Uso e conoscenza della Carta a livello nazionale
Azioni di governo che promuovono l'uso e la conoscenza della Carta tra gli organi legislativi, amministrativi, di contrasto e giudiziari
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Scuola Superiore della Magistratura
Un ruolo centrale nella Formazione giudiziaria è attribuito alla Scuola Superiore della Magistratura, istituita dal Decreto Legislativo 30 gennaio 2006, n. 26, che assicura l’attuazione del diritto-dovere alla formazione professionale degli appartenenti all’ordine giudiziario e svolge altri compiti didattici e di ricerca. Tra questi, la formazione permanente dei magistrati e, in collaborazione con il CSM, quella iniziale dei magistrati in tirocinio; la formazione dei responsabili degli uffici giudiziari; quella dei magistrati onorari. La Scuola è preposta poi alla formazione decentrata e alle attività di formazione in ambito europeo e internazionale; collabora alla formazione di altri operatori giuridici e pubblica studi e ricerche.
Grande attenzione è posta dalla Scuola alla formazione e all’aggiornamento dei magistrati anche al fine di migliorare la cooperazione internazionale e incrementare la circolazione dei modelli giuridici è di rilievo.
La Scuola ha competenza in via esclusiva in materia di aggiornamento e formazione dei magistrati. Essa è preposta in particolare:
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all’organizzazione di seminari di aggiornamento professionale e di formazione dei magistrati nonché, nei casi previsti, di altri operatori della giustizia;
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alla formazione iniziale e permanente della magistratura onoraria;
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all'organizzazione di corsi di formazione per i magistrati giudicanti e requirenti che aspirano al conferimento degli incarichi direttivi di primo e di secondo grado;
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alla formazione dei magistrati titolari di funzioni direttive e semidirettive negli uffici giudiziari;
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alla formazione dei magistrati incaricati di compiti di formazione;
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alle attività di formazione decentrata;
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alla collaborazione alle attività connesse con lo svolgimento del tirocinio dei magistrati ordinari nell’ambito delle direttive formulate dal Consiglio superiore della magistratura e tenendo conto delle proposte dei consigli giudiziari;
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alla formazione, su richiesta della competente autorità di governo, di magistrati stranieri in Italia o partecipanti all’attività di formazione che si svolge nell’ambito della Rete di formazione giudiziaria europea ovvero nel quadro di progetti dell’Unione europea e di altri Stati o di istituzioni internazionali, ovvero all’attuazione di programmi del Ministero degli affari esteri e al coordinamento delle attività formative dirette ai magistrati italiani da parte di altri Stati o di istituzioni internazionali aventi a oggetto l’organizzazione e il funzionamento del servizio giustizia;
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alla collaborazione, su richiesta della competente autorità di governo, nelle attività dirette all’organizzazione e al funzionamento del servizio giustizia in altri paesi;
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alla realizzazione di programmi di formazione in collaborazione con analoghe strutture di altri organi istituzionali o di ordini professionali;
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alla pubblicazione di ricerche e di studi nelle materie oggetto di attività di formazione;
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all’organizzazione di iniziative e scambi culturali, incontri di studio e ricerca, in relazione all’attività di formazione;
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allo svolgimento, anche sulla base di specifici accordi o convenzioni che disciplinano i relativi oneri, di seminari per operatori della giustizia o iscritti alle scuole di specializzazione forense.
Per quanto concerne il diritto europeo e, in particolare, la conoscenza dei “Diritti della Carta” la Scuola programma con cadenza annuale corsi di formazione “permanente” aperti a tutti i magistrati e, per alcuni corsi, anche agli avvocati. Questi attengono non solo agli aspetti di merito, ma anche a quelli linguistici.
Il metodo prescelto si rivela virtuoso in quanto la conoscenza della Carta e la sua applicazione a livello nazionale divengono oggetto della formazione ogni qual volta si approfondisce la tutela di un diritto fondamentale da essa previsto. Pertanto, vi è la prassi di valorizzare puntualmente il riferimento al Diritto incluso nella Carta UE, discutendone in modo integrato con il diritto nazionale.
Oltre alle iniziative nazionali, presso ogni distretto di Corte d’appello vengono nominati formatori decentrati, che curano iniziative formative destinate principalmente ai magistrati che operano in un determinato territorio. Soprattutto nelle zone caratterizzate da forte presenza di stranieri o di imprese con contatti internazionale, le iniziative formative prestano costante attenzione alla protezione dei diritti fondamentali nell’UE.
In particolare, si segnala che:
- nel 2023 la SSM ha ospitato a Napoli la Summer School EJTN in materia di diritti umani (è un corso linguistico che mira a creare un linguaggio comune), dal 24 al 28 luglio 2023;
- nel 2024 è stato organizzato, da EUAA/SSM, il corso on-line dal titolo “Protezione internazionale: condizioni per il riconoscimento e procedure”, in data 5 e 6 giugno 2024;
-nell’ambito del progetto CCE2, di cui la SSM è partner, è stato organizzato a Napoli insieme ad ERA il corso “formazione avanzata in diritto dell'unione europea per i coordinatori giudiziari: 2a edizione - application of EU law, preliminary ruling procedure and fundamental rights”, in data 14 e 15 ottobre 2024.
La Scuola ha, poi, selezionato partecipanti per i seguenti corsi in materia:
• “THE FIGHT AGAINST HUMAN TRAFFICKING” (online, 26 novembre 2024 alle 9:00 - 12:00 GMT), organizzato dall'Istituto belga di formazione giudiziaria in collaborazione con la rete Euroaraba di formazione giudiziaria EAJTN, con cui la SSM collabora;
• “COMBATTING TRAFFICKING IN HUMAN BEINGS”, organizzato in collaborazione con l’Unità HELP del Consiglio d’Europa, che prevedeva una conferenza di lancio in presenza nelle giornate del 3 e 4 giugno 2024 a Strasburgo e un corso online della durata di due mesi;
• - HELP Course launch: “Introduzione alla tutela dei Diritti Umani in Europa: l’interazione tra la CEDU e la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE”- 11/04/2024-30/06/2024, sempre in ambito HELP.
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Scuola Nazionale dell’Amministrazione
Fin dal 1957, la Scuola nazionale dell’amministrazione è istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e si occupa della formazione dei dirigenti delle amministrazioni dello Stato.
La Scuola si occupa della formazione e selezione iniziale dei dirigenti, attraverso un corso-concorso e, successivamente, organizza varie attività di formazione permanente.
Una parte dei corsi è dedicata all’internazionalizzazione, intesa come sviluppo delle capacità di interagire con le amministrazioni di altri Paesi, con le organizzazioni internazionali e sovranazionali e di governare, nei rispettivi ambiti, la partecipazione ai processi di globalizzazione. In tale ambito, i dirigenti vengono formati alla tutela dei diritti fondamentali protetti dalla Carta.
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Scuola Superiore dell’Avvocatura
La Scuola superiore dell’Avvocatura è una fondazione costituita dal Consiglio Nazionale Forense, che è l’organismo istituzionale di rappresentanza dell’Avvocatura a livello nazionale (legge n. 247/2012, articoli 34 e seguenti).
Insieme agli Ordini forensi territoriali, la Scuola organizza, a livello nazionale, corsi di alta formazione e di specializzazione, tra cui il Corso di specializzazione per avvocato internazionalista, che prevede alcune sessioni dedicate alla tutela dei diritti fondamentali nell’UE. Particolare attenzione viene dedicata al confronto tra la giurisprudenza della Corte di giustizia sulla Carta dei diritti fondamentali e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, sia in generale, sia nei settori particolari del diritto dell’immigrazione e delle normative contro le discriminazioni.
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Corsi universitari
La tutela dei diritti fondamentali come fattore d’integrazione europea rappresenta ormai oggetto imprescindibile dei corsi giuridici universitari, in particolare per gli insegnamenti progrediti di diritto costituzionale e di diritto dell’Unione europea. Infatti, nell’ottica della tutela multilivello dei diritti, la Carta di Nizza e la sua interpretazione da parte dei giudici nazionali e della Corte di Giustizia è rilevante per la formazione dei futuri operatori giuridici ed economici. Per questo, negli anni si è assistito alla proliferazione di corsi specialistici.
Secondo l’ultima rilevazione aggiornata a dicembre 2021, le università italiane offrono oltre 550 corsi di laurea e master dedicati allo studio della tutela dei diritti fondamentali. Questi corsi sono attivati sia presso atenei pubblici che privati e includono anche percorsi erogati interamente in lingua inglese, a testimonianza dell’internazionalizzazione dell’offerta formativa. Le discipline interessate appartengono principalmente ai dipartimenti di giurisprudenza, scienze politiche ed economia, con programmi che analizzano le dinamiche della protezione dei diritti a livello nazionale ed europeo.
In particolare, l’insegnamento si concentra sull’interazione tra le Corti costituzionali nazionali e le Corti sovranazionali europee, come la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU). Attraverso lo studio di casi giurisprudenziali emblematici, gli studenti acquisiscono gli strumenti per comprendere come la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea si integri con i sistemi giuridici nazionali e sovranazionali, influenzandone l’applicazione concreta. Negli ultimi anni, inoltre, si è registrata una crescente attenzione verso approcci interdisciplinari, con l’inserimento di moduli di studio che collegano il diritto ai temi dell’economia, delle scienze politiche e delle relazioni internazionali.
La Carta è oggetto di studio anche in corsi specifici quali il diritto dell’immigrazione, il diritto dell’informazione e della comunicazione, il diritto ambientale, il diritto penale e processuale europeo, il diritto amministrativo europeo, il pluralismo religioso, il diritto tributario europeo, il diritto del lavoro europeo.
Il Ministero dell’Università e della Ricerca provvede a rendere effettivo il diritto allo studio garantito dall’art. 34 della Costituzione e dall’art. 14 “Diritto all’Istruzione” della Carta di Nizza attraverso il riparto annuale del fondo integrativo statale finalizzato alla concessione di borse di studio alle studentesse e agli studenti universitari capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi economici sufficienti a proseguire gli studi. Il Fondo integrativo statale per l’erogazione delle borse di studio per l’anno 2024 è pari a complessivi euro 593.840.251,00. Ogni anno, il Ministero dell’Università e della Ricerca adotta specifici provvedimenti, al fine di attuare il diritto allo studio su tutto il territorio nazionale.
Di grande rilevanza, inoltre, è il programma Cattedre UNESCO promosso dall’UNESCO, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, e sostenuto dal MUR, per l’istituzione di cattedre universitarie dedicate a temi di rilevanza globale, come la sostenibilità, la diversità culturale, la gestione dei patrimoni naturali e culturali, e lo sviluppo di politiche educative inclusive.
Tra le Cattedre UNESCO Italiane che trattano i diritti fondamentali dell’uomo e promuovono la conoscenza della Carta di Nizza (attive nel biennio 2023/2024), si ricordano:
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Cattedra “Diritti umani, Democrazia e Pace” (1999) Università degli studi di Padova;
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Cattedra “Diritti dell’uomo ed etica della Cooperazione internazionale” (2003) Università degli studi di Bergamo;
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Cattedra “Sviluppo umano e Cultura della pace” (2006) Università degli studi di Firenze;
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Cattedra “Inclusione Sociale e Spaziale dei migranti internazionali: Politiche e Pratiche urbane” (2008) Università IUAV Venezia;
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Cattedra “Popolazione, Migrazione e Sviluppo” (2008) Università La Sapienza di Roma;
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Cattedra “Bioetica e Diritti Umani” (2009) Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Università Europea di Roma;
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Cattedra “Engineering for Human and Sustainable Development” (2011) Università Degli Studi di Trento;
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Cattedra “Training and Empowering Human Resources for Health Development in Resource-Limited Countries” (2014) Università di Brescia;
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Cattedra “Education for Human Development and Solidarity among Peoples” (2017) Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano;
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Cattedra “Educazione alla salute e sviluppo sostenibile” (2019), Università Federico II di Napoli;
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Cattedra “Eguaglianza di genere e diritti delle donne” (2019) Università di Insubria, Como;
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Cattedra “Education, Growth and Equality” (2020) Università degli Studi di Ferrara;
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Cattedra “Food Systems for Sustainable Development and Social Inclusion” (2022) Università di Milano;
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Cattedra “Education and Research for Improved Urban Health and Wellbeing in Cities” (2022) Università La Sapienza, Roma;
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Cattedra “Global Citizenship Education in Higher Education” (2022) Università di Bologna;
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Cattedra “Entrepreneurship and Innovation Lifelong Learning in Business Ecosystems of MENA Countries” (2023) Università degli Studi di Napoli “Parthenope”;
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Cattedra “Technologies and Materials for Green and Energy Applications” (2024) Università Ca’ Foscari, Venezia;
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Cattedra “Generative Pedagogy and Educational Systems to Tackle Inequality” (2024) Università di Salerno.
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Buone prassi per una cooperazione efficace tra autorità nazionali e società civile allo scopo di favorire la segnalazione e il sostegno delle vittime di discriminazione
Considerato che un caposaldo della Carta di Nizza è il divieto di discriminazione, la sua valorizzazione si sostanzia anche attraverso l’operato di organismi nazionali impegnati su questo fronte.
Per questo, si segnala l’Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza o sull’origine etnica (UNAR), istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215 (Attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica).
Questo è deputato alla garanzia del diritto alla parità di trattamento di tutte le persone, indipendentemente dalla origine etnica o razziale, dalla loro età, dal loro credo religioso, dal loro orientamento sessuale, dalla loro identità di genere o dal fatto di essere persone con disabilità. L’Ufficio opera in modo autonomo e imparziale e, da diversi anni, segue con attenzione anche la tematica degli effetti e del contrasto dei discorsi d’odio a carattere discriminatorio, anche on line.
Per rendere rapida ed efficace la tutela contro ogni forma di discriminazione è attivo il Contact Center dell’UNAR. Il servizio, raggiungibile tramite servizio telefonico e via web (numero verde gratuito 800.90.10.10 e sito web www.unar.it ), fornisce informazioni, orientamento e supporto alle vittime delle discriminazioni provvedendo a raccogliere segnalazioni, denunce e testimonianze su fatti, procedure ed azioni che pregiudicano la parità di trattamento tra le persone.
L’UNAR, inoltre, è impegnato con azioni di “Media Monitoring” ed ha intensificato l’attività di monitoraggio quotidiano dei media e dei social, attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate di AI, dei casi relativi alle discriminazioni e al discorso d’odio mediante.
I compiti affidati dalla legge all'ufficio sono i seguenti:
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fornire assistenza, nei procedimenti giurisdizionali o amministrativi intrapresi, alle persone che si ritengono lese da comportamenti discriminatori, anche secondo le forme di cui all'art. 425 codice di procedura civile italiano;
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svolgere, nel rispetto delle prerogative e delle funzioni dell'autorità giudiziaria, inchieste al fine di verificare l'esistenza di fenomeni discriminatori;
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promuovere l'adozione, da parte di soggetti pubblici e privati, in particolare da parte delle associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni, di misure specifiche, ivi compresi progetti di azioni positive, dirette a evitare o compensare le situazioni di svantaggio connesse alla razza o all'origine etnica;
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diffondere la massima conoscenza possibile degli strumenti di tutela vigenti anche mediante azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul principio della parità di trattamento e la realizzazione di campagne di informazione e comunicazione;
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formulare raccomandazioni e pareri su questioni connesse alle discriminazioni per razza e origine etnica, nonché proposte di modifica della normativa vigente;
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redigere una relazione annuale per il Parlamento sull'effettiva applicazione del principio di parità di trattamento e sull'efficacia dei meccanismi di tutela, nonché una relazione annuale al Presidente del Consiglio dei ministri sull'attività svolta;
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promuovere studi, ricerche, corsi di formazione e scambi di esperienze, in collaborazione anche con le associazioni e gli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni, con le altre organizzazioni non governative operanti nel settore e con gli istituti specializzati di rilevazione statistica, anche al fine di elaborare linee guida in materia di lotta alle discriminazioni.
Sempre presso la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le pari opportunità è istituito un registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni e della promozione della parità di trattamento (art 6 d. lgs 215/2003).
Per quanto riguarda i progetti europei, di cui UNAR è capofila, é stato realizzato il progetto in materia di contrasto dell’antisemitismo denominato “F.A.D.E. - Fight against Antisemitism through training anD awareness raising activitiEs”, che ha l’obiettivo di migliorare la capacità delle autorità pubbliche di identificare, perseguire e contrastare episodi di discriminazione e odio antisemita, mediante il rafforzamento del sistema di raccolta e registrazione dei dati, da ottenere attraverso una revisione dell’approccio metodologico e l’erogazione di attività di formazione specifica. Il progetto è stato realizzato in partenariato con associazioni delle comunità ebraiche.
Nel 2002, l’allora MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) ha pubblicato un documento intitolato "Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione europea - Istruzione", (https://archivio.pubblica.istruzione.it/ministro/interventi/2002/carta_…) per promuovere la conoscenza della Carta presso gli studenti delle scuole superiori egli studenti universitari, al fine di sottolineare l'importanza della Carta come riferimento per le istituzioni educative italiane.
Il Ministero dell’Istruzione promuove periodicamente iniziative con lo scopo primario di stimolare i ragazzi a una lettura di natura pratico-riflessiva della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. In particolare, grazie le iniziative intraprese per la conoscenza e la comprensione della carta, promosse a livello scolastico nell'ambito delle linee guida per l'insegnamento dell'educazione civica, sono state recentemente rinnovate con il decreto ministeriale numero 183 del 7 settembre 2024.
Tale insegnamento ruota intorno a tre nuclei tematici principali:
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costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà;
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sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio;
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cittadinanza digitale.
In particolare, le linee guida, tenendo a riferimento i tre nuclei concettuali, individuano:
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per il primo ciclo di istruzione, traguardi per lo sviluppo delle competenze e obiettivi di apprendimento dell'educazione civica tesi a “sviluppare atteggiamenti e adottare comportamenti fondati sul rispetto di ogni persona, sulla responsabilità individuale, sulla legalità, sulla consapevolezza dell'appartenenza ad una comunità, sulla partecipazione sulla solidarietà, sostenuti dalla conoscenza della Carta costituzionale, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e della Dichiarazione internazionale dei diritti umani”;
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per il secondo ciclo di istruzione, competenze e obiettivi di apprendimento volti a “sviluppare atteggiamenti e adottare comportamenti fondati sul rispetto verso ogni persona, sulla responsabilità individuale, sulla legalità, sulla partecipazione e la solidarietà, sull'importanza del lavoro, sostenuti dalla conoscenza della Carta costituzionale, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e della Dichiarazione internazionale dei diritti umani”.
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Strumenti che aiutano a capire meglio la Carta e quando applicarla
Nel 2019, il Ministero della Giustizia ha lanciato il progetto «EJNita», ossia “EJN – Italian Network: Building Bridges”, cofinanziato dalla Commissione europea (Grant Agreement n. 831373) che mira a rafforzare e rendere più efficiente la Rete giudiziaria europea in materia civile e commerciale (European Judicial Network, EJN).
Concluso il primo progetto, è stato lanciato nell’anno 2023 il progetto “EJN – Italian Network 2.0: Building Bridges and New Roadmaps (“EJNita 2.0”), anch’esso cofinanziato dalla Commissione europea (Grant Agreement n. 101091857).Questo risponde alla necessità di approfondire la conoscenza degli strumenti di cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale in ambito giudiziario e professionale.
Grazie a tale progetto è stato pubblicato il portale ALDRICUS, sul cui blog convergono informazioni e materiali di interesse (norme, giurisprudenza interna, internazionale e sovranazionale, link a siti d’interesse). Il sito Aldricus è uno “strumento” messo al servizio anche della promozione e sensibilizzazione della Carta, in particolare attraverso la pubblicizzazione di eventi formativi mirati. Ad es., il 22 febbraio 2021, è stato promosso l’evento formativo “La protezione transfrontaliera degli adulti con disabilità cognitive in Italia e Spagna”. Nel corso del 2024, è stato organizzato un ciclo di incontri sulla sottrazione internazionale di minori.
Il Ministero della Giustizia dedica una sezione ad hoc alla promozione della Carta, mettendone a disposizione il testo, in lingua italiana e richiamando il link europeo esplicativo.
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Uso e promozione di strumenti relativi alla Carta sviluppati da altri paesi dell'UE o altri portatori di interessi dell'UE
Gli operatori giudiziari italiani sono destinatari di molteplici iniziative di formazione e apprendimento messe a disposizione degli istituti di formazione in collaborazione con partner europei (istituzioni europee o altri Stati europei).
La Scuola Superiore della Magistratura è, inoltre, membro della Rete europea di formazione giudiziaria EJTN, in collaborazione con la quale vengono, ogni anno, realizzate iniziative di formazione internazionale, molte delle quali riguardano l’applicazione del diritto dell’Unione europea, con particolare riguardo ai diritti fondamentali. Ogni anno vengono pubblicati diversi bandi per la partecipazione a corsi organizzati da EJTN o nati da iniziative con stakeholders UE, per esempio con ERA, istituto tedesco; con la Scuola nazionale della magistratura francese (ENM).
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Cooperazione con i portatori di interessi per promuovere l'uso e la conoscenza della Carta dei diritti fondamentali dell'UE
Esempi di cooperazione tra difensori dei diritti e autorità nazionali che contribuiscono a una conoscenza e un uso migliori della Carta
Le Istituzioni deputate alla difesa dei diritti umani hanno la possibilità di diffondere i contenuti della Carta di Nizza beneficiando di un fondo stanziato a tale scopo dalla legge di bilancio dello Stato del 2021 (art. 1, comma 573, legge n 178 del 2021). La dotazione, gestita dal Ministero della Giustizia, ammonta a 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Essa è stata destinata a progetti formativi d’eccellenza, che favorissero la cultura giuridica in materia di diritto penale internazionale e dei diritti umani. I criteri per l’accesso alle risorse del fondo sono stabiliti con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, considerando come requisito prioritario lo svolgimento pluriennale di documentate attività di collaborazione, consulenza e cooperazione con organismi e istituzioni internazionali.
Esempi di cooperazione tra autorità nazionali che contribuiscono a una conoscenza e un uso migliori della Carta
Sussiste una stretta collaborazione tra le autorità nazionali e, in particolare, tre le Alte Corti italiane: Corte costituzionale, Suprema Corte di Cassazione, Consiglio di Stato.
Il servizio studi della Corte costituzionale pubblica periodicamente un rapporto che raccoglie e spiega l’interpretazione della Carta europea dei diritti alla luce dei principi costituzionali. Nell’anno 2021 è stato pubblicato il rapporto, rubricato “L’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea nella giurisprudenza della Corte costituzionale”; nel 2022, è stato pubblicato il Contributo della Corte costituzionale alla Relazione della Commissione europea sullo Stato di diritto.
Il servizio studi della Corte di Cassazione offre la possibilità di accedere alla consultazione delle pronunce di maggiore importanza, inclusa la giurisprudenza internazionale ed europea.
Esempi di iniziative non governative che promuovono l'uso e la conoscenza della Carta a livello nazionale
Il Consiglio Nazionale Forense con il manuale redatto dall’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali, con cui collabora nell’ambito delle attività svolte dalla delegazione italiana presso il Conseil des Barreaux Européens (CCBE), dal titolo “Applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE nella legislazione e nell’elaborazione delle politiche a livello nazionale”, ha inteso promuovere una migliore conoscenza dei Principi contenuti nella Carta, al fine di darvi attuazione, affrontando anche i rapporti tra l'Ordinamento dell'Unione Europea ed il Diritto interno. Questo obiettivo si pone in linea con il Codice Deontologico Forense nonché con la strategia di formazione giudiziaria 2021-2024.
Il Manuale è disponibile in italiano al link: https://fra.europa.eu/sites/default/files/fra_uploads/fra-2018-charter-guidance_it.pdf
La diffusione e la conoscenza della Carta viene assicurata anche da diverse spontanee iniziative, quali l’organizzazione di eventi formativi e seminari di approfondimento da parte dell’Accademia, focus pubblicati su riviste e quotidiani giuridici, scambi di opinioni su diverse mailing list a cui aderiscono gli operatori giuridici.