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Alimenti e mantenimento

Polonia
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Rete giudiziaria europea (in materia civile e commerciale)

1 Che cosa si intende in pratica per "alimenti" e "obbligazione alimentare"? Quali persone sono tenute a pagare gli alimenti a un'altra persona?

In linea con l'articolo 128 della legge in materia di famiglia e tutela, per "obbligazione alimentare" s'intende l'obbligo imposto ai parenti in linea retta o ai fratelli di fornire i mezzi di sussistenza (compresi vestiti, cibo, alloggio, combustibile per riscaldamento e medicine) e, se necessario, i mezzi d'istruzione (compresa la cura dello sviluppo fisico e mentale e l'accesso alla formazione e alla cultura).

Gli "alimenti" sono un'indennità in denaro o in natura. Essi comprendono, nel caso dei figli, l'intervento personale nella loro educazione e le attività nell'abitazione comune nel contesto dell'obbligo di mantenimento.

Il "diritto agli alimenti" è il diritto riconosciuto a una persona di chiedere l'adempimento di un obbligo di mantenimento gravante in capo a un terzo nei suoi confronti.

Di norma le obbligazioni alimentari derivano da diverse tipologie di rapporti di famiglia.
A seconda del tipo di legame di parentela, la legge polacca individua i seguenti tipi di obbligazioni alimentari:

  1. obbligazioni alimentari tra parenti (tra le quali le obbligazioni dei genitori nei confronti dei figli costituiscono una forma specifica): nel caso di parenti, solo le persone che vivono in condizioni di disagio hanno diritto agli alimenti. I genitori sono tenuti a versare gli alimenti ai figli che non sono in grado di provvedere alle proprie necessità, salvo che le entrate provenienti dai beni dei figli siano sufficienti a coprire i costi del loro mantenimento e della loro educazione. I figli che hanno compiuto 18 anni non hanno più diritto a ottenere gli alimenti, fatto salvo il caso in cui desiderino proseguire nel loro percorso di studi e i risultati già raggiunti giustifichino tale scelta o che la loro condizione di salute o personale giustifichi il mantenimento delle obbligazioni alimentari. I genitori non sono inoltre tenuti a pagare gli alimenti ai figli che abbiano superato i 18 anni e, seppur in grado di lavorare, continuino gli studi, salvo poi trascurarli, senza fare progressi soddisfacenti, senza ottenere i voti minimi richiesti e superare gli esami nei termini prescritti e, quindi, omettono di completare i loro studi nell'arco di tempo previsto dal loro programma di studi. Qualora sia impossibile o eccessivamente difficile ottenere il versamento delle obbligazioni alimentari dalla persona soggetta in via primaria a corrisponderle (un genitore), è possibile agire nei confronti di persone obbligate in via secondaria (ad esempio i nonni nel caso di un figlio i cui genitori sono debitori assenti). Tuttavia va sottolineato che il mero mancato pagamento delle obbligazioni alimentari da parte di una persona tenuta a effettuarlo non è sufficiente per ottenere gli alimenti dai nonni; per ottenere gli alimenti dai nonni, la persona avente diritto deve vivere in condizioni di disagio e i nonni devono essere finanziariamente in grado di provvedere al versamento delle obbligazioni alimentari. Le ingiunzioni di pagamento di obbligazioni alimentari nei confronti dei nonni presentano in genere un importo inferiore a quelle imposte alla persona soggetta all'obbligazione primaria di corrispondere gli alimenti;
  2. un obbligo derivante dall'adozione: se l'effetto dell'adozione consiste soltanto nel creare un legame tra l'adottante e l'adottato, l'obbligazione alimentare in capo all'adottante nei confronti dell'adottato prevale su quella degli ascendenti e dei fratelli dell'adottato, mentre l'obbligo di mantenimento dell'adottato rispetto ai suoi ascendenti e ai suoi fratelli si verifica per ultimo in termini di priorità. Per il resto, all'adottato si applicano le disposizioni di cui al punto 1;
  3. un obbligo tra persone legate da vincolo di affinità (madre adottiva, padre adottivo, figlio adottivo): solo le persone che vivono in condizioni di disagio hanno diritto a ottenere gli alimenti se, nella situazione considerata, l'imposizione di un obbligo di mantenimento è in linea con le norme di condotta sociale. In considerazione della normativa e della giurisprudenza polacca, per "condizioni di disagio" s'intende l'incapacità di soddisfare le proprie ragionevoli esigenze con risorse e sforzi propri;
  4. un obbligo tra i coniugi in costanza di matrimonio: i membri della famiglia possono vantare il diritto a un "pari tenore di vita" per tutti i membri della famiglia. In linea con l'articolo 27 della legge in materia di famiglia e tutela, entrambi gli sposi sono tenuti, conformemente alle loro capacità e alle loro entrate e disponibilità economiche, a contribuire a soddisfare le esigenze della famiglia che hanno costituito attraverso la loro relazione. Tale obbligo può essere considerato adempiuto in tutto o in parte anche sotto forma di sforzi personali per educare i figli e prendersi cura dell'abitazione comune;
  5. un obbligo tra i coniugi successivo alla fine del matrimonio: se uno dei coniugi è stato ritenuto l'unico responsabile del fallimento del matrimonio e il divorzio comporta un sostanziale peggioramento delle condizioni economiche del coniuge non responsabile, quest'ultimo può chiedere che le sue ragionevoli esigenze siano soddisfatte anche se non vive in condizioni di disagio. In altri casi, il coniuge che vive in condizioni di disagio può chiedere gli alimenti al suo ex coniuge in proporzione alle sue ragionevoli esigenze e alle entrate e alle disponibilità economiche dell'ex coniuge. Le obbligazioni alimentari nei confronti del coniuge da cui si è divorziato si estinguono quando quest'ultimo contrae nuove nozze. Tuttavia, quando un coniuge divorziato cui non è stato addebitato il fallimento del matrimonio è tenuto a pagare gli alimenti, anche l'obbligo in tal senso si estingue decorsi cinque anni dal provvedimento di divorzio, salvo che l'organo giurisdizionale proroghi tale periodo quinquennale su richiesta dell'avente diritto agli alimenti in ragione di circostanze eccezionali;
  6. l'obbligo in capo al padre del figlio nato al di fuori del matrimonio nei confronti della madre di quest'ultimo: il padre, che non è il marito della madre, deve contribuire in base alle circostanze ai costi connessi alla gravidanza e al parto nonché alle spese di mantenimento della madre per un periodo di tre mesi. In presenza di una valida giustificazione, la madre può chiedere al padre di contribuire al suo mantenimento per un periodo superiore.

2 Sino a quale momento un figlio può beneficiare degli alimenti? Ci sono norme diverse per gli alimenti relativamente ai minori e agli adulti?

I genitori sono tenuti a versare gli alimenti ai figli che non siano ancora in grado di provvedere a sé stessi. Posto che l'obbligo scolare è fissato a 18 anni, i figli hanno di norma diritto a ottenere gli alimenti sino al raggiungimento della maggiore età o sino al completamento dei loro studi. Se la persona avente diritto agli alimenti non è in grado di mantenersi autonomamente (ad esempio a causa di una malattia o di una disabilità), gli alimenti possono essere concessi a tempo indeterminato.

Occorre osservare che l'obbligazione alimentare non scade automaticamente dopo che l'avente diritto ha raggiunto l'età di 18 anni, né tale scadenza dipende dalla decisione di un creditore o di un genitore debitore di alimenti. Per determinare la scadenza di un'obbligazione alimentare, è necessaria una decisione di un organo giurisdizionale che valuti se un figlio che raggiunge la maggiore età è in grado o meno di mantenersi, ecc. Una domanda di cessazione dell'obbligazione alimentare va presentata al tribunale distrettuale competente per il luogo di residenza del creditore. Ciò vale per gli alimenti ordinati da un organo giurisdizionale e non per i cosiddetti alimenti volontari, che sono disciplinati da un accordo privato tra le parti.

Il fondo statale per gli alimenti eroga prestazioni a favore degli aventi diritto sino al raggiungimento dei 18 anni. Tali persone hanno il diritto di ricevere tali prestazioni sino ai 25 anni, se continuano il loro percorso formativo scolastico o presso istituti d'istruzione superiore, e per un periodo indefinito se è stata certificata la loro grave disabilità.
Una condizione per ricevere le prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti consiste nel fatto che il reddito familiare pro capite non deve superare l'importo di 900 PLN al mese. Qualora tale importo venga superato in conseguenza del principio "złotówka za złotówkę" ["uno zloty per uno zloty"], l'avente diritto agli alimenti non perde tale diritto alle prestazioni; tuttavia, riceve un importo costituito dalla differenza tra l'importo delle prestazioni dal fondo per gli alimenti dovuto all'avente diritto e l'importo per il quale il reddito familiare (calcolato per persona della famiglia) è stato superato. Se l'importo della prestazione calcolato in questo modo è inferiore a 100 PLN, non viene concesso alcun sostegno.

3 Per ottenere gli alimenti, il ricorrente deve rivolgersi a un'autorità competente o deve adire un organo giurisdizionale? Quali sono gli elementi principali di tale procedura?

Possono verificarsi le seguenti situazioni in termini di alimenti:

1. la persona chiamata a versare gli alimenti vi adempie spontaneamente;

2. le parti raggiungono un accordo extragiudiziale sulle obbligazioni alimentari;

3. se la persona tenuta a versare gli alimenti omette di adempiere i suoi obblighi, è possibile chiederne il pagamento dinanzi al sąd rejonowy (tribunale distrettuale) competente per il luogo di residenza dell'avente diritto agli alimenti (articolo 32 del codice di procedura civile) o del convenuto (articolo 27, primo comma, del codice di procedura civile), o una siffatta richiesta può essere formulata durante il procedimento di divorzio o di separazione dinanzi a un sąd okręgowy (tribunale regionale).

Qualsiasi domanda è esente da spese di giudizio. Essa deve tuttavia soddisfare i requisiti previsti per la memoria, ossia deve contenere: l'indicazione dell'organo giurisdizionale adito; il nome e il cognome delle parti, il numero PESEL (identificazione personale nazionale) e i rispettivi rappresentanti legali e procuratori; la tipologia di memoria; una chiara descrizione della richiesta e il suo valore; la descrizione dei fatti che giustificano la richiesta, e, se necessario, fondano la competenza dell'organo giurisdizionale; la firma della parte e del suo rappresentante legale o procuratore (deve essere allegata anche la procura); un elenco degli allegati; il luogo di residenza o della sede ufficiale delle parti, dei rispettivi rappresentanti legali e procuratori; nonché una descrizione della domanda. Le memorie successive devono indicare il riferimento del fascicolo. La domanda deve essere accompagnata anche dal certificato di nascita del figlio indicante che la persona nei cui confronti si chiedono gli alimenti è il genitore del figlio; in alternativa si può presentare una richiesta di alimenti unitamente a una domanda di determinazione della paternità;

4. è altresì possibile raggiungere una transazione dinanzi un notaio, nel qual caso il tribunale distrettuale emette soltanto un'ordinanza che concede l'esecuzione della transazione.
La sottoscrizione di un accordo transattivo dinanzi un notaio è soggetta al versamento di diritti, così come avviene per la richiesta di emissione di un titolo esecutivo;

5. una transazione può essere raggiunta anche adendo un organo giurisdizionale, nel qual caso il convenuto può essere esonerato dal versamento delle spese di giudizio oppure essere tenuto a pagarne soltanto la metà.

4 È possibile presentare una richiesta a nome di un parente (in caso affermativo, quale grado), o di un minore?

Le seguenti persone possono presentare una richiesta di alimenti in nome dell'avente diritto:

  • i procuratori (oltre agli avvocati o ai consulenti legali, possono fungere da procuratore i genitori, il coniuge, i fratelli, gli ascendenti, le persone legate all'avente diritto da adozione, nonché le persone chiamate a gestire i beni dell'avente diritto);
  • i rappresentanti delle autorità governative locali responsabili dell'assistenza sociale (ai sensi della legge del 12 marzo 2004 sull'assistenza sociale pubblicata nella Dziennik Ustaw/Gazzetta ufficiale del 2004, n. 64, voce 593, si tratta di un responsabile del centro comunale di assistenza sociale o del responsabile del centro distrettuale di sostegno alle famiglie);
  • l'articolo 61, primo comma, punto 1, del codice di procedura civile stabilisce che le organizzazioni non governative possono, nell'ambito delle loro funzioni statutarie, avviare procedimenti per la richiesta di alimenti previo consenso scritto della persona fisica interessata;
  • i pubblici ministeri, se il loro intervento è giustificato dalla necessità di tutelare lo Stato di diritto e l'interesse pubblico.

I rappresentanti legali agiscono in nome del minore avente diritto agli alimenti. Tuttavia, una volta che un minore raggiunge la maggiore età, agisce in modo indipendente.

Un convivente o un conoscente dell'avente diritto agli alimenti non può agire per conto di quest'ultimo, fatto salvo il caso in cui si tratti di una delle persone sopra elencate.

5 Qualora intenda adire un organo giurisdizionale, come posso individuare il giudice competente?

Secondo il codice di procedura civile la competenza per materia delle cause alimentari spetta ai tribunali distrettuali. La competenza territoriale è invece determinata dal luogo di residenza dell'avente diritto agli alimenti o da quello del convenuto. Gli organi giurisdizionali competenti per determinati comuni sono elencati nel regolamento del ministero della Giustizia del 28 dicembre 2018 sulla determinazione delle sedi e della competenza delle corti d'appello, dei tribunali regionali e dei tribunali distrettuali e sulla portata della loro competenza (Gazzetta ufficiale del 2018, voce 2548).

I tribunali regionali sono competenti a pronunciarsi nelle cause vertenti sul riconoscimento, in Polonia, delle decisioni degli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'Unione europea (articolo 1151, primo comma, del codice di procedura civile) se la decisione è stata emessa prima che lo Stato in cui è stata pronunciata fosse vincolato dal protocollo dell'Aia del 23 novembre 2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni alimentari (GU L 331 del 16.12.2009, pag. 17), ossia prima del 18 giugno 2011.

In conformità con l'articolo 1153, quattordicesimo comma, del codice di procedura civile modificato, in Polonia i seguenti titoli hanno forza esecutiva:

  1. sentenze emesse da organi giurisdizionali di Stati membri dell'UE e transazioni e documenti ufficiali emessi da tali Stati e soggetti all'applicazione del regolamento (UE) n. 1215/2012, se esecutivi;
  2. sentenze emesse dagli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'UE, transazioni e documenti ufficiali emessi da tali Stati certificati come titolo esecutivo europeo;
  3. ingiunzioni di pagamento europee emesse dagli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'UE la cui esecutività è stata dichiarata in tali Stati a norma del regolamento (CE) n. 1896/2006;
  4. sentenze emesse dagli organi giurisdizionali degli Stati membri dell'UE nel contesto di un procedimento europeo per le controversie di modesta entità e certificate in tali Stati a norma del regolamento (CE) n. 861/2007;
  5. decisioni in materia di alimenti emesse negli Stati membri dell'UE parti contraenti del protocollo dell'Aia del 23 novembre 2007 sulla legge applicabile alle obbligazioni alimentari (GU L 331 del 16.12.2009, pag. 17), nonché transazioni e documenti ufficiali concernenti questioni in materia di alimenti emessi da tali Stati e soggetti all'applicazione del regolamento (CE) n. 4/2009;
  6. sentenze emesse negli Stati membri dell'UE che comprendono misure di protezione soggette all'applicazione del regolamento (UE) n. 606/2013, se esecutive.

6 Chi avanza la pretesa deve servirsi di un intermediario per adire il giudice (ad esempio: avvocato, autorità centrale o locale ecc.)? Altrimenti, quale procedura dovrà seguire?

Non è necessario farsi rappresentare da un avvocato nelle cause in materia di alimenti. Le parti possono agire in proprio o mediante rappresentanti che operano a titolo professionale.

Si vedano i quesiti sub 7 e 20 per informazioni dettagliate in merito alla possibilità di ottenere la nomina d'ufficio di un avvocato che agisca in nome dell'avente diritto agli alimenti.

7 Adire la giustizia comporta un costo? In caso affermativo quale spesa è prevedibile? Se i mezzi di colui che avanza la pretesa sono insufficienti, si può ottenere un'assistenza giudiziaria gratuita per far fronte alle spese del procedimento?

La parte che chiede il riconoscimento degli alimenti e il convenuto in una causa riguardante una riduzione degli alimenti sono esentati dalle spese di giudizio (articolo 96, primo comma, secondo punto, della legge del 28 luglio 2005 sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile, pubblicata nella Gazzetta ufficiale del 2005, n. 167, voce 1398, come modificata).
Le suddette persone sono esentate integralmente, il che significa che non possono essere chiamate a sostenere nessuna spesa di giudizio, di appello o di esecuzione.

Una persona tenuta a corrispondere alimenti può altresì richiedere un'esenzione dalle spese di giudizio quando cerca di ottenere una modifica dell'importo stabilito. In tali situazioni deve essere presentata una dichiarazione dei beni e dei redditi percepiti e l'organo giurisdizionale si pronuncia in merito dopo aver esaminato la questione.

La parte che beneficia dell'esenzione dalle spese di giudizio può inoltre chiedere di essere ammessa al patrocinio a spese dello Stato sotto forma di un avvocato nominato d'ufficio. Se la richiesta di un avvocato è accolta, le relative spese sono a carico della controparte della persona per la quale è stato nominato l'avvocato. Se quest'ultima risulta soccombente nella causa, le spese dell'avvocato sono a carico della tesoreria dello Stato.

I diritti in tal senso dei cittadini degli Stati membri sono disciplinati dalla legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67).

8 Che tipo di alimenti dev'essere concesso dal giudice e come si calcola il relativo importo? Si può ottenere una modifica della decisione del giudice qualora il costo della vita o la situazione familiare si siano modificate? In caso affermativo, in che modo (ad esempio, con il sistema di indicizzazione automatica)?

L'importo degli alimenti dipende dalle entrate e dalle disponibilità economiche della persona chiamata a versarli e delle ragionevoli esigenze dell'avente diritto. Tra le esigenze dell'avente diritto agli alimenti rientra tutto quanto necessario a garantirgli la sussistenza, in senso materiale e non (necessità culturali e spirituali). Le esigenze del minore comprendono anche le spese per la sua educazione. Nel valutare le entrate e le disponibilità economiche del debitore degli alimenti, non è preso in considerazione il suo reddito effettivo, bensì quello che egli potrebbe ottenere se sfruttasse appieno le sue possibilità di guadagno. Ciò significa che un disoccupato che non dispone di un reddito regolare può essere chiamato a pagare gli alimenti ed essere assoggettato ad azione esecutiva.

In caso di mutamento nelle condizioni, può essere richiesta una modifica di una decisione giudiziale o di un accordo sugli alimenti. Ciascuna delle parti del rapporto alimentare può chiedere una tale modifica. A seconda delle circostanze di fatto, la parte può chiedere l'annullamento dell'obbligazione alimentare o un incremento o una riduzione del suo importo. L'importo delle prestazioni alimentari può essere modificato se le ragionevoli esigenze dell'avente diritto agli alimenti o la capacità di guadagno della persona obbligata sono aumentate o diminuite.

In Polonia non esiste un importo determinato per gli alimenti. Essi non sono calcolati come percentuale fissa del reddito della persona chiamata a versarli. Nel 2014 il salario minimo ammontava a 1 680 PLN (circa 400 EUR) lordi. Nel 2013 il salario medio era pari a 3 650 PLN (circa 900 EUR) lordi al mese. Nel 2015 il salario minimo ammontava a 1 750 PLN lordi, nel 2016 a 1 850 PLN lordi, nel 2019 a 2 250 PLN, nel 2020 a 2 600 PLN, nel 2021 a 2 800 PLN lordi, nel 2022 a 3 010 PLN e nel 2023 a 3 490 da gennaio a giugno e successivamente a 3 600 PLN da luglio.
In pratica, nella maggior parte dei casi, l'importo degli alimenti concessi dagli organi giurisdizionali si colloca tra i 300 PLN e i 1 000 PLN al mese per ciascun figlio. L'importo degli alimenti non è soggetto a indicizzazione automatica in ragione dell'età del figlio o del livello d'inflazione.

9 In che modo e a chi saranno pagati gli alimenti?

La persona indicata come debitore in un titolo esecutivo è tenuta a versare gli alimenti.
Di norma gli alimenti concessi in Polonia sono pagabili in zloty polacchi al rappresentante legale del minore (in contanti o mediante bonifico bancario) a cadenza mensile, generalmente entro il decimo giorno del mese. In caso di ritardato pagamento, le sentenze prevedono l'applicazione di interessi legali (dal 8 settembre 2022 tali interessi ammontano al 12,25 % annuo) sull'importo non versato (articolo 481, secondo comma, del codice civile).

Di norma, un'obbligazione alimentare grava quindi soltanto sulla persona chiamata a versare gli alimenti. Se tale persona non li versa spontaneamente, l'avente diritto può chiedere l'avvio di un procedimento esecutivo all'autorità competente per le esecuzioni (di norma l'ufficiale giudiziario). L'esecuzione può anche essere avviata d'ufficio su richiesta dell'organo giurisdizionale di primo grado che ha pronunciato la decisione con cui è stato fissato l'importo degli alimenti. L'avente diritto agli alimenti può anche presentare il titolo esecutivo al datore di lavoro del debitore o all'ente che gli eroga la pensione e chiedere che il relativo ammontare sia detratto dall'importo pagato al debitore. Tale richiesta è vincolante per il soggetto pagatore.

Una volta che il figlio ha raggiunto la maggiore età, diventa un creditore indipendente e gli deve essere versato il mantenimento, a meno che, in qualità di creditore adulto, non accetti la precedente forma di pagamento (ad esempio conferendo una procura e presentandola all'organo preposto all'esecuzione). Non è necessario modificare la decisione in materia di obbligazioni alimentari o indicare che gli alimenti devono essere versati a un adulto.

Quando si presenta una domanda di esecuzione nei confronti del debitore di alimenti, si può scegliere qualsiasi ufficiale giudiziario. Ai sensi dell'articolo 921 del codice di procedura civile, l'esecuzione in relazione a un bene immobile è effettuata da un ufficiale giudiziario che opera presso l'organo giurisdizionale nel cui distretto si trova il bene immobile. Se tale bene si trova nell'ambito della competenza territoriale di più organi giurisdizionali, il creditore sceglie tra questi. Tuttavia i procedimenti avviati su richiesta di un creditore possono essere riuniti a procedimenti avviati su richiesta di altri creditori. A tal fine, l'ufficiale giudiziario che ha avviato l'esecuzione informerà l'ufficiale giudiziario che potrebbe essere competente per l'esecuzione dell'inizio e del successivo completamento dell'esecuzione.

10 Se la persona su cui grava l'obbligo dell'assegno (debitore) non lo versa volontariamente, quali mezzi ci sono per costringerla ad adempiere?

Se l'obbligato non adempie spontaneamente alle obbligazioni alimentari, è possibile ricorrere all'esecuzione forzata (cfr. punto 9).

Inoltre, a norma dell'articolo 209 della legge del 6 giugno 1997 - codice penale (Gazzetta ufficiale 1997, n. 88, voce 553), qualsiasi persona che non soddisfi un'obbligazione alimentare stabilita da una decisione di un organo giurisdizionale, una transazione raggiunta dinanzi a un tale organo o un'altra autorità oppure ai sensi di un altro accordo, può vedersi comminare una multa, provvedimenti non detentivi oppure una pena detentiva fino a un anno se l'importo totale degli arretrati è equivalente ad almeno tre pagamenti periodici di alimenti o se il ritardo concernente un pagamento non periodico di alimenti supera i tre mesi. Se l'autore del reato fa sì che una persona avente diritto non sia in grado di soddisfare i suoi bisogni vitali essenziali, l'autore del reato è passibile di una multa, di provvedimenti non detentivi oppure di una pena detentiva fino a due anni.

Tale reato viene perseguito su richiesta della vittima, di un istituto di previdenza o di un organo che intraprende un'azione nei confronti di un debitore di alimenti. Se alla vittima sono state concesse adeguate prestazioni familiari o rendite esigibili, in caso di mancata esecuzione per ottenere il pagamento degli alimenti, il procedimento giudiziario viene promosso d'ufficio.

L'articolo 5, comma 3 ter, punto 2, della legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2007, n. 192, voce 1378) stabilisce che l'autorità può presentare domanda di sospensione della patente di guida del debitore.

Se l'esecuzione risulta infruttuosa, l'ufficiale giudiziario può chiedere che il debitore sia inserito nell'elenco dei debitori insolventi.

11 Si prega di descrivere brevemente i limiti all'esecuzione, in particolare le norme concernenti la tutela del debitore e i periodi di limitazione o di descrizione nel suo sistema di esecuzione.

A norma dell'articolo 1083, secondo comma, del codice di procedura civile, i pagamenti arretrati a titolo di alimenti possono essere recuperati integralmente mediante pignoramento dei conti bancari.

In base all'articolo 833, primo comma, del codice di procedura civile, le retribuzioni per lavoro dipendente sono assoggettabili a esecuzione nella misura specificata nel codice del lavoro.
Di norma può essere pignorato il 60 % dello stipendio. Possono essere inoltre pignorati (sino ai tre quinti) gli importi concessi dalla tesoreria dello Stato per particolari finalità, in particolare sovvenzioni e misure di sostegno (articolo 831, primo comma, secondo punto, del codice di procedura civile).

Inoltre, conformemente all'articolo 829 del codice di procedura civile, non possono essere assoggettati ad azione esecutiva:

  1. gli articoli per la casa, la biancheria da letto, la biancheria intima e l'abbigliamento quotidiano strettamente necessari per il debitore e i membri della famiglia a suo carico, oltre all'abbigliamento strettamente necessario per prendere servizio o svolgere l'attività lavorativa;
  2. le forniture alimentari e di carburante necessarie per soddisfare i bisogni primari del debitore e dei suoi familiari a carico per un periodo di un mese;
  3. una mucca, due capre o tre pecore necessarie per il sostentamento del debitore e delle persone a suo carico, unitamente a scorte sufficienti di alimenti per animali e materiale da lettiera fino al raccolto successivo;
  4. utensili e altri strumenti eventualmente necessari al debitore, per suo uso personale, per svolgere un'attività lavorativa lucrativa, nonché materie prime eventualmente necessarie al processo di produzione per un periodo di una settimana, esclusi i veicoli a motore;
  5. nel caso di debitori che assumono un impiego permanente periodico, un importo in denaro corrispondente alla parte non assoggettabile ad esecuzione del salario per il periodo fino alla scadenza successiva e, nel caso di debitori senza salario regolare, una somma di denaro strettamente necessaria per la sussistenza del debitore e dei membri della famiglia a suo carico per un periodo di due settimane;
  6. oggetti necessari per finalità educative, documenti personali, decorazioni e oggetti utilizzati per pratiche religiose, nonché oggetti di uso quotidiano che possono essere venduti soltanto a un prezzo significativamente inferiore al loro valore, ma che presentano un valore elevato di utilità per il debitore;
  7. medicinali ai sensi della legge sui prodotti farmaceutici del 6 settembre 2001 (Gazzetta ufficiale del 2019, voce 499, come modificata), necessari per il funzionamento dell'istituzione sanitaria a norma delle disposizioni giuridiche in materia di assistenza sanitaria per un periodo di tre mesi e medicinali necessari per il suo funzionamento ai sensi della legge sui medicinali del 20 maggio 2010 (Gazzetta ufficiale del 2010, n. 107, voce 679 e Gazzetta ufficiale del 2011, n. 102, voce 586 e n. 113, voce 637);
  8. articoli o apparecchiature necessari in considerazione della disabilità del debitore o dei membri della sua famiglia.

Conformemente all'articolo 833, sesto comma, del codice di procedura civile, non sono soggetti ad esecuzione: prestazioni alimentari; compensazioni dovute in caso di mancata esecuzione del pagamento di alimenti; prestazioni familiari; assegni familiari, di assistenza o per la nascita di un figlio; prestazioni a favore di orfani che hanno perso entrambi i loro genitori; prestazioni a favore di fornitori di cure; prestazioni sociali; prestazioni integrative; prestazioni per l'educazione oppure prestazioni una tantum di cui all'articolo 10 della legge del 4 novembre 2016 sul sostegno Za życiem ("sostegno alla vita") a favore di donne incinte e delle loro famiglie (Gazzetta ufficiale 2019, voce 473).

Il ministro della Giustizia, in consultazione con il ministro dell'Agricoltura e quello delle Finanze, specificherà, mediante un regolamento ministeriale, quali oggetti appartenenti a un agricoltore non sono assoggettabili ad esecuzione (articolo 830 del codice di procedura civile).

L'articolo 831 del codice di procedura civile stabilisce che il 75 % degli importi, in particolare, delle prestazioni di assistenza sociale ai sensi della legge del 12 marzo 2004 sull'assistenza sociale (Gazzetta ufficiale del 2013, voce 182, come modificata) e i crediti vantati dal debitore nei confronti del bilancio dello Stato o del Narodowy Fundusz Zdrowia (fondo sanitario nazionale), per l'erogazione di assistenza sanitaria ai sensi della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici (Gazzetta ufficiale del 2008, n. 164, voce 1027, come modificata) prima della loro erogazione, è escluso da esecuzione, a meno che non si tratti di crediti dei dipendenti o dei fornitori di servizi del debitore di cui all'articolo 5, quarantunesimo comma, lettere a) e b), della legge del 27 agosto 2004 sulle prestazioni sanitarie finanziate dai fondi pubblici.

L'articolo 137, primo comma, della legge in materia di famiglia e tutela stabilisce che i crediti alimentari sono soggetti a un termine di prescrizione di tre anni. È tuttavia opportuno far presente che tale prescrizione riguarda le pensioni che non sono state chieste.

L'articolo 121, primo comma, del codice civile prevede che, in caso di azione avviata da un figlio nei confronti di un genitore, il termine di prescrizione non decorre durante il periodo della responsabilità genitoriale. Qualsiasi termine di prescrizione iniziato viene sospeso in relazione alle domande di un minore.

12 Esiste un'organizzazione o un'autorità che possa aiutare l'avente diritto a percepire l'assegno?

Come indicato al punto 4, una richiesta di alimenti può essere presentata in nome dell'avente diritto, anche dai responsabili dei centri per l'assistenza sociale e di determinate organizzazioni sociali, dai rappresentanti delle autorità del governo locale responsabili per l'assistenza sociale e, in alcuni casi, dal pubblico ministero. I suddetti organismi assistono inoltre il creditore nella partecipazione ai procedimenti già in corso. La loro funzione è allora quella di sostenere l'avente diritto agli alimenti nei procedimenti giudiziali.

I tribunali regionali che fungono da autorità centrale ai sensi del diritto internazionale assistono gli aventi diritto a perseguire crediti alimentari all'estero. Il patrocinio a spese dello Stato a livello internazionale (come l'esonero dalle spese di giudizio o l'assegnazione di un rappresentante legale) può essere richiesto anche attraverso il tribunale regionale competente. Tuttavia occorre tenere presente che l'eventualità che tale patrocinio a spese dello Stato sia gratuito o parzialmente esigibile dipende dalle norme dello Stato ricevente.

Le persone che risiedono all'estero e desiderano ottenere il versamento di crediti alimentari da un debitore residente in Polonia possono ricevere assistenza nella presentazione della richiesta rivolgendosi alle autorità centrali competenti all'estero (l'elenco completo è disponibile a questo indirizzo).

Conformemente alla ripartizione delle responsabilità in seno alle autorità centrali in Polonia, dette autorità inoltreranno la documentazione per ulteriori azioni al ministero della Giustizia (Dipartimento per i procedimenti internazionali in materia di famiglia presso il Dipartimento per la famiglia e i minori).

È altresì possibile presentare domanda direttamente presso il tribunale distrettuale o l'autorità di esecuzione competente.

Informazioni su come ottenere il patrocinio gratuito a spese dello Stato sono disponibili anche sul sito web https://np.ms.gov.pl/.

Tuttavia occorre sottolineare che le autorità centrali polacche, tanto il ministero della Giustizia quanto i tribunali distrettuali, non rappresentano le parti, né possono fornire consulenza legale in sostituzione di rappresentanti professionisti.

13 Le organizzazioni pubbliche o private possono anticipare il pagamento degli alimenti in tutto o in parte in sostituzione del debitore?

La legge del 7 settembre 2007 sull'assistenza agli aventi diritto agli alimenti (Gazzetta ufficiale del 2009, n. 1, voce 7, come modificata) fissa le norme per l'assistenza statale a favore degli aventi diritto agli alimenti nei casi in cui l'azione esecutiva risulti infruttuosa.

È possibile accedere alle prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti soltanto se il reddito familiare per persona non supera gli 800 PLN al mese o, a decorrere dal 1° luglio 2020, i 900 PLN al mese. Dal 1° luglio 2020 si applica anche la regola "uno zloty per uno zloty", ossia se il reddito familiare per persona supera l'importo di 900 PLN di cui sopra, il sostegno è ridotto ed è dovuto per un importo che rappresenta la differenza tra l'importo delle prestazioni erogate dal fondo per gli alimenti dovute all'avente diritto e l'importo per il quale viene superato il reddito familiare per persona (articolo 9, comma 2 bis). Tuttavia se la prestazione calcolata in tale modo è inferiore a 100 PLN, viene emessa una decisione di respingimento della domanda e la prestazione non viene corrisposta (articolo 9, comma 2 ter).

La domanda è presentata all'ufficio comunale o cittadino competente per il luogo di residenza dell'avente diritto. L'erogazione delle prestazioni da parte del fondo può essere delegata anche ad un'unità organizzativa del comune, ad esempio a un centro di assistenza sociale.

Tali prestazioni non sono però erogate se l'avente diritto a un anticipo sugli alimenti vive presso un'istituzione che gli fornisce un trattamento di pensione completa (ad esempio, un centro di assistenza sociale, una struttura rieducativa, un centro di detenzione minorile o una struttura per la custodia cautelare) o presso una famiglia affidataria, se è coniugato o se ha un figlio ed ha diritto alle prestazioni familiari.

Tale legge si applica soltanto se l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia nel periodo per il quale sono dovute le prestazioni. Per ulteriori informazioni, si rimanda al sito web:https://www.gov.pl/web/rodzina/wiadczenia-z-funduszu-alimentacyjnego.

14 Nel caso in cui il ricorrente si trovi in questo Stato membro e il debitore risieda in un altro paese:

Se il debitore risiede all'estero e l'avente diritto agli alimenti risiede in Polonia, il tribunale regionale competente per il luogo di residenza di quest'ultimo lo aiuta, in veste di autorità centrale pertinente, a presentare una richiesta di alimenti. Tale assistenza comporta la fornitura di tutte le informazioni e di tutta l'assistenza necessarie al fine di completare la documentazione richiesta nonché la verifica della correttezza formale della domanda prima della sua presentazione all'autorità centrale competente all'estero.

14.1 Posso ottenere l'assistenza di un'autorità o di un'organizzazione privata in questo Stato membro?

Sì (autorità centrale competente designata ai sensi dell'articolo 49 del regolamento (CE) n. 4/2009).

14.2 In caso affermativo, come si può contattare l'autorità o l'organizzazione privata?

La parte A della domanda proposta ai sensi del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, è compilata dal tribunale regionale.

Elenco dei tribunali regionali che svolgono la funzione di autorità centrale (maggio 2022)

Organo giurisdizionale

Indirizzo

Telefono: (+48)

Fax: (+48)

Indirizzo e-mail

Tribunale regionale di Łódź

di Białystok

ul. Marii Skłodowskiej-Curie 1

15-950 Białystok

85 745 92 20

85 7421517

oz@bialystok.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Bielsko-Biała

ul. Cieszyńska 10

43-300 Bielsko-Biała

33 499 04 88

33 4990488

patrycja.pater-osuch@bielsko-biala.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Bydgoszcz

ul. Wały Jagiellońskie 2

85-128 Bydgoszcz

52 325 31 55

52 3253255

oz@bydgoszcz.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Częstochowa

ul. Dąbrowskiego 23/35

42-200 Częstochowa

34 368 44 25

34 3684420

prezes@czestochowa.so.gov.pl

anna.bocianowska@czestochowa.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Elbląg

pl. Konstytucji 1

82-300 Elbląg

55 611 24 09

55 611 24 08

55 6112215

oddzial.administracyjny@elblag.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Gdańsk

ul. Nowe Ogrody 30/34

80-803 Danzica

58 321 31 19

[Obbligazioni alimentari]

58 321 31 41 [Capo dell'ufficio amministrativo]

58 3213234

section.oz@gdansk.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Gliwice

ul. Kościuszki 15

44-100 Gliwice

32 338 00 52

32 3380204

oz@gliwice.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Gorzów Wielkopolski

ul. Mieszka I 33

66-400 Gorzów Wielkopolski

95 725 67 18

95 725 67 02

95 7202807

95 7256790

marta.samolak@gorzow-wlkp.so.gov.pl

sekretariat@gorzow-wlkp.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Jelenia Góra

al. Wojska Polskiego 56

58-500 Jelenia Góra

75 641 51 13

75 7525113

oz@jelenia-gora.so.gov.pl

o.administracyjny@jelenia-gora.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Kalisz

al. Wolności 13

62-800 Kalisz

62 765 77 64

62 7574936

administracja@kalisz.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Katowice

ul. Francuska 38

40-028 Katowice

32 607 01 83

32 783 68 06

32 6070184

obrot_zagraniczny@katowice.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Kielce

ul. Seminaryjska 12 a

25-372 Kielce

41 340 23 20

41 340 23 82

41 340 24 92

41 3402320

oz@kielce.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Konin

ul. Energetyka 5

62-510 Konin

63 246 45 57

63 2426569

oz@konin.so.gov.pl

administracja@konin.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Koszalin

ul. Waryńskiego 7

75-541 Koszalin

94 342 87 50

94 3428897

administracja@koszalin.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Cracovia

ul. Przy Rondzie 7

31-547 Cracovia

12 619 52 41

12 619 52 62

12 619 52 04

12 6195665

oz@krakow.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Krosno

ul. Sienkiewicza 12

38-400 Krosno

13 437 36 71

13 437 36 73

13 4320570

obrot.zagr@krosno.so.gov.pl

administracja@krosno.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Legnica

ul. Złotoryjska 40

59-220 Legnica

76 754 50 36

76 7545107

76 7545012

oz@legnica.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Lublino

ul. Krakowskie Przedmieście 43

20-076 Lublino

81 46010 04

81 4601013

malgorzata.stec-szewczyk@lublin.so.gov.pl

obrotzagraniczny@lublin.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Łomża

ul. Dworna 16

18-400 Łomża

86 216 62 81

86 215 42 54

86 2166753

sekretariat@lomza.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Łódź

XI sezione di controllo

Plac Dąbrowskiego 5

90-921 Łódź (pokój [stanza] 118)

42 677 87 99

42 2126082

oz@lodz.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

de Nowy Sącz

ul. Pijarska 3

33-300 Nowy Sącz

18 448 21 45

18 4482185

alimenty@nowysacz.so.gov.pl

Tribunale regionale di Olsztyn

ul. Dąbrowszczaków 44A 10-543 Olsztyn

89 521 60 49

89 6123838

oz@olsztyn.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

de Opole

pl. Daszyńskiego 1

45-064 Opole

77 541 81 34

77 5418109

obrot.zagr@opole.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

de Ostrołęka

ul. Gomulickiego 5

07-410 Ostrołęka

29 765 01 30

29 7650181

sekretariat@ostroleka.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

de Piotrków Trybunalski

ul. Słowackiego 5

97-300 Piotrków Trybunalski

44 649 41 59

44 649 41 21

44 6478919

oz@piotrkow-tryb.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

de Płock

pl. Narutowicza 4

09-404 Płock

24 269 73 20

24 269 73 64

24 2625253

oz@plock.so.gov.pl

urszula.wyrwas@plock.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Posen

ul. Stanisława Hejmowskiego 2

61-736 Poznań

61 628 37 30

61 628 37 31

61 628 37 34

61 6283739

opzagr@poznan.so.gov.pl

Tribunale regionale di Przemyśl

ul. Konarskiego 6

37 - 700 Przemyśl

16 676 13 36

16 6761353

m.telega@przemysl.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Radom

ul. Marszałka

J. Piłsudskiego 10

26-600 Radom

48 677 67 80

48 677 67 88

48 3680287

wizytacje@radom.so.gov.pl

Tribunale regionale di Rybnik

ul. Józefa Piłsudskiego 33

44-200 Rybnik

32 784 05 78

32 7840402

oz@rybnik.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Rzeszów

Plac Śreniawitów 3

35-959 Rzeszów

17 875 63 94

17 8627265

elzbieta.czudec@rzeszow.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Siedlce

ul. Sądowa 2

08-110 Siedlce

25 640 78 46

25 6407812

poczta@siedlce.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Sieradz

Al. Zwycięstwa 1

98-200 Sieradz

43 826 66 50

43 826 66 07

43 8271014

sekretariat@sieradz.so.gov.pl

administracja@sieradz.so.gov.pl

marta.kazmierczak@sieradz.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Słupsk

ul. Zamenhofa 7

76-200 Słupsk

59 846 95 43

59 846 95 13

59 8469424

59 8469429

agnieszka.kozlowska@slupsk.so.gov.pl

referat.wiz@slupsk.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Suwałki

ul. Waryńskiego 45

16-400 Suwałki

87 563 12 13

87 563 13 00

87 5631303

sekretariat@suwalki.so.gov.pl

anna.klekotko@suwalki.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Stettino

ul. Małopolska 17

70-227 Stettino

91 483 01 70

91 483 01 47

91 4830170

obrot.zagraniczny@szczecin.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Świdnica

pl. Grunwaldzki 14

58-100 Świdnica

74 851 82 87

74 8518270

dorota.molag@swidnica.so.gov.pl

aneta.zajaczkowska@swidnica.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Tarnobrzeg

ul. Sienkiewicza 27

39-400 Tarnobrzeg

15 688 25 00

15 6882678

15 8229756

oz@tarnobrzeg.so.gov.pl

halina.rojek@tarnobrzeg.so.gov.pl

magdalena.kochowska-lezon@tarnobrzeg.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Tarnów

ul. J. Dąbrowskiego 27

33-100 Tarnów

14 688 74 09

14 6887417

sad_okregowy@tarnow.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Toruń

ul. Piekary 51

87-100 Toruń

56 610 56 09

56 6555706

oz@torun.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Varsavia

al. "Solidarności" 127

00-898 Varsavia

22 440 11 54 [alimenty

maintenance]

22 654 44 43

22 6544411

paulina.luscinska-dziurda@warszawa.so.gov.pl

a.kowalczyk@warszawa.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Varsavia-Praga a Varsavia

ul. Poligonowa 3

04-051 Varsavia

22 417 73 93


oz@warszawapraga.so.gov.pl

dariusz.olowski@warszawapraga.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Włocławek

ul. Wojska Polskiego 22

87-800 Włocławek

54 412 03 65

54 4118575

oz@wloclawek.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Breslavia

ul. Sądowa 1

50-046 Breslavia

71 370 43 91

71 7482964

oz@wroclaw.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Zamość

ul. Wyszyńskiego 11

22-400 Zamość

84 631 69 27

84 631 69 28

84 6316993

aneta.juszczak@zamosc.so.gov.pl

prezes@zamosc.so.gov.pl

Tribunale regionale di Łódź

di Zielona Góra

pl. Słowiański 1

65-069 Zielona Góra

68 322 02 21

68 4567769

oz@zielona-gora.so.gov.pl

zaneta.pejs@zielona-gora.so.gov.pl

katarzyna.andrzejuk@zielona-gora.so.gov.pl

15 Nel caso in cui provenga da un altro paese e il debitore sia in questo Stato membro:

15.1 È possibile rivolgere una richiesta direttamente a tale autorità o organizzazione privata in questo Stato membro?

L'articolo 55 del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari non richiede che la richiesta sia proposta mediante un'autorità centrale dello Stato in cui il richiedente risiede. Le richieste conformi ai requisiti formali di cui ai capi IV e VI del regolamento e di cui al codice di procedura civile possono essere inviate direttamente all'organo giurisdizionale polacco competente.

Dettagli in merito alle autorità di invio sono reperibili al seguente indirizzo:

https://www.gov.pl/web/stopuprowadzeniomdzieci/lista-organow-centralnych.

Le autorità di invio dei paesi stranieri, indicate nelle dichiarazioni allegate al regolamento, forniscono all'avente diritto agli alimenti tutte le informazioni necessarie per aiutarlo a completare i documenti richiesti, controllano che la richiesta sia formalmente corretta e la inviano all'estero.

15.2 In caso affermativo, come posso mettermi in contatto con tale autorità o organizzazione privata e quale tipo di assistenza posso ricevere?

Se l'organo giurisdizionale ha riconosciuto gli alimenti e la causa rientra nell'ambito di applicazione del regolamento (CE) n. 4/2009, il creditore residente all'estero può ricorrere alla procedura prevista in tale regolamento e rivolgersi all'autorità di invio competente del paese in cui egli risiede o presentare una domanda di accertamento dell'esecutività di una sentenza straniera all'organo giurisdizionale competente (cfr. punto 5). Le domande di esecuzione possono essere presentate all'ufficio di qualsiasi ufficiale giudiziario.

Se la Polonia e il paese in cui il creditore risiede sono firmatari di una convenzione o di un accordo bilaterale sul riconoscimento e l'esecuzione di sentenze in materia di alimenti, tale assistenza è fornita nella misura prevista nell'accordo considerato. Di norma gli accordi bilaterali prevedono che le istanze debbano essere presentate all'organo giurisdizionale polacco direttamente oppure tramite un organo giurisdizionale del paese nel quale è stata emessa la sentenza. In quest'ultimo caso, le domande vengono inoltrate attraverso le autorità centrali, di norma il ministero della Giustizia o le autorità notificate per le finalità della convenzione di New York:

http://treaties.un.org/doc/Publication/MTDSG/Volume%20II/Chapter%20XX/XX-1.fr.pdf

I dettagli degli organi giurisdizionali sono disponibili all'indirizzo:

https://www.gov.pl/web/sprawiedliwosc/znajdz-wybrany-sad-powszechny.

mentre i dettagli concernenti gli ufficiali giudiziari sono disponibili all'indirizzo: http://komornik.pl/

16 Questo Stato membro è vincolato al protocollo dell'Aia del 2007?

Sì, dal 18 giugno 2011.

17 Qualora questo Stato membro non sia vincolato dal protocollo dell'Aia del 2007, quale legge sarà applicabile alla domanda di mantenimento in base alle norme di diritto private internazionale? Quali sono le corrispondenti norme di diritto privato internazionale?

Non pertinente.

18 Quali sono le norme sull'accesso alla giustizia nei casi transfrontalieri nell'ambito dell'UE secondo la struttura del Capo V del regolamento sugli alimenti?

Le disposizioni applicabili in Polonia comprendono la legge del 17 dicembre 2004 sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea (Gazzetta ufficiale del 2005, n. 10, voce 67, come modificata) e della direttiva 2003/8/CE del Consiglio, del 27 gennaio 2003, intesa a migliorare l'accesso alla giustizia nelle controversie transfrontaliere attraverso la definizione di norme minime comuni relative al patrocinio a spese dello Stato in tali controversie (GU L 26 del 31.1.2003, pag. 41), che integrano le disposizioni del codice di procedura civile e della legge sulle spese di giudizio nelle controversie di diritto civile. Una parte che si aspetta di vedersi riconoscere una forma specifica di assistenza (ad esempio, la nomina di un avvocato, la traduzione di documenti o il rimborso di spese di viaggio) deve comunicare chiaramente tale circostanza all'organo giurisdizionale utilizzando il modulo UE disponibile qui.

19 Quali sono le misure adottate da questo Stato membro per assicurare il funzionamento delle attività descritte all'articolo 51 del regolamento sugli alimenti?

Il 28 aprile 2011 il legislatore polacco ha adottato la legge che modifica il codice di procedura civile e taluni altri atti (legge del 28 aprile 2011 che modifica il codice di procedura civile, la legge sul diritto all'assistenza nei procedimenti civili celebrati negli Stati membri dell'Unione europea e sul diritto all'assistenza in vista di una risoluzione amichevole di una controversia prima dell'avvio di un procedimento giudiziario in sede civile e la legge sull'assistenza alle persone aventi diritto agli alimenti – Gazzetta ufficiale del 2011, n. 129, voce 735), ai sensi della quale l'autorità centrale polacca può ordinare all'autorità competente per il debitore di effettuare delle indagini in materia di obbligazioni alimentari.

Se il luogo di residenza del convenuto o del partecipante è sconosciuto, il ministero della Giustizia invia richieste di informazioni ai registri centrali e locali (eventualmente ricorrendo anche alla banca dati PESEL.SAD) al fine di stabilire l'organo giurisdizionale o l'ufficiale giudiziario competente oppure di rispondere a una richiesta di misure specifiche. Non sono attualmente previste modifiche alle basi normative, al finanziamento e alla squadra dell'autorità centrale al fine di garantire che i compiti descritti nell'articolo 51 siano svolti.

 

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Ultimo aggiornamento: 29/01/2024

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