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Le misure provvisorie e preventive sono esempi di misure cautelari. Il diritto austriaco prevede le seguenti misure cautelari:
La caratteristica comune di tutte queste misure cautelari è che le parti non devono dimostrare i loro diritti; esse devono soltanto fornire una prova prima facie degli stessi (vale a dire dimostrare in modo credibile la loro esistenza).
I provvedimenti d'urgenza sono le più importanti di tali misure e per tale motivo le osservazioni che seguono si riferiscono solo ad essi.
I provvedimenti d'urgenza sono provvedimenti giudiziali sotto forma di ordinanza diretti a garantire una futura esecuzione, disciplinare una determinata situazione attuale per un certo periodo od ottenere una soddisfazione provvisoria di un credito.
I provvedimenti d'urgenza si dividono tra ingiunzioni dirette a:
I provvedimenti d'urgenza sono concessi soltanto su istanza di parte. Le parti sono il ricorrente e il resistente. I seguenti giudici sono competenti a emanare provvedimenti d'urgenza: nel corso di un procedimento già pendente:
Posto che la procedura risponde alle disposizioni della normativa in materia di esecuzione, non è richiesta l'assistenza legale obbligatoria in primo grado.
Gli specifici atti esecutivi (come ad esempio il sequestro disposto dal tribunale) sono compiuti d'ufficio (dall'ufficiale giudiziario). Di norma, i costi del provvedimento d'urgenza, che dipendono dal valore della domanda da garantire, sono sostenuti in una fase iniziale dal ricorrente. Questi può chiederne il rimborso solo se ha ottenuto successo nel procedimento principale in relazione al quale la domanda è stata proposta. Tuttavia, il convenuto che risulta vincitore nella fase di disciplina del provvedimento d'urgenza ha diritto ad ottenere il rimborso delle spese già in quella fase.
Per ottenere un provvedimento d'urgenza, la parte danneggiata deve presentare una domanda con cui dichiara e fornisce la prova prima facie di un credito pecuniario, di un credito non pecuniario, di qualche altre azione o diritto controverso, di un rapporto giuridico e della sussistenza di un rischio.
Al fine di ottenere un provvedimento d'urgenza diretto a garantire un credito pecuniario, il ricorrente deve fornire la prova prima facie di un rischio soggettivo; vale a dire la prova prima facie del fatto che, in mancanza di un'ingiunzione, il resistente adotterebbe misure dirette a frustrare o rendere più gravoso il recupero del credito.
Per tutti gli altri tipi di ingiunzione, è richiesta solo la prova prima facie di un rischio oggettivo, ossia del fatto che, in mancanza di un'ingiunzione, sarebbe impossibile o nettamente più complicato mettere in opera o far valere giuridicamente il diritto in causa, in particolare a ragione di una modifica dello stato esistente dell'oggetto dell'ordinanza.
Per i procedimenti diretti a garantire i crediti pecuniari e per le altre forme di ingiunzione, è sufficiente, quale prova prima facie del rischio, la prova che il credito dovrebbe essere eseguito in paesi in cui il credito non è garantito né da accordi di diritto internazionale né dal diritto dell'Unione.
Tutti i mezzi disponibili per garantire un credito pecuniario sono elencati nel codice delle esecuzioni (Exekutionsordnung). Si tratta di:
Gli effetti delle misure in parola variano a seconda della garanzia fornita. La sottoposizione a sequestro e ad amministrazione dei beni fisici mobili sottrae tali beni all'influenza diretta personale del convenuto. In linea di principio, anche gli atti di disposizione legale dei beni assoggettati a sequestro ed amministrazione è nulla. La legge accorda al giudice un ampio potere nel dare le indicazioni "necessarie o utili" mentre i beni sono trattenuti o amministrati al fine di prevenire cambiamenti che ne ridurrebbero il valore o il ricavato. Tali indicazioni possono, ad esempio, comprendere la vendita dei beni deperibili sottoposti a sequestro.
Tutti gli atti dispositivi che ledono un divieto di disposizione o di costituzione di pegno su beni mobili materiali sono nulli.
I provvedimenti d'urgenza nei confronti di soggetti terzi sono concessi dal giudice al fine di vietare al convenuto di disporre o di incassare crediti da terzi. Allo stesso tempo, le parti sono obbligate, fino a diversa comunicazione del giudice, a non pagare nessun debito al convenuto, a non consegnargli alcun bene a lui dovuto e a non fare nulla che possa frustrare o rendere molto più complicata l'esecuzione sul credito o sui beni posseduti o da consegnare. In altre parole, i terzi debitori possono soltanto essere intimati a non adempiere un obbligo o a non compromettere l'adempimento; non può essere vietato loro invece di effettuare un pagamento al ricorrente o di esercitare un diritto. I soggetti terzi che non adempiono l'obbligo sono tenuti responsabili dei danni. La legge non stabilisce espressamente se gli atti di disposizione compiuti in violazione dell'ingiunzione siano nulli e le posizioni legali in Austria sono divise sul punto.
Un amministratore, soggetto alla supervisione del giudice, è nominato per amministrare la proprietà del convenuto.
Nel registro del libro fondiario è compiuta un'annotazione affinché al debitore sia inibito il compimento di atti di disposizione e la costituzione di ipoteche sui suoi beni o sui suoi diritti registrati presso di esso. Una volta compiuta tale annotazione, sono possibili atti di disposizione volontari sulla proprietà o sui diritti del convenuto e la loro annotazione nel registro fondiario, ma soltanto con effetti limitati rispetto al ricorrente. Solo se la richiesta del ricorrente è respinta dal giudice nella decisione conclusiva o l'ingiunzione è in altro modo cancellata il soggetto terzo rientra in possesso dei suoi diritti, anche rispetto al ricorrente, e può ottenere la rimozione del divieto.
Un provvedimento d'urgenza è valido soltanto per uno specifico periodo di tempo, ma può essere prorogato su istanza del ricorrente. Se un'ingiunzione è disposta separatamente dal procedimento di merito, il giudice fissa un lasso di tempo ragionevole per comprovare la domanda garantita e per presentare la domanda o la richiesta di esecuzione. Il convenuto può chiedere la sospensione dell'esecuzione dell'ingiunzione e la sua cancellazione versando un importo a titolo di rimborso. Le ingiunzioni devono essere cancellate su istanza di parte o d'ufficio se:
il termine per dimostrare la fondatezza della domanda è scaduto e
Esistono due tipologie di impugnazione nell'ambito della procedura di ingiunzione, nessuna delle quali comporta una proroga del procedimento:
Regole speciali:
La legge contiene delle disposizioni per:
Tra queste norme assumono particolare importanza i provvedimenti d'urgenza diretti a prevenire la violenza. L'Austria ha un sistema semplice, ma molto efficiente di protezione contro la violenza, che permette che un soggetto residente violento sia allontanato dall'abitazione e gli sia vietato di farvi ritorno. Quando, in ragione della condotta violenta di una persona non è opportuno che altri abbiano contatto con la stessa, a quest'ultima può essere anche vietato di frequentare determinati luoghi o di intrattenere determinati contatti. Aspetto maggiormente importante, questo sistema permette di garantire, al fine di prevenire la violenza domestica, una stretta collaborazione tra polizia, tribunali, centri contro la violenza domestica e, ove siano coinvolti minori, servizi per l'assistenza ai minori e ai giovani.
Le forze di polizia possono, sulla base delle leggi di polizia, emanare un provvedimento di espulsione o un provvedimento restrittivo di due settimane a carico delle persone che hanno messo in pericolo la vita, la salute o la libertà di un terzo. Se la domanda di provvedimento d'urgenza è presentata dinanzi al giudice, il provvedimento può essere esteso sino a un massimo di quattro settimane. La polizia deve anche informare i servizi locali contro la violenza domestica affinché possano fornire assistenza alle vittime.
Il giudice deve altresì, su istanza della vittima, ordinare alla persona che ha reso la convivenza impossibile in ragione di aggressioni fisiche, minacce di aggressione fisica o di crudeltà psicologica:
Il giudice può anche proibire alla persona allontanata di frequentare determinarti luoghi (quali strade al di fuori dell'abitazione o della scuola del bambino) e intimargli di non incontrare o contattare il richiedente, salvo che ciò leda un interesse rilevante del convenuto.
I provvedimenti d'urgenza concessi in collegamento con il procedimento principale, come ad esempio il procedimento di divorzio, il procedimento di annullamento, i procedimenti di divisione della proprietà e quelli diretti a chiarire il diritto d'uso dell'abitazione, si applicano in pendenza della sentenza definitiva nel procedimento principale. I provvedimenti d'urgenza possono essere concessi a prescindere dal fatto che le parti vivano o meno ancora insieme e a prescindere dal procedimento principale. Tuttavia, se non pende alcun procedimento principale, un'ingiunzione non può essere concessa per più di sei mesi.
Se sono soddisfatte le condizioni previste a tal fine, un provvedimento d'urgenza può essere eseguito immediatamente o d'ufficio o su istanza di parte. L'autorità dell'esecuzione (l'ufficiale giudiziario) deve ordinare al convenuto di allontanarsi dalla casa, ritirare tutte le chiavi in suo possesso e presentarle al giudice. Quando si tratta di dare esecuzione a un provvedimento in materia di violenza domestica, il giudice può chiedere alle forze dell'ordine di servirsi del personale a sua disposizione. Ciò accade di frequente, il che significa che i provvedimenti d'urgenza in materia di violenza sono di norma eseguiti dalla polizia piuttosto che dall'ufficiale giudiziario.
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