1 Quali sono le condizioni per ottenere il divorzio?
Il presupposto per l'emissione di una decisione giudiziaria in materia di divorzio è l'avvio dell'opportuno procedimento giudiziario (contenzioso o meno) da parte di una o più persone autorizzate (locus standi), come previsto dalle disposizioni degli articoli 50, 369 e 453 dell'Obiteljski zakon (legge sui procedimenti in materia di famiglia) (Narodne Novine ("NN"; Gazzetta ufficiale della Repubblica di Croazia) nn. 103/15, 98/19, 47/20, 49/23 e 156/2023). Qualora i coniugi abbiano figli minorenni in comune, l'istanza di divorzio consensuale deve essere corredata dai relativi documenti giustificativi (relazione sulla consultazione obbligatoria e piano di assistenza parentale congiunta - articolo 55 in combinato disposto con l'articolo 456 della legge sui procedimenti in materia di famiglia. Norme analoghe si applicano quando i coniugi hanno un figlio minorenne in comune e solo uno dei coniugi presenta un'azione di divorzio (relazione sulla consulenza obbligatoria — articolo 57 in combinato disposto con l'articolo 379 della legge sulla famiglia).
Pertanto, prima di presentare una domanda congiunta di divorzio consensuale o prima che uno dei coniugi presenti un'azione di divorzio, i coniugi che hanno figli minorenni in comune sono tenuti a presentare una richiesta di consulenza obbligatoria all'ufficio regionale dell'Istituto croato per il lavoro sociale (Hrvatski zavod za socijalni rad) territorialmente competente per il luogo in cui il minore ha il suo indirizzo permanente o temporaneo, o per il luogo in cui i coniugi hanno avuto per l'ultima volta il loro indirizzo permanente o temporaneo condiviso (articoli 321, 322 e 323 della legge sulla famiglia).
2 Quali sono le cause del divorzio?
Le condizioni per il divorzio sono disciplinate dalle disposizioni dell'articolo 51 della legge sulla famiglia. Ai sensi delle disposizioni di legge di cui sopra, il giudice procede allo scioglimento del vincolo matrimoniale se:
- entrambi i coniugi chiedono il divorzio consensuale;
- se è comprovata una grave e irreparabile rottura della relazione tra i coniugi oppure:
- dopo un anno di scioglimento dell'unione coniugale.
3 Quali sono gli effetti giuridici di un divorzio per quanto riguarda:
3.1 i rapporti personali tra coniugi (ad esempio, il cognome)?
Una delle conseguenze giuridiche dello scioglimento del matrimonio è la cessazione dei diritti e dei doveri dei singoli coniugi (articoli da 30 a 33 della legge sulla famiglia). La legge sulla famiglia precisa che, in caso di scioglimento del matrimonio (per annullamento o divorzio), ciascun ex-coniuge potrà conservare il cognome che aveva al momento dello scioglimento del vincolo matrimoniale (articolo 48 della legge sulla famiglia del 2015).
3.2 la divisione dei beni dei coniugi?
La procedura più comune che precede lo scioglimento del patrimonio coniugale (di comune accordo o tramite risoluzione giudiziaria - con procedimento non-contenzioso) è la distinzione tra diritti e beni facenti parte del patrimonio coniugale e diritti e beni personali di ciascun coniuge (suddividendo le tre categorie di beni). La questione è risolta nell'ambito di un procedimento civile avviato in base alle disposizioni pertinenti della legge sulla famiglia (articoli da 34 a 39 e articoli da 43 a 46 della legge sulla famiglia), se i coniugi non sono giunti a un accordo sulla suddivisione dei reciproci rapporti patrimoniali (atto di matrimonio - articoli da 40 a 42 della legge sulla famiglia), con eventuale applicazione alternativa della legge in materia di proprietà e altri diritti reali (Zakon o vlasništvu i drugim stvarnim pravima), della legge in materia di obbligazioni civili (Zakon o obveznim odnosima), della legge sulla registrazione catastale dei terreni (Zakon o zemljišnim knjigama), della legge sulle imprese, (Zakon o trgovačkim društvima) della legge di esecuzione forzata e del codice di procedura civile (Zakon o parničnom postupku) (articoli 38, 45 e 346 della legge sulla famiglia).
3.3 i figli minori dei coniugi?
Gli effetti giuridici dello scioglimento del matrimonio applicabili ai figli minorenni riguardano aspetti fondamentali, quali decidere con quale genitore vivranno i figli dopo lo scioglimento del matrimonio; mantenere una relazione personale con l'altro genitore; determinare gli alimenti per i figli; e il modo in cui saranno organizzati i restanti settori dell'assistenza genitoriale (come la rappresentanza del minore, la conclusione degli affari giuridici, la gestione e l'alienazione dei beni del minore, l'istruzione e la salute del minore). I coniugi possono raggiungere un accordo sulle conseguenze giuridiche del divorzio (piano comune di assistenza genitoriale) e quindi avviare procedimenti di divorzio non contenziosi più semplici e più rapidi (articoli 52, 54-55, 106 e 453-460 della legge sulla famiglia). Se i coniugi non redigono un piano comune di assistenza genitoriale contenente un accordo sulle suddette conseguenze giuridiche del divorzio, tali questioni saranno automaticamente decise dal giudice nel procedimento di divorzio avviato con la presentazione di un'azione civile (articoli da 53 a 54, da 56 a 57 e 413 della legge sulla famiglia). Tuttavia, i genitori possono raggiungere un accordo sulle conseguenze giuridiche del divorzio durante il procedimento civile di divorzio. In tal caso, il giudice deciderà sulla base dell'accordo dei genitori, se ritiene che l'accordo sia nell'interesse superiore del minore (articolo 104, paragrafo 3, in combinato disposto con l'articolo 420 della legge sulla famiglia).
3.4 l’obbligo alimentare nei confronti dell’altro coniuge?
La legge sulla famiglia prevede la possibilità per ciascun coniuge di presentare una domanda di alimenti prima della conclusione del procedimento di divorzio. Se nel corso del procedimento di divorzio non viene presentata alcuna domanda al riguardo, l'ex coniuge può, entro sei mesi dallo scioglimento del matrimonio, proporre un'azione per chiedere il versamento degli alimenti, purché alla data di conclusione del procedimento di divorzio sussistano le condizioni necessarie a tal fine e che tali condizioni continuino a esistere sino alla fine del procedimento in materia di alimenti (articoli da 295 a 301 e da 423 a 432 della legge sulla famiglia del 2015). Le condizioni giuridiche per l'attribuzione degli alimenti sono che il coniuge che ha presentato la domanda non disponga di mezzi di sussistenza sufficienti né sia in grado di procurarseli con il proprio patrimonio e non possa esercitare o non riesca a trovare un'occupazione, purché il coniuge che dovrà corrispondere l'assegno alimentare abbia risorse e capacità sufficienti per adempiere a quest'obbligo (articolo 295 della legge sulla famiglia). L'obbligo alimentare ha una durata prestabilita. In base alle disposizioni dell'articolo 298 della legge sulla famiglia, gli assegni alimentari nei confronti di un coniuge possono essere versati per massimo un anno, a seconda della durata del matrimonio e della possibilità dell'altro coniuge di assicurarsi in altri modi un sostentamento sufficiente nel prossimo futuro. La legge sulla famiglia precisa altresì le modalità di versamento degli alimenti. Secondo le disposizioni dell'articolo 296 della legge sulla famiglia gli alimenti sono corrisposti con un importo mensile regolare versato in anticipo. Ciononostante il giudice può, su richiesta di uno o di entrambi i coniugi, ordinare il pagamento in un'unica soluzione, a seconda delle circostanze del caso. Conformemente alle disposizioni di cui all'articolo 302 della legge sulla famiglia del 2015, in caso di divorzio i coniugi possono concludere un accordo sugli alimenti (articoli 302 e da 470 a 473 dell'a legge sulla famiglia).
4 Cosa significa "separazione legale" in termini pratici?
Il diritto di famiglia croato non prevede un termine equivalente a "separazione personale" (zakonska rastava). L'espressione corrispondente contenuta nella legislazione vigente sarebbe (prestanak bračne zajednice - cessazione dell'unione coniugale). La "cessazione dell'unione coniugale" si verifica quando i coniugi mettono fine a tutti i rapporti reciproci tipici della convivenza, in altri termini qualora non intendano più vivere da coniugi né condividere e creare l'essenza specifica della vita matrimoniale. La cessazione dell'unione coniugale ha conseguenze nell'ambito del diritto matrimoniale poiché, a norma dell'articolo 51 della legge sulla famiglia del 2015, uno dei fondamenti dello scioglimento del vincolo matrimoniale è che sia trascorso un anno dalla dissoluzione dell'unione coniugale. La nozione di "scioglimento di un'unione matrimoniale" ha anche un significato specifico per quanto riguarda il regolamento dei beni tra i coniugi, in quanto, ai sensi dell'articolo 36 della legge sulla famiglia, i beni acquisiti dai coniugi a titolo professionale per tutta la durata dell'unione coniugale (in contrapposizione al matrimonio), o che derivano da tali beni, sono considerati beni inclusi nel patrimonio coniugale.
5 Quali sono le condizioni per la separazione legale?
Il diritto di famiglia croato non prevede un termine equivalente a "separazione personale" (zakonska rastava). L'espressione corrispondente contenuta nella legislazione vigente sarebbe (prestanak bračne zajednice - cessazione dell'unione coniugale). La legge sulla famiglia non prevede condizioni per lo "scioglimento di un'unione coniugale", poiché la stessa unione coniugale ha carattere giuridico e rappresenta l'essenza della vita coniugale. La "scioglimento di un'unione coniugale" si verifica quando i coniugi mettono fine a tutti i rapporti reciproci tipici della convivenza, in altri termini qualora non intendano più vivere da coniugi né condividere e creare l'essenza specifica della vita matrimoniale (ad esempio smettono di comunicare tra di loro). Nella maggior parte dei casi lo scioglimento dell'unione coniugale si manifesta nella pratica con l'abbandono da parte di uno dei coniugi dell'abitazione comune e dell'altro coniuge.
6 Quali sono gli effetti giuridici della separazione legale?
Il diritto di famiglia croato non prevede un termine equivalente a "separazione personale" (zakonska rastava). L'espressione corrispondente contenuta nella legislazione vigente sarebbe (prestanak bračne zajednice - cessazione dell'unione coniugale). La cessazione dell'unione coniugale ha conseguenze nell'ambito del diritto matrimoniale poiché, a norma dell'articolo 51 della legge sulla famiglia del 2015, uno dei fondamenti dello scioglimento del vincolo matrimoniale è che sia trascorso un anno dalla dissoluzione dell'unione coniugale. La nozione di "scioglimento di un'unione matrimoniale" ha anche un significato specifico per quanto riguarda il regolamento dei beni tra i coniugi, in quanto, ai sensi dell'articolo 36 della legge sulla famiglia, i beni acquisiti dai coniugi a titolo professionale per tutta la durata dell'unione coniugale (in contrapposizione al matrimonio), o che derivano da tali beni, sono considerati beni inclusi nel patrimonio coniugale. La logica che sottende tali provvedimenti è che la durata dell'unione coniugale può non coincidere esattamente con la durata del matrimonio, specie nel caso in cui questo si concluda con un divorzio. Di norma, lo scioglimento dell'unione coniugale avviene prima dell'avvio del procedimento di divorzio. Il procedimento di divorzio può quindi durare oltre lo "scioglimento di un'unione matrimoniale", come avviene di solito nella maggioranza dei casi (soprattutto se nel procedimento sono invocati mezzi di ricorso).
7 Cosa significa "annullamento del matrimonio" in termini pratici?
Nel diritto di famiglia croato, il termine poništaj braka, anziché poništenje braka, è utilizzato come "annullamento del matrimonio". Il poništaj braka (annullamento del matrimonio) è una delle cause di scioglimento del matrimonio (articolo 47 della legge sulla famiglia del 2015) e rappresenta una delle tre fattispecie di controversie matrimoniali disciplinate dal sistema giuridico croato (articolo 369 della legge sulla famiglia del 2015). L'"annullamento del matrimonio" rappresenta una sanzione di diritto familiare quando il matrimonio è stato contratto in contrasto con le disposizioni sulla validità del matrimonio (articoli 25-29 della legge sulla famiglia). Essa è eseguita nell'ambito di un procedimento giudiziario avviato con un'istanza (articolo 369 della legge sulla famiglia del 2015). Ai matrimoni nulli si applicano le disposizioni sull'"annullamento del matrimonio" (articoli 29, 49 e da 369 a 378 della legge sulla famiglia del 2015).
8 Quali sono le cause di annullamento del matrimonio?
Nel diritto di famiglia croato, il termine poništaj braka, anziché poništenje braka, è utilizzato come "annullamento del matrimonio". Un matrimonio è invalido se è stato contratto in contrasto con le disposizioni degli articoli 25-28 della legge sulla famiglia, vale a dire se è stato contratto da persone minorenni, persone senza capacità di intendere, persone giuridicamente incapaci ai fini di dichiarazioni sulla loro situazione personale, persone legate da vincolo di sangue, figli adottivi o se uno dei due coniugi è già sposato o in una relazione formale. In tal caso si applicano le disposizioni in materia di "annullamento del matrimonio" (articolo 29 della legge sulla famiglia).
9 Quali sono gli effetti giuridici dell’annullamento del matrimonio?
Nel diritto di famiglia croato, il termine poništaj braka, anziché poništenje braka, è utilizzato come "annullamento del matrimonio". Gli effetti giuridici prodotti dall'"annullamento di un matrimonio" sono disciplinati secondo le stesse modalità previste per lo scioglimento del matrimonio in seguito a divorzio (cfr. risposta alla domanda n. 3).
10 Vi sono procedure alternative stragiudiziali per risolvere questioni relative al divorzio senza adire l’autorità giudiziaria?
Nel sistema giuridico croato, il divorzio è un procedimento giudiziario e non sono previste alternative stragiudiziali. Ciononostante, uno dei principi fondamentali del diritto di famiglia, che riveste fondamentale importanza nei procedimenti di divorzio, è la risoluzione consensuale dei rapporti familiari, che è compito di tutti gli organismi che forniscono assistenza professionale familiare e che prendono decisioni riguardanti i rapporti di famiglia (articolo 9 della legge sulla famiglia). Il diritto di famiglia prevede pertanto due tipi di procedimenti non giudiziari, il cui obiettivo comprende la risoluzione consensuale delle questioni legate al divorzio: consulenza obbligatoria (articoli 321-330 della legge sulla famiglia) e mediazione familiare (articoli 331-344 della legge sulla famiglia). La consulenza obbligatoria è fornita da un gruppo di esperti dell'ufficio regionale dell'Istituto croato per il lavoro sociale (Hrvatski zavod za socijalni rad) e costituisce una forma di sostegno per i familiari (ad esempio i coniugi che intendono avviare un procedimento di divorzio con figli minorenni in comune) per prendere decisioni consensuali sulle relazioni familiari, prestando particolare attenzione alla tutela dei rapporti familiari che coinvolgono il minore. Ciò comprende l'elaborazione di un piano comune di assistenza genitoriale, che è un accordo sulle conseguenze giuridiche del divorzio e che deve stabilire in dettaglio: il luogo e l'indirizzo di residenza del minore dei figli; il tempo che i figli trascorreranno con ogni genitore; le modalità di condivisione delle informazioni relative al consenso per le decisioni che incidono sul minore; come verranno condivise le informazioni importanti sui figli; l'importo degli alimenti a carico del genitore con cui non vivono i figli; e come verranno risolte le questioni future. Le decisioni consensuali devono riguardare anche le conseguenze giuridiche del mancato raggiungimento di un accordo e dell'avvio di un procedimento giudiziario per decidere in merito ai diritti personali del minore. La mediazione familiare consiste in una procedura in cui le parti cercano di raggiungere una risoluzione consensuale delle controversie familiari con l'ausilio di uno o più mediatori familiari. L'obiettivo principale di tale procedura è definire un programma di corresponsabilità genitoriale e altri accordi riguardanti i figli, nonché tutte le altre questioni di natura materiale e non.
11 A quale autorità va presentata una domanda di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio? Quali sono le formalità da rispettare e i documenti da allegare alla domanda?
I coniugi che non abbiano figli minori in comune possono avviare un'azione giudiziaria presentando, in caso di domanda da parte di un solo coniuge, un'istanza di divorzio oppure un'istanza di divorzio consensuale, in caso di domanda da parte di entrambi (articolo 50 della legge sulla famiglia del 2015). In entrambi i casi, i procedimenti non giudiziari di consulenza obbligatoria — una forma di sostegno professionale per i familiari al fine di giungere a decisioni consensuali in materia di rapporti familiari, forniti da un gruppo di esperti dell'ufficio regionale dell'Istituto croato per l'assistenza sociale (Hrvatski zavod za socijalni rad) — non sono attuati (articoli da 321 a 322 della legge sulla famiglia) e i coniugi avviano immediatamente un procedimento giudiziario di divorzio (giudiziale o stragiudiziale) in modo facile e rapido. Quanto sopra si applica mutatis mutandis all'annullamento del matrimonio nei procedimenti giudiziari, qualora i coniugi non abbiano figli minorenni in comune.
I coniugi che abbiano figli minori in comune possono avviare un'azione giudiziaria presentando, in caso di domanda da parte di un solo coniuge, un'istanza di divorzio oppure un'istanza di divorzio consensuale, in caso di domanda da parte di entrambi (articolo 50 della legge sulla famiglia del 2015). Tuttavia, prima di avviare un procedimento di divorzio (con un'istanza o una domanda di divorzio consensuale) i coniugi con figli minorenni avuti in comune sono tenuti a partecipare al procedimento stragiudiziale della consulenza obbligatoria. Si tratta di una forma di sostegno professionale ai membri della famiglia per raggiungere decisioni consensuali sulle relazioni familiari, fornita da un team di esperti dell'ufficio regionale dell'Istituto croato per il lavoro sociale (Hrvatski zavod za socijalni rad) con competenza territoriale nel luogo in cui il bambino ha il suo indirizzo permanente o temporaneo, o nel luogo in cui i coniugi hanno avuto l'ultimo indirizzo permanente o temporaneo condiviso (articoli 321-322 della legge sulla famiglia). Obiettivo di questo procedimento è fornire ai coniugi un ausilio professionale anche per l'elaborazione dell'accordo di corresponsabilità genitoriale, ossia un accordo sugli effetti giuridici del divorzio che specifichi: il luogo e l'indirizzo di residenza del minore dei figli; il tempo che i figli trascorreranno con ogni genitore; le modalità di condivisione delle informazioni relative al consenso per le decisioni che incidono sul minore; come verranno condivise le informazioni importanti sui figli; l'importo degli alimenti a carico del genitore con cui non vivono i figli; e come verranno risolte le questioni future. I genitori possono elaborare un piano comune di assistenza genitoriale durante la consulenza obbligatoria, oppure elaborarlo autonomamente o durante la mediazione familiare (procedura stragiudiziale in cui le parti cercano di giungere a una risoluzione consensuale di controversie riguardanti i rapporti familiari con l'aiuto di uno o più mediatori familiari - articolo 331 della legge sulla famiglia). Redigendo un accordo di corresponsabilità genitoriale, i coniugi possono avviare, con l'invio di una domanda, un procedimento di divorzio stragiudiziale più semplice e rapido, avviati presentando una domanda (articoli 52, 54-55, 106 e 453-460 della legge sulla famiglia). I coniugi con figli minori in comune sono tenuti ad allegare la relazione sulla consulenza obbligatoria di cui all'articolo 324 della legge sulla famiglia nonché un accordo sulla corresponsabilità genitoriale di cui all'articolo 106 della legge sulla famiglia alla loro domanda di divorzio consensuale (articolo 456 della legge sulla famiglia).
Se i coniugi non redigono un piano comune di assistenza genitoriale contenente un accordo sulle suddette conseguenze giuridiche del divorzio, tali questioni saranno automaticamente decise dal giudice nel procedimento di divorzio avviato con la presentazione di un'azione civile (articoli da 53 a 54, da 56 a 57 e 413 della legge sulla famiglia). I coniugi con figli minorenni avuti in comune sono tenuti ad allegare all'istanza di divorzio una relazione sulla consulenza obbligatoria di cui all'articolo 324 della legge sulla famiglia.
12 Posso ottenere il patrocinio a spese dello Stato a copertura dei costi del procedimento?
In Croazia il patrocinio a spese dello Stato e la possibilità di esenzione dal pagamento dei procedimenti giudiziari e delle spese di giudizio sono disciplinate dalla Zakon o besplatnoj pravnoj pomoći (legge sul patrocinio a spese dello Stato) (Narodne Novine ("NN"; Gazzetta ufficiale della Repubblica di Croazia, n. 143/2013 e 98/2019) - in prosieguo "ZBPP"). Il patrocinio a spese dello Stato di tipo primario può essere ottenuto per tutti i procedimenti, incluse le controversie coniugali e altri procedimenti di diritto di famiglia, purché i soggetti che ne fanno richiesta soddisfino le condizioni giuridiche previste (articoli da 9 a 11 del ZBPP). Il patrocinio a spese dello Stato di tipo secondario è possibile per i procedimenti in materia di diritto di famiglia e per altri procedimenti previsti dalla legge, purché i soggetti che ne fanno richiesta soddisfino le condizioni giuridiche previste (articoli da 12 a 25 del ZBPP). L'ottenimento di una decisione di concessione dell'esenzione dal pagamento del procedimento giudiziario per specifici procedimenti, inclusi quelli in materia di diritto di famiglia, è regolamentato dalle disposizioni di cui all'articolo 13, comma 3, del ZBPP. Meritano particolare attenzione le disposizioni che regolamentano:
- l'ammissione all'assistenza legale secondaria senza determinazione della situazione finanziaria dell'interessato (articolo 15 del ZBPP),
- disciplinano la procedura per ottenere il patrocinio a spese dello Stato (articoli 16‑18 del ZBPP);
- che disciplinano l'ambito di applicazione della disposizione relativa al patrocinio a spese dello Stato (articolo 19 del ZBPP) e
- disciplinano le questioni procedurali e altre questioni pertinenti per ottenere il patrocinio a spese dello Stato (articoli 20-25 del ZBPP).
Allo stesso tempo, si richiama l'attenzione sugli articoli 10 e 11 della legge sulle spese giudiziarie (Zakon o sudskim pristojbama) (NN n. 74/95, 57/96, 137/02, (26/03), 125/11, 112/12, 157/13, 110/15, 118/18 e 51/23) per quanto riguarda le parti che sono sempre esenti dal pagamento delle spese giudiziarie.nn. 137/02, 26/03, 125/11, (112/12), 157/13, 110/15, 118/18, 51/23).
13 È possibile ricorrere in appello contro una decisione relativa alla pronuncia di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio?
Le sentenze di divorzio o di annullamento del matrimonio sono impugnabili. Entrambe le parti godono di tale diritto nel corso del procedimento. La legge sulla famiglia non disciplina esplicitamente l'impugnazione nell'ambito delle controversie matrimoniali. Tuttavia, le disposizioni dell'articolo 346 prevedono l'applicazione alternativa delle disposizioni della legge sulla procedura civile (Zakon o parničnom postupku) (NN nn. 53/91, 91/92, 58/93, 112/99, 88/01, 88/05, 117/03, 02/07, 84/08, 123/08, 57/11, 148/11, 25/13, 89/14, 114/22, 70/19, 80/22, e 155/23).
L'articolo 348 del codice di procedura civile disciplina l'impugnazione delle sentenze, mentre l'articolo 378 disciplina i ricorsi contro una decisione. Per quanto riguarda i mezzi di ricorso, la legge sulla famiglia prevede che non sia consentito un controllo giurisdizionale contro le sentenze di secondo grado pronunciate nell'ambito di una controversia matrimoniale (articolo 373 della legge sulla famiglia).
14 Che cosa occorre fare per ottenere il riconoscimento in questo Stato membro, di una decisione di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio pronunciata da un’autorità giudiziaria di un altro Stato membro?
A norma dell'articolo 30 del regolamento (UE) 2019/1111, tale decisione è riconosciuta in Croazia senza che siano necessarie procedure specifiche.
Inoltre non è necessario alcun procedimento per l'aggiornamento delle iscrizioni nello stato civile di uno Stato membro a seguito di una decisione di divorzio, separazione personale dei coniugi o annullamento del matrimonio pronunciata in un altro Stato membro, contro la quale non sia più possibile proporre impugnazione secondo la legge di detto Stato membro.
15 Qual è il giudice competente per l'opposizione al riconoscimento di una decisione relativa alla pronuncia di divorzio/separazione legale/annullamento di matrimonio pronunciata in un altro Stato membro? Quali procedure si applicano in questi casi?
Le domande di riconoscimento o di non riconoscimento di una decisione (articolo 21, paragrafo 3, del regolamento Bruxelles II bis) devono essere presentate al tribunale municipale (općinski sud) territorialmente competente. In questo caso, si applica la procedura di cui alla sezione 2 del capo III del regolamento Bruxelles II bis.
Il mezzo di ricorso, vale a dire un ricorso ai sensi dell'articolo 33 del regolamento Bruxelles II bis, è presentato dinanzi a un organo giurisdizionale di secondo grado (županijski sud) tramite l'organo giurisdizionale di primo grado che ha emesso la decisione (il tribunale municipale di cui all'elenco summenzionato).
16 Qual è la legge applicabile da parte del giudice nel quadro di una procedura di divorzio tra coniugi che non vivono in questo Stato membro o che sono di nazionalità diversa?
Se i coniugi hanno scelto la legge applicabile al divorzio, si applica una delle seguenti leggi: la legge del paese in cui entrambi i coniugi hanno la residenza abituale al momento della scelta della legge applicabile; la legge del paese in cui avevano l'ultima residenza abituale comune se uno di essi ha ancora la residenza abituale in tale paese; la legge del paese di cui almeno uno di essi è cittadino al momento della scelta della legge applicabile; il diritto croato (articolo 36 della legge di diritto internazionale privato (Zakon o mevostri unarodnom privatnom pravu), NN nn. 101/17 e 67/23). Se i coniugi non hanno scelto la legge applicabile conformemente all'articolo 36 della legge di diritto internazionale privato, al divorzio si applica una delle seguenti leggi:
- la legge del paese in cui entrambi i coniugi hanno la residenza abituale al momento della scelta della legge applicabile;
- la legge del paese in cui avevano l'ultima residenza abituale comune se uno di essi avesse ancora la residenza abituale in tale paese;
- la legge del paese di cui sono cittadini al momento dell'avvio del procedimento di divorzio;
- Diritto croato.
Questa pagina web fa parte del portale La tua Europa.
I pareri sull'utilità delle informazioni fornite saranno molto graditi.