1 Qual é il significato nella pratica della nozione di "potestà genitoriale"? Quali sono i diritti e i doveri del titolare della potestà genitoriale?
La responsabilità genitoriale indica il diritto di affidamento, ossia i diritti e doveri di un genitore concernenti la cura di un minore. La responsabilità genitoriale consiste nel diritto concernente la cura della persona di un minore ("affidamento della persona"), il diritto di gestirne i beni ("amministrazione dei beni") e il diritto di prendere decisioni su questioni che lo riguardano. L'amministrazione dei beni consiste nel diritto e nell'obbligo di gestire i beni del minore e di rappresentarlo. Ciò non toglie che il minore abbia il diritto di amministrare indipendentemente i propri beni nei casi previsti dalla legge.
Il genitore ha poteri decisionali in relazione al figlio minore, ossia il diritto di decidere su questioni relative alla vita quotidiana del minore ("affidamento ordinario"). Per decisioni su questioni quotidiane si devono generalmente intendere le decisioni di routine e frequenti che non hanno un impatto duraturo sullo sviluppo del minore. Oltre al potere decisionale, il genitore titolare del diritto di affidamento ha anche il diritto di rappresentare il figlio minore. I genitori con affidamento condiviso hanno altresì un diritto di rappresentanza congiunto.
Entrambi i genitori hanno il diritto di visita, il che denota il dovere e il diritto di entrambi i genitori di comunicare di persona con il minore. Il diritto di visita dei genitori non dipende dall'esistenza del diritto di affidamento. I genitori hanno inoltre un obbligo di mantenimento nei confronti dei figli minori.
2 Come regola generale, chi ha la potestà genitoriale sul figlio minore?
I diritti e i doveri reciproci dei genitori e dei figli derivano dalla filiazione, stabilita secondo la procedura prevista dalla legge. La madre è la donna che ha partorito il bambino. Il padre è l'uomo che ha concepito il bambino. Si considera che un figlio sia stato concepito dall'uomo sposato con la madre del bambino al momento della nascita, che ne ha riconosciuto la paternità o la cui paternità è stata stabilita in via giurisdizionale.
La responsabilità genitoriale sotto forma di diritti di affidamento del minore è esercitata congiuntamente dai genitori coniugati. Se i genitori non sono tra loro coniugati al momento della nascita del figlio, l'affidamento è condiviso se, al momento del riconoscimento della paternità, essi non esprimono la volontà di limitare il diritto di affidamento a un solo genitore.
Nei casi in cui i genitori del minore non abbiano entrambi il diritto di rappresentanza o qualora non sia possibile accertare l'origine del minore, è nominato un tutore, il quale sarà titolare del diritto di affidamento. Il ruolo del tutore consiste nell'educare il minore e nel proteggere i suoi interessi personali e patrimoniali.
Possono essere tutori legali le persone fisiche adulte con piena legittimazione attiva ad agire (ad esempio, un parente del minore o un terzo) oppure le persone giuridiche (un'impresa o un'amministrazione locale). Una persona giuridica è nominata tutore se non è possibile trovare una persona fisica adeguata o se un genitore lo desidera mediante testamento o patto successorio. La persona giuridica è tenuta sistematicamente a reperire persone fisiche che possano agire quali tutori per le persone sotto la propria tutela e a fornire loro consulenza e formazione.
Sino alla nomina di un tutore legale, i doveri del tutore sono svolti in via provvisoria dall'amministrazione locale o provinciale del luogo di residenza del minore, iscritto nel registro della popolazione, purché siano soddisfatti i requisiti per l'istituzione della tutela. Nell'esercitare i doveri di tutore, l'amministrazione locale o provinciale ha i diritti e gli obblighi di un tutore legale.
3 Se i genitori sono incapaci o non desiderano esercitare la potestà genitoriale, un’altra persona può essere nominata al loro posto?
Se i genitori non possono o non vogliono accettare l'affidamento del minore, possono acconsentire alla sua adozione. Il consenso all'adozione da parte di un genitore non entra in vigore prima che siano trascorse 8 settimane dalla nascita e una domanda di adozione non può essere presentata al giudice prima dell'entrata in vigore del consenso dei genitori. Con il consenso dei genitori, i figli possono essere affidati alle cure della persona che intende adottarli prima che l'accordo per l'adozione divenga effettivo.
Se nessuno dei genitori del minore ha il potere di rappresentanza o se l'origine del minore non può essere accertata, il giudice decide di nominare un tutore d'ufficio o su richiesta di un'autorità locale o provinciale o di una parte interessata.
4 Se i genitori divorziano o si separano, le modalità di esercizio della potestà genitoriale come sono regolate per il futuro?
Se i genitori sono divorziati o separati, devono decidere come risolvere le future questioni relative al diritto di affidamento. I genitori titolari del diritto di affidamento possono decidere di esercitare congiuntamente il diritto di rappresentanza, ma qualsiasi modifica del diritto di affidamento, compresa la cessazione dell'affidamento congiunto, è possibile solo per via giurisdizionale.
Ciascun genitore ha il diritto di chiedere al giudice, nell'ambito di un procedimento su istanza di parte, di ottenere l'affidamento parziale o esclusivo dei figli. Una controversia in materia di affidamento può essere decisa anche dal giudice, se necessario, nell'ambito di un procedimento di divorzio o relativo al pagamento di un assegno alimentare.
5 Se i genitori concludono un accordo sulle modalità di esercizio della potestà genitoriale, quali sono le formalità da rispettare perchè l’accordo sia per loro vincolante?
I genitori titolari del diritto di affidamento possono liberamente esercitare il diritto di rappresentanza in modo congiunto, tuttavia qualsiasi modifica di tale diritto, compresa la cessazione dell'affidamento condiviso, è possibile solo per via giurisdizionale. Le questioni connesse all'affidamento sono oggetto di decisioni e disposizioni vincolanti del giudice. Nell'esaminare le questioni riguardanti il minore, l'interesse superiore del minore costituisce una considerazione preminente del giudice, il quale tiene conto di tutte le circostanze e dell'interesse legittimo delle persone interessate. Le controversie in materia di affidamento sono disciplinate dal diritto di famiglia, sono trattate dagli organi giurisdizionali su istanza di parte e si concludono con un'ordinanza. Per stabilire i propri diritti nei confronti di un minore, il genitore deve presentare un'istanza all'organo giurisdizionale.
6 Se i genitori non raggiungono un accordo sulle questioni relative all’esercizio della potestà genitoriale, quali sono i mezzi alternativi di soluzione delle controversie?
I genitori titolari del diritto di affidamento possono liberamente esercitare il diritto di rappresentanza in modo congiunto, tuttavia qualsiasi modifica di tale diritto, compresa la cessazione dell'affidamento condiviso, è possibile solo per via giurisdizionale. I genitori possono anche avvalersi del servizio nazionale di mediazione familiare per raggiungere un accordo. Il servizio nazionale di mediazione familiare è destinato ai genitori separati o in procinto di separarsi, che hanno insieme uno o più figli minorenni e che non hanno raggiunto un accordo su questioni relative alle condizioni di vita del minore (ad esempio, diritto di visita o obbligazioni alimentari).
Il servizio nazionale di mediazione familiare è gratuito per i genitori, i quali per accedervi devono contattare gli uffici della sicurezza sociale (Sotsiaalkindlustusamet). In esito al processo di mediazione familiare i genitori sottoscrivono un accordo di genitorialità.
Un accordo di genitorialità approvato dalla sicurezza sociale è un titolo esecutivo. Il ruolo delle amministrazioni locali quando i genitori si rivolgono al servizio di mediazione familiare è di sostenerli e consigliarli.
Nel determinare la procedura di applicazione del diritto di visita del minore, il giudice agisce anche come organo di conciliazione nei procedimenti giudiziari cercando di fare in modo che i genitori trovino un accordo in merito a tale diritto. Il giudice, udite le parti interessate nel più breve tempo possibile, richiama la loro attenzione sulla possibilità di avvalersi di un consulente familiare, in particolare per giungere a una posizione comune sull'affidamento del minore e sulla responsabilità genitoriale. Il giudice può sospendere il procedimento riguardante il minore se ciò non comporta un ritardo che possa compromettere l'interesse superiore del minore e se le parti interessate sono disposte a dialogare al di fuori del procedimento giudiziario, o se ritiene, per altri motivi, che esista un modo per risolvere il caso mediante un accordo tra le parti.
7 Se i genitori fanno ricorso all’autorità giudiziaria, su quali questioni relative ai figli il giudice può pronunciarsi?
La competenza degli organi giurisdizionali riguarda questioni relative al diritto di visita dei genitori, le modifiche del diritto di affidamento, il ripristino del diritto di affidamento, l'obbligo di versare l'assegno alimentare e le modifiche dell'importo dell'assegno alimentare su richiesta di un genitore.
8 Se il tribunale dispone l’affidamento del minore in via esclusiva ad uno dei coniugi, questo significa che il coniuge affidatario potrà assumere decisioni concernenti il minore senza prima consultare l’altro genitore?
I diritti e i doveri reciproci tra genitori e figli derivano dal rapporto di filiazione, stabilito secondo la procedura prevista dalla legge, il che significa che il genitore da cui un figlio discende ha l'obbligo di cura nei confronti di tale figlio. I diritti e i doveri reciproci tra genitori e figli sono determinati in base al diritto di affidamento, ossia se un solo genitore è titolare di tale diritto, questi può decidere di tutte le questioni relative al figlio senza consultare l'altro genitore.
Un genitore può essere il titolare esclusivo del diritto di affidamento a partire dalla nascita del figlio, ad esempio se riconoscendo la paternità il padre esprime la volontà di limitare la responsabilità genitoriale a uno solo dei genitori. Un genitore può anche ottenere l'affidamento esclusivo nei tre casi descritti di seguito.
Un genitore ottiene l'affidamento esclusivo se presenta al giudice, nell'ambito di un procedimento su istanza di parte, una richiesta di trasferimento totale o parziale del diritto di affidamento. Un genitore generalmente presenta tale richiesta nel caso di separazione permanente con affidamento condiviso o se esiste l'intenzione di non esercitare l'affidamento congiuntamente in futuro.
Un genitore esercita inoltre il diritto di affidamento esclusivo quando il diritto era detenuto congiuntamente, ma per l'altro genitore è stato sospeso. Se l'affidamento esclusivo di un minore, concesso a un genitore in base alla legge o a una decisione del giudice, è sospeso e non vi sono motivi per attendersi che le ragioni della sospensione vengano meno, il giudice dispone l'affidamento all'altro genitore, purché ciò sia compatibile con l'interesse superiore del minore.
Un giudice dispone inoltre l'affidamento all'altro genitore in caso di decesso del genitore titolare del diritto di affidamento esclusivo oppure in caso di revoca del diritto di affidamento, a meno che ciò sia incompatibile con l'interesse superiore del minore.
9 Se il tribunale dispone l’affidamento congiunto del minore, cosa significa questo nella pratica?
In caso di affidamento condiviso, i genitori esercitano entrambi il diritto di affidamento e svolgono le mansioni sotto la loro responsabilità e di comune accordo, prendendo in considerazione il benessere generale del figlio. I genitori che hanno l'affidamento condiviso hanno altresì un diritto di rappresentanza congiunto.
Se i genitori che esercitano l'affidamento condiviso non raggiungono un accordo su una questione fondamentale per il figlio, il giudice può, su richiesta di un genitore, assegnare i poteri decisionali per la questione a un solo genitore. In caso di trasferimento del potere di decisione, il giudice può limitarne l'esercizio o disporre obblighi supplementari per il genitore che esercita tale diritto.
10 Qual è il tribunale (o altra autorità) competente a decidere in materia di potestà genitoriale?
Le controversie in materia di affidamento sono di competenza dei tribunali di contea. Per tali controversie, il richiedente deve presentare un'istanza di parte all'organo giurisdizionale distrettuale del luogo di residenza del minore.
L'istanza deve indicare l'organo giurisdizionale, l'identità del richiedente, l'identità della persona in causa e dei suoi figli e l'oggetto dell'istanza espresso in modo chiaro. In essa devono inoltre essere indicati i fatti e il richiedente deve elencare e fornire le prove di cui dispone. L'istanza deve essere firmata dal richiedente o da un suo rappresentante e in quest'ultimo caso deve essere allegata un'autorizzazione o un altro documento che attesti i poteri di rappresentanza.
L'istanza e i documenti giustificativi devono essere presentati per iscritto in lingua estone.
Se una domanda, un'istanza, un ricorso o un'opposizione presentati al giudice da una parte in causa non sono redatti in lingua estone, il giudice domanda al richiedente di fornire una traduzione in estone entro un termine prestabilito.
Le questioni relative alla determinazione dei diritti genitoriali e alle modalità di esercizio del diritto di visita, ossia le questioni riguardanti il diritto di affidamento, possono essere anche decise in via giurisdizionale, qualora una richiesta in merito avvenga nel contesto di un procedimento di divorzio o per il versamento dell'assegno alimentare.
11 Qual è la procedura applicabile in questi casi? Esiste una procedura di urgenza?
Gli organi giurisdizionali esaminano le cause in materia di affidamento su istanza di parte in conformità delle disposizioni in materia di ricorsi, tenendo conto delle differenze previste per i procedimenti su istanza di parte (cfr. codice di procedura civile (tsiviilkohtumenetluse seadustik) [1]).
Nei giudizi direttissimi riguardanti un minore, i giudici possono pronunciarsi solo riguardo all'obbligazione alimentare nei confronti di un genitore separato dal figlio minore. Le questioni relative all'affidamento non possono essere esaminate nell'ambito di una procedura semplificata. Ad ogni modo, trattandosi di questioni esaminate su istanza di parte, differiscono dalle azioni ordinarie. Per le questioni oggetto di un procedimento su istanza di parte, il giudice stesso espone i fatti e raccoglie le prove necessarie a tal fine, salvo diversamente prescritto dalla legge. Il giudice non è vincolato dai ricorsi o dai fatti presentati dalle parti nell'ambito del procedimento né dalla loro valutazione dei fatti, se non diversamente prescritto dalla legge.
In aggiunta, i requisiti per la redazione dei verbali delle udienze e per la comunicazione e/o notificazione degli atti sono meno restrittivi. Nelle questioni relative all'affidamento i giudici possono altresì adottare misure volte a regolamentare l'esercizio dell'affidamento e le visite al figlio durante il procedimento oppure a garantire il futuro rispetto degli accordi.
Il giudice può applicare provvedimenti preventivi o provvisori se vi sono motivi per ritenere che la mancata applicazione delle misure adottate possa rendere difficile o impossibile l'esecuzione di una decisione. La tutela giuridica provvisoria in materia familiare su istanza di parte può essere imposta da qualsiasi giudice nella cui giurisdizione territoriale deve essere applicata la misura pertinente. Tra gli esempi di misure figurano la consegna di un minore all'altro genitore o l'esecuzione di un'obbligazione alimentare legale, compresa la possibilità di imporre al convenuto di versare l'assegno alimentare durante il procedimento o di fornire una garanzia a tal fine.
[1] Codice di procedura civile (RT I 2005, 26, 197; RT I, 21.6.2014, 58). Online: https://www.riigiteataja.ee/akt/121062014058?leiaKehtiv.
12 È possibile ottenere il patrocinio a spese dello Stato per coprire i costi del procedimento?
Se constata che una persona fisica non è in grado di sostenere le spese processuali a causa della sua situazione finanziaria, il giudice può esonerarla, in tutto o in parte, dal pagamento del patrocinio a spese dello Stato.
13 È possibile proporre appello avverso una decisione sulla potestà genitoriale?
Una decisione in un procedimento su istanza di parte è un'ordinanza del giudice alla quale si applicano le disposizioni di un'ordinanza giudiziaria, se non diversamente prescritto dalla legge. È possibile proporre ricorso contro un'ordinanza del diritto di affidamento, conformemente alle disposizioni generali che disciplinano i procedimenti di ricorso, se l'attore ritiene che la decisione del tribunale di primo grado sia fondata sulla violazione di una disposizione giuridica (ad esempio, se il tribunale di primo grado ha applicato erroneamente una disposizione di diritto sostanziale o procedurale). Per le suddette ragioni, è altresì possibile proporre un ricorso per cassazione alla Corte suprema.
14 In certi casi potrebbe essere necessario rivolgersi ad un giudice o ad altra autorità per avere una decisione sulla potestà genitoriale da far valere come titolo esecutivo? Quali procedure si applicano in tali casi?
Le questioni riguardanti l'affidamento sono dibattute in un procedimento su presentazione di istanza di parte. Nei procedimenti su istanza di parte in materia familiare, il giudice pronuncia un'ordinanza, esecutiva dal momento dell'entrata in vigore, se non diversamente prescritto dalla legge. Un'ordinanza pronunciata in un procedimento su istanza di parte è un titolo esecutivo. Se il debitore non si conforma volontariamente all'ordinanza di affidamento, l'ordinanza è eseguita su istanza dell'attore in un procedimento di esecuzione. A tal fine, l'attore deve presentare istanza all'ufficiale giudiziario del luogo in cui il debitore è domiciliato o residente o in cui si trovano i beni del debitore. Per quanto riguarda il diritto di visita, nel caso di procedimenti di esecuzione, l'ufficiale giudiziario è coadiuvato da un rappresentante, specializzato in interazioni con i minori, dell'amministrazione locale del luogo di residenza del minore o, in casi eccezionali, del luogo di residenza della persona obbligata. Se necessario, l'ufficiale giudiziario può proporre all'amministrazione locale di affidare temporaneamente il minore a una struttura di assistenza. Alle persone obbligate che ostacolino l'esecuzione obbligatoria può essere inflitta una sanzione.
15 In che modo si deve agire per far riconoscere ed eseguire in questo Stato membro una decisione sulla responsabilità genitoriale emessa dal giudice di un altro Stato membro?
A norma del regolamento (UE) 2019/1111 del Consiglio che disciplina la competenza, il riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale e la sottrazione internazionale di minori, una decisione pronunciata in uno Stato membro è riconosciuta negli altri Stati membri senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento particolare. Il regolamento si applica a tutti gli Stati membri dell'Unione europea, ad eccezione della Danimarca.
Le decisioni relative all'esercizio della responsabilità genitoriale, pronunciate e notificate in un determinato Stato membro nel quale hanno anche efficacia esecutiva, sono eseguite in un altro Stato membro quando, su istanza della parte interessata, sono rese esecutive nell'altro Stato membro. A tal fine è necessario presentare all'organo giurisdizionale un'istanza per una dichiarazione di esecutività.
Per informazioni sull'organo giurisdizionale a cui presentare l'istanza, cliccare qui.
La parte che chiede o contesta il riconoscimento o che chiede una dichiarazione di esecutività deve produrre quanto segue:
- una copia della decisione, che presenti le condizioni di autenticità prescritte; e
- il certificato relativo alla decisione sulla responsabilità genitoriale.
Il modulo è disponibile qui.
Una decisione relativa alla responsabilità genitoriale non è riconosciuta qualora:
- tenuto conto dell'interesse superiore del minore, il riconoscimento è manifestamente contrario all'ordine pubblico dello Stato membro in cui il riconoscimento è richiesto;
- sia resa in contumacia e la domanda giudiziale o un atto equivalente non sia stato notificato o comunicato in tempo utile e in modo tale che l'interessato possa presentare la propria difesa, salvo che sia stato accertato che detta persona abbia accettato inequivocabilmente la decisione;
- sia stata emessa senza dare la possibilità alla persona che ritiene che la decisione sia lesiva della sua responsabilità genitoriale di essere ascoltata;
- sia incompatibile con una decisione successiva sulla responsabilità genitoriale resa nello Stato membro in cui il riconoscimento è richiesto;
- sia incompatibile con una decisione successiva sulla responsabilità genitoriale resa in un altro Stato membro o in un paese terzo in cui il minore risieda, la quale soddisfi le condizioni prescritte per il riconoscimento nello Stato membro in cui il riconoscimento è richiesto; oppure
- la procedura prevista dall'articolo 82 del regolamento (UE) 2019/1111 del Consiglio non sia stata rispettata.
16 A quale giudice di questo Stato membro occorre rivolgersi per opporsi al riconoscimento e all'esecuzione di una decisione sulla responsabilità genitoriale emessa dal giudice di un altro Stato membro? Quale procedura si applica in questi casi?
Per informazioni sull'organo giurisdizionale a cui presentare l'istanza, cliccare qui.
La parte che chiede o contesta il riconoscimento o che chiede una dichiarazione di esecutività deve produrre quanto segue:
- una copia della decisione, che presenti le condizioni di autenticità prescritte; e
- il certificato relativo alle decisioni sulla responsabilità genitoriale di cui all'articolo 36 del regolamento (UE) 2019/1111 del Consiglio.
Il modulo è disponibile qui.
17 A quale diritto deve fare riferimento il giudice in un procedimento relativo alla responsabilità genitoriale, in cui il minore o le parti non risiedono in questo Stato membro oppure hanno cittadinanze diverse?
La legge estone sul diritto internazionale privato (Rahvusvahelise eraõiguse seadus) stabilisce che i rapporti di diritto familiare tra un minore e i suoi genitori sono disciplinati dal diritto del paese di residenza del minore.
Inoltre agli Stati firmatari si applica la convenzione dell'Aia del 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l'esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori.
La scelta della legge applicabile può dipendere altresì dagli accordi sull'assistenza giudiziaria. La Repubblica di Estonia ha sottoscritto accordi in materia di assistenza giudiziaria con i seguenti paesi:
- accordo tra la Repubblica di Lettonia, la Repubblica di Estonia e la Repubblica di Lituania sull'assistenza giudiziaria e sui rapporti giuridici (1993);
- accordo tra la Repubblica di Estonia e la Federazione russa sull'assistenza giudiziaria e i rapporti giuridici in materia civile, familiare e penale (1993);
- accordo tra la Repubblica di Estonia e l'Ucraina sull'assistenza giudiziaria e i rapporti giuridici in materia civile, familiare e penale (1995);
- accordo tra l'Estonia e la Polonia sull'assistenza giudiziaria e i rapporti giuridici in materia civile, del lavoro e penale (1999).
Poiché tutte le parti degli accordi sull'assistenza giudiziaria conclusi con la Lituania, la Lettonia e la Polonia sono anche parti della convenzione dell'Aia del 1996, le parti hanno deciso di attenersi alle disposizioni della convenzione per determinare la legge applicabile.
[1] Legge sul diritto internazionale privato (RT I 2002, 35, 217). Online: https://www.riigiteataja.ee/akt/13242136?leiaKehtiv.
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