1 Quali sono i tipi di termini rilevanti ai fini dei procedimenti civili?
Gli atti processuali devono essere eseguiti entro una scadenza (términos) specifica oppure entro i termini (plazos) previsti dalla legge.
Una scadenza precisa il termine entro il quale deve essere svolto un determinato atto processuale.
Un termine specifica il tempo disponibile per eseguirlo nel processo. I termini possono essere espressi in giorni, settimane, mesi o anni.
Se la legge non prevede un termine o una scadenza, è inteso che l'azione deve essere compiuta senza indugio.
I ritardi nei procedimenti giudiziari possono avere un impatto sul diritto a essere giudicati senza indebito ritardo, che rientra nel diritto fondamentale a una tutela giurisdizionale effettiva. Per stabilire se vi sia un indebito ritardo, occorre fare riferimento al concetto di termine ragionevole, che dipende da fattori, quali la complessità della controversia, i termini usuali per controversie dello stesso genere, l'interessi della parte in giudizio e la sua condotta processuale, il comportamento delle autorità e la presa in considerazione dei mezzi disponibili. In caso di indebito ritardo, la responsabilità dei danni causati alla parte lesa può essere attribuita agli organi giurisdizionali e al loro personale o allo Stato.
I termini che incidono sull'esercizio del diritto sostanziale (decadenza e prescrizione) sono legati a un concetto diverso da quello dei termini dei procedimenti. Sono stabiliti dalle norme sostanziali e determinano l'insuccesso dell'azione intentata, ma devono essere valutati nella sentenza, in modo da non ostacolare lo svolgimento della procedura.
2 Elenco dei giorni previsti come festivi conformemente al regolamento (CEE, Euratom) n. 1182/71 del 3 giugno 1971.
Nell'ambito della regolamentazione dei procedimenti amministrativi, le disposizioni applicabili sono riportate nell'articolo 30 della legge 30/15 relativa al procedimento amministrativo ordinario delle amministrazioni pubbliche, il quale stabilisce quanto riportato in appresso.
1. Se non diversamente previsto dalla legislazione spagnola o europea, quando i termini sono espressi in ore si considera che si riferiscano a ore lavorative. Le ore lavorative sono tutte quelle che compongono una giornata lavorativa.
I termini espressi in ore si calcolano in ore e minuti a decorrere dall'ora e dal minuto della notifica o della pubblicazione dell'atto in questione. Non possono superare le ventiquattro ore, nel qual caso sono espressi in giorni.
2. Se non diversamente previsto dalla legislazione spagnola o dell'UE, quando i termini sono espressi in giorni si considera che si riferiscano a giorni lavorativi, il che esclude dal calcolo il sabato, la domenica e i giorni festivi.
Nel caso in cui i termini siano stati fissati in giorni di calendario dalla legislazione spagnola o dell'UE, ciò sarà indicato nelle notifiche corrispondenti.
3. Se è espresso in giorni, il termine decorre dal giorno successivo a quello di notifica o pubblicazione dell'atto in questione oppure dal giorno successivo alla data della decisione di accettazione o rigetto implicito della richiesta.
4. Se è espresso in mesi o anni, il termine decorre dal giorno successivo a quello di notifica o pubblicazione dell'atto in questione oppure dal giorno successivo alla data della decisione di accettazione o rigetto implicito della richiesta.
Nel mese o nell'anno di scadenza, il termine scade alla data di notifica, pubblicazione o decisione implicita di rigetto. Se non vi è un equivalente di data di decorrenza nell'ultimo mese del periodo, la data di scadenza è considerata l'ultimo giorno del mese.
5. Se l'ultimo giorno del periodo è un giorno non lavorativo, resta inteso che il termine è posticipato fino al giorno lavorativo successivo.
6. Se si tratta di un giorno lavorativo nel comune o nella comunità autonoma in cui risiede il soggetto interessato ma di un giorno festivo nel luogo in cui ha sede l'organo amministrativo, o viceversa, sarà sempre considerato giorno festivo.
7. Ai fini del calcolo dei termini, il governo centrale e le amministrazioni delle Comunità autonome fissano il calendario dei giorni festivi per i rispettivi settori di competenza, fatto salvo il calendario ufficiale dei giorni lavorativi. Il calendario approvato dalle Comunità autonome include i giorni non lavorativi applicabili agli enti locali soggetti alla loro competenza territoriale.
Tale calendario deve essere pubblicato prima dell'inizio di ogni anno sulla Gazzetta ufficiale e tramite gli altri mezzi di comunicazione che consentono di garantire che tutti ne siano a conoscenza.
8. Il fatto che un giorno sia stato dichiarato lavorativo o meno ai fini del calcolo dei termini non determina di per sé il funzionamento degli uffici della pubblica amministrazione, l'organizzazione e il regime dell'orario di lavoro, né le ore lavorate.
Nel contesto dei procedimenti giudiziari, l'articolo 182 della legge organica sul potere giudiziario (Ley Orgánica del Poder Judicial) stabilisce che:
- Sono considerati giorni festivi ai fini processuali: sabato e domenica; 24 e 31 dicembre; giorni festivi nazionali, regionali e pubblici. Il Consiglio generale della magistratura può, mediante regolamento, autorizzare in questi giorni procedimenti giudiziari in casi non espressamente previsti dalla legge.
- Una giornata lavorativa va dalle ore 8 alle ore 20, a meno che la legge non disponga diversamente.
Ai sensi dell'articolo 183 della legge organica sulla magistratura, le giornate di agosto, come tutti i giorni dal 24 dicembre fino al 6 gennaio dell'anno seguente, sono considerati giorni festivi per tutti i procedimenti giudiziari, ad eccezione delle procedure dichiarate urgenti dalle leggi procedurali. Il Consiglio generale della magistratura può tuttavia, mediante regolamento, autorizzare altri procedimenti.
3 Quali sono i principi giuridici generali concernenti i termini processuali civili?
Le norme sono contenute nel libro I, titolo V, capo II, articoli da 130 a 136, del codice di procedura civile spagnolo (Ley de Enjuiciamiento Civil 1/2000).
Le principali caratteristiche delle norme vigenti sono le seguenti:
a) Tutte le procedure giudiziarie devono essere espletate nei giorni lavorativi e durante l'orario di lavoro.
Per giorni lavorativi si intendono tutti i giorni dell'anno ad eccezione dei sabati e delle domeniche, come tutti i giorni dal 24 dicembre fino al 6 gennaio dell'anno seguente inclusi, inclusi i giorni festivi nazionali, regionali e locali. Anche i giorni di agosto sono considerati giorni festivi e gli organi giurisdizionali non invieranno notifiche elettroniche agli operatori della giustizia in questi giorni, a meno che non siano considerati giorni lavorativi ai fini delle formalità in questione.
L'orario di lavoro è compreso tra le ore 8 e le ore 20, a meno che la legge non disponga diversamente per una procedura specifica. Ai fini della notifica e dell'applicazione delle norme, sono considerate orario di lavoro anche le ore dalle ore 20 alle ore 22.
In via eccezionale, per talune procedure, come la presentazione di offerte in un'asta elettronica, il termine è definito in giorni di calendario e non vi sono ore non lavorative. L'articolo 649 del codice di procedura civile prevede un termine di venti giorni di calendario a decorrere dall'inizio dell'asta e l'asta non si chiuderà prima di un'ora dopo l'ultima offerta, a condizione che questa sia superiore all'offerta più elevata precedente, anche se ciò significa prorogare il termine iniziale di venti giorni di 24 ore al massimo.
b) È possibile procedere all'autorizzazione di giorni e orari non lavorativi in caso di procedimenti ritenuti urgenti, vale a dire qualora il ritardo possa causare un grave pregiudizio alle parti interessate o alla buona amministrazione della giustizia, oppure l'inefficacia di una decisione giudiziaria (ad esempio, internamento involontario a causa di disturbi psichici, misure giudiziarie che tendono a soddisfare l'"interesse superiore" dei minori in qualsiasi tipo di situazione conflittuale nell'ordinamento civile, ecc.). Ciò può essere fatto su iniziativa dell'organo giurisdizionale o su richiesta della parte interessata e può essere disposto, a seconda dei casi, dal cancelliere o dal giudice stesso.
In ogni caso, le misure urgenti possono essere adottate in agosto senza bisogno di un'autorizzazione esplicita. Analogamente, l'autorizzazione non è necessaria se le misure urgenti avviate durante l'orario di lavoro devono necessariamente essere proseguite in orario non lavorativo.
c) Per quanto riguarda il calcolo dei termini, il periodo inizia a decorrere dal giorno successivo a quello della notifica legale dell'inizio del periodo e comprende l'ultimo giorno dello stesso, che termina a mezzanotte.
Tuttavia, qualora la legge preveda che un termine inizi a decorrere dalla scadenza di un altro termine, esso decorrerà dal giorno successivo alla scadenza del termine precedente, senza necessità di una nuova notifica.
d) Salvo deroghe (per persone fisiche e per istanze di valore inferiore a 2 000 EUR), la presentazione di memorie (articolo 135 del codice di procedura civile) è effettuata attraverso i sistemi telematici ed elettronici esistenti presso l'autorità giudiziaria, obbligatoria per gli operatori del diritto e per alcune parti in causa, anche se non rappresentate da procuratori legali (ad esempio, persone giuridiche, notai e cancellieri, cfr. articolo 273 del codice di procedura civile). Le parti possono anche scegliere di utilizzare questi sistemi anche laddove non siano tenute a farlo. Se i documenti sono presentati per via elettronica, la conferma è fornita sotto forma di ricevuta elettronica rilasciata automaticamente. La ricevuta contiene il numero di registrazione e la data e l'ora di presentazione, che è l'ora in cui il documento si considera presentato a tutti gli effetti. Gli operatori del diritto possono presentare memorie e altri documenti per via elettronica 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno. Se tali documenti sono presentati in un giorno festivo o al di fuori dell'orario di lavoro per fini procedurali e conformemente alla legge, si considerano presentati durante la prima ora dell'orario di lavoro del primo giorno lavorativo successivo. La possibilità di prorogare i termini con scadenza imminente è prevista anche nel caso in cui, a causa di un'interruzione imprevista del servizio di comunicazione telematica, un atto perentorio non possa essere depositato in tempo, nonché nei casi di interruzione programmata o quando il deposito di atti perentori è impedito da limitazioni, anche orarie, legate all'utilizzo delle soluzioni tecnologiche dell'autorità giudiziaria. In tutti questi casi è possibile rinviare la presentazione al giorno lavorativo successivo, giustificando l'impedimento avvenuto.
Qualunque sia il metodo di presentazione utilizzato, i documenti soggetti a un termine possono essere presentati fino alle ore 15 del giorno lavorativo successivo alla scadenza di tale termine.
Nei procedimenti dinanzi ai tribunali civili, non sarà consentita la presentazione degli atti al giudice di guardia.
e) I termini non possono essere prorogati: se una parte non rispetta tale termine, perde la possibilità di eseguire l'atto processuale in questione.
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4 Quando un atto o una formalità devono essere compiuti entro un determinato termine, qual è il momento iniziale dal quale il termine decorre (dies a quo)?
La regola generale di cui all'articolo 151 del codice di procedura civile prevede che tutte le decisioni emesse dai tribunali o dai cancellieri debbano essere notificate e comunicate entro tre giorni dalla data della decisione o dalla data di pubblicazione.
L'articolo 151, secondo comma, stabilisce che le notifiche al pubblico ministero, all'avvocatura dello Stato, ai cancellieri delle Cortes generales e delle assemblee legislative o ai cancellieri del servizio giuridico dell'amministrazione della sicurezza sociale o di altre amministrazioni pubbliche delle Comunità autonome o degli enti locali, nonché le notifiche effettuate tramite i servizi di notificazione organizzati dai Collegi dei procuratori, si considerano effettuate il giorno lavorativo successivo alla data di ricevimento registrata nel registro formale, o nella conferma di ricezione, laddove la notifica sia stata comunicata elettronicamente od online. La comunicazione inviata dopo le ore 15 si considera ricevuta il giorno lavorativo successivo.
Il terzo comma aggiunge che, se la notifica di un documento o di un decreto che deve accompagnare l'atto di comunicazione avviene in data posteriore al ricevimento dell'atto di comunicazione, la notifica sarà ritenuta effettuata quando risulti l'effettiva consegna del documento, a condizione che gli effetti derivati dalla notifica siano vincolati al documento.
5 Può il momento iniziale dal quale il termine decorre essere influenzato o modificato dalle modalità di notificazione o comunicazione degli atti (a mezzo dell’ufficiale giudiziario o a mezzo del servizio postale)?
Quando una decisione è notificata o comunicata da un ufficiale giudiziario o per posta, la data rilevante è quella in cui l'atto è consegnato dall'ufficiale giudiziario o dal servizio postale e firmato al momento della ricezione.
Quando l'avviso è notificato o comunicato mediante pubblicazione ai sensi dell'articolo 164 del codice di procedura civile, in quanto l'indirizzo del convenuto non è noto, il termine decorre dal giorno successivo a quello in cui è affisso nella bacheca del tribunale o, se del caso, pubblicato per via elettronica o nella Gazzetta ufficiale dello Stato.
Se le copie degli atti presentati dai rappresentanti del tribunale devono essere trasferite ai rappresentanti del tribunale delle altre parti, l'articolo 278 del codice di procedura civile stabilisce che, se per legge l'atto trasferito fa scattare l'inizio di un termine entro il quale deve essere presa una misura procedurale, tale termine inizia a decorrere senza l'intervento dell'organo giurisdizionale e viene calcolato a partire dalla data successiva a quella registrata sulle copie trasferite o dalla data in cui si ritiene che siano state trasferite, se consegnate elettronicamente. Nel secondo caso, il trasferimento si considera avvenuto alla data e all'ora indicate nella ricevuta della relativa presentazione. Se il trasferimento avviene in un giorno non lavorativo o al di fuori dell'orario di lavoro per fini procedurali previsti dalla legge, si considera avvenuto nella prima ora lavorativa del primo giorno lavorativo successivo.
Conformemente all'articolo 162 del codice di procedura civile, qualora le notifiche siano trasmesse con mezzi elettronici, informatici e simili alle parti o ai destinatari delle notifiche tenuti per legge o contratto a inviarle e riceverle per via elettronica, o qualora i destinatari optino per tali mezzi, e in ogni altro caso previsto dalla legge, le notifiche devono essere trasmesse attraverso tali mezzi, con la relativa prova di ricevimento.
Gli operatori e i destinatari che decidono di ricorrere a tali mezzi o che sono tenuti a farlo devono comunicare agli uffici giudiziari la propria capacità di utilizzare tali mezzi e l'indirizzo elettronico designato a tale scopo. In tutti questi casi, se, dopo la corretta trasmissione della notifica attraverso tali mezzi tecnici, ad eccezione di quelle recapitate attraverso i servizi di notifica organizzati dagli ordini dei procuratori legali, trascorrono tre giorni senza che il destinatario acceda al suo contenuto, la notifica si considera giuridicamente effettuata e i relativi effetti si producono pienamente. In tal caso, i termini per l'esecuzione degli atti processuali decorrono dal giorno lavorativo successivo al terzo giorno lavorativo.
L'eccezione a questa regola è rappresentata dai casi in cui il destinatario può dimostrare di non aver potuto accedere al sistema di notifica durante tale periodo. Se l'impossibilità di accesso è dovuta a motivi tecnici e tali motivi persistono anche quando l'autorità giudiziaria ne viene informata, la notifica è effettuata fornendo una copia della decisione. In tal caso, tuttavia, se l'accesso diventa nuovamente possibile dopo la scadenza di tale termine ma prima del recapito della notifica, quest'ultima si considera validamente effettuata alla data indicata nella ricevuta che attesta la ricezione elettronica.
Sono esenti anche i casi di forza maggiore in cui gli ordini dei procuratori legali hanno sospeso il rinvio del servizio di notifica per il periodo massimo di tre giorni previsto dall'articolo 151, paragrafo 2.
6 Nel caso in cui l’accadimento di un fatto determina il momento iniziale per il decorso del termine, il giorno stesso dell’accadimento è incluso nel calcolo del termine?
Il calcolo inizia il giorno successivo a quello in cui si è verificato l'evento che per legge fa scattare l'inizio del termine.
7 Quando un termine è espresso in giorni, il numero ivi indicato comprende i giorni di calendario o solo i giorni lavorativi?
I giorni festivi sono esclusi dal calcolo dei termini, tranne come spiegato sopra per le offerte nelle aste elettroniche, in cui il termine è espresso in giorni di calendario.
Nel calcolo dei termini per le azioni urgenti, i giorni di agosto non sono classificati come giorni festivi: sono esclusi dal calcolo solo i sabati, le domeniche e le festività.
8 Se il termine è espresso in settimane, mesi o anni?
I termini espressi in mesi o anni sono calcolati da una data all'altra. La legislazione spagnola non prevede termini espressi in settimane.
9 Se è espresso in settimane, mesi o anni, quando scade il termine?
Se non vi è un equivalente di data di decorrenza nell'ultimo mese del periodo, la data di scadenza è considerata l'ultimo giorno del mese.
10 Se il termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo, è prorogato fino al primo giorno lavorativo seguente?
Se un termine scade il sabato, la domenica o un altro giorno festivo si considera prorogato fino al giorno lavorativo successivo.
11 Esistono circostanze in cui i termini possano essere prorogati? A quali condizioni può essere ottenuta una proroga?
I termini non possono essere prorogati. Tuttavia, i termini possono essere sospesi e le scadenze prorogate qualora non possano essere rispettati per cause di forza maggiore. Il cancelliere, d'ufficio o su richiesta della parte interessata dalla situazione, deve reperire le prove di tale situazione di forza maggiore nel corso di un'udienza cui partecipano le altre parti. Ciò è previsto anche in caso di impedimento dell'avvocato o del procuratore legale. (cfr. risposta al quesito 13).
12 Quali sono i termini per le impugnazioni?
I termini per i vari tipi di ricorso in appello sono stabiliti dalla legge e non possono essere prorogati. Per i recursos de apelación (ricorsi in appello) e i recursos de casación (ricorsi in cassazione) il termine è di 20 giorni a decorrere dal giorno successivo alla notifica della decisione giudiziaria (articoli 458 e 479 del codice di procedura civile).
13 Può il giudice modificare i termini, in particolare i termini di comparizione, o fissare una data precisa per la comparizione?
I termini regolamentari non possono essere prorogati. In alcuni casi la legge impone al giudice di fissare una data e un'ora specifiche per un atto.
In via eccezionale, in caso di forza maggiore, è prevista una disposizione che prevede l'interruzione dei termini e la relativa proroga:
a. La disposizione generale è contenuta nell'articolo 134, secondo comma, del codice di procedura civile. Il cancelliere, d'ufficio o su richiesta della parte interessata dalla situazione, deve reperire le prove di tale situazione di forza maggiore nel corso di un'udienza cui partecipano le altre parti. L'appello per la revisione della decisione del cancelliere può essere presentato all'organo giurisdizionale. In tal caso, il computo viene ripreso nel momento in cui cessa la causa che determina l'interruzione o il ritardo.
La sospensione può essere prevista anche in casi specifici, e per un termine di tre giorni lavorativi, qualora gli ordini degli avvocati, gli ordini dei procuratori legali o gli interessati comunichino ragioni oggettive di forza maggiore che hanno un impatto sull'avvocato o sul procuratore legale, come la nascita o la custodia di figli minori, una grave malattia o un incidente che richiede il ricovero in ospedale, il decesso di parenti o affini fino al secondo grado di parentela o affinità oppure un'interruzione dell'attività lavorativa certificata dalla previdenza sociale o dal sistema sanitario o di protezione sociale equivalente.
b. Una volta fissata la data dell'udienza, se una delle persone citate a comparire non è in grado di farlo per cause di forza maggiore o per motivi analoghi, deve informarne immediatamente l'organo giurisdizionale, fornendo prova della motivazione, e chiedere una nuova udienza o decisione (articolo 183, primo comma, e articoli 189 e 430 del codice di procedura civile). Una nuova udienza viene annunciata se le prove della situazione sono accettate e se questa situazione impedisce la partecipazione all'udienza dei seguenti soggetti: l'avvocato (articolo 183, secondo comma, e articolo 188, primo, quinto e sesto comma, del codice di procedura civile); una parte la cui presenza è necessaria perché non è assistita da un avvocato o deve essere interrogata; (articoli 183, terzo comma, e 188, quarto comma, del codice di procedura civile); un testimone o un perito. In quest'ultimo caso, il testimone o il perito possono invece essere chiamati a esaminare le prove al di fuori dell'udienza, una volta sentite le parti (articolo 183, quarto comma, del codice di procedura civile). Le cause di sospensione previste comprendono espressamente il congedo parentale per nascita o custodia di figlio minore dell'avvocato della parte, nel qual caso la nuova udienza non può svolgersi prima della scadenza del termine sospensivo obbligatorio previsto dalla legge. Sono inclusi anche i casi di emergenza medica che si verificano il giorno dell'udienza stessa o nelle ventiquattro ore immediatamente precedenti. Se una delle suddette circostanze riguarda il procuratore legale di una delle parti e il fatto è avvenuto senza la possibilità di nominare immediatamente un sostituto, la tenuta dell'udienza, che non può essere riconvocata entro tre giorni, è comunque sospesa per consentire all'ordine dei procuratori legali di organizzare, se necessario, una sostituzione adeguata.
c. In caso di forza maggiore può essere prorogato il termine entro il quale il contumace può chiedere l'annullamento di una sentenza definitiva (articolo 502, secondo comma, del codice di procedura civile).
d. In caso di esame delle prove prima dello svolgimento del processo (che può essere autorizzato dal giudice ai sensi degli articoli 293 e seguenti del codice di procedura civile qualora sussista il fondato timore che non sia possibile esaminare gli elementi di prova nella fase consueta del procedimento), l'istanza deve essere depositata entro due mesi dall'esame degli elementi di prova, a meno che non si dimostri che non è stato possibile avviare il processo entro tale termine per cause di forza maggiore o analoghe (articolo 295, terzo comma, del codice di procedura civile).
Le due parti possono inoltre chiedere, di comune accordo, la sospensione del procedimento senza indicarne i motivi o per consentire loro di giungere a un accordo o a una soluzione ovvero di ricorrere alla mediazione o all'arbitrato. Il procedimento non può essere sospeso per più di 60 giorni o fino al completamento della mediazione (articolo 19, quarto comma, e articolo 415 del codice di procedura civile).
Se si presenta domanda di patrocinio gratuito a spese dello Stato si delineano due situazioni, contemplate nell'articolo 16 della legge n. 1/1996 del 10 gennaio 1996 sul patrocinio gratuito a spese dello Stato, nella stesura della predetta legge n. 42/2015:
1. Se si presenta domanda a procedimento già avviato, al fine di impedire la prescrizione del diritto a un'azione giudiziaria o che una delle parti si veda negare il diritto a un processo per la scadenza del termine, il Letrado de la administración de Justicia o l'organo amministrativo, d'ufficio o su richiesta delle parti, possono disporre la sospensione del termine fino alla decisione di concedere o meno il patrocinio a spese dello Stato, o fino alla nomina provvisoria di un avvocato e di un rappresentante del tribunale nei casi in cui la rappresentanza legale sia obbligatoria o richiesta nell'interesse della giustizia. Il giudice può emettere un'ordinanza d'ufficio o su richiesta delle parti, a condizione che la domanda sia stata presentata entro i termini previsti dalla normativa sulla procedura civile.
2. Se la presentazione della domanda di riconoscimento del diritto al patrocinio gratuito a spese dello Stato avviene prima dell'avvio del procedimento e se l'azione può essere pregiudicata dalla scadenza dei termini di prescrizione o di decadenza, questi sono interrotti o sospesi, rispettivamente fino alla nomina provvisoria di un legale o del procuratore del turno d'ufficio che esercitino l'azione a nome del richiedente; e laddove non sia possibile procedere a tali nomine, fino a che sia reperita una soluzione definitiva in via amministrativa, con il riconoscimento o il diniego del diritto.
In ogni caso, il computo del termine di prescrizione si rinnova dalla data di notificazione al richiedente della nomina provvisoria del legale da parte dell'ordine degli avvocati o, in caso, dalla notificazione del riconoscimento o del diniego del diritto da parte della commissione per il patrocinio gratuito a spese dello Stato, e in ogni caso, entro due mesi dalla presentazione della domanda.
In caso di diniego, o di domanda manifestamente illecita e unicamente finalizzata a prorogare i termini, l'organo giudiziario competente per la causa può computare i termini con le modalità rigorose previste dalla legge, con tutte le conseguenze del caso.
Nei procedimenti orali aventi per oggetto come lo sfratto per espulsione o sgombero di un domicilio abituale, come lo sfratto per mancato pagamento o scadenza del termine, l'articolo 441, quinto comma, del codice di procedura civile contempla un altro caso di sospensione del procedimento, allorquando il nucleo familiare interessato si trovi in una situazione di vulnerabilità sociale e/o economica, affinché le autorità competenti formulino una proposta relativa a un'alternativa abitativa dignitosa nella locazione sociale, a misure di assistenza immediata o a eventuali aiuti finanziari e sussidi che il convenuto può ricevere. Dopo aver ottenuto informazioni dalle autorità pubbliche competenti in materia di alloggio e assistenza sociale e sentite le parti, il giudice decide con ordinanza se sospendere il procedimento per l'adozione delle misure proposte dalle autorità pubbliche per un periodo massimo di due mesi se il richiedente è una persona fisica, o di quattro mesi nel caso di una persona giuridica.
Una volta adottate le misure da parte delle amministrazioni pubbliche competenti o trascorso il termine ultimo, la sospensione sarà revocata e il procedimento riprende in tutte le sue fasi.
14 Quando un atto destinato ad una parte residente in una località in cui beneficerebbe di un termine prorogato, è notificato in un luogo in cui i residenti non beneficiano di tale proroga, l’interessato perde il beneficio di tale termine?
Non applicabile.
15 Quali sono gli effetti del mancato rispetto dei termini?
In generale, la parte che non rispetta un termine o una scadenza previsti per la realizzazione di un atto procedurale perde il diritto di eseguire l'azione in questione (decadenza, articolo 136 del codice di procedura civile). Alcuni degli esempi più significativi sono i seguenti:
- Per quanto riguarda la comparizione del convenuto al processo, quest'ultimo è dichiarato contumace (articolo 442, secondo comma, e articolo 496, primo comma, del codice di procedura civile) e il processo prosegue il suo corso senza che il convenuto sia nuovamente citato in giudizio. Gli viene notificata solo la presente decisione e la decisione definitiva che pone fine al processo (articolo 497 del codice di procedura civile).
- Nel procedimento ordinario, se l'attore o il suo avvocato non compaiono all'udienza istruttoria e se il convenuto non compare o appare ma non rivendica un interesse legittimo alla prosecuzione del procedimento, la causa è respinta (articolo 414).
- Nel procedimento orale, qualora l'attore non compaia e il convenuto non rivendichi un interesse legittimo alla prosecuzione del procedimento, si riterrà che l'attore abbia interrotto il procedimento. L'attore sarà condannato alle spese e al risarcimento del danno qualora il convenuto lo richieda e fornisca le prove del danno subito (articolo 442, primo comma, del codice di procedura civile).
- Nonostante l'obbligo del tribunale di gestire attivamente le cause, in assenza di attività nel procedimento le istanze decadranno e tutte le azioni e i ricorsi in appello di qualsiasi tipo si considerano abbandonati (articolo 237 della legge sulla procedura civile).
I procedimenti di primo grado si estinguono dopo due anni di inattività e si considerano ritirati, il che significa che è possibile proporre una nuova azione. I procedimenti di secondo grado o in attesa di appello straordinario per irregolarità procedurale o di appello in cassazione decadono dopo un anno di inattività e si ritiene che la parte abbia rinunciato a tutte le forme di ricorso. I termini sono calcolati a partire dal momento in cui è stato notificato e comunicato alle parti l'ultimo atto. I procedimenti non si estinguono quando sono bloccati per cause di forza maggiore o per altri motivi indipendenti dalla volontà delle parti. - Il procedimento di esecuzione non si estingue e può essere proseguito fino all'esecuzione della decisione, anche se rimane inattivo per i periodi sopra descritti. Tuttavia, affinché ciò si applichi, è necessario che il procedimento di esecuzione sia stato avviato, perché l'articolo 518 della legge sulla procedura civile impone un termine di prescrizione di cinque anni per ogni azione esecutiva fondata su una sentenza, decisione giudiziaria o un accordo di mediazione. Il termine di cinque anni decorre dal momento in cui una decisione diventa definitiva e inappellabile. Pertanto, se una domanda di esecuzione forzata non viene presentata entro tale termine, il termine scade e il diritto di eseguire la sentenza attraverso gli organi giurisdizionali viene meno.
16 Se il termine è scaduto, quali rimedi sono disponibili per le parti che non l'hanno rispettato, ossia le parti incorse nella decadenza?
Se una parte è informata della scadenza del termine per una determinata azione, che comporta l'inizio della fase procedurale successiva, o se la presentazione o l'istanza di una parte è respinta per motivi di termini scaduti, la parte può proporre ricorso contro la decisione. Ciò avviene, ad esempio, se il controricorso viene respinto perché presentato dopo la scadenza del termine.
Il condannato in contumacia a cui è stata notificata personalmente la sentenza può impugnarla o presentare ricorso in cassazione, se del caso, solo entro i termini di legge. Gli stessi mezzi di ricorso possono essere invocati da un convenuto contumace a cui non sia stata notificata personalmente la sentenza. Tuttavia, in tal caso, il termine per l'impugnazione decorre dal giorno successivo a quello della pubblicazione della sentenza nel Tablón Edictal Judicial Único (bacheca giudiziaria unica) o, se del caso, con i mezzi elettronici di cui all'articolo 497, comma 2, (articolo 500 del codice di procedura civile).
In caso di persistente omessa comparizione dinanzi all'organo giurisdizionale, una persona può chiedere l'annullamento di una sentenza definitiva qualora non sia stata in grado di comparire in tribunale o non fosse a conoscenza dell'esistenza del procedimento per cause di forza maggiore (art. 501 e seguenti del codice di procedura civile).