prova contraria.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

La legge prevede che certi fatti possano essere provati solo con determinati mezzi di prova, in alcuni casi solo con atto pubblico, in altri solo con atto scritto (pubblico o privato).

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Il testimone è obbligato a rendere testimonianza, con conseguenze penali in caso di rifiuto, falsità o reticenza (art. 372 codice penale), a meno che la legge non disponga altrimenti. Infatti è prevista l’incapacità a testimoniare, il divieto di testimoniare e la facoltà di astenersi dal testimoniare.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Nei casi previsti dal codice di procedura penale, al quale il codice di procedura civile fa rinvio, che individuano i soggetti che hanno facoltà di astenersi dall’obbligo di deporre: coloro che sono tenuti al segreto professionale, al segreto d’ufficio e al segreto di Stato.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Nel caso in cui il testimone, presentandosi rifiuti di deporre senza giustificato motivo oppure determini il fondato sospetto di falsità o reticenza, l’art 256 del codice di procedura civile dispone che il giudice istruttore lo denunci al pubblico ministero al quale trasmette copia del processo verbale.

Inoltre, l’art 255 del codice di procedura civile attribuisce al giudice civile il potere di disporre, per il caso di mancata comparizione, l’accompagnamento coattivo da parte della polizia e la condanna a pena pecuniaria.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Non può testimoniare la persona che sia personalmente interessata alle vicende del giudizio, perché legittimata a partecipare al giudizio, anche se non sia formalmente intervenuta come parte (art 246 cpc).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il giudice conduce l’esame del testimone, rivolgendogli direttamente le domande sui fatti ammessi e quelle eventualmente richiestegli, con riferimento agli stessi, dai difensori delle parti nel corso dell’interrogatorio.

La videoconferenza, pur non espressamente prevista nel codice di procedura civile, non è estranea al nostro ordinamento. L’art. 202 cod. proc. civ. prevede che il giudice istruttore, quando dispone un mezzo di prova, “ stabilisce il tempo, il luogo e il modo dell’assunzione".

Di recente è stata introdotta la possibilità, a determinate condizioni, che l'udienza si svolga mediante collegamenti audiovisivi a distanza (art. 127-bis del codice di procedura civile). Nel processo civile italiano l'udienza mediante collegamenti audiovisivi a distanza può essere disposta dal giudice quando è prevista la presenza soltanto dei difensori, delle parti, del pubblico ministero e degli ausiliari del giudice, con esclusione pertanto dell'audizione dei testimoni, per i quali è obbligatoria l'audizione in presenza innanzi al giudice,

Nei processi stranieri, in caso di autorizzazione all’assunzione diretta della testimonianza da parte del giudice straniero, quest’ultimo può procedere all'esame di un testimone mediante videoconferenza, se tale modalità è prevista dal diritto processuale di tale giudice. In caso di assunzione della prova da parte del giudice italiano, il testimone deve comparire in presenza davanti al giudice, perché la legge italiana non ammette la testimonianza in videoconferenza. Il giudice straniero richiedente, se autorizzato, può assistere all’assunzione della prova anche in videoconferenza.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Il giudice non tiene conto delle prove non ritualmente richieste ed ammesse.

Nel processo civile, la giurisprudenza prevalente ammette la valutazione di documenti ottenuti illegalmente, in assenza di disposizioni di legge che disciplinano tale caso. Restano ferme le responsabilità penali della parte che ha commesso un reato per ottenere il documento.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Non conta come prova la dichiarazione che la parte rende di contenuto a sé favorevole. Conta invece come prova negativa a suo carico la dichiarazione confessoria – in senso quindi negativo - resa durante un interrogatorio formale. La dichiarazione di contenuto sfavorevole alla parte che l'ha resa ha rilievo anche quando è resa fuori dal giudizio, ad esempio in una lettera.

4 Questo Stato membro ha precisato, a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove, altre autorità competenti per l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari in materia civile o commerciale ai sensi del regolamento? In caso affermativo, per quali procedimenti sono competenti al fine dell'assunzione delle prove? Possono richiedere solo l'assunzione delle prove o sono anche tenuti ad assistere all'assunzione delle prove in base alla richiesta di un altro Stato membro? Cfr. anche la notifica a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove.

Lo Stato Italiano non ha indicato alcuna altra autorità al di fuori del giudice.

Ultimo aggiornamento: 24/01/2024

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Assunzione delle prove - Cipro

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Di norma, nei procedimenti civili l'onere della prova è a carico della parte che vuole far valere un diritto, cioè l'attore o il ricorrente, a seconda dei casi.

In casi eccezionali, l'onere della prova può essere trasferito sulla parte convenuta. Un esempio tipico è l'azione diretta a far valere la responsabilità per negligenza, qualora si dimostri che l'attore non sapeva o non aveva i mezzi per sapere come si è prodotto un incidente, come è stato causato un danno attraverso un oggetto che si trovava sotto il controllo esclusivo del convenuto e che il danno è stato causato dal comportamento di quest'ultimo, che non ha vigilato sull'oggetto in questione con ragionevole diligenza; in tale caso si applica il principio res ipsa loquitur (i fatti parlano da soli, ossia sono manifesti), per effetto del quale l'onere della prova viene trasferito sul convenuto.

In genere, l'attore - o il ricorrente - deve provare tutti i fatti necessari per giustificare la sua richiesta, producendo la prova testimoniale pertinente.

Il giudice valuta la prova e statuisce conformemente alla conclusione cui è pervenuto attraverso i fatti. Se, in determinate circostanze, il giudice non è in grado di pronunciarsi su un dato fatto che è importante per la definizione della causa, la pretesa avanzata da una parte sulla base di tale fatto viene respinta.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

In determinati casi non è necessario provare i fatti. Si tratta di fatti inconfutabili ed evidenti, dei quali si presume che il giudice abbia una "conoscenza giudiziaria". Si tratta, per esempio, dei fatti legati alle unità di misura, a questioni monetarie, al calendario annuale e alla differenza di orario tra paesi diversi. Altri esempi sono costituiti dai fatti di notorietà pubblica e che si presumono sulla base dell'esperienza umana, come l'aumento degli incidenti stradali, i problemi che deve affrontare una vedova con figli minorenni, e così via. Analogamente, i fatti di carattere storico, scientifico e geografico sono ampiamente conosciuti e non devono essere provati.

Esistono poi alcune presunzioni applicabili a determinati casi. Per presunzione s'intende una conclusione che può o deve essere tratta in conseguenza di determinati fatti che sono stati dimostrati. Le presunzioni possono essere relative o assolute.

Si definiscono assolute le presunzioni stabilite dalla legge che non ammettono la prova contraria. Le presunzioni assolute sono assai rare. Un esempio è dato dall'articolo 14 del codice penale, ai sensi del quale si considera che un minore di 14 anni non incorre mai nella responsabilità penale per le proprie azioni o omissioni. Le presunzioni relative sono molto più comuni. Siffatte presunzioni possono essere confutate qualora venga provato il contrario. Per esempio, in una coppia legalmente sposata si presume che il marito sia il padre del figlio concepito durante il matrimonio, salvo prova contraria.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il grado della prova nei procedimenti civili è calcolato in base al principio della "probabilità prevalente". In altri termini, il giudice considera accertato un fatto qualora, in base alla prova fornita, ritenga più verosimile che il fatto sia realmente accaduto che non il contrario.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Nei procedimenti civili le parti decidono quali prove testimoniali forniranno al giudice. Ciascuna parte citerà i testimoni che riterrà più utili per sostenere la sua causa. Il giudice non può citare testimoni d'ufficio senza il consenso delle parti.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

La procedura è semplice. La parte che intende chiamare un testimone a deporre chiede al giudice di emettere un mandato di comparizione (sub poena). Il giudice emette il mandato, che andrà notificato al testimone. Chiunque riceva un mandato di comparizione è legalmente obbligato a comparire dinanzi al giudice nel rispetto della data e dell'ora stabilite nel documento.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

A seguito della richiesta di una delle parti, l'emissione del mandato di comparizione è quasi sempre garantita. La richiesta di una parte può essere respinta in casi rari ed eccezionali, se si dimostra che tale richiesta è futile e costituisce un uso improprio del procedimento giudiziario.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Esistono due tipi di prove: la prova testimoniale, che viene presentata al giudice attraverso la deposizione del testimone, e la prova scritta o documentale, che viene prodotta sottoponendo al giudice i mezzi di prova.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Non esistono norme prestabilite per disciplinare l'assunzione di prove peritali. Spetta alla parte che produce la prova decidere se il perito debba rendere la sua testimonianza in persona oppure per iscritto.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Non esiste una regola generale in base alla quale si possa stabilire che la prova di un determinato tipo sia più affidabile o convincente rispetto ad altre. Tutte le prove prodotte nel corso del processo verranno valutate dal giudice alla luce delle circostanze specifiche del caso.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

No, non esistono norme di questo tipo.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

La persona nei cui confronti sia stato emesso un mandato di comparizione è tenuta per legge a testimoniare dinanzi al giudice. Il mancato rispetto di tale obbligo configura il reato di oltraggio alla corte ed è passibile di sanzione.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

I testimoni non possono rifiutarsi di deporre. Tuttavia, in casi eccezionali, i testimoni possono rifiutarsi di rispondere a determinate domande o di presentare taluni documenti invocando un privilegio, come il segreto professionale.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Si veda la risposta al precedente punto a).

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Tutte le persone possono rendere una testimonianza nei procedimenti civili, tranne nei casi in cui il giudice decida, a motivo dell'età, di una disabilità mentale o di un'altra causa analoga, che una persona è incapace di valutare il proprio obbligo di dire la verità, di comprendere le domande che le vengono rivolte o di rispondere razionalmente a tali domande (articolo 13 della legge sull'assunzione delle prove).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il testimone viene interrogato dalla parte che lo ha citato durante il procedimento principale d'indagine e, successivamente, controinterrogato dalla controparte. Infine, il giudice può chiedere al testimone di chiarire ulteriormente determinati punti, se lo ritiene necessario.

Una testimonianza può essere resa mediante teleconferenza o altro mezzo tecnico qualora il testimone non possa comparire personalmente dinanzi al giudice, purché il tribunale sia in grado di fornire tali mezzi tecnici. L'imposizione di eventuali condizioni particolari dipenderà dalle circostanze specifiche del caso.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Qualsiasi prova ottenuta illegalmente, in violazione di diritti garantiti dalla Costituzione, verrà esclusa dal procedimento e non sarà presa in considerazione dal giudice. Un esempio tipico di prova inammissibile è dato dall'intercettazione illecita di una conversazione personale.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

La dichiarazione resa da una parte del procedimento ha valore probatorio. Il fatto che tale dichiarazione sia resa da una persona che nutre un interesse diretto all'esito della causa è soltanto uno dei molteplici aspetti di cui il giudice deve tenere conto quando valuta e giudica le prove nel loro insieme.

Ultimo aggiornamento: 07/12/2023

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Assunzione delle prove - Lettonia

1 Onere della prova

Le parti sono tenute a dimostrare i fatti su cui si basano, rispettivamente, le richieste avanzate o la relativa difesa. L’attore è tenuto a provare i propri diritti e il convenuto deve fare altrettanto con riferimento ai propri argomenti di difesa.

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Le prove sono prodotte dalle parti in causa e dagli altri intervenienti nel procedimento. Laddove le parti o gli altri intervenienti siano impossibilitati a presentare la prova, il giudice, su loro motivata richiesta, può chiedere che una prova sia presentata.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Laddove il giudice riconosca che un fatto è universalmente noto, non sarà richiesta alcuna prova.

I fatti accertati a seguito di una valida decisione pronunciata in una data causa civile non devono essere nuovamente dimostrati in occasione di altre cause civili che coinvolgano le stesse parti.

Una sentenza pronunciata in una causa penale è vincolante per l’organo giurisdizionale che giudica la causa sulla responsabilità civile della persona convenuta nel procedimento penale; tale vincolo è limitato alle azioni o alle omissioni della condotta criminosa e all’eventualità che tale condotta sia stata perpetrata o consentita dalla stessa persona.

I fatti considerati dalla legge come accertati non devono essere dimostrati: tale presunzione è confutabile attraverso le normali procedure.

Ai sensi del codice di procedura civile, non è necessario che una parte dimostri fatti che non sono contestati dalla parte avversa.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il giudice esamina una prova fino a convincersi dell’esistenza di un fatto. Le prove sono valutate dal giudice in base ad una verifica integrale, approfondita e oggettiva, secondo un approccio giudiziario fondato sulla logica nonché su conclusioni scientifiche e osservazioni dettate dall’esperienza. Nella sua decisione, il giudice deve spiegare il motivo per cui ha considerato prevalente un determinato elemento di prova rispetto a un altro e perché ha ritenuto che taluni fatti fossero dimostrati al contrario di altri. Nessun mezzo di prova ha una rilevanza predeterminata per il giudice.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Il codice di procedura civile prevede l’obbligo delle parti di presentare le prove, ma prevede anche taluni casi in cui il giudice può agire di propria iniziativa (ad esempio, ove siano coinvolti gli interessi di un minore). Qualora il giudice ritenga che non sia stata presentata alcuna prova con riferimento a determinati fatti su cui le parti fondano le proprie pretese o la propria difesa, queste ne saranno informate e, se necessario, sarà fissato un periodo di tempo entro il quale provvedere alla presentazione delle prove richieste.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Le prove documentali e materiali sono presentate dinanzi al giudice dalle parti in causa. Qualora una delle parti faccia riferimento a una testimonianza verbale, il giudice invita i testimoni indicati dalle parti a presentarsi in udienza per ascoltare le loro deposizioni. Il giudice allega le prove al fascicolo di causa.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice ammette unicamente le prove previste dalla legge e pertinenti al caso in esame e può rifiutarsi di assumere una prova presentata dopo il termine di 14 giorni precedenti l’udienza, a meno di non avere previsto un altro termine per la presentazione della prova. In corso di giudizio, le prove possono essere presentate su richiesta motivata di una delle parti o di un interveniente nella causa, se ciò non ritarda lo svolgimento dell’udienza e se il giudice ha accolto i motivi riguardanti la mancata presentazione tempestiva della prova, ovvero se la prova si riferisce a fatti emersi durante il procedimento.

Le dichiarazioni testimoniali basate su informazioni provenienti da fonte ignota o fornite da altre persone che non siano state interrogate non possono costituire elementi di prova.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Sono considerati mezzi di prova:

le dichiarazioni rese dalle parti e da terzi interessati che contengono informazioni sui fatti addotti a fondamento delle rispettive pretese e difese, se confermate da altra prova esaminata e valutata durante l’udienza;

le deposizioni di testimoni e periti;

le prove documentali: documenti o altri scritti in cui le informazioni sui fatti che riguardano il caso di specie risultano sotto forma di lettere, cifre e altri simboli scritti o derivano dall’uso di altri mezzi tecnici e di qualsiasi supporto di registrazione (audio o videocassette, dischetti, ecc.);

  • le prove materiali;
  • le perizie;
  • i pareri degli esperti;
  • le relazioni elaborate dagli organismi pubblici.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Non vi è alcuna differenza sostanziale, perché sia le dichiarazioni fornite da esperti o da altri testimoni sia le dichiarazioni scritte di esperti sono considerate prove. I testimoni e gli esperti invitati a testimoniare devono comparire in giudizio e fornire una deposizione veritiera sulle circostanze ad essi note (testimoni) o il proprio parere obiettivo in merito ai fatti scientifici, tecnici, artistici o di altro genere sui quali abbiano indagato.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Nessun mezzo di prova ha una rilevanza predeterminata per il giudice; tuttavia, il giudice è tenuto a spiegare, nella sua decisione, il motivo per cui ha considerato prevalente un determinato elemento di prova rispetto a un altro e perché ha ritenuto che taluni fatti risultassero dimostrati al contrario di altri.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Sì. I fatti che, secondo quanto previsto dalla legge, possono essere provati solo con determinati mezzi di prova, non possono essere provati mediante mezzi alternativi.

Il giudice ammette solo i mezzi di prova indicati dalla legge.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Il testimone invitato a comparire in giudizio non può rifiutarsi di prestare testimonianza, salvo nei casi previsti dalla legge.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Possono rifiutarsi di testimoniare:

  • i parenti in linea retta di una delle parti, i parenti collaterali di primo e secondo grado, i coniugi e i parenti di primo grado acquisiti col matrimonio e familiari delle parti;
  • i tutori o curatori delle parti e le persone che siano messe sotto tutela o curatela delle parti;
  • le persone coinvolte in un’altra controversia con una delle parti.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Il testimone che abbia almeno 14 anni e si rifiuti di testimoniare per motivi non ritenuti validi dal giudice o che fornisca intenzionalmente falsa testimonianza commette un reato ai sensi del codice penale.

Il testimone che non si presenta davanti al giudice, dopo che questi lo ha invitato a comparire, e che non è in grado di giustificare la propria assenza potrà essere condannato al pagamento di una multa non superiore a 60 EUR o potrà essere obbligato a presentarsi.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Non sono tenuti a testimoniare:

  • i ministri di culto, in merito a fatti di cui sono venuti a conoscenza durante la confessione, e le persone alle quali, per ragioni legate alla professione esercitata o alla carica ricoperta, è fatto divieto di rivelare informazioni che sono state loro confidate;
  • i minori in merito a fatti che riguardano prove contro genitori, nonni, fratelli o sorelle;
  • le persone che, per incapacità fisica o mentale, non siano in grado di percepire nella maniera adeguata le circostanze di fatto importanti per il caso in esame;
  • i bambini fino a 7 anni.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Le persone chiamate a testimoniare devono presentarsi dinanzi al giudice e fornire una deposizione veritiera sulle circostanze ad esse note. I testimoni devono rispondere alle domande poste dal giudice e dalle parti. Il giudice può escutere il testimone presso il suo luogo di residenza se questi non può presentarsi a causa di malattia, età avanzata o disabilità o per altri validi motivi. Un testimone può essere interrogato dal giudice anche mediante videoconferenza, a seconda del luogo in cui si trova, o in un locale appositamente attrezzato a tal fine.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Le parti possono mettere in discussione la veridicità di una prova documentale.

La persona che ha firmato una prova documentale non può contestarne l’attendibilità, ma può contestare la prova stessa intentando un’azione separata, qualora la sua firma sia stata ottenuta attraverso l’uso della forza, di minacce o frode. La parte può anche presentare un’istanza motivata sostenendo che la prova documentale è stata falsificata. Qualora il giudice confermi tale affermazione, può escludere la prova in questione e informare il pubblico ministero al riguardo. Il giudice ha facoltà di nominare un esperto o di chiedere un’ulteriore prova per verificare l’istanza relativa alla prova documentale falsificata. Il giudice potrà infliggere una multa se rileva che la parte ha sollevato tale contestazione senza motivo.

Ai sensi del codice di procedura civile, una persona che sia stata chiamata a testimoniare è tenuta a comparire davanti al giudice e a fornire una deposizione veritiera su qualsiasi fatto di cui sia venuta a conoscenza. Qualora una parte intenda provare determinati fatti attraverso la deposizione di un testimone, dovrà indicare, nell’istanza in cui chiede al giudice di interrogare il testimone, quali sono gli aspetti importanti della causa che il testimone è in grado di confermare.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le dichiarazioni delle parti e di terzi, che contengono informazioni inerenti ai fatti su cui si basano pretese e difese, sono considerate prove se vengono confermate da altre prove esaminate e valutate in giudizio. Nel caso in cui una delle parti ammetta i fatti sui quali la controparte basa le proprie pretese o la propria difesa, il giudice ha facoltà di ammettere tali fatti come provati, se è certo che tale ammissione non è determinata da frode, violenza, minacce o errori, ovvero se non è stata usata per nascondere la verità.

Ultimo aggiornamento: 18/12/2023

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Assunzione delle prove - Lituania

1 Onere della prova

Le parti sono tenute a provare i fatti su cui basano le loro domande o repliche, ad eccezione dei casi in cui tali fatti non debbano essere dimostrati (cfr. punto 1.2).

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Secondo il Lietuvos Respublikos civilinio proceso kodeksas (codice di procedura civile della Repubblica di Lituania), l’onere della prova spetta alle parti del procedimento, le quali sono tenute a dimostrare i fatti su cui fondano le loro domande o repliche, ad eccezione dei casi in cui, conformemente al codice di procedura civile, tali fatti non debbano essere provati.

Tutte le autorità giudiziarie esaminano le cause civili secondo il principio del contraddittorio, secondo il quale ciascuna parte deve dimostrare i fatti su cui fonda le proprie domande o repliche, tranne nei casi in cui tali fatti non debbano essere provati.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

L’articolo 182 del codice di procedura civile contiene il seguente elenco di fatti oggetto di esenzione dall’onere della prova:

  • fatti riconosciuti dal giudice quali fatti notori;
  • fatti stabiliti da sentenze effettive in altri procedimenti civili o amministrativi in cui le parti sono le stesse persone, salvo nei casi in cui una sentenza giudiziaria abbia conseguenze legali per terzi non coinvolti nel procedimento (fatti pregiudizievoli);
  • conseguenze di atti personali che costituiscono un reato, laddove tali conseguenze siano state giudicate in una sentenza effettiva nell’ambito di un procedimento penale (fatti pregiudizievoli);
  • fatti presumibili dalla legge e non contestati conformemente alla procedura generale;
  • fatti ammessi dalle parti.

Le parti hanno il diritto di ammettere fatti su cui un’altra parte basa la propria domanda o replica. Il giudice può considerare provato un fatto ammesso, qualora ritenga che l’ammissione sia coerente con le circostanze del caso e non sia stata proposta dalla parte per fini di inganno, violenza o minaccia, per errore o per negare la verità.

È opportuno notare tutti i suddetti casi possono essere contestati, presentando, conformemente alla procedura generale, prove che li confutino.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Qualora la prova proposta permetta al giudice di concludere che vi sono forti probabilità che un determinato fatto sia esistito, il giudice considererà tale fatto provato.

2 Assunzione delle prove

Per “prova” nei procedimenti civili si intente qualunque elemento reale che funga da fondamento per il giudice, al fine di determinare, nell’ambito della procedura legale, l’esistenza o meno di fatti che provino le domande e le repliche delle parti, nonché altri fatti pertinenti per emettere una decisione giusta ed equa sul caso. Tali elementi possono essere dimostrati dai seguenti mezzi di prova: dichiarazioni delle parti o di terzi (direttamente o mediante un rappresentante), deposizioni dei testimoni, prove scritte, prove materiali, protocolli di ispezione, relazioni di perizia, fotografie e registrazioni video e audio ottenute legalmente ed altri elementi di prova.

Inoltre, un giudice può chiedere a uno Stato membro dell’UE di raccogliere prove o di procedere direttamente alla loro assunzione, a norma del regolamento (CE) n. 1206/2001 del Consiglio, del 28 maggio 2001, relativo alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nel settore dell’assunzione delle prove in materia civile o commerciale, per migliorare, semplificare e velocizzare la cooperazione tra i giudici nell’assunzione delle prove.

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Ai sensi dell’articolo 179 del codice di procedura civile, le parti e gli altri partecipanti al procedimento sono tenute a presentare elementi di prova. Laddove le prove addotte non siano sufficienti, il giudice può chiedere alle parti e agli altri partecipanti al procedimento di fornirgli altri elementi probatori, nonché fissare un termine per la loro presentazione. Il giudice può altresì raccogliere prove di propria iniziativa (d’ufficio), ma solo nei casi previsti dalla legge.

Conformemente al codice di procedura civile, il giudice ha il diritto di procedere d’ufficio in tal senso per l’esame di casi in materia di famiglia o lavoro, qualora a suo avviso lo ritenga essenziale per formulare una decisione equa sul caso (articoli 376 e 414).

Inoltre, l’articolo 476 del codice di procedura civile prevede che un tribunale adito per l’esame di una causa riguardante la dichiarazione di piena capacità di agire un minore (emancipato) è tenuto a:

  • designare un istituto statale di tutela dei minori nel luogo di residenza del minore cui presentare le conclusioni sulla capacità del minore di far valere i propri diritti civili o di onorare i suoi obblighi;
  • chiedere dati riguardo a eventuali condanne o infrazioni amministrative o di altra natura a carico dal minore;
  • qualora sia necessario determinare il livello di sviluppo fisico, morale, spirituale o mentale del minore, chiedere l’elaborazione di un esame psicologico e/o psichiatrico forense e la presentazione dei documenti medici del minore o di altro materiale necessario ai fini dell’esame;
  • compiere ogni altra azione necessaria per la preparazione dell’analisi del caso.

L’articolo 582 del codice di procedura civile prevede inoltre che, nei casi in materia di autorizzazioni al trasferimento di un titolo alla proprietà di famiglia, ipoteche su beni familiari o altri gravami sui relativi diritti, il giudice può, tenendo conto delle circostanze del caso, chiedere all’attore prove che dimostrino la situazione finanziaria della famiglia (redditi, risparmi, altre proprietà, passività), dati riguardanti le proprietà familiari oggetto di trasferimento, dati raccolti dal servizio di tutela dei diritti dei minori riguardo ai genitori del bambino, i termini e le condizioni preliminari, nonché le previsioni di rendimento della futura operazione, le prospettive riguardo ai diritti di un bambino tutelato in caso l’operazione non venga eseguita ed altri elementi di prova.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Al fine di raccogliere prove (a norma degli articoli 199 e 206 del codice di procedura civile), un giudice può chiedere a una persona fisica o giuridica di addurre prove scritte o materiali, che dovranno essere presentate direttamente al tribunale entro un termine stabilito. Qualora la persona fisica o giuridica non sia in grado di presentare la prova scritta o materiale richiesta oppure non riesca a presentarla entro il termine fissato, è tenuta a informare il giudice al riguardo, indicando le ragioni. Il giudice può rilasciare a una persona che chieda prove scritte o materiali un certificato che la autorizzi a procurarsi le prove, in modo da poterle presentare in tribunale.

Durante la fase di preparazione per l’udienza, il giudice porta a termine anche altre attività procedurali necessarie per preparare adeguatamente la causa all’udienza (richiesta di prove che non possono essere ottenute dai partecipanti al procedimento, raccolta di prove di propria iniziativa laddove consentito dal codice di procedura civile, ecc.).

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Un giudice può respingere una prova se:

  • è inammissibile;
  • non conferma né confuta fatti pertinenti al caso (articolo 180 del codice di procedura civile);
  • avrebbe potuto essere presentata in precedenza e la loro presentazione successiva ritarderebbe il procedimento (articolo 181, secondo comma, del codice di procedura civile).

Per essere accolti dall’autorità giudiziaria, tutti i documenti o altri elementi di prova su cui il ricorrente fonda le proprie domande, i giustificativi di pagamento delle tariffe giudiziarie e le domande di assunzione di prove per gli elementi probatori che l’attore non è in grado di presentare, inclusi i motivi dell’impossibilità della presentazione, devono essere allegate all’atto di citazione per essere accettata da un tribunale (articolo 135 del codice di procedura civile).

È inoltre opportuno osservare che le corti di appello respingeranno le eventuali nuove prove sottoposte a un organo giurisdizionale di primo grado, tranne nei casi in cui questo ultimo abbia rifiutato ingiustamente di accettare le prove o se la necessità di presentare tali prove sia sorta in seguito (articolo 314 del codice di procedura civile).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Come definito nel codice di procedura civile, per “prova” in un procedimento civile si intende qualunque dato fattuale che un giudice possa utilizzare quale fondamento per decidere, nell’ambito della procedura legale, se esistano o meno fatti che giustificano le dichiarazioni e le repliche delle parti, così come ogni altra circostanza rilevante per giungere a una decisione giusta ed equa sul caso. Tali dati possono essere ottenuti per mezzo di dichiarazioni delle parti o di terze persone (direttamente o tramite un rappresentante), deposizioni di testimoni, prove scritte, prove materiali, protocolli di ispezione e perizie.

Anche le fotografie e le registrazioni audio e video ottenute legalmente possono essere utilizzate come mezzi di prova.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Gli articoli da 192 a 217 del codice di procedura civile stabiliscono le seguenti regole che disciplinano i metodi per l’assunzione di prove testimoniali e periziali.

La procedura per la prova testimoniale

Ciascun testimone è convocato in un’aula del tribunale e sentito individualmente. Ai testimoni non interrogati può essere chiesto di lasciare l’aula durante l’udienza, mentre i testimoni sentiti sono tenuti a restare in aula fino alla conclusione dell’udienza. Se i testimoni sottoposti a interrogatorio lo richiedono, il giudice può acconsentire a che lascino l’aula dopo l’esame dei pareri dei partecipanti al procedimento.

Un testimone può essere sentito anche nel luogo in cui trova, qualora non possa presentarsi in tribunale in seguito all’atto di citazione per malattia, vecchiaia, disabilità o altre ragioni fondamentali riconosciute dal giudice e il partecipante al procedimento che ne ha chiesto la convocazione non possa garantire la presenza del testimone dinanzi al giudice.

Il tribunale deve identificare il testimone e spiegare i diritti e doveri dei testimoni nonché la loro responsabilità per violazione dei giurati e inadempienza o adempimento improprio di qualsiasi altro dei loro doveri.

Prima di sottoporsi all’esame, il testimone presta giuramento mettendo una mano sulla Lietuvos Respublikos Konstitucija (Costituzione della Repubblica di Lituania) e pronunciando la seguente frase: “Io, (nome completo), giuro onestamente e fedelmente di dire la verità senza eliminare, aggiungere o modificare nessun elemento di prova”. I testimoni giurati firmano la formulazione del giuramento, che in seguito viene allegato al fascicolo del caso.

Dopo avere chiarito le relazioni del testimone con le parti, eventuali terzi e altre circostanze rilevanti per la valutazione della prova testimoniale (istruzione, occupazione del testimone, ecc.), il giudice invita il testimone a dichiarare all’autorità giudiziaria tutto quanto in sua conoscenza riguardo al caso e a evitare di fornire informazioni di cui ignori la fonte.

Dopo la deposizione, il testimone potrà essere interrogato. Il teste è interrogato innanzitutto dalla persona che ne ha chiesto la convocazione e dal rispettivo rappresentante e, in seguito, dagli altri partecipanti al procedimento. Un testimone convocato su iniziativa della corte viene prima interrogato dall’attore. Il giudice è tenuto a ignorare le domande faziose e quelle irrilevanti per il caso e può porre domande in qualunque momento dell’esame del testimone.

Se necessario, su richiesta di un partecipante al procedimento o di sua iniziativa, il giudice può riesaminare un testimone nel corso della stessa udienza, chiamare il testimone sentito a un’altra udienza dinanzi allo stesso tribunale o convocare i testimoni per un confronto.

In casi eccezionali, qualora sia impossibile o difficile interrogare un testimone in tribunale, il giudice che esamina il caso può prendere in considerazione una testimonianza scritta, qualora a suo avviso, e tenuto conto dell’identità del testimone e del contenuto dei fatti riguardo i quali deve essere resa la testimonianza, ciò non abbia un effetto pregiudizievole sulla determinazione dei fatti essenziali del caso. Su iniziativa delle parti, un testimone può essere citato a comparire per un nuovo esame in tribunale se necessario per stabilire i fatti del caso con maggior precisione. Prima di deporre, il testimone è tenuto a firmare il testo del giuramento di cui all’articolo 192, quarto comma, ed è avvisato, con una nota firmata per ricevimento, del fatto che la falsa testimonianza costituisce reato penale. Le testimonianze scritte devono redatte in presenza di un notaio e certificate dal notaio.

Prova periziale

Il parere di un esperto viene letto ad alta voce in un’audizione giudiziaria. Prima di leggere il parere degli esperti, l’esperto (o più di uno) che presenta il parere e partecipa all’udienza è tenuto a prestare giuramento ponendo una mano sulla Costituzione della Repubblica di Lituania e pronunciando la seguente frase: “Io, (nome completo), giuro di espletare le funzioni di un esperto nel procedimento con onestà e di produrre una perizia e ragionata fondata sulla mia intera esperienza”. Se un esame è condotto al di fuori di un’udienza, il testo del giuramento firmato dall’esperto costituisce parte integrante della perizia. Gli esperti inclusi nel Lietuvos Respublikos teismo ekspertų sąrašas (elenco degli esperti giudiziari della Repubblica di Lituania) che hanno prestato giuramento al momento dell’iscrizione sull’elenco non devono prestare giuramento in tribunale e si presume altresì siano stati informati delle responsabilità in caso di dichiarazioni e pareri falsi.

Il giudice ha il diritto di chiedere all’esperto di spiegare il parere oralmente e, in tal caso, la spiegazione orale è inclusa nel verbale dell’udienza.

Agli esperti possono essere poste domande intese a chiarire o a integrare il parere. La persona che ne richiede la nomina può procedere per prima a porre domande, il loro appuntamento ha la prima opportunità di porre domande. L’esperto può poi essere interrogato da altri partecipanti al procedimento. Se l’esperto è nominato dal tribunale di propria iniziativa, le domande verranno poste in primo luogo dall’attore.

I giudici hanno il diritto di porre domande all’esperto in qualsiasi momento dell’esame.

Il parere è fornito solo su richiesta di un tribunale (e deve essere presentato per iscritto sotto forma di perizia). La perizia deve includere una descrizione dettagliata delle indagini svolte, le conclusioni tratte in base ai risultati e le risposte motivate alle domande poste dal tribunale.

Qualora un’autorità giudiziaria chieda un parere senza l’elaborazione di una perizia, il parere è considerato quale prova scritta presentata da un esperto (analoga a quelle proposte da altri partecipanti al procedimento) o chiesta dal giudice secondo la procedura stabilita dal codice di procedura civile.

L’articolo 198 del codice di procedura civile stabilisce le seguenti regole per la presentazione delle prove scritte:

le prove scritte possono essere presentate dai partecipanti al procedimento o essere chieste dal giudice secondo la procedura stabilita dal codice.

Le prove scritte devono essere trasmesse nella forma prescritta dal codice di procedura civile: un partecipante al procedimento che comprovi il contenuto di un atto procedurale con prove scritte è tenuto ad allegarne gli originali o le copie (copie digitali), certificate da un tribunale, un notaio (o da un altro soggetto autorizzato a compiere atti notarili), un avvocato che partecipi al procedimento o la persona che ha emesso (ricevuto) l’atto. Il giudice chiedere, di sua iniziativa o su richiesta di un partecipante al procedimento, di presentare i documenti originali. Un partecipante al procedimento che chieda la presentazione di documenti originali deve essere presentata insieme alla domanda, alla domanda riconvenzionale, alla memoria difensiva o ad altri documenti procedurali dei partecipanti al procedimento. I partecipanti al procedimento possono presentare tale richiesta in un secondo momento, purché il giudice consideri convincenti le ragioni per cui la richiesta non è stata presentata in precedenza oppure qualora l’approvazione della richiesta in questione non comporti alcun ritardo per la risoluzione del caso. Nel caso in cui siano correlate al contenuto degli atti procedurali solo parti di un documento, al tribunale dovranno essere trasmesse soltanto le parti pertinenti (estratti).

Tutti gli atti processuali e i relativi allegati devono essere presentati al tribunale in lingua lituana, fatte salve alcune eccezioni previste dalla legge. Se i partecipanti ai procedimenti a cui devono essere notificati gli atti processuali non capiscono il lituano, devono essere trasmesse al giudice le traduzioni degli atti in una lingua che sia loro comprensibile. Qualora, conformemente al codice civile, i documenti da presentare debbano essere tradotti in una lingua straniera, i partecipanti al procedimento sono tenuti a presentare al tribunale traduzioni certificate, in conformità con la procedura legale stabilita.

I documenti originali contenuti nel fascicolo possono essere restituiti su richiesta del mittente. In tal caso occorre conservare nel fascicolo le copie dei documenti da rendere, certificate secondo la procedura prevista dal codice.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Ai sensi dell’articolo 197 del codice di procedura civile, i documenti rilasciati da autorità statali e municipali, approvati da persone autorizzate dallo Stato nei limiti delle loro competenze e in conformità ai requisiti previsti per la forma di determinati atti, possono essere considerati prove scritte ufficiali e hanno un maggiore valore probatorio. I fatti indicati nelle prove ufficiali scritte sono considerati interamente dimostrati sino a che non vengano smentiti da altre prove addotte nel corso del procedimento, ad eccezione delle prove testimoniali. Il divieto di ricorrere alla prova testimoniale non si applica se in contrasto con i principi di buona fede, equità e ragionevolezza. Il valore probatorio delle prove scritte ufficiali può anche attribuito anche ad altri documenti e atti legislativi.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

I fatti di un caso per le quali la legge prevede l’assunzione di specifici mezzi di prova non possono essere dimostrati adducendo altri elementi probatori (articolo 177, quarto comma, del codice di procedura civile).

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Chiunque sia citato a comparire per testimoniare è tenuto a presentarsi in tribunale e fornire prove veritiere. Le persone convocate a deporre quali testi sono responsabili per legge del mancato adempimento dei doveri di un testimone (articolo 191) e, di conseguenza, passibili di un’ammenda.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Un testimone può rifiutarsi di deporre qualora la testimonianza possa costituire una prova contro se stesso, un membro della famiglia o un parente stretto.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Laddove un testimone, un esperto o un interprete non si presenti all’udienza, il giudice chiederà alle persone presenti al procedimento se il caso può essere sentito in assenza del testimone, esperto o interprete e deciderà se continuare o deferire l’udienza. Un testimone, un esperto o un interprete che non compaia in tribunale senza un valido motivo è passibile di un’ammenda sino a 1 000 LTL. Un testimone può inoltre essere accompagnato coattivamente in base a decisione del giudice (articolo 248 del codice di procedura civile).

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Non possono essere sentiti in qualità di testimoni:

  • rappresentanti legali nei procedimenti civili e amministrativi o difensori nei procedimenti penali, in merito a fatti di cui sono venuti a conoscenza in tale veste;
  • persone incapaci di comprendere i fatti pertinenti al caso o di fornire elementi di prova imparziali, a causa di una disabilità fisica o mentale;
  • sacerdoti, in merito a fatti di cui sono venuti a conoscenza durante la confessione;
  • professionisti sanitari, in merito a fatti oggetto di segreto professionale;
  • mediatori, in merito a fatti di cui sono venuti a conoscenza nel corso di una procedura di mediazione conciliatoria.

La legge può inoltre escludere altri soggetti.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Dopo avere chiarito le relazioni del testimone con le parti, eventuali terzi e altre circostanze rilevanti per la valutazione della prova testimoniale (istruzione, occupazione del testimone, ecc.), il giudice inviterà il testimone a dire all’autorità giudiziaria tutto quanto in sua conoscenza riguardo al caso e a evitare di dare informazioni di cui ignori la fonte.

Dopo la deposizione, il testimone potrà essere interrogato, in primo luogo dalla persona che ne ha chiesto la convocazione e dal rispettivo rappresentante e, in secondo luogo, dagli altri partecipanti al procedimento. Un testimone convocato su iniziativa del giudice viene prima interrogato dall’attore. Il giudice è tenuto a ignorare le domande faziose e quelle irrilevanti per il caso e può porre domande in qualunque momento dell’esame del testimone. Se necessario, su richiesta di un partecipante al procedimento o di sua iniziativa, il giudice può riesaminare un testimone nel corso della stessa udienza, chiamare il testimone sentito a un’altra udienza dinanzi allo stesso tribunale o convocare i testimoni per un confronto.

In casi eccezionali, qualora sia impossibile o difficile interrogare un testimone in tribunale, il giudice che esamina il caso può prendere in considerazione una testimonianza scritta qualora a suo avviso, e tenuto conto dell’identità del testimone e del contenuto dei fatti riguardo i quali deve essere resa la testimonianza, ciò non abbia un effetto pregiudizievole sulla determinazione dei fatti essenziali del caso. Su iniziativa delle parti, un testimone può essere citato a comparire per un nuovo esame in tribunale, se necessario per stabilire i fatti del caso con maggior precisione. Prima di deporre, il testimone è tenuto a firmare il testo predisposto per prestare giuramento ed è avvisato, con una nota firmata per ricevimento, del fatto che la falsa testimonianza è un reato penale. Le testimonianze scritte devono redatte in presenza di un notaio e certificate dal notaio.

La partecipazione dei partecipanti al procedimento alle e all’esame dei testimoni in loco può essere garantita grazie alle tecnologie di informazione e comunicazione elettronica (videoconferenza, teleconferenza, ecc.). Quando vengono utilizzate le suddette tecnologie conformemente alla procedura determinata dal Ministro della giustizia, è necessario garantire un’identificazione affidabile dei partecipanti al procedimento, nonché una registrazione e presentazione obiettiva dei dati (prove).

Inoltre, l’articolo 803 del codice di procedura civile prevede la possibilità per i giudici della Repubblica di Lituania di chiedere a un organo giurisdizionale di un altro Stato di utilizzare le tecnologie di comunicazione (videoconferenza, teleconferenza, ecc.) durante la raccolta delle prove.

3 Valutazione delle prove

Il giudice valuta le prove in un procedimento secondo le proprie convinzioni, in base a un esame completo e imparziale dei fatti presentati nel procedimento e in conformità alla legge.

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

I dati fattuali possono essere dimostrati dai seguenti mezzi: dichiarazioni delle parti e di terzi (dirette o attraverso un rappresentante), deposizioni di testimoni, prove scritte, prove materiali, protocolli di ispezione, conclusioni di esperti, fotografie e registrazioni video e audio ottenute legalmente ed altri elementi di prova. Di norma, i dati fattuali coperti da segreto di Stato o professionale non possono essere utilizzati come prove nei procedimenti civili sino a quando non vengano considerati “non classificati”, conformemente alla procedura legale. I dati ottenuti durante una procedura di mediazione conciliativa non possono essere utilizzati come prove nei procedimenti civili, tranne nei casi previsti dalla legge in materia di mediazione conciliativa nelle controversie civili.

Va inoltre osservato che, conformemente all’articolo 185 del codice di procedura civile, Il giudice valuta le prove in un procedimento secondo le proprie convinzioni, in base a un esame completo e imparziale dei fatti presentati nel procedimento e in conformità alla legge. Nessuna prova può aver un effetto predefinito su un giudice, ad eccezione dei casi in cui è previsto dal codice di procedura civile.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Sì (cfr. 2.4).

Ultimo aggiornamento: 21/11/2018

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Assunzione delle prove - Lussemburgo

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Nel diritto lussemburghese vige il principio generale secondo cui chi richiede l'adempimento di un'obbligazione deve provarne l'esistenza. Viceversa, chi afferma di avervi adempiuto, deve dimostrare il pagamento o il fatto che ha portato all'estinzione dell'obbligazione.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

In alcuni casi, il diritto lussemburghese prevede presunzioni che dispensano dall'onere della prova la parte che deve dimostrare un fatto impossibile o difficile da accertare. La presunzione è la conseguenza che la legge o il giudice trae da un fatto noto per risalire a un fatto ignoto.

La legge distingue due categorie di presunzioni: da un lato la presunzione legale, ovvero quella attribuita da una legge speciale a determinati atti o fatti; dall'altro le presunzioni non stabilite per legge e che sono lasciate alla valutazione del giudice, il quale ammette solo presunzioni gravi, precise e concordanti.

Di regola, le presunzioni ammettono la prova contraria. Ad esempio, si presume che un figlio nato in costanza di matrimonio abbia come padre il marito di sua madre. Tuttavia, è possibile avviare un'azione di disconoscimento della paternità.

In casi più rari le presunzioni sono assolute, nel senso che non ammettono la prova contraria.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

La valutazione dei fatti è lasciata al potere discrezionale del giudice, che è assoluto. In caso di dubbio, il giudice verifica se esistono indizi gravi, precisi e concordanti e accetta o respinge la prova in funzione della verosimiglianza dei fatti addotti.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

L'assunzione delle prove può essere disposta dal giudice su richiesta di una parte. In alcuni casi, il giudice può tuttavia disporre l'assunzione delle prove di propria iniziativa.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Il giudice istruisce il perito designato sulla natura del suo compito. Le parti e i terzi che sono chiamati a collaborare sono convocati dal perito. In virtù del principio del contraddittorio, l'assunzione delle prove avviene in presenza delle parti.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

L'assunzione delle prove può essere disposta quando il giudice non ha elementi sufficienti per decidere.

L'assunzione delle prove può essere disposta relativamente a un fatto solo se la parte che adduce tale fatto non ha elementi sufficienti per provarlo. In nessun caso l'assunzione delle prove può essere disposta per supplire alle carenze della parte nell'acquisizione della prova.

Il giudice deve limitare la scelta del mezzo istruttorio a quanto è necessario per la risoluzione della controversia, impegnandosi a scegliere la soluzione più semplice e meno onerosa.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

I vari mezzi di prova sono le prove documentali e orali, la presunzione, la confessione e il giuramento.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

  • Metodi utilizzati per ottenere prove testimoniali e perizie

Quando è ammessa la prova testimoniale, i giudici possono avvalersi di terzi che, essendo personalmente informati sui fatti, possono fornire chiarimenti in merito. Tali prove possono essere raccolte sotto forma di dichiarazioni o con l'impiego di metodi investigativi, a seconda che si tratti di prove scritte o orali.

Il giudice può chiedere a chiunque di fornire chiarimenti sotto forma di dichiarazioni, consultazioni, ovvero di un parere tecnico su una questione di fatto che richiede l'interpretazione di un esperto. Qualora non sia richiesto un parere scritto, il giudice permette ai testimoni esperti di fornire oralmente la loro opinione all'udienza; la trascrizione delle testimonianze degli esperti è firmata dal giudice e dal cancelliere.

  • Norme applicabili alla presentazione di prove scritte e di relazioni o pareri scritti degli esperti

Prove scritte:

una parte che utilizzi un documento a sostegno delle proprie pretese deve mettere tale documento a disposizione della controparte. Il documento viene fornito dietro rilascio di una ricevuta o depositato in cancelleria. I documenti devono essere resi accessibili senza indugio.

Relazioni e pareri scritti degli esperti:

gli esperti depositano le loro relazioni presso la cancelleria. Viene redatta un'unica relazione, anche se gli esperti sono diversi; se gli esperti sono in disaccordo, ognuno esprime il proprio parere. Se un esperto chiede un'opinione a un altro esperto in una specializzazione diversa dalla sua, tale parere è allegato al verbale dell'udienza oppure al fascicolo, a seconda dei casi.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Alcuni mezzi di prova prevalgono sugli altri:

  • l'atto autentico (acte authentique) è redatto da un pubblico ufficiale (notaio, ufficiale giudiziario) nell'esercizio delle sue funzioni. Fa fede fino a querela di falso;
  • la scrittura privata è redatta, senza l'intervento di un pubblico ufficiale, dalle parti stesse e unicamente con la loro sottoscrizione. Fa fede fino a prova contraria;
  • la valutazione delle testimonianze e degli altri mezzi di prova è lasciata al libero convincimento del giudice.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Negozi giuridici (contratti) di valore superiore ai 2 500 EUR devono essere provati per iscritto. La prova di un fatto giuridico (come un incidente) è invece libera.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

La legge obbliga il testimone a collaborare con la giustizia affinché emerga la verità.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Possono essere esentate dal prestare testimonianza le persone che dimostrino di avere un motivo legittimo. Possono rifiutarsi di deporre i parenti o affini in linea diretta di una delle parti o il coniuge, anche divorziato.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

I testimoni che non si presentano all'udienza possono essere citati a loro spese se la loro audizione è ritenuta necessaria. I testimoni che non si presentano e quelli che, senza motivo legittimo, si rifiutano di deporre o di prestare giuramento possono essere condannati a una sanzione pecuniaria da 50 a 2 500 EUR.

Chi dimostra di non aver potuto presenziare nel giorno stabilito può essere esentato dal pagamento della sanzione pecuniaria e delle spese di citazione.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Chiunque può essere ascoltato come testimone, tranne le persone ritenute incapaci di testimoniare in giudizio.

Le persone che non possono testimoniare possono tuttavia essere sentite nelle stesse condizioni, ma senza prestare giuramento. In ogni caso, i discendenti non possono mai essere sentiti sugli addebiti formulati dai coniugi a sostegno di una domanda di divorzio o di separazione.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

  • Ruolo del giudice e delle parti nell'audizione di un testimone

Il giudice provvede all'escussione dei testimoni separatamente e nell'ordine da lui stabilito in presenza delle parti o dopo averle convocate. I testimoni non possono leggere alcun testo già preparato.

I giudici possono ascoltare la testimonianza e interrogare i testimoni su qualsiasi argomento in relazione al quale sia legittimo assumere prove, anche se si tratta di argomenti non menzionati nella decisione relativa all'assunzione della prova. I giudici possono richiamare i testimoni, metterli a confronto tra loro o con le parti e, ove necessario, ascoltarli in presenza di un consulente tecnico.

Le parti non devono interrompere, interpellare o cercare di influenzare i testimoni che depongono, né possono rivolgersi a loro direttamente, pena l'esclusione. Il giudice, se lo ritiene necessario, pone al testimone le domande presentategli dalle parti dopo la sua escussione.

  • Videoconferenze e altri ausili tecnici

Il regolamento (CE) n. 1206/2001 del Consiglio, del 28 maggio 2001, relativo alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nel settore dell'assunzione delle prove in materia civile o commerciale, mira a migliorare, semplificare e velocizzare la cooperazione tra i giudici degli Stati membri nel settore dell'assunzione delle prove. L'ordinamento lussemburghese non contiene disposizioni specifiche sulle videoconferenze. Tale tecnica è soggetta alle disposizioni ordinarie del nuovo codice di procedura civile sull'audizione dei testimoni, la valutazione personale da parte del giudice e la comparizione personale. Le giurisdizioni dispongono del materiale tecnico necessario. Alla data stabilita per la videoconferenza sono presenti un giudice, un cancelliere, un interprete e un tecnico.

Il giudice può disporre una registrazione audio o video di tutte o di una parte delle operazioni istruttorie alle quali procede. La registrazione è conservata in cancelleria. Ogni parte può chiedere di avere, a proprie spese, una copia o una trascrizione di tale registrazione.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Il giudice non tiene conto delle prove ottenute con mezzi fraudolenti, come ad esempio una telecamera nascosta o una registrazione telefonica effettuata all'insaputa dell'interlocutore.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

In linea di principio, le dichiarazioni rese dalle parti del procedimento non hanno valore probatorio.

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Ultimo aggiornamento: 13/05/2020

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Assunzione delle prove - Ungheria

1 Onere della prova

L'onere probatorio incombe alla parte le cui ragioni sarebbero pregiudicate qualora il tentativo di produrre prove non andasse a buon fine.

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Le parti sono tenute ad asserire i fatti rilevanti della controversia e a fornire prove a sostegno delle loro affermazioni, salvo se diversamente previsto dalla legge. Salvo diversa disposizione prevista dalla legge, i fatti pertinenti in una controversia devono essere dimostrati dalla parte interessata per farli considerare dall'organo giurisdizionale come accertati e le conseguenze della mancanza di prove o della mancata dimostrazione di tali fatti ricadono su tale parte. In una controversia in materia di lavoro il datore di lavoro deve dimostrare il contenuto di qualsiasi contratto collettivo, di eventuali norme interne e istruzioni necessarie per decidere in merito alla domanda presentata e di qualsiasi documento prodotto nel contesto delle operazioni del datore di lavoro necessario per pronunciare una decisione in merito al contenzioso, alla correttezza dei calcoli relativi alle prestazioni richieste, se contestate, e al pagamento di eventuali prestazioni, in caso di controversia salariale.

In una controversia relativa a un rapporto di lavoro di servizio pubblico, l'ente del settore pubblico deve provare il contenuto delle disposizioni e delle istruzioni generalmente applicabili che sono necessarie per decidere in merito alla domanda e di tutti i documenti prodotti nel contesto delle operazioni dell'ente del servizio pubblico che sono necessari per pronunciare una decisione in merito al contenzioso, alla correttezza dei calcoli contestati relativi alle prestazioni richieste e al pagamento di eventuali prestazioni in caso di controversia salariale.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Se una parte non è in grado di dimostrare un dato fatto, tale fatto (che non può essere provato dalla suddetta parte) può essere considerato acclarato dall'organo giurisdizionale nel caso in cui tale organo non nutra dubbi in merito alla sua veridicità. Un resoconto dei fatti può essere considerato veritiero dall'organo giurisdizionale qualora detto organo non nutra alcun dubbio circa la sua veridicità nonché se è riconosciuto dalla parte avversa, è presentato dalle parti in maniera identica, non è contestato dalla parte avversa nonostante l'organo giurisdizionale la abbia invitata a farlo o debba essere considerato incontrovertibile ai sensi della legge. I fatti che sono considerati comunemente noti dall'organo giurisdizionale o di cui tale organo è ufficialmente a conoscenza sono presi in considerazione dall'organo giurisdizionale anche se non sono invocati da nessuna delle parti. L'organo giurisdizionale tiene conto d'ufficio delle presunzioni legali, comprese le circostanze che, in virtù della legge e, salvo prova contraria, devono essere considerate vere. Ad esempio, nel diritto di famiglia è previsto un ristretto numero di presunzioni inconfutabili e di fatti per i quali la legge non ammette la prova contraria.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il codice di procedura civile ungherese non prevede un grado minimo di convincimento dell'organo giurisdizionale. Salvo che la legge disponga diversamente, l'organo giurisdizionale non è tenuto ad applicare specifiche norme formali, metodi o modalità probatorie e può tenere conto delle prove prodotte dalle parti così come di qualsiasi altro elemento idoneo a chiarire i fatti di causa. Tuttavia, tali disposizioni non riguardano le presunzioni legali, comprese le norme giuridiche in virtù delle quali determinati fatti devono essere considerati veri fino a prova del contrario. L'organo giurisdizionale stabilisce i fatti pertinenti della controversia confrontando e valutando individualmente e congiuntamente le dichiarazioni e il comportamento delle parti durante il procedimento, nonché gli elementi probatori emersi durante l'audizione e altri dati relativi all'azione, secondo la propria convinzione.

2 Assunzione delle prove

L'organo giurisdizionale dispone l'assunzione delle prove al fine di accertare i fatti necessari per pronunciarsi sulla controversia.

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Salvo diversa disposizione prevista dalla legge, i fatti pertinenti in una controversia devono essere dimostrati dalla parte interessata a fare sì che essi siano accettati dall'organo giurisdizionale come la verità e le conseguenze della mancanza di prove o della mancata dimostrazione di tali fatti ricadono sulla parte stessa. Nei procedimenti giudiziari in materia civile, l'organo giurisdizionale può ordinare l'assunzione di prove d'ufficio, se ciò è consentito dalla legge.

Nei procedimenti amministrativi, l'organo giurisdizionale può ordinare l'assunzione di prove d'ufficio per quanto riguarda fatti o prove a sostegno di circostanze di cui deve tener conto d'ufficio se si fa riferimento a una violazione che causa pregiudizio a un minore o una persona avente diritto a prestazioni di invalidità o se la legge lo prevede.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Si procede all'audizione dei testimoni e all'acquisizione dei pareri dei periti designati, che vengono anche sentiti ove sia necessario, si effettuano i sopralluoghi e viene ordinato ai detentori di documenti, di registrazioni video, di registrazioni audio, di registrazioni audio-video o di altre prove materiali di produrle.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

L'organo giurisdizionale non è vincolato dalle offerte di produzione di prove presentate da una parte né dalle proprie decisioni istruttorie. Esso può respingere una richiesta istruttoria se la stessa non è stata presentata in conformità con le disposizioni della legge CXXX del 2016 sul codice di procedura civile, salvo diversa disposizione prevista dalla legge, oppure se la parte tenuta ad anticipare le spese per l'assunzione delle prove non ha adempiuto al proprio obbligo di pagamento anticipato pur essendo stata invitata a farlo. L'organo giurisdizionale respinge una richiesta istruttoria o interrompe l'assunzione di prove già ordinata qualora ciò non sia necessario per emettere una sentenza sul contenzioso.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Costituiscono mezzi di prova, in particolare, le deposizioni testimoniali, le perizie, documenti, registrazioni video, registrazioni audio, registrazioni audio-video e altre prove materiali. I mezzi di prova non possono essere ammessi se esclusi dalla legge o soggetti a condizioni, a meno che tali condizioni non siano soddisfatte. Le prove possono essere assunte mediante sopralluogo. Il giuramento non costituisce un mezzo di prova.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Conformemente al principio della prova diretta, di norma i testimoni e i periti vengono sentiti in udienza. Se una parte intende dimostrare le proprie asserzioni con documenti, deve allegarli alla sua domanda o presentarli all'udienza. A un documento in una lingua straniera occorre allegare quanto meno una traduzione semplice in lingua ungherese. In caso di dubbi sull'accuratezza o completezza del testo tradotto, è necessario utilizzare una traduzione certificata, in assenza della quale l'organo giurisdizionale ignorerà il documento. Su richiesta della parte che presenta prove, l'organo giurisdizionale può obbligare la parte con interessi opposti a rendere disponibile qualsiasi documento in suo possesso che sarebbe tenuto a rilasciare o presentare comunque ai sensi delle norme di diritto civile. In particolare, la parte con interessi opposti è soggetta a tale obbligo se il documento è stato rilasciato nell'interesse della parte che presenta prove o attesta un rapporto giuridico relativo a quest'ultima parte oppure è correlato a un'audizione relativa a tale rapporto giuridico. Se il documento è in possesso di una persona che non partecipa all'azione, l'organo giurisdizionale lo renderà disponibile applicando le norme in materia di ispezioni. Se una parte presenta un'istanza per la presentazione di prove, l'organo giurisdizionale provvede all'ottenimento di documenti o dati detenuti da un organo giurisdizionale, un notaio, un'altra autorità pubblica, un ente amministrativo o un'altra organizzazione, a condizione che il rilascio del documento o dei dati non possa essere richiesto direttamente dalla parte. Non è necessario ottenere il documento originale se non è necessario ispezionarlo e la parte può presentarne una copia certificata o semplice durante l'udienza. L'invio di un documento può essere rifiutato soltanto se contiene informazioni classificate.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Generalmente no.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Di norma, non esiste tale obbligo. In casi eccezionali, ad esempio nelle cause di interdizione, l'organo giurisdizionale deve designare un perito psichiatrico al fine di valutare lo stato mentale del convenuto.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Sì, ma in alcuni casi possono rifiutarsi di farlo.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Possono rifiutarsi di testimoniare:

  • i parenti delle parti;
  • le persone che, nel rispondere alle domande nel corso della deposizione, potrebbero incriminare sé stesse o un parente di un reato connesso all'oggetto della causa;
  • una persona soggetta all'obbligo del segreto professionale se con la sua deposizione dovesse violare detto obbligo, tranne i casi in cui le parti interessate li dispensino dall'osservarlo;
  • una persona vincolata da obblighi professionali di riservatezza per le materie in cui con la sua deposizione dovesse violare tali obblighi, a meno che i dati interessati dalla testimonianza non si qualifichino come segreti aziendali ai sensi della legge sull'accessibilità dei dati di interesse pubblico e dei dati accessibili per motivi di interesse pubblico oppure se l'oggetto del procedimento giudiziario consiste nello stabilire se i dati in questione siano o meno di interesse pubblico o accessibili per motivi di interesse pubblico;
  • il mediatore/l'esperto in procedimenti di mediazione coinvolto nella controversia, i fornitori di contenuti mediali e le persone che intrattengono con tali fornitori un rapporto di lavoro o un rapporto equiparabile a un rapporto di lavoro, in relazione a questioni sulle quali la testimonianza porterebbe a rivelare l'identità della persona che ha fornito loro le informazioni nel contesto della sua attività di fornitore di contenuti mediali.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Testimoni, esperti nominati dall'organo giurisdizionale, proprietari di documenti od oggetti soggetti a ispezione e altre persone la cui partecipazione all'assunzione delle prove è ritenuta necessaria dall'organo giurisdizionale (di seguito congiuntamente: "soggetti contribuenti") sono tenuti a contribuire a tale assunzione. Se un soggetto contribuente non adempie il proprio obbligo senza richiedere anticipatamente di essere esonerato per un valido motivo che è in grado di comprovare, l'organo giurisdizionale lo obbligherà a rimborsare le spese sostenute, inoltre può imporgli un'ammenda, ordinarne la comparizione obbligatoria, ridurne la remunerazione e può informare il suo superiore, supervisore o datore di lavoro in merito alla sua mancata partecipazione. L'organo giurisdizionale può applicare più di una di queste misure coercitive alla volta.

Le misure coercitive non possono essere applicate nei confronti di un minore di età inferiore ai quattordici anni, tuttavia il suo rappresentante legale potrebbe essere tenuto a rimborsare i costi sostenuti e potrebbe essere soggetto a un'ammenda.

Se un soggetto contribuente adempie il proprio obbligo oppure chiede di essere esonerato per un valido motivo che è in grado di comprovare in seguito all'applicazione di qualsiasi misura coercitiva, l'ordinanza concernente la misura coercitiva verrà annullata dall'organo giurisdizionale.

Un testimone può presentare un'impugnazione separata contro la decisione che lo obbliga a testimoniare. Tale impugnazione sospende l'audizione del testimone. Se il rifiuto del testimone di testimoniare è chiaramente infondato, l'organo giurisdizionale che si pronuncia in merito all'ingiunzione può infliggere un'ammenda al testimone, mentre l'organo giurisdizionale che sta esaminando la controversia può obbligare il testimone a rimborsare le spese sostenute.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Il rappresentante legale di un testimone non può essere escusso come testimone, a meno che la persona fisica da lui rappresentata non sia legittimata a partecipare al procedimento.

Una persona, se ha agito in veste di consulente della difesa, non può essere escussa come testimone in merito a una questione di cui è venuta a conoscenza in qualità di consulente per la difesa o se non è stata esentata dall'obbligo di riservatezza in una questione riguardante informazioni classificate.

Un minore di età inferiore ai quattordici anni può essere escusso come testimone soltanto se gli elementi probatori che possono evincersi dalla sua testimonianza non possono essere ottenuti in altro modo.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

I testimoni compaiono in udienza a seguito di un ordine del giudice e in linea di principio vengono sentiti dal presidente o, in caso di organo monocratico, dal giudice che presiede il procedimento.

Il giudice che presiede può consentire alla parte che avvia l'audizione del testimone, su sua richiesta, di essere la prima a porre direttamente domande al testimone, prima di consentire alla parte avversa di porre domande, se quest'ultima ha presentato una richiesta a tale fine. In tali casi, il giudice che presiede e gli altri membri del collegio possono porre domande al testimone in seguito a quelle poste dalle parti.

3 Valutazione delle prove

L'organo giurisdizionale stabilisce i fatti pertinenti della controversia confrontando e valutando individualmente e congiuntamente le dichiarazioni e il comportamento delle parti durante il procedimento, nonché gli elementi probatori emersi durante l'audizione e altri dati relativi all'azione, secondo la propria convinzione.

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Un mezzo di prova (o qualsiasi sua parte separabile) è illecito e non può essere utilizzato nel contesto del procedimento giudiziario, se:

a) è stato ottenuto o presentato violando o minacciando il diritto alla vita e l'integrità fisica di una persona;

b) è stato prodotto con qualsiasi altro metodo illecito;

c) è stato ottenuto in maniera illecita;

d) la sua presentazione all'organo giurisdizionale violerebbe i diritti della personalità.

Fatta eccezione per il caso in cui sia stato ottenuto o presentato violando o minacciando il diritto alla vita e l'integrità fisica di una persona, un organo giurisdizionale può prendere in considerazione un mezzo di prova illecito in via eccezionale e nel dovuto rispetto delle circostanze specifiche e dell'entità della violazione della legge, dell'interesse giuridico interessato dalla violazione della legge, dell'impatto della prova illecita sulla scoperta dei fatti, del peso di altre prove disponibili e di qualsiasi altra circostanza del caso.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

La dichiarazione di una parte non è considerata come prova; tuttavia, nello stabilire i fatti della controversia l'organo giurisdizionale valuta anche le affermazioni delle parti, come descritto nella risposta alla domanda 3.

Ultimo aggiornamento: 15/01/2024

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Assunzione delle prove - Malta

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

L'onere della prova grava sulla persona che formula un'affermazione, come enuncia chiaramente l'articolo 562 del codice di organizzazione e procedura civile: "l'onere di provare un fatto spetta sempre alla parte che afferma tale fatto".

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Sì, tali norme esistono e sono contenute negli articoli 627 e segg. del codice di organizzazione e di procedura civile. L'articolo 627 elenca i documenti la cui autenticità non deve essere provata ma viene presunta; tra questi figurano:

  • gli atti del governo di Malta, firmati dal ministro o dal capo del dipartimento che li ha prodotti e, in mancanza di questi, dal suo vice, dall'assistente o da un funzionario di grado immediatamente inferiore, autorizzato a firmare tali atti;
  • i registri di qualsiasi dipartimento del governo di Malta;
  • tutti gli atti pubblici firmati dalle autorità competenti e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale;
  • gli atti del governo maltese stampati sotto l'autorità del governo e debitamente pubblicati;
  • gli atti e i registri degli organi giudiziari civili ed ecclesiastici di Malta;
  • i certificati emessi dall'ufficio del registro pubblico e dal catasto;
  • una denunzia di eventi straordinari effettuata sotto l'autorità della prima sezione del Tribunale civile;
  • altri documenti menzionati nella legge sulla marina mercantile (compresi i certificati di registrazione firmati dal cancelliere o da un altro funzionario autorizzato e ogni altra nota apposta sul certificato di registrazione e firmata dal cancelliere o da un funzionario autorizzato).

Esistono altri documenti che possono essere prodotti come elementi probatori e il cui contenuto è esente dall'onere della prova, ma dei quali è tuttavia necessario provare l'autenticità; ossia:

  • gli atti e i registri di uno stabilimento o di un organismo pubblico, autorizzato o riconosciuto dalla legge o dal governo;
  • gli atti e i registri parrocchiali relativi a nascite, matrimoni e decessi, e gli atti di disposizione compiuti secondo la legge in presenza del parroco;
  • gli atti e i registri dei notai a Malta;
  • i libri commerciali tenuti conformemente alla legge, solo relativamente ad accordi o ad altre operazioni di natura commerciale;
  • i registri dei broker pubblici tenuti conformemente alla legge, relativamente a eventuali pratiche intercorse tra le parti contraenti in materia commerciale.

Sono ammesse prove che confutano il contenuto di tali tipi di documenti.

Accanto alle presunzioni a favore dei suddetti documenti, ne vige un'altra disciplinata nel capo 16 delle leggi di Malta ‑ il codice civile ‑ secondo cui, in particolare, un figlio nato in costanza di matrimonio ha come padre il marito di sua madre. Tale presunzione legale può essere contraddetta con un'azione introdotta con dichiarazione giurata dinanzi al Tribunale civile (Sezione Diritto di famiglia) e attraverso la produzione di prove che ne dimostrino l'invalidità.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Al fine di statuire in una causa civile, il giudice deve essere convinto che siano state fornite prove sufficienti in base al principio della probabilità prevalente.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Ognuna delle parti del procedimento, qualunque sia il suo interesse nella causa, può testimoniare, sia su propria richiesta, sia su richiesta delle altre parti in causa, o anche se convocata d'ufficio dal giudice. Quando il procedimento è avviato con un ricorso confermato da un giuramento, viene redatto un elenco di testimoni. La stessa regola si applica per la memoria di risposta giurata – anche in questo caso si dovrà includere un elenco di testimoni. Se una parte intende chiamare a deporre un testimone che non è stato precedentemente indicato, dovrà presentare un'apposita domanda.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Una volta accolta la richiesta istruttoria, i testimoni vengono citati a comparire con un ordine di comparizione emesso su richiesta della parte che li chiama a deporre. Presso il tribunale dei magistrati di Malta e il tribunale dei magistrati di Gozo (giurisdizione inferiore), la richiesta di ordine di comparizione può venire formulata oralmente.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice può respingere la richiesta istruttoria di una delle parti quando il teste citato è un avvocato, un procuratore legale o un sacerdote. Inoltre, di norma, nessuno che sia presente in aula durante una seduta può essere chiamato a testimoniare nella stessa causa. Tuttavia, il giudice ha il potere discrezionale di concedere dispensa da tale regola, in casi particolari, qualora sussistano buoni motivi per farlo. Esistono inoltre leggi specifiche che disciplinano il segreto d'ufficio e le informazioni riservate. Infine, la richiesta può essere respinta se il giudice ritiene che il teste non sia rilevante.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Sono tre i mezzi di prova considerati ammissibili: documenti, testimonianze e affidavit (dichiarazioni giurate).

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

La regola generale stabilisce che l'audizione di testimoni avviene nel corso di una pubblica udienza e a viva voce. Tuttavia, la legge permette di utilizzare altri metodi per ottenere le prove:

  • possono fornire la loro testimonianza per mezzo di una dichiarazione giurata (affidavit) le persone residenti a Malta o all'estero;
  • se una persona sta per lasciare Malta, o è così malata o anziana che potrebbe morire o diventare incapace di deporre prima della data in cui la causa verrà discussa in tribunale, oppure non è in grado di comparire in udienza, la corte nomina un assistente giudiziario che riceve la deposizione del testimone. In tale caso, le domande poste al testimone e le relative risposte sono registrate per iscritto e la deposizione è firmata o contrassegnata dal testimone stesso;
  • il tribunale può anche nominare un giudice supplementare al fine di ascoltare un testimone particolare che non sia in condizione di assentarsi dalla propria abitazione a causa dell'età;
  • se un testimone risiede all'estero, un avvocato può chiedere che venga emessa una lettera di richiesta (rogatoria) per ascoltare il testimone – la parte che richiede l'audizione del testimone deve formulare domande scritte e indicare il nome e l'indirizzo della persona che dovrà comparire in sua vece durante l'audizione del testimone;
  • se l'autorità giudiziaria lo ritiene opportuno, potrà autorizzare la registrazione su nastro o video della deposizione del testimone;
  • il tribunale può assumere consulenti tecnici autorizzandoli ad ascoltare i testimoni e a gestire i giuramenti.

Il consulente che è impegnato nell'assunzione delle prove dispone degli stessi mezzi di cui si avvale l'autorità giudiziaria.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Tutti i mezzi di prova sono considerati di pari importanza.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

No, ma deve sempre essere fornita la migliore prova.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Sì, la legge obbliga tutti i testimoni citati a deporre. Tuttavia, nessuno può essere costretto a rispondere a domande per le quali potrebbe essere incriminato.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Il marito o la moglie di una delle parti in causa sono considerati testimoni capaci e possono essere obbligati a deporre su richiesta di una delle parti, tuttavia non devono rivelare comunicazioni fatte eventualmente dal coniuge a titolo confidenziale durante il matrimonio e non devono rispondere a domande che potrebbero portare a incriminare il coniuge.

Possono essere esentati anche i fatti confidati agli avvocati, ai procuratori legali o ai sacerdoti. Tuttavia, se un avvocato o un procuratore ottiene il consenso del cliente, oppure se il sacerdote ottiene il consenso della persona che ha reso la confessione, questi possono essere interrogati su questioni di cui sono venuti a conoscenza (con il consenso degli interessati); in particolare, l'avvocato e il procuratore possono essere interrogati sui fatti confidati dal cliente ai fini del caso in esame, e il sacerdote sui fatti di cui è venuto a conoscenza sotto segreto confessionale o in loco confessionis.

Inoltre, tranne che su ordine del giudice, nessun contabile, medico, assistente sociale, psicologo o consulente matrimoniale può essere interrogato su fatti dichiarati dal cliente sotto segreto professionale, o dei quali è venuto a conoscenza nell'esercizio della sua professione. Tale privilegio è esteso all'interprete al quale si è fatto ricorso per tali comunicazioni confidenziali.

Un testimone vincolato dal segreto professionale non può rivelare informazioni segrete o riservate, tranne in determinate circostanze ai sensi della legge specifica applicabile al caso di specie.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Un testimone debitamente citato che non compare per deporre è colpevole di "oltraggio alla corte" e viene immediatamente condannato e multato. Inoltre, il giudice può emettere un mandato di accompagnamento o di arresto e costringerlo a presentarsi e a rendere la sua testimonianza in una seduta successiva. Tuttavia, il giudice può revocare l'ammenda imposta se esistono validi motivi per la mancata comparizione.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Ogni persona sana di mente può essere chiamata a testimoniare, tranne se vi sono obiezioni concernenti la sua capacità. Inoltre, un testimone è ammissibile in quanto tale qualunque sia la sua età, purché comprenda che non si devono fornire false testimonianze.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Nel corso dell'interrogatorio e del controinterrogatorio il giudice può rivolgere al testimone tutte le domande che ritenga necessarie o utili. D'altronde, ognuna delle parti del procedimento può testimoniare, a prescindere dall'interesse nella causa, su propria richiesta, su richiesta delle altre parti in causa, o anche se convocata d'ufficio dal giudice.

Qualora sia coinvolto un minore, quest'ultimo viene generalmente sentito dal giudice a porte chiuse o da un avvocato per minori appositamente nominato.

I testimoni che abitano all'estero possono essere ascoltati in videoconferenza.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Se la prova è stata ottenuta legalmente, il giudice non va incontro a restrizioni quando emana la sentenza. L'unica eccezione è che, di norma, il giudice non tiene conto delle prove relative a fatti che, secondo quanto dichiara il testimone, sono stati riportati da terzi, né dei fatti addotti da altre parti, che possono conseguentemente essere chiamate a deporre.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Sì, le dichiarazioni rese da una parte del procedimento sono ammissibili.

Ultimo aggiornamento: 22/03/2017

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Assunzione delle prove - Paesi Bassi

1 Onere della prova

Il diritto processuale neerlandese si basa sul seguente principio: "chi sostiene un fatto è tenuto a provarlo". In altre parole, l'onere della prova per un fatto o diritto è a carico della parte che rivendica per finalità legali tale fatto o diritto. Ciononostante, in alcuni casi l'onere della prova può spettare ad altre parti, conformemente a specifiche norme di legge o ai principi di ragionevolezza ed equità.

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Le norme di legge sulle prove contenute nel Wetboek van Burgerlijke Rechtsvordering (codice di procedura civile) si applicano ai procedimenti che possono avviarsi con citazione oppure con ricorso, a meno che si tratti di un particolare procedimento. Le suddette norme non sono obbligatorie nei procedimenti sommari e non vengono applicate d'ufficio neppure nelle procedure di arbitrato. In questo ultimo caso le parti possono comunque decidere di applicare dette norme.

Le norme di legge sulle prove sono contenute negli articoli da 149 a 207 del Wetboek van Burgerlijke Rechtsvordering.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Il giudice è tenuto a ritenere provati i fatti sostenuti da una parte che la controparte non ha smentito (a sufficienza). Rappresentano tuttavia un'eccezione le situazioni in cui ciò avrebbe conseguenze legali non liberamente accessibili alle parti. In casi del genere, il giudice può chiedere che vengano presentate delle prove.

Non è necessario addurre prove per fatti o circostanze considerati universalmente noti oppure per norme di esperienza generale. Il giudice può avvalersene indipendentemente dal fatto che tali prove siano o meno presentate dalle parti. Per "fatti o circostanze considerati universalmente noti", si intendono fatti o circostanze conosciuti da tutti o di cui chiunque può prendere conoscenza, mentre con "norme di esperienza generale" si intendono le relazioni causali note a ogni persona. Non sono inoltre da provare i fatti di cui lo stesso giudice viene a conoscenza durante il procedimento – cosiddetti "fatti processuali".

In alcuni casi si applicano presunzioni previste dalla legge. Certi fatti o circostanze sono ritenuti tanto probabili da non richiedere la presentazione di (ulteriori) prove della parte che li sostiene. Il giudice può altresì ricorrere alle norme di esperienza generale per determinare una presunzione in base a specifici fatti presentatigli in giudizio. In questo caso, la controparte può confutare la presunzione. Esistono altri casi particolari. Esempi in tal senso sono: Ad esempio, in base al codice stradale, un automobilista che investe un ciclista o un pedone è tenuto al risarcimento dei danni, a meno che non venga dimostrato che l'incidente è avvenuto per cause di forza maggiore. Un altro esempio è rappresentato da una richiesta di risarcimento di danni presentata dal lavoratore, una volta stabilito che il danno è avvenuto mentre l'interessato era al lavoro. In tal caso il datore di lavoro sarà obbligato a risarcire il lavoratore per il danno in questione, a meno che non sia possibile dimostrare che non vi sono state mancanze in termini di assistenza necessaria o che il lavoratore era colpevole di un'azione deliberata o di una negligenza intenzionale.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il giudice ha piena libertà nella valutazione delle prove presentategli, ad eccezione dei casi in cui la legge dispone diversamente. In caso di prove acquisite, il giudice è tenuto ad accogliere come vere talune fattispecie di prove o, per lo meno, a riconoscerne il valore. Esiste anche in questo caso una possibilità di contestazione.

I giudici possono basare le loro decisioni solo su fatti conformi alle norme vigenti in materia di prove.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

In alcuni casi (verifica dei conti, deposizione dei testimoni) e su richiesta di una delle parti, il giudice è tenuto a fornire prove all'altra parte. Il giudice può decidere di farlo anche di propria iniziativa.

Allo stesso modo, su richiesta di una delle parti o di propria iniziativa, il giudice può chiedere che venga elaborata una perizia o effettuata una visita o un'ispezione dei locali. L'esperto è nominato dal giudice, cui è tenuto a riferire, mentre le visite in loco sono condotte dall'autorità giudiziaria. Le parti hanno il dovere di contribuire alle relazioni preparate dagli esperti e il diritto di presentare osservazioni e richieste sia nell'ambito di una perizia che di una visita in loco.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

La parte autorizzata dal giudice a presentare le prove o cui spetta l'onere della prova ha il dovere di dimostrare le circostanze e/o fatti presunti. La controparte ha sempre la possibilità di presentare prove contrarie, a meno che la legge non glielo consenta.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice rigetta la richiesta di ammissione di prova se la prova non è pertinente per il caso, non è abbastanza specifica (troppo vaga), è tardiva (troppo tardi) o superflua. Le prove presentate non possono essere ignorate in base al risultato atteso.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Nei Paesi Bassi si applica il principio della libertà della prova, secondo cui, di norma, le prove non devono essere presentate in formati specifici, se non diversamente previsto dalla legge. La legge specifica una serie (non esaustiva) di prove: Questi servizi sono:

• fatti e sentenze;

• verifiche di conti, registri e documenti;

• l'audizione di testimoni;

• relazioni ufficiali o orali di esperti;

• ispezioni e visite ai locali.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

La testimonianza deve essere consentita dalla legge e viene fornita su richiesta di una delle parti, o imposta d'ufficio ad una delle parti su iniziativa del giudice. Anche le parti possono deporre in qualità di testimoni (cfr. seguente punto 3). Quando a dovere deporre sono i testimoni, spetta alle parti chiamarli a testimoniare.

La prova testimoniale è fornita mediante deposizione ed è assunta nel corso della seduta come testimonianza orale. Le dichiarazioni di un testimone sono ammissibili quali prove solo se riferite a fatti di cui il testimone ha conoscenza diretta. Una parte che chieda di essere autorizzata a deporre potrà farlo soltanto qualora i fatti da dimostrare siano controversi e la testimonianza possa contribuire a risolvere il caso.

Su richiesta di una delle parti o di loro iniziativa, gli esperti possono presentare relazioni scritte o orali (articolo 194 del codice di procedura civile). Può trattarsi di una relazione scritta oppure orale. In caso di una relazione scritta il giudice stabilisce un termine entro il quale va consegnata la perizia. In caso di relazione orale, il perito la presenta il giorno stabilito per l'udienza.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Esistono prove acquisite e prove da acquisire. Nel caso delle prove acquisite, il giudice è tenuto ad accettare come vero il contenuto delle prove o a riconoscere la forza della fattispecie di prova presentata conformemente alla legge. Anche per le prove acquisite è possibile addurre prove contrarie, se non vietato dalla legge. Un esempio di prove acquisite è rappresentato dalle sentenze dei giudici in ambito penale. Per le prove non acquisite è il giudice a determinarne il valore probatorio.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

In determinati casi un documento vale come mezzo esclusivo di prova o rivelarsi fondamentale per riconoscere l'esistenza di un dato diritto. Ne sono un esempio gli accordi prematrimoniali o i testamenti. Ne sono un esempio gli accordi prematrimoniali o i testamenti redatti da notai, la cui esistenza è dimostrata da un atto notarile. Anche i codicilli, ossia documenti scritto a mano, datati, firmati e contenenti le volontà del testatore, possono essere utilizzati come prova. Le volontà contenutevi possono riguardare l'eredità di, ad esempio, vestiti, gioielli, specifici beni domestici e libri. I codicilli non devono essere convalidati da un atto notarile.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Secondo la norma di base, chiunque venga convocato per legge come testimone è tenuto a deporre. Nello specifico, dovrà presentarsi al procedimento e rendere fedelmente in giudizio le dichiarazioni necessarie.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

In specifiche circostanze è possibile astenersi dall'obbligo di deporre.

Questa possibilità è prevista in primo luogo per tutti i parenti stretti delle parti, tra cui rientrano i coniugi (ex-coniugi) o partner (ex partner) registrati della parte, i familiari per legami di sangue o matrimonio della parte oppure il loro coniuge o partner registrato, sino al secondo grado di consanguineità incluso – genitori, figli, nonni, nipoti, fratelli e sorelle.

I testimoni possono chiedere di astenersi anche laddove rispondendo a una specifica domanda possano esporre al rischio di azioni penali se stessi o un familiare per legame di sangue o matrimonio nella linea di ascendenti, discendenti o affini del secondo o terzo grado di consanguineità oppure il coniuge (ex-coniuge) o partner (ex-partner) registrato di questo ultimo (articolo 165, comma 3, del codice di procedura civile).

È prevista anche un'esenzione di tipo funzionale per coloro che, in virtù di un rapporto privilegiato dovuto alla professione, all'occupazione o a un altro status (ad esempio, membri del clero, medici, avvocati e notai), sono tenuti a conservare il segreto.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Se un testimone è stato chiamato a comparire con lettera raccomandata e non si presenta all'udienza fissata, il giudice può, su richiesta della parte interessata, fissare una data in cui il testimone può essere chiamato a comparire con atto di citazione (notifica per mano dell'ufficiale giudiziario). Se anche in questo caso il testimone non si presenta, il giudice può ordinare che sia accompagnato dalla forza pubblica. Se un testimone si presenta in giudizio, ma si rifiuta di deporre, la parte interessata può chiedere al giudice di disporre la custodia cautelare per mancato rispetto dell'autorità giudiziaria. La parte istante dovrà sostenere i costi della custodia cautelare. Il giudice emetterà un ordine di custodia cautelare solo qualora lo ritenga necessario per appurare la verità.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

In linea di principio, tutti hanno il dovere di deporre, ad eccezione di coloro che possono astenersi dal farlo (cfr. risposta al quesito 2.9).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

I testimoni sono sentiti e interrogati dal giudice. Anche le parti e i loro avvocati possono interrogare i testimoni. Il giudice può, di sua iniziativa o su richiesta di una delle parti, chiedere un raffronto tra testimoni e con le parti. Dopo la deposizione del testimone, il giudice può interrogare le parti e le parti possono porsi domande a vicenda.

Le norme dei Paesi Bassi in materia di prove contengono disposizioni specifiche sul ricorso alla videoconferenza. Il diritto neerlandese non esclude questa procedura e non ci sono difficoltà pratiche per ricorrervi. Spetta all'organo giurisdizionale decidere in materia.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Le prove illecite possono essere distinte tra prove ottenute illecitamente o utilizzate illecitamente. Una prova ottenuta in modo illecito non necessariamente viene utilizzata in modo illecito. È quindi sempre a discrezione del giudice decidere se le prove debbano essere considerate illecite o meno.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le parti possono essere escusse come parte di un procedimento. Le parti possono essere sentite come parti in causa, ma in tal caso le loro dichiarazioni non saranno ritenute prove a favore delle parti come se fossero testimoni, a meno che la testimonianza non serva a precisare altri mezzi di prova insufficienti (articolo 164, secondo comma, del codice di procedura civile).

Ultimo aggiornamento: 09/02/2022

La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata al rispettivo punto di contatto della Rete giudiziaria europea (RGE). Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea e l'RGE declinano ogni responsabilità per quanto riguarda le informazioni o i dati contenuti nel presente documento. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.

Assunzione delle prove - Austria

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

In linea di principio, ciascuna parte deve allegare tutte le circostanze di fatto che giustificano la sua richiesta (onere di allegazione – Behauptungslast) e fornirne adeguata prova (articoli 226, paragrafo 1, e 239, paragrafo 1, del codice di procedura civile austriaco - Zivilprozessordnung, ZPO). Se i fatti di causa restano oscuri (cosiddetta situazione di "non liquet"), il giudice deve comunque pervenire a una decisione. In tali casi, entrano in gioco le norme sull'onere della prova. Ogni parte ha l'onere di provare l'esistenza di tutti i presupposti oggettivi per l'applicazione della norma ad essa favorevole. In circostanze normali, l'attore deve fornire la prova dei fatti che giustificano le ragioni della domanda, mentre il convenuto ha l'onere di provare i fatti sui cui si fondano le eccezioni sollevate. L'attore ha anche l'onere di provare l'esistenza dei presupposti processuali.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Ai fini della decisione devono essere provati i fatti rilevanti, salvo che essi siano esentati dall'onere della prova. Non devono essere provati i fatti oggetto di ammissioni (articoli 266 e 267 ZPO), i fatti notori (articolo 269 ZPO) e quelli oggetto di presunzione legale (articolo 270 ZPO).

Un fatto è ammesso se una parte lo accetta quale corretta affermazione della controparte. In linea di massima il giudice deve considerare vero il fatto ammesso e decidere senza ulteriore esame.

Un fatto è notorio se è di comune conoscenza (vale a dire noto o percepibile in modo attendibile in ogni momento da un ampio numero di persone) o noto al giudice (al giudice della controversia sulla base dei suoi accertamenti ufficiali o in quanto risultante in tutta evidenza dal fascicolo).

Nel fondare la sua decisione il giudice deve tener conto ex officio dei fatti notori, senza che questi debbano essere affermati o provati.

La presunzione legale trae origine direttamente dalla legge e ha l'effetto di invertire l'onere della prova. La parte opposta a quella che beneficia di tale presunzione deve fornire la prova del contrario. Deve dimostrare cioè che, nonostante l'esistenza di una base giuridica per una presunzione legale, il fatto presunto o la situazione giuridica presunta non esiste.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Lo scopo del procedimento giudiziario è convincere il giudice di un determinato fatto.
In generale occorre pervenire a una "sostanziale verosimiglianza", non essendo richiesta ai fini del convincimento del giudice la "certezza assoluta".

La legge o la giurisprudenza stabiliscono il grado della prova, aumentandolo da un "livello di normalità" a una "verosimiglianza che sfiora la certezza" o riducendolo a una "verosimiglianza preponderante". Nell'ultimo caso la presunzione o un certificato sono sufficienti per costituire una prova (articolo 274, ZPO). Anche le cosiddette prove per presunzione semplice (prima facie – Beweis) comportano una riduzione del grado della prova e svolgono un ruolo nel contrastare le difficoltà probatorie nei processi per risarcimento danni. Fissato un tipico decorso dei fatti che secondo l'esperienza di vita presuppone un determinato nesso causale o un elemento di colpevolezza, questi presupposti di fatto si ritengono provati sulla base di semplici apparenze (prima facie) anche in casi specifici.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

L'assunzione delle prove (Beweisaufnahme) può avvenire d'ufficio o su istanza di parte.
In processi di tipo puramente inquisitorio (il giudice ha l'obbligo accertare d'ufficio i fatti decisori) non è necessaria l'istanza di parte. Nel processo civile ordinario austriaco il giudice può acquisire d'ufficio tutti i mezzi di prova rilevanti per l'acclaramento dei fatti importanti (articolo 183 ZPO). Il giudice può imporre alle parti di produrre documenti, ordinare l'esecuzione di un'ispezione, richiedere una perizia tramite consulenti tecnici o un interrogatorio formale Tuttavia la presentazione di documenti può essere ordinata solo se una parte ha fatto ad essi riferimento; l'assunzione della prova documentale o l'interrogatorio dei testimoni non possono essere effettuati se entrambe le parti si oppongono. In tutti gli altri casi l'assunzione delle prove è fatta su richiesta di parte.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

In linea di principio l'assunzione di una prova avviene nel corso di un'udienza orale. Nell'ambito delle cosiddette "udienze preparatorie" (vorbereitende Tagsatzungen – articolo 258 ZPO) il giudice e le parti, in particolare i loro rappresentanti, elaborano congiuntamente un calendario processuale contenente anche il programma per l'assunzione delle prove. Tuttavia, ove necessario, il calendario processuale può essere nuovamente discusso in qualsiasi momento. Una volta assunte le prove il risultato è discusso con le parti (articolo 278 ZPO). La prova deve essere assunta direttamente dal giudice che decide della questione. Nei casi espressamente previsti dalla legge è possibile l'assunzione probatoria nel corso del procedimento di assistenza giudiziaria reciproca. Le parti sono invitate all'assunzione delle prove e dispongono di diversi diritti di partecipazione, ad esempio il diritto di interrogare i testimoni o i consulenti tecnici. L'assunzione delle prove è sempre effettuata d'ufficio e in linea principio anche nel caso in cui le parti (nonostante la convocazione) non siano presenti.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

La richiesta di assunzione delle prove deve essere respinta quando il giudice la ritiene irrilevante (articolo 275, paragrafo 1, ZPO) o quando essa è fatta al fine di ritardare l'iter processuale (articolo 178, paragrafo 2, articolo 179 e articolo 275, paragrafo 2, ZPO). Inoltre è possibile fissare un termine per l'assunzione di prove che ritarderebbero presumibilmente il processo (articolo 279, paragrafo 1, ZPO). Decorso il termine la richiesta di assunzione delle prove può essere respinta. Essa può anche essere respinta come superflua se il giudice ha già maturato il proprio convincimento, se il fatto non necessita di essere provato o se l'assunzione della prova è vietata. Se l'assunzione della prova comporta spese (ad esempio compenso dei consulenti tecnici) occorre chiedere un anticipo delle spese al richiedente. Se esso non è pagato entro il termine fissato, la prova può essere assunta solo se non comporta un ritardo nell'iter processuale.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Il codice di procedura civile (ZPO) prevede cinque mezzi di prova "classici": la prova documentale (articoli da 292 a 319), la prova per testimoni (articoli da 320 a 350), la consulenza tecnica (articoli da 351 a 367), l'ispezione (articoli da 368 a 370) e l'interrogatorio formale delle parti (articoli da 371 a 383). In linea di principio, ogni fonte di informazione può essere ammessa quale mezzo di prova e viene classificata, in funzione delle sue caratteristiche, in uno dei summenzionati mezzi di prova.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

I testimoni vengono escussi uno ad uno in assenza del testimone successivo da escutere.
In tal modo si evita che essi si influenzino reciprocamente. Se le deposizioni testimoniali sono in reciproca contraddizione si può procedere al confronto dei testimoni. L'esame dei testimoni inizia con domande generali dirette a stabilire se, per un qualche motivo, al testimone sia preclusa la testimonianza, se egli abbia diritto di restare in silenzio o se ci siano altri elementi che gli impediscono di rendere il giuramento. Una volta che il testimone è stato ammonito a dire la verità ed è stato avvisato circa le conseguenze penali della falsa testimonianza, inizia l'esame vero e proprio con la domanda delle generalità del testimone. Successivamente vengono poste le domande sul fatto di causa. Le parti possono partecipare all'esame testimoniale e con il consenso del giudice possono interrogare i testimoni. Il giudice può respingere le domande inappropriate. In linea di principio i testimoni devono essere interrogati dal giudice istruttore. A talune condizioni, tuttavia, è possibile l'esame dei testimoni nell'ambito della reciproca assistenza giudiziaria (articolo 328 ZPO).

Il consulente tecnico è considerato "assistente" del giudice. Mentre i testimoni forniscono delle testimonianze riguardanti i fatti, il consulente tecnico fornisce al giudice conoscenze di cui questi non dispone. La consulenza tecnica dell'esperto in linea di principio deve essere assunta direttamente dinanzi al giudice istruttore. È possibile far ricorso d'ufficio al consulente tecnico senza limitazioni. Il consulente tecnico è obbligato a fornire una perizia e una relazione.
La perizia del consulente tecnico resa in forma orale va esposta durante l'udienza orale. Su istanza di parte le perizie redatte per iscritto devono essere esposte e chiarite dal consulente tecnico durante l'udienza orale. La perizia e la relazione devono essere motivate. Le perizie private non sono considerate equivalenti a perizie rese da consulenti tecnici nominati dal giudice ai sensi del codice di procedura civile austriaco, ma sono considerate documenti privati.

Il diritto austriaco non ammette un procedimento esclusivamente per iscritto. Tuttavia, poiché i mezzi di prova non sono in nessun modo limitati, esiste la possibilità di produrre per iscritto quanto affermato dai testimoni. Un simile mezzo di prova deve essere tuttavia assimilato a una prova documentale ed è soggetto al libero apprezzamento del giudice. Nella misura in cui il giudice lo ritenga necessario, il testimone deve comparire dinanzi al tribunale, se entrambe le parti non si oppongono alla sua deposizione testimoniale.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Si applica il principio del "libero apprezzamento del giudice" (freie Beweiswürdigung) (articolo 272 ZPO). L'apprezzamento della prova corrisponde all'esame dei risultati probatori effettuato dal giudice. Nell'eseguire questo apprezzamento il giudice non è vincolato a nessuna norma di legge in materia probatoria, ma deve decidere secondo la propria convinzione personale se la prova sia corretta o meno. Non c'è alcuna gerarchia dei mezzi d prova. La prova scritta è considerata una prova documentale, salvo si tratti di una perizia di un consulente tecnico. Esiste la presunzione di autenticità per i documenti pubblici austriaci, ciò significa che si ritiene che siano effettivamente attribuibili all'autorità che li ha emessi. Ai fini probatori l'esattezza del loro contenuto è pienamente presunta. I documenti privati, una volta firmati, fanno piena prova del fatto che le dichiarazioni in essi contenute sono attribuibili al firmatario. L'esattezza del loro contenuto è sempre soggetta al libero apprezzamento del giudice.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Il codice di procedura civile (ZPO) non prevede nessun metodo di prova obbligatorio per casi determinati. La scelta dei mezzi di prova è indipendente dal valore della causa.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

I testimoni sono obbligati a comparire in giudizio, a rendere la testimonianza e, se richiesto, a prestare giuramento. Se il testimone regolarmente convocato non compare in udienza senza un motivo giustificato, il giudice in primo luogo gli applica una sanzione amministrativa e, se il testimone non compare nemmeno la seconda volta, ne ordina l'accompagnamento coatto. Se il testimone rifiuta di rendere testimonianza senza indicare i motivi o per motivi ingiustificati, egli può essere costretto a rendere testimonianza. La falsa testimonianza in udienza è punita con una sanzione penale.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Nel caso in cui sussistano motivi di rifiuto di testimoniare (articolo 321, ZPO), il testimone ha diritto di rifiutarsi di rispondere alle domande o ad alcune domande. Non esiste il pieno diritto al silenzio. I motivi che autorizzano il rifiuto di testimoniare sono lo scandalo o il rischio di conseguenze penali per il testimone o i suoi prossimi congiunti, una perdita patrimoniale diretta per le stesse persone, l'esistenza del segreto d'ufficio riconosciuto dallo Stato, l'obbligo di riservatezza dell'avvocato, di una rappresentanza di interessi o di un'associazione di categoria indipendente in grado di definire un contratto collettivo nelle cause in materia di diritto del lavoro e sociale, la potenziale rivelazione di segreti artistici o economici e l'esercizio di un diritto di voto dichiarato segreto dalla legge. Il giudice deve avvertire il testimone di tali motivi prima della sua escussione. Se il testimone intende avvalersi del diritto al silenzio deve indicarne i motivi.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Sulla legittimità del rifiuto di testimoniare il giudice decide con ordinanza. Se il testimone rifiuta di rendere testimonianza senza indicare i motivi o sulla base di motivi ritenuti ingiustificati dal giudice, può essere costretto a rendere testimonianza (articolo 354 del codice dell'esecuzione - Exekutionsordnung, EO). Le misure coercitive previste sono le sanzioni pecuniarie e, in misura più limitata, l'arresto. Il testimone è responsabile nei confronti delle parti anche per tutti i danni provocati da un ingiustificato rifiuto di testimoniare.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Sono incapaci di testimoniare le persone che erano o che sono incapaci di rendere testimonianza sui fatti che devono essere provati o di comunicare quello che hanno percepito. Si parla in tal caso di un'"assoluta" incapacità fisica di testimoniare (articolo 320, prima riga, ZPO). In caso di minori o di persone che soffrono di patologie psichiatriche, deve essere deciso caso per caso se si è in presenza di un'incapacità di testimoniare. Se il testimone è minore, il giudice, su istanza di parte o ex officio, può rinunciare in tutto o in parte all'escussione, se questa può mettere a rischio il benessere del minore, tenuto conto della sua maturità psichica, dell'oggetto dell'escussione e dei rapporti stretti del minore con le parti (articolo 289 ter, paragrafo 1, ZPO). Ciò vale anche in caso di procedimenti stragiudiziali (articolo 35 della legge sui procedimenti stragiudiziali - Außerstreitgesetz, AußStrG). Esistono inoltre tre casi di incapacità "relativa" a testimoniare (articolo 320, paragrafi da 2 a 4, ZPO): l'incapacità a deporre del ministro di culto per fatti a lui rivelati nel corso della confessione o in altri contesti coperti dal segreto professionale, dei pubblici ufficiali per fatti coperti dal segreto d'ufficio, nella misura in cui essi ne siano ancora soggetti, e dei mediatori per le informazioni ad essi rivelate nel corso di una mediazione o in altro modo conosciute.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il giudice deve porre ai testimoni domande appropriate sui fatti che devono essere provati con la testimonianza e sulle circostanze sui cui si basa la loro conoscenza. Le parti possono partecipare all'interrogatorio dei testimoni e previo consenso del giudice possono fare domande ai testimoni per chiarire o completare la loro deposizione. Il giudice può respingere le domande inappropriate. La deposizione dei testimoni deve essere verbalizzata in modo che ne sia conservato il contenuto oggettivo e, se necessario, anche le singole parole utilizzate.
Le registrazioni audio e video e i dati in esse raccolti costituiscono in generale oggetto di ispezione. La prova acquisita mediante ispezione è il risultato della diretta percezione sensoriale di caratteristiche o di stati di cose fatta dal giudice. A causa del principio di immediatezza materiale dell'assunzione delle prove questi mezzi di prova sono ammessi solo se non è disponibile il mezzo di prova diretto, ad esempio un testimone. L'escussione di un testimone mediante tecnologia video è, in linea di principio, ammessa e tale modalità dovrebbe essere impiegata in luogo dell'escussione diretta in sede di esecuzione delle richieste di assistenza giudiziaria per ragioni di economia del processo. Dal 2011 tutti i tribunali sono muniti di strumentazione per videoconferenza.

Se l'oggetto di un procedimento civile presenta un nesso materiale con un procedimento penale occorre limitare la partecipazione delle parti del procedimento civile e dei loro rappresentanti all'interrogatorio del testimone che sia vittima nel procedimento penale ai sensi dell'articolo 65, riga 1, lettera a), del codice penale (Strafprozeßordnung, StPO), su istanza di quest'ultimo, in modo tale che tali persone possano seguire l'interrogatorio mediante apparecchiature per la trasmissione di segnali audio e video ed esercitare il loro diritto di porre domande, senza essere presenti fisicamente. Se la vittima è un minore, l'incarico di condurre l'interrogatorio sull'oggetto del procedimento penale deve essere affidato a un consulente tecnico idoneo (articolo 289 bis, paragrafo 1, ZPO). Il giudice può, su istanza di parte, interrogare il testimone secondo le modalità previste dal paragrafo 1, se, in ragione dell'argomento o del coinvolgimento personale, non si può imporre al testimone di rendere la testimonianza in presenza delle parti o dei loro rappresentanti (articolo 289 bis, paragrafo 2, ZPO). Il giudice, su istanza di parte o d'ufficio, può anche procedere all'escussione secondo le modalità previste dall'articolo 289 bis, paragrafo 1, ZPO, anche ricorrendo a un consulente tecnico, qualora il benessere del minore sia messo a rischio non dall'escussione in sé, bensì, tenuto conto della maturità psichica del minore, dell'oggetto dell'escussione o dei rapporti stretti del minore con le parti del procedimento, dall'escussione in presenza delle parti o dei loro rappresentanti (articolo 289 bis, paragrafo 2, ZPO). Gli articoli 289 bis e 289 ter del codice di procedura civile sono applicabili anche in caso di procedimenti stragiudiziali (articolo 35 della legge sui procedimenti stragiudiziali - Außerstreitgesetz, AußStrG).

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Nel caso in cui una parte violi un'obbligazione contrattuale, una disposizione di diritto privato o un principio del buon costume il giudice può accogliere la prova e valutarla, ma la parte sarà in ogni caso tenuta al risarcimento del danno. Se una parte nel procurarsi una prova viola una disposizione penale a tutela degli elementi costituitivi dei diritti fondamentali o dei diritti di libertà sanciti nella Costituzione, (ad esempio, lesioni personali, sequestro, coazione esercitata nei confronti di un testimone per costringerlo a testimoniare) il mezzo di prova non è ammissibile e non può essere ammesso dal giudice. Se vi è motivo di dubitare che sia stato commesso un reato, il giudice può disporre l'interruzione del processo civile fino alla sentenza definitiva del processo penale. Se il reato commesso per ottenere un mezzo di prova non viola contemporaneamente gli elementi costituitivi dei diritti fondamentali o dei diritti di libertà, la parte interessata è considerata penalmente responsabile, ma la prova non è tuttavia inammissibile. Solo i mezzi di prova ottenuti illegalmente che hanno pregiudicato il dovere di ricerca della verità del giudice e quindi la garanzia di verità e della correttezza della sentenza sono inammissibili.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Anche l'interrogatorio delle parti rappresenta un mezzo di prova. Al pari dei testimoni, anche le parti hanno l'obbligo di comparizione, di testimoniare e di prestare giuramento. Nei confronti della parte non può tuttavia essere disposto né l'accompagnamento coatto dinanzi al giudice, né l'obbligo di rendere testimonianza. La mancata comparizione non giustificata o la mancata prestazione della testimonianza viene valutata dal giudice, tenuto conto di tutte le circostanze. Solo nei processi relativi alla paternità o nelle cause di divorzio è possibile l'uso della forza per garantire la comparizione delle parti. La violazione dell'obbligo di verità - diversamente dai testimoni - non è sanzionata penalmente, tranne in caso di falsa deposizione resa sotto giuramento. L'interrogatorio delle parti può essere ordinato dal giudice d'ufficio.

4 Questo Stato membro ha precisato, a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove, altre autorità competenti per l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari in materia civile o commerciale ai sensi del regolamento? In caso affermativo, per quali procedimenti sono competenti al fine dell'assunzione delle prove? Possono richiedere solo l'assunzione delle prove o sono anche tenuti ad assistere all'assunzione delle prove in base alla richiesta di un altro Stato membro? Cfr. anche la notifica a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove.

Al momento in Austria l'ordinamento nazionale non contempla autorità diverse dagli organi giurisdizionali ai fini dell'assunzione di prove transfrontaliera a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento.

Ultimo aggiornamento: 13/04/2023

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Assunzione delle prove - Polonia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Le questioni relative alle prove e all'assunzione di prove sono disciplinate dal kodeks cywilny (codice civile, articolo 6) e dal kodeks postępowania cywilnego (codice di procedura civile, articoli 227–315).

Ai sensi dell'articolo 6 del codice civile, l'onere di provare la fondatezza di un fatto spetta al soggetto che asserisce conseguenze giuridiche derivanti da tale fatto. L'onere di provare taluni fatti spetterà all'attore, mentre, per taluni altri fatti, ai convenuti.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Eventuali esenzioni dalla norma secondo la quale l'onere di provare un fatto spetta al soggetto che asserisce conseguenze giuridiche derivanti da tale fatto devono essere previste direttamente da un atto legislativo.

In alcuni casi particolari è possibile trasferire l'onere della prova alla controparte, ossia invertire l'onere della prova. Ciò può avvenire se ad esempio le prove vengono distrutte o l'assunzione delle prove viene impedita. Nella giurisprudenza è stata adottata la prassi decisionale secondo la quale ogniqualvolta una parte si comporta in maniera tale da impedire od ostacolare seriamente la dimostrazione dei fatti ad opera della controparte soggetta all'onere della prova, la prima parte deve dimostrare che i fatti asseriti non si sono verificati.

La questione dell'onere della prova è strettamente legata all'istituto delle presunzioni legali. Ai sensi dell'articolo 234 del codice di procedura civile, una presunzione legale è vincolante per l'organo giurisdizionale. Come norma generale, è accettabile respingere una presunzione legale.

Le presunzioni legali che modificano le norme in materia di prove riguardano, ad esempio la buona o cattiva fede (articolo 7 del codice civile), l'assunzione della nascita in vita (articolo 9 del codice civile), l'illegalità (articolo 24, primo comma, del codice civile), l'uguaglianza delle quote dei comproprietari (articolo 197 del codice civile), l'azione consapevole del debitore lesiva degli interessi dei creditori (articolo 527, terzo comma, e articolo 529 del codice civile), il pari valore delle quote di soci in una società di persone di diritto civile (articolo 826, secondo comma, del codice civile).

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Conformemente al principio della libera valutazione delle prove (articolo 233 del codice di procedura civile), l'organo giurisdizionale valuta, a proprio giudizio, l'affidabilità e la forza delle prove sulla base di un esame completo delle prove raccolte.

L'organo giurisdizionale può basare la sua condanna esclusivamente su prove raccolte in maniera appropriata, in conformità con i requisiti relativi alle fonti dei mezzi probatori e con il principio di assunzione diretta delle prove.

Anche le perizie sono liberamente valutate dall'organo giurisdizionale.

Inoltre, l'articolo 243 del codice di procedura civile prevede l'istituzione della prova di verosimiglianza. La prova di verosimiglianza è una misura alternativa ai mezzi probatori in senso stretto e non fornisce certezze, ma rende soltanto plausibile una dichiarazione riguardante un fatto. L'assunzione formale delle prove costituisce una norma, mentre dimostrare la verosimiglianza è un'eccezione a favore della parte che invoca un determinato fatto. In materie accidentali, in ragione della loro natura e nei casi espressamente specificati in un atto legislativo, la prova di verosimiglianza è sufficiente.

2 Assunzione delle prove

Qualsiasi asserzione formulata dall'attore o dal convenuto deve essere basata su prove.

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

L'organo giurisdizionale può ammettere prove non invocate da una parte, tuttavia tali mezzi probatori devono riguardare soltanto le dichiarazioni di tale parte relative a fatti materiali e controversi se, a giudizio di detto organo, le prove raccolte nel corso del procedimento giudiziario non sono sufficienti per risolverlo (articolo 232 del codice di procedura civile).

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

In linea di principio l'organo giurisdizionale ammette prove su richiesta delle parti, poiché indicare le prove necessarie per risolvere la controversia è un obbligo spettante alle stesse. Tuttavia, l'organo giurisdizionale esamina se l'ammissione di prove invocate dalle parti sia opportuna o necessaria (articolo 236 del codice di procedura civile).

L'organo giurisdizionale dovrebbe emettere una decisione sulle prove ogni volta che assume delle prove, anche quando le ammette ex officio.

Al momento di decidere se ammettere nel procedimento giudiziario le prove presentate da una delle parti, l'organo giurisdizionale dovrebbe valutare:

  • se un dato fatto sia pertinente ai fini del procedimento giudiziario (articolo 227 del codice di procedura civile);
  • se il fatto deve essere provato (può ad esempio trattarsi di una questione di conoscenza comune –articolo 228, primo comma, del codice di procedura civile, oppure di un fatto ammesso dalle parti – articolo 229 del codice);
  • se le prove fornite non sono escluse nella fattispecie (ad esempio articoli 246 e 247 del codice di procedura civile);
  • se il fatto da dimostrare tramite le prove non è stato ancora sufficientemente chiarito o se esse non siano state invocate soltanto per protrarre il procedimento giudiziario (articolo 217, secondo comma, del codice di procedura civile).

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

L'organo giurisdizionale respingerà la richiesta di una parte di ottenere prove qualora la stessa riguardi fatti non pertinenti per il procedimento giudiziario (articolo 227 del codice di procedura civile), fatti che sono di dominio pubblico, fatti ammessi nel corso del procedimento giudiziario dall'altra parte, se l'ammissione non solleva dubbi, così come fatti noti all'organo giurisdizionale ex officio, anche se in tal caso l'organo giurisdizionale dovrebbe rendere edotte le parti in merito a tali fatti durante l'udienza (articoli 228 e 229 del codice di procedura civile).

L'organo giurisdizionale può ritenere necessario stabilire fatti pertinenti per la risoluzione del procedimento giudiziario se tale conclusione può essere desunta da altri fatti accertati (presunzione di fatto, articolo 231 del codice di procedura civile).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

  • documenti (articoli 244–257 del codice di procedura civile)

I documenti sono dichiarazioni scritte; possono essere ufficiali o privati. In caso di documenti ufficiali redatti in forma appropriata dalle autorità pubbliche competenti, si presume che il loro contenuto certificato ufficialmente sia accurato e che sia stato effettivamente rilasciato dall'autorità emittente.

  • prova testimoniale (articoli 258–277 del codice di procedura civile)

Nessuno può rifiutarsi di testimoniare in veste di testimone, fatta eccezione per i coniugi delle parti, i loro parenti in linea ascendente e discendente, i fratelli e gli affini nella medesima linea e nel medesimo grado, così come i loro genitori adottivi o figli. Il diritto di non rendere testimonianza perdura in seguito alla cessazione del matrimonio o del rapporto di adozione.

  • perizia (articoli 278–291 del codice di procedura civile)

Una perizia è un parere espresso in merito a fatti, stati ed eventi, il cui esame e chiarimento richiede particolari conoscenze specialistiche, che aiuta l'organo giurisdizionale a valutare correttamente i fatti e a risolvere uno specifico procedimento giudiziario.

  • perquisizione (articoli 292–298 del codice di procedura civile)

Una perquisizione consiste nell'esame sensoriale diretto da parte dell'organo giurisdizionale delle proprietà o dello stato di persone, di un luogo o di un oggetto.

  • audizione delle parti (articoli 299–304 del codice di procedura civile)

Qualora una volta esauriti i mezzi probatori o in assenza degli stessi permangano fatti inspiegabili rilevanti per il procedimento giudiziario, l'organo giurisdizionale ordina l'audizione delle parti al fine di chiarire tali fatti.

Quando una persona giuridica è una parte del contenzioso, l'organo giurisdizionale ascolta le persone incluse in un organo autorizzato a rappresentare detta parte.

Inoltre, l'organo giurisdizionale può ammettere prove sotto forma di risultati di esami del gruppo sanguigno, riprese video, riprese televisive, fotocopie, fotografie, piani, disegni, dischi o nastri audio e altri dispositivi che registrano e memorizzano immagini o suoni.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Ai sensi dell'articolo 266 del codice di procedura civile, prima dell'audizione il testimone viene informato in merito al suo diritto di non rendere la testimonianza e della responsabilità penale derivante dal prestare falsa testimonianza. Il testimone che deve fornire la prova testimoniale presta giuramento dinanzi all'organo giurisdizionale.

Ai sensi dell'articolo 271, primo comma, del codice di procedura civile, la prova testimoniale viene resa in forma verbale. La prova testimoniale fornita dal testimone viene letta al testimone e integrata sulla base dei suoi commenti, se del caso.

Di norma, i testimoni non ancora ascoltati non possono essere presenti all'udienza di altri testimoni (articolo 264 del codice di procedura civile), mentre i testimoni che forniscono testimonianze contraddittorie possono essere messi a confronto tra loro (articolo 272 del codice di procedura civile).

L'organo giurisdizionale può chiedere a uno o più esperti di fornire i loro pareri, informandoli sull'opportunità che tali pareri siano presentati verbalmente o per iscritto (articolo 278 del codice di procedura civile). L'esperto può rifiutarsi di testimoniare per i medesimi motivi dei testimoni (articoli 280 e 261 del codice di procedura civile). Anche l'esperto presta giuramento a meno che le parti non lo esonerino da tale obbligo. Ogni parere deve contenere una dichiarazione delle ragioni (articolo 285 del codice di procedura civile). Gli esperti possono chiedere una remunerazione per il loro lavoro (articolo 288 del codice di procedura civile).

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Non vi sono motivi per accettare una gerarchia formale di mezzi di prova dal punto di vista della loro affidabilità e forza se considerati separatamente dai fatti di un caso specifico. Di norma, l'organo giurisdizionale valuta le prove a propria discrezione (articolo 233 del codice di procedura civile). La sua valutazione dovrebbe tenere conto del principio di cui agli articoli 246 e 247 del codice di procedura civile in base al quale alle prove documentali è riconosciuta una maggiore efficacia rispetto alla testimonianza di testimoni o parti.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Taluni negozi giuridici impongono una forma appropriata e l'obbligo di utilizzare tale forma specifica può essere introdotto da un atto legislativo o da un accordo tra le parti. Ai sensi dell'articolo 74, primo comma, del codice civile si usano prove scritte (ad probationem) in maniera tale che, se i requisiti di un atto legislativo o di un accordo non sono soddisfatti, il soggetto che non ha effettuato un atto nella forma appropriata sostenga conseguenze procedurali negative in quanto la sua capacità di addurre prove è limitata.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Di norma, nessuno può rifiutarsi di testimoniare in veste di testimone. In effetti, rendere una testimonianza è un obbligo sancito dalla legge. Tale obbligo comprende tre requisiti:

  • comparire davanti all'organo giurisdizionale in un determinato momento;
  • testimoniare;
  • prestare giuramento.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

La legge prevede tuttavia talune eccezioni alla norma secondo la quale nessuno può rifiutarsi di rendere testimonianza ai sensi dell'articolo 261 del codice di procedura civile in base al quale i coniugi delle parti, i loro parenti in linea ascendente e discendente, fratelli e affini nella medesima linea e nel medesimo grado, così come i loro genitori adottivi o figli possono rifiutarsi di testimoniare. Il diritto di non rendere testimonianza perdura anche in seguito alla cessazione del matrimonio o del rapporto di adozione.

Il rifiuto a testimoniare non è accettabile nei procedimenti in materia di stato di famiglia, ad eccezione dei divorzi.

Prima di ascoltare il testimone l'organo giurisdizionale dovrebbe informare il testimone del suo diritto di rifiutarsi di rendere testimonianza e di rifiutarsi di rispondere alle domande. Le ragioni addotte per il rifiuto a rendere testimonianza (presentate per iscritto od oralmente, con riferimento a procedimenti stabiliti per legge) sono verificate dall'organo giurisdizionale.

Una dichiarazione in merito al rifiuto di rendere testimonianza può essere revocata. Tuttavia, dopo aver fornito la prova testimoniale, il testimone non può esercitare il diritto di rifiuto, a meno che non sia stato precedentemente informato del fatto che disponeva di tale diritto.

Il testimone può altresì rifiutarsi di rispondere alle domande se la testimonianza potrebbe esporre lui o i suoi parenti (i suoi coniugi, parenti in linea ascendente e discendente, fratelli, affini nella medesima linea e nel medesimo grado e anche i suoi genitori adottivi o figli) a una responsabilità penale, a disonore o a un danno finanziario grave e diretto oppure se ciò comporterebbe la violazione di un segreto aziendale rilevante.

È prassi comune ritenere che il termine "parenti" non si estenda alle persone che vivono effettivamente insieme come coppia (convivenza).

Un prete può rifiutarsi di rendere testimonianza su fatti che gli sono stati confidati in sede di confessione.

Ai sensi di un'ordinanza di un organo giurisdizionale chiunque deve presentare, nel luogo e nell'ora specificati, qualsiasi documento da lui detenuto in grado di dimostrare un fatto rilevante nel caso di specie, a meno che il documento non contenga informazioni riservate. Possono sottrarsi all'obbligo di cui sopra solo le persone che, per quanto concerne i fatti discussi nel documento, potrebbero rifiutarsi di testimoniare in qualità di testimone o che detengono il documento per conto di terzi i quali, per le medesime ragioni, potrebbero opporsi alla presentazione del documento. Tuttavia, anche in tal caso, un rifiuto a presentare il documento è inaccettabile, se il titolare o il terzo sono tenuti a farlo in riferimento ad almeno una delle parti o se il documento è rilasciato nell'interesse della parte che richiede l'assunzione della prova. Inoltre, una parte non può rifiutarsi di presentare un documento se il danno al quale tale parte si esporrebbe presentando il documento consisterebbe nella perdita del procedimento giudiziario (articolo 248 del codice di procedura civile).

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

In caso di rifiuto ingiustificato a rendere testimonianza o a prestare giuramento, l'organo giurisdizionale, dopo aver ascoltato tutte le parti presenti in merito alla validità del rifiuto, infligge una sanzione pecuniaria al testimone (articolo 274 del codice di procedura civile).

Indipendentemente da tale sanzione pecuniaria, l'organo giurisdizionale può fare detenere il testimone per non più di una settimana. L'organo giurisdizionale libera il testimone dalla detenzione se questi testimonia o presta giuramento oppure se il suo procedimento giudiziario viene risolto da un organo giurisdizionale in relazione al quale tale prova testimoniale è stata ammessa (articolo 276 del codice di procedura civile).

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

L'organo giurisdizionale, agendo ex officio, dovrebbe impedire di testimoniare a una persona che non è in grado di percepire o di comunicare ciò che percepisce. La cessazione delle cause di tale incapacità può portare alla revoca del divieto di testimoniare. Il trattamento psichiatrico o l'interdizione in quanto tali non possono rendere automaticamente inaffidabile la testimonianza (articolo 259 del codice di procedura civile).

La legge non definisce l'età al di sopra della quale un minore è ritenuto in grado di percepire e di comunicare ciò che percepisce. La possibilità che un minore possa essere ascoltato dipende quindi dalle sue capacità individuali e dal suo grado di sviluppo. Nei casi in materia di diritto matrimoniale la legge prevede limitazioni per quanto riguarda la possibilità di ascoltare minori di età inferiore a 13 anni e i parenti delle parti in linea discendente di età inferiore a 17 anni (articolo 430 del codice di procedura civile).

L'articolo 259 del codice di procedura civile dà adito a una norma generale secondo la quale nessuno può essere ascoltato nel medesimo caso una volta come testimone e una volta come parte in causa. Il rappresentante legale di una parte può quindi essere ascoltato durante l'audizione delle parti. A sua volta, l'avvocato di una parte può essere ascoltato in veste di testimone, tuttavia in tal caso deve rinunciare alla sua procura.

Anche un interveniente non può fungere da testimone (articolo 81 del codice di procedura civile).

Il personale militare e i dipendenti pubblici che non sono stati esentati dall'obbligo di mantenere segrete le informazioni identificate come "secretate" o "riservate" non devono fornire prove testimoniali a meno che non siano stati esonerati dall'obbligo di mantenere il segreto professionale, qualora la loro testimonianza comporterebbe la violazione di tale segreto.

Un mediatore non può essere un testimone per quanto riguarda i fatti dei quali è venuto a conoscenza nel corso della mediazione, a meno che le parti non lo esonerino dall'obbligo di mantenere la segretezza legato alla mediazione (articolo 2591 del codice di procedura civile).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Un testimone viene escusso dal giudice. In taluni casi l'organo giurisdizionale può affidare tale incombenza a un giudice designato (articolo 235 del codice di procedura civile). Se la natura delle prove non lo impedisce, l'organo giurisdizionale che presiede può decidere di condurre l'audizione utilizzando dispositivi tecnici che consentano di effettuare l'escussione a distanza.

Le parti hanno il diritto di essere presenti quando i testimoni vengono escussi e di porre loro domande.

I testimoni possono essere escussi mediante videoconferenza e teleconferenza (articolo 10, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1206/2001 del Consiglio relativo alla cooperazione fra le autorità giudiziarie degli Stati membri nel settore dell'assunzione delle prove in materia civile o commerciale).

3 Valutazione delle prove

Di norma, tutto ciò che serve per stabilire fatti rilevanti per il caso può costituire una prova. Il codice di procedura civile non prevede un divieto generale contro l'uso nel contesto di procedimenti giudiziari civili di prove ottenute illecitamente. Tuttavia, un'analisi delle disposizioni della costituzione, delle diverse disposizioni del codice civile e del codice di procedura civile, della legge sulla protezione delle informazioni classificate e dei trattati internazionali ratificati dalla Polonia suffraga la tesi secondo la quale è inaccettabile utilizzare nel contesto di procedimenti giudiziari civili prove acquisite illecitamente.

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Nei procedimenti giudiziari civili è inammissibile utilizzare prove ottenute in una maniera tale da comportare una violazione e quindi la privazione dei diritti di una persona alla libertà di pensiero, alla libertà di parola, all'intimità e alla libertà personale. Prove ottenute con l'inganno o con una promessa il cui adempimento violerebbe la legge (ad esempio offrire un beneficio pecuniario in cambio di intercettazioni telefoniche) sono considerate illecite.

L'articolo 403, primo comma, punto 2, del codice di procedura civile, stabilisce che una sentenza ottenuta mediante un reato può essere riveduta. La richiesta di cui all'articolo 403, primo comma, punto 2, del codice di procedura civile, è possibile soltanto quando il suo adempimento è confermato da una condanna definitiva. La sentenza deve essere definitiva per garantire la persistenza dei motivi di revisione. Una copia della sentenza deve essere allegata alla richiesta di revisione di una sentenza.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Qualora una volta esauriti i mezzi probatori o in assenza degli stessi permangano fatti inspiegabili rilevanti per il procedimento giudiziario, l'organo giurisdizionale può ascoltare le parti (articolo 299 del codice di procedura civile).

Ultimo aggiornamento: 26/11/2018

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Assunzione delle prove - Portogallo

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Le norme generali sull'onere della prova sono stabilite agli articoli da 342 a 348 del Il link si apre in una nuova finestraCodice civile.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Sì, esistono regole che esentano dall'onere della prova in ordine ad alcuni fatti.

Nei seguenti casi:

Tuttavia, le presunzioni legali possono essere confutate con la prova contraria, salvo nei casi in cui ciò sia vietato dalla legge (articolo 350 comma 2 del Il link si apre in una nuova finestraCodice civile).

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il giudice è libero di valutare le prove sulla base della sua cauta convinzione in ciascun caso. Il principio della libera valutazione della prova da parte del giudice non può essere utilizzato per dimostrare l'esistenza di fatti rispetto ai quali la legge chieda l'adempimento di formalità specifiche, o per provare i quali sia imposta la produzione di una prova documentale, o in relazione a fatti la cui esistenza sia pienamente provata da prove documentali, dalla presenza di un accordo o da una confessione delle parti (articolo 607, quinto comma, del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

Il giudice deve prendere in esame tutte le prove prodotte, che provengano o meno dalla parte incaricata di produrle, salvo nei casi in cui la legge escluda l'efficacia della dichiarazione di un fatto, qualora non sia prodotta da una determinata parte interessata (articolo 413 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

Il valore di ogni mezzo di prova varia a seconda della sua natura (articoli da 369.º a 396.º del Il link si apre in una nuova finestraCodice civile).

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

L'assunzione delle prove non è necessariamente oggetto di una richiesta da parte di una delle parti.

Il diritto portoghese stabilisce il "principio inquisitorio", vale a dire l'obbligo del giudice di compiere o ordinare d'ufficio tutte le azioni necessarie per determinare la verità e giungere a una risoluzione equa della controversia per quanto riguarda i fatti che ha il diritto di esaminare (articolo 411 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

All'udienza preliminare o mediante ordinanza, a seconda dei casi, il giudice stabilisce quali mezzi di prova sono ammissibili e possono essere addotti (articoli 591 e 593 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

In generale, l’assunzione della prova avviene nel corso dell’udienza finale (articolo 604.º n.º 3 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile), ma eccezionalmente, il giudice può ammettere l’assunzione anticipata delle prove (articolo 419.º, del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile)..

Qualora, dopo la fine del processo, ritenga di non avere informazioni sufficienti, il giudice avrà la facoltà di riaprire il processo per ascoltare i soggetti che ritiene necessario sentire o per ordinare la produzione di altri mezzi di prova (articolo 607, primo comma, del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

In generale, nel rispetto dell'obbligo procedurale di cui all'articolo 6 del spetta al giudice respingere le prove che sono irrilevanti o semplicemente ritardate. del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile spetta al giudice respingere le prove che sono irrilevanti o meramente dilatorie.

A titolo esemplificativo, una richiesta di assunzione delle prove può essere respinta in tutto o in parte nei seguenti casi:

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Esistono i seguenti mezzi di prova:

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Esistono vari mezzi per ottenere la testimonianza ai sensi degli articoli 452.º, 456.º,457.º, 466.º, 500º, 501.º, 502.º, 503.º, 506.º, 518.º, 520.º del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile:

Per quanto riguarda i mezzi di assunzione delle perizie a norma dell'articolo 486;.º; 490.º e 492.º del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile , differiscono dai mezzi di assunzione della testimonianza di cui sopra, come segue::

  • Gli esperti assistono all'udienza finale su richiesta di una delle parti o su richiesta del giudice. Gli esperti di istituti, laboratori o servizi ufficiali devono essere sentiti tramite teleconferenza presso il loro luogo di lavoro (articolo 486.º del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile);.
  • Il giudice può ispezionare cose o persone, recarsi nel luogo della causa o far ricostituire i fatti, e il giudice è accompagnato da un tecnico se lo ritiene opportuno (articoli 490 e 492 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

Le norme relative alla presentazione di prove scritte, relazioni o pareri di esperti sono stabilite all'articolo 416 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Sì, il valore probatorio varia a seconda della natura di ogni mezzo di prova (cfr. risposta alla domanda 1.3).

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Sì, in particolare nei seguenti casi:

  • Requisito obbligatorio di prova scritta (articolo 364.º, Il link si apre in una nuova finestraCodice civile).
  • Inosservanza della forma giuridica (articolo 220° del Il link si apre in una nuova finestraCodice civile).

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Tutte le persone, a prescindere dal fatto che siano o meno parti in causa, hanno il dovere di contribuire alla scoperta della verità ai sensi dell'articolo 417 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

I casi di rifiuto legittimo di deporre sono previsti all'articolo 497.º, Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Coloro che rifiutano di cooperare sono sanzionati, fatti salvi eventuali mezzi coercitivi (articolo 417, paragrafo 2, del regolamento n./).del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile.

Coloro che rifiutano di cooperare sono sanzionati, fatti salvi eventuali mezzi coercitivi (articolo 417, secondo comma del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile.

Laddove un testimone ometta di presentarsi senza una giustificazione, il giudice potrà comminargli una multa o ordinargli di comparire sotto custodia (articolo 508, quarto comma, del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Sì. Vi sono testimonianze che non possono essere ottenute. Essi sono:

  • Le persone che non sono mentalmente in grado di deporre sui fatti da provare non possono rendere una deposizione testimoniale ai sensi dell’articolo 495.º del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile.
  • Coloro che nella causa possono deporre come parti, non possono rendere una deposizione testimoniale (articolo 496 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il ruolo del giudice e delle parti nell'audizione dei testimoni è disciplinato dalle norme in materia di deposizione dei testimoni di cui all'articolo 516 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

I testimoni depongono nell'udienza finale, di persona o mediante teleconferenza (articolo 500 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile). L'audizione dei testimoni con mezzi tecnologici, come la teleconferenza, è disciplinata dall'articolo 502 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile).

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Sì. Ad esempio, prove ottenute senza pregiudizio della stretta natura della vita privata e familiare e della dignità umana, come richiesto dall'articolo 490 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Sì. Sì, la confessione con la quale la parte riconosce un fatto che le è pregiudizievole e avvantaggia la controparte si ottiene attraverso la testimonianza della parte (articolo 352 del codice civile e articolo 452 del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile)

Il giudice valuta liberamente le dichiarazioni delle parti, tranne quando contengano una confessione (articolo 466, terzo comma, del Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile)

4 Questo Stato membro ha precisato, a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove, altre autorità competenti per l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari in materia civile o commerciale ai sensi del regolamento? In caso affermativo, per quali procedimenti sono competenti al fine dell'assunzione delle prove? Possono richiedere solo l'assunzione delle prove o sono anche tenuti ad assistere all'assunzione delle prove in base alla richiesta di un altro Stato membro? Cfr. anche la notifica a norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento sull'assunzione delle prove.

Il Portogallo non ha menzionato altre autorità e l'assunzione delle prove ai fini dei procedimenti giudiziari è di competenza degli organi giurisdizionali portoghesi.

Legislazione applicabile

Il link si apre in una nuova finestraCodice civile portoghese

Il link si apre in una nuova finestraCodice di procedura civile portoghese

 

Avvertenza:

il punto di contatto della rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale, gli organi giurisdizionali o altri enti e autorità non sono vincolati dalle informazioni contenute nella presente scheda informativa, che possono essere soggette a modifiche nell'interpretazione della giurisprudenza. Sebbene le schede informative siano aggiornate regolarmente, è comunque necessario consultare la legislazione in vigore.

Ultimo aggiornamento: 27/11/2023

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Assunzione delle prove - Romania

1 Onere della prova

Il fondamento giuridico principale è contenuto negli articoli da 249 a 365 del codice di procedura civile (Codul de procedură civilă).

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Ciascuna parte è tenuta a dimostrare le dichiarazioni rese nel corso di un procedimento, salvo in alcuni casi espressamente previsti dalla legge. L'attore è tenuto a provare la sua pretesa, mentre in caso di eccezioni avanzate dal convenuto l'onere della prova ricade su questo ultimo. Tuttavia, in caso di presunzioni, l'onere della prova passa dalla parte cui sarebbe spettato alla controparte.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Non è necessario dimostrare elementi che l'organo giurisdizionale è tenuto a conoscere d'ufficio.

Si considera che i giudici abbiano conoscenza delle leggi in vigore in Romania. Tuttavia la parte interessata è tenuta a provare le norme non pubblicate nella Gazzetta ufficiale della Romania (Monitorul Oficial) o con altri mezzi, le convenzioni, i trattati e gli accordi internazionali applicabili in Romania ma non integrati nella legislazione nazionale, così come il diritto consuetudinario internazionale. Le disposizioni normative incluse in documenti classificati possono essere provate e consultate soltanto alle condizioni prescritte dalla legge. Il giudice può decidere di sua iniziativa di prendere conoscenza delle leggi di uno Stato estero invocate in tribunale. Il diritto di uno Stato estero deve essere dimostrato in conformità alle disposizioni del codice civile (Il link si apre in una nuova finestraCodul civil) relative al contenuto delle normative estere.

Se un determinato fatto è noto alla generalità delle persone o incontestato, il giudice può decidere che, date le circostanze del caso, non sia necessario dimostrarlo. Le usanze, le norme di condotta e le pratiche stabilite tra le parti devono essere dimostrate dalla parte che le adduce quali prove. Le disposizioni e i regolamenti locali devono essere provati dalla parte che le invoca solo su richiesta del giudice.

Le presunzioni sono conclusioni che la legge o l'autorità giudiziaria estrapola da un fatto noto per determinare un fatto non noto. L'esistenza di una presunzione legale (prezumţiă legală) esenta la persona che ne beneficia dall'onere della prova per il fatto ritenuto dimostrato dalla legge. Una presunzione legale può essere confutata da una prova contraria, se non diversamente previsto dalla legge.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Le prove devono essere ammissibili e pertinenti per la risoluzione del procedimento. Dopo avere ammesso la prova di determinati fatti, il giudice deciderà liberamente e di sua iniziativa se ritenerli dimostrati, eccetto nei casi per cui la legge prevede altrimenti.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Se non diversamente previsto dalla legge, le prove devono essere addotte dall'attore nella domanda e dal convenuto nella difesa, a pena di decadenza dalla prova. Laddove le prove addotte non siano sufficienti per chiarire appieno il caso, il giudice chiederà alle parti di integrarle. Allo stesso modo, il giudice può, di sua iniziativa, attirare l'attenzione delle parti sulla necessità di addurre ulteriori prove e può altresì disporre che vengano assunte altre prove anche senza il consenso delle parti.

Su richiesta delle parti è possibile assumere le seguenti prove: documenti, perizie, deposizioni di testimoni, ispezioni in loco e interrogatori di una parte su richiesta della controparte. Il nuovo codice di procedura civile disciplina anche i mezzi di prova fisici, che potrebbero essere pertinenti per alcune categorie di azioni civili (ad esempio, le cause di divorzio).

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

In primo luogo, il giudice valuta se le prove proposte dalle parti siano ammissibili e, in secondo luogo, formula una decisione in cui presenta i fatti da provare, le prove consentite e gli obblighi delle parti relativi all'assunzione delle prove. Nella misura del possibile l'assunzione delle prove avverrà nel corso della stessa udienza di ammissione delle prove.

L'assunzione delle prove è disciplinata da alcune regole essenziali: le prove sono assunte nell'ordine stabilito dal giudice; nella misura del possibile, le prove sono assunte nel corso della stessa seduta; le prove sono assunte prima del dibattimento; nella misura del possibile, la prova e la prova contraria sono assunte nello stesso momento.

A meno che la legge non disponga diversamente, l'assunzione delle prove si svolge in un'udienza pubblica, presso il giudice adito. Se per ragioni obiettive è possibile procedere all'assunzione delle prove solo in un altro luogo, le prove saranno assunte in base a rogatoria da un giudice dello stesso livello oppure, laddove non vi siano autorità giudiziarie di analogo livello nel luogo in questione, da un organo giurisdizionale di grado inferiore.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Le prove possono essere utilizzate soltanto se soddisfano alcuni requisiti: legalità (legalitate), verosimiglianza (verosimilitate), pertinenza (pertinenţă) e validità (concludenţă). A livello di legalità, la prova proposta deve essere un mezzo di prova previsto e consentito dalla legge. Sul piano della verosimiglianza, la prova richiesta non deve essere contraria alle leggi naturali universalmente riconosciute. In termini di pertinenza, la prova deve essere relativa all'oggetto del processo, nello specifico ai fatti da dimostrare a sostegno della domanda o difesa proposta dalle parti. Per essere ammissibili le prove devono anche essere plausibili e rilevanti per la risoluzione del procedimento.

Il giudice è tenuto a respingere le richieste di integrazione di documenti il cui contenuto riguardi questioni strettamente personali relative alla dignità o alla vita privata di una persona, la cui integrazione comporti la violazione di un obbligo di riservatezza o l'avvio di procedimenti penali nei confronti della parte, del coniuge o di qualsiasi familiare per legame di consanguineità o di matrimonio fino al terzo grado di parentela incluso.

Non sono ammesse prove testimoniali per dimostrare negozi giuridici di un valore superiore a 250 RON, per le quali la legge richiede una prova scritta. Inoltre, non sono accolte le testimonianze contrarie o avulse al contenuto di un documento formale.

La prova è proposta dall'attore nella domanda o dal convenuto nella difesa. Le prove non proposte in questo modo possono essere chieste e accolte dal giudice nelle situazioni seguenti: la raccolta di nuove prove è dovuta a una modifica della domanda; la necessità di ottenere prove sorge nel corso del procedimento senza che la parte potesse prevederlo; la parte dimostra al giudice che, per giustificati motivi, non è stata in grado di addurre le prove richieste entro i termini prescritti; l'assunzione delle prove non comporta un rinvio del procedimento; tutte le parti hanno espressamente dato il loro consenso.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Un negozio giuridico o un fatto può essere dimostrato attraverso documenti, testimonianze, presunzioni, dichiarazioni delle parti (di loro iniziativa o in risposta a un interrogatorio), perizie, prove fisiche, ispezioni in loco o altri tipi di prove previsti dalla legge.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

I testimoni sono proposti dalle parti e più specificatamente dall'attore nella domanda o dal convenuto nella difesa. Dopo avere accolto la prova testimoniale, il giudice convoca i testimoni per un'udienza.

Qualora ritenga opportuno avvalersi di una consulenza tecnica per chiarire i fatti, il giudice, su richiesta delle parti o di sua iniziativa, nominerà uno o tre esperti ed emetterà una decisione per definire gli aspetti su cui dovrà vertere il parere e i tempi massimi di elaborazione. Le conclusioni degli esperti vengono raccolte in una perizia. Su richiesta delle parti o del giudice, può essere chiesta, se giustificata, una nuova perizia formulata da un altro esperto.

Per quanto concerne le prove documentali, ciascuna parte può trasmettere una copia debitamente certificata dei documenti che intende utilizzare durante il procedimento. La parte deve inoltre portare con sé ed essere in grado di presentare in tribunale l'originale su richiesta. In caso contrario il documento non verrà preso in considerazione. Il giudice può disporre la produzione di un documento in possesso della controparte, laddove il documento sia comune alle parti del procedimento e qualora la controparte stessa vi abbia fatto riferimento durante il procedimento o abbia l'obbligo di presentarlo. Se un documento è detenuto da una delle parti e non può essere presentato in tribunale, è possibile delegare un giudice dinanzi al quale le parti possono esaminare il documento nel luogo in cui si trova. Nel caso in cui un documento sia detenuto da un terzo, costui può essere citato a comparire per testimoniare e gli può essere chiesto di portare con sé il documento.

Le prove vengono assunte in camera di consiglio dall'organo giurisdizionale competente. Se le prove devono essere assunte in un altro luogo, l'assunzione delle prove sarà effettuata da un giudice delegato dello stesso livello o da un organo giurisdizionale di grado inferiore qualora in quel luogo non ve ne siano dello stesso livello. Se il tipo di prove lo permette e previo consenso delle parti, il giudice che assume le prove può decidere di non citare le parti a comparire.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

I mezzi di prova hanno forza eguale, ad eccezione dei casi previsti dalla legge.

I documenti autentici (forma autentică) sono spesso accettati dalle parti per i vantaggi che comportano, tra cui una presunzione di autenticità, che dispensa la parte che presenta un documento autentico dall'onere della parte la parte che presenta un documento autentico.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Come prova di un negozio giuridico di valore superiore a 250 RON sono ammesse solo prove documentali, benché esistano alcune eccezioni in cui sono ammesse anche le deposizioni di testimoni.

I documenti autentici forniscono prove conclusive sinché non vengono dichiarati falsi, dinanzi a chiunque, delle constatazioni personali di un fatto da parte del soggetto che ha autenticato il documento conformemente alla legge. Le dichiarazioni rese dalle parti e iscritte in documenti autentici costituiscono prove sino alla prova del contrario.

Nel caso in cui vi siano presunzioni lasciate alla discrezione del giudice, questi può avvalersene soltanto se presentano valenza e forza sufficienti per rendere probabile il fatto presunto. Presunzioni di questo tipo possono essere accolte soltanto se la legge ammette la prova testimoniale.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Cfr. risposta alla domanda 2.11.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Il codice di procedura civile non prevede motivi per cui un testimone possa rifiutarsi di testimoniare. Si limita a specificare i soggetti che non possono essere sentiti quali testimoni e quelli che sono esentati dall'obbligo di deporre in giudizio. Cfr. risposta alla domanda 2.11.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

L'organo giurisdizionale commina sanzioni pecuniarie ai testimoni che non si siano presentati o che si siano rifiutati di testimoniare. Qualora una parte non si presenti dopo il primo atto di citazione, il giudice può emettere un mandato per l'accompagnamento coattivo in tribunale (mandat de aducere). Per le questioni d'urgenza, il giudice può disporre un mandato anche per la prima udienza.

Se una parte non si presenta o si rifiuta di rispondere all'interrogatorio, il giudice può considerare la scelta una testimonianza a pieno titolo o una prova iniziale a favore della parte che ha proposto di interrogare il testimone.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Non possono testimoniare i familiari per legami di consanguineità e matrimonio sino al terzo grado di parentela incluso, i coniugi e gli ex coniugi, i futuri sposi o conviventi, le persone che hanno legami di ostilità o interesse con una delle parti, le persone dichiarate giuridicamente incapaci (sub interdicţie judecătorească) e le persone condannate per falsa testimonianza. Nelle cause in materia di filiazione, divorzio o altre relazioni con familiari, il giudice può ascoltare i familiari per legami di consanguineità e matrimonio, ad eccezione dei discendenti.

Sono esentati dal deporre testimonianza:

  • ministri del culto, personale sanitario, farmacisti, avvocati, notai pubblici, ufficiali giudiziari, mediatori, ostetriche e infermiere e altri professionisti tenuti per legge a osservare vincoli di riservatezza o il segreto professionale riguardo a fatti di cui sono venuti a conoscenza nell'esecuzione delle loro funzioni o la pratica delle rispettive professioni, anche dopo avere cessato l'attività;
  • giudici, procuratori e funzionari pubblici, anche dopo il termine delle rispettive funzioni, riguardo a circostanze confidenziali di cui sono venuti a conoscenza nell'esercizio delle loro funzioni;
  • coloro che, rispondendo all'interrogatorio, potrebbero esporre se stessi, i parenti, il coniuge, l'ex-coniuge, ecc., al rischio di essere oggetto di un'azione penale o del disprezzo dell'opinione pubblica.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il giudice cita i testimoni e decide l'ordine in cui verranno sentiti. Prima di essere sentiti, i testimoni vengono identificati ed è chiesto loro di prestare giuramento. Ciascun testimone è sentito separatamente. In primo luogo, il testimone risponde alle domande poste dal presidente del tribunale e, in secondo luogo, previa autorizzazione del presidente, alle domande poste dalla parte che ne ha proposto la deposizione e dalla controparte. I testimoni che non possano presentarsi dinanzi al giudice possono essere sentiti nel luogo in cui si trovano.

Non vi sono disposizioni giuridiche che disciplinano le registrazioni audio o video delle testimonianze, che sono comunque ammissibili. Le registrazioni possono successivamente essere trascritte, su richiesta della parte interessata, conformemente alla legge.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Se la parte che ha presentato un documento ribadisce l'intenzione di avvalersene, anche laddove siano state sollevate accuse di falso al riguardo mai ritirate e sia indicato l'autore del falso o un complice, il giudice può sospendere il procedimento e contestualmente deferire per un'inchiesta alla procura competente il documento presumibilmente falso, corredato di una relazione elaborata a tal fine. Nel caso in cui non sia possibile avviare o proseguire un'azione penale, l'indagine sulla falsificazione sarà condotta dallo stesso giudice civile.

D'altro canto, il giudice infliggerà una sanzione pecuniaria a chi dovesse sollevare una contestazione in cattiva fede in merito a un documento, alla firma di un documento o all'autenticità di una registrazione audio o video.

Nel valutare le deposizioni dei testimoni, il giudice terrà conto della loro sincerità e delle circostanze in cui sono venuti a conoscenza dei fatti che costituiscono l'oggetto della testimonianza. Laddove, in seguito al procedimento, il giudice sospetti che un testimone abbia deposto falsa testimonianza o sia stato corrotto, elaborerà una relazione e deferirà il caso all'organo giurisdizionale penale competente.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Sono considerate prove le dichiarazioni di una parte circa un fatto su cui la controparte basa la domanda o la difesa. Una dichiarazione resa in tribunale costituisce una prova a pieno titolo contro chi l'ha pronunciata e non è possibile estrapolarne solo alcune parti, a meno che queste non si riferiscano a fatti distinti non correlati gli uni agli altri. Il giudice può decidere a sua discrezione di esaminare dichiarazioni stragiudiziali, soggette ai requisiti di ammissibilità e di assunzione delle prove previste per le altre prove dal diritto consuetudinario.

Il giudice può decidere di convocare entrambe le parti per un interrogatorio su fatti personali, se pertinenti ai fini della risoluzione del caso.

Link pertinenti

Il link si apre in una nuova finestrahttps://www.just.ro

Ultimo aggiornamento: 08/09/2021

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Assunzione delle prove - Slovenia

1 Onere della prova

Le norme regolanti l'assunzione, la presentazione e i metodi di assunzione delle prove sono contenuti nel codice di procedura civile (Zakon o pravdnem postopku, in prosieguo "ZPP").

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Secondo la regola generale, le parti devono indicare tutti i fatti su cui si basano le loro richieste e obiezioni e devono presentare i relativi elementi di prova (articoli 7 e 212, ZPP).

Gli istanti devono comprovare i fatti che sono all'origine delle loro richieste e le controparti devono comprovare i fatti che sono alla base delle loro obiezioni. Il diritto sostanziale determina quale delle parti deve affermare e comprovare un determinato fatto. Qualora un fatto non sia stato comprovato, le relative conseguenze ricadono sulla parte che, in base alle norme di diritto sostanziale, deve affermare e comprovare tale fatto (articoli 7 e 215, ZPP).

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

L'oggetto dell'istruzione probatoria sono i fatti sui quali si basano le richieste e le obiezioni, le regole scientifiche e professionali e le regole derivanti dall'esperienza, ma non le norme giuridiche. Il principio applicato alle norme giuridiche è che esse devono essere note al giudice d'ufficio (iura novit curia).

Non sono richieste prove per i fatti che sono riconosciuti da una parte in un procedimento dinanzi al giudice. Il giudice può ordinare che sia comprovato un fatto già riconosciuto qualora ritenga che la parte abbia riconosciuto tale fatto con l'intenzione di far valere una richiesta che non può azionare (articolo 3, terzo comma, ZPP).

Sono considerati accertati i fatti che non sono negati da una parte o che vengono negati senza motivazione, salvo che l'obiettivo del diniego derivi da altre dichiarazioni della parte stessa. Una parte può evitare l'effetto di tale presunzione legale dichiarando che non riconosce i fatti in questione; tuttavia, tale possibilità è limitata ai fatti che non riguardano il comportamento o la percezione della parte interessata.

Non sono richieste prove per i fatti che sono riconosciuti e generalmente noti (articolo 214, primo e sesto comma, ZPP).

Il giudice considera un fatto riconosciuto come base per il suo giudizio senza verificarne la veridicità (articolo 214, primo comma, ZPP), a meno che non ritenga che la parte abbia riconosciuto tale fatto con l'intenzione di far valere una richiesta che non può azionare (articolo 3, terzo comma, ZPP).

Non devono essere provati i fatti per i quali vigono presunzioni legali; tuttavia in tali casi è ammessa la prova contraria, salvo diverse disposizioni di legge (articolo 214, quinto comma, ZPP).

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Per decidere sul merito relativamente a una domanda giudiziale, il giudice deve avere un grado elevato di prove materiali ed essere convinto dei fatti rilevanti dal punto di vista giuridico.

A volte anche una dimostrazione di probabilità è sufficiente per emettere una decisione, in particolare quando si tratta di decisioni procedurali intermedie che non concludono un procedimento e mediante le quali il giudice dirime questioni procedurali intermedie. Affinché il giudice applichi una norma di procedura specifica, va dimostrato che i fatti rilevanti a livello giuridico sono probabili; non è tuttavia necessario che il giudice sia convinto della loro esistenza. Il codice di procedura civile non definisce i fatti la cui probabilità può essere dimostrata per poter prendere in considerazione una determinata norma.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Conformemente al principio del contraddittorio, sono soprattutto le parti che richiedono l'assunzione delle prove.

Il giudice può assumere prove anche motu proprio (articolo 7, secondo comma, ZPP) se ritiene che le parti intendano fare un uso inammissibile delle loro richieste (articolo 3, terzo comma, ZPP).

Il giudice assume prove ex officio nell'ambito delle controversie che riguardano i rapporti genitoriali, qualora non sia vincolato da una richiesta delle parti e anche in assenza di tale richiesta; il giudice può accertare d'ufficio fatti che nessuna parte abbia dichiarato, se ciò risulti necessario per tutelare gli interessi del minore (articolo 408, ZPP).

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Il giudice decide quale prova viene assunta per stabilire i fatti decisivi (articolo 213, secondo comma, e articolo 287, ZPP), adotta una decisione sulle prove, mediante la quale accetta o respinge le istanze delle parti, e può inoltre ordinare motu proprio l'assunzione di determinate prove.

Se la richiesta della parte relativa alle prove è approvata mediante decisione del giudice, tale decisione viene eseguita e si procede all'effettiva assunzione della prova. Il giudice non è vincolato dalla propria decisione sulle prove, ma può modificarla nel corso del procedimento e assumere prove per le quali aveva respinto una richiesta precedente, nonché assumere nuove prove (articolo 287, quarto comma, ZPP).

Le prove vengono generalmente assunte durante il dibattimento dinanzi al giudice che adotta la decisione definitiva (articolo 217, primo comma, ZPP). Se vi sono ragioni valide, le prove possono essere assunte su richiesta dinanzi a un giudice specifico (articolo 217, primo comma, ZPP). In casi eccezionali è inoltre possibile l'assunzione di prove dopo la conclusione del dibattimento, qualora il collegio giudicante decida di riaprirlo. Tale riapertura viene disposta, ove necessario, allo scopo di integrare il procedimento o di chiarire alcune questioni importanti (articolo 292, ZPP).

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il codice di procedura civile prevede specificamente che l'assunzione di una prova possa essere rifiutata soltanto qualora tale prova sia irrilevante per la decisione (articolo 287, ZPP), ossia non serva ad accertare i fatti giuridicamente rilevanti. Il codice non prevede tuttavia alcuna misura particolare per quanto riguarda le possibilità di rigetto delle prove inammissibili o delle prove la cui assunzione è antieconomica o non fattibile.

Una parte può dichiarare tutti i fatti che giustificano la sua richiesta, addurre gli elementi probatori richiesti per confermare la veridicità delle sue affermazioni e dichiarare la propria posizione rispetto alle asserzioni e ai fatti addotti dalla controparte al più tardi durante il primo dibattimento. Di conseguenza, il giudice non tiene conto delle prove che sono state fornite da una parte tardivamente. Di norma, alle parti è preclusa la possibilità di presentare prove nelle udienze successive (articolo 286, ZPP). Fa eccezione unicamente il caso in cui una parte riesca a dimostrare che ragioni indipendenti dalla sua volontà le hanno impedito di presentare le prove durante la prima udienza o se la relativa approvazione avrebbe ritardato la sentenza sulla controversia da parte del giudice (articolo 286, terzo comma, ZPP).

Per quanto riguarda le prove inammissibili e le prove che non è possibile ottenere, è importante rispettare l'articolo 3, terzo comma, ZPP, che stabilisce che il giudice non riconoscerà le richieste delle parti che siano contrarie a norme cogenti o a regole e norme morali.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Il codice di procedura di civile prevede ispezioni, documenti, audizione di testimoni, audizione di periti e audizione delle parti.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Testimoni. Chiunque venga convocato come testimone deve presentarsi e, salvo altrimenti disposto per legge, deve rendere testimonianza (articolo 229, primo comma, ZPP). I testimoni sono sentiti su proposta di una parte, che deve indicare su cosa il testimone è chiamato a testimoniare e specificarne i dati personali (articolo 236, ZPP). I testimoni sono chiamati a comparire ad una data specifica mediante una convocazione speciale nella quale devono essere informati del loro obbligo di testimoniare, delle conseguenze della mancata comparizione ingiustificata e del diritto al rimborso delle spese (articolo 237, ZPP).

I testimoni sono sentiti nel corso del dibattimento. Coloro che, a causa dell'età, di malattia o inabilità fisica grave, non possano rispettare la convocazione, possono essere sentiti presso il loro domicilio (articolo 237, secondo comma, ZPP). Ogni testimone è sentito individualmente e non in presenza di altri testimoni che devono testimoniare successivamente (articolo 238, primo comma, ZPP). Il giudice informa i testimoni del loro obbligo di dire la verità senza omettere nulla; li avverte inoltre delle conseguenze in cui incorrono qualora dichiarino il falso. I testimoni dichiarano innanzitutto quanto sanno a proposito del caso in questione; successivamente il giudice che presiede il collegio o i membri del collegio, le parti e i loro rappresentanti pongono domande per verificare le dichiarazioni dei testimoni, per completarle o chiarirle. Qualora i testimoni rilascino dichiarazioni contraddittorie, è possibile effettuare un riscontro (articolo 239, terzo comma, ZPP). Il ZPP non riconosce più i giuramenti dei testimoni.

Il ZPP non distingue tra la procedura prevista per l'audizione di testimoni "comuni" ed "esperti" e non prevede alcuna disposizione procedurale particolare a tale proposito. Non vi è alcuna differenza tra la procedura di audizione dei testimoni e dei periti.

Documenti. Sebbene il ZPP non metta i diversi mezzi di prova in ordine d'importanza, i documenti sono considerati le prove più affidabili. È possibile distinguere tra documenti pubblici e documenti privati. I documenti pubblici sono quelli emessi, in una determinata forma, da un'istituzione statale che agisce nel suo ambito di competenza, o i documenti rilasciati in tale forma da un'autorità locale, associazione o altra organizzazione o da singoli nell'esercizio di poteri pubblici conferiti per legge (articolo 224, primo comma, ZPP). I documenti privati sono tutti i documenti che non sono pubblici. In un documento privato la firma può essere autenticata da un organismo statale autorizzato o da una persona giuridica o fisica che eserciti poteri pubblici (ad esempio un notaio). Le clausole autenticate nei documenti privati hanno una rilevanza pubblica e anche tale parte del documento può essere considerata come documento pubblico. Il valore probatorio dei documenti pubblici è definito separatamente nel ZPP. Un documento pubblico dimostra la veridicità dei fatti ivi confermati o precisati (articolo 224, primo comma, ZPP). Sebbene il ZPP parta dal presupposto che il contenuto di un documento pubblico corrisponde al vero, è ammissibile dimostrare che i fatti sono stati registrati in modo non accurato in un documento pubblico o che un documento pubblico è stato redatto in maniera errata (articolo 224, quarto comma, ZPP). Questa è l'unica regola in materia di prove prevista nella procedura civile slovena.

I documenti pubblici stranieri, autenticati secondo le norme pertinenti, hanno lo stesso valore probatorio dei documenti sloveni, purché siano applicate le disposizioni di reciprocità, salvo altrimenti previsto dai trattati internazionali (articolo 225, ZPP).

Il ZPP prevede inoltre norme sull'obbligo di produrre documenti, che dipende dal fatto che il documento sia in possesso della parte che vi fa riferimento, della controparte, di un organismo o un ente statale che esercita poteri pubblici o di terzi (persone fisiche o giuridiche).

Periti. Il giudice assume la prova testimoniale di un perito quando sono necessarie conoscenze tecniche per stabilire o chiarire un determinato fatto e il tribunale non dispone di tali conoscenze (articolo 243, ZPP). Il giudice designa il perito mediante un'ordinanza a parte e, prima della nomina, sente il parere delle parti in merito. Un perito può essere nominato anche dal giudice che presiede il collegio o da un giudice delegato, se autorizzati ad assumere tali prove (articolo 244, ZPP). I periti vengono generalmente selezionati in base a un albo speciale utilizzato dall'organo giurisdizionale. Il compito può essere affidato anche a un'istituzione specializzata. Soltanto le persone fisiche possono essere nominate come periti. I periti sono tenuti ad accettare i propri obblighi e a comunicare i propri risultati e il proprio parere (articolo 246, primo comma, ZPP). Il giudice può comminare un'ammenda a un perito che non si presenti pur avendo correttamente ricevuto la convocazione; può inoltre infliggere un'ammenda a un perito che rifiuti di svolgere i propri compiti senza fornire un valido motivo, al perito che non comunica immediatamente al giudice i motivi in base ai quali non può assolvere l'incarico (entro la scadenza prevista) e infine al perito che non assolve il suo incarico senza giustificazioni nel termine fissato dal giudice (articolo 248, primo comma ZPP). Il giudice può sollevare i periti dall'incarico, su richiesta degli stessi, soltanto per le ragioni che essi possono invocare per rifiutarsi di testimoniare o di rispondere a una singola domanda o per altri validi motivi. Un esonero per tale ragione può anche essere richiesto da un dipendente autorizzato dell'istituzione o dell'organizzazione presso cui lavora il perito (articolo 246, secondo e terzo comma, ZPP). Un perito può essere escluso con le stesse modalità previste per un giudice; la sola eccezione è rappresentata dal fatto che è possibile convocare in qualità di perito un soggetto che sia stato precedentemente sentito come testimone (articolo 247, primo comma, ZPP).

Il perito ha il compito di effettuare una perizia e di dare il proprio parere. Il tribunale decide se i periti presentano la perizia e il parere soltanto oralmente nel corso del dibattimento o se devono anche presentarli prima per iscritto, inoltre, stabilisce i termini entro i quali un perito è tenuto a presentare la perizia. Se vengono nominati più periti e se si accordano in merito, essi possono presentare le proprie perizie e i propri pareri congiuntamente. In caso contrario, ciascun perito comunica le proprie conclusioni separatamente (articolo 254, ZPP). Qualora emergano differenze fondamentali tra le informazioni fornite dai periti o le conclusioni di uno o più periti siano poco chiare, incomplete o contraddittorie, o se contraddicono le circostanze su cui si è indagato, e tali anomalie non sono rettificate da un'ulteriore audizione del perito, la prova viene nuovamente assunta dagli stessi o da altri periti (articolo 254, secondo comma, ZPP). Tuttavia, se vi sono contraddizioni nei pareri di uno o più periti o se il loro parere contiene anomalie o se esistono ragionevoli dubbi in merito alla correttezza del parere espresso, vengono richiesti i pareri di altri periti (articolo 254, terzo comma, ZPP). I periti hanno diritto al rimborso delle spese e a una retribuzione per il lavoro svolto (articolo 249, ZPP).

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Il principio applicato è quello del libero apprezzamento delle prove. Il giudice, che agisce in base al proprio convincimento, decide quali fatti si considerano come provati, in base ad una valutazione completa e accurata di ogni singola prova e di tutti gli elementi di prova nel loro insieme, nonché in base all'esito dell'intero procedimento (articolo 8, ZPP). La procedura civile slovena non riconosce dunque delle regole in materia di prove, secondo cui il legislatore stabilisce anticipatamente e in maniera astratta il valore di particolari tipi di prova. La sola eccezione è la regola sulla valutazione dei documenti pubblici (v. il punto 2.5).

Tuttavia, nella pratica si applica la regola secondo cui la prova documentale, ad esempio, è più affidabile (senza avere maggiore valore probatorio) rispetto ad altre prove, quali le testimonianze dei testi o delle parti.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Il ZPP non prevede alcuna disposizione in merito all'obbligatorietà di specifici mezzi di prova per stabilire l'esistenza di determinati fatti.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Sì. Chiunque venga convocato come testimone deve presentarsi e, salvo altrimenti disposto per legge, deve anche deporre (articolo 229, primo comma, ZPP).

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Una persona non può essere sentita come testimone se la sua testimonianza viola l'obbligo di mantenere un segreto ufficiale o militare, a meno che l'autorità competente non lo sollevi da tale obbligo (articolo 230, ZPP).

Eccezionalmente il presidente della sezione può autorizzare la deposizione di un testimone concernente segreti di Stato o militari nel caso in cui esistano le condizioni in base alle quali le informazioni così classificate possano essere divulgate nel corso di un procedimento giudiziario (ciò in funzione dell'importanza dell'informazione e del contenuto dell'atto processuale, della natura e delle informazioni in questione, dell'importanza e della rilevanza dei diritti sostanziali relativi alla controversia e al processo in corso, e nel caso in cui la divulgazione di un'informazione classificata possa mettere in pericolo o meno il funzionamento dell'autorità oppure la sicurezza nazionale).

Un testimone può rifiutarsi di deporre (articolo 231, ZPP):

  • su argomenti che una parte gli ha confidato in qualità di suo rappresentante autorizzato;
  • su argomenti che la parte o altra persona gli ha confessato in qualità di confessore religioso;
  • su fatti che ha scoperto in qualità di legale o medico o nell'esercizio di qualsiasi altra professione o attività che preveda un obbligo di riservatezza su qualsiasi fatto scoperto nell'esercizio di detta professione o attività.

I testimoni possono rifiutarsi di rispondere a singole domande se hanno una ragione valida e, in particolare, se la loro risposta può comportare grave mortificazione, considerevoli danni finanziari o conseguenze penali per loro stessi o per i loro parenti in linea retta di ogni grado e per i loro parenti in linea collaterale fino al terzo grado, o se ciò comporta grave mortificazione, considerevoli danni finanziari o conseguenze penali per il coniuge o affini fino al secondo grado (anche dopo lo scioglimento del matrimonio), per il loro tutore o tutelato, o per il genitore o il figlio adottivo (articolo 233, primo comma, ZPP).

Tuttavia, il rischio di causare un qualsivoglia danno finanziario non può essere invocato dai testimoni come ragione per rifiutarsi di testimoniare sulle transazioni giuridiche di cui sono stati testimoni, sulle azioni che hanno compiuto come predecessore o rappresentante giuridico di una delle parti di una controversia, su fatti relativi a rapporti patrimoniali connessi a legami di parentela o di affinità, su fatti concernenti nascite, matrimoni o decessi, e comunque in tutti i casi in cui, in applicazione di norme particolari, sono tenuti a presentare una domanda o rilasciare una dichiarazione (articolo 234 del ZPP). Un testimone non può invocare il segreto d'impresa per rifiutarsi di testimoniare, se la divulgazione di determinati fatti va a beneficio dei cittadini o di un'altra persona, sempreché tale beneficio sia superiore al danno causato dalla divulgazione del segreto (articolo 232 del ZPP).

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Sì. Se i testimoni che sono stati convocati in modo corretto non si presentano e la loro assenza è ingiustificata o se hanno lasciato senza permesso il luogo in cui avrebbero dovuto deporre, il giudice può ordinarne la convocazione coatta a loro spese e può anche infliggere un'ammenda fino a 1 300 EUR. Il giudice può infliggere un'ammenda di questo tipo anche a un testimone che si presenti alla convocazione, ma che, dopo essere stato informato delle eventuali conseguenze, rifiuti di testimoniare o di rispondere a domande specifiche per motivi che il giudice considera non validi. In quest'ultimo caso, se il teste continua a rifiutarsi di testimoniare, il giudice può disporne la detenzione fino a quando egli non sia disposto a deporre o fino a quando la sua testimonianza non sia più necessaria, per un periodo non superiore a un mese (articolo 241, primo e secondo comma, ZPP).

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Può comparire come testimone chiunque sia in grado di fornire informazioni sui fatti da comprovare (articolo 229, secondo comma, ZPP). L'ammissibilità non dipende dalla capacità giuridica del testimone. Un minore o una persona dichiarata in parte o completamente priva della capacità giuridica può essere convocato in qualità di testimone se è effettivamente in grado di fornire informazioni sui fatti giuridicamente pertinenti. Il tribunale valuta caso per caso se il soggetto è idoneo a testimoniare.

Una parte o il suo rappresentante legale non possono comparire come testimoni, mentre lo può fare un procuratore (pooblaščenec) o un interveniente (stranski intervenient).

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Per quanto riguarda l'audizione dei testimoni, si veda la risposta al precedente punto.

La disciplina relativa alle videoconferenze è contenuta nell'articolo 114a del ZPP, secondo cui, con il consenso delle parti, il giudice può permettere a queste ultime o ai loro rappresentanti di trovarsi in un luogo diverso durante l'udienza e di compiere atti procedurali dalla loro postazione qualora sia assicurato il collegamento audio e video tra l'aula in cui si tiene l'udienza e il luogo in cui si trovano le parti o i loro rappresentanti. Le stesse condizioni si applicano a una eventuale ispezione, all'esame di documenti, all'audizione delle parti, dei testimoni e dei periti.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Di norma, nei procedimenti civili le prove ottenute con mezzi illegali (per esempio ricorrendo a intercettazioni illecite) non vengono prese in considerazione; tuttavia, la giurisprudenza ha ammesso l'utilizzo di tali prove in via eccezionale, qualora risulti giustificato da fondati motivi o sia particolarmente importante ai fini dell'applicazione di un diritto garantito dalle norme costituzionali. In tale caso, oltre al fatto che talune prove siano state ottenute con mezzi illeciti, è determinante stabilire se la prova fornita nel procedimento civile possa condurre a un'ulteriore violazione dei diritti fondamentali.

In relazione alle prove inammissibili e alle prove che non sono concretamente ottenibili, l'articolo 3, terzo comma, ZPP stabilisce che il giudice non ammette le istanze delle parti che siano contrarie alle norme cogenti o ai principi morali.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Se la dichiarazione fa parte dell'istanza o di una memoria, non conterà come prova, ma sarà considerata un'affermazione fattuale della parte, per la quale la parte deve presentare anche le adeguate prove. Se la dichiarazione è contenuta in un documento presentato come prova delle affermazioni di una parte, essa avrà carattere di documento.

Anche una dichiarazione rilasciata da una parte durante l'audizione conta come prova, poiché il ZPP riconosce come prova anche l'audizione delle parti (articolo 257 ZPP).

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Ultimo aggiornamento: 09/01/2020

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Assunzione delle prove - Slovacchia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

La norma riguardante l’onere della prova è l’articolo 48, comma 2, della Costituzione, secondo il quale l’assunzione delle prove da parte dell’organo giurisdizionale avviene mediante audizione.

Ove opportuno, è possibile chiedere che le prove vengano assunte da un altro giudice oppure al di fuori dell’udienza. In questo ultimo caso, il giudice informa le parti del procedimento cinque giorni prima della data prevista. Le parti del procedimento possono partecipare all’assunzione delle prove.

Le parti sono tenute ad addurre prove che dimostrino le loro domande. Il giudice decide quali elementi di prova accogliere e

può, in via straordinaria, assumere prove diverse da quelle proposte dalle parti, se necessario per decidere in merito al caso.

Il giudice può decidere che le prove assunte siano integrate o reiterate in giudizio.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Esistono eccezioni all’assunzione delle prove durante un’udienza, nello specifico qualora siano soddisfatte le condizioni per emettere una decisione senza un’audizione orale. Ciò non significa che in questi casi le prove non vengano assunte, bensì che l’assunzione avviene al di fuori e non nel corso dell’udienza. Dal punto di vista qualitativo, l’assunzione di prove è analoga alla dimostrazione di una domanda.

Tali eccezioni includono:

  • le audizioni di una causa nel merito per cui è prevista una semplice valutazione giuridica dell’oggetto;
  • i casi in cui i fatti sostenuti dalle parti non vengono contestati e il valore della controversia, senza spese accessorie, non supera i 2 000 EUR;
  • i casi in cui vengono emessi, in base all’accordo delle parti, un ordine di pagamento, una sentenza in contumacia o una sentenza di riconoscimento, e in cui la domanda è ritirata.

In aggiunta, non devono essere ordinate audizioni nei procedimenti sui riesami in abstracto nelle cause relative ai consumatori, in caso di sentenza contumaciale a favore di un consumatore, nelle controversie in materia di lotta alla discriminazione previo consenso dell’istante, nelle controversie individuali in materia di lavoro e in caso di mozioni per l’adozione di misure urgenti.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Nel valutare le prove il giudice non è, in linea di principio, soggetto a restrizioni giuridiche per quanto riguarda le modalità di valutazione della veridicità di una prova. Si applica quindi il principio della discrezionalità del giudice nell’esame delle prove. Solo di rado la legge impone al giudice alcuni vincoli nella valutazione delle prove. Ad esempio, il giudice è tenuto a ritenere accertato qualsiasi fatto per il quale la legge prevede una presunzione relativa, salvo prova contraria presentata nel procedimento – articolo 133 del codice civile.

Il giudice è vincolato dalle decisioni della Corte di giustizia dell’Unione europea. È inoltre vincolato dalle decisioni della Corte costituzionale riguardo all’incongruenza di un determinato atto legislativo rispetto alla Costituzione, a una legge o a un trattato internazionale vincolante per la Repubblica slovacca. Il giudice è altresì vincolato dalle decisioni della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo in materia di diritti umani e libertà fondamentali e dalle decisioni degli organi competenti relative alla commissione di un reato, un reato minore o altro illecito amministrativo punibile in conformità a normative specifiche. Non è invece vincolato da decisioni locali in merito a sanzioni pecuniarie.

In aggiunta, un giudice può esaminare questioni di competenza decisionale di un’altra autorità. Tuttavia, se l’autorità competente ha emesso una decisione su tale questione, il tribunale prende in considerazione la decisione e la integra nella motivazione della sentenza (rispetto delle decisioni precedenti).

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Le parti in causa sono tenute a presentare prove che dimostrino le domande proposte. Il giudice decide quali elementi di prova accogliere. Può altresì decidere di assumere prove di propria iniziativa, nel caso di prove basate su registri ed elenchi pubblici e qualora tali registri ed elenchi indichino che i fatti rivendicati dalle parti non corrispondono alla realtà. Il giudice non può assumere altre prove di propria iniziativa.

Di propria iniziativa il giudice può procedere all’assunzione di prove, al fine di verificare il rispetto delle condizioni procedurali o l’esecutività della decisione proposta, nonché per prendere dimestichezza con la legislazione straniera pertinente.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Il giudice assume le prove nel corso delle udienze, a meno che non siano soddisfate le condizioni per emettere una decisione senza un’audizione orale.

Le parti hanno il diritto di presentare osservazioni sulle domande di assunzione delle prove e su ciascun elemento di prova assunto.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice valuta le prove a sua discrezione, esaminando ciascun elemento di prova singolarmente e in relazione agli altri e allo stesso tempo tenendo debitamente conto di ogni questione emersa nel corso del procedimento. Se non diversamente previsto dalla legge, ciascun elemento di prova può essere contestato.

Un certo limite alla valutazione discrezionale delle prove si applica ai giudici d’impugnazione e ai tribunali competenti dei ricorsi su punti di diritto, considerato che il giudice d’impugnazione non è vincolato dai fatti della causa stabiliti dal giudice di primo grado. Può quindi giungere a una conclusione diversa sui fatti. Non può ad ogni modo discostarsi dalla valutazione delle prove specifiche assunte dal giudice di primo grado e deve limitarsi a verificare le prove assunte dal tribunale di primo grado in modo diverso qualora reiterino le stesse prove. Tuttavia, a differenza del tribunale di primo grado, può dare una diversa valutazione delle prove assunte da un tribunale di grado inferiore attraverso l’autorità giudiziaria richiesta.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Ogni elemento che può contribuire al corretto chiarimento della questione e che sia stato ottenuto legittimamente dai mezzi di prova può essere utilizzato come prova. Costituiscono mezzi di prova l’esame delle parti e dei testimoni, i documenti, le perizie, le deposizioni dei periti e le ispezioni. Se non prevista dalla legge, la modalità di assunzione delle prove è precisata dal giudice.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Per testimone si intende un soggetto diverso dal giudice e dalle parti in causa che depone su fatti vissuti in prima persona. Solo le persone fisiche possono essere chiamate a testimoniare.

Nelle materie di competenza dei tribunali civili sono spesso necessarie perizie riguardo ai fatti su cui si baseranno le decisioni sul merito del caso. Quando tali decisioni dipendono da una valutazione dei fatti che richiede conoscenze specialistiche, il giudice nomina un perito ed è tenuto a farlo anche se in possesso delle conoscenze specialistiche necessarie, ai fini di una valutazione esperta dell’oggetto del procedimento. Tali conoscenze non possono comunque sostituire la determinazione obiettiva dei fatti condotta da una parte esterna all’istituzione che decide sugli stessi fatti.

Compito principale del giudice è formulare le giuste domande ai periti. È infatti tenuto a interrogarli soltanto sui fatti e a evitare domande riguardanti la valutazione giuridica dell’oggetto della perizia.

Il giudice può far rivedere la perizia da un altro esperto oppure da un istituto scientifico o di altro tipo. L’oggetto di questo secondo parere, talvolta chiamato “parere di riesame”, sarà un’analisi del primo parere presentato. Il giudice esamina le perizie al pari delle altre prove.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Il giudice valuta ogni elemento di prova in termini di affidabilità e veridicità e non è vincolato dalla legge nella valutazione dei diversi elementi di prova – si tratta del principio della valutazione discrezionale delle prove. Tuttavia, le considerazioni sulla valutazione del tribunale non sono arbitrarie. Il giudice deve tenere conto di tutto quanto emerso nel corso del procedimento. Il giudice deve rispettare tali fatti e stabilire correttamente le loro reciproche relazioni. Allo stesso tempo, il giudice non è tenuto a seguire uno specifico ordine di priorità in termini di valenza ed efficacia probatoria dei singoli elementi di prova.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Negli ambiti in cui i procedimenti possono essere avviati senza presentazione di un’istanza, così come in quelli in materia di autorizzazione al matrimonio, di determinazione e negazione della genitorialità, di capacità d’adozione e adozione, nonché di registri commerciali, il giudice è tenuto ad assumere altre prove necessarie per stabilire i fatti, anche se non sono state proposte dalle parti.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Chiunque venga convocato come testimone deve presentarsi e deporre (articolo 126, secondo comma, delle norme in materia di procedura contenziosa in ambito civile). Sono tenuti a dire la verità e a non nascondere alcun elemento. Il giudice deve informare il testimone delle conseguenze del reato penale della falsa testimonianza e del diritto di rifiutarsi di deporre.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

I testimoni possono rifiutarsi di testimoniare solo qualora la deposizione potrebbe comportare la loro incriminazione o quella di persone a loro vicine. Il tribunale decide se il rifiuto di testimoniare è legittimo. I testimoni possono anche rifiutarsi di deporre laddove testimoniando violerebbero il sigillo sacramentale o la riservatezza delle informazioni comunicate loro in via confidenziale, a voce o per iscritto, in quanto responsabili delle loro cure pastorali.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Il giudice decide se il rifiuto di testimoniare sia legittimo e la decisione presa non è impugnabile. Se, nonostante la decisione del tribunale il testimone si rifiuta di deporre, il giudice può infliggergli una sanzione pecuniaria.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

I legali rappresentanti di organizzazioni parti di un procedimento civile devono sempre essere sentiti dai giudici quali parti del procedimento e non come testimoni (articolo 185 del codice di procedura civile nei procedimenti contenziosi)

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Prima di sentire i testimoni, il giudice deve accertarne l’identità e i rapporti con le parti. Inoltre, i testimoni devono essere informati della valenza della loro testimonianza, dei loro diritti e doveri, delle conseguenze penali della falsa testimonianza e del diritto al rimborso delle spese testimoniali.

Il giudice invita i testimoni a descrivere, in modo coerente, tutto ciò che sanno sull’argomento in esame e pone quindi le domande necessarie per integrare e chiarire la deposizione.

Ai testimoni non possono essere rivolte domande tendenziose o faziose. Il giudice ritiene irricevibili le eventuali domande di questo tipo, nonché domande riguardanti la valutazione giuridica del caso, poste alle parti del procedimento o ai periti che testimoniano. Il presidente del tribunale decide dell’inammissibilità delle domande mediante un’ordinanza che non viene notificata e non è impugnabile, ma è semplicemente inserita nella trascrizione dell’audizione.

Previo consenso delle parti del procedimento, il tribunale può organizzare un’audizione orale tramite videoconferenza o altri mezzi della tecnologia delle comunicazioni.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

È opportuno ribadire che il giudice non è vincolato dalla legge nel valutare uno specifico elemento di prova – si tratta del principio della valutazione discrezionale delle prove previsto dall’articolo 191 del codice di procedura civile nei procedimenti contenziosi.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Il giudice valuta gli atti delle parti e dei loro consulenti o di altre persone coinvolte nel procedimento, meramente in termini di contenuto e non di forma. Gli atti delle parti sono disciplinati dal principio di informalità. In linea di principio, le parti possono scegliere come presentare gli atti procedurali e la loro testimonianza ha gli stessi effetti giuridici, sia presentata per iscritto che con dichiarazione orale trascritta nei verbali, purché sia espressa in termini espliciti o in modo da evitare dubbi sulle loro intenzioni reali.

Ultimo aggiornamento: 22/04/2022

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Assunzione delle prove - Finlandia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Il ricorrente deve provare le circostanze a fondamento della sua domanda, mentre sul convenuto grava l'onere di provare le eccezioni opposte alla domanda. La parte che omette di fornire la prova corre il rischio che i fatti alla base della sua richiesta siano ritenuti non provati.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Le circostanze ammesse non devono essere provate. Non è inoltre necessario provare i fatti notori o i fatti di cui l'organo giurisdizionale è a conoscenza d'ufficio. È ovviamente ammessa la prova contraria.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Sul punto la legge contiene soltanto una disposizione in base alla quale l'organo giurisdizionale deve, dopo un esame attento di tutti i fatti emersi, stabilire quale deve ritenersi essere la verità nella causa in oggetto. La Finlandia applica la cosiddetta "teoria del libero apprezzamento delle prove": si tratta quindi di presentare all'autorità giudiziaria prove adeguate.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

In pratica, sono le stesse parti interessate a dover acquisire le prove di cui vogliono avvalersi. La legge consente però anche all'organo giurisdizionale di acquisire d'ufficio elementi probatori. Tuttavia, il giudice non può, di propria iniziativa, ordinare l'audizione di un nuovo testimone o l'acquisizione di un documento contro il volere comune delle parti coinvolte, se la causa rientra tra quelle che possono essere oggetto di composizione stragiudiziale.

Nell'ambito di talune cause, come quelle in materia di accertamento della paternità, l'organo giurisdizionale è tenuto ad acquisire tutti gli elementi di prova necessari.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

L'assunzione delle prove avviene durante l'udienza principale.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice può respingere una richiesta in tal senso se, ad esempio, la prova è irrilevante o se la causa è già stata provata in relazione a tale aspetto. Una richiesta di ammissione delle prove può essere respinta anche in quanto tardiva.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Tra i diversi mezzi di prova rientrano le dichiarazioni delle parti interessate, dei testimoni e dei periti, la produzione di prove documentali e di relazioni peritali, e l'interrogatorio.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Non vi è differenza tra la valutazione delle dichiarazioni rese verbalmente da un testimone o da un perito e quella della dichiarazione scritta di un perito. L'autorità giudiziaria non accetta tuttavia dichiarazioni scritte da parte dei testimoni.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

No. Il giudice valuta le prove in piena discrezionalità.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

No.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Di norma, un testimone non può rifiutarsi di testimoniare.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Il coniuge, il partner e i parenti diretti in linea ascendente o discendente di una parte coinvolta, così come i fratelli e le sorelle di una parte interessata e i loro coniugi, nonché i genitori adottivi o i figli adottivi hanno il diritto di rifiutarsi di rendere la testimonianza. La legge prevede inoltre diverse altre situazioni in cui un testimone ha il diritto o l'obbligo di rifiutarsi di deporre.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Un testimone che, senza un motivo legittimo, si rifiuta di testimoniare può essere obbligato, pena un'ammenda, ad adempiere i propri obblighi. Se, nonostante ciò, il testimone non intende rendere la testimonianza, il giudice può ordinarne la reclusione fino a quando acconsente a testimoniare.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Compete all'organo giurisdizionale decidere se (ad esempio) una persona di età inferiore a 15 anni o una persona affetta da disturbi mentali possa essere sentita come testimone.

Alcune categorie di persone, quali i medici e gli avvocati, non possono testimoniare su questioni attinenti a fatti relativi alla loro professione.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Di norma, l'esame di un testimone viene iniziato dalla parte che lo ha citato. La controparte ha poi il diritto di sentire a sua volta il teste. Concluso quest'ultimo esame, il giudice e le parti interessate possono porre ulteriori domande al testimone.

Qualora l'organo giurisdizionale lo reputi adeguato, un testimone può essere sentito tramite videoconferenza o mediante un altro metodo di comunicazione adatto che realizzi un collegamento audiovisivo tra le persone partecipanti all'incontro. È possibile seguire questa procedura, ad esempio, quando un testimone non può recarsi dinanzi al giudice o quando la sua presenza comporterebbe costi eccessivi, oppure quando il teste è minore di 15 anni. In taluni casi, è anche possibile sentire un testimone telefonicamente.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

La legislazione non contiene istruzioni specifiche per tali casi. L'autorità giudiziaria deve decidere, a sua discrezione, quale rilevanza attribuire a questo tipo di prova.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Sì. Le parti coinvolte possono essere sentite liberamente allo scopo di fornire determinate prove e, nell'ambito di un giudizio civile, possono essere sentite sotto giuramento in merito a fatti di particolare importanza per la definizione della causa. Una dichiarazione di una parte coinvolta resa a titolo di testimonianza è valutata in base agli stessi criteri utilizzati per le dichiarazioni rilasciate dai testimoni.

Link

Il link si apre in una nuova finestraAssunzione delle prove (ministero della Giustizia, Finlandia)

Opuscolo: Il link si apre in una nuova finestraTestimoniare in giudizio (ministero della Giustizia, Finlandia)

Ultimo aggiornamento: 10/05/2023

La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata al rispettivo punto di contatto della Rete giudiziaria europea (RGE). Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea e l'RGE declinano ogni responsabilità per quanto riguarda le informazioni o i dati contenuti nel presente documento. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.

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Il nuovo testo è stato già tradotto nelle lingue seguenti: inglese.

Assunzione delle prove - Svezia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Il diritto svedese si basa sui principi dell'onere della prova e del libero apprezzamento delle prove. Il giudice deve stabilire, sulla base di un'analisi approfondita di tutti gli elementi emersi nel corso del procedimento, quali fatti siano stati dimostrati. Spetta al giudice decidere quale valore debba essere attribuito alle prove.

Alcune regole concernenti il libero apprezzamento delle prove sono state elaborate dalla giurisprudenza, anche per quanto riguarda la ripartizione dell'onere probatorio. Secondo una regola base molto semplificata, soggetta a numerose eccezioni, chi fa valere un diritto deve anche provarne i fatti che ne costituiscono fondamento. Se risulta più agevole per una delle parti dimostrare un determinato fatto, l'onere probatorio viene spesso posto a suo carico. Se risulta più difficile per una parte fornire la prova di un determinato fatto, tale circostanza può parimenti assumere rilevanza per stabilire su chi incomba l'onere probatorio. Ad esempio, una persona che richiede il pagamento di un debito deve dimostrare di avere un credito nei confronti della parte avversa. Se quest'ultima sostiene di aver già pagato, è tenuta a dimostrare l'avvenuto pagamento. Nei casi di responsabilità per danni l'onere della prova incombe generalmente alla parte che afferma di aver subito il danno. Può anche accadere che l'onere della prova per un determinato fatto si inverta.

Qualora le prove fornite non siano sufficientemente solide, il giudice non può decidere sulla base delle circostanze del caso. Se si tratta di valutare il valore del danno causato, vi è un'eccezione che implica che il giudice possa, se non è possibile o è molto difficile produrre prove riguardo all'ammontare del danno, stimarne ragionevolmente l'entità.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Si veda la risposta alla domanda 1.1.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

I requisiti stabiliti per l'efficacia delle prove dipendono dal tipo di causa in questione. Nelle cause civili il requisito normale prevede che il fatto in oggetto debba essere provato. In alcune cause civili è ammesso un livello probatorio inferiore. Un esempio è costituito dalle cause in materia di assicurazioni dei consumatori, nelle quali è ritenuto sufficiente che risulti più probabile che l'evento oggetto dell'assicurazione si sia verificato piuttosto che il contrario.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

L'onere della prova incombe alle parti. Nelle cause non soggette a composizione, ossia quelle concernenti questioni sulle quali le parti non possono conciliarsi, il giudice può presentare prove relative alla causa senza che ciò sia stato richiesto da una delle parti. Nelle cause per l'affidamento o il diritto di visita, può accadere che il giudice ritenga di dover completare l'istruttoria con altre prove. Nelle controversie civili in cui le parti possono conciliarsi, ossia quelle soggette a composizione, il giudice non può introdurre nuove prove nel procedimento di propria iniziativa.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

La prova viene esaminata nell'udienza principale.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Il giudice può respingere le prove se ciò che la parte desidera dimostrare non ha rilevanza per la causa. Ciò vale anche se le prove non sono richieste o se non avrebbero evidentemente alcun effetto. Inoltre, alcune norme prevedono la possibilità di fare riferimento a testimonianze scritte soltanto in specifiche circostanze eccezionali.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

In Svezia sussistono, in linea di principio, cinque diverse forme principali di prove (mezzi di prova):

  • prove scritte;
  • interrogatorio dei testimoni;
  • interrogatorio di una parte;
  • interrogatorio di un esperto;
  • ispezione.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Come regola generale, un testimone deve essere sentito oralmente e in presenza del giudice. Non è ammesso l'impiego delle testimonianze scritte. Tuttavia, con l'approvazione del giudice, il testimone può utilizzare delle note come supporto per la memoria. La parte che ha citato il testimone lo esamina per prima (c.d. "esame diretto"), salvo che il giudice disponga diversamente. La controparte può quindi interrogare a sua volta il testimone ("cross-examination" - controesame).

Nel caso di una prova acquisita da un consulente tecnico, la regola principale stabilisce invece che l'esperto debba fornire una dichiarazione scritta. Su richiesta di una delle parti e se pertinente, il consulente tecnico sarà sentito anche oralmente durante il procedimento. Deve tenersi anche un'udienza orale se è necessario che il tecnico sia sentito direttamente in presenza del giudice.

Se la causa deve essere decisa dopo un'udienza principale, ad esempio allo scopo di ascoltare il testimone, la prova scritta e le dichiarazioni del consulente tecnico devono, in linea di principio, essere lette ad alta voce all'udienza, affinché il giudice possa prenderle in considerazione per la decisione. Esiste, tuttavia, la possibilità che il giudice decida di considerare come acquisite le prove scritte all'udienza principale, senza che sia necessario leggerle ad alta voce durante l'udienza.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Nel diritto svedese vige il principio del libero apprezzamento delle prove. Ciò significa, tra l'altro, che non esistono norme prestabilite che definiscono la forza di alcune prove rispetto ad altre. Il giudice decide invece, dopo un'autonoma valutazione di tutti gli elementi emersi nel procedimento, ciò che può essere considerato come prova nella causa.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Il principio del libero apprezzamento delle prove implica che non vi siano norme che specificano che alcune circostanze richiedono certi tipi di prova per essere confermate. Il giudice effettua invece una valutazione globale delle circostanze della causa sottoposta al suo esame in merito a ciò che è stato dimostrato.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Il diritto svedese prevede un obbligo generale di testimonianza. Ciò significa che, di regola, le persone citate come testimoni sono tenute a deporre.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Nessuno ha l'obbligo di testimoniare in una causa di cui sia parte un suo parente stretto. Un testimone può rifiutarsi di fare commenti su un determinato fatto se ciò implicherebbe l'ammissione della responsabilità di un reato o di un atto disonorevole. Inoltre, in alcune circostanze, il testimone può rifiutarsi di rivelare segreti commerciali. L'obbligo di testimonianza è soggetto ad alcune limitazioni per talune categorie di professionisti, ad esempio i prestatori di assistenza sanitaria.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Una persona che deve essere sentita come testimone viene citata a testimoniare sotto pena di un'ammenda. Se il testimone non si presenta, l'ammenda viene applicata nel caso in cui non abbia una giustificazione valida, come ad esempio una malattia. Se il testimone non si presenta, il giudice può disporre la comparizione coatta. Infine, il giudice può disporre l'arresto di una persona che rifiuta di testimoniare senza un valido motivo, soltanto perché si rifiuta di rispondere alle domande.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Qualora la persona chiamata a deporre sia di età inferiore ai quindici anni, o sia affetto da un disturbo mentale, il giudice valuta se la medesima possa essere sentita come testimone, tenendo conto delle circostanze. Vale quanto detto al punto 2.9.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

L'interrogatorio dei testimoni inizia generalmente da parte della persona che ha convocato il testimone (esame diretto). Successivamente, la controparte ha la possibilità di porre domande ("cross-examination" - controesame). Dopo il controesame, la persona che ha convocato il teste e il giudice possono fare domande supplementari. Il giudice deve respingere qualunque domanda che non abbia evidentemente alcuna relazione con la causa o che sia fuorviante o inappropriata in qualche altro modo.

Le parti, i testimoni e gli altri soggetti che prendono parte all'udienza devono potervi partecipare tramite collegamento video, se non risulta inopportuno. Tuttavia, la regola principale rimane la presenza personale nella sala di udienza di tutti i soggetti che devono prendervi parte.

L'interrogatorio di un testimone può avvenire telefonicamente, nei casi appropriati, tenendo conto dei costi necessari se il testimone dovesse comparire in aula e dell'importanza che il teste venga sentito personalmente all'udienza.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Il principio del libero apprezzamento delle prove implica che solo in rari casi eccezionali è vietato utilizzare certi tipi di prove. Pertanto, in linea di principio, la circostanza che le prove siano state acquisite illegalmente non osta al loro utilizzo in sede processuale. Tuttavia, tale circostanza può essere rilevante se viene attribuito alla prova un valore probatorio limitato in fase di ponderazione delle prove.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le parti non possono testimoniare, ma possono essere sottoposte ad interrogatorio sotto giuramento, nel cui ambito sono penalmente responsabili per la veridicità delle deposizioni rese.

Ultimo aggiornamento: 05/11/2015

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Assunzione delle prove - Inghilterra e Galles

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

La norma generale in merito all'onere della prova da assolvere prevede che nelle cause civili tale onere spetti alla parte che asserisce un fatto. Il giudice (o la giuria) deve essere convinto (convinta) del fatto che, in base al principio della probabilità prevalente, il fatto asserito sia corretto. L'onere si applica ad entrambe le parti, fatto salvo il caso in cui sia assolutamente ovvio che la parte attrice non ha assolto tale onere; in questo caso il giudice ha il diritto di procedere senza coinvolgere l'altra parte.

In termini pratici ciò significa che l'organo giurisdizionale è convinto del fatto che, in base al principio della probabilità prevalente, l'evento è verificato. Tale comportamento usuale è modificato dal fatto che più raro è l'evento verificatosi, maggiore è l'onere della prova come spiegato da Lord Hoffman nella causa Secretary of State for the Home Department contro Rehman[1].

[1] [2001] UKHL 47.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Non è necessario dimostrare fatti riconosciuti, ovvi o non pertinenti alla controversia.

La legge formula varie presunzioni che possono essere confutate da prove contrarie. Rientrano tra tali presunzioni quelle concernenti la legittimità dei figli, la validità di matrimoni, la sanità mentale delle persone e il decesso di persone scomparse. Si presume l'innocenza rispetto a un reato, tuttavia una condanna penale è ammissibile nei procedimenti civili qualora esistano prove che dimostrano che una parte ha commesso un reato (ciò significa altresì che a tale parte spetta quindi l'onere di provare la propria innocenza).

Vi è una presunzione di negligenza nel caso in cui una parte attrice dimostri di aver subito un danno causato da una fonte che era sotto il controllo esclusivo della parte convenuta e che l'incidente è stato di un tipo che di norma si verifica per negligenza[1]. Una presunzione analoga si ha quando dei beni vengono affidati a una persona e vengono poi persi o distrutti. In entrambi i casi, la presunzione può essere confutata dalla parte convenuta.

Un contesto nel quale l'onere della prova è invertito è nel settore del diritto in materia di discriminazione sul lavoro. Una volta che viene individuato primae facie un caso di discriminazione, l'onere si sposta sull'altra parte la quale deve dimostrare che non vi è stata discriminazione. Questo fenomeno è derivato dalla legislazione europea in materia di discriminazione ed è ora incluso nell'Equality Act 2010 (legge del 2010 sull'uguaglianza).

Infine vi sono diverse questioni di natura civile, in genere concernenti la legislazione in materia di salute e sicurezza, in relazione alle quali si tratta di una responsabilità oggettiva. Ciò significa che se l'incidente si è verificato, il datore di lavoro è responsabile in virtù del suo obbligo di diligenza.

[1] [2001] UKHL 47.

[2] La dottrina della res ipsa loquitur ovvero dei "fatti che parlano da soli".

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il grado di rilevanza della prova nei contenziosi civili è il "principio della probabilità prevalente". In altre parole l'organo giurisdizionale constaterà che un fatto è accertato se è convinto del fatto che è più probabile che si sia verificato piuttosto che il contrario. Come osservato in precedenza, tale norma opera in maniera flessibile: sono necessarie prove più convincenti per stabilire accuse gravi, quali la frode, in base al principio della probabilità prevalente, dato che tali accuse sono di norma ritenute veritiere.

Questa verifica varia in due circostanze. Nei casi in cui, in assenza di una causa convincente vi siano comunque cause in concorrenza tra loro, il giudice ha il diritto di constatare che la causa non è stata dimostrata[1]. Inoltre, nelle istanze di giudizio abbreviato[2], la soglia è piuttosto bassa e l'organo giurisdizionale pronuncia una decisione senza il beneficio della piena divulgazione o dell'esame incrociato.

[1] Questo fenomeno è stato esaminato in Rhesa Shipping [1985] 1WLR.

[2] Spesso utilizzato nella TCC per dare esecuzione a un lodo arbitrale relativo al pagamento di una somma di denaro.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Nei procedimenti civili le prove[1] vengono ottenute attraverso la divulgazione di documenti pertinenti ad opera delle parti e la testimonianza di testimoni ed esperti. Le prove devono essere presentate dinanzi l'organo giurisdizionale.

In ciascun caso si applicano norme diverse.

  • Divulgazione

Le parti coinvolte in un procedimento giudiziario civile sono tenute a rivelare[2] l'esistenza di documenti soggetti al loro controllo o possesso, nella misura in cui l'organo giurisdizionale ordini loro di farlo, nonché a consentire alle altre parti di ispezionare tali documenti. Di norma l'organo giurisdizionale ordina una "divulgazione standard" che impone alle parti di effettuare una ricerca ragionevole di documenti che corroborano o influenzano negativamente le argomentazioni di qualsiasi parte, senza che le parti debbano rivolgersi all'organo giurisdizionale. Per qualsiasi altro tipo di divulgazione una parte deve richiedere l'autorizzazione all'organo giurisdizionale. L'organo giurisdizionale può altresì emettere ordinanze per porre sotto sequestro conservativo prove e beni.

  • Testimoni di fatto

Le parti non devono richiedere l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale per addurre testimonianze a sostegno delle loro argomentazioni. Tuttavia una parte che intende fare affidamento sulle prove fornite da un testimone deve notificare una deposizione testimoniale firmata dal testimone che espone le prove di tale testimonianza e deve chiamare il testimone a fornire la propria testimonianza verbalmente in aula. Se la parte non fornisce una deposizione testimoniale o una sua sintesi prima del dibattimento, la parte non può chiamare tale testimone a testimoniare senza l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale. L'organo giurisdizionale dispone inoltre di ampi poteri per controllare le prove consentite; dispone ad esempio della facoltà di escludere prove che sarebbero altrimenti ammissibili e di limitare l'esame incrociato di testimoni.

Una parte può altresì presentare un'istanza per ottenere un'ordinanza di un organo giurisdizionale che imponga l'assunzione di una deposizione giurata da parte di un esaminatore designato dall'organo giurisdizionale[3] prima dell'udienza nel contesto del procedimento.

Il ruolo del giudice consiste essenzialmente nel valutare le prove fornite dalle parti e non comprende alcuna funzione indipendente di accertamento dei fatti.

  • Testimoni esperti

Una parte può fare affidamento su prove peritali[4] soltanto nel caso in cui l'organo giurisdizionale conceda la propria autorizzazione. L'organo giurisdizionale può controllare le questioni in merito alle quali devono essere fornite prove peritali, la forma in cui tali prove vengono fornite, nonché l'onorario corrisposto all'esperto.

Qualora più di una parte desideri presentare prove peritali in merito a una questione, l'organo giurisdizionale può stabilire che tali prove debbano essere fornite da un unico esperto incaricato congiuntamente dalle parti, anziché da un esperto separato incaricato da ciascuna parte. L'organo giurisdizionale può impartire tali istruzioni di propria iniziativa, senza l'accordo delle parti.

L'organo giurisdizionale non imporrà alle parti di fornire prove peritali di propria iniziativa, tuttavia può nominare d'ufficio un esperto incaricato di agire in veste di "consulente" affinché assista detto organo in relazione a una data questione. L'organo giurisdizionale può incaricare il consulente di preparare una relazione (copie della quale devono essere fornite alle parti) e di partecipare al procedimento per fornire consulenza all'organo giurisdizionale.

La parte 35 del codice di procedura civile consente l'assunzione in concomitanza di prove peritali fornite da esperti in discipline analoghe. Di norma in tali circostanze le parti effettuano un esame incrociato e poi il giudice riassume la posizione in merito alla quale gli esperti sono invitati a concordare.

[1] Cfr. parte 32 del codice di procedura civile.

[2] Cfr. parte 31 del codice di procedura civile.

[3] Cfr. parte 34, norma 8, del codice di procedura civile.

[4] Cfr. parte 35 del codice di procedura civile.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

  • Divulgazione

A seguito di un'ordinanza che impone una divulgazione, ciascuna parte deve fornire alle altre parti un elenco dei documenti pertinenti che sono, o sono stati, soggetti al suo possesso o controllo. Le altre parti hanno quindi il diritto di ispezionare e ottenere copie di tali documenti. Potrebbero essere addebitate spese per la realizzazione di fotocopie.

  • Testimoni di fatto

L'organo giurisdizionale ordinerà alle parti di fornire prima del dibattimento deposizioni testimoniali firmate rilasciate da ciascun testimone sulle quali le parti intendono fare affidamento. Tali deposizioni possono essere redatte dai testimoni, ma spesso vengono preparate dall'avvocato per la parte per conto della quale il testimone sta fornendo la prova testimoniale. La deposizione deve contenere tutte le prove addotte dal testimone, se possibile, utilizzando le parole del testimone stesso.

Qualora a una parte sia stato ordinato di notificare o comunicare una deposizione testimoniale rilasciata da un testimone ma non sia in grado di ottenerla, la parte può chiedere l'autorizzazione dell''organo giurisdizionale a fornire una sintesi della testimonianza che espone le prove che ci si aspetta che il testimone fornisca oppure le questioni in merito alle quali la parte intende escutere il testimone.

Se l'organo giurisdizionale ordina l'assunzione di una testimonianza nel contesto di una deposizione, il testimone fornirà la propria testimonianza oralmente dinanzi un esaminatore designato da detto organo. L'esame viene quindi condotto come se la testimonianza fosse resa in aula, offrendo tutte le opportunità di controesame del testimone, e viene quindi prodotta una trascrizione della testimonianza stessa.

  • Testimoni esperti

Se l'organo giurisdizionale concede l'autorizzazione ad addurre testimonianze di esperti, le parti preparano le istruzioni per questi ultimi. In presenza di un esperto congiunto, le parti possono fornire un incarico distinto all'esperto se non è possibile concordare le istruzioni. L'esperto, che risponde in via prioritaria all'organo giurisdizionale e non alla parte o alle parti che gli hanno fornito istruzioni, preparerà quindi una relazione scritta. Una parte può quindi sottoporre domande scritte a un esperto incaricato congiuntamente o da un'altra parte. In presenza di esperti distinti, l'organo giurisdizionale può altresì ordinare che gli esperti discutano tra lo per individuare gli aspetti di accordo e disaccordo. I testimoni esperti hanno il diritto di essere pagati per i loro servizi, di norma dalla parte o dalle parti che impartiscono loro istruzioni.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Ogni volta che le parti richiedono ordinanze che consentano loro di ottenere o addurre prove, l'organo giurisdizionale dovrà essere convinto della probabilità che le prove in questione saranno pertinenti e ammissibili. Nel considerare come esercitare i propri poteri, l'organo giurisdizionale deve altresì cercare di trattare i casi in maniera equa, il che comporta l'obiettivo di risparmiare sui costi e di trattare i casi in maniera equa, rapida e proporzionata all'importanza, alla complessità e al valore della domanda. Tali considerazioni possono indurre l'organo giurisdizionale a respingere le domande o a formulare ordinanze di propria iniziativa (ad esempio richiedendo il ricorso a un esperto unico congiunto anziché ad esperti separati nominati da ciascuna parte).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

I fatti possono essere comprovati mediante prove, presunzioni e deduzioni che derivano da prove, nonché dall'organo giurisdizionale che prende atto dei fatti dal punto di vista giudiziario (cfr. sopra). I tipi di prove sulle quali si può fare affidamento nei procedimenti civili sono le testimonianze, i documenti e le prove effettive. I documenti possono includere documenti cartacei, registrazioni informatiche, fotografie e registrazioni audio e video. Le prove effettive sono costituite da altri oggetti materiali pertinenti alle questioni controverse che vengono prodotti all'organo giurisdizionale, ad esempio i prodotti che costituiscono l'oggetto di una controversia in materia di proprietà intellettuale. Rientra in tale contesto anche il sopralluogo da parte di un giudice presso la scena di un incidente o qualche altro luogo che sia pertinente visitare.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

In linea di principio, i testimoni di fatto forniscono la loro testimonianza oralmente in aula. Tuttavia, come indicato in precedenza, ciascuna parte è tenuta a fornire una deposizione testimoniale per ciascun testimone sulla cui testimonianza la parte intende fare affidamento. Durante il dibattimento, al testimone verrà chiesto di confermare la veridicità e l'accuratezza della propria deposizione, che costituirà quindi la prova testimoniale a favore della parte che lo ha chiamato a testimoniare. Nel caso in cui sia stata notificata soltanto una sintesi della testimonianza, il testimone dovrà fornire una prova testimoniare orale maggiormente dettagliata.

I testimoni esperti forniscono le loro prove in relazioni scritte fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale disponga diversamente. Una relazione di un esperto deve esporre le sue conclusioni, i fatti e le ipotesi sulle quali si basa e la sostanza delle istruzioni dell'esperto. L'organo giurisdizionale deciderà se è altresì necessario che un esperto assista al processo per fornire una testimonianza orale. Un consulente nominato dall'organo giurisdizionale non sarà tenuto a fornire una testimonianza orale.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

L'organo giurisdizionale dispone di un ampio potere discrezionale in merito alla forza probatoria o alla credibilità da associare a qualsiasi prova. Nessuna norma osta alla presentazione di un a dichiarazione resa al di fuori dell'organo giurisdizionale come prova dei fatti contenuti in tale dichiarazione (prova per "sentito dire")[1], di conseguenza una parte può basarsi su una lettera come prova dei suoi contenuti o sulla segnalazione di un testimone in merito a una dichiarazione resa da un'altra persona. Tuttavia le prove per sentito dire avranno spesso meno forza probatoria rispetto a testimonianze dirette, in particolare se la persona che ha reso la dichiarazione in questione avrebbe potuto essere chiamata a fornire una testimonianza.

Taluni documenti e registrazioni sono accettati come autentici. Ad esempio i registri di imprese e pubbliche amministrazioni sono considerati autentici se certificati come tali da un funzionario dell'azienda o della pubblica amministrazione. Anche vari tipi di documenti ufficiali (quali leggi, statuti, ordinanze, trattati e atti giudiziari) possono essere provati da copie stampate o certificate senza fornire ulteriori prove.

[1] Cfr. parte 33 del codice di procedura civile e gli orientamenti procedurali che la accompagnano.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Alcune transazioni (ad esempio testamenti e vendite di terreni) devono essere effettuate per iscritto e pertanto saranno necessarie prove documentali per dimostrarle.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

In generale i testimoni in grado di formare la prova possono essere obbligati a farlo. Una parte che desidera assicurare la partecipazione di un testimone al dibattimento prepara una citazione a testimoniare che impone al testimone di presentarsi in aula per fornire la propria testimonianza. Una volta emessa dall'organo giurisdizionale e debitamente notificata o comunicata, la citazione vincola il testimone fino alla fine dell'udienza.

Se l'organo giurisdizionale ordina l'assunzione di una prova testimoniale mediante deposizione ma il testimone non si presenta o si rifiuta di rispondere a domande legittime, la parte che ha richiesto la deposizione può presentare un'istanza per ottenere un'ulteriore ordinanza che ordini al testimone di partecipare o rispondere a domande.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

La norma generale secondo la quale i testimoni possono essere obbligati a testimoniare non si applica alla Regina, ai sovrani stranieri e alle loro famiglie, ad agenti diplomatici stranieri e funzionari consolari, a rappresentanti di determinati organizzazioni internazionali, nonché a giudici e giurati (in relazione alle loro attività in tali vesti). I coniugi e i parenti delle parti possono essere obbligati a fornire testimonianza nei procedimenti civili.

I testimoni che possono in genere essere tenuti a fornire una testimonianza hanno comunque il diritto di escludere determinati documenti dall'ispezione e di rifiutarsi di rispondere ad alcune domande per motivi di privilegio. I tipi principali di privilegio sono il privilegio professionale forense (che si applica alle comunicazioni rese allo scopo di fornire o chiedere una consulenza legale oppure allo scopo di ottenere prove per contenziosi), il privilegio "senza pregiudizio" (che si applica alle comunicazioni tra le parti rese nel contesto di un tentativo autentico di definire una transazione, quali offerte per liquidare una richiesta) e il privilegio contro l'autoincriminazione (il che significa che un testimone potrebbe non essere tenuto a fornire prove se esiste un pericolo reale che ciò potrebbe esporre il testimone stesso o il suo/la sua coniuge a un'accusa penale o a una sanzione nel Regno Unito). Si può rinunciare al privilegio.

La presentazione di prove può essere negata anche per motivi di immunità di interesse pubblico qualora la loro produzione sarebbe contraria all'interesse pubblico. Le prove che possono essere soggette a immunità comprendono quelle relative alla sicurezza nazionale, a relazioni diplomatiche, al funzionamento del governo centrale, al benessere di minori, a indagini sulla criminalità e alla protezione di informatori. I giornalisti non sono inoltre tenuti a divulgare le loro fonti fatto salvo il caso in cui tale divulgazione si renda necessaria nell'interesse della giustizia o della sicurezza nazionale o al fine di prevenire disordini o reati.

I funzionari di istituti bancari non possono essere obbligati a produrre libri bancari o a fornire prove del loro contenuto fatto salvo il caso in cui vi siano motivi speciali per i quali l'organo giurisdizionale può ordinare che una persona sia autorizzata a ispezionare o copiare voci di conti bancari.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Un testimone che, avendo ricevuto una notifica di una citazione a testimoniare, non si presenta in aula o si rifiuta di testimoniare può essere accusato di oltraggio alla corte ed essere oggetto di una pena detentiva [nel caso dell'High Court (Alta Corte)] oppure può essere obbligato a pagare una sanzione pecuniaria [nel caso del Court of County (tribunale di contea)].

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Tutti gli adulti sono competenti per fornire prove nel contesto di procedimenti civili fatto salvo il caso in cui non siano in grado di comprendere la natura del giuramento che i testimoni devono rendere oppure non siano capaci di fornire una testimonianza razionale, ad esempio a causa di malattie mentali. Quando un testimone minorenne non comprende la natura del giuramento, la sua testimonianza può comunque essere ammessa ma soltanto se l'organo giurisdizionale è convinto del fatto che il minore capisca il dovere di dire la verità e disponga di una "comprensione sufficiente per giustificare il suo esame".

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Ruolo del giudice e delle parti

Tradizionalmente i testimoni hanno fornito "evidence-in-chief" (testimonianze principali) nel contesto di dibattimenti in risposta a domande non importanti poste da un avvocato per la parte che li ha convocati. Tuttavia, attualmente, una deposizione testimoniale rappresenta la testimonianza principale di un testimone fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale disponga diversamente. Il testimone può quindi essere controesaminato da un avvocato per contro della parte avversa che può porre domande importanti al testimone. Anche i testimoni esperti che forniscono una testimonianza orale possono essere controesaminati, tuttavia il consulente nominato dall'organo giurisdizionale non può essere controesaminato dalle parti. Il giudice può porre domande ai testimoni, di solito per ottenere chiarimenti in merito alle loro risposte alle domande poste dagli avvocati.

Testimonianza tramite collegamento video

Una testimonianza può essere fornita tramite collegamento video soltanto se l'organo giurisdizionale acconsente. Nel valutare se emettere un'ordinanza che consenta l'esame di un testimone in questo modo, l'organo giurisdizionale terrà conto della convenienza del ricorso alla videoconferenza (in particolare se un testimone non sta bene o è all'estero), dei costi o dei risparmi associati all'utilizzo di un collegamento video, nonché delle implicazioni per l'equità del procedimento (incluso il grado più limitato con cui l'organo giurisdizionale può controllare e valutare il testimone).

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Se le comunicazioni inviate per posta o un sistema di telecomunicazione (che comprende chiamate telefoniche, fax e messaggi di posta elettronica) vengono intercettate illegalmente, la prova del contenuto di tali comunicazioni non può essere fornita nel contesto di procedimenti giudiziari. Altrimenti la prova è in genere ammissibile anche se è stata ottenuta in maniera impropria. Tuttavia l'organo giurisdizionale ha la facoltà di escludere prove che sarebbero altrimenti ammissibili. Nel decidere come procedere, cercherà di stabilire un equilibrio tra l'importanza delle prove rispetto alla gravità della condotta impropria. Se le circostanze non giustificano l'esclusione delle prove, l'organo giurisdizionale può sanzionare la parte che ha agito in modo improprio in altri modi, ad esempio ordinandole di sostenere le spese.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le memorie (ovvero i documenti formali che espongono le argomentazioni di ciascuna parte) possono essere utilizzate come prove durante le udienze preliminari, ma non saranno considerate come prova durante il dibattimento.

Le deposizioni testimoniali fornite dalle parti del procedimento sono ammissibili come prove nella stessa misura delle dichiarazioni fornite dalle parti non coinvolte nel procedimento.

Collegamenti correlati:

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Ultimo aggiornamento: 08/09/2021

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Assunzione delle prove - Irlanda del Nord

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

In generale, l'onere probatorio della prova incombe alla parte che cerca di fare affidamento su un fatto particolare. L'attore (in Irlanda del Nord denominato "plaintiff") deve provare i fatti che danno origine alla domanda e il convenuto deve provare i fatti sui quali desidera fare affidamento nel difendere la domanda.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Si può essere esonerati dall'onere della prova dalla legge o rispetto a un contratto preesistente tra le parti. Inoltre l'organo giurisdizionale può considerare determinati fatti comprovati "prendendone atto dal punto di vista giudiziario", ad esempio questioni relative a conoscenze generali. Talune presunzioni sono assunte come presunte in via definitiva, ad esempio, se una normativa prevede che ciò sia vero e altre presunzioni possano essere confutate, ad esempio la presunzione che una persona sia sana di mente.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

L'organo giurisdizionale deve essere convinto di un fatto basandosi sul "principio della probabilità prevalente", ossia sul fatto che vi sia una probabilità almeno pari al 51 % che quanto affermato sia vero, contro il 49 % di probabilità che non lo sia. Una volta che un fatto viene dimostrato secondo il principio della probabilità prevalente, si presume essere accertato.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

La norma generale prevede che un giudice non possa imporre la presenza di un testimone, fatta eccezione in circostanze limitate, tuttavia può chiamare un testimone e richiamare un testimone già chiamato. In virtù delle norme che disciplinano la procedura giudiziaria in Irlanda del Nord, l'organo giurisdizionale ha la facoltà di ordinare a qualsiasi persona di partecipare al procedimento e di produrre un documento.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

Se una parte, di solito attraverso i suoi avvocati, è autorizzata a chiamare un determinato testimone affinché si raccolgano delle prove, il suo stesso avvocato esaminerà il testimone [questa parte della testimonianza è denominata "evidence-in-chief" (testimonianza principale)] e successivamente spetterà all'avvocato della controparte controesaminare il testimone. Il giudice può porre domande al testimone e inviterà gli avvocati, a darvi seguito, se lo desiderano, in merito a qualsiasi aspetto che deriva da ciò che il giudice ha chiesto.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

In alcuni casi, ad esempio, quando un testimone deve partecipare a un'udienza in privato, occorre ottenere l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale prima che il testimone possa essere convocato ufficialmente per parteciparvi. Negli altri casi l'organo giurisdizionale, non ha alcun controllo sui testimoni chiamati a fornire testimonianza, sebbene possa imporre sanzioni sui costi alle parti che chiamano testimoni non necessari.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Il metodo principale di prova è la testimonianza orale. Si può ricorrere anche a testimonianze scritte, quali relazioni di esperti e prove documentali, quali mappe.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Il mezzo principale di prova è la testimonianza verbale delle parti e dei loro testimoni. Le testimonianze rese da testimoni esperti, ad esempio medici e ingegneri, possono essere desunte da una relazione scritta in caso di accordo. Il testimone può quindi essere esaminato in merito a punti particolari. Le norme giudiziarie in Irlanda del Nord limitano il numero di testimoni esperti che possono fornire testimonianze a due esperti medici e un altro esperto, fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale conceda il proprio consenso a chiamarne di più.

Anche mappe e documenti possono essere utilizzati come prove e la loro autenticità deve essere dimostrata con soddisfazione dell'organo giurisdizionale. Inoltre, l'organo giurisdizionale potrebbe volersi recare presso un luogo o esaminare un oggetto reale qualora ritenga che farlo abbia un valore probatorio.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Spetta sempre all'organo giurisdizionale decidere quale forza probatoria riconoscere a una prova specifica.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Vi è la presunzione che i fatti saranno provati oralmente e in aula.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

Un testimone competente che è stato chiamato a fornire testimonianza è tenuto a comparire in aula e il mancato rispetto di tale obbligo è considerato un oltraggio alla corte.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Per non fornire una testimonianza una parte può rivendicare il "privilegio" sulla base: dell'esistenza di un rapporto professionale legale; del rischio di autoincriminazione di sé stessa o del coniuge; dell'interesse pubblico e dell'amministrazione della giustizia. Esistono altre forme di privilegio garantite dalla legge, ad esempio il privilegio diplomatico. Inoltre esiste un privilegio discrezionale, ad esempio, in relazione alle informazioni fornite in via riservata.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Sì. Un testimone si renderebbe colpevole di oltraggio alla corte se non si presentasse dopo aver ricevuto debita notifica di una citazione a testimoniare o di un mandato di comparizione. Il giudice potrebbe quindi imporre una sanzione pecuniaria o un periodo di pena detentiva e richiedere al testimone di porre rimedio all'oltraggio partecipando all'udienza e fornendo la sua testimonianza.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

La capacità costituisce il criterio generale per rendere una testimonianza. Una persona è considerata in grado di fornire una testimonianza fatto salvo il caso in cui: non riesca a comprendere il dovere imposto dal giuramento in ragione della sua giovane età o, ad esempio, di infermità mentale; si tratti del giudice che sta esaminando il caso; oppure si tratti di una persona in grado di evocare un privilegio.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il ruolo delle parti, di norma svolto dagli avvocati (anche se è prevista la rappresentanza di sé stessi), consiste nel presentare prove all'organo giurisdizionale per dimostrare le proprie argomentazioni in base al principio della probabilità prevalente. Il giudice agisce come arbitro per garantire che l'esame dei testimoni sia equo, lecito e pertinente rispetto agli aspetti in questione nell'ambito del procedimento. Il giudice può esaminare egli stesso i testimoni tuttavia consentirà agli avvocati delle parti di perseguire qualsiasi aspetto che scaturisca dal testimone in risposta alle domande poste dal giudice.

Attualmente si ricorre in maniera limitata, ad esempio presso la High Court (Alta Corte) di Belfast, al collegamento video o via Skype per facilitare la testimonianza di esperti nei casi in cui questi ultimi non possano giungere prontamente da un'altra giurisdizione.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

L'organo giurisdizionale non ha il potere discrezionale generale per escludere prove che sono state ottenute ingiustamente. Le prove possono essere escluse soltanto laddove esiste l'autorità preposta per farlo o laddove vengono cancellate dal registro perché scandalose o perché costituiscono uno sviamento di procedura.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Sì, le parti coinvolte in un procedimento possono fornire prove per proprio conto.

Collegamenti correlati

Il link si apre in una nuova finestraUfficio dei servizi giudiziari dell'Irlanda del Nord

Ultimo aggiornamento: 09/09/2021

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Assunzione delle prove - Scozia

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

Il grado di rilevanza della prova nei contenziosi civili in Scozia è determinato in base al principio della probabilità prevalente e l'onere della prova incombe alla parte che cerca di ottenere una decisione a proprio favore in merito a una determinata questione. A tal fine, tale parte deve fornire prove sufficienti a sostegno delle proprie argomentazioni. Se le prove addotte riguardo a una questione specifica lasciano la probabilità di veridicità finemente equilibrata, la parte che fa affidamento a tali prove a sostegno delle proprie argomentazioni potrebbe benissimo soccombere in merito a detta questione.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Vi sono determinate circostanze nelle quali l'onere della prova su una determinata questione spetta a una parte, ma tale parte non è tenuta a fornire alcuna prova diretta a sostegno di tale questione. Vi sono quattro situazioni principali nelle quali ciò si verifica:

i) quando una presunzione opera a favore di una parte;

ii) quando la questione viene giudicata da un punto di vista giudiziario, ossia gli aspetti in esame sono questioni che possono essere immediatamente accertate da fonti indiscutibilmente accurate;

iii) quando si ritiene che una questione controversa tra le parti costituisca una res iudicata (cosa giudicata), ossia che impedisce che una controversia già passata in giudicato venga rimessa in discussione in occasioni successive;

iv) quando l'aspetto in questione è formalmente ammesso dall'altra parte sin dall'inizio.

Vi sono 3 categorie generali di presunzioni, nello specifico:

  1. presunzioni legali inconfutabili: si tratta di principi fissi del diritto che non possono essere "confutati" o contestati mediante prove contrarie;
  2. presunzioni legali relative: si tratta di presunzioni che possono essere contestate mediante prove che dimostrino che nel caso specifico non è sicuro giungere a una conclusione particolare semplicemente sulla base di un determinato fatto. Tuttavia, fatto salvo il caso in cui vengano prodotte prove confutanti, è probabile che si tragga tale conclusione;
  3. presunzioni di fatto relative: si tratta di presunzioni che derivano dai fatti di casi particolari derivati dall'esperienza umana comune. Per quanto concerne una presunzione di fatto relativa, il Fatto A di solito comporta il Fatto B, ma poiché ciò non è invariabilmente vero, l'organo giurisdizionale esaminerà prove confutanti.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Non vi sono norme giuridiche che disciplinano il "peso" (forza probatoria) conferito a una particolare prova e tale aspetto viene lasciato al giudice e alla giuria. L'organo giurisdizionale deve essere convinto dalla parte soggetta all'onere della prova in merito a una questione specifica, che la versione dei fatti proposta da tale parte è più probabile rispetto a quella della parte avversa.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Un giudice non può svolgere indagini per proprio conto nel contesto di un procedimento oppure convocare testimoni ed esaminarli in privato. Ogni volta che il caso richiede una prova, il giudice ascolterà le parti in merito alle prove che hanno deciso di presentargli e prenderà poi una decisione in merito al procedimento.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

In generale una volta che le parti hanno finalizzato le loro memorie scritte, possono presentare domanda all'organo giurisdizionale per presentare una prova. In occasione dell'udienza per la presentazione delle prove, le parti presenteranno al giudice le prove che desiderano addurre per dimostrare le loro argomentazioni.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Nei casi in cui l'organo giurisdizionale stabilisce che una particolare prova è inammissibile.

Affinché una prova sia ammissibile, deve soddisfare due requisiti: deve essere pertinente e deve essere conforme alle regole perentorie in materia di prove.

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

Esistono 3 tipi di udienze in occasione delle quali è possibile addurre prove nel merito di un procedimento giudiziario. Si tratta delle udienze per la presentazione di prove, delle udienze preliminari di esame delle prove e delle udienze di dibattimento in aula dinanzi una giuria. Un'udienza preliminare di esame delle prove è un'udienza relativa alle prove nel contesto di un procedimento giudiziario durante la quale l'organo giurisdizionale valuta se è necessario esaminare le prove di entrambe le parti prima di formulare decisioni in merito a questioni legali che potrebbero dover essere risolte al fine di prendere una decisione definitiva in merito al contenzioso. Quasi tutte le udienze concernenti prove sono udienze per la presentazione di prove e udienze preliminari per l'esame di prove e soltanto molto raramente i contenziosi passano alla fase del dibattimento in aula dinanzi una giuria. Queste ultime udienze sono disponibili soltanto presso la Court of Session in particolari tipi di azione e presso l'organo giurisdizionale specializzato Sheriff Personal Injury Court.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

Di norma le prove sono presentate in 3 modi: mediante prove orali, prove reali e documentali di un testimone.

Le prove orali includono le prove per sentito dire che si hanno quando un testimone riferisce semplicemente ciò che qualcuno ha visto o sentito. Per quanto possibile, la pratica prevede che i testimoni siano presenti in aula per fornire le loro prove in maniera da poter essere esaminati e controesaminati.

Una prova reale è qualcosa di tangibile e fisico e deve essere addotta mediante presentazione. Di norma almeno un testimone deve corroborare tale prova affinché sia considerata ammissibile.

Le prove documentali possono essere scritte, stampate o registrate in qualche altro modo affidabile, ad esempio su nastro, video, CD o elettronicamente e dovrebbero altresì essere depositate mediante presentazione. Di norma i testimoni esperti sono tenuti a presentarsi in aula per fornire le loro prove, ad esempio per rendere una testimonianza a sostegno di una relazione presentata come prova.

Prove scritte come le dichiarazioni giurate sono regolarmente ammesse e accettate come prove nei procedimenti civili. Di norma i testimoni esperti compaiono in aula per fornire il loro parere che funge da prova nel contesto del procedimento. In numerosi casi un esperto parlerà a sostegno di una relazione presentata come prova.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

Esiste una norma generale secondo la quale a sostegno delle proprie argomentazioni vanno prodotte le prove migliori. In Scozia, viene data grande importanza alla testimonianza orale di un testimone piuttosto che ad altre forme di prova, dato che il testimone è in grado di fornire all'organo giurisdizionale un resoconto di prima mano di ciò che ha visto o sentito.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

In determinate circostanze è richiesto un documento scritto. Ad esempio per la costituzione di un contratto relativo a terreni, nell'ambito di un trust nel contesto del quale una persona si dichiara essere fiduciario unico di beni propri o di qualsiasi bene che può acquisire oppure nel contesto dell'esecuzione di qualsiasi testamento, disposizione testamentaria di trust, composizione o codicillo.

Anche nei casi in cui si debba fare affidamento su prove documentali, occorre produrre l'originale fatto salvo il caso in cui le accettino una copia dell'originale o che sia stata opportunamente autenticata come una copia autentica dalla persona che ha effettuato la copia.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

In generale, ogni testimone citato a fornire una testimonianza è tenuto a farlo.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

Nei casi in cui un testimone ha il privilegio di non rispondere alle domande, ad esempio in relazione alle comunicazioni tra un consulente legale e il suo cliente. Il diritto scozzese prevede altresì una norma generale secondo la quale una persona non può essere costretta a incriminare sé stessa. Un testimone ha il diritto di rifiutarsi di rispondere a una domanda se una risposta veritiera può portare a commettere un reato o comporta un'ammissione di adulterio in quanto una risposta falsa potrebbe comportare un'accusa per falsa testimonianza.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Se una persona si rifiuta di testimoniare può essere costretta a farlo sotto la minaccia di un'accusa di oltraggio alla corte. È altresì possibile presentare come prova una precedente dichiarazione resa dal testimone qualora questi si rifiuti di testimoniare.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

No. La Vulnerable Witnesses (Scotland) Act 2004 [legge del 2004 sui testimoni vulnerabili (Scozia)] ha abolito la "verifica di competenza" per i testimoni nei procedimenti penali e civili, quindi le prove non sono inammissibili soltanto perché un testimone non comprende il dovere di fornire prove veritiere oppure la differenza tra verità e menzogna. Spetterà al giudice o alla giuria decidere se la testimonianza sia affidabile e credibile alla luce di tutte le prove presentate in relazione al contenzioso.

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Il ruolo del giudice consiste nel garantire che un testimone, nel fornire la propria testimonianza, sia esaminato in maniera corretta dalle parti. Il giudice deve altresì agire con imparzialità. Il giudice può inoltre porre domande ad esempio per chiarire una questione che rimane oscura o per aprire un'altra linea di esame che sembra pertinente. Il ruolo delle parti consiste nel fatto che a loro volta condurranno gli esami dei rispettivi testimoni i quali, a loro volta, saranno soggetti al controesame ad opera dell'altra parte o delle altre parti.

Ai sensi della legge del 2004 sui testimoni vulnerabili (Scozia), i testimoni vulnerabili (come definiti nella legge) hanno il diritto di richiedere misure speciali (ad esempio collegamento televisivo in diretta, schermo, sostenitore) per aiutarli a fornire la loro testimonianza. In alcuni procedimenti ai sensi della Children (Scotland) Act 1995 [legge del 1995 sui minori (Scozia)], la testimonianza fornita da un testimone può essere assunta anche tramite collegamento televisivo in diretta.

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

L'organo giurisdizionale ha il potere discrezionale di decidere se escludere prove ottenute in modo improprio subordinatamente all'obiettivo prioritario degli interessi della giustizia.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Se una parte di un procedimento giudiziario civile fornisce una testimonianza, ai fini dell'adozione di una decisione in merito al contenzioso l'organo giurisdizionale ne terrà conto unitamente a qualsiasi altra testimonianza ascoltata.

Ultimo aggiornamento: 09/09/2021

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Assunzione delle prove - Gibilterra

1 Onere della prova

1.1 Quali sono le norme sull’onere della prova?

In generale l'onere di provare un fatto controverso incombe alla parte che asserisce tale fatto nel contesto delle sue argomentazioni. Di conseguenza la parte attrice ha l'onere di provare i fatti necessari per stabilire la domanda, mentre al convenuto spetta in genere l'onere di provare le proprie argomentazioni a difesa.

Se i dubbi in merito a un fatto non possono essere risolti, la parte che ha l'onere di provare tale fatto non avrà assolto l'onere della prova e l'organo giurisdizionale riterrà che il fatto non sia stato dimostrato. Il giudice ha tuttavia il dovere di risolvere importanti questioni di fatto e dovrebbe constatare che l'onere non è stato assolto soltanto in casi eccezionali.

1.2 Esistono norme che dispensano dal provare certi fatti? In quali casi? È possibile produrre prove per invalidare una determinata presunzione legale?

Non è necessario dimostrare fatti riconosciuti. I giudici possono altresì fare affidamento sulla loro conoscenza generale della vita per prendere "prendendo atto dal punto di vista giudiziario" di fatti noti o chiaramente stabiliti e non è necessario comprovare tali fatti.

La legge formula varie presunzioni che possono essere confutate da prove contrarie. Rientrano tra tali presunzioni quelle concernenti la legittimità dei figli, la validità di matrimoni, la sanità mentale delle persone e il decesso di persone scomparse. Si presume l'innocenza rispetto a un reato, tuttavia una condanna penale è ammissibile nei procedimenti civili qualora esistano prove che dimostrano che una parte ha commesso un reato (ciò significa altresì che a tale parte spetta quindi l'onere di provare la propria innocenza).

Vi è una presunzione di negligenza nel caso in cui una parte attrice dimostri di aver subito un danno causato da una fonte che era sotto il controllo esclusivo della parte convenuta e che l'incidente è stato di un tipo che di norma si verifica per negligenza. Una presunzione analoga si ha quando dei beni vengono affidati a una persona e vengono poi persi o distrutti.

1.3 In quale misura il giudice deve essere convinto di un fatto per porlo a fondamento della sua decisione?

Il grado di rilevanza della prova nei contenziosi civili è il "principio della probabilità prevalente". In altre parole l'organo giurisdizionale constaterà che un fatto è accertato se è convinto del fatto che è più probabile che si sia verificato piuttosto che il contrario. Tale norma opera in maniera flessibile: sono necessarie prove più convincenti per stabilire accuse gravi, quali la frode, in base al principio della probabilità prevalente, dato che tali accuse sono di norma ritenute meno veritiere.

2 Assunzione delle prove

2.1 L’assunzione delle prove avviene sempre su richiesta di parte o anche ad iniziativa del giudice?

Nei procedimenti civili le prove vengono ottenute attraverso la divulgazione di documenti pertinenti ad opera delle parti e la testimonianza di testimoni ed esperti.

In ciascun caso si applicano norme diverse.

  • Divulgazione

Le parti coinvolte in un procedimento giudiziario civile sono tenute a rivelare l'esistenza di documenti soggetti al loro controllo o possesso, nella misura in cui l'organo giurisdizionale ordini loro di farlo, nonché a consentire alle altre parti di ispezionare tali documenti. Di norma l'organo giurisdizionale ordina una "divulgazione standard" che impone alle parti di effettuare una ricerca ragionevole di documenti che corroborano o influenzano negativamente le argomentazioni di qualsiasi parte, senza che le parti debbano rivolgersi all'organo giurisdizionale. Per qualsiasi altro tipo di divulgazione una parte deve richiedere l'autorizzazione all'organo giurisdizionale. L'organo giurisdizionale può altresì emettere ordinanze per porre sotto sequestro conservativo prove e beni.

  • Testimoni di fatto

Le parti non devono richiedere l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale per addurre testimonianze a sostegno delle loro argomentazioni. Tuttavia una parte che intende fare affidamento sulle prove fornite da un testimone deve notificare una deposizione testimoniale firmata dal testimone che espone le prove di tale testimonianza e deve chiamare il testimone a fornire la propria testimonianza verbalmente in aula. Se la parte non fornisce una deposizione testimoniale o una sua sintesi prima del dibattimento, la parte non può chiamare tale testimone a testimoniare senza l'autorizzazione dell'organo giurisdizionale. L'organo giurisdizionale dispone inoltre di ampi poteri per controllare le prove consentite; dispone ad esempio della facoltà di escludere prove che sarebbero altrimenti ammissibili e di limitare l'esame incrociato di testimoni.

Una parte può altresì presentare un'istanza per ottenere un'ordinanza di un organo giurisdizionale che imponga l'assunzione di una deposizione giurata da parte di un esaminatore designato dall'organo giurisdizionale prima dell'udienza nel contesto del procedimento.

Il ruolo del giudice consiste essenzialmente nel valutare le prove fornite dalle parti e non comprende alcuna funzione indipendente di accertamento dei fatti.

  • Testimoni esperti

Una parte può fare affidamento su prove peritali soltanto nel caso in cui l'organo giurisdizionale conceda la propria autorizzazione. L'organo giurisdizionale può controllare le questioni in merito alle quali devono essere fornite prove peritali, la forma in cui tali prove vengono fornite, nonché l'onorario corrisposto all'esperto.

Qualora più di una parte desideri presentare prove peritali in merito a una questione, l'organo giurisdizionale può stabilire che tali prove debbano essere fornite da un unico esperto incaricato congiuntamente dalle parti, anziché da un esperto separato incaricato da ciascuna parte. L'organo giurisdizionale può impartire tali istruzioni di propria iniziativa, senza l'accordo delle parti.

L'organo giurisdizionale non imporrà alle parti di fornire prove peritali di propria iniziativa, tuttavia può nominare d'ufficio un esperto incaricato di agire in veste di "consulente" affinché assista detto organo in relazione a una data questione. L'organo giurisdizionale può incaricare il consulente di preparare una relazione (copie della quale devono essere fornite alle parti) e di partecipare al procedimento per fornire consulenza all'organo giurisdizionale.

2.2 Una volta accolta la richiesta di parte di assunzione delle prove, quali sono le fasi successive?

  • Divulgazione

A seguito di un'ordinanza che impone una divulgazione, ciascuna parte deve fornire alle altre parti un elenco dei documenti pertinenti che sono, o sono stati, soggetti al suo possesso o controllo. Le altre parti hanno quindi il diritto di ispezionare e ottenere copie di tali documenti. Potrebbero essere addebitate spese per la realizzazione di fotocopie.

  • Testimoni di fatto

L'organo giurisdizionale ordinerà alle parti di fornire prima del dibattimento deposizioni testimoniali firmate rilasciate da ciascun testimone sulle quali le parti intendono fare affidamento. Tali deposizioni possono essere redatte dai testimoni, ma spesso vengono preparate dall'avvocato per la parte per conto della quale il testimone sta fornendo la prova testimoniale. La deposizione deve contenere tutte le prove addotte dal testimone, se possibile, utilizzando le parole del testimone stesso.

Qualora a una parte sia stato ordinato di notificare o comunicare una deposizione testimoniale rilasciata da un testimone ma non sia in grado di ottenerla, la parte può chiedere l'autorizzazione dell''organo giurisdizionale a fornire una sintesi della testimonianza che espone le prove che ci si aspetta che il testimone fornisca oppure le questioni in merito alle quali la parte intende escutere il testimone.

Se l'organo giurisdizionale ordina l'assunzione di una testimonianza nel contesto di una deposizione, il testimone fornirà la propria testimonianza oralmente dinanzi un esaminatore designato da detto organo. L'esame viene quindi condotto come se la testimonianza fosse resa in aula, offrendo tutte le opportunità di controesame del testimone, e viene quindi prodotta una trascrizione della testimonianza stessa.

  • Testimoni esperti

Se l'organo giurisdizionale concede l'autorizzazione ad addurre testimonianze di esperti, le parti preparano le istruzioni per questi ultimi. In presenza di un esperto congiunto, le parti possono fornire un incarico distinto all'esperto se non è possibile concordare le istruzioni. L'esperto, che risponde in via prioritaria all'organo giurisdizionale e non alla parte o alle parti che gli hanno fornito istruzioni, preparerà quindi una relazione scritta. Una parte può quindi sottoporre domande scritte a un esperto incaricato congiuntamente o da un'altra parte. In presenza di esperti distinti, l'organo giurisdizionale può altresì ordinare che gli esperti discutano tra lo per individuare gli aspetti di accordo e disaccordo. I testimoni esperti hanno il diritto di essere pagati per i loro servizi, di norma dalla parte o dalle parti che impartiscono loro istruzioni.

2.3 In quali casi il tribunale può respingere la richiesta di una parte di assunzione delle prove?

Ogni volta che le parti richiedono ordinanze che consentano loro di ottenere o addurre prove, l'organo giurisdizionale dovrà essere convinto della probabilità che le prove in questione saranno pertinenti e ammissibili. Nel considerare come esercitare i propri poteri, l'organo giurisdizionale deve altresì cercare di trattare i casi in maniera equa, il che comporta l'obiettivo di risparmiare sui costi e di trattare i casi in maniera equa, rapida e proporzionata all'importanza, alla complessità e al valore della domanda. Tali considerazioni possono indurre l'organo giurisdizionale a respingere le domande o a formulare ordinanze di propria iniziativa (ad esempio richiedendo il ricorso a un esperto unico congiunto anziché ad esperti separati nominati da ciascuna parte).

2.4 Quali sono i mezzi di prova?

I fatti possono essere comprovati mediante prove, presunzioni e deduzioni che derivano da prove, nonché dall'organo giurisdizionale che prende atto dei fatti dal punto di vista giudiziario (cfr. sopra). I tipi di prove sulle quali si può fare affidamento nei procedimenti civili sono le testimonianze, i documenti e le prove effettive. I documenti possono includere documenti cartacei, registrazioni informatiche, fotografie e registrazioni audio e video. Le prove effettive sono costituite da altri oggetti materiali pertinenti alle questioni controverse che vengono prodotti all'organo giurisdizionale, ad esempio i prodotti che costituiscono l'oggetto di una controversia in materia di proprietà intellettuale. Può altresì includere il sopralluogo di un giudice sulla scena di un incidente.

2.5 Quali sono le procedure per l'audizione di testimoni? Sono diverse da quelle per l'assunzione della testimonianza di consulenti tecnici? Quali sono le norme relative alla presentazione di prove scritte e di relazioni/pareri di esperti?

In linea di principio, i testimoni di fatto forniscono la loro testimonianza oralmente in aula. Tuttavia, come indicato in precedenza, ciascuna parte è tenuta a fornire una deposizione testimoniale per ciascun testimone sulla cui testimonianza la parte intende fare affidamento. Durante il dibattimento, al testimone verrà chiesto di confermare la veridicità e l'accuratezza della propria deposizione, che costituirà quindi la prova testimoniale a favore della parte che lo ha chiamato a testimoniare. Nel caso in cui sia stata notificata soltanto una sintesi della testimonianza, il testimone dovrà fornire una prova testimoniare orale maggiormente dettagliata.

I testimoni esperti forniscono le loro prove in relazioni scritte fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale disponga diversamente. Una relazione di un esperto deve esporre le sue conclusioni, i fatti e le ipotesi sulle quali si basa e la sostanza delle istruzioni dell'esperto. L'organo giurisdizionale deciderà se è altresì necessario che un esperto assista al processo per fornire una testimonianza orale. Un consulente nominato dall'organo giurisdizionale non sarà tenuto a fornire una testimonianza orale.

2.6 Alcuni mezzi di prova hanno più forza di altri?

L'organo giurisdizionale dispone di un ampio potere discrezionale in merito alla forza probatoria o alla credibilità da associare a qualsiasi prova. Nessuna norma osta alla presentazione di un a dichiarazione resa al di fuori dell'organo giurisdizionale come prova dei fatti contenuti in tale dichiarazione (prova per "sentito dire"), di conseguenza una parte può basarsi su una lettera come prova dei suoi contenuti o sulla segnalazione di un testimone in merito a una dichiarazione resa da un'altra persona. Tuttavia le prove per sentito dire avranno spesso meno forza probatoria rispetto a testimonianze dirette, in particolare se la persona che ha reso la dichiarazione in questione avrebbe potuto essere chiamata a fornire una testimonianza.

Taluni documenti e registrazioni sono accettati come autentici. Ad esempio i registri di imprese e pubbliche amministrazioni sono considerati autentici se certificati come tali da un funzionario dell'azienda o della pubblica amministrazione. Anche vari tipi di documenti ufficiali (quali leggi, statuti, ordinanze, trattati e atti giudiziari) possono essere provati da copie stampate o certificate senza fornire ulteriori prove.

2.7 Per provare determinati fatti, sono obbligatori mezzi di prova specifici?

Alcune transazioni (ad esempio testamenti e vendite di terreni) devono essere effettuate per iscritto e pertanto saranno necessarie prove documentali per dimostrarle.

2.8 I testimoni hanno per legge l’obbligo di testimoniare?

In generale, nei procedimenti giudiziari civili, i testimoni competenti a fornire prove possono essere obbligati a farlo. Una parte che desidera assicurare la partecipazione di un testimone al dibattimento prepara una citazione a testimoniare che impone al testimone di presentarsi in aula per fornire la propria testimonianza. Una volta emessa dall'organo giurisdizionale e debitamente notificata o comunicata, la citazione vincola il testimone fino alla fine dell'udienza.

Se l'organo giurisdizionale ordina l'assunzione di una prova testimoniale mediante deposizione ma il testimone non si presenta o si rifiuta di rispondere a domande legittime, la parte che ha richiesto la deposizione può presentare un'istanza per ottenere un'ulteriore ordinanza che ordini al testimone di partecipare o rispondere a domande.

2.9 In quali casi un testimone può rifiutarsi di testimoniare?

La norma generale secondo la quale i testimoni competenti possono essere obbligati a testimoniare non si applica alla Regina, ai sovrani stranieri e alle loro famiglie, ad agenti diplomatici stranieri e funzionari consolari, a rappresentanti di determinati organizzazioni internazionali, nonché a giudici e giurati (in relazione alle loro attività in tali vesti). I coniugi e i parenti delle parti possono essere obbligati a fornire testimonianza nei procedimenti civili.

I testimoni che possono in genere essere tenuti a fornire una testimonianza hanno comunque il diritto di escludere determinati documenti dall'ispezione e di rifiutarsi di rispondere ad alcune domande per motivi di privilegio. I tipi principali di privilegio sono il privilegio professionale forense (che si applica alle comunicazioni rese allo scopo di fornire o chiedere una consulenza legale oppure allo scopo di ottenere prove per contenziosi), il privilegio "senza pregiudizio" (che si applica alle comunicazioni tra le parti rese nel contesto di un tentativo autentico di definire una transazione, quali offerte per liquidare una richiesta) e il privilegio contro l'autoincriminazione (il che significa che un testimone potrebbe non essere tenuto a fornire prove se esiste un pericolo reale che ciò potrebbe esporre il testimone stesso o il suo/la sua coniuge a un'accusa penale o a una sanzione a Gibilterra). Si può rinunciare al privilegio.

La presentazione di prove può essere negata anche per motivi di immunità di interesse pubblico qualora la loro produzione sarebbe contraria all'interesse pubblico. Le prove che possono essere soggette a immunità comprendono quelle relative alla sicurezza nazionale, a relazioni diplomatiche, al funzionamento del governo centrale, al benessere di minori, a indagini sulla criminalità e alla protezione di informatori. I giornalisti non sono inoltre tenuti a divulgare le loro fonti fatto salvo il caso in cui tale divulgazione si renda necessaria nell'interesse della giustizia o della sicurezza nazionale o al fine di prevenire disordini o reati.

I funzionari di istituti bancari non possono essere obbligati a produrre libri bancari o a fornire prove del loro contenuto fatto salvo il caso in cui vi siano motivi speciali per i quali l'organo giurisdizionale può ordinare che una persona sia autorizzata a ispezionare o copiare voci di conti bancari.

2.10 Chi si rifiuta di testimoniare può essere obbligato a farlo o incorrere in sanzioni?

Un testimone che, avendo ricevuto una notifica di una citazione a testimoniare, non si presenta in aula o si rifiuta di testimoniare può essere accusato di oltraggio alla corte ed essere oggetto di una pena detentiva.

2.11 Vi sono persone che non possono testimoniare?

Tutti gli adulti sono competenti per fornire prove nel contesto di procedimenti civili fatto salvo il caso in cui non siano in grado di comprendere la natura del giuramento che i testimoni devono rendere oppure non siano capaci di fornire una testimonianza razionale, ad esempio a causa di malattie mentali. Quando un testimone minorenne non comprende la natura del giuramento, la sua testimonianza può comunque essere ammessa ma soltanto se l'organo giurisdizionale è convinto del fatto che il minore capisca il dovere di dire la verità e disponga di una "comprensione sufficiente per giustificare il suo esame".

2.12 Qual è il ruolo del giudice e delle parti nell’audizione di un testimone? A quali condizioni un testimone può essere udito mediante videoconferenza o altri mezzi tecnici?

Ruolo del giudice e delle parti

Tradizionalmente i testimoni hanno fornito "evidence-in-chief" (testimonianze principali) nel contesto di dibattimenti in risposta a domande non importanti poste da un avvocato per la parte che li ha convocati. Tuttavia, attualmente, una deposizione testimoniale rappresenta la testimonianza principale di un testimone fatto salvo il caso in cui l'organo giurisdizionale disponga diversamente. Il testimone può quindi essere controesaminato da un avvocato per contro della parte avversa che può porre domande importanti al testimone. Anche i testimoni esperti che forniscono una testimonianza orale possono essere controesaminati, tuttavia il consulente nominato dall'organo giurisdizionale non può essere controesaminato dalle parti. Il giudice può porre domande ai testimoni, di solito per ottenere chiarimenti in merito alle loro risposte alle domande poste dagli avvocati.

Testimonianza tramite collegamento video

Una testimonianza può essere fornita tramite collegamento video soltanto se l'organo giurisdizionale acconsente. Nel valutare se emettere un'ordinanza che consenta l'esame di un testimone in questo modo, l'organo giurisdizionale terrà conto della convenienza del ricorso alla videoconferenza (in particolare se un testimone non sta bene o è all'estero), dei costi o dei risparmi associati all'utilizzo di un collegamento video, nonché delle implicazioni per l'equità del procedimento (incluso il grado più limitato con cui l'organo giurisdizionale può controllare e valutare il testimone).

3 Valutazione delle prove

3.1 Se una parte si è procurata una prova illegalmente, esistono limiti alla facoltà del giudice di utilizzare tale prova ai fini della decisione?

Se le comunicazioni inviate per posta o un sistema di telecomunicazione (che comprende chiamate telefoniche, fax e messaggi di posta elettronica) vengono intercettate illegalmente, la prova del contenuto di tali comunicazioni non può essere fornita nel contesto di procedimenti giudiziari. Altrimenti la prova è in genere ammissibile anche se è stata ottenuta in maniera impropria. Tuttavia l'organo giurisdizionale ha la facoltà di escludere prove che sarebbero altrimenti ammissibili. Nel decidere come procedere, cercherà di stabilire un equilibrio tra l'importanza delle prove rispetto alla gravità della condotta impropria. Se le circostanze non giustificano l'esclusione delle prove, l'organo giurisdizionale può sanzionare la parte che ha agito in modo improprio in altri modi, ad esempio ordinandole di sostenere le spese.

3.2 In quanto parte in causa, le mie dichiarazioni avranno valore probatorio?

Le memorie (ovvero i documenti formali che espongono le argomentazioni di ciascuna parte) possono essere utilizzate come prove durante le udienze preliminari, ma non saranno considerate come prova durante il dibattimento.

Le deposizioni testimoniali fornite dalle parti del procedimento sono ammissibili come prove nella stessa misura delle dichiarazioni fornite dalle parti non coinvolte nel procedimento.

Ultimo aggiornamento: 09/09/2021

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