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Tipi di professioni giuridiche

Francia

Questa pagina contiene una panoramica delle diverse professioni legali.

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Professioni legali: introduzione

Giudici

Organizzazione

Tra i magistrati professionisti si distinguono i giudici e i pubblici ministeri. I giudici sono spesso indicati come "magistrats du siège" (giudici di assise), mentre il pubblico ministero è rappresentato dai "magistrats du parquet" (giudici della procura).

I primi decidono le cause sottoposte al loro giudizio, mentre i secondi rappresentano la società e richiedono l'applicazione della legge. Lo status dei magistrati è regolato dall'ordinanza n. 58-1270, del 22 dicembre 1958, sulla legge organica relativa allo status dei magistrati. Da essa deriva che ogni magistrato, durante la propria carriera, può essere nominato giudice e pubblico ministero: questo è il principio dell'unità della magistratura (articolo 1), che è stato ribadito dal Consiglio costituzionale, segnatamente nella sua decisione dell'11 agosto 1993. I magistrati sono membri dell'autorità giudiziaria posta a tutela delle libertà individuali in applicazione dell'articolo 66 della Costituzione. Nondimeno, il loro status prevede varie differenze, segnatamente nel senso che i giudici non sono soggetti al potere gerarchico dell'autorità superiore e godono della garanzia di inamovibilità, ossia non possono essere trasferiti senza il loro consenso. Inoltre, le condizioni della loro nomina sono diverse, in quanto i giudici sono nominati in base al parere conforme del Consiglio superiore della magistratura, mentre i giudici della Corte di cassazione, i primi presidenti di corte d'appello e i presidenti di tribunale sono nominati anche su proposta di quest'ultimo organo, che esercita il potere disciplinare su tutti i giudici. I procuratori sono nominati con il parere semplice del Consiglio superiore della magistratura ed è il guardasigilli che propone tutte le nomine ed esercita il potere disciplinare.

La maggior parte dei magistrati è assunta tramite concorso. Per superare il "primo concorso", aperto agli studenti, i candidati devono essere in possesso di un diploma che attesti una formazione di durata almeno quadriennale dopo il diploma di maturità (= laurea). I candidati che hanno superato il concorso vengono nominati uditori giudiziari e fruiscono della stessa formazione fornita dalla Scuola nazionale della magistratura (Ecole nationale de la magistrature, ENM). Sono altresì previste ipotesi di assunzione diretta. Al termine della formazione presso l'ENM, gli uditori giudiziari vengono assegnati, con decreto, alle giurisdizioni a cui sono stati destinati.

capi della giurisdizione (presidente e procuratore) e i responsabili del tribunale (primo presidente e procuratore generale) svolgono funzioni amministrative (ad esempio, suddivisione delle udienze) oltre che giudiziarie.

Il 1° gennaio 2018 si contavano 8.412 magistrati in attività, di cui 7.881 di ruolo.

Consiglio superiore della magistratura

Le disposizioni relative al Consiglio superiore della magistratura (Conseil supérieur de la magistrature, CSM) figurano all'articolo 65 della Costituzione. La legge costituzionale del 23 luglio 2008 ne ha modificato la composizione e le attribuzioni (a livello delle nomine), prevedendo che un cittadino possa ricorrere a tale organo. In tal modo, il Presidente della Repubblica non è più membro del CSM.

La sezione competente per i giudici è dunque presieduta dal primo presidente della Corte di cassazione e comprende, inoltre, cinque giudici e un procuratore, un consigliere di Stato nominato dal Consiglio di Stato, un avvocato e sei personalità qualificate non appartenenti né al Parlamento, né al sistema giudiziario, né a quello amministrativo. Il Presidente della Repubblica, il Presidente dell'Assemblea nazionale e il Presidente del Senato nominano due personalità qualificate ciascuno.

La sezione competente per i procuratori è presieduta dal procuratore generale presso la Corte di cassazione e comprende, inoltre, cinque procuratori e un giudice, nonché il consigliere di Stato, l'avvocato e le sei personalità qualificate indicate precedentemente.

La sezione del Consiglio superiore della magistratura che si occupa dei giudici propone le nomine dei magistrati della Corte di cassazione, quelle di primo presidente di corte d'appello e quelle di presidente di tribunale di primo grado (tribunal de grande instance). Gli altri giudici vengono nominati con il suo parere conforme.

Tale sezione del CSM decide in veste di consiglio disciplinare dei giudici. In questo caso, essa comprende anche il giudice della sezione competente per i procuratori.

La sezione del CSM competente per i procuratori esprime il proprio parere circa le nomine dei procuratori. Tale sezione si pronuncia a sua volta sulle sanzioni disciplinari che li riguardano. In questo caso, essa è formata, oltre ai membri di cui al terzo comma dell'articolo 65, dal procuratore della sezione competente per i giudici.

Pubblici ministeri

Organizzazione

Il pubblico ministero è rappresentato dai procuratori, a cui spetta il compito di vigilare sugli interessi della comunità che essi rappresentano, chiedendo l'applicazione della legge.

Ad eccezione della procura generale presso la Corte di cassazione, che ha una collocazione distinta, l'autorità di pubblico ministero costituisce, in Francia, una piramide gerarchica "al cui vertice è posta l'autorità del guardasigilli, ministro della giustizia". Pertanto, l'articolo 30 del codice di procedura penale dispone che il ministro della giustizia gestisca la politica d'azione penale determinata dal governo. Egli controlla la coerenza della relativa applicazione sul territorio della Repubblica e, a tal fine, invia ai magistrati della pubblica accusa le istruzioni generali sulla politica penale.

Presso ogni tribunale di primo grado, il procuratore della Repubblica dirige un ufficio della procura formato da più magistrati, di cui egli è il superiore gerarchico. Il procuratore della Repubblica organizza il proprio ufficio suddividendo i compiti e i servizi tra i procuratori aggiunti, i viceprocuratori e i sostituti. Il procuratore della Repubblica agisce egli stesso sotto il controllo e la direzione del procuratore generale.

Oltre a siffatta gerarchia, l'ufficio della procura è indivisibile in quanto il sostituto non ha bisogno della delega del proprio superiore per agire e ogni suo atto coinvolge l'intero ufficio.

Ruolo e compiti

La procura svolge essenzialmente funzioni penali. Essa dirige le inchieste e procede o provvede affinché si proceda al compimento di tutti gli atti necessari al perseguimento dei reati. Peraltro, la procura valuta come dar corso alle azioni penali in base al principio di opportunità (ad esempio: apertura di un'indagine penale, rinvio a giudizio o archiviazione). Essa interviene obbligatoriamente in udienza sviluppando liberamente le proprie osservazioni orali (sui fatti, sulla personalità dell'accusato e sulla pena) ritenute opportune per il buon funzionamento della giustizia. Essa si occupa altresì dell'esecuzione delle pene.

Alla procura spetta inoltre la tutela dei minori in pericolo e talune funzioni civili riguardanti, ad esempio, lo stato delle persone (ad esempio: modifica dello stato civile), amministrative (ad esempio: in materia di licenze per la vendita di bevande alcoliche, di stampa periodica, di vendita a domicilio ecc.) e commerciali (ad esempio: in materia di procedure concorsuali).

Il ruolo e le attribuzioni dei giudici sono specificati nella pagina dedicata alle giurisdizioni ordinarie.

Giudici non togati

Magistrati a titolo temporaneo

Al fine di avvicinare la giustizia al cittadino, un membro della società civile può essere assunto in qualità di magistrato a titolo temporaneo (magistrat exerçant à titre temporaire, MTT) per partecipare, su base temporanea, al funzionamento dell'istituzione giudiziaria in conformità agli articoli 41-10 e seguenti dell'ordinanza n. 58-1270 del 22 dicembre 1958, relativa alla legge organica sullo status della magistratura modificata.

La particolarità di tale carica di magistrato a titolo temporaneo è quella di poter esercitare temporaneamente le funzioni di giudice unico, di giudice del tribunale di polizia (tribunal de police) e/o di giudice a latere nei collegi dei tribunali di primo grado, e di poter esercitare un'attività professionale compatibile con le funzioni giudiziarie.

La recente evoluzione del numero di magistrati a titolo temporaneo è direttamente legata alla situazione dei giudici di prossimità (juges de proximité), figure istituite dalla legge del 9 settembre 2002, la cui soppressione è diventata effettiva con l'articolo 15 della legge n. 2016-1547 del 18 novembre 2016 sulla modernizzazione della giustizia nel XXI secolo e il decreto n. 2017-683 del 28 aprile 2017.

La legge organica n. 2016-1090 dell'8 agosto 2016, entrata in vigore il 1° luglio 2017, ha fuso lo status di giudice di prossimità e di magistrato a titolo temporaneo.

La selezione di tali magistrati a titolo temporaneo è effettuata sulla base di un dossier e in modo continuativo.

Condizioni per diventare magistrato a titolo temporaneo

Essere di nazionalità francese, avere un'età compresa tra i 35 e i 75 anni, godere dei diritti civili, soddisfare requisiti di onorabilità, essere in regola con gli obblighi imposti dal codice del servizio nazionale francese (code du service national) ed essere fisicamente idoneo all'esercizio delle loro funzioni, tenendo conto della possibilità di compensare un'eventuale invalidità.

Il candidato deve inoltre soddisfare una delle seguenti condizioni:

  • essere in possesso di un diploma che attesti una formazione di durata almeno quadriennale dopo il diploma di maturità (o un titolo riconosciuto almeno equipollente) e avere un'esperienza professionale comprovata di almeno sette (7) anni che abiliti specificamente all'esercizio delle funzioni giudiziarie;
  • essere responsabile* dei servizi giudiziari di cancelleria e avere sette (7) anni di servizio effettivo comprovati presso tale organo;
  • essere un funzionario di categoria A del ministero della giustizia** e avere almeno 7 anni di servizio effettivo comprovati in tale funzione;
  • essere membro o ex membro delle professioni legali e giudiziarie sottoposte a uno statuto legislativo, regolamentare o il cui titolo costituisce comunque oggetto di protezione, e avere almeno cinque anni di esperienza professionale comprovata.

Status dei magistrati a titolo temporaneo

La sezione del Consiglio superiore della magistratura competente per i giudici emette un parere sui candidati proposti dal ministro della giustizia.

Il magistrato a titolo temporaneo, nominato per decreto del Presidente della Repubblica, è soggetto allo status di magistrato.

È nominato per un periodo di cinque anni, rinnovabile una volta, e non può esercitare le funzioni oltre i 75 anni di età.

Parallelamente alle sue funzioni giudiziarie, il magistrato a titolo temporaneo può svolgere un'attività professionale, fatte salve alcune incompatibilità elencate nel dossier di candidatura.

Competenze dei magistrati a titolo temporaneo

Le competenze dei magistrati a titolo temporaneo sono le seguenti:

  • presso il tribunale di primo grado, il magistrato a titolo temporaneo si occupa dei casi civili e penali in qualità di giudice a latere nei collegi e può essere incaricato di convalidare le composizioni penali entro il limite di un terzo del servizio. È anche giudice del tribunale di polizia, in misura limitata, per le contravvenzioni delle prime quattro categorie, incluse quelle della quinta che rientrano nella procedura delle sanzioni forfettarie nonché per i provvedimenti penali relativi alle suddette contravvenzioni;
  • presso il Tribunal d'instance, è responsabile del contenzioso civile e non può assicurare più di un terzo dei servizi del tribunale cui è assegnato.

Formazione dei magistrati a titolo temporaneo

Il magistrato a titolo temporaneo segue 10 giorni di formazione teorica presso la Scuola nazionale della magistratura.

È soggetto, a discrezione del Consiglio superiore della magistratura, a un periodo di prova da 40 a 80 giorni nell'arco di un periodo di 6 mesi da svolgersi in un tribunale oppure a un periodo di formazione preliminare di 40 giorni in un tribunale, che può eccezionalmente essere ridotto alla luce dell'esperienza professionale del candidato.

Remunerazione dei magistrati a titolo temporaneo

Il magistrato a titolo temporaneo è remunerato sulla base dei servizi resi e delle vacazioni.

La tariffa unitaria per vacazione è di 106,28 EUR lordi (riferimento al valore secondo l'indice della funzione pubblica al 1° febbraio 2017) e il numero di vacazioni non può essere superiore a 300 l'anno.

Il magistrato a titolo temporaneo non percepisce alcun rimborso spese per gli spostamenti tra il suo domicilio familiare e il tribunale di assegnazione.

Probiviri

Il consiglio dei probiviri (conseil de prud'hommes), fondato nel 1806, è un tribunale di primo grado specializzato nella risoluzione delle controversie individuali tra i dipendenti o gli apprendisti e i loro datori di lavoro nell'ambito di un contratto di lavoro o di apprendistato. I giudici che lo compongono, i probiviri (conseillers prud’hommes), provengono dal mondo del lavoro.

L'istituto del prud’homme si basa sull'idea che il rapporto di lavoro, per sua natura specifico e complesso, debba essere esaminato da un giudice con una comprovata esperienza di questo rapporto, sia dalla prospettiva del lavoratore sia da quella del datore di lavoro.

conseil de prud'hommes sono quindi intrinsecamente giurisdizioni paritarie. I giudici che li compongono sono ripartiti in due collegi (lavoratori dipendenti e datori di lavoro) e cinque sezioni (industria, commercio, agricoltura, dirigenza e altre attività).

I 14.512 conseillers prud’hommes esercitano le loro funzioni nei 210 conseils de prud’hommes della Francia metropolitana e dei territori d'oltremare, e trattano circa 142.500 casi all'anno.

La loro missione fondamentale è quella di riconciliare le parti e, laddove non sia possibile, di risolvere le controversie tra loro.

Modalità di nomina

Dal 1979, i conseillers prud’hommes sono eletti dai loro pari ogni cinque anni in un'elezione generale a suffragio universale diretto. Tenuto conto del graduale declino della partecipazione elettorale e, di conseguenza, di quello della legittimità dell'istituto del prud’homme, si sono cercate nuove modalità per nominare i conseillers prud’hommes.

L'ordinanza n. 2016-388 del 31 marzo 2016, pur riaffermando la specificità della giurisdizione dei conseil de prud’hommes, ha quindi sostituito l'elezione diretta con una nomina, ricevuta nel quadro dell'effettiva rappresentatività sindacale e datoriale, basata su una proposta delle organizzazioni sindacali dei dipendenti e delle organizzazioni professionali datoriali, dopo averne misurato la platea.

Il rinnovo generale avviene ora ogni quattro anni. I conseillers prud’hommes sono nominati con un provvedimento congiunto dei ministri della giustizia e del lavoro. I posti lasciati vacanti durante il mandato sono pubblicizzati mediante campagne di nomina supplementari e assegnati seguendo la stessa procedura utilizzata per i rinnovi generali.

Formazione

La legge n. 2015-990 del 6 agosto 2015 per la crescita, l'attività e le pari opportunità economiche ha cercato di rafforzare la professionalizzazione dei conseillers prud’hommes, in particolare istituendo una formazione iniziale e continua obbligatoria.

conseillers prud’homme seguono quindi una formazione iniziale obbligatoria per l'esercizio della loro funzione giurisdizionale e una formazione continua.

La formazione iniziale è comune sia ai conseillers prud'hommes che sono datori di lavoro sia a quelli che sono dipendenti, è organizzata ed erogata dalla Scuola nazionale della magistratura e consiste in diversi moduli teorici e pratici della durata totale di cinque giorni. Ogni conseiller prud'homme che non abbia completato la formazione iniziale obbligatoria entro 15 mesi dal primo giorno del secondo mese successivo alla sua nomina è considerato dimissionario.

Durante il loro mandato quadriennale, i conseillers prud'hommes ricevono anche sei settimane di formazione continua, di competenza del ministero del lavoro.

Deontologia

conseillers prud'hommes prestano giuramento. Sono soggetti ai principi deontologici associati alla loro funzione di giudici (indipendenza, imparzialità, dignità e probità) e si comportano in modo tale da escludere qualsiasi dubbio legittimo al riguardo. Sono altresì tenuti a rispettare la segretezza delle delibere.

Il decreto n. 2016-1948 del 28 dicembre 2016 sulla deontologia e la disciplina dei conseillers prud’hommes, ai sensi della legge n. 2015-990 del 6 agosto 2015 per la crescita, l'attività e le pari opportunità economiche, ha inserito nel codice del lavoro l'articolo R. 1431-3-1, che affida al Consiglio superiore dei probiviri (Conseil supérieur de la prud’homie) il compito di elaborare un codice deontologico per i conseillers prud’hommes, che deve essere reso pubblico.

Il codice deontologico è stato approvato il 26 gennaio 2018 dal Conseil supérieur de la prud'homie.

Status

conseillers prud’hommes che sono dipendenti in attività beneficiano dello status di dipendenti tutelati, che ne vieta il licenziamento senza previa autorizzazione dell'ispettorato del lavoro, e dell'autorizzazione ad assentarsi durante l'orario di lavoro.

Tali assenze sono assimilate alle ore di lavoro effettivo e, come tali, sono retribuite dal datore di lavoro e coperte dalla previdenza sociale. Pertanto, il tempo dedicato alle attività del Conseil de prud’hommes durante l'orario di lavoro non comporta alcuna perdita di stipendio e dei relativi benefici. Lo stipendio è rimborsato al datore di lavoro dallo Stato.

Nel caso dei conseillers prud’hommes, datori di lavoro e dipendenti, che non rientrano nella categoria precedente (persone in cerca di lavoro, pensionati, probiviri che svolgono l'attività di conseillers prud’hommes al di fuori dell'orario di lavoro), è applicabile un regime di vacazione oraria, la cui tariffa è stabilita mediante decreto.

Possono inoltre essere rimborsate anche le loro spese di viaggio.

Giudici dei tribunali di commercio

Il primo livello di giustizia commerciale è composto da 134 tribunali di commercio (tribunaux de commerce) nella Francia metropolitana, esclusa l'Alsazia-Mosella (in cui il contenzioso è trattato da una sezione del tribunale di primo grado in deroga al diritto locale) e nove tribunali di commercio misti nei territori francesi d'oltremare.

I tribunali di commercio sono competenti per risolvere le controversie tra commercianti ovvero tra commercianti e società commerciali, nonché quelle relative agli atti commerciali.

I giudici di questi tribunali, chiamati anche juges consulaires (giudici consolari), sono commercianti e dirigenti d'azienda e hanno quindi un'esperienza professionale nel campo economico e commerciale.

Attualmente si contano oltre 3.400 giudici consolari.

Sono nominati dai loro pari in un'elezione annuale divisa in due fasi.

Il loro mandato iniziale è di due anni, al termine del quale possono essere rieletti per un periodo di quattro anni, nello stesso tribunale o in qualsiasi altro tribunale di commercio, per un numero massimo di quattro mandati, ad eccezione del presidente uscente che può essere rieletto per un quinto mandato solo in qualità di membro del tribunale.

Essi prestano giuramento e condividono con i magistrati obblighi deontologici comuni.

Esercitano le loro funzioni a titolo volontario. Il loro impegno richiede disponibilità e, soprattutto, un investimento personale nella missione da svolgere, in particolare durante la formazione iniziale e continua, che è indispensabile.

La legge n. 2016-1547 del 18 novembre 2016 sulla modernizzazione della giustizia per il XXI secolo ha rinnovato significativamente lo status dei giudici consolari, riformando le disposizioni di carattere deontologico e disciplinare e contribuendo alla loro professionalizzazione mediante l'istituzione di una formazione iniziale e continua obbligatoria erogata dalla Scuola nazionale della magistratura.

Giudici a latere dei tribunali per le cause in materia di previdenza sociale (tribunaux des affaires de la sécurité sociale)

Essi sono nominati per una durata di tre anni dal primo presidente di corte d'appello nel cui distretto si trova il tribunale, da un elenco stilato dal direttore della direzione regionale per la gioventù, lo sport e la coesione sociale, su proposta delle organizzazioni professionali più rappresentative.

La legge del 18 novembre 2016 sulla modernizzazione della giustizia per il XXI secolo ha previsto la scomparsa dei tribunali per le cause in materia di previdenza sociale e il trasferimento del loro contenzioso ai tribunali di primo grado appositamente designati a partire dal 1° gennaio 2019, in cui siederanno anche i giudici a latere.

Giudici a latere dei tribunali del contenzioso sull'incapacità (tribunaux du contentieux de l’incapacité)

Essi sono nominati per una durata di tre anni dal primo presidente di corte d'appello nel cui distretto si trova il tribunale, da elenchi stilati dal direttore della direzione regionale per la gioventù, lo sport e la coesione sociale, su proposta delle organizzazioni professionali più rappresentative,

La legge del 18 novembre 2016 sulla modernizzazione della giustizia per il XXI secolo ha previsto la scomparsa dei tribunali del contenzioso sull'incapacità e il trasferimento del loro contenzioso ai tribunali di primo grado appositamente designati a partire dal 1° gennaio 2019, in cui siederanno in particolare giudici a latere.

Giudici a latere della sezione del tribunale di primo grado competente in materia sociale

A partire dal 1° gennaio 2019, tali giudici a latere fanno parte della sezione del tribunale di primo grado competente a trattare le controversie in materia di previdenza e assistenza sociale.

Essi sono nominati per una durata di tre anni dal primo presidente di corte d'appello, previo parere del presidente del tribunale di primo grado, da un elenco stilato, nella circoscrizione di ciascun tribunale, dal prefetto su proposta delle organizzazioni professionali interessate più rappresentative.

I candidati devono essere di nazionalità francese, avere almeno 23 anni, soddisfare i requisiti attitudinali richiesti per rivestire il ruolo di giurato, non essere stati condannati per alcuni reati previsti dal codice della pesca rurale e marittima (code rural et de la pêche maritime) e dal codice di previdenza sociale (code de la sécurité sociale), né essere membri di un comitato o di un consiglio di amministrazione di un ente previdenziale o sociale. I loro compiti sono compatibili con quelli di un conseiller prud'homme.

Giudici a latere dei tribunali per i minorenni (tribunaux pour enfants)

Sono nominati per un periodo di quattro anni dal guardasigilli (ministro della giustizia) da un elenco di candidati presentato dal primo presidente di corte d'appello da cui dipende ciascun tribunale per i minorenni.

I candidati alla carica di giudici a latere dei tribunali per i minorenni devono essere di nazionalità francese, avere almeno 30 anni di età e avere un interesse particolare, a qualsiasi titolo, per le questioni relative ai giovani.

Giudici a latere dei tribunali paritari dei contratti di affitto di fondi rustici (tribunaux paritaires des baux ruraux)

Sono nominati per un periodo di sei anni dal primo presidente di corte d'appello da un elenco stilato, nella circoscrizione di ciascun tribunale paritario (tribunal paritaire), dal prefetto su proposta delle organizzazioni professionali o, se del caso, delle organizzazioni di proprietari rurali più rappresentative.

Essi comprendono locatori non locatari e locatari non locatori divisi, se del caso, tra due sezioni di un tribunale paritario; una delle sezioni è composta da locatori e affittuari di fondi rustici, l'altra da locatori e mezzadri.

I candidati alla carica di giudici a latere dei tribunali paritari dei contratti di affitto di fondi rustici devono essere di nazionalità francese, avere almeno 26 anni di età, godere dei diritti civili, civici e professionali ed essere locatori o locatari di contratti di affitto di fondi rustici o di mezzadria da almeno cinque anni.

Cancellieri

Il cancelliere, in quanto esperto procedurale, coadiuva il giudice nel compimento degli atti che rientrano nella sua giurisdizione e autentica gli atti giudiziari ove le leggi e i regolamenti lo prevedano.

Naturale collaboratore del giudice, assiste quest'ultimo nella preparazione e nel trattamento dei fascicoli nonché nelle ricerche giuridiche. Sulla base delle istruzioni dei magistrati, redige le bozze delle decisioni e degli atti d'accusa. Nell'ambito di un servizio di accoglienza e di informazione generale per il pubblico, i cancellieri possono essere incaricati di fornire informazioni, orientamento e assistenza agli utenti nell'espletamento di formalità o procedure giudiziarie. Possono altresì essere investiti di funzioni di insegnamento professionale.

Le funzioni di cancelliere sono esercitate principalmente presso i vari uffici delle giurisdizioni. A seconda delle dimensioni e della struttura della giurisdizione, ai cancellieri possono essere attribuite funzioni dirigenziali quale responsabile dell'ufficio di cancelleria, vice responsabile o responsabile del servizio.

Responsabile dell'ufficio di cancelleria  PDF (378 Kb) en

Cancelliere  PDF (375 Kb) en

Al 1° gennaio 2018, la sottodirezione delle risorse umane delle cancellerie gestiva 10.931 cancellieri, di cui 9.368 di ruolo.

Avvocati

Gli avvocati sono considerati ausiliari di giustizia e la professione di avvocato è libera e autonoma. Il relativo status deriva essenzialmente dalla legge n. 71-1130, del 31 dicembre 1971 sulla riforma di talune professioni giudiziarie e legali; e dal decreto n. 91-1197, del 27 novembre 1991 che organizza la professione d'avvocato. La legge n. 90-1259, del 31 dicembre 1990, che modifica la legge del 1971, e i relativi decreti di attuazione hanno istituito la nuova professione di avvocato, provvedendo a riunire gli avvocati e i consulenti legali in un'unica figura professionale. La legge del 25 gennaio 2011 sulla riforma della rappresentanza dinanzi alle corti d'appello ha, invece, riunito la figura di avvocato e quella di procuratore legale dinanzi alle corti d'appello.

Nel quotidiano esercizio della sua attività, l'avvocato svolge una duplice funzione: da un lato, l'assistenza e la rappresentanza in tribunale (attività giudiziaria), dall'altro, la consulenza legale e la redazione di atti (attività giuridica).

Ai sensi di quanto disposto dall'articolo 4, primo comma, della legge 31 dicembre 1971, gli avvocati hanno ottenuto un regime di quasi monopolio in materia di assistenza e rappresentanza delle parti, di patrocinio e di difesa dinanzi ai giudici e agli organismi giurisdizionali o disciplinari di qualsivoglia natura.

La professione si distingue per l'assenza di un ordine nazionale, in quanto gli avvocati desiderano conservare una giusta rappresentanza di tutti i fori. Gli avvocati fanno capo a 16 ordini metropolitani e d'oltremare istituiti presso i tribunali di primo grado e ogni ordine è "presieduto" dal presidente (del consiglio dell'ordine) ed è amministrato da un consiglio (dell'ordine), che ha il compito di occuparsi di tutte le questioni che riguardano l'esercizio della professione e di vigilare sull'osservanza degli obblighi professionali degli avvocati e sulla tutela dei loro diritti.

Il Consiglio nazionale forense (Conseil national des barreaux, CNB), istituito dalla legge del 31 dicembre 1990 (articolo 15), è un'istituzione di pubblica utilità, dotata di personalità giuridica, che ha il compito di rappresentare la professione di avvocato presso i pubblici poteri e di vigilare sull'armonizzazione delle regole e degli usi della professione.

Il Consiglio nazionale forense dispone di un sito internet che consente a chiunque di accedere gratuitamente alle informazioni sull'organizzazione della professione, alle questioni di attualità che la riguardano nonché a un annuario di tutti gli avvocati iscritti presso gli ordini degli avvocati francesi. La maggior parte degli ordini importanti dispone di propri siti internet liberamente e gratuitamente accessibili i cui indirizzi figurano nell'annuario degli ordini disponibile sul sito del CNB.

A tal riguardo, esso emette un Regolamento nazionale interno (Règlement intérieur national, RIN) per mezzo di decisioni normative pubblicate sulla Gazzetta ufficiale e direttamente applicabili agli avvocati.

Gli avvocati presso il Consiglio di Stato e la Corte di cassazione costituiscono una professione distinta: essi sono pubblici ufficiali nominati in quanto tali con decreto del guardasigilli (ministro della giustizia) e hanno il monopolio della rappresentanza dinanzi alle corti supreme, quando quest'ultima è obbligatoria. Il loro status deriva essenzialmente dall'ordinanza del 10 settembre 1817, che istituisce l'ordine degli avvocati presso il Consiglio di Stato e la Corte di cassazione, dal decreto n. 91-1125 del 28 ottobre 1991 relativo ai requisiti di accesso alla professione, nonché dal decreto n. 2002-76 dell'11 gennaio 2002 relativo alla disciplina della professione.

Gli avvocati presso i Consigli formano un ordine autonomo al cui vertice si trova un presidente assistito da un consiglio dell'ordine composto da 11 membri. Tale organismo assicura la funzione disciplinare e la rappresentanza della professione.

Il sito internet dell'Ordine degli avvocati presso il Consiglio di Stato e la Corte di cassazione riprende tali informazioni.

Esiste una banca dati in questo settore?

Esiste una banca dati gestita dal Consiglio nazionale forense i cui dati sono tratti dall'elenco degli avvocati iscritti presso gli annuari di ogni ordine presente in Francia.

L'accesso a tali informazioni è gratuito?

L'accesso alla banca dati presente sul sito internet del Consiglio nazionale forense è gratuito.

Notai

Organizzazione

I notai sono pubblici ufficiali, nominati con decreto del guardasigilli (ministro della giustizia). Tuttavia, essi esercitano la libera professione e il loro status deriva principalmente dalla legge del 25 Ventôse (sesto mese del calendario rivoluzionario, dal 19 febbraio al 20 marzo) An XI (1803), dall'ordinanza n. 45-2590 del 2 novembre 1945 e dal decreto n. 45-0117 del 19 dicembre 1945 relativi all'organizzazione del notariato, dal decreto n. 73-609 del 5 luglio 1973 relativo alla formazione professionale e alle condizioni di accesso alla professione di notaio e dal decreto n. 78-262 dell'8 marzo 1978 sulla fissazione delle tariffe notarili.

La professione è organizzata in distretti di dipartimento e regionali (chambres départmentaires et régionales), che si occupano della regolamentazione e della disciplina dell'attività dei notai che vi appartengono. Il relativo organo rappresentativo a livello nazionale presso i pubblici poteri è il Consiglio superiore del notariato (Conseil supérieur du notariat).

Il Consiglio superiore del notariato, oltre a svolgere l'anzidetto ruolo di rappresentanza presso i pubblici poteri, garantisce la prevenzione e la conciliazione delle vertenze di tipo professionale tra notai non appartenenti allo stesso consiglio regionale. Il Consiglio superiore del notariato dispone di un sito internet gratuito, che illustra le caratteristiche principali della professione e contiene un annuario dei notai e dei distretti notarili di dipartimento e regionali.

Ruolo e compiti

I notai sono investiti del potere di rilasciare atti autentici, muniti di esecutorietà senza che sia necessario ricorrere a una decisione giudiziale.

Essi svolgono altresì un ruolo di consulenza per singoli cittadini e imprese, più o meno connesso alla stesura di atti, e possono intervenire, a titolo accessorio, nella gestione di patrimoni e nelle trattative immobiliari.

Altre professioni giuridiche

Ufficiali giudiziari

Gli ufficiali giudiziari sono pubblici ufficiali, nominati in quanto tali con decreto del guardasigilli (ministro della giustizia). Tuttavia, essi esercitano la libera professione e il loro status deriva principalmente dalla legge del 27 dicembre 1923, dall'ordinanza n. 45-2592 del 2 novembre 1945, dal decreto n. 56-222 del 29 febbraio 1956 e dal decreto n. 75-770 del 14 agosto 1975.

Spetta unicamente a loro il compito di notificare gli atti di procedura e l'esecuzione delle decisioni dei giudici, nonché gli atti o i titoli esecutivi. Essi possono altresì, in particolare, su ordine del tribunale o su richiesta dei singoli, procedere all'effettuazione di verbali. Peraltro, essi possono esercitare le attività accessorie di mediatore, amministratore di immobili ed agente di assicurazioni, dopo averne informato l'ordine regionale da cui dipendono e il procuratore generale presso la corte d'appello nel cui distretto è situato il loro ufficio.

Gli ufficiali giudiziari percepiscono, in ambito civile e commerciale e per gli atti di loro competenza, i compensi soggetti a tariffazione di cui al decreto n. 96-1080 del 12 dicembre 1996.

La professione è organizzata in distretti di dipartimento e regionali. Inoltre, un distretto nazionale rappresenta l'intera categoria presso i pubblici poteri e risolve le vertenze tra distretti e tra gli ufficiali giudiziari non appartenenti allo stesso distretto regionale. La Camera nazionale degli ufficiali giudiziari dispone di un sito internet gratuito che illustra le caratteristiche principali della professione e contiene un annuario degli iscritti.

L'ordinanza del 2 giugno 2016 prevede la creazione di una nuova professione di commissario giudiziario (commissaire de justice), destinata a sostituire, a partire dal 1° luglio 2022, le professioni di ufficiale giudiziario e di banditore d'asta giudiziario.

Tale ordinanza definisce lo status dei commissari giudiziari e prevede un'introduzione progressiva della nuova professione, stabilendo un regime transitorio fino al 1° luglio 2022. Tenuto conto della parziale somiglianza e complementarità delle missioni affidate agli ufficiali giudiziari e ai banditori d'asta giudiziari, è sembrato necessario razionalizzare l'organizzazione attuale dei loro status e fondere queste due professioni nella nuova figura del commissario giudiziario.

Lo status di commissario giudiziario sarà pienamente in vigore a partire dal 1° luglio 2022. A partire dal 1° luglio 2026, tale status si sostituirà alle vecchie professioni: gli ufficiali giudiziari e i banditori d'asta giudiziari che non abbiano completato la formazione specifica che consente di prendere il titolo di commissario giudiziario cesseranno di esercitare. A partire dal 1° gennaio 2019, la Camera nazionale dei commissari giudiziari (Chambre nationale des commissaires de justice) sostituirà la Camera nazionale degli ufficiali giudiziari (Chambre nationale des huissiers de justice) e la Camera nazionale dei banditori d'asta giudiziari (Chambre nationale des commissaires-priseurs judiciaires), al fine di preparare il graduale avvicinamento e poi la fusione delle due professioni.

Altri ausiliari di giustizia

Presso i tribunali di commercio è presente la figura del cancelliere di tribunale di commercio, che è un pubblico ufficiale e i cui compiti principali consistono nell'assistere i membri del tribunale di commercio in udienza e il presidente di questo tribunale nell'assolvimento di tutti i compiti amministrativi che gli sono propri. Il cancelliere del tribunale di commercio dirige i servizi di cancelleria e gestisce il registro delle imprese (registre du commerce et des sociétés, RCS) nonché quello dei repertori e dei fascicoli del tribunale. Egli rilascia le copie autentiche e quelle non autentiche, custodisce i sigilli e le somme depositate in cancelleria, redige gli atti e si occupa delle formalità di propria competenza.

La suddetta professione è disciplinata dagli articoli da L.741-1 a R.741-1 e seguenti del codice di commercio.

La professione è rappresentata presso i pubblici poteri dal Consiglio nazionale dei cancellieri dei tribunali di commercio (Conseil national des greffiers des tribunaux de commerce, CNGTC), ente di pubblica utilità dotato di personalità giuridica, che ha il compito di garantire la tutela degli interessi collettivi della professione. Tale ente organizza la formazione iniziale e permanente dei cancellieri e del personale di cancelleria, gli esami professionali e agevola l'ottenimento di tirocini garantendone la continuazione. Il sito internet del Consiglio nazionale dei cancellieri dei tribunali di commercio racchiude tutte le suddette informazioni.

Cancelliere del tribunale di commercio  PDF (366 Kb) en

Cancelliere dipendente del tribunale di commercio  PDF (366 Kb) en

Consulenti legali / Giuristi d'impresa

La professione di consulente legale è stata fusa con quella di avvocato dalla legge n. 90-1259 del 31 dicembre 1990.

I giuristi d'impresa non sono soggetti ad alcuna regolamentazione professionale specifica.

Ultimo aggiornamento: 10/01/2022

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