Sintesi del procedimento penale
Si riporta di seguito una sintesi delle fasi ordinarie del procedimento penale per adulti.
Nelle note informative potete trovare una descrizione dettagliata di ciascuna fase del processo, nonché dei vostri diritti. Queste informazioni non sostituiscono la consulenza legale e sono intese soltanto come guida.
Il procedimento penale scaturisce dalla acquisizione della notizia di reato da parte dell’autorità giudiziaria, d’ufficio o su impulso di terzi (forze dell’ordine, privati cittadini).
Esso si articola in due fasi: procedimento per le indagini preliminari e processo.
Le indagini preliminari si svolgono sotto la direzione del magistrato del Pubblico Ministero (PM), che compie – in prima persona ovvero avvalendosi della Polizia Giudiziaria – gli accertamenti necessari per le determinazioni inerenti all'esercizio dell'azione penale.
Una volta concluse le indagini, il pubblico ministero esercita l’azione penale, con cui si apre il processo, a meno che non ritenga di richiedere l’archiviazione.
Di regola – quando cioè si procede nelle forme del rito ordinario – l’azione penale è esercitata con richiesta di rinvio a giudizio; segue la celebrazione dell’udienza preliminare, la cui funzione è quella di vagliare la fondatezza dell’accusa prevalentemente sotto un profilo procedurale, e che può a sua volta concludersi con sentenza di non luogo a procedere o con l’emissione del decreto che dispone il giudizio.
Quest’ultimo immette il processo nel dibattimento, fase deputata alla valutazione – attraverso l’espletamento delle prove nel contraddittorio delle parti – del merito dell’accusa; all’esito il giudice pronuncia sentenza di proscioglimento (assoluzione; non doversi procedere) o di condanna.
Nei procedimenti di competenza del Tribunale monocratico l’azione penale è esercitata, per reati tassativamente indicati, con decreto di citazione diretta a giudizio emesso dal PM.
Esistono poi alcuni riti speciali: il rito abbreviato, l’applicazione della pena su richiesta delle parti (patteggiamento), il giudizio immediato, il giudizio direttissimo, il procedimento per decreto.
Il procedimento penale si svolge di norma in tre gradi:
- primo grado (Corte d’assise, tribunale in composizione collegiale o monocratica o giudice di pace, a seconda della competenza funzionale o per materia);
- appello (Corte d’assise d’appello, Corte d’appello, Tribunale monocratico);
- ricorso per cassazione (Corte di Cassazione).
In primo grado vengono raccolte tutte le prove, testimoniali e documentali: il giudizio si conclude con la condanna o l’assoluzione.
In caso di impugnazione, la Corte d’appello decide se confermare la sentenza emessa in primo grado o riformarla in parte o totalmente, oppure se annullarla rinviandola al giudice di primo grado.
La decisione della Corte d’appello può essere ulteriormente impugnata mediante ricorso presentato alla Corte di Cassazione per i soli motivi tassativamente indicati dalla legge.
La Corte di Cassazione pronuncia sentenza, con la quale può dichiarare inammissibile la domanda o rigettarla, cassare la sentenza impugnata senza rinvio, o infine può decidere di cassare la sentenza rimettendo la causa al giudice che ha emesso il provvedimento impugnato.
Una volta esauriti i gradi di giudizio (o inutilmente decorsi i termini per impugnare), la sentenza diventa definitiva. In caso di condanna con irrogazione di pena, questa diventa esecutiva.
Nelle note informative potete trovare una descrizione dettagliata di ciascuna fase del processo, nonché dei vostri diritti. Queste informazioni non sostituiscono la consulenza legale e sono intese soltanto come guida.
Se siete vittima di un reato, potete trovare tutte le informazioni sui vostri diritti cliccando qui.
Il ruolo della Commissione europea
Occorre osservare che la Commissione europea non ha alcun ruolo nei procedimenti penali all’interno degli Stati membri e pertanto non vi può assistere nel caso dobbiate sporgere denuncia. Le informazioni fornite in queste note informative servono per sapere come potete sporgere una denuncia e a chi rivolgervi.
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I miei diritti nel corso delle indagini